
Con il presente comunicato, intendiamo chiarire alcune questioni importanti. Siamo venuti a sapere che il Comitato “Tanker enemy” è stato accusato all’interno di alcuni gruppi di aver ostacolato e di ostacolare le azioni contro la Biogeoingegneria clandestina ed illegale, addirittura insinuando che è formato da doppiogiochisti. Sono contestazioni ridicole.
In verità, il Comitato, coerentemente con i princìpi e le finalità indicate nello statuto, ha sempre inteso ed intende privilegiare l’informazione sul tema, nella consapevolezza – l’abbiamo più volte ribadito – che la conoscenza è forza. Così abbiamo sempre ritenuto che le manifestazioni di piazza siano spesso controproducenti. Con ciò, non si vuole impedire a chicchessia di agire con proteste, sit in etc., ma si è consci che purtroppo tali iniziative sono suscettibili di strumentalizzazione per opera del sistema: si pensi alle strategie di infiltrazione teorizzate e suggerite da scaltri esponenti degli apparati, come l’ex Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Nel 2008 così si espresse, in concomitanza delle manifestazioni studentesche contro la riforma della Gelmini:
«Maroni dovrebbe fare quello che feci io quando ero ministro dell’Interno. In primo luogo lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito… Lasciarli fare (gli universitari - n.d.r.- ). Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine (sic) e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. (!) Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano (!). Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì… questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma, prima che divampi l’incendio».
Dare la propria adesione a tutte le campagne contro le scie chimiche diventa impraticabile, per ragioni di tempo, visto che occorrono parecchie ore per eseguire analisi, elaborare articoli, realizzare traduzioni, rispondere alle decine di messaggi che ogni giorno si ricevono etc. Il tutto va poi conciliato con e le incombenze della vita quotidiana. Per questo auspichiamo, nei limiti del possibile, che gli iscritti partecipino alle attività del Comitato in modo più incisivo ed anche indipendente. Vorremmo fosse chiaro che non intendiamo opporci ad alcuna azione non intrapresa dal Comitato Tanker enemy.
Bisogna anche precisare che il Comitato Tanker enemy, impegnato com’è nella divulgazione, attraverso la pubblicazione di ricerche ed articoli, nell’aggiornamento costante di vari blog, non può purtroppo, per motivi logistici e di tempo, coordinare l’azione di associazioni sparse in tutta Italia né ci si prefigge di “dirigere l’orchestra”. Comitati diffusi sul territorio italiano sono del tutto liberi di organizzare e gestire le iniziative ritenute più efficaci (convegni, contatti con le istituzioni, manifestazioni, petizioni…), con la possibilità di attingere all’amplissimo archivio, che abbiamo in questi anni creato, per ricavarne dati, osservazioni e documenti. In questo ambito, però, non si può pretendere di consultare articoli referati, poiché il potente e corrotto establishment “scientifico” impedisce ai pochi scienziati indipendenti di pubblicare le loro analisi con tutti i crismi dell’ufficialità. Ciò non toglie, però, che siano fruibili moltissimi testi, documenti ufficiali, studi scientifici, brevetti, redatti da esperti: questi studi formano una documentazione solidissima e persuasiva. Chi non si vuole convincere della gravità del problema o è stolto o in malafede. Aggiungere altro diventerebbe ridondante.
In verità, il Comitato, coerentemente con i princìpi e le finalità indicate nello statuto, ha sempre inteso ed intende privilegiare l’informazione sul tema, nella consapevolezza – l’abbiamo più volte ribadito – che la conoscenza è forza. Così abbiamo sempre ritenuto che le manifestazioni di piazza siano spesso controproducenti. Con ciò, non si vuole impedire a chicchessia di agire con proteste, sit in etc., ma si è consci che purtroppo tali iniziative sono suscettibili di strumentalizzazione per opera del sistema: si pensi alle strategie di infiltrazione teorizzate e suggerite da scaltri esponenti degli apparati, come l’ex Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Nel 2008 così si espresse, in concomitanza delle manifestazioni studentesche contro la riforma della Gelmini:
«Maroni dovrebbe fare quello che feci io quando ero ministro dell’Interno. In primo luogo lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito… Lasciarli fare (gli universitari - n.d.r.- ). Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine (sic) e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. (!) Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano (!). Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì… questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma, prima che divampi l’incendio».
Dare la propria adesione a tutte le campagne contro le scie chimiche diventa impraticabile, per ragioni di tempo, visto che occorrono parecchie ore per eseguire analisi, elaborare articoli, realizzare traduzioni, rispondere alle decine di messaggi che ogni giorno si ricevono etc. Il tutto va poi conciliato con e le incombenze della vita quotidiana. Per questo auspichiamo, nei limiti del possibile, che gli iscritti partecipino alle attività del Comitato in modo più incisivo ed anche indipendente. Vorremmo fosse chiaro che non intendiamo opporci ad alcuna azione non intrapresa dal Comitato Tanker enemy.
Bisogna anche precisare che il Comitato Tanker enemy, impegnato com’è nella divulgazione, attraverso la pubblicazione di ricerche ed articoli, nell’aggiornamento costante di vari blog, non può purtroppo, per motivi logistici e di tempo, coordinare l’azione di associazioni sparse in tutta Italia né ci si prefigge di “dirigere l’orchestra”. Comitati diffusi sul territorio italiano sono del tutto liberi di organizzare e gestire le iniziative ritenute più efficaci (convegni, contatti con le istituzioni, manifestazioni, petizioni…), con la possibilità di attingere all’amplissimo archivio, che abbiamo in questi anni creato, per ricavarne dati, osservazioni e documenti. In questo ambito, però, non si può pretendere di consultare articoli referati, poiché il potente e corrotto establishment “scientifico” impedisce ai pochi scienziati indipendenti di pubblicare le loro analisi con tutti i crismi dell’ufficialità. Ciò non toglie, però, che siano fruibili moltissimi testi, documenti ufficiali, studi scientifici, brevetti, redatti da esperti: questi studi formano una documentazione solidissima e persuasiva. Chi non si vuole convincere della gravità del problema o è stolto o in malafede. Aggiungere altro diventerebbe ridondante.
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