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sabato 9 febbraio 2019

Congelamento globale



Decenni di selvagge attività chimiche in tutto il mondo sono sfociate e continuano a sfociare in episodi meteorologici estremi. Tempo fa, illustrammo gli sviluppi impazziti del clima nell’articolo “Comprendere il caos climatico”, dove spiegavamo pure le cause di fenomeni sempre più tumultuosi ed ingovernabili. Ora la situazione è addirittura fuori controllo, con gelo polare nella Nuova Inghilterra e nel Midwest (Stati Uniti), mentre l’Australia è afflitta dalla siccità. Non è, a differenza di quanto affermano gli pseudo-esperti ed i gazzettieri di regime, “colpa” del riscaldamento globale (sic) dovuto ai gas serra: infatti la situazione si comprende considerando la devastante concomitanza tra operazioni di geoingegneria clandestina e la debole attività solare, prossima ad un Minimo di Maunder. Il risultato è un generale decremento dei valori termici con una situazione che ricorda, sia nei prodromi sia negli effetti irreversibili, la pellicola “Snowpiercer”. Con infinita sfacciataggine e contro ogni logica, la “scienza” ufficiale, complici i media asserviti al regime, afferma che il freddo è una conseguenza del global warming. Lo ribadiamo: non è vero! Se così fosse, perché, ad esempio, il numero degli insetti, che proliferano soprattutto nei biomi caldo-umidi, è in costante flessione da anni, con disastrose conseguenze sugli equilibri ambientali? Il clima ed il tempo sono fenomeni complessi, ma, senza tema di smentita, possiamo asserire che oggigiorno i fattori artificiali (chemtrails e riscaldatori ionosferici che deviano le correnti a getto), se non hanno il sopravvento sulle dinamiche naturali, le esacerbano, portandoci sulle soglie di una piccola era glaciale… Les jeux son faits.

Di seguito una cronaca sul tema.

Sono almeno ventuno le vittime del maltempo negli Stati Uniti, dove le regioni del Midwest e della costa orientale sono nella morsa del gelo polare con temperature che hanno toccato i 50 gradi sotto lo zero in città come Chicago e Minneapolis dove l'ordine delle autorità è di restare a casa. A New York e Washington la colonnina del mercurio nella mattinata segna i 14 gradi sotto lo zero. Ad aumentare la percezione del freddo i venti e le correnti del vortice polare. Tantissimi i disagi per i trasporti e negli aeroporti.

Le aree più colpite sono quelle del Midwest, dove il Wisconsin, il Michigan e l'Illinois hanno dichiarato lo stato di emergenza per nevicate che hanno superato il mezzo metro e temperature che possono arrivare a -50, con gelidi venti artici. Si stima che l'ondata di freddo colpirà 250 milioni di Statunitensi e che 90 milioni sperimenteranno temperature sotto lo zero: 20 milioni saranno messi a dura prova da un termometro che scenderà a -28 o oltre entro la fine della settimana.



La città simbolo dell'emergenza è Chicago, la Windy City abituata ad inverni freddissimi e ventosi: oggi ha toccato la temperatura record di -30 (il primato precedente era -27 nel gennaio 1985), ma quella percepita era di -44. È andata peggio solo in North Dakota: -54. Nella metropoli sul lago Michigan, il sindaco Rahm Emanuel ha ammonito i suoi concittadini a non uscire, se possibile, ed ha allestito decine di centri di accoglienza per 80 mila senzatetto. […] Il sistema ferroviario della città ha un sistema di fiammelle a gas che è stato attivato per mantenere gli scambi mobili e permettere la circolazione dei treni.

Le conseguenze: la cancellazione di oltre duemila voli (bene! N.d.r.) e di decine di collegamenti ferroviari, numerosi incidenti stradali, nonché la chiusura di centinaia di scuole, università ed edifici pubblici. La circolazione è paralizzata in molte zone, bloccato il servizio postale e sono stati sospesi anche molti servizi di consegna merci. […]

Articoli correlati:

- Le cose da sapere sull'ondata di freddo polare negli Usa

In mezzo all’isteria da riscaldamento globale, la N.A.S.A. si attende un raffreddamento globale

"Le nuove scoperte della N.A.S.A. sono in linea con studi pubblicati dall’Università di San Diego e Northumbia in Gran Bretagna l’anno scorso, entrambi predicevano un Grande Minimo Solare nei prossimi decenni a causa della bassa attività delle macchie solari. Entrambi gli studi predicevano un’attività solare simile al Minimo Maunder che c’è stato tra la metà del diciassettesimo e l’inizio del diciottesimo secolo, ed è coinciso con un periodo noto come la Piccola Era Glaciale, durante la quale le temperature sono state molto più basse di quelle attuali.

Portare l’anidride carbonica fuori dall’atmosfera, come caldeggiato dall’IPCC nella sua conferenza stampa dell’8 ottobre 2018 è altrettanto folle. I dati storici mostrano che, con 410 parti per milione (ppm), il presunto livello di CO2 attualmente nell’atmosfera, siamo vicini al minimo degli ultimi 280 milioni di anni. Mentre le piante evolvevano nel tempo, il livello medio era di 1.200 ppm. Ecco perché le serre commerciali aumentano il livello di CO2 a questo livello per incrementare la crescita delle piante e la produzione di quattro volte.

L’IPCC ha sbagliato tutte le previsioni che ha fatto fin dal 1990. Sarebbe un grave errore usare le sue ultime previsioni come pretesto per iniziare esperimenti di geo-ingegneria con l’unico pianeta che abbiamo.
"

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domenica 9 dicembre 2018

Il "terraforming" è cominciato



Mike Adams di Naturalnews, in un suo recente articolo, rilancia un’ipotesi già ventilata tempo addietro: è una congettura che vede nella geoingegneria clandestina uno strumento di terraforming al contrario. Del tutto incuranti dei giudizi, anzi dei pregiudizi che imperversano fra i decerebrati ed i negazionisti (la differenza fra i due gruppi è molto sfumata), pubblichiamo le parti salienti del pezzo elaborato da Mike Adams, consci, come c’insegna il filosofo Eraclito che “la verità è inverosimile” e che “chi non si aspetta l’inaspettato non troverà la verità”. Anche il detto anglossassone “fakes in news, facts in fiction”, “inganni nelle notizie, fatti nella finzione”, si addice all’approccio in oggetto.

Non posso esimermi dal ricordare l’eccellente pellicola “Oblivion”. Nella produzione il protagonista, interpretato da Tom Cruise, pensa di proteggere la civiltà umana, ma in realtà in modo inconsapevole lavora per esseri allotri che depredano le risorse della Terra e massacrano gli esseri umani. Il film è uno dei migliori lungometraggi di fantascienza di tutti i tempi ed il suo intreccio sembra stranamente simile a ciò che sta accadendo in questi decenni con la cosiddetta "geoingegneria clandestina" alias scie chimiche (in inglese chemtrails n.d.t.)



