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venerdì 6 giugno 2025

Deliberata riduzione delle piogge: come e perché

In questi ultimi cinque giorni le attività di geoingegneria si sono notevolmente intensificate e purtroppo la stragrande maggioranza delle persone che osservano il fenomeno, non sono in grado di motivare la presenza di quelle scie, persistenti e non, che poi si espandono sino a creare delle compatte coperture artificiali che, contestualmente, dissolvono le nubi naturali (i cumuli) e trasformano il cielo in un letale sudario grigiastro.

Quali sono dunque i motivi per cui, in alcuni periodi, le operazioni si intensificano? Semplice: sono previsti in arrivo fronti perturbati, i quali saranno inibiti. Le precipitazioni saranno dunque ritardate e pioverà con meno intensità. In taluni casi, se però il fronte perturbato è troppo grande per essere distrutto, si inquineranno le nubi temporalesche, affinché l'acqua in esse contenuta, verrà additivata di magnetite e ferro, così da evitare il problema dei problemi: lo "scattering". Che cosa è lo "scattering"? E' un disturbo radio, procurato dall'acqua presente nelle nubi. L’umidità e le nuvole, soprattutto i cumuli che sono i serbatoi della pioggia e che si trovano a quote basse, sono nemiche dei sistemi radar e satellitari che operano in un particolare range di frequenze (banda KA). Le nubi naturali disturbano e diradano i segnali elettromagnetici. La magnetite ed il ferro permetteranno ai militari di vedere ugualmente attraverso i cumulonembi che, diversamente, creerebbero un muro invalicabile.

In questo periodo, durante il quale la guerra elettronica e l'impiego di micidiali armi comandate da remoto sono essenziali, è fondamentale che aerei civili e militari si adoperino per modificare a piacimento il meteo, con buona pace dei soliti negazionisti d'accatto che continuano a pubblicare inutili scartafacci di disinformazione sul tema.

Nelle mappe riportate in testa all'articolo si osservi come le coperture igroscopiche (definite "innocue velature" dai servizi meteo), fungano da barriera prosciugante, tanto che la perturbazione in arrivo dalla Francia nella serata del 30 maggio, è stata agevolmente fermata ai confini con il territorio italiano.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 14 settembre 2024

Cloud Seeding e “scie chimiche”: analogie e differenze

Inseminazione imbrifera delle nuvole (Cloud Seeding) e “scie chimiche”: sono due fenomeni sovrapponibili? Cerchiamo di evidenziare somiglianze e difformità attraverso questo articolo schematico, per chiarire un tema su cui regna spesso molta confusione.

Inseminazione imbrifera o cloud seeding

Definizione

Inseminazione imbrifera delle nubi o “cloud seeding”: è una tecnica impiegata per modificare i fenomeni meteorologici con l’obiettivo di causare la pioggia.

Processo e funzionamento

Questa pratica cominciò a diffondersi negli anni ‘40 del XX secolo e si basa su principi fisici e chimici precisi. Tale sistema prevede la dispersione nell’atmosfera di agenti chimici e biologici, solitamente ioduro d’argento o sali di sodio o ghiaccio secco (biossido di carbonio allo stato solido), ossido di grafene 3D, batteri, che fungono da nuclei di condensazione. Questi nuclei, presenti all’interno dei corpi nuvolosi, stimolano la formazione di gocce d’acqua, facilitando così la precipitazione per gravità. Tale tecnica è applicata principalmente in aree che soffrono di siccità (Israele, Stati Uniti occidentali, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, alcune regioni della Cina, Australia, taluni paesi africani etc.) o in contesti agricoli dove l’approvvigionamento idrico è scarso.

Risultati

Questa tecnica risulta efficace, poiché ha alle sue spalle quasi un secolo di pratiche collaudate. Si può affermare che non sarebbe quasi mai necessaria, se i bilanciamenti atmosferici non fossero alterati con la geoingegneria clandestina. Sono equilibri che implicano la formazione di nuvole anche sui deserti grazie all’umidità atmosferica: il ciclo dell’acqua è caratterizzato da omeostasi (mantenimento e preservazione di una situazione naturale). Se, però, si interviene in modo da modificare il tempo, con lo scopo di rendere l’atmosfera asciutta per esigenze di comunicazione sia in ambito civile sia militare (facilitazione e potenziamento della trasmissione di segnali elettromagnetici), strategiche (causare aridità in un paese nemico), economiche (danneggiare l’agricoltura per trovare il pretesto utile ad installare impianti fotovoltaici ed eolici in terreni prima destinati alle coltivazioni, convincere gli agricoltori ad usare sementi transgeniche, resistenti all’alluminio, ridurre le risorse idriche per privatizzare la distribuzione dell’acqua e aumentarne il prezzo… ), diventa poi indispensabile ricorrere all’inseminazione imbrifera, ossia atta a provocare le piogge. Può succedere che si perda il controllo sì da causare inondazioni e grandinate distruttive, ad esempio, quando si esagera con la dispersione di composti chimici o nel caso in cui si incida su una perturbazione già piuttosto grossa.

Scie chimiche”, meglio “igroscopiche

Definizione

Dispersione di composti chimici prosciuganti l’umidità (sali di bario, di alluminio, manganese etc.) che si manifestano come scie evanescenti o durature. Non è vapore acqueo!

Processo e funzionamento

Le “scie chimiche” abbassano l’umidità atmosferica attraverso processi chimici e fisici ben noti, almeno sin dagli anni ‘50 del XX secolo. Distruggono le nuvole imbrifere, cioè portatrici di pioggia e provocano aumento delle temperature su scala locale o regionale nonché fenomeni siccitosi più o meno prolungati.

Risultati

Sono efficaci in un buon 95 per cento dei casi. Solo nell’eventualità di imponenti, poderosi fronti perturbati (aree di bassa pressione), in parte o del tutto falliscono l’obiettivo di impedire le piogge o anche la formazione di nebbie. Sono dannose per l’ambiente, per piante, animali ed esseri umani, squilibrano il tempo e il clima, con un corollario di calamità.

Analogie

Sia l’inseminazione imbrifera ("Cloud seeding") sia le “scie chimiche” ("Hygroscopic Cloud Seeding") sono forme di geoingegneria, ossia pratiche volte a modificare gli equilibri ed i cicli naturali. Entrambe le tecniche prevedono l’uso di composti chimici nocivi per gli ecosistemi, anche se le “chemtrails” sono più deleterie, perché molto più frequenti e in quanto si adoperano metalli e metalloidi (alluminio) particolarmente tossici.

Differenze

L’inseminazione imbrifera non si palesa nella formazione di scie, giacché si spargono i composti direttamente all’interno delle nuvole attraverso piccoli velivoli “ad hoc”. Avviene al di sopra dei cumulonembi (oltre 7.000 metri).

Le “scie chimiche” (o disseccanti) sono, invece, tracce ben visibili rilasciate da aerei civili (passeggeri e cargo) e talvolta militari: possono essere prodotte a qualsiasi quota, anche se di solito sono diffuse all’altitudine dove si formano i cumuli da bel tempo (1200-2000 metri circa) che, evolvendosi in cumulonembi, danno origine alle precipitazioni. Queste scie creano altresì bruma artificiale, (nebbia di ricaduta), offuscamento della luce solare, formazione di nubi “sintetiche”, le cosiddette “smart clouds” citate nel documento U.S.A.F., risalente al 1995 e noto con il nome "Owning the weather in 2025".

