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venerdì 1 maggio 2020

L'Anticristo



Molti si chiedono per quale ragione non si veda via d’uscita. Crediamo che il motivo precipuo risieda nel fatto che l’umanità attuale è terribilmente decaduta.

L’altro giorno abbiamo visto un documentario su Giorgione da Castefranco e, con grande diletto, abbiamo potuto di nuovo ammirare il celebre dipinto dell’artista rinascimentale noto come “I tre filosofi”.

Ci si domanderà: che attinenza ha questo capolavoro con quanto sta succedendo oggi? Orbene, lo storico dell’arte Augusto Gentili propone un’interessante interpretazione del quadro: egli evidenzia che l’uomo dalla veneranda età raffigurato sulla destra ha in mano dei fogli che raffigurerebbero l'eclissi lunare totale del 29 febbraio-1 marzo 1504 a mezzanotte. Questo personaggio sarebbe Mosè, il mago e ierofante egizio ritenuto tradizionalmente il fondatore della religione ebraica. L'iconografia combacia con quella di Mosè e l’ipotesi è anche suffragata dai risultati delle radiografie cui è stato sottoposto il quadro: gli esami hanno mostrato che sul capo era stato rappresentato un diadema sacerdotale. La seconda figura non può quindi coincidere con un arabo qualsiasi, ma con Maometto: egli, infatti, porta una mano sul ventre che, in Astrologia si riferisce al segno zodiacale della Bilancia, domicilio di Venere. Il gesto adombrerebbe la tradizione venerea che contraddistingue il retaggio pre-islamico ed islamico. [1] Il vero problema si pone col terzo “filosofo”. Egli non è Cristo: come può, infatti, essere collocato dopo il Profeta, se cronologicamente il Messia è anteriore? Dopo l’epoca dominata dal fondatore della religione musulmana, si dipana l'età della congiunzione tra Giove e Luna, l'era dell'Anticristo. Nel 1504 l'eclissi, già indicata nei fogli in mano a Mosè, avrebbe dovuto sancire l’avvento dell'Anticristo e questo è proprio il giovane, intento a scrutare una grotta vuota dove non può avvenire la Natività. [2] Inoltre le radiografie hanno evidenziato degli originari tratti luciferini sul volto della figura, poi addolciti e dissimulati dal pittore. Agli albori del XVI secolo, Cristiani ed Ebrei dibattevano sulla questione dell'Anticristo. I primi ritenevano che egli sarebbe sorto dalla tribù di Dan; i Giudei, sostenevano, invece, che colui sarebbe nato nella comunità cristiana. [3] Con questo dipinto Giorgione e la committenza probabilmente meditarono su un tema tanto spinoso.



L’esegesi di Gentili ci pare, fra le molte proposte, la più plausibile. Consideriamo alcuni particolari dell'enigmatico quadro: il giovane tiene nelle mani un compasso ed una squadra, emblemi qui di un approccio raziocinante nei confronti della realtà, destinato a degradarsi nello scientismo, poiché la ragione è letteralmente “calcolo”, laddove l'artista vagheggia un contatto emotivo con la Natura, non a caso effigiata, nelle sue opere, con una pittura tonale, attenta alle più impercettibili variazioni chiaroscurali sulle cose nonché alle gradazioni cromatiche del paesaggio rappresentato non con un inquadramento di tipo matematico, ma, secondo la lezione di Leonardo, con una prospettiva atmosferica.