Chi (o che cosa) vorrebbe alterare e deteriorare l'atmosfera, diminuire i livelli di ossigeno, distruggere l'approvvigionamento di derrate e far collassare la civiltà umana? La risposta dovrebbe essere ovvia: qualcuno o qualcosa che è in competizione con Homo sapiens sapiens ed è costantemente impegnato ad ingannare l'umanità. La vita umana sulla Terra sembra essere in fase di "purificazione" in uno schema di pulizia etnica che produrrà una biosfera snaturata con bassi livelli di ossigeno. Tale habitat snaturato potrebbe rivelarsi vantaggioso per una forma di vita che non appartiene all'ecosistema della Terra. La riduzione della radiazione solare che raggiunge la superficie terrestre renderebbe Gaia più idonea ad una forma di vita che proviene da un pianeta situato più lontano dalla sua stella rispetto alla Terra dal nostro stesso sole (o per creature infraterrestri o provenienti da una dimensione oscura, n.d.t.)

Sorge l'ovvia, seppur bizzarra, domanda: i globalizzatori della Terra stanno preparando il pianeta per un'era post-umana? Questo piano è mascherato da azioni di emergenza per ridurre l’impatto dei "cambiamenti climatici"? Presto l'inquinamento indiscriminato sarà presentato come un piano audace ma necessario per salvare l'umanità, laddove è un mero genocidio? Che cosa succederebbe, se i "cambiamenti climatici" si rivelassero una gigantesca frode progettata fin dall'inizio per convincere i terrestri a promuovere ed avallare il proprio sterminio? Data la distruzione pianificata dei biomi in nome del "surriscaldamento globale", dobbiamo ora considerare tale possibilità, non importa quanto sembri eccentrica.



Scheda della produzione cinematografica

Un mondo stremato da un’apocalisse terribile provocata da un’invasione aliena, pochi irriducibili terrestri che sorvegliano il pianeta ormai abbandonato dai terrestri, i misteriosi Scavengers, ed una scenografia strepitosa: tutto questo è il punto di partenza del film di fantascienza del 2013 “Oblivion”.

Siamo nella seconda metà degli anni 2000. La Terra è stata devastata da una guerra nucleare che gli umani hanno combattuto e “vinto” contro gli invasori alieni. La Luna è stata distrutta e questo ha causato sismi, maremoti e diversi sconvolgimenti che hanno reso il pianeta una landa desolata. In seguito alla devastazione, l’umanità è in esodo su Titano mentre sul nostro mondo gli ultimi sopravvissuti si battono per salvaguardare i macchinari che prosciugano le risorse naturali (per generare energia utile alla vita sul nuovo pianeta) dalla distruzione degli extraterrestri. Due di questi eroi si imbattono in alcuni astronauti lanciati nello spazio decenni prima, ma ora atterrati rovinosamente: i cosmonauti sono riconosciuti stranamente come “minacce”…

Insieme con Tom Cruise, troviamo nel cast il carismatico Morgan Freeman, la bellissima Olga Kurylenko e Nikolaj Coster-Waldau. Kosinski non è solo il regista del film, ma è anche autore del soggetto, nato all’inizio per una graphic novel, dopo che lo aveva trasposto in un racconto breve. Olga Kurylenko, nota in Italia per aver preso parte alla fatica di Giuseppe Tornatore, “La corrispondenza”, deve la sua fama mondiale alla partecipazione allo 007 “Quantum of solace” dove interpreta una strepitosa Bond-girl.

Fonte: TERRAFORMING has begun - Naturalnews

Articoli correlati:

- Morgellons e terraforming
- Terraforming: creare un pianeta sintetico


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domenica 29 luglio 2018

Nuovo studio di Herndon: la geoingegneria clandestina ci porterà ad estinzioni di massa



Fifty years after ‘How to wreck the environment’: anthropogenic extinction of life on Earth”, ossia “Cinquant’anni dopo ‘Come distruggere l’ambiente’: estinzione della vita sulla Terra di origine non naturale”, è il titolo dell’ultimo articolo referato scritto dal geofisico statunitense Marvin J. Herndon assieme a Mark Whiteside e Ian Baldwin. Lo studio prende spunto da una comparazione tra la ricerca di J.F. Macdonald e le attuali operazioni chimiche in atmosfera (chemtrails o “guerra climatica”) per evidenziare il carattere sovranazionale, riferibile ad un governo ombra planetario, delle micidiali attività.

J. Marvin Herndon, Mark Whiteside and Ian Baldwin


Obiettivi

Cinquant'anni fa, il geoscienziato Gordon J. F. MacDonald scrisse un libro intitolato "Come distruggere l'ambiente ", in cui l'autore descrisse i metodi con cui uno Stato potrebbe alterare gli ecosistemi e come potrebbe infliggere clandestinamente danni ad una paese nemico. Il nostro obiettivo è rivedere i suggerimenti di MacDonald, le strategie di guerra ambientale alla luce dei successivi progressi tecnologici e nel contesto del dispiegamento effettivo dei metodi di guerra meteorologica e climatica da lui illustrati.

Metodi

Abbiamo esaminato la letteratura interdisciplinare: storica, scientifica e medica.

Risultati

MacDonald ha indugiato sulla guerra meteorologica palese e segreta basata sull'inseminazione imbrifera delle nuvole, volta appunto a causare le piogge. In seguito è stata sviluppata una serie di tecniche per inibire le precipitazioni, con la dispersione, per mezzo di aerei civili, di particolato igroscopico là dove si formano le nuvole. Da almeno due decenni sia ricercatori sia persone comuni osservano tale fenomeno.

Articoli referati

Herndon et al.; JGEESI, 16 (3): 1-15, 2018; art. JESIESI.42006

Indagini scientifiche e forensi dimostrano che sono diffuse, tra le altre cose (bario, alluminio, cadmio, stronzio, cesio etc.), ceneri di carbone. Intorno al 2010, l'irrorazione aerea del particolato è aumentata ad un livello quasi giornaliero, quasi globale. Presumibilmente, un accordo internazionale segreto ha imposto di disperdere composti con il pretesto di fungere da 'parasole' per la Terra. Tuttavia l'irrorazione aerea, piuttosto che raffreddare il pianeta, riscalda l’atmosfera, ritarda la dispersione termica dalla Terra allo spazio e provoca un incremento globale delle temperature. Lo stesso MacDonald discusse la possibilità di distruggere deliberatamente lo strato di ozono atmosferico e quella di innescare terremoti ed eruzioni vulcaniche, attività in effetti oggi possibili anche con l’impiego dei riscaldatori ionosferici (sistemi H.A.A.R.P.).

Conclusioni

Le decisioni assunte dai militari statunitensi di armare l'ambiente a livello nazionale e gli obiettivi di “sicurezza” furono accuratamente previsti da MacDonald, ma lo specialista non riuscì a capire che i singoli governi del mondo potrebbero essere tenuti a rispettare accordi internazionali segreti con lo scopo di condurre una guerra sul pianeta Terra, in tutti i biomi ed in relazione ai diversi processi biogeochimici. Se politici, mezzi d’informazione, scienziati etc. non affronteranno l’atroce realtà di ciò che sta accadendo davanti ai loro occhi e se non esigeranno collettivamente un’interruzione di queste attività tecnologiche, illegali e clandestine, siamo destinati a marciare verso la prima estinzione di massa determinata, non dalla Natura, ma dal complesso militare-industriale.