Nota

Il tema è approfondito e circostanziato nei seguenti volumi: “Attacco dal cielo: geoingegneria clandestina ed altri crimini governativi”, “Ufologia eretica vol. II”.

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venerdì 28 aprile 2023

Non piove: governo ladro

Puntualmente, con l'arrivo previsto di una nuova perturbazione, le operazioni di inseminazione prosciugante, volte ad impedire che piova, si intensificano in modo parossistico. Soprattutto ieri, 27 aprile, tutto il Nord ed il Centro Italia sono stati flagellati da migliaia di sorvoli a bassa e media quota che, in breve, hanno creato compatte coperture biancastre che i servizi meteo militarizzati definiscono "innocue velature". Chissà perché innocue...

La conseguenza diretta di questa scelleratezza è ben intuibile: non pioverà o, se pioverà, cadrà solo qualche goccia.. non certo sufficiente per compensare una carenza idrica ormai cronica. Intanto spuntano i primi annunci televisivi che invitano i cittadini a non sprecare il prezioso liquido, come se la penuria dell'oro blu fosse causata dagli Italiani e non dai geoingegneri. Facile prevedere le prossime mosse e conseguenze: privatizzazione delle aziende che forniscono l'acqua con incremento delle tariffe, pauroso tracollo della produzione agricola e "risoluzioni" in linea con l'agenda 2030, ad esempio, promozione di "cibo" a base di insetti. Buon appetito!

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mercoledì 20 marzo 2019

Geoingegneria bellica - Dispositivi di aerosol di serie sul Boeing 737 Max



L'"incidente" del Boeing 737 Max, occorso nei cieli di Etiopia il 10 marzo 2019, ha risvegliato il nostro interesse riguardo a questo velivolo. Come aveva già anticipato in varie occasioni l'amico Enrico Gianini, ex dipendente dell'aeroporto di Malpensa, la Boeing ha reso "dispositivi di serie" quegli apparati di dispersione aggiunti negli anni passati in "post-produzione" ed impiegati nelle missioni di geoingegneria clandestina ad opera dei velivoli commerciali. In molte occasioni vi abbiamo descritto nei dettagli quali sono le tecnlogie messe in campo per le "inseminazioni igroscopiche delle nubi basse". Vi abbiamo mostrato foto e filmati. Tra queste intendiamo attirare la vostra attenzione sui diffusori della foto seguente.



Come potete vedere i tre tubi, installati dalla compagnia Low Cost EasyJet (e quindi non presenti sull'aereo ad essa consegnato), sono adatti ad una dispersione di composti chimici "ad hoc", che si vanno ad aggiungere al particolato di alluminio, bario, manganese ed altri metalli presenti nella miscela carburante e semicombusti dai turbofan. Gli ugelli in questione, in tutta evidenza, non sono nati in catena di montaggio. Salta, infatti, subito all'occhio che non sono verniciati ed appaiono grossolanamente rivettati sulla parte terminale della gondola motore.

Qui entra in gioco l'attenzione per i dettagli e la curiosità dell'amico Koenig, il quale è andato a spulciarsi alcuni scatti fotografici della componente propulsiva del Boeing 737 Max e ci ha fatto notare come quei dispositivi artigianalmente installati sulla gran parte degli aeromobili per trasporto civile, sul 737 Max sono pure presenti ma, in questo caso, risultano implementati di serie, benché non vi siano riferimenti nel progetto originale. Si veda la foto qui sotto.



Ma c'è un altro dettaglio che è d'uopo segnalare. Quale? E' presto detto: il tubo di dispersione è installato esattamente al centro della gondola motore ed è posto sulla parte finale di quello che è un canale aerodinamico sagomato in modo specifico, tale da accelerare il flusso del liquido (finemente nebulizzato) che viene scaricato proprio attraverso quel tubo, durante il volo, a comando. Quel sofisticato profilo aerodinamico smentisce le spiegazioni addotte per giustificare gli ugelli, che sono descritti come "tubi di scarico di condensa" o "residui di fluidi idraulici".



Se, infatti, si trattasse di semplici ed innocui tubi di scarico per il percolato, il profilo aerodinamico non avrebbe senso. Si crea così un flusso d'aria atto a direzionare opportunamente il getto dell'aerosol emesso in pressione, ed aumentarne ulteriormente la velocità di uscita. E' palese che il canale aerodinamico è stato con attenzione studiato per far sì che il flusso di aerosol intenzionalmente aviodisperso, si avvicini il più possibile allo scarico del Jetfan (lo si nota anche osservando la leggera inclinazione verso il basso dell'orifizio), così da non generare la doppia scia che in tanti filmati è evidentissima, e tradisce l'origine artificiosa di quelle scie sfacciatamente spacciate per condensa.

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venerdì 28 settembre 2018

Il piano "ROTTE LIBERE" segna una funesta svolta nelle operazioni di geoingegneria clandestina



Le nuove norme europee che permettono alle compagnie aeree (e quindi ai piloti) di scegliere la "rotta ideale", schivando i corridoi predefiniti ha, di fatto, dato il via libera all'intensificarsi delle operazioni di geoingegneria clandestina anche bassa e media quota. Infatti, sebbene la norma citi come altitudine minima i 9000 metri, in realtà il tutto si è tradotto in un colpo di grazia ai nostri cieli già ridotti ad una poltiglia inguardabile di alluminio, bario, manganese, stronzio, torio, litio, carbonato di calcio etc.

Non a caso i servizi meteo militarizzati non si peritano di citare, ogni santo giorno, le famigerate "velature di passaggio".

L'inevitabile conseguenza è l'inasprirsi dell'effetto serra indotto, il crollo dell'umidità e la sparizione delle piogge, senza dimenticare fenomeni estremi determinati dall'incremento della temperatura dei mari e della bassa atmosfera.

Il protocollo "Rotte libere" sopra i 9000 metri è un'operazione di copertura che facilita le inseminazioni igroscopiche all'altitudine dei cumuli e consente lo spudorato sorvolo, a quote bassissime [1], sui centri abitati, con drammatiche conseguenze per quanto riguarda l'inquinamento acustico e la contaminazione da nanopolveri. Ecco perché in Italia (e non solo) sono in aumento i tumori! Tanto poi la colpa sarà delle stufette a legna...

IL COMUNICATO STAMPA DI E.N.A.V.

"Rotte libere" sopra i 9000 metri - Attesi risparmi per 7 milioni di kg di carburante

Roma, 24 maggio 2018 – ENAV a partire da oggi consentirà a tutti i velivoli che attraversano i cieli nazionali di poter pianificare un percorso diretto da un punto di ingresso ad un punto d’uscita dello spazio aereo italiano senza far più riferimento al network di rotte anche al di sotto degli 11.000 metri fino ai 9.000 metri.

Questa innovativa procedura, denominata Free Route, permette alle compagnie aeree di volare la rotta ideale senza alcun vincolo di traiettoria, con conseguenti benefici in termini di efficienza del volo, riduzione del consumo di carburante e quindi minori emissioni nocive nell’ambiente.

Il Free Route è una procedura prevista dai regolamenti comunitari del Single European Sky a cui tutti i paesi europei devono adeguarsi entro il 2022. ENAV, con 4 anni di anticipo, è stato il primo fra i grandi service provider continentali ad adottare questa procedura già dal dicembre 2016, inizialmente al sopra di 11.000 metri di quota.


