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venerdì 22 gennaio 2021

La Quinta onda

"La Quinta onda" ("The 5th wave") è una pellicola del 2016 diretta da J. Blakeson.

La produzione è un adattamento del romanzo "La quinta onda" ("The 5th wave", 2013), primo dell'omonima saga scritta da Rick Yancey.

Nell'antefatto un micidiale attacco alieno devasta il pianeta Terra, attraverso quattro calamità denominate "onde" (interruzione dell'erogazione di energia elettrica, sismi, maremoti ed alluvioni, epidemie, possessione extraterrestre dei corpi umani), impedendo così ogni tentativo di resistenza per opera dei terrestri di modo che non riescano a fronteggiare il flagello susseguente. All'alba della Quinta onda, l'adolescente Cassie Sullivan, rimasta orfana, si mette in marcia alla ricerca del fratellino Sam, portato nella base militare di Wright Patterson, assieme a molti altri ragazzi, con lo scopo di trasformarlo in soldato.

L'esercito ufficialmente manda gli adolescenti a stanare ed uccidere coloro che ritiene siano posseduti dagli extraterrestri: così i pochi sopravvissuti umani si massacrano l'un l'altro, mentre nelle installazioni militari, i vertici di comando sono tutti sotto il controllo di ibridi umano-alieni che prendono ordini direttamente dagli invasori.

La produzione ha collezionato recensioni negative, perché, come altri lungometraggi appartenenti al filone fantascienza distopica con e per adolescenti (ad esempio, Hunger games, The maze), è inficiata da ingenuità nella sceneggiatura e nella regia, accanto a semplificazioni estetiche. Tuttavia “La quinta onda” suscita vivo interesse per il carattere predittivo inerente al controllo climatico e geofisico (terremoti e diluvi artificiali: vedi alla voce sistemi H.A.A.R.P., ma pure alle pandemie. Che poi l’attuale situazione sanitaria sia, a nostro avviso, una gigantesca candid camera, purtroppo non diminuisce la gravità delle sue ripercussioni sociali, economiche, politiche…

Ci chiediamo se lo scenario tratteggiato nel film con il riferimento ad una minaccia esterna sia un espediente narrativo o alluda a qualcosa di probabile. A chi avrà la possibilità ed il coraggio di investigare la risposta.

Di seguito l’intreccio della pellicola.

Una teenager, Cassie Sullivan, armata di M4, emerge dai boschi e si dirige verso una stazione di servizio abbandonata in cerca di provviste. Entrando, sente la voce di un uomo che chiede aiuto. Si dirige verso di lui, puntandogli contro l'arma. L'uomo tiene una mano sotto la giacca, ma, quando la tira fuori, Cassie vede luccicare qualcosa: pensando sia un'arma, lo uccide. Il luccichio si scopre essere quello di una croce. Tutto si oscura e la scena si sposta su un’analessi che racconta gli avvenimenti dell'ultimo periodo.

Un'astronave aliena di dimensioni colossali compare dal nulla e sorvola la Terra: appartiene ad una razza di extraterrestri chiamati "Altri" (Un’allusione al titolo del biologo ed ufologo tedesco J. Fiebag, autore di un saggio intitolato "Gli Altri"?). Dieci giorni dopo la loro comparsa, gli Altri scatenano la Prima onda: un impulso elettromagnetico che distrugge tutte le apparecchiature elettriche, riportando l'umanità all'Età della Pietra. Nella Seconda onda, gli invasori manipolano la geologia terrestre, causando sommovimenti tellurici che distruggono le isole e le città costiere. Per la Terza onda, gli Altri modificano un ceppo del virus dell'influenza aviaria per diffonderlo in tutto il pianeta con l’avifauna. La popolazione è decimata e la madre di Cassie (inquadrata con una mascherina fp1...) è tra le vittime.

Cassie, suo padre e suo fratello minore Sam, si dirigono in un campo estivo nei boschi, trasformato in rifugio, dove trovano circa 300 sopravvissuti. Alcuni giorno dopo, un'unità militare con veicoli d'assalto, entra nel campo. Il comandante dell'unità, il colonnello Vosch, avvisa i superstiti dell'imminente arrivo della Quarta onda e comunica il piano di evacuazione del campo: prima porteranno in salvo i bambini presso la base aeronautica di Wright-Patterson, poi torneranno a prendere gli adulti. Cassie è separata da Sam, a causa di un contrattempo: dopo la partenza dei bambini, vede l'esercito massacrare tutti gli adulti, incluso suo padre.