Qui lo studio.


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domenica 26 febbraio 2017

Scie chimiche: ulteriore studio referato dello scienziato J. Marvin Herndon



Lo scienziato statunitense J. Marvin Herndon non demorde: ha recentemente pubblicato un nuovo, fondamentale studio, provvisto di tutte le credenziali scientifiche ed inerente alla geoingegneria clandestina (alias scie chimiche, in inglese chemtrails). Come si ricorderà, la sua precedente ricerca referata fu rimossa dalla rivista in cui era stata inserita su pressione della potente cricca dei disinformatori. L’attuale articolo, corredato da un’ottima bibliografia e sitografia (fra i siti compulsati è menzionato, con buona pace dei negazionisti, pure Tanker enemy), riprende le acquisizioni della precedente indagine ed allarga il discorso alle modalità con cui i demoni del cielo riescono ad impedire le precipitazioni, strategie che descrivemmo già anni fa sulla base sia di una documentazione ad hoc sia dell’intuizione. Proponiamo la resa di un significativo estratto dallo studio intitolato “An Indication of intentional efforts to cause global warming and glacier melting”, ossia “Indicazioni circa le attività volte a causare in modo deliberato il riscaldamento globale e la fusione dei ghiacci”.



Il principio coinvolto nell’inibizione delle precipitazioni è semplice ed è ben noto attraverso gli studi sull’inquinamento. Il particolato ed il nanoparticolato, quando sono dispersi (dagli aerei impegnati nelle attività di geoingegneria illegale, n.d.t.) in una regione della troposfera dove si formano le nuvole (quota cumulo), mantengono le goccioline della coalescenza troppo piccole affinché formino stille sufficientemente ponderose per cadere come pioggia o neve. [1] Quando, però, l'umidità si accumula in modo parossistico in un’area circoscritta, le nuvole rilasciano il loro carico, causando tempeste e piogge torrenziali. Le implicazioni militari di queste tecniche sono chiare: diffondere particolato e nanoparticolato significa distruggere l'economia agricola, decimare il bestiame, provocare siccità e carestie. [...]

La geoingegneria troposferica si avvale principalmente di carbonio in cui è intrappolata la maggior parte dei metalli tossici. Quando sono diffuse nella troposfera, le ceneri di carbonio inibiscono la caduta della pioggia e della neve, assorbono l’umidità atmosferica, aumentano la conduttività elettrica dell’aria, riscaldano l'atmosfera ed intercettano la radiazione infrarossa che si sprigiona dalla superficie della terra, radiazione che, se non fosse bloccata dalle coltri chimiche, si dissiperebbe nello spazio. Quando il nanoparticolato di carbonio, in genere di colore grigio scuro, si deposita sulla Terra, assorbe la luce solare, cambia l'albedo della neve e del ghiaccio, favorendone la fusione. L’aerosol di nanoparticolato riscalda il pianeta, determinando un incremento delle temperature di origine e gravità ben diversa da quella attribuibile ai gas serra.

E’ questa cenere di carbonio che conferisce a ghiacciai e banchise il tipico colore grigiastro osservato in questi ultimi anni. Questa sostanza è la stessa che si deposita su edifici ed automezzi, in ogni dove.



Conclusione. I risultati di questa ricerca forniscono la prova che si tratta di un deliberato tentativo di accelerare lo scioglimento dei ghiacci polari (in primo luogo per sfruttare i giacimenti di idrocarburi sottostanti che fanno gola a Stati Uniti, Federazione russa, Norvegia etc… todos caballeros, n.d.t.) e di esacerbare il riscaldamento planetario (per continuare a sostenere la fandonia del global warming da CO2) ed imporre ulteriori balzelli.

J. Marvin Herndon

[1] In fisica, la coalescenza è il fenomeno per cui le goccioline più piccole d’un liquido disperse in un altro liquido non miscibile (ad esempio, goccioline d’olio in acqua) tendono ad unirsi alle più grandi, fornendo quindi aggregati di maggiori dimensioni.

[2] L’albedo è il rapporto tra la quantità di luce riflessa da un corpo e la quantità di luce da esso ricevuta.


Fonti:

- An Indication of Intentional Efforts to Cause Global Warming and Glacier Melting (by J. Marvin Herndon)
- An Indication of Intentional Efforts to Cause Global
Warming and Glacier Melting-PDF (by J. Marvin Herndon)

- An Indication of Intentional Efforts to Cause Global Warming and Glacier Melting-PDF (by J. Marvin Herndon)
- Studio scientifico statunitense conferma le operazioni di geoingegneria clandestina, 2015

Articolo correlato: Il Professor J. Marvin Herndon non si arrende, 2017


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lunedì 1 agosto 2016

Sai che cosa significa S.A.I.?



La sigla “S.A.I.” sta per Stratospheric aerosol injection, ossia diffusione di particolato nella stratosfera: la S.A.I. è una fra le foglie di fico con cui il sistema prova a nascondere o, per lo meno, a ridimensionare le attività in corso di geoingegneria clandestina-scie alias chimiche. Ufficialmente la S.A.I. è presentata come un progetto volto a mitigare il solito inesistente riscaldamento globale da CO2, riflettendo parte della radiazione solare verso lo spazio: l’albedo, ottenuta in questo modo, riverbererebbe una quota comunque minima dell’energia proveniente dal Sole. In tale contesto depistante e menzognero vanno lette le recenti dichiarazioni dell’attuale Direttore della C.I.A., John Brennan, che considera la geoingegneria un’opzione auspicabile, sebbene dispendiosa e foriera di squilibri geopolitici.

Assistiamo al solito tentativo per opera di certi settori istituzionali di convincere la popolazione che taluni "trattamenti" per la nostra atmosfera sono, oltre che legittimi, necessari e solo in quest'ottica vanno interpretate le dichiarazioni di Brennan. Sono discorsi che Giulietto Chiesa pare (o finge?) non aver compreso: infatti il "riscaldamento globale" da CO2 non esiste. La sua esegesi deve essere rigettata, poiché, volontariamente o meno, avvalora la balzana tesi dei geoingegneri e cioè che disperdere nanoparticolato di alluminio e vetro nella stratosfera sarebbe azione da intraprendere per “salvare la Terra”. Sino a quando non si prendono le distanze dalla frode del "global warming" dovuto al biossido di carbonio o ai raggi cosmici (sic!), si porta solo acqua al mulino dei globalizzatori che, invece, intendono trasformare il pianeta in una gigantesca fornace.