[1] Un aereo sorvola a bassa quota il centro abitato. Ne percepiamo chiaramente il rumore dei motori e lo distinguiamo perfettamente nei dettagli. Vola ad altezza cumuli e quindi non oltre i 1.500 metri di altitudine, eppure Flightradar24 ci segnala il volo ad oltre 10.000 metri? Com'è possibile? Il sistema di tracciamento basato sulla tecnologia denominata ADS-B [2] è manipolabile da bordo ed è per questo che i dati di quota e velocità non sono veritieri.

[2] Un aeromobile o veicolo dotato di un transponder Modo S, se collegato ad un dispositivo GPS, è in grado di calcolare la propria posizione e di inviarla periodicamente nell'etere in modo che speciali ricevitori di tipologia ADS-B siano in grado di identificare la posizione del target trasmittente. Le informazioni di posizione del target sono presenti in messaggi di tipo Mode S extended. Il messaggio trasmesso dal target è di tipo broadcast, in quanto il trasmettitore non è interessato a chi riceve il messaggio. La tecnologia è "automatic" in quanto il messaggio contenente le informazioni per la localizzazione del target viene spedito periodicamente senza l'intervento diretto di operatori né necessariamente è sollecitato dall'esterno. Inoltre, la tecnologia ADS-B si intende cooperativa in quanto, come in un radar secondario di sorveglianza, si richiede una collaborazione attiva da parte del target per l'effettiva individuazione dello stesso.


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sabato 12 maggio 2018

Differenze tra "Cloud seeding imbrifero" e "Cloud seeding igroscopico"



Di recente qualche testata di regime ha pubblicato la notizia inerente alla decisione dei Cinesi di favorire le precipitazioni affidandosi alle “scie chimiche”. Possiamo affermare che su quest'argomento i media mainstream intenzionalmente confondono un po' le acque. Chiariamo la situazione: in concomitanza dell’anniversario con cui si celebra la vittoria russa sulla Germania nazional-socialista, i cieli di Mosca erano infestati di scie. Erano le classiche scie usate per impedire le piogge. E’ vero che esistono tecniche finalizzate a procurare le precipitazioni, ma l'impiego dello ioduro d'argento è ormai raro. In sua vece si adoperano batteri modificati geneticamente, come l'Escherichia coli ed alcuni tipi di Pseudomonas. Il "cloud seeding classico” non ha quindi alcuna attinenza con il "cloud seeding igroscopico", perché non è necessario impiegare squadriglie di aerei per scatenare un temporale e neppure velivoli di grandi dimensioni. E' sufficiente l'impiego di piccoli apparecchi ad elica. Inoltre devono essere inseminati grossi cumulonembi. Di solito l'aereo deve disperdere lo ioduro d’argento o i batteri all'interno del cumulonembo, altrimenti non si consegue lo scopo.



Nel caso dell'inseminazione igroscopica delle nubi basse, invece, il bersaglio è costituito dai cumuli che devono essere dissolti, prima che evolvano in nubi temporalesche, cioè in cumulonembi: la dispersione di composti prosciuganti (tra questi il carbonato di calcio, presente nei combustibili per Jet-A1) deve essere compiuta di preferenza sotto le formazioni nuvolose, al fine di sfruttare le correnti ascensionali.

Sembra una discrepanza di poco conto, ma è qui il punto: i gazzettieri semmai accennano in modo farraginoso alle tecniche igroscopiche. Ricordiamo l'episodio del TG1 di qualche anno fa: ci si riferì alle solite parate moscovite e si accennò in modo del tutto sconclusionato ad azioni dissecanti, menzionando, però, volutamente ed in modo erroneo, lo ioduro d'argento che, come abbiamo visto, serve a far piovere e non ad impedire che piova! Così non si capisce mai uno iota e la gente continua a dormire.



Precisiamo che i metodi utili a produrre acquazzoni, senza l'ausilio di aerei furono affinati da uno scienziato francese, tale professor Dessens, sul finire degli anni ‘50 del XX secolo. Le ricerche di Dessens sfociarono nel Meteotron" che prevedeva l'uso di grandi fornaci disposte a cerchio su una vasta area. Le fornaci riscaldavano l'aria che salendo, a contatto con aria più fredda, determinava la formazione di nubi, quindi di precipitazioni. Non servivano composti tossici come lo ioduro d'argento o agenti biologici impiegati come nuclei di condensazione. Il ricercatore d’oltralpe escogitò il macchinario, studiando le invenzioni dei Sovietici che erano ricorsi ad un reattore per aviogetti militari riadattato. Tale apparato sfruttava lo stesso principio spiegato sopra. Il dispositivo fu venduto agli Stati Uniti d’America (sì, durante la Guerra fredda Sovietici e Statunitensi collaborarono spesso, come oggi di là dall’apparente rivalità). Gli Statunitensi lo portarono ai massimi livelli di efficienza, impiegando il propulsore principale dello Shuttle che, in pochi minuti, è in grado di generare rovesci di notevole portata. [1]


In Australia usano ionizzare l'atmosfera. Parimenti anche noi di Tanker enemy stiamo sperimentando questo approccio e – bisogna riconoscerlo - con un certo successo. Infatti diversi "Rainmakers" sono ormai distribuiti sul territorio nazionale per contrastare la desertificazione perpetrata con la geoingegneria clandestina. E' un dato di fatto che i regimi pluviometrici sono migliorati in alcune regioni, proprio da quando si è cominciato ad installare congegni ad hoc.

Ricapitoliamo.

Operazioni imbrifere: in genere causano le piogge. Si avvalgono di batteri o talora dello ioduro d’argento.

Operazioni igroscopiche (anche senza produzione di scie visibili): distruggono le nubi, portando all’aridità e ad un crollo dei valori di umidità atmosferica. Sono costituite da una serie di composti disseccanti, spesso assai tossici per gli ecosistemi.


[1] La disastrosa RAI, sotto l'egida del tandem Boldrini-Fedeli, inasprisce la sua crociata contro l'informazione indipendente. In un recente servizio con infinita improntitudine osa bollare come "fake news" (notizia priva di fondamento) e "disinformazione" un fatto incontestabile, ossia l'esistenza della macchina della pioggia, impiegata dalla N.A.S.A., ma basata su un brevetto sovietico. Anche fonti ufficiali lo dimostrano! Il video testimonia che la RAI ed il negazionismo partoriscono fandonie senza sosta: la verità è SEMPRE il contrario di quanto i media di regime affermano. Se conosci il negazionismo, lo eviti...

ORIGINE del progetto Taurus Molecolar Cloud

Negli anni sessanta dello scorso Secolo, sulla rivista scientifica "Popular science" fu pubblicato un ampio resoconto sul "Meteotron", la macchina della pioggia. Qui il documento.

La rivista "Popular Science" riporta gli studi del professor Henri Dessens, sul n° 181 del febbraio 1964. Il titolo è "Meteotron: scatenare un temporale" e vi leggiamo:

-Il problema con l’inseminazione delle nubi con prodotti chimici è che bisogna avere le nuvole. Henri Dessens, meteorologo francese, riesce ad averne di nuove creandole con il calore. Usando un quadrato di 122 metri per 122 metri di bruciatori di petrolio che egli chiama «meteotron», mette in moto una rombante fornace che spinge una colonna d’aria calda nell’atmosfera dove si raffredda, condensa ed in quindici minuti diventa così pesante di gocce d’acqua da scatenare una pioggia di diverse ore. Il "meteotron", afferma Dessens, può anche scatenare venti, disperdere la nebbia, prevenire le gelate notturne ed occasionalmente, in modo fino ad ora imprevedibile, creare un tornado. L’intento principale adesso, è quello di usare il potere scatenato del "meteotron" per controllare la pioggia e la grandine, ripulire l’aria dall’inquinamento, dissipare le fuoriuscite radioattive ed aiutare la ricerca meteorologica-.

