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martedì 10 novembre 2015

Sanremo come Canneto di Caronia?



Sanremo, 4 novembre 2015

Due incendi del tutto simili, a distanza di due ore ed a 300 metri di distanza. Un rogo è divampato alle 20 dietro il mercato annonario di via Martiri a Sanremo: si è ipotizzato un corto circuito. Un secondo incendio si è sprigionato sempre dal vano motore, questa volta di un’auto, in Via Francia, poco fuori dalla galleria, lato Levante. Anche in questo caso sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Sanremo: i Vigili hanno spento le fiamme in pochi minuti, ma non hanno potuto evitare che distruggessero buona parte della vettura, una Renault Scenic. Sul posto sono intervenuti anche Carabinieri e Polizia; l’episodio sembra identico a quello del furgone. Il primo incendio si era sviluppato sul camion frigo di una ditta locale. Il mezzo era parcheggiato nella zona retrostante il mercato annonario. Per i pompieri giusto il tempo di rientrare al distaccamento e subito la seconda uscita per estinguere il secondo rogo. Ora gli inquirenti stanno setacciando la zona per cercare eventuali indizi, anche se non sarà facile risalire all’eventuale responsabile.



Sanremo, 6 novembre 2015

Una famiglia si è salvata dal rogo della sua auto divampato poco prima di mezzogiorno in via Alfonso Lamarmora, la strada che si collega con Via Duca degli Abruzzi. Il veicolo stava scendendo quando, secondo il racconto degli occupanti, si è spento e subito dopo ha iniziato a fuoriuscire fumo dal vano motore. Le persone all'interno del veicolo hanno avuto il tempo di uscire, raccogliere i propri effetti personali e dare l'allarme ai Vigili del Fuoco. Una squadra dei pompieri di Sanremo si è subito precipitata sul posto per spegnere le fiamme. Nonostante il celere intervento, il mezzo è andato distrutto. Una pattuglia dei Carabinieri di Sanremo ha poi provveduto a raccogliere la testimonianza di quanto successo.

Episodio curioso...

Un conoscente ci riferisce che, mesi or sono, all'uscita della galleria Francia, sempre lato Levante, il dispositivo che rileva i radar dell’autovelox, cominciò a suonare, segnalando un sistema di puntamento laser peraltro non in uso in Italia.

Al 2012 risale un inquietante incendio di un panfilo sulla cui origine, a distanza di anni, non si è saputo alcunché.

Assistiamo a fenomeni assimilabili alle autocombustioni occorse spesso a Canneto di Caronia? Mentre i fatti del 4 novembre potrebbero essere dolosi, l’incendio del 6 presenta una dinamica che, mentre esclude l’intenzione, ricorda da vicino i roghi dell’abitato in provincia di Messina, ad esempio per la fusione di alcune parti del mezzo. Ricordiamo che gli incendi di Caronia hanno ben poco di misterioso. E’ stato, infatti, appurato (da una commissione preposta) che sono fenomeni legati all’impiego di sistemi d’arma, sebbene la magistratura ed i media di regime abbiano accreditato la frottola del piromane.

Articolo correlato: Canneto di Caronia (Sicilia) e Bitlis (Turchia): quale collegamento?, 2014

Ringraziamo l’amico M. per le segnalazioni.

Fonte: sanremonews

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martedì 12 agosto 2014

Canneto di Caronia (Sicilia) e Bitlis (Turchia): quale collegamento?


Canneto è una frazione di Caronia, in provincia di Messina. E’ salita alla ribalta della cronaca dal 19 febbraio 2004, per via di strani fenomeni di combustione: contatori ed oggetti contenenti parti metalliche prendevano fuoco senza alcuna ragione apparente. I fenomeni, protrattisi nel tempo, hanno causato anche un parziale allontanamento di alcuni abitanti dalle proprie case ed hanno dato una sinistra rinomanza alla piccola località.