La stratosfera è la parte dell’atmosfera terrestre che comincia a 15 km di altitudine circa: NON è la zona in cui si compie la stragrande maggioranza delle operazioni chimiche che sono eseguite, infatti, a quote medio-basse o basse (nella troposfera) là dove una scia di condensa non si può assolutamente formare. [1] [2]

Visto che, però, l’obiettivo del complesso militare-industriale riguarda il dominio completo della biosfera sotto ogni profilo ad ogni latitudine… ed altitudine, è evidente che, attraverso droni, sono dispersi composti tossici pure nella stratosfera per ottenere un capillare controllo dei processi atmosferici e climatici. D’altronde anche la ionosfera è ubicata a quote elevate ed è oggetto di pesanti e rovinose manipolazioni per mezzo dei riscaldatori ionosferici (o impianti H.A.A.R.P.).


[1] La stratosfera è la zona che alle medie latitudini ha inizio intorno ai 15 km di altitudine e termine con un sottile strato a caratteristiche costanti (stratopausa) verso i 50 km. La stratosfera è contraddistinta da un progressivo aumento della temperatura cinetica; vi si generano le correnti a getto e le più elevate concentrazioni di ozono; in essa si disintegra completamente la maggior parte dei meteoriti e si formano le nubi madreperlacee.

[2] La troposfera (dal greco:τροπος, modo, mutazione, cambiamento) è la fascia sferoidale aeriforme dell'atmosfera che si trova a diretto contatto con la superficie terrestre, di spessore variabile a seconda della latitudine: ai poli è spessa solamente 8 km mentre raggiunge i 16-20 km all'equatore.

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mercoledì 27 luglio 2016

Climates of suspicion (Clima del sospetto)



Si intitola "Climates of suspicion: 'chemtrail' conspiracy narratives (sic) and the international politics of geoengineering" e risale al 2014 uno studio a firma di Rose Cairns, dell'Università del Sussex. Di per sé il testo non si può inscrivere nella disinformazione classica, sebbene sia depistante, di là dai contenuti, contraddistinti da una buona dose di ambiguità: infatti l'approccio al tema è, per così dire, strabico. L'autrice, invece di focalizzare il soggetto "geoingegneria clandestina-scie chimiche", elude il problema, concentrandosi su questioni "sociologiche", dando per scontato, in modo del tutto disonesto dal punto di vista scientifico ed epistemologico, che le frottole degli sciacondensari sono la "verità", stranamente contraddetta e smentita da intere legioni di ricercatori e specialisti, in primis Clifford Carnicom.

E' proprio in questo taglio opaco, sostanziato di tutto l'armamentario pseudo-sociologico proveniente da filosofi mancati e da accademici falliti, che risiede l'interesse di un'analisi che rivela e contrario, ossia per contrapposizione ed in modo quasi non voluto, le strategie del sistema per ghettizzare chi denuncia e si oppone al genocidio in atto.

Di indubbia utilità anche l'analisi linguistica da cui emerge la campagna diffamatoria perpetrata dall'establishment e dalla setta negazionista che, incapaci di confutare una realtà incontrovertibile, possono solo confondere e disorientare l'opinione pubblica, ricorrendo ad una polverosa saccenteria, a sterili luoghi comuni.



In questo ambito semantico è di notevole rilievo la ricognizione lessicometrica [1] compiuta su un campione di siti statunitensi e britannici da cui si evince che certi epiteti attribuiti ai negazionisti hanno oltrepassato i confini nazionali per creare una koiné. Questo linguaggio comune, internazionale bolla i disinformatori definendoli come “ritardati mentali”, “ciechi”, “bugiardi prezzolati.” Questi appellativi sono esaurienti ed efficaci, poiché abbracciano tutta la fauna della disinformazione, dagli imbecilli che veramente credono nelle bugie della pseudo-scienza condensara, agli agenti-maggiordomi foraggiati dai governi (e protetti dalla magistratura) per screditare ed ingiuriare gli esperti specialmente sulla Rete.

Nel testo l’autrice dà un colpo al cerchio e l’altro alla botte: non può certo contraddire i dogmi dell’accademia baronale, ma è costretta ad ammettere in qualche passaggio che le chemtrails, tutto sommato, equivalgono ai “programmi” di geoingegneria clandestina. Riconosce pure che talune asserzioni dei ricercatori indipendenti sono corrette ed aderenti al vero, poi, però, si rifugia nel recinto della ricerca antropologica, mostrando evidente preoccupazione di fronte ad un gruppo che è impermeabile all’azione della propaganda di regime. Anzi, certe questioni sul clima (ad esempio, la frode dell’aumento dell’effetto serra correlato al biossido di carbonio) e sull’ambiente sono impostate in modo innovativo proprio dagli scienziati che la fazione negazionista si affanna a denigrare.

Il fine principale dello studio è il tentativo di capire se, nonostante i liberi pensatori siano un’esigua minoranza, costituiscano una minaccia per lo status quo, se e come gli apparati, grazie al dispiegamento degli organi di regime e delle legioni formate da depistatori, riusciranno ad arginare l’avanzata di un fenomeno che ha dalla sua la convinzione di essere dalla parte giusta. Se la qualità vale più della quantità, la crociata bandita dal sistema è già abortita in partenza.

[1] La ricognizione lessicometrica è l’indagine statistica su quante volte ricorrono certi termini ed espressioni in un contesto preso in esame.

Fonte: Climates of suspicion: 'chemtrail' conspiracy narratives and the international politics of geoengineering, 2014


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sabato 19 marzo 2016

Geoingegneria ufficiale e geoingegneria clandestina: una sinossi essenziale



Quali sono le principali differenze che intercorrono tra geoingegneria ufficiale (o accademica) e geoingegneria clandestina (o illegale o bellica)? Vediamole in modo essenziale. Le abbrevieremo rispettivamente con G.u. e G.c.

• G..u. Che cos’è. E’ il complesso dei progetti volti ad arginare il cosiddetto (inesistente) riscaldamento globale ed a governare i fenomeni meteo-climatici, attraverso il dispiegamento di varie metodologie e strumenti tecnologici: diffusione di composti dello zolfo in atmosfera, dispersione di ferro negli oceani per favorire la proliferazione di fitoplancton utile a catturare il biossido di carbonio, l’installazione di specchi nello spazio per riflettere una quota della radiazione solare, uso di mongolfiere etc.

• G.c. Che cos’è. E’ l’insieme delle operazioni chimiche e biologiche compiute nella biosfera con i seguenti obiettivi: ottimizzare le trasmissioni radar nonché controllare i processi economici e demografici, dal dominio del clima in settori strategici e produttivi allo sfoltimento della popolazione. Si veda la criminale Agenda 21.

• G.u. Gli obiettivi. Vedi sopra.

• G.c. Gli obiettivi. Idem.

• G.u. Campo d’applicazione. È eseguita o in laboratorio o in ambiti circoscritti.

• G.c. Campo d’applicazione. Le scellerate attività sono perpetrate in quasi tutto il pianeta.

• G.u. Gli effetti. Non ha conseguenze rilevanti, se non l’impulso del dibattito circa le strategie da adottare per mitigare la presunta intensificazione delll’effetto serra.

• G.c. Gli effetti. Ha ripercussioni devastanti sull’ambiente e sulla salute.