Il modello del Meteotron, originariamente costituito da 4 turboreattori "rd-zm" fu congegnato da un gruppo di tecnici del laboratorio di Riga, guidato dall'ingegner Pojarnov, basandosi sulle indicazioni tecniche dell'Istituto di geofisica applicata. L'apparecchiatura fu sperimentata a Riga, tra il 1965 ed il 1966. Da qui l'idea del Taurus Molecular Cloud - TMC-65. Il "TMC-65" o "Meteotron" o come diavolo intendiamo chiamarlo, è dunque inconfutabile realtà. Qui il documento russo che descrive il generatore di piogge ricavato da una serie di reattori.

Anche il Pentagono si mostra subito molto interessato al «meteotron» e, nonostante il professor Dessens auspichi un impiego civile e benevolo della sua invenzione, così non è stato, evidentemente. Lo abbiamo potuto verificare in questo ultimo ventennio di guerra climatica.

N.A.S.A. makes tornadoes in Mississipi: VIDEO.

Per approfondire la questione, leggi l'articolo pubblicato da Tanker enemy nel 2014 dal titolo: "Meteotron", il macchinario dei nubifragi artificiali - All'origine delle celle autorigeneranti gli studi del professor Henri Dessens - LINK

Presentato il "Decalogo" della Boldrini contro le "fake news": prepariamoci a difendere la libertà d'espressione su internet: LINK.

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Lo Stato intende definitivamente mettere il bavaglio ai fratelli Marcianò, attraverso l'impiego illegittimo di volgari azioni di "Giustizia", laddove le "parti offese" sono i negazionisti affiliati al C.I.C.A.P. Questo vile attacco ha portato alla prima incredibile condanna nel mese di dicembre 2017, alla quale è seguita una seconda, nell'aprile 2018 e ne seguiranno altre! In tutti i casi quali le "parti lese" sono famigerati disinformatori, impegnati in opera di discredito a nostro danno ma paradossalmente attori di processi penali contro di noi. Tutto ciò implica spese enormi per difendersi e da soli non ce la possiamo fare. Abbiamo bisogno del Tuo sostegno, anche piccolo. E' una battaglia per la libertà. Aiutaci. Grazie!

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mercoledì 21 marzo 2018

Scie chimiche in Mongolia



L’attualità italiana è egemonizzata dal dibattito inerente alla formazione del nuovo esecutivo (rabbrividiamo al solo pensiero…): in questo modo rischiano di passare in secondo piano, se non di essere eclissati, temi cruciali che possiamo riferire ad una trinità blasfema, esecranda, costituita dalle vaccinazioni mortali, dall’inquinamento elettromagnetico catalizzato dall’incombente implementazione del cosiddetto 5G e dalla micidiale geoingegneria clandestina. Infatti, mentre l’opinione pubblica è frastornata da estenuanti e spesso oziose polemiche circa il reddito di cittadinanza, le possibili alleanze per la creazione del nuovo governo, le controversie sulle nomine di presidenti di Camera e Senato (che Dio ci liberi da figure come l’illustrissima Laura Boldrini…), continua la devastazione del pianeta, come ci rammenta Koenig in questo recente articolo dedicato alle calamità ambientali che, da alcuni lustri, affliggono la Mongolia.



La Mongolia resta uno fra gli obiettivi primari degli ignobili ingegneri del clima, rendendo questo paese un tempo fertile, una landa secca ed inospitale. Lo denunciai già nel 2015 con questo articolo e le cose da allora, come potete leggere, sono tristemente peggiorate.

Più di 700.000 animali sono morti in Mongolia quest’anno a causa del dzud, un brutale disastro che di naturale non ha alcunché. Per dzud s’intende un’anomalia meteo-climatica con cui la siccità estiva si alterna ad inverni rigidi ed asciutti sicché numerosi capi di bestiame muoiono per la fame o per il freddo. […]

I responsabili dell’Agenzia nazionale mongola per la meteorologia ed il monitoraggio ambientale, hanno dichiarato che un totale di 710.740 animali è morto finora quest’anno. Tra le province, Khovd ed Uvs ad ovest, Khuvsgul nel nord-ovest, così come Khentii nell’est, hanno registrato i più alti tassi di moria.

Un periodo prolungato di tempo secco tra metà maggio e fine luglio 2017, intensificato da temperature molto alte in giugno, ha danneggiato vaste aree coltivate e causato un grave deterioramento dei pascoli.

Si stima che l’80% del paese sia stato colpito da condizioni di aridità, con conseguenti gravi flessioni del raccolto cerealicolo. La produzione di grano del 2017 è stata stimata in circa 231.000 tonnellate, quasi la metà rispetto all’anno scorso ed oltre il 40% in meno rispetto alla media quinquennale. […]

Dal 20 dicembre 2017, la mappa dei rischi connessi al fenomeno denominato dzud e relativi all’inverno 2017-2018, mappa pubblicata dall’Agenzia sopra citata, mostra che circa il 40% del paese è in condizioni di notevole depauperamento ambientale e produttivo. […]

Le giustificazioni ridicole a questo crimine governativo si sprecano. La vera causa è sempre la stessa: la scellerata aggressione agli ecosistemi tramite la geoingegneria bellica alias scie chimiche.

Fonte: koenig2099


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sabato 28 maggio 2016

Venezuela svenato



Finché c’è vita, c’è la corrente. (D. Silvestri)

Venezuela… il solo nome evoca l’acqua. Gli esploratori spagnoli chiamarono così il paese sud americano proprio perché le lagune costiere ricordarono loro la Serenissima, adagiata sul mare in cui si riflettono calli, campielli, chiese e palazzi di una città unica.

Acqua, l’acqua tanto scioccamente detestata da molti, non appena assume la forma di pioggia; l’’acqua “humile et casta et pura”, come la celebrò Giovanni (alias Francesco) d’Assisi nel “Cantico delle creature”; l’acqua, la cui penuria sta causando in Venezuela una crisi senza precedenti. L’energia elettrica nello stato di cui fu presidente Chavez, è prodotta per lo più con le centrali idroelettriche, ma una siccità epocale, ha drasticamente ridotto il livello degli invasi sicché frequenti sono i black out. Senza elettricità, nel nostro mondo tecnologico, tutto prima o poi si ferma: si fermano le industrie, le attività agricole, le forniture, i servizi, le infrastrutture… Così l’attuale governo di Maduro deve fronteggiare una crisi politica, economica (caduta verticale del prezzo del greggio, inflazione al 180 per cento nel 2015!) e sociale spaventosa. La produzione di energia è l’anello debole della catena: una volta spezzato questo anello, tutto va in malora.

Che cosa ha portato il Venezuela sull’orlo del baratro, la nazione che fino a pochi anni or sono, attraeva Italiani in cerca di una vita migliore? La risposta è una sola: la geoingegneria bellica. Infatti la presunta crescita delle temperature globali dovrebbe portare ad un incremento delle precipitazioni che, invece, stanno diminuendo un po’ in tutto il pianeta a causa dell’intenso uso delle scie igroscopiche.