La scena torna al presente. Cassie si incammina verso la base dove si trova il fratellino. Raggiunge una strada dove nota alcuni cadaveri in mezzo alle auto, ma è colpita alla gamba da un cecchino nascosto nelle vicinanze. La protagonista cerca di nascondersi dapprima sotto un veicolo, poi tenta di rifugiarsi nel bosco, ma sviene durante la fuga, perdendo la pistola. Si risveglia dopo quasi una settimana, nella casa di un giovane, Evan Walker, che l'ha salvata da morte certa. Dopo essersi ripresa, Cassie riparte, in compagnia di Evan, alla volta della base, ma nel viaggio scopre che anche lui è uno degli Altri, mandato anni prima e innestato come agente dormiente nel corpo di un essere umano. Viene poi a sapere che altri Dormienti sono dislocati, ognuno in una zona designata, per sterminare i sopravvissuti umani. Evan, a differenza degli altri Dormienti, è, però, contrario all'invasione, dimostrando che il suo lato umano non è stato corrotto dall'Altro; difende Cassie durante un attacco notturno. Poi, però, vista la diffidenza della giovane, la lascia andare, avvertendola, però, che il colonnello Vosch e tutti i militari della base sono posseduti dagli Altri.

Alla base, i militari, usando l'inganno e la tecnologia, convincono i bambini soccorsi che gli umani là fuori sono stati posseduti dagli alieni; fornito loro il necessario addestramento, organizzano squadre per missioni di sterminio fuori dall’installazione. Sam è inserito nella squadra di Ben, detto Zombi, Ringer, Dumbo e Teacup. Durante una missione, svolta con l'ausilio di nuovi visori ad hoc, Ringer rimuove la capsula-microchip nel collo che avevano inserito a tutti gli adolescenti. Il gruppo di ragazzi scopre il vero piano dei superiori: far uccidere gli umani superstiti. Si rendono così conto di essere loro stessi la Quinta onda.

Ben decide di mandare la sua squadra nel bosco: egli torna alla base per recuperare Sam, lì rimasto, e racconta che i commilitoni sono morti. Ben affronta il colonnello Vosch a proposito della Quinta onda, mentre Cassie, riuscita ad infiltrarsi nell’installazione, uccide il sergente Reznik. Ben e Cassie salvano Sam. Evan fa esplodere alcuni ordigni all'interno della struttura. Ben, Cassie e Sam riescono a ricongiungersi e a fuggire con l'aiuto di Ringer, mentre Evan completa la distruzione della base. Il colonnello Vosch, insieme con i collaborazionisti sopravvissuti, riesce a svignarsela in aereo, portando con sé il resto dei bambini.

La squadra di Ben si allontana in una zona “sicura” e, in un momento di tregua attorno a un fuoco, Cassie riflette sul ruolo della speranza.

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giovedì 23 febbraio 2017

I terremoti artificiali secondo il fisico brasiliano Fran De Aquino



Lo scienziato brasiliano Fran De Aquino è uno fra gli esperti che da anni denunciano sia l’uso di armi tettoniche, attraverso l’impiego dei riscaldatori ionosferici (impianti H.A.A.R.P.) sia le operazioni chimico-biologiche in atmosfera. A proposito di terremoti artificiali, De Aquino, che è un fisico quantistico, ha elaborato un’ipotesi che integra ed affianca quella di Brooks Agnew. [1] Come tutte le ipotesi, potrà essere convalidata o falsificata (Karl Popper docet) in tutto o in parte. Fatto sta che i sismi causati più o meno deliberatamente dal complesso militare-industriale per i suoi loschi fini sono una realtà: in molti disastrosi sommovimenti tellurici di questi ultimi lustri, madre natura non c’entra alcunché.

De Aquino ritiene che la propagazione attraverso i sistemi H.A.A.R.P. di onde a bassissima frequenza (E.L.F.), interagisca con gli ioni (particelle elettricamente cariche che hanno ceduto o acquisito elettroni) presenti nelle fasce di Van Allen. [2] L’’interazione fra campo elettromagnetico e campo gravitazionale porta ad una riduzione della gravità sopra una certa zona della superficie terrestre.

Tale diminuzione di gravità innesca un decremento della pressione della colonna d’aria posta sopra un’area della Terra, generando, a mo’ di rinculo, un sollevamento dello strato superficiale della litosfera. E’ come collocare su una mano la punta di una siringa senza ago, per poi tirare lo stantuffo: a causa della diminuita pressione sopra la mano, si vedrà la pelle sollevarsi.

Secondo i calcoli del Professor De Aquino, un riscaldatore ionosferico può causare un terremoto persino del nono grado (!) della scala Richter, la scala che misura l’energia sprigionata da un sisma.