• G.u. Com’è attuata. Trattandosi per lo più di ricerche accademiche, non è attuata.

• G.c. Com’è attuata. E’ compiuta per mezzo di aerei civili (passeggeri e cargo), talora con droni (velivoli radiocomandati) ed unità militari. Fondamentale è pure il ruolo dei riscaldatori ionosferici, sia fissi sia mobili.

• G.u. Com’è presentata dai media di regime. Se non è ignorata, è illustrata come un insieme di programmi considerati non facilmente praticabili o dalle conseguenze, se non pericolose, comunque imprevedibili.

• G.c. Com’è presentata dai media di regime. E’ negata in modo pervicace e spudorato, contro ogni evidenza: gli scienziati ed i ricercatori che la denunciano sono bollati come visionari e paranoici. Il tutto è ricondotto a “teoria del complotto” (sic).

• G.u. Da chi è investigata. E’ accennata da qualche giornalista e dagli specialisti non collusi con il sistema per scoprire, di là dalle finalità dichiarate, i veri scopi della biogeoingegneria.

• G.c. Da chi è investigata. E’ studiata da esperti autonomi, non organici all’establishment universitario ed agli apparati di potere dominati dal negazionismo.

• G. u. Grado di veridicità da 0 a 100. Zero.

• G.c. Grado di veridicità da 0 a 100. Cento.

E’ ovvio che la geoingegneria teorica è la classica foglia di fico per tentare di nascondere la deliberata distruzione della biosfera e l’attacco alla popolazione; è un’accozzaglia di sciocchezze e di bugie utili alla feccia mondialista ed ai suoi inconfessabili, abominevoli fini.


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mercoledì 12 agosto 2015

Il bismuto nelle scie chimiche



Un fondamentale articolo pubblicato su Nogeoingegneria.com illustra i soliti progetti della geoingegneria ufficiale – in realtà sono operazioni attuate da decenni e per scopi tutt’altro che nobili – volti a mitigare l’inesistente global warming da CO2, attraverso la diffusione nella troposfera di bismuto. Significativo che il documento, relativo ad uno studio finanziato dalla micidiale Unione europea, si riferisca a composti a base di Bismuto miscelati nel carburante degli aerei. Come volevasi dimostrare.

Il Bismuto è un elemento chimico con reticolo cristallino romboedrico. E’ un metallo pesante, lucente grigio-rossastro, duro e fragile, a conducibilità termica ed elettrica piuttosto basse. Tra i metalli è quello con maggiori caratteristiche diamagnetiche.[1] Non è molto reattivo chimicamente: è quasi inattaccabile dagli acidi non ossidanti e dalle basi. Si combina con lo zolfo e gli alogeni e, ad alte temperature, con molti metalli. I composti del Bismuto trovano applicazioni industriali, nella fabbricazione di leghe, del vetro e di prodotti ceramici. In passato un composto del bismuto era impiegato in medicina come sedativo.




L’Unione europea sta finanziando il progetto ‘European trans-disciplinary assessment of climate engineering’ (EuTRACE), che riunisce 14 organizzazioni nei settori di ingegneria, scienze naturali e scienze umanistiche. Il risultato principale del progetto sarà un documento che valuta le potenzialità, i rischi e le incertezze di una lista completa di tecnologie di ingegneria del clima. Il documento riguarderà anche le questioni di governance e le preoccupazioni etiche (sic).

Una volta completata, la valutazione EuTRACE sosterrà la discussione razionale circa l’ingegneria del clima, guidando in ultima analisi i politici verso scelte responsabili (sic). Essa rappresenta un passo importante verso il dibattito basato sulla conoscenza dell’ingegneria del clima nell’ambito delle politiche sul clima e nella società. Vedi qui.

Qui il documento finale l’EuTRACE final report.

A pagina 48 del rapporto è descritto l’uso di una particolare tecnica di inseminazione di cirri, per mezzo di droni o aerei commerciali, che irrorano nella troposfera particelle di Bismuto attraverso i gas di scarico. In tal modo tali nuvole dovrebbero riflettere i raggi solari e, al contempo, consentire il passaggio dal suolo verso l’alto delle radiazioni infrarosse.

Leggiamo:

“L’inseminazione con aerosol può avere un tempo di permanenza atmosferica fino a ad una-due settimane, a seconda delle loro dimensioni e quindi della loro velocità di sedimentazione. Aerei commerciali e aerei droni senza pilota sono stati proposti come potenziali meccanismi di esecuzione (Mitchell et al., 2011). Le sostanze di semina potrebbero essere sciolte nel carburante o una soluzione infiammabile potrebbe essere iniettata nel gas di scarico di motori a reazione. Dato che la copertura dei cirri globalmente è del 25 – 33% (Wylie et al., 2005) (128-168 × 106 km2), vaste aree della Terra sarebbero, in linea di principio, suscettibili alle modifiche.

[1] Il diamagnetismo è una proprietà per cui una sostanza, sottoposta ad un campo magnetico, acquista un dipolo magnetico proporzionale al campo applicato, ma di segno opposto. Sono spiccatamente diamagnetici l’oro, l’antimonio ed il bismuto.

Fonti:
- Cordis.europa.eu
- Nogeoingegneria.com

Approfondimento: Bismuth trioxide toxicology

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sabato 11 luglio 2015

Riscaldamento settentrionale



Le caratteristiche artificiali del cosiddetto "global warming" e dei vari sconvolgimenti climatici

Mentre i geoingegneri manipolano il clima, i media di regime manipolano i dati sul meteo, ad esempio quelli sui valori di umidità relativa e pressione atmosferica: i vari organi ufficiali continuano a ripetere che l’attuale ondata di caldo, abbattutasi su gran parte dell’Europa, è dovuta all'anticiclone africano cui sarebbe connessa un’umidità molto elevata. Non è vero: i valori igrometrici sono bassi in misura anomala anche nelle località di mare a tal punto che non si formano quasi mai delle nuvole; al massimo in un cielo grigio-violaceo al mattino aleggia qualche brandello di cumulo polveroso che è poi dissolto nell’arco delle ore successive. Se i parametri di umidità fossero alti, si dovrebbero generare i nembi e si dovrebbero scatenare i temporali di calore anche sulle città, fenomeni che sono oggi solo un pallido ricordo del passato.

In un firmamento così opaco non è agevole discernere gli aerei chimici (a bassa quota) con le loro scie persistenti ed effimere o assenti, ma le operazioni di avvelenamento globale continuano senza requie, notte e giorno, pure quando il cielo sembra “sereno”. Non solo: i riscaldatori ionosferici e probabilmente i satelliti in orbita geostazionaria seguitano ad irradiare campi elettromagnetici che aumentano le temperature in modo drastico e mirato. La verità è che il pianeta, soprattutto l’emisfero settentrionale, è sempre più caldo, ma non a causa delle emissioni di biossido di carbonio né a seguito dell’attività solare: certe aree sono roventi a cagione delle attività chimico-elettromagnetiche che, tra le altre cose, depauperano l’atmosfera di ossigeno. L'umidità è decurtata o migra in aree circoscritte dove provoca disastrosi nubifragi. Le società private, che lucrano sull’acqua e sulla siccità, sono già sulla porta di casa, come petulanti piazzisti.