A questo punto dobbiamo porci altre domande: chi e perché ha attuato e sta attuando le operazioni di guerra climatica all’origine dell’aridità venezuelana? Sono gli Stati Uniti d’America (meglio “Impero di U.S.A.tana”) tradizionali antagonisti del Venezuela che da alcuni lustri propugna una politica socialisteggiante invisa alle multinazionali a stelle e strisce? Se è così, l’esercito venezuelano consente ad aerei statunitensi di invadere il suo spazio aereo per diffondere composti disseccanti? Non può essere: quasi certamente l’esecutivo venezuelano ha sottoscritto qualche accordo internazionale, una sorta di cavallo di Troia, che implica la lotta al cosiddetto “riscaldamento globale” tramite interventi ad hoc. Il risultato è la siccità in stile California.

Resta da capire se il governo di Caracas sia affetto da immedicabile dabbenaggine o se sia al corrente delle finalità distruttive della geoingegneria illegale. Consideriamo che oggigiorno le attività chimiche sono per lo più legate all’uso di carburanti additivati di nuova generazione: è possibile che nessuna autorità venezuelana si sia accorta che i fronti perturbati e le nuvole imbrifere spariscono al passaggio dei velivoli commerciali?

Tendiamo a non fidarci delle istituzioni: così Maduro forse ha più o meno spontaneamente stipulato un’intesa, magari sotto l’egida dell’O.N.U. (l’Organizzazione dei nazisti uniti), un’intesa con il paravento di pretesti improbabili, introducendo a regime la geoingegneria prosciugante.

Sia come sia, il caso venezuelano è sintomatico ed istruttivo: ci insegna almeno a comprendere quanto siamo vulnerabili senz’acqua e senza energia.

Articolo correlato: Venezuela: black out quotidiani a causa della siccità, 2016

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sabato 19 marzo 2016

Geoingegneria ufficiale e geoingegneria clandestina: una sinossi essenziale



Quali sono le principali differenze che intercorrono tra geoingegneria ufficiale (o accademica) e geoingegneria clandestina (o illegale o bellica)? Vediamole in modo essenziale. Le abbrevieremo rispettivamente con G.u. e G.c.

• G..u. Che cos’è. E’ il complesso dei progetti volti ad arginare il cosiddetto (inesistente) riscaldamento globale ed a governare i fenomeni meteo-climatici, attraverso il dispiegamento di varie metodologie e strumenti tecnologici: diffusione di composti dello zolfo in atmosfera, dispersione di ferro negli oceani per favorire la proliferazione di fitoplancton utile a catturare il biossido di carbonio, l’installazione di specchi nello spazio per riflettere una quota della radiazione solare, uso di mongolfiere etc.

• G.c. Che cos’è. E’ l’insieme delle operazioni chimiche e biologiche compiute nella biosfera con i seguenti obiettivi: ottimizzare le trasmissioni radar nonché controllare i processi economici e demografici, dal dominio del clima in settori strategici e produttivi allo sfoltimento della popolazione. Si veda la criminale Agenda 21.

• G.u. Gli obiettivi. Vedi sopra.

• G.c. Gli obiettivi. Idem.

• G.u. Campo d’applicazione. È eseguita o in laboratorio o in ambiti circoscritti.

• G.c. Campo d’applicazione. Le scellerate attività sono perpetrate in quasi tutto il pianeta.

• G.u. Gli effetti. Non ha conseguenze rilevanti, se non l’impulso del dibattito circa le strategie da adottare per mitigare la presunta intensificazione delll’effetto serra.

• G.c. Gli effetti. Ha ripercussioni devastanti sull’ambiente e sulla salute.

• G.u. Com’è attuata. Trattandosi per lo più di ricerche accademiche, non è attuata.

• G.c. Com’è attuata. E’ compiuta per mezzo di aerei civili (passeggeri e cargo), talora con droni (velivoli radiocomandati) ed unità militari. Fondamentale è pure il ruolo dei riscaldatori ionosferici, sia fissi sia mobili.

• G.u. Com’è presentata dai media di regime. Se non è ignorata, è illustrata come un insieme di programmi considerati non facilmente praticabili o dalle conseguenze, se non pericolose, comunque imprevedibili.

• G.c. Com’è presentata dai media di regime. E’ negata in modo pervicace e spudorato, contro ogni evidenza: gli scienziati ed i ricercatori che la denunciano sono bollati come visionari e paranoici. Il tutto è ricondotto a “teoria del complotto” (sic).

• G.u. Da chi è investigata. E’ accennata da qualche giornalista e dagli specialisti non collusi con il sistema per scoprire, di là dalle finalità dichiarate, i veri scopi della biogeoingegneria.

• G.c. Da chi è investigata. E’ studiata da esperti autonomi, non organici all’establishment universitario ed agli apparati di potere dominati dal negazionismo.

• G. u. Grado di veridicità da 0 a 100. Zero.

• G.c. Grado di veridicità da 0 a 100. Cento.

E’ ovvio che la geoingegneria teorica è la classica foglia di fico per tentare di nascondere la deliberata distruzione della biosfera e l’attacco alla popolazione; è un’accozzaglia di sciocchezze e di bugie utili alla feccia mondialista ed ai suoi inconfessabili, abominevoli fini.


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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 15 maggio 2015

Per non dimenticare: il punto sull’incidente occorso al velivolo della Germanwings



Sit eis terra levis.

E’ necessario riconsiderare la dinamica del disastro aereo occorso il 24 marzo del 2015, quando un airbus della compagnia low cost Germanwings si è schiantato, con 150 persone a bordo, sulle Alpi francesi (Dipartimento delle Alpi dell’Alta Provenza). Come avviene ormai da alcuni decenni, dopo che un evento significativo e scabroso è occorso, presto si mette in moto la macchina della disinformazione, ossia dei media mainstream che, nell'arco di poche ore, nascondono dietro una cortina fumogena la verità. La Linguistica ci insegna che un rilevante elemento della comunicazione è il rumore, ossia tutto ciò che disturba in modo involontario o deliberato il messaggio. Anche il tempo è un fattore del rumore: più le ore ed i giorni passano, più i fatti tendono a confondersi, ad annebbiarsi; i giornali e le televisioni di regime, infatti, per nascondere la realtà, confezionano una versione ufficiale che è via via ritoccata di modo che si adegui alle intenzioni mistificatorie del potere.

Per tentare di enucleare qualche particolare veridico, bisogna “catturare” le prime agenzie di stampa, quando l’establishment non ha ancora il controllo totale delle “notizie”. In seguito si rincorrono le veline, sempre più inverosimili, eppure prese come oro colato dalla maggioranza dell'opinione pubblica. Nel frattempo pullulano le rimozioni di documenti che potrebbero essere utili ad un’inchiesta seria. Il rumore (inteso come è concepito nella teoria della comunicazione, ossia quale offuscamento del contenuto) aumenta sempre più: si costruiscono delle storie attorno ai protagonisti della vicenda, si introducono nuovi personaggi, l’oggetto del desiderio, antefatti, flash back etc. tutto per sviare i lettori dei quotidiani e gli utenti della Rete.

L’intrigo diventa inestricabile, nel momento in cui alla versione ufficiale, falsa come l’oro di Bologna, il sistema affianca altre versioni altrettanto false con lo scopo di creare ulteriore scompiglio, impedendo così di attingere una possibile verità.

A proposito dell’incidente aereo di cui ci stiamo occupando, l’ipotesi è una sola, semmai ulteriormente scomponibile in sub-ipotesi: le altre non sono congetture, ma mistificazioni. Le elenchiamo per poi sviscerarne i meccanismi e le finalità.