[1] il Dottor Brooks Agnew, un fisico esperto nel tema delle prospezioni geologiche atte alla ricerca di giacimenti di idrocarburi, spiega che le E.L.F. hanno proprio gli esiti di quelle sprigionate da un sub-woofer dell’impianto audio in un’auto: si possono effettivamente percepire le vibrazioni attraverso il corpo. Le onde E.L.F. fanno vibrare la litosfera e, alle frequenze di risonanza giuste, possono avere effetti devastanti. ”Il Dottor Agnew aggiunge: "Certe pre-condizioni sono già presenti nel suolo: tutto quello che serve è un’opportuna attivazione per ottenere il desiderato rilascio di energia". La Geologia e la Fisica riconoscono che le onde (vibrazioni) possono provocare terremoti ed altre calamità. I disinformatori (coloro che sono stati cooptati dalla Dottoressa Signora Laura Boldrini) sostengono che le alte frequenze dei sistemi H.A.A.R.P. non provocano gli effetti delle onde a bassa frequenza, ma, come ha dimostrato tra gli altri il Professor Alessio Di Benedetto, i riscaldatori ionosferici inviano in rapida successione due fasci di alta frequenza. Uno dei due ha, però, frequenza un po’ maggiore: ne risulta uno scarto così che il fascio riverberato sulla Terra, vi ritorna come E.L.F.

[2] Le cinture di radiazione (o fasce) di Van Allen sono due zone di intense radiazioni catturate dalla magnetosfera che avvolgono la Terra principalmente al di sopra delle regioni equatoriali. Furono scoperte dall'astrofisico statunitense James Alfred Van Allen (1914) nel gennaio del 1958. La cintura più interna è formata per lo più da protoni; la radiazione di questa banda risente delle tempeste geomagnetiche e varia col ciclo solare di 11,1 anni. La fascia esterna è costituita principalmente da elettroni.

Articoli correlati:

- Uragano Haiyan: disastrosa conseguenza di armi meteorologiche?, 2013
- Piogge artificiali attraverso la forza di gravità, 2015
- Luoghi comuni sui terremoti, 2016


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domenica 11 dicembre 2016

Luoghi comuni sui terremoti



Circolano alcuni luoghi comuni circa i terremoti. In prima battuta, si ritiene che siano tutti dovuti a cause naturali; inoltre si continua a ripetere che non si possono prevedere; si asserisce infine che essi avvengono solo in regioni sismiche.

Vediamo di smentire questi cliché circa i fenomeni tettonici disastrosi.

Parecchi eventi sismici, da alcuni decenni, cioè da quando sono diffusi interventi che alterano i delicati equilibri della litosfera, sono artificiali o comunque si verificano quando una situazione geologica è destabilizzata da una serie di fattori antropici scatenanti.

Vediamo i principali.

• La costruzione di dighe, riempimento e svuotamento ciclici, i cui invasi agendo sulle pareti delle montagne producono spinte tali da provocare cedimenti delle faglie.

• La realizzazione di grandi edifici, quelli che superano i 5-600 metri d’altezza.

• L’immissione di liquidi in profondità.

• L’estrazione di gas naturale e di petrolio dal sottosuolo. E’ la funesta pratica nota come fracking, ossia fratturazione dello strato litico.

• L’immissione di gas in profondità, come quando si introduce biossido di carbonio (CO2) per sottrarlo dall’atmosfera.

• Lo sfruttamento di giacimenti di carbone o di altri minerali, allorché si devono aprire grandi miniere a cielo aperto.

• Esperimenti per lo studio dei fenomeni tettonici compiuti facendo brillare delle cariche.

• La geolocalizzazione.

• L'uso di armi tettoniche (H.A.A.R.P., Pamir, ordigni nucleari, dispositivi ad infrasuoni etc.).

I sommovimenti tellurici indotti dalle attività estrattive, dalla creazione di infrastrutture, dalle armi sismiche, presentano una firma pressoché inconfondibile, l’ipocentro superficiale (tra gli 8 ed 15 chilometri circa), laddove i terremoti naturali hanno di solito ipocentro molto più profondo.

Si noti che la faglia appenninica lungo la quale sono occorsi i fenomeni tellurici in questi ultimi mesi è costellata di impianti (pozzi per la trivellazione in primis) per l’estrazione di gas da rocce scistose. E’ una perniciosa attività che negli Stati Uniti d’America ha già provocato scuotimenti tellurici in regioni a bassa sismicità, contaminazione delle falde freatiche, risalita di composti tossici ed infiammabili nelle tubazioni di abitazioni private.