Le microonde sono una forma di radiazione non ionizzante che, producendo un violento attrito tra le molecole, genera calore. E’ quanto sta accadendo in questo periodo con i “caloriferi” al massimo: ne consegue un’afa spaventosa, secca ed innaturale. Gli esseri viventi ne risentono in modo preoccupante: gli alberi sono ustionati da raggi ultravioletti non filtrati dall’ozonosfera ridotta a colabrodo, animali e uomini accusano tutti i sintomi dovuti ad una calura infernale. Le “nuvole” zigrinate o simili a denti di pettine sono la grottesca conseguenza di pesanti azioni sul clima.

“Riscaldamento globale”, “cambiamenti climatici”, “febbre del pianeta” sono i mantra dei globalizzatori del clima, ma che cosa sta accadendo veramente? In buona sostanza lo sconvolgimento degli equilibri è provocato dalla guerra climatica con un innalzamento occasionale ed estemporaneo delle temperature di origine artificiale, soprattutto nell'emisfero Nord (più trafficato da velivoli commerciali e con una maggiore presenza dei cosiddetti "riscaldatori ionosferici"). Questo spiega perché, in questo periodo, mentre il pack artico tende a ridursi, sebbene non in modo catastrofico, i ghiacci antartici si stanno espandendo. Lo spostamento indotto delle correnti a getto e le anomalie del Nino sono una delle cause principali della variazione dei flussi idrodinamici in quota. Il resto è ottenuto con le microonde ed i metalli elettroconduttivi aviodispersi. E’ dunque evidente un balzo del tutto anomalo dei parametri termici, fenomeno commisurato all'intensità delle operazioni di geoingegneria clandestina. Infatti le misurazioni sin qui eseguite da oltre 100 anni non mostrano un aumento delle temperature medie sulla Terra, piuttosto una tendenza nella norma. La N.A.S.A. ed altri enti sono stati spesso colti in flagrante a falsificare i dati, pur di avvalorare la tesi del global warming.

Dispiace, però, che al negazionismo classico si aggiunga la disinformazione di siti pseudo-indipendenti che se, correttamente, smentiscono l'equazione tra biossido di carbonio ed i cosiddetti cambiamenti climatici, dall’altro attribuiscono le aberrazioni meteorologiche solo a manifestazioni naturali (macchie solari, raggi cosmici, cicli atmosferici etc.). Sulla base di studi che ignorano del tutto la geoingegneria clandestina, evidenziando solo fattori geo-fisici, gli esperti di questi portali sono giunti a preannunciare, usando astrusi modelli, copiose piogge (non tornado e celle autorigeneranti indotte!) in Italia per la prima decade di luglio. Piogge naturali? Bisognerà rivolgersi alla Dottoressa Sciarelli.

Articolo correlato: D. Wigington, Engineered drought catastrophe continues: target California, 2015

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martedì 16 giugno 2015

Dichiarare la verità per occultare la verità: il caso dei dati contraffatti a proposito del cosiddetto “riscaldamento globale”



Di recente il N.O.A.A. (National Oceanic and Atmospheric Administration) e la N.A.S.A. sono stati colti in flagrante a falsificare le statistiche circa il riscaldamento globale, ricorrendo ad una serie di stratagemmi e di aggiustamenti tali da nascondere lo hiatus, ossia la pausa di circa quindici anni nell’aumento delle temperature. Danno conto di queste sfacciate frodi, utili a promuovere l’Agenda 21, numerose fonti sia giornalistiche sia scientifiche.

Leggiamo nell’articolo intitolato “Le falsificazioni sul global warming”: “La teoria del global warming è sostenuta da una serie di dati che più volte è stato dimostrato essere stati 'ritoccati'. I principali artefici di queste alterazioni sono gli stessi produttori dei dati, i due enti responsabili della catalogazione delle misure: la N.A.S.A. ed il N.O.A.A. In alcune occasioni, per rispondere alle accuse, i responsabili delle modifiche hanno ammesso che erano state apportate delle correzioni che hanno definito, però, 'riallineamenti' o 'sistemi statistici' condotti con lo scopo di 'rendere i dati più coerenti', di 'normalizzarli'.

“Gli scienziati del N.O.A.A. hanno ‘trovato’ una risoluzione ai quindici anni di hiatus (pausa) del riscaldamento globale. Essi ‘hanno regolato’ la temperatura del riscaldamento, annullandone così la sospensione”. Questo denuncia Michael Bastasch nel testo tradotto e rilanciato da Enzo Ragusa.

Dunque finalmente trionfa la verità sulla truffa del riscaldamento planetario di origine antropica, attribuito all’aumento di concentrazione in atmosfera di CO2? Sì e no. Sì, perché la frottola dei cambiamenti climatici causati dal biossido di carbonio si rivela per quello che è, ossia una gigantesca bugia funzionale ad implementare le nefaste politiche pseudo-ambientaliste. No, perché gli esperti che, con lodevole zelo, denunciano le contraffazioni sul global warming, tacciono a proposito della geoingegneria clandestina, la principale causa degli sconvolgimenti meteorologici e della distruzione dei biomi. No, ora che sta emergendo la verità sugli imbrogli perpetrati da “prestigiosi” enti “scientifici”, non possiamo dormire sonni tranquilli tra due guanciali: ad esempio, in Italia il mese di giugno è stato inaugurato da una micidiale alta pressione artificiale con caldo rovente, siccità e caduta verticale dei parametri riguardanti l’umidità relativa.

Se le temperature oceaniche in questi ultimi tre lustri sono rimaste pressoché invariate, se i valori termici planetari non denotano un incremento correlato al CO2, è indiscutibile che lo strato di ozono è paurosamente deteriorato, è indiscutibile che l’inaridimento di Gaia, alternato a disastrose alluvioni, è un preoccupante dato di fatto. Nell’Artico i ghiacci non si sono sciolti del tutto, ma la devastazione, provocata dalle coltri chimiche e dai riscaldatori ionosferici, è in corso. Non ci pare che la California, grazie all’interruzione del presunto global warming, sia un paradiso, tutt'altro.

Insomma, gli studiosi che screditano le balzane teorie alla Al Gore vedono il filo d’erba, ma ignorano la foresta. Non vorremmo che l’enfasi sulla falsificazione dei dati circa le temperature globali e la fanfara a proposito dell’influsso di agenti naturali (attività solare, radiazioni cosmiche etc.) sulle dinamiche del clima, tutti eventi innegabili, fossero un pretesto per nascondere le conseguenze sia di un modello di “sviluppo” aberrante (incentrato sull’uso di combustibili fossili ed uranio che potrebbero essere sostituiti, ad esempio, dalla Z.P.E.) sia soprattutto le laceranti, profonde ferite generate dalla geoingegneria illegale.

Esiste una “verità” più dannosa della menzogna ed è una “verità” parziale, addomesticata.

