sabato 10 dicembre 2022

A causa della ridotta attività solare è imminente una mini-era glaciale?

La vita sulla Terra è sempre stata dipendente dalle condizioni del Sole, quindi gli scienziati dedicano molto tempo allo studio della sua attività. Un recente annuncio degli scienziati solari suggerisce che il Sole potrebbe presto entrare in un periodo di significativa riduzione dell'attività, che potrebbe causare una mini-era glaciale entro il 2030.

Queste previsioni sono state annunciate al National Astronomy Meeting di Llandudno, nel Galles, quindi non è stato ancora possibile valutare la ricerca. Tuttavia la professoressa Valentina Zharkova dell'Università della Northumbria, che ha fatto questo annuncio, afferma che i risultati provengono da un modello computerizzato di macchie solari che ha fatto "previsioni accurate senza precedenti", come riportato dalla testata The Telegraph.

Il modello ha dimostrato di avere una precisione del 97% nella mappatura dei cicli passati delle macchie solari, usando i dati dei cicli solari dal 1976 al 2008. Se questa affidabilità continua, allora il modello ha anche alcune previsioni allarmanti per il futuro: una mini-era glaciale intorno al 2030.

Per ottenere questi risultati, gli scienziati hanno mappato il movimento del fluido solare che si muove in cicli di circa 11 anni, che corrispondono ai cicli meteorologici sulla Terra. Intorno all'anno 2022 (denominato ciclo 25), una coppia di onde si sposterà verso gli emisferi settentrionale e meridionale del Sole, perdendo lentamente la sincronia e riducendo l'attività solare e quindi il nostro clima caldo.

"Nel ciclo 26, le due onde si rispecchiano esattamente l'una nell'altra, raggiungendo un picco nello stesso momento ma in emisferi opposti del Sole. La loro interazione sarà dirompente o si annulleranno quasi a vicenda. Prevediamo che ciò porterà alle proprietà di un 'minimo di Maunder'", ha detto Zharkova.
Il minimo di Maunder è stato un periodo di 70 anni tra il 1645 e il 1715. Il Sole produsse a malapena macchie solari e la Terra visse una fase di raffreddamento. Alcune regioni dell'Europa settentrionale e degli Stati Uniti ebbero inverni insolitamente freddi. Il fiume Tamigi, che scorre attraverso Londra, gelò persino per sette settimane ed era percorribile a piedi. La superficie era così stabile che i residenti potevano persino organizzare "fiere del gelo" sul ghiaccio.

Le macchie solari sono regioni relativamente "fredde" del Sole che appaiono più scure quando sono fotografate. Sono più fredde del resto del Sole, ma sono ancora intorno ai 4500 K (4200ºC, 7600ºF). Sono causati da una concentrazione di intenso campo magnetico proveniente dal Sole. Questo inibisce e reindirizza il flusso di materia calda verso quella regione e la rende più scura, ciò che chiamiamo macchie solari.

Le macchie solari durano da 1 a 100 giorni, durante i quali ruotano attorno al Sole, seguendo il flusso del fluido solare. Le macchie solari attraversano cicli di intensità e scarsità basati sul movimento dei cicli fluidi. Ci sono due onde principali che sono leggermente sfalsate nel tempo, producendo periodi di massima e minima attività solare.

"In effetti, quando le onde sono approssimativamente in fase, possono mostrare una forte interazione o risonanza e abbiamo una forte attività solare", ha spiegato Zharkova.

"Quando sono fuori fase, abbiamo i minimi solari. Quando c'è una completa separazione di fase, abbiamo le condizioni viste per l'ultima volta durante il minimo di Maunder, 370 anni fa".

Fonte: Iflscience.com

Articolo correlato: Il Sole si sta "spegnendo": verso un nuovo Minimo di Maunder

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martedì 6 dicembre 2022

La tecnologia di "neuromodulazione" basata sul grafene è reale!

La tecnologia di "neuromodulazione" basata sul grafene è REALE: il comunicato stampa di INBRAIN Neuroelectronics descrive i biocircuiti che controllano il cervello utilizzando il grafene alimentato dall'intelligenza artificiale.

Lunedì 19 luglio 2021 di: Mike Adams

(Natural News) Con un numero crescente di persone che vengono a conoscenza dell'identificazione dell'ossido di grafene nei cosiddetti "vaccini" contro il covid, una società chiamata INBRAIN Neuroelectronics dimostra che la tecnologia di "neuromodulazione" basata sul grafene, che utilizza la neuroelettronica basata sull'intelligenza artificiale, è molto reale.

Un comunicato stampa del 30 marzo 2021 - pubblicato da BusinessWire.com - rivela la storia:

INBRAIN Neuroelectronics ottiene 17 milioni di dollari in un finanziamento di serie A per la prima interfaccia grafene-cervello alimentata dall'intelligenza artificiale. Il finanziamento consente all'azienda di portare avanti gli studi sull'uomo per il suo prodotto di punta: un dispositivo di neuromodulazione meno invasivo per il trattamento di condizioni neurologiche, utilizzando l'intelligenza artificiale e gli elettrodi di grafene.