I terremoti artificiali possono essere previsti? Diciamo che si possono individuare degli indizi che possono lasciar presagire scosse più o meno violente. Vediamo i precursori salienti.

• Aumento della concentrazione di gas radon: si leggano gli studi di Gianpaolo Giuliani.
• Comportamento inusuale ed irrequietudine tra gli animali domestici e selvatici.
• Avvistamento di luci sismiche che non sono, a differenza di quanto comunemente si scrive, i prodromi di un terremoto naturale, non essendo quasi mai correlate al movimento delle faglie, bensì a pesanti manipolazioni dell’atmosfera con la dispersione di metalli elettroconduttivi che danno origine, ad esempio, ad archi chimici o iridescenze.
• Malfunzionamenti nelle comunicazioni della telefonia mobile: sono problemi riconducibili ad aberrazioni elettriche in atmosfera legate alle operazioni di geoingegneria clandestina alias scie chimiche (chemtrails in inglese). L’aria, infatti, è resa simile al plasma e, un po’ come il plasma, è contraddistinta da elevata elettroconducibilità con tutte le conseguenze del caso.

Concludiamo questa rassegna sui tòpoi inerenti ai sismi con un paio di precisazioni. E’ vero che le alterazioni della ionosfera preannunciano un terremoto, ma non per qualche misterioso sincronismo jungiano, ma in quanto gli impianti H.A.A.R.P. riscaldano e gonfiano alcune parti della ionosfera, propagando potenti campi elettromagnetici. (E’ il cosiddetto effetto punching, letteralmente “raggruppamento”). Quando l’irradiazione è interrotta, lo strato ionosferico recupera la sua configurazione, spingendo verso il basso gli strati di atmosfera sottostanti. Con un contraccolpo, si sprigiona verso il suolo l’energia cinetica accumulata che può far cedere una faglia già in equilibrio precario o stimolare uno scorrimento tettonico, in una zona di subduzione.

Recentemente è stato pubblicato uno studio secondo cui i georadar potrebbero essere usati per anticipare i sismi. La verità è ben diversa! Sono sistemi di questo tipo che, essendo basati sull’irradiazione di campi elettromagnetici per scandagliare gli strati superficiali della crosta terrestre, a determinare sommovimenti tellurici. Non a caso, come ci ricorda lo scienziato statunitense Brooks Agnew, sia le energie elettromagnetiche sia le onde sonore, impiegate per la prospezione del sottosuolo con il fine di localizzare giacimenti di idrocarburi, sono in grado di produrre terremoti.

Articoli correlati:

- Sismi e fracking: la rivista 'Science' conferma le conclusioni di Tanker Enemy, 2014
- Sisma e trivelle, il giornalista di Science: 'Pressioni per non pubblicare il rapporto', 2014
- I rospi possono 'prevedere i terremoti' e l'attività sismica, 2010


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mercoledì 16 novembre 2016

Vulcanello erutta creta a seguito delle scosse nell'Italia centrale



Ogni tanto filtra una verità anche all’interno dei media di regime: pochi giorni addietro l’A.N.S.A. ha riportato una notizia che è, senza ombra di dubbio, la prova di una correlazione tra sismi superficiali e la deleteria attività estrattiva nota come “fracking” (in italiano “fratturazione”). Inoltre, per la prima volta in Italia, un'équipe di sismologi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha studiato le relazioni esistenti tra la micro-sismicità indotta dalla reiniezione di acque di strato associate all’estrazione di idrocarburi e le faglie presenti nel sottosuolo della Val d’Agri, in Basilicata. La ricerca è stata pubblicata su ”Scientific Reports” (gruppo editoriale di Nature).

Fenomeno tipico, infatti, delle prospezioni del suolo alla ricerca di idrocarburi e delle frantumazioni della litosfera è la sismicità indotta, che si palesa sovente nella risalita di gas e di materiale argilloso che è espulso dagli strati sottostanti, una volta immessi composti chimici atti a sgretolare le rocce scistose. Come è accaduto negli Stati Uniti, nei Paesi Bassi ed altrove, le popolazioni dell’Italia centrale colpite dal terremoto, dovrebbero intentare causa contro il Governo, che ha permesso e permette le trivellazioni, per ottenere congrui indennizzi.

LA NOTIZIA A.N.S.A.: Un 'vulcanello', che erutta creta, si è aperto in un campo agricolo a Santa Vittoria in Matenano (Fermo) a seguito delle ripetute scosse di terremoto che hanno devastato l’Italia centrale. Nel terreno si è aperto un piccolo cratere, da cui fuoriesce il materiale argilloso. Sul posto si sono recati i Vigili del fuoco di Ascoli, con gli uomini del Nucleo NBCR, anche per verificare eventuali esalazioni di gas. È oggetto di indagine anche il motivo per cui si è generato il 'vulcanello'. Dalle informazioni acquisite dai Vigili del fuoco, sembra (sic) che in quel punto del suolo siano state eseguite a suo tempo prospezioni per stabilire la presenza di petrolio.