Fonti:

- ademontis.wix.com
- attivitasolare.com
- segnidalcielo.it


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mercoledì 11 febbraio 2015

Il Sole in letargo

Attività solare al minimo in questo periodo: aveva dunque ragione lo scienziato statunitense Eric Dollar a contraddire quanti prevedevano un Sole sempre più “esuberante”. Tra le altre cose, i cicli della nostra stella incidono pure sulla ionosfera la cui efficienza dipende da una più intensa attività dell’astro. Questo spiega per quale ragione le operazioni chimiche diventano di giorno in giorno sempre più parossistiche: se la ionosfera, indispensabile per le radiocomunicazioni, si indebolisce, i militari vi sopperiscono, creando degli strati ionosferici artificiali a base di metalli elettroconduttivi e… neurotossici.



L’articolo che pubblichiamo, affinché non si cada in visioni unilaterali ed incomplete, va inquadrato nella dialettica tra “naturalismo” ed “artificialismo”.

Sembra che il Sole si sia addormentato. Secondo gli scienziati, l’attività del Sole è al suo minimo da cento anni a questa parte. Le condizioni sono stranamente simili a quelle che precedettero il minimo di Maunder, un periodo a metà del XVII secolo, quando si verificò una piccola era glaciale: nel 1645 il fiume Tamigi ghiacciò.

Alcuni ricercatori ritengono che la debole attività del Sole potrebbe causare notevoli cambiamenti climatici, a partire da una drastica riduzione dei valori termici.

E’ noto che, per un certo periodo, è stata l’attività solare a provocare il cosiddetto ‘global warming', accentuato dalle operazioni di geoingegneria clandestina in sinergia con le emissioni dei riscaldatori ionosferici e non il biossido di carbonio (n.d.r.). L'interpretazione è avvalorata dal fatto che ormai da molti anni le temperature globali sono stabili, in coincidenza proprio con la diminuzione delle eiezioni di massa coronale e di altri fenomeni riguardanti la nostra stella.

“Qualunque misura si adoperi, si osserva che i picchi solari stanno scendendo”, asserisce Richard Harrison del Rutherford Appleton Laboratory nell’Oxfordshire (Regno Unito). ‘Mi occupo di fisica solare da trent’anni e non ho mai visto alcunché di simile”, chiosa l’astronomo.

Mike Lockwood della University of Reading afferma che le temperature più basse potrebbero anche influire sulle correnti a getto, innescando un repentino sconvolgimento dei sistemi meteorologici.

“Stimiamo entro quarant’anni una probabilità del 10-20% che ci si avvii verso un nuovo minimo di Maunder’, precisa l’esperto.

Nel 2014 la N.A.S.A. avvertì che “qualcosa di inaspettato” stava accadendo sul Sole. Il 2015 sarebbe dovuto essere l’anno del massimo solare, con l’acme del ciclo delle macchie, ciclo che dura undici anni circa, ma ne sono state rilevate poche. “Il numero di macchie solari è, a partire dal 2011, ben al di sotto dei valori medi; inoltre forti brillamenti sono stati rari”, spiegano gli scienziati dell’agenzia spaziale statunitense.

Fonte: Latanadizak


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lunedì 22 settembre 2014

Asimmetria


Molti si domandano per quali ragioni, nonostante l’informazione sulla geoingegneria clandestina, il signoraggio bancario e crimini correlati sia sempre più capillare, benché siano molteplici i movimenti che si battono per la verità, non si ottengano risultati concreti. In primo luogo, se escludiamo le associazioni che sono in realtà espressioni del sistema (Thrive, Zeitgeist, WWF, Greenpeace, Lega Ambiente, Italia nostra, FAI etc.), il numero degli attivisti sinceri si riduce in modo drastico sicché il vero dissenso occupa una parte molto esigua.

E’ evidente l’asimmetria con l’establishment da una parte, sistema che detiene il potere ed ingenti risorse finanziarie, ed i cittadini dall’altra. Essi, pur organizzati, non dispongono né di strumenti finanziari né di altro tipo. Sbilanciato è anche il quadro globale in merito all’informazione: gli apparati monopolizzano i media sia tradizionali sia digitali, laddove il fronte della libertà, tra mille impedimenti pratici e legali, a mala pena riesce a manifestare il suo pensiero ed a divulgare. L’ostacolo principale, però, in cui ci si imbatte è la divisione che connota la galassia dei gruppi anti-sistema. Siamo spesso al cospetto di una polverizzazione ora alimentata da individualismo ora da egomania ora da oggettive, logistiche difficoltà a creare un coordinamento.

Questa divisione, però, non è del tutto deplorevole, anzi. Infatti, mentre gli apparati sono compatti nel segno di obiettivi biechi (denaro, egemonia, carriere universitarie, censura, controllo, persecuzione dei dissidenti), gli attivisti sono talora in disaccordo tra loro per motivi legati alle idee. La frattura più importante è quella che separa i laici dai credenti. I credenti di solito sono cattolici, ma non mancano gli aderenti ad altre confessioni cristiane anche minoritarie. Gli stessi cattolici, però, sono distinti in cattolici canonici (papisti), sedevacantisti, lefebrviani e via discorrendo. Anche i laici (laico non significa che sia indifferente a risvolti metastorici, metafisici e persino spirituali, ma che non ritiene necessario, per attuare certe strategie, sconfinare dall’ambito empirico) si parcellizzano in diversi orientamenti più o meno contigui a compagini istituzionali. Si pensi solo alle logoranti ed inutili diatribe tra economisti indipendenti (contrari al signoraggio bancario) circa la funzione e gli scopi della moneta. [1]



Non mancano divergenze a proposito delle strategie da adottare: qualcuno intende privilegiare le manifestazioni, altri l’informazione, altri gesti simbolici, altri iniziative legali, altri propendono per una metodologia “mista”. Alcuni preferiscono concentrare le proprie energie su obiettivi minimi (la sovranità monetaria), altri vorrebbero azioni di più ampio respiro. Purtroppo la scarsa unità di intenti fra gli attivisti rischia di indebolire una condotta già profondamente condizionata dallo strapotere del sistema. Bisognerebbe porre tra parentesi certe differenze di idee per incanalare le forze verso un fine condiviso da tutti.

In linea di massima, in questi anni si è riusciti ad aprire qualche breccia nel muro poderoso del negazionismo, ma gli esiti sono stati insoddisfacenti e non tanto per l’intrinseca vigoria dell’establishment, quanto per l’inerzia e l’indifferenza di gran parte dell’opinione pubblica preoccupata solo di difendere il suo hortus conclusus. La gente è restia a prendere coscienza e ad intraprendere un itinerario difficile ma alla fine proficuo, un percorso verso la libertà e la dignità. Dunque le fenditure spesso si sono richiuse. In questi anni poi non pochi attivisti, per una ragione o per un’altra, hanno defezionato.

