domenica 19 marzo 2023

Fumo in cabina

Ennesimo episodio definito "Fume event", ricondotto dalla stampa ufficiale ad un non meglio definito problema tecnico" di cui, però, non è spiegata l’origine. I media italiani sono particolarmente restii a menzionare sia il cosiddetto “fumo in cabina” sia la sindrome aerotossica, perché entrambe le situazioni sono connesse agli aviocarburanti di nuova generazione, quindi alle operazioni di geoingegneria bellica. In questo caso è stato coinvolto un velivolo della Ryanair. Non si hanno ulteriori dettagli, ma un passeggero ha eseguito delle riprese con il suo cellulare: panico a bordo con persone che urlano e piangono ed hanno ragione, poiché stanno respirando composti tossici come il fosfato di tricresile [1], bario, alluminio, manganese, litio, grafene etc.

[1] Il fosfato di tricresile (abbreviato in TCP), è una miscela di tre composti organofosfati isomerici utilizzati in particolare come ritardante di fiamma e nella produzione di lacche e vernici come plastificante. Il fosfato di tricresile puro è un liquido viscoso incolore, sebbene i campioni commerciali siano tipicamente gialli. È praticamente insolubile in acqua, ma facilmente solubile in solventi organici come toluene, esano e etere dietilico, tra gli altri.



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