Ecco la differenza tra gli uomini del passato e quelli di oggi: la società contemporanea, anche nelle sue punte più avanzate, non sa andare oltre la cronaca, oltre il fatto nudo e crudo. Dimentica dei valori metastorici, non è in grado di collocare gli eventi in una cornice spirituale e simbolica. Ha perduto la tensione apocalittica che è, in senso proprio, l’anelito verso la “rivelazione”. Persino al tanto vituperato uomo del Medioevo, l’uomo odierno risulta inferiore: infatti nella media tempestas, anche gli indotti sapevano leggere le immagini, i valori iconografici salienti di affreschi, pale d’altare, polittici…; oggi molti si affannano a compulsare libri articoli, a scovarne ed a confrontare le fonti, ad ascoltare verbose e spesso inconcludenti interviste… e non scorgono i simboli messi davanti ai loro occhi! Quanti si chiedono se Trump appartenga al sistema e sia quindi un doppiogiochista o se sia un acerrimo avversario del Deep State. In primo luogo rileviamo un errore di fondo: è improprio riferirsi a Trump, quando bisognerebbe citare il genero Jared Kushner, potente eminenza grigia che manovra il Presidente statunitense come se costui fosse un pupo siciliano - avete notato come Kushner squadra Trump in tutte le foto che li ritraggono insieme? - Ebbene, avete mai osservato il gesto che il Tycoon compie con le mani, identico, ad esempio, a quello di Angela Merkel? Qualcuno adesso nutre ancora dei dubbi sulla sua affiliazione e sul suo vero ruolo?



Molti si chiedono che parte reciti un personaggio come Massimo Mazzucco: più di tante parole, vale l’eloquente e sinistro logo di ControTV.

Guardiamo di più e leggiamo di meno! In fondo, se la geoingegneria clandestina è, nell’arco di pochi anni, assurta a tragica devastazione del pianeta e del clima, ciò si deve all’incapacità di cogliere le differenze, di guardare in alto, di seguire il consiglio dato da James Hillman: “Vorrei ripristinare e valorizzare il semplice gesto di guardare in alto”.

Viviamo in tempi difficili: la censura abbatte la sua scure implacabile su ogni opinione non in linea con il “pensiero” unico dominante. L’umanità odierna pare irrimediabilmente decaduta; si atrofizza sul presente, manca di lungimiranza, i suoi progetti sono velleitari: qualcuno vuole fondare un nuovo partito, qualcuno ancora confida nelle menzognere istituzioni, qualcuno si lascia sedurre dalla New age, qualcuno sogna una rivoluzione, quel cambiamento radicale di cui si discute sempre, senza realizzarlo mai. Intanto non si può più scrivere, non si può più parlare: indossiamo le mascherine, segno di un silenzio imposto, e siamo simili ai grotteschi cortei dipinti da James Ensor. Non si può più scrivere né parlare; tuttavia si può ancora guardare e riflettere. Gli avvenimenti ci incalzano e precipitano: parecchi sono convinti di poter imprimere loro una direzione precisa, ignorando il fatto che le linee salienti della Storia sono già tracciate.



E’ lodevole lottare contro il sistema che è forte non per sé stesso, ma grazie a tutti coloro che, in buona o cattiva fede, lo puntellano, augurandoci che i primi, accorgendosi della natura scellerata dell’establishment, smettano quanto prima di appoggiarlo. E’ più lodevole essere consci dei limiti consustanziali nell’azione umana, ma soprattutto nella capacità, latente in taluni, manifesta in pochi, di intuire (letteralmente “vedere dentro”) la verità di là dalle apparenze e di farla diventare la fiaccola che rischiara le tenebre.



Avevano ragione Giorgione ed i suoi coltissimi amici: viviamo nell’era dell’Anticristo di cui la tecnologia è cifra feroce... Esserne consapevoli è un piccolo, grande passo verso la comprensione di quanto sta accadendo e di quanto, volenti o nolenti, accadrà.

[1] La stella e la falce nelle bandiere di quasi tutti gli Stati islamici alludono rispettivamente al pianeta Venere ed a Saturno, non alla Luna, come, per molto tempo, si è erroneamente creduto.

[2] Altri particolari inquietanti riguardano l'antro: tra le rocce crescono dei virgulti di fico, albero della Conoscenza (qui forse intesa in senso deteriore, come hybris) e il profilo della grotta delineerebbe una Sfinge, creatura mitologica legata alla morte.

[3] La tribù di Dan è una delle dodici tribù d'Israele: come la tribù di Issacar è quasi certamente di origine indoeuropea.

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