Per essere chiari, non stiamo in alcun modo affermando che INBRAIN sia coinvolto nei vaccini covid. Piuttosto, affermano che la loro tecnologia viene utilizzata "per il trattamento dell'epilessia e del morbo di Parkinson". Lo scopo di citare INBRAIN è rivelare che i "biocircuiti" di controllo del cervello basati sul grafene sono, in effetti, una tecnologia esistente.

I cosiddetti "fact-checker" ed i debunkers dell'ultima ora - che non sono altro che spacciatori governativi di propaganda di disinformazione - affermano abitualmente che il grafene non si trova nei vaccini e che i biocircuiti di grafene sono una teoria della cospirazione. INBRAIN Neuroelectronics dimostra che i fact checker stanno mentendo.

Infatti, come afferma INBRAIN nel proprio comunicato stampa, "mirano a stabilire la sicurezza del grafene come il nuovo standard di cura per i dispositivi neurotecnologici". Descrivono anche i biocircuiti di grafene come una sorta di piattaforma che può essere aggiornata: "Tecnologie neuroelettroniche meno invasive e più intelligenti come la nostra potrebbero fornire terapie più sicure, aggiornabili e adattive in tempo reale...".

Se questo suona familiare, è probabilmente perché ModeRNA, creatore del vaccino covid mRNA, ha descritto la sua tecnologia come un "sistema operativo" che può essere aggiornato e riprogrammato in qualsiasi momento.

Sul sito web di INBRAIN Neuroelectronics, l'azienda si descrive così:

Siamo scienziati, medici, tecnici e amanti dell'umanità, con la missione di costruire interfacce neuroelettroniche per curare i disturbi cerebrali. Usiamo GRAPHENE, il materiale più sottile conosciuto dall'uomo per costruire la nuova generazione di interfacce neurali per il ripristino del cervello e per aiutare i pazienti di tutto il mondo.

Si aggiunge anche il prof. A. Fasano, dicendo: "Il grafene è la prossima grande novità nei materiali di bioingegneria, i quali sono componenti fondamentali per la prossima generazione di elettroterapie nel campo in costante crescita della neuromodulazione".

La società evidenzia che la sua tecnologia è in grado di "leggere" il cervello del soggetto, rilevare modelli neurologici specifici e quindi controllare la neurologia di quella persona per alterare la sua funzione cerebrale. Nelle loro stesse parole: "Le nostre interfacce grafene-cervello hanno la capacità di leggere ad una risoluzione mai vista prima, oltre a rilevare biomarcatori specifici della terapia ed attivare una neuromodulazione adattiva altamente focale per risultati migliori nelle terapie neurologiche personalizzate".

Il grafene è ulteriormente descritto come "il materiale più sottile conosciuto per adattare perfettamente la stimolazione all'anatomia cerebrale mirata".

Chiunque dica che il grafene non viene utilizzato (o che, addirittura, non esiste) per controllare la neurologia umana o ignora completamente lo stato delle neuroscienze moderne o mente deliberatamente. Per chiarire ancora una volta, non stiamo affermando che INBRAIN Neuroelectronics sia impegnata in alcun tipo di programma nefasto né che sia coinvolta nei vaccini Covid. Come per ogni tecnologia, i biocircuiti a base di grafene possono essere impiegati sia per il bene sia per il male, a seconda dell'etica e delle motivazioni di coloro che controllano la tecnologia. Ci sono senza dubbio applicazioni molto positive per questa tecnologia, ma come per la maggior parte delle tecnologie che una volta erano propagandate come responsabili dell'umanità: televisione, vaccini, Internet, energia nucleare, robotica, ecc. - finiscono tutti nelle mani di globalisti pazzi criminali, che li usano come armi contro l'umanità.

In altre parole, non c'è tecnologia che i malati di mente non sfruttino per schiavizzare l'umanità ed aumentare il proprio potere e controllo. I biocircuiti al grafene danno ai folli assetati di potere l'accesso diretto al cervello e, secondo molti analisti, i vaccini forniscono la scusa per iniettare alle vittime umane sostanze a base di grafene che si autoassemblano in biocircuiti nel cervello umano.

Come dimostrato dai ricercatori Delgado, Campra, Young, Nixon ed altri, i sieri Covid, spacciati per vaccini, contengono alti livelli di ossido di grafene, che viene autoassemblato in biocircuiti raccogliendo elementi (come il ferro) dal sangue umano".


In queste riprese si possono osservare cristalli di grafene ingegnerizzati, mentre si assemblano a costituire un nanorouter che, attraverso la comunicazione con il Gateway (il cellulare del vaccinato), trasmetterà e riceverà informazioni al server di controllo centralizzato.

Il grafene è tossico, è una sostanza chimica, un agente chimico tossico e introdotto nell'organismo in grandi quantità, provoca trombi. Causa coaguli di sangue. Provoca sindrome post infiammatoria ed alterazione del sistema immunitario e quando l'equilibrio redox è rotto, nel senso che c'è meno glutatione di riserva del corpo, rispetto ad un composto tossico introdotto come l'ossido di grafene, si genera un collasso del sistema immunitario ed una tempesta di citochine. In altre parole, qualcosa di molto simile alla malattia attualmente spacciata per patologia virale: il COVID.

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