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venerdì 2 ottobre 2015

Se l'ignoranza avanza...



L’ignoranza avanza e non abbiamo più speranza: sarebbe sufficiente questa amara massima per commentare e liquidare quanto sta accadendo tra Bussana (frazione di Sanremo, provincia di Imperia) e Taggia dove si sta ampliando una discarica in una zona collinare, un tempo amena, nota come Collette Ozzotto.

E’ una discarica che giustamente gli abitanti del luogo, capitanati da “donne coraggio” contestano da anni: le manifestazioni, a volte pittoresche, contro lo scempio ai danni di ambiente e salute, si susseguono, ma gli amministratori procedono come Panzer. Perché? In Italia – e non solo – le discariche rendono moltissimo: sono legate ad un astronomico giro d’affari. Sono molto più fruttuose rispetto al riciclaggio di carta, vetro ed alluminio: stando a molte fonti, in Italia una frazione irrisoria di rifiuti è destinata al riciclaggio, mentre la maggior parte della spazzatura o è interrata in siti ad hoc o è bruciata nei dannosi inceneritori. Si trovano quindi sempre degli alibi per costruire o ingrandire le ammorbanti discariche: si accusano i Comuni e le persone di non attuare la raccolta differenziata o di non attuarla in modo adeguato. Si è creato il problema, si è scatenata la reazione e si propone la “risoluzione”: qual è la “risoluzione”? La “raccolta porta a porta” chiesta a gran voce da ignare vittime. Possibile che Tabiesi e Bussanesi non abbiano capito che il pattume tanto diligentemente differenziato, anche con il “porta a porta”, confluisce tutto nello stesso centro o è incenerito nei mortali “termovalorizzatori”? Aumenteranno solo i tributi sullo “smaltimento” dei rifiuti, mentre la quota di quelli recuperati continuerà ad attestarsi su un deprimente 0 per cento!



Non poche cooperative e società, cui è affidata la raccolta dei rifiuti urbani, sono state a volte sfiorate da indagini per opera di qualche giudice che aveva raccolto prove, testimonianze ed indizi relativi al truffaldino conferimento indiscriminato di immondizia in precedenza separata. Purtroppo queste indagini si sono arenate: gli inquirenti hanno trovato di fronte a loro il classico muro di gomma. Trasferimenti, mobbing, promoveatur ut amoveatur… hanno vanificato ogni impegno investigativo. Tra l’altro, esistono inestricabili intrecci tra mondo delle discariche e disinformazione, fra taluni geologi e negazionismo, fra certe iniziative di settori della magistratura e tentativi di censurare l’informazione concernente la geoingegneria clandestina, legata a stratosferici interessi economici non meno di tanti altri àmbiti.

Mentre le “donne coraggio” continuano la loro lodevole ma ingenua lotta, la lotta di chi combatte contro l’ampliamento di Collette Ozzotto, dimenticando il cielo sopra di noi, gli amministratori comunali della ridente cittadina ligure hanno avuto un colpo di genio: realizzare una scultura nella rotatoria del Quadrivio Rossat ad Arma di Taggia. La mirabile opera d’arte raffigura (?) delle monumentali olive taggiasche, prodotto rappresentativo del territorio.

Consoliamoci: una volta contaminato l’ambiente, causate patologie con l’inquinamento di falde e suolo, distrutta l’agricoltura, potremo contemplare questa magnifica espressione artistica di fronte alla quale gli immortali capolavori scultorei di Michelangelo impallidiscono.


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sabato 31 maggio 2014

Muore in un incidente stradale il sanremese Simone Rapone

Sit ei terra levis.

E’ deceduto in un incidente stradale il giovane matuziano, Simone Rapone. Forse il sinistro è stato provocato dall’alta velocità, ma alcuni testimoni hanno visto un’auto allontanarsi velocemente dalla zona della tragedia. Rapone era da tempo impegnato nella battaglia contro l’ampliamento della discarica di Collette Ozzotto a ridosso di Bussana, frazione di Sanremo. Rapone era pure un attivista contro il Nuovo ordine mondiale, la dittatura planetaria in via di instaurazione, spacciata da gerarchie laiche e religiose come “il migliore dei mondi possibili”. Non vogliamo pensare ad un nesso tra la sciagura e le lotte civiche del giovane.

Nel ringraziare l’amico e collaboratore Matteo per la segnalazione, esprimiamo la nostra sincera vicinanza ai familiari ed agli amici di Simone.

Sanremo, 26 maggio 2014 - Era passata da poco la mezzanotte quando Simone Rapone, ventottenne di Sanremo, che viaggiava a bordo del proprio scooter, si è schiantato contro un palo della luce di Corso Cavallotti, di fronte a Villa Nobel. L'urto è stato violentissimo e non ha purtroppo lasciato scampo al giovane matuziano.

Secondo le prime ricostruzioni eseguite dai Carabinieri, complice forse l'alta velocità, Simone avrebbe perso il controllo del mezzo, sbandando e svellendo la transenna del marciapiede, prima di sbattere la testa contro il lampione.

Il centauro è morto sul colpo: il casco che indossava, nell'impatto, è volato a venti metri di distanza. Anche se a causare l'incidente potrebbe essere stata, per gli investigatori, la velocità, non è, però, ancora del tutto esclusa la possibilità del coinvolgimento di un veicolo che potrebbe essersi allontanato dopo la tragedia. Per questo motivo sono ancora in corso controlli sulle telecamere della zona.

I funerali si sono svolti nella chiesa di Santa Maria d’Antiochia: alle esequie ha partecipato una folla commossa. Simone lascia i genitori, un fratello ed una sorella.

Fonti: genovanotizie, puntosanremo


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