Il 10 maggio 2005 fu istituito Il Gruppo Interistituzionale per l'osservazione dei fenomeni con ordinanza emergenziale della Protezione civile n.3428. L’iniziativa prevedeva una collaborazione tra Stato italiano e Regione Sicilia, anche nello stanziamento di fondi. Secondo l’équipe, diretta dal professor Francesco Mantegna Venerando, Canneto di Caronia "era stata colpita da fenomeni elettromagnetici di origine artificiale, capaci di generare una grande potenza concentrata che dovrebbe raggiungere una potenza tra i 12 e i 15 gigawatt" (pari a quella prodotta da circa dieci centrali nucleari). A questo gruppo partecipò anche il professor Clarbruno Vedruccio, laureato in Fisica ed Ingegneria elettronica negli Stati Uniti, già collaboratore dell’Istituto di Fisica dell’atmosfera del C.N.R. a Bologna e docente di Metodologia della ricerca all’Università di Urbino.



Dei roghi si interessò pure il mitico C.I.C.A.P. che tentò di insabbiare, insinuando che erano stati gli abitanti della frazione ad aver appiccato le fiamme.
Il 24 giugno 2008 in seguito ad ulteriori indagini per opera dei periti nominati, il caso fu archiviato dalla Procura di Mistretta. La conclusione dei consulenti fu che si trattò di fiamme libere e di mano umana (sic!!!).

Tuttavia il 17 luglio 2014 il problema ha ricominciato a manifestarsi. Non solo! Curiosamente eventi come quelli ripresi a Canneto sono occorsi e stanno accadendo nella città di Bitlis in Turchia, nel quartiere di Mehmet Eli Bakir. Qui in alcune abitazioni scoppiano incendi per autocombustione. I residenti riferiscono di fuochi spontanei di divani, tappeti, armadi, letti e piumoni, ma anche di danni agli elettrodomestici. Il tutto è stato documentato da una rete televisiva turca.

Che cosa collega Caronia a Bitlis e qual è la causa degli accadimenrti? Entrambe le località sono situate a 38 gradi latitudine Nord. L’ipotesi più accreditata è riconducibile, come abbiamo scritto in altre occasioni, all’uso di armi elettromagnetiche: molti aspetti, però, rimangono ancora enigmatici e bisognerà ancora indagare. Tra l’altro malfunzionamenti di apparati elettronici ed incendi si registrano anche in altre località siciliane, ad esempio nella galleria di Tremonzelli.

Comunque l’archiviazione della Procura di cui sopra ci sembra un modus operandi molto significativo: quando non si riesce a disinformare, si occulta.

Fonte: ansu



Canneto di Caronia: ritorna l’incubo degli incendi che divampano senza causa apparente

Da alcune settimane sono ricominciati i roghi a Canneto di Caronia (Messina): anche se i media nazionali scrivono che l’origine degli incendi è, a tutt’oggi, ignota, non saremo molto lontani dalla verità, se vedremo nel fenomeno la conseguenza dell’uso di armi a microonde. L’imminente implementazione del M.U.O.S. a Niscemi forse gioca il suo ruolo nello… scottante problema.

E’ emergenza a Canneto di Caronia (Messina), dove gli incendi misteriosi proseguono senza sosta. Negli ultimi giorni gli episodi si sono moltiplicati e la gente è atterrita. Perciò il sindaco Calogero Beringheli, con un’ordinanza comunale, ha disposto di sgomberare gli appartamenti in cui si sono divampati i roghi, ma la psicosi (sic) sembra solo all’inizio, tanto che anche i vicini di casa che abitano poco distanti delle abitazioni sgomberate hanno preso armi e bagagli e si sono trasferiti altrove.

L’ultimo episodio è avvenuto lunedì 21 luglio, quando una mansarda ha preso fuoco e le fiamme in pochi istanti hanno avvolto tutto l’appartamento. Tre persone sono anche rimaste intossicate, mentre cercavano di spegnere il fuoco. Un altro rogo era divampato alcuni giorni prima, quando un materasso e alcuni mobili si erano incendiati senza una ragione. Non solo! Cavi e quadri elettrici, televisori, frigoriferi… tutti bruciati, senza che nessuno abbia mai scoperto la causa. Nei prossimi giorni in paese dovrebbe arrivare una squadra di tecnici per capire che cosa sta accadendo.

Fra il 2004 e il 2005 Canneto era stata già interessata da roghi “inspiegabili” che avevano portato la frazione in cui vivono poco più di duecento persone al centro della ribalta nazionale. Indagini, ispezioni, sopralluoghi, ma alla fine tutto era stato insabbiato e adesso le combustioni spontanee sono ricominciate.

Fonte: resapubblica


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