Stando così le cose, è arduo sperare in una svolta positiva e per giunta in tempi brevi. Non si può mai sapere: nella storia e nella natura agiscono fattori imponderabili, ma pare restino poche opportunità almeno sul piano pratico di individuare risoluzioni definitive. Né si può dimenticare che probabilmente il tracciato principale è, almeno in una certa misura, predeterminato: l’umanità non poté in passato scampare al cataclisma planetario noto come diluvio universale.

L’asimmetria non si limita solo al confronto tra l’uomo e la struttura governativa, ma pure alla dialettica tra “progetto e destino” per usare un’efficace antitesi di Giulio Carlo Argan. Da tale dialettica non si può prescindere. L’asimmetria fondamentale è, però, un’altra ed è a nostro vantaggio: è quella tra coscienza e “macchina”, tra onestà intellettuale ed ingiustizia, tra verità e menzogna, tra sapere ed ignoranza. Ci deprederanno, ci vesseranno, ci aggrediranno in ogni modo, devasteranno il pianeta purtroppo, ma la coscienza non si può svellere. Essa è quercia di cui la bufera squassa la chioma, ma che non può essere sradicata.

Se, sotto il profilo storico, la sconfitta è probabile, sul piano metastorico, la vittoria ci appartiene. Non vinceremo, perché abbiamo già vinto. Da sempre.

[1] Purtroppo i cattolici non vogliono riconoscere che la Chiesa di Roma, in quanto istituzione, fatti salvi quindi singoli esponenti che sono anche degnissimi, è convinta promotrice della dittatura planetaria nota come Nuovo ordine mondiale.


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lunedì 24 febbraio 2014

La deviazione della corrente a getto è all’origine dei fenomeni climatici estremi

Un’altra conferma delle conclusioni cui eravamo giunti per mezzo di analisi indipendenti proviene da un recente studio. La ricerca riguarda lo spostamento e la frantumazione della corrente a getto, fenomeni che avevamo già osservato soprattutto all’interno di alcuni articoli pubblicati su Tanker enemy meteo. Ora alcuni meteorologi ratificano quanto tempo fa da noi rilevato grazie ad un approccio empirico. Dobbiamo, però, evidenziare due difetti dell’indagine scientifica condotta: gli esperti non ricordano che, come è sottolineato dai matematici e fisici tedeschi, Bludorf e Grozar, la jet stream non è solo un vento di alta quota, ma ha pure proprietà elettromagnetiche. Sono caratteristiche che la rendono vulnerabile alle manipolazioni con campi elettrodinamici. Inoltre non si chiarisce che la liquefazione dei ghiacci artici non è un evento naturale, quanto la conseguenza dei riscaldatori ionosferici e delle coltri chimiche che intrappolano l’energia termica negli strati bassi dell’atmosfera. Il CO2? Lasciamo la fandonia del ‘global warming’ collegato alle emissioni di biossido di carbonio ai negazionisti ed ai deficienti.



Pallab Ghosh: "Ci dovremo abituare ad inverni in cui fenomeni meteorologici estremi potrebbero durare per settimane o addirittura mesi".

Un recente studio dimostra che la corrente a getto ha assunto in questi ultimi tempi un percorso tortuoso. Il lavoro è stato presentato alla riunione annuale dell'Associazione americana per l'avanzamento della scienza (A.A.A.S.). con sede a Chicago. Il fenomeno potrebbe essere stato causato del recente riscaldamento dell'Artico (di origine artificiale, n.d.t.). Lì temperature le sono cresciute due o tre volte più velocemente rispetto al resto del globo. La professoressa Jennifer Francis della Rutgers University nel New Jersey osserva: “Questo sembra suggerire che i modelli climatici stanno cambiando: ecco perché le persone stanno notando che il tempo nella loro zona non è più quello di una volta”.

UN AIUTO PER TANKER ENEMY - Il Comitato "Tanker enemy" dal 2006 è impegnato nella divulgazione e nella denuncia dello spinoso tema noto come "scie chimiche" o "geoingegneria clandestina", tramite la pubblicazione di articoli, video, documenti, traduzioni e per mezzo di varie iniziative (ad esempio, l'indagine sulle polveri sottili). Questo lavoro ha richiesto e richiede un impegno quotidiano con il conseguente dispendio di energie e risorse. In questi anni il blog "Tanker enemy" e quelli collegati hanno garantito, anche grazie al contributo di lettori e sostenitori, un'informazione indipendente e circostanziata a tal punto da suscitare la reazione del sistema. Questa reazione si è tradotta, oltre che in attacchi di ogni genere, nell'apertura di procedimenti "legali", volti all'oscuramento del blog e dei siti ad esso correlati. Sono procedimenti all'origine di notevoli difficoltà pratiche e di cospicui esborsi per avvocati e consulenti tecnici. Auspichiamo perciò un fattivo sostegno sotto forma di donazioni e di altri interventi (gratuito patrocinio, consulenze...) affinché il Comitato possa continuare ad agire nell'interesse della collettività. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che accoglieranno, per quanto nelle loro possibilità, il presente appello. Il Vostro contributo è assolutamente fondamentale al fine di permetterci di proseguire con il nostro operato. Qui la pagina Paypal per eseguire una donazione.

La jet stream serpeggiante è stata all’origine della forte perturbazione che si è abbattuta sul Regno Unito e dell'inverno gelido nel New England e nel Midwest degli Stati Uniti. "Dobbiamo aspettarci che inverni così rigidi si succedano sempre più spesso”, osserva la professoressa Francis. La corrente a getto, come suggerisce il nome, è un flusso d'aria ad alta velocità nell'atmosfera da cui dipendono molti fenomeni atmosferici. In parte è alimentata dalla differenza di temperatura tra la regione artica e la zona delle medie latitudini. Se la differenza è notevole, la corrente a getto tende ad accelerare: è come un fiume che scorre giù per una collina ripida e che supera tutti gli ostacoli. Se la discrepanza di temperatura diminuisce a causa di un riscaldamento artico, la corrente a getto si indebolisce e, come un fiume in pianura, si snoda ogni volta che incontra un impedimento.

Ciò si traduce in situazioni climatiche che tendono a bloccarsi per settimane su certe aree. Si spinge anche il freddo più a sud ed il caldo più a nord. Esempi di quest'ultimo caso sono l’Alaska e parte della Scandinavia che hanno conosciuto condizioni eccezionalmente calde nell’iverno 2013-2014. Regno Unito, Stati Uniti ed Australia stanno sperimentando condizioni meteorologiche estreme. Ci si chiede se le attuali situazioni atmosferiche siano dovute a variazioni naturali o fattori artificiali. Secondo la professoresa Francis, è troppo presto per dirlo. "L'Artico si è riscaldato rapidamente solo negli ultimi quindici anni”, osserva. […]

"Fondamentalmente il forte riscaldamento che potrebbe essere la matrice di queste alterazioni è legato allo scioglimento del pack, perché la coltre di ghiaccio agisce come un coperchio che separa l'oceano da un clima più freddo”, ha spiegato il dottor Serreze. "Se si toglie il coperchio, il calore proveniente dal mare si sprigiona nell'atmosfera”.

Fonte: bbc.co.uk

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