Fonti:

- Ansa.it
- Meteoweb.eu

Articolo correlato: Oil drilling California earthquakes, 2016


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mercoledì 16 dicembre 2015

Possedere il tempo: progetti da brividi dal Pentagono (articolo di Loredana Reppucci)

Pubblichiamo un articolo riguardante soprattutto H.A.A.R.P.: sebbene il testo non aggiunga informazioni nuove, è uno spaccato chiaro ed efficace di alcuni sinistri “progetti” militari. Repetita iuvant.



Ed ora… una sigla oscura e minacciosa, OTW, Owning the weather.

Possedere il tempo (sotto il profilo meteorologico)… parole che fanno venire i brividi. Eppure questo è diventato da anni il “credo” del Pentagono, sempre a caccia di sistemi che offrano una maggiore letalità da contrapporre ai suoi nemici.

Da più di quarant’anni gli Stati Uniti incoraggiano la ricerca di ciò che è stato descritto come “modificazione del clima per scopi benefici”… anche se, in realtà, è per un usi bellici. Il capo di stato maggiore della U.S. Air Force, generale Thomas D. White, durante il meeting consultivo presidenziale denominato “Weather control”, dichiarò con fermezza che “possedere il tempo costituiva un’arma molto più potente della bomba atomica”.

A prima vista, certo, l’idea di rendere fertili le zone aride, potrebbe sembrare la porta del paradiso: i popoli che da secoli si sono avvicendati nei deserti, rispettosi dell’acqua nascosta in profondi pozzi, arsi dal sole e dalla sabbia rovente, potrebbero avviare una nuova era di benessere con queste tecnologie che consentono di modificare gli eventi meteorologici a loro favore sul pianeta. La realtà è ben diversa. […]

Possedere il clima non è una semplice arma, ma è soprattutto un “sistema” per la distruzione di massa. Fabio Mini, Generale di corpo d’armata, già capo di Stato maggiore del Comando N.A.T.O. per il Sud Europa, ha guidato il Comando Interforze delle Operazioni nei Balcani, oltre ad essere stato comandante delle operazioni a guida N.A.T.O. nello scenario di guerra del Kosovo. A proposito di controllo del clima, Mini ricorda che gli esperimenti militari per alterare la ionosfera incominciarono a metà degli anni ‘50 del secolo scorso. All’epoca, gli Stati Uniti fecero esplodere tre ordigni atomici a fissione nucleare nella parte inferiore della fascia di Van Allen ed altri due a fusione nucleare nella parte alta dell’atmosfera, provocando ampi buchi nella ionosfera. Questi strappi oggi pregiudicano il sistema che ci protegge dalle radiazioni provenienti dal cosmo. La comunità scientifica protestò, finché Washington non sospese gli “esperimenti”. Peccato che i Sovietici abbiano ritenuto opportuno, dal canto loro, avviare “sperimentazioni” analoghe. […]

Alcuni documenti della C.I.A., ormai declassificati, testimoniano come negli anni della guerra in Vietnam, gli Stati Uniti con l’Operazione Popeye, prolungarono la stagione monsonica sulla Cambogia inseminando le nuvole con l’agente Orange. Le piste dei Vietcong diventarono così fangose da impedire loro di spostarsi. [...]

Il sistema H.A.A.R.P. (High Frequency Active Auroral Research Program), finanziato dal Pentagono è in grado di inviare onde radio nella ionosfera, riscaldandola e causando volutamente delle perturbazioni, simili a quelle provocate dalla radiazione solare. Il motivo? Si dice “per studiare quanto queste influiscano sulle comunicazioni a breve e a lunga distanza”. I riscaldatori ionosferici possono determinare, però, interruzioni sulle reti elettriche, sul pompaggio degli oleodotti e influire sui fenomeni naturali per mezzo di onde radio.

Per questo progetto è stata costruita in Alaska (nella località di Gakona) una base militare in cui sono stati installati circa 200 piloni su ognuno dei quali si trova una coppia di antenne per la banda bassa e per la banda alta: le antenne sono in grado di trasmettere onde ad alta frequenza fino ad un’altitudine di 350 km. Le onde possono essere “lanciate” contro la ionosfera e/o deviate verso zone strategiche del pianeta. Come spesso succede, l’operazione si veste di nobili scopi: lo studio della ionosfera e lo sviluppo di nuove tecniche radar che rendano possibili radiografare la litosfera in modo da rilevare armi o bunker a decine di chilometri di profondità… Un’innocua stazione scientifica, insomma.