Ipotesi

Un aereo low cost, impegnato in un’ordinaria operazione chimica di tipo igroscopico, sta sorvolando a bassa quota le Alpi francesi. A causa di un episodio di “fumo in cabina”, i piloti perdono i sensi o comunque sono semi-incoscienti. Il velivolo è ormai fuori controllo, altitudine e rotta costituiscono un pericolo per l’incolumità di passeggeri ed equipaggio: non appena dalla torre di controllo ci si accorge che qualcosa non quadra, si alzano in volo delle unità militari per lo scramble, cioè per intercettare il velivolo ed abbatterlo, qualora i piloti non agiscano per tempo per riprendere quota e correggere la rotta in modo da evitare l'irreparabile, ad esempio uno schianto su un centro abitato o su una centrale nucleare. Annota a ragione il Professor Attilio Follieri: “Un Mirage tocca una velocità di oltre 2.500 km. Questi caccia sono dislocati in varie basi militari, quindi in pochi minuti raggiungono la zona dell’emergenza. Il volo 9525 era poco distante in linea d'aria dall’installazione di Marsiglia”. Di grandissimo rilievo, in tale contesto, è il dispaccio divulgato dal Dailymail, poco dopo la tragedia, dispaccio che riferisce di due Mirage decollati per lo scramble e che poi affiancano l'aereo di linea, come riportato dalle prime testimonianze. Questo particolare è presto espunto. E’ una censura sintomatica.

E’ arduo stabilire una verità assoluta, ma, seguendo i criteri probabilistici, elaborati per primo dal filosofo accademico Carneade, si può delineare uno scenario che è comunque plausibile. Il disegno complessivo è tracciato; certo, sulle cause per cui l’aereo della Germanwings era fuori controllo esiste margine per ulteriori supposizioni: teoricamente si può chiamare in causa anche un’avaria dell’airbus, ma ciò non toglie che il silenzio radio resta inspiegabile. Ciò non toglie che il velivolo era chimico, proprio come sono chimici gli aerei delle compagnie low cost e non solo. Ciò non toglie che la traiettoria era anomala (“turistica” è stata denominata di primo acchito da meteoweb.eu, noto portale di negazionisti del fenomeno "chemtrails"), anomala nella sua “normalità”: infatti alcuni degli aerei impegnati nella diffusione di composti per lo più igroscopici, contenuti nei carburanti ed additivi avio, non percorrono i corridoi deputati alle altitudini ufficiali, poiché devono intervenire nelle regioni in cui è necessario distruggere o indebolire i fronti perturbati. Molti fronti si generano o si ingrandiscono proprio sulle Alpi dove – non è una coincidenza – il 25 marzo si stava sviluppando un ammasso imbrifero che dalle satellitari è risultato poi dissolto e sostituito da una coltre artificiale. Non è agevole comprendere perché sul teatro della catastrofe siano stati reperiti rottami così piccoli né si può essere sicuri che il luogo del disastro sia davvero quello mostrato dai media, ma la concatenazione degli accadimenti principali è tratteggiata. Pure l’obiettivo di tante mistificazioni è chiaro: occultare il problema della sindrome aerotossica e la realtà della geoingegneria clandestina, attuata quasi sempre attraverso l'aviazione commerciale.

Versione di regime

E’ arcinoto che la versione di regime, un arrangiamento in fieri, come da copione orwelliano, ciancia di un suicidio perpetrato dal co-pilota, il tedesco Andreas Lubitz. Il giovane sarebbe stato depresso, psicopatico ed avrebbe deciso di togliersi la vita, dirigendo l’aereo contro un pendio alpino. Sulle innumerevoli falle ed incongruenze della narrazione ufficiale non ci soffermiamo: è facile evidenziarle, perché sono fantasie che violano la logica aristotelica: sono un insulto non solo all’intelligenza media, ma anche alla stupidità. Tra l’altro il romanzo d’appendicite composto dalle testate governative, su imbeccata dei servizi, è in perenne divenire, in quanto è continuamente corretto affinché eclissi notizie che sfuggono alla censura o dichiarazioni che contraddicono l’ufficialità. Così il pilota è descritto da amici e conoscenti come una persona normale, mentre, con il passare dei giorni, il ritratto di Andreas Lubitz è stato ottenebrato in una climax ascendente: prima soffre di depressione, poi è squilibrato, infine è un mentecatto megalomane che vuole passare alla storia con un’azione clamorosa. E’ un crescendo rossiniano di diffamazioni e calunnie. Spuntano certificati medici stracciati dal giovane, mentre i certificati medici oggigiorno sono solo elettronici; si riportano pseudo-interviste di inesistenti fidanzate o ex fidanzate che dipingono del giovane un ritratto a tinte fosche. Nell’arco di poche ore è data in pasto alla stampa una presunta registrazione della cosiddetta scatola nera con gli ultimi minuti del volo prima dello schianto. E’ un prodotto montato in studio e non la vera registrazione: tra l’altro, per leggere i dati del flight recorder, nella storia dell’aviazione civile, è sempre stato impiegato parecchio tempo, incrociando le informazioni di entrambe le scatole nere ed i risultati sono stati comunicati con calma, dopo che gli esperti avevano analizzato i contenuti. Non è credibile che solo una scatola nera sia stata ritrovata, giacché esse sono installate assieme. In merito alla traccia audio, alcuni esperti hanno osservato che il respiro del pilota non può essere udito e che l’eventuale inserimento del nuovo corridoio di discesa sul computer di bordo non è un’azione verificabile da una semplice riproduzione acustica.

Narrazioni depistanti

Quasi contemporaneamente alla diffusione del canovaccio ideato dall’establishment, sono fioccate non ipotesi, ma narrazioni forvianti. Le principali sono due: il velivolo avrebbe impattato, poiché colpito da un’arma laser nel corso di un’esercitazione militare della N.A.T.O.; l’aereo sarebbe precipitato a causa di potenti interferenze elettromagnetiche collegate ad esperimenti condotti nel C.E.R.N. di Ginevra.

La prima “ricostruzione”, la cui fonte è Sorcha Faal alias David Booth, noto disinformatore mascherato e presunto agente della C.I.A., frottola rilanciata per lo più da siti russi, è destituita di ogni fondamento, non solo perché scaturita da un autore abituato a produrre abili contraffazioni, ma anche in quanto, nel corso delle esercitazioni, si circoscrive un’area in cui gli aerei civili non possono per nessuna ragione incrociare. Si dirama, infatti, il cosiddetto NOTAM, ovvero avviso di “divieto di sorvolo”, notifica di cui sono a conoscenza tutti i piloti.

Si può capire che tale racconto serve a rinfocolare la rivalità tra Russia e Stati Uniti, già ai ferri corti per il conflitto in Ucraina. Si può intuire chi ha interesse a far scoppiare una perniciosa Terza guerra mondiale, aizzando la Russia contro gli Stati Uniti con i loro rispettivi alleati e viceversa, in modo da neutralizzare sia la detestata Chiesa ortodossa sia altri culti e popoli. Il carteggio Pike-Mazzini è illuminante a tale proposito. E’ un potere sovranazionale sulla cui vera identità qui non indugiamo.

Queste conclusioni non significano che gli eserciti delle superpotenze non dispongano di armi micidiali capaci anche di disintegrare un aeromobile sicché se ne trovano solo resti di ridotte dimensioni, ma che l’idea di un addestramento strategico compiuto mentre scorrazzano centinaia di aerei civil-chimici è del tutto inverosimile.