Fonte: italiapost

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domenica 11 gennaio 2015

Nomi e cognomi

In un ampio e circostanziato articolo, intitolato “Chemtrails exposed – Global geoengeneering psy ops documented”, Jay Dyer traccia un quadro realisticamente spaventoso della geoingegneria clandestina e dei suoi addentellati. E’ significativo che le conclusioni riportate dall’autore siano le medesime cui sono giunti i principali ricercatori nel mondo: dalle chemtrails alle armi ad energia diretta il pianeta rischia di passare sotto il totale controllo della feccia mondialista. Gli aspetti che Dyer esamina sono i seguenti: la geoingegneria ed il clima, i riscaldatori ionosferici e la creazione di un’atmosfera che ha caratteristiche simili a quelle del plasma, il sinistro ruolo della “scienza” accademica e dei militari.



Giustamente al giornalista piace riportare nomi e cognomi di chi è coinvolto nei crimini mondiali, ossia almeno quelli di seguito elencati:

• La Royal society, promotrice dell’infame Agenda 21, in particolare tramite Lord Rees

• L’I.P.P.C., la struttura che è impegnata da tempo a propalare la menzogna del riscaldamento globale da biossido di carbonio

• L’abominevole Edward Teller, inventore della bomba H e fautore dell’uso degli aerei commerciali per la dispersione nella biosfera di nanoparticolato

• La Stanford University

• La D.A.R.P.A.

• Lo U.S. naval research laboratory

• Tecnocrati globalizzatori come Brzezinski, Toeffler, Gates

Del reportage elaborato da Dyer vogliamo riportare un breve ma importante passo che aggiunge qualche informazione non ancora sufficientemente divulgata.

L’archivio della Stanford University comprende interi volumi dedicati ai programmi che prevedono l’uso delle onde radio per influire sul clima e per scatenare terremoti. Alvin Toeffler ha scritto di questi temi e si è pure soffermato sugli “esperimenti” in laboratorio dove sono messi a punto agenti patogeni che sono in grado di eliminare alcuni specifici gruppi etnici. In questi centri sono anche creati insetti che possono distruggere particolari colture. Alcuni “ricercatori” sono impegnati anche in una forma di eco-terrorismo che contempla oltre all’azione incisiva sui fenomeni atmosferici, la capacità di provocare sismi e persino eruzioni vulcaniche.

Fonte activistpost


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domenica 9 settembre 2012

Geoingegneria: una nuova forma di guerra

La geoingegneria clandestina è una realtà pluridecennale e non un fumoso coacervo di progetti. Lo afferma un pezzo grosso, Matt Andersson, che inscrive le operazioni chimico-biologiche in un’attività ad ampio raggio in cui è coinvolto il complesso militare-industriale. Le dichiarazioni di Andersson sono sconvolgenti (almeno per l’uomo della strada), poiché egli si riferisce non solo alla modificazione dei fenomeni meteorologici, ma pure alla possibilità di influire sugli eventi tettonici. Da sottolineare il richiamo alla dispersione di agenti biologici ed alla diffusione, attraverso la circolazione atmosferica, di particelle radioattive. Così le guerre combattute in teatri lontani dall’opulento (fino a quando?) ed egoista mondo occidentale, portano dappertutto i loro frutti velenosi e mortali sotto forma di tumori e di altre patologie.

Riduzione delle emissioni di biossido di carbonio, raffreddamento del pianeta o qualcos’altro? La geoingegneria è oggi soprattutto una scienza militare. Non ha dubbi in proposito l’ex consigliere esecutivo, già al dipartimento aerospaziale e della "difesa", della Booz Allen Hamilton di Chicago, Matt Andersson: "Almeno quattro paesi - Stati Uniti, Russia, Cina ed Israele – dispongono delle tecnologie e dell'organizzazione necessaria a modificare regolarmente i fenomeni meteorologici e gli eventi geologici per varie operazioni militari sia ufficiali sia segrete, legate ad obiettivi secondari, tra cui il controllo demografico, energetico e la gestione delle risorse agricole".

In un articolo pubblicato sul quotidiano “The Guardian”, Andersson dichiara apertamente che il nuovo tipo di guerra non convenzionale “comprende la capacità tecnologica di indurre, spingere o dirigere eventi ciclonici, terremoti ed inondazioni, includendo anche l'impiego di agenti virali per mezzo di aerosol polimerizzati e particelle radioattive, trasportate attraverso il sistema climatico globale”.