La seconda storiella si scredita di sé. E’ stata evidentemente congegnata per gettare il ridicolo sull’intera questione, per delegittimare le poche fonti attendibili, citandola, in articoli creati ad hoc, insieme con le analisi più razionali e documentate, difficilmente confutabili. Anche questo è un modus operandi per annullare i fatti: spararle sempre più grosse e mescolare in un unico calderone mezze verità con fandonie ed esagerazioni. Così l’opinione pubblica, già frastornata dal bombardamento delle romanzesche news televisive, non si raccapezza più oppure si lascia abbindolare da chi inventa le fole più incredibili. Intanto le voci dissonanti, anche provenienti da persone autorevoli, sono ignorate o si perdono nella gazzarra assordante delle bugie governative.

In tal modo è sufficiente mandare in onda nuovi episodi della saga (i “servizi” televisivi e le “cronache” delle testate), intrecciati a situazioni immaginose e non verificabili, fino a quando i “cittadini” dimenticano tutto, magari già flagellati da un avvenimento ancora più sconvolgente: un altro false flag, un’altra decapitazione(?) dell’I.S.I.S. o, più grave, più tragica, più atroce, più insopportabile di tutte, la notizia che tale celeberrimo calciatore, dopo aver militato per tanti anni in una squadra, è stato venduto ad un’altra rappresentativa.




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sabato 1 febbraio 2014

Neve igroscopica


Giungono raggelanti – è proprio il caso di dirlo – notizie un po’ da tutto il mondo. La neve caduta copiosa in questo inverno polare contiene veleni di ogni sorta: metalli pesanti, polimeri e persino uranio impoverito (Synthetic procedure for uranium oxide supported MCM-41). E’ una neve artificiale: non si scioglie e non produce acqua a contatto con fonti di calore, ma si brunisce ed emette un forte odore di plastica bruciata. Il disastro di Fukushima e diaboliche sperimentazioni sono all’origine di quest’altro fenomeno meteorologico indotto. Molti testimoni, tra l’altro, riferiscono che i cani, i quali amano scorrazzare sui prati innevati, sono, invece, riluttanti anche solo ad uscire all’aperto, dopo la caduta di questa neve polimerica. In Romania sono stati analizzati alcuni campioni da un laboratorio certificato: di seguito gli inquietanti risultati.

Siamo al cospetto di una neve a base di polimeri altamente igroscopici, prodotti attraverso un processo chimico che vede coinvolto l'uranio impoverito. Ne consegue un materiale idoneo a catturare l'umidità atmosferica ed indebolire le perturbazioni, facilitando le comunicazioni radar-satellitari che, come già dimostrato in questo articolo, non tollerano presenza di acqua nelle nubi. L'effetto al suolo è quanto osservato in questi giorni
.



Quali sostanze chimiche dannose si trovano nella neve? Ecco i risultati delle analisi di laboratorio I.C.A. Chi avrebbe mai pensato che la neve può essere estremamente dannosa? Contiene molti veleni, tra cui metalli pesanti, nitrati e DDT, un pesticida particolarmente dannoso per gli esseri viventi.

Come è possibile che la neve sia contaminata? La contaminazione avviene attraverso il ciclo naturale dell'acqua. I composti nocivi penetrano nelle falde freatiche, le cui acque che si riversano nei fiumi e nei laghi. Con l’evaporazione gli inquinanti si concentrano nelle nuvole, infine nelle precipitazioni.

"Sono veleni destinati ad incidere per decenni sulla salute delle persone", ha dichiarato, il Dottor Gheorghe Mencinicopschi, direttore dell'A.C.I.

Il piombo nella neve caduta a Bucarest arriva a 76.72 mg / litro. E’ un livello otto volte superiore al massimo consentito. Questo è incredibile! L'avvelenamento da piombo causa la caduta di unghie e capelli. Danneggia anche il sistema nervoso soprattutto nei bambini.

Il cadmio (tipico ingrediente delle chemtrails, ritrovato anche a bordo di un Ryanair... n.d.t.) è in concentrazioni di 0,075 mg / litro. E’ un metallo pesante altamente tossico. Nei bambini si accumula nei reni e può provocare la morte.

I nitrati raggiungono 11.35 mg / litro. “Una concentrazione di 50 mg / litro può uccidere un bambino in poche ore. Non è uno scherzo ", ha spiegato Mencinicopschi.

I nitriti toccano gli 0.16 mg / litro. Essi possono provocare neoplasie al sistema linfatico.

Lindano, 0,0593 microgrammi / litro – E’ un pesticida neurotossico oncogeno.

DDT, 0,0415 microgrammi / litro. E’ un pesticida vietato nei paesi industrializzati sin dal 1970 perché cancerogeno.

Olî lubrificanti, 28 mg / decimetro cubo. "Sono oncogeni e la loro concentrazione risulta molto elevata", ha asserito Mencinicopschi.



Fonte: ecomagazin.ro


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lunedì 23 settembre 2013

Le quote di volo degli aerei chimici: ecco le prove!


Come molti avranno notato, partecipando alle discussioni immancabilmente fagocitate da disinformatori mercenari, costoro puntano sempre su un punto fondamentale, cioé il seguente: "Quelle che vedete sono normalissime contrails rilasciate dai motori caldi degli aerei di linea ad altissima quota". E' palese che, nel momento in cui questo caposaldo crollasse, i negazionisti istituzionalizzati non potrebbero più giustificare in alcun modo la presenza di scie nei nostri cieli. D'altronde la stessa N.A.S.A., pesantemente coinvolta nelle attività chimiche a fini militari, giustifica le chemtrails definendole contrails ed ha pure inventato nuove classificazioni per tutte quelle formazioni artificiali originate dalle operazioni di geoingegneria clandestina. Anche i meteorologi, civili e militari, seguono questa... scia, come è naturale, ma tutto il castello di menzogne crolla miseramente, dal momento in cui è dimostrato - ed è dimostrabile in qualsiasi momento - che le scie igroscopiche (clouds base hygroscopic seeding) osservabili da terra sono disperse "a bella posta" (Generale Fabio Mini) a quote spesso inferiori ai 1.600 metri dove non sussistono per nulla i parametri fisici necessari per la formazione delle fantomatiche scie di condensazione [1]

QUALI SONO QUINDI I PRINCIPALI, INCONFUTABILI CARDINI SECONDO CUI GLI AEREI IMPEGNATI NELLA GUERRA AMBIENTALE RILASCIANO SCIE (NON DI CONDENSAZIONE) A QUOTE NON SUPERIORI AI 2.000 METRI? ELENCHIAMONE QUALCUNO.

a) I velivoli sono ben visibili ad occhio nudo nei dettagli, anche di notte. Un aereo che voli a quote anche superiori agli 8.000 metri non può essere scorto, a meno che l’apparecchio non generi una scia che comunque sarebbe brevissima ed esile. Nel libro "La fisica delle particelle", infatti, si legge: "Quando un aereo a reazione passa alto nel cielo, si forma sulla sua scia una nube di cristalli di ghiaccio chiaramente visibile, anche se non è possibile scorgere l'apparecchio". [2] [3]

b) I test con laser verde di gittata non superiore ai 4.000 metri dimostrano che il suo fascio di luce concentrata attinge la pancia degli aerei, durante il sorvolo notturno a bassa quota. Se si trattasse di aerei commerciali ad altissima quota (dagli 8 ai 13 km di altitudine), la luce del laser non potrebbe illuminare la fusoliera dei tankers. Anche le misurazioni tramite telemetro (range finder) non sarebbero possibili, se le unità in oggetto volassero a quote di crociera (24.000 piedi ed oltre), poiché il fascio laser dello strumento non ha tale portata.