Ma chi sono i falchi di questa nuova forma di guerra? Il Bipartisan Policy Center (B.P.C.), che ha sede a Washington, ha pubblicato alcuni mesi fa un importante rapporto con il quale chiede agli Stati Uniti ed agli altri paesi allineati di procedere verso la sperimentazione su larga scala dei cambiamenti climatici. Il gruppo è finanziato, secondo la testata britannica, da grandi compagnie petrolifere, farmaceutiche e biotecnologiche e rappresenta gli interessi corporativi del mondo militare e scientifico statunitense. Recentemente, fra l’altro, il B.P.C. è stato descritto come un “think tank di neo-conservatori, falchi e interventisti neo-liberali (sic) che vogliono scatenare il conflitto contro l'Iran’.

In passato dunque si schieravano gli eserciti; oggi, se i paesi non si uniformano, oltre alle istituzioni antidemocratiche della grande finanza, si ricorre alla guerra combattuta con la geoingegneria.

Fonte: testelibere


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mercoledì 28 marzo 2012

La N.A.S.A. ammette le scie chimiche

La N.A.S.A., l'agenzia pseudo-scientifica e militare controllata dal Pentagono, famigerata per le sue bugie, le manipolazioni ed i programmi "educativi" che insegnano agli studenti a confondere le scie tossiche con innocue nubi, ammette la Geoingegneria. Nel seguente articolo è citato il trimetilalluminio, un composto velenoso disperso dagli aerei della morte, all’origine delle singolari iridescenze che il fisico canadese Neil Finley definisce “firme chimiche”. Le varie “sperimentazioni” sono probabilmente anche la causa del collasso subito dalla termosfera, strato comprendente la ionosfera, bombardata, come è noto, dalle emissioni elettromagnetiche dei sistemi H.A.A.R.P.

All’alba del 27 marzo, alcuni cittadini, lungo la costa orientale degli Stati uniti, hanno osservato un quintetto di ammassi di “piume” nel cielo notturno. Erano i traccianti chimici rilasciati nella parte alta dell’atmosfera terrestre da cinque razzi lanciati dalla Virginia.

La descrizione, all’interno del testo, delle "nubi lattiginose" si addice perfettamente alla fisionomia delle scie venefiche che vediamo ogni giorno nel cielo. Dimentichiamo gli scopi scientifici: tutte le ampollose dichiarazioni ufficiali nascondono i soliti ignominiosi pretesti per inquinare l'atmosfera e per controllare il pianeta.


Tra le 60 e le 65 miglia sopra la superficie terrestre, si trova una regione poco compresa dell'atmosfera terrestre. E' zona in cui si snoda una corrente che tocca una velocità di 200-300 miglia all'ora. Ad una quota inferiore rispetto a quella in cui orbitano i satelliti, superiore, però, a quella dove incrociano gli aerei, questa jet stream costituisce un bersaglio perfetto per un particolare tipo di esperimento scientifico (sic), condotto con appositi razzi. Alcuni razzi, della lunghezza di quaranta metri, saranno sparati verso il cielo per brevi spostamenti di otto-dieci minuti, permettendo agli scienziati di sondare strati dell'atmosfera, altrimenti difficili da raggiungere.

Nel mese di marzo, la N.A.S.A. ha lanciato cinque razzi per studiare questi venti d'alta quota e la loro intima connessione con i complicati modelli di corrente elettrica che circondano la Terra. In primo luogo, come si scoprì negli anni ‘60 del XX secolo, i venti di questa corrente a getto non devono essere confusi con la corrente a getto inferiore che si trova a circa 30.000 piedi, attraverso cui volano gli aerei passeggeri e che è considerata nelle previsioni meteorologiche. L'esperimento è stato progettato per ottenere una migliore comprensione dei venti d'alta quota e per consentire agli scienziati di definire un modello delle regioni elettromagnetiche dello spazio che possono danneggiare i satelliti artificiali e distruggere i sistemi di comunicazione. L'esperimento contribuirà anche a spiegare come gli effetti dei disturbi atmosferici in una parte del globo possano trasferirsi in altre parti del globo nell’arco di un giorno o due.

I cinque razzi-sonda, all'interno del progetto noto come Anomalous Transport Rocket Experiment (ATREX), sono stati lanciati dalla rampa di Wallops in Virginia ed hanno rilasceto un tracciante chimico. Il composto, il trimetilalluminio (altamente tossico, n.d.t.), forma colorate nuvole lattiginose che consentono a chi opera sul campo di "vedere" i venti nello spazio e di monitorarli con telecamere. Infine, due dei razzi sono stati dotati di una strumentazione atta a misurare la pressione e la temperatura dell'atmosfera.