c) Le regole della propagazione del suono implicano che il rombo di aeromobili che volano a quota di crociera (8.000/14.000 metri) non può essere udito. Un semplice calcolo matematico dimostra, invece, che se il motore di un velivolo viene udito nell'arco di pochi secondi dal suo sorvolo sulla verticale, l’aereo non supera i 1.800 metri di altitudine (velocità di propagazione del suono nell'aria: 343 m/sec. +/- 5%). I particolari sono ai seguenti link:

- Relazione tra propagazione del suono e quote dei velivoli, 2008
- Calcolo della quota in base al suono percepito, 2009

d) Il radar Doppler - Il radar Doppler è un particolare tipo di radar che si basa sull'effetto di slittamento in frequenza, definito, appunto, effetto Doppler. L'effetto Doppler è l'apparente variazione di frequenza delle onde emesse da una sorgente in moto rispetto ad un osservatore: la frequenza aumenta, se sorgente ed osservatore si avvicinano, mentre diminuisce in caso di allontanamento. Il fenomeno fu scoperto dal fisico e matematico C. Doppler (1803-1853) per le onde sonore, ma si verifica anche per quelle elettromagnetiche. L'effetto Doppler ha molte applicazioni nella tecnica (radar), in medicina (ecografia), in astronomia. Esso permette al radar di distinguere bersagli in movimento anche in presenza di oggetti fissi. L'obiettivo del C.D.D.P., che ha realizzato il video, è quello di fornire la documentazione inoppugnabile circa le attività chimico-biologiche (chemtrails), attraverso immagini digitali e di radar meteorologici i cui dati sull'atmosfera superiore indicano che le condizioni meteorologiche presenti alla quota degli aerei chimici NON sono idonee per la formazione di scie persistenti in base ai parametri fisici. Dunque le nuvole filiformi di bassa quota, create dai velivoli clandestini, non sono cirri, a differenza di quanto affermano i meteorologi di regime, ma scie tossiche. I cirri veri, infatti, che si trovano a quote molto più alte, non possono essere rilevati dai radar meteorologici Doppler. Qui il filmato: http://www.tanker-enemy.tv/doppler-radar-and-chemtrails.htm

e) La stima trigonometrica della quota di un tanker chimico costituisce un altro metodo idoneo a dimostrare le quote di volo dei velivoli rilascianti scie chimiche (persistenti e no). I particolari a questo link.


f) Il metodo del focale è più complicato, ma ugualmente efficace. I chiarimenti qui

g) Anche l'applicativo Google Earth dimostra, involontariamente, che le attività di aerosol sono in gran parte compiute a bassa quota e quindi in condizioni non adatte alla formazione di qualsivoglia tipo di scia di condensazione. Le spiegazioni sono in questo articolo.

h) Il computo della velocità dimostra che i velivoli impegnati nelle operazioni di guerra climatica viaggiano a velocità ridotte, a causa della notevole densità dell'aria presente a basse altitudini al fine di evitare danni strutturali. Se fossero aerei commerciali a quote elevate, essi dovrebbero toccare velocità di crociera. Gli approfondimenti in un questo articolo.

i) Lo "Sky writing" permette, mediante l'uso di piccoli aerei, di tracciare dei brevi messaggi pubblicitari nel cielo. Il metodo è semplice: una squadriglia di aerei diffonde in volo un composto atossico ma persistente, con il quale, per mezzo di un programma computerizzato, è possibile disegnare in aria ciò che si desidera. La quota di intervento, come specificato sul sito, è di circa 10.000 piedi, ovvero pressappoco 3.000 metri. Se si osserva la dimensione delle scie rilasciate da questi aerei, così come le si vede da terra, ci si renderà subito conto che la “taglia” è assimilabile (se non addirittura inferiore) a quella delle scie chimiche, spesso generate anch'esse da piccoli aerei (come i droni usati per il controllo ed i bombardamenti nei teatri di guerra), ma sempre spacciate per scie di condensazione. Ciò dimostra che l'altitudine dove sono diffuse le chemtrails non è senza dubbio superiore ai 3.000 metri di altitudine: ivi le condizioni di temperatura e pressione atmosferica non sono affatto idonee alla formazione di qualsivoglia fenomeno collegabile alla condensa. Maggiori dettagli in questo articolo.


l) Last, but not least, la prova regina: essa può essere verificata da chicchessia, senza particolari conoscenze tecniche e solo mediante l'osservazione diretta. Mi riferisco alla "prova del cumulo". Se, infatti, un aereo produce la sua mortale scia di metalli pesanti, nanopolimeri, biossido di zolfo etc. all'interno oppure al di sotto di un cumulo (notoriamente si tratta di una nube bassa che non supera i 1.600 metri di altezza), significa in modo inequivocabile che quell'aereo sta incrociando a bassa quota, fuori dai corridoi ufficiali ed al di sotto delle altitudini consentite dalle normative sulla sicurezza del volo. [4]


[1] Afferma il meteorologo statunitense Scott Stevens: "Sono aerei militari e civili che volano a bassa quota ed a trasponder spento ".

Dane Wingington asserisce: "I motori a reazione non producono scie di condensazione, se non in condizioni rarissime e comunque gli aerei che eventualmente generano una breve ed effimera contrail sono troppo alti per essere visti da terra. In realtà, la maggior parte delle persone non potrà mai vedere una vera scia di condensa in tutta la sua vita. Molti osservatori del cielo e piloti di linea hanno deciso di esprimere il loro sdegno per la clamorosa disinformazione con cui è occultata la geoingegneria clandestina".

[2] "L’immissione in atmosfera dei gas di scarico degli aerei, ricchi di nuclei di condensazione e di vapore acqueo, determina la sovrassaturazione del vapore acqueo e quindi la formazione di scie. Le scie di condensazione si formano ad altezze in cui la temperatura dell’aria è molto bassa (inferiore a -40 °C), con umidità relativa almeno del 60%. Le scie possono essere più o meno durare nel tempo, a seconda della stabilità dell’aria e della quantità di vapore presente". [G. Sansosti, A. Giuffrida - Manuale di meteorologia, Una guida alla comprensione dei fenomeni atmosferici e climatici in collaborazione con l'U.A.I. (Unione Astrofili Italiani), 2006, pag. 86]

[3] Le scie di condensazione ad alta quota sono un fenomeno rarissimo. Ciò perché alle altitudini dei voli di crociera l'atmosfera è molto secca, per cui nemmeno l'acqua proveniente dai motori dei jet è sufficiente affinché si formino scie di condensazione, anche non durature. Oltre a ciò è bene chiarire che la persistenza e l'espansione delle scie di condensazione è un mito da sfatare, in quanto bisognerebbe ipotizzare valori di UR (umidità relativa) in quota superiori al 150% ed in progressivo aumento. Ciò è praticamente impossibile. In realtà quelle scie che sfregiano i nostri scieli sono il risultato della dispersione di trimetilalluminio (TMA), in percentuali vicine al 14%. I dettagli qui: http://www.tankerenemy.com/2012/12/un-documento-governativo-del-1958.html

[4] 3.1.2 Altezze minime: "Ad eccezione dei casi in cui è necessario per il decollo o l'atterraggio o nei casi di permesso accordato dall’E.N.A.C., gli aeromobili non devono volare al di sopra di aree abitate di città e paesi, su insediamenti o assembramenti di persone all'aperto, a meno di volare ad un’altezza tale da consentire, in caso di emergenza, un atterraggio senza mettere in pericolo persone o beni al suolo".


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