Fonte: tankerenemy.blogspot.it

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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 16 febbraio 2012

La guerra attraverso la Geoingegneria

Una testata mainstream, The Guardian, è costretta a dar conto della Geoingegneria clandestina ed illegale, staccandola per di più dello scenario fraudolento dei “progetti” finalizzati ufficialmente a contenere il cosiddetto riscaldamento globale, per denunciare la matrice e la natura militare ed aggressiva delle chemtrails. Matt Andersson, ex consigliere esecutivo della difesa aerospaziale, fornisce uno spaccato del problema, senza infingimenti, confermando quanto i ricercatori indipendenti scrivono ormai da anni.

Pochi nel settore civile comprendono appieno che la Geoingegneria è principalmente una scienza militare e non ha alcuna attinenza con le tecniche volte al raffreddamento del pianeta e destinate a ridurre le emissioni di biossido di carbonio. Anche se può apparire fantasioso, il tempo è ormai militarizzato. Almeno quattro paesi - Stati Uniti, Russia, Cina ed Israele - possiedono la tecnologia e l'organizzazione logistica per modificare periodicamente eventi atmosferici e geologici e per attuare varie operazioni militari, legate ad obiettivi secondari, tra cui il controllo demografico, la gestione dell’energia e delle risorse agricole.

In effetti, la guerra ora include la capacità tecnologica di indurre, migliorare o indirizzare gli eventi ciclonici, i terremoti e le inondazioni nonché altri progetti, compreso l'uso di agenti polimerizzati, agenti biologici e particelle radioattive trasportate dai sistemi meteorologici globali (le correnti a getto ed i venti, n.d.t.). Vari temi nel dibattito pubblico, tra cui il riscaldamento globale, sono purtroppo stati inclusi nei più rilevanti obiettivi strategici e commerciali: sono scopi che non hanno correlazione alcuna con grandi questioni pubbliche in campo ambientale. Questi obiettivi annoverano il progressivo riscaldamento delle regioni polari per facilitare, una volta sciolto il pack, la navigazione e l'estrazione di petrolio e gas naturale.

Matt Andersson, Booz Allen Hamilton, Chicago


Fonte: The Guardian

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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 27 giugno 2011

Steiner ed il destino della Terra

Rudolf Steiner (1861-1925), il fondatore dell’Antroposofia, nel libro “La scienza occulta”, distingue la storia umana in epoche. Egli considera il processo storico che, in modo alquanto improprio, definisce “evoluzione”, un movimento ondulatorio prima ascendente, poi discendente. L’”evoluzione” comprende le seguenti epoche: la prima, la seconda, l’atlantica, la postatlantica (quella in cui viviamo noi) e due successive. Nell’età atlantica si toccò l’apogeo, in seguito principiò il declino, pur con qualche risalita, ad esempio nella stagione ellenica. Lo svolgimento non concerne solo l’umanità ma pure il pianeta, nell’ambito di un costante influsso reciproco.

Scrive il filosofo nella raccolta di conferenze, tenutesi a Dornach (Svizzera) nel 1917, silloge intitolata “La caduta degli spiriti delle tenebre I retroscena spirituali del mondo”: “Se oggi camminiamo su zolle di terra, ci moviamo su qualcosa che va in frantumi, su qualcosa che, rispetto alle condizioni di crescita del passato, non è in continuo incremento. Prima dell’epoca atlantica e fino alla sua metà, la Terra era piuttosto un organismo in crescita, germogliante. Poi cominciò, diciamo, ad avere crepe e fessure e solo in seguito si formarono le rocce con le loro crepe e fessure. Non solo la scienza dello spirito è al corrente di questo. Che la Terra attuale si stia screpolando e fendendo, che stia andando incontro alla sua disgregazione, si trova ben esposto dalla scienza ufficiale nella notevole opera di Sueß, “L’aspetto della terra”. […] Sueß giunge a concludere che noi oggi abbiamo a che fare con un mondo che si avvia alla sua fine, che va frantumandosi”. [1]

E’ così: ci si sta incamminando verso un mondo sempre più decaduto, sotto il profilo spirituale, etico e fisico. La Terra è oramai agonizzante, isterilita, stanca. Questo corso non risparmia alcunché né alcuno, poiché è ineluttabile. E’ nell’ordine delle cose, piaccia o no. Non si può più guardare alla realtà, come in passato: essa è inquinata alle radici.

Non devono dunque stupirci recenti fenomeni come i sink holes, i giganteschi fori nel suolo dalla circonferenza perfetta o quasi: essi si aprono all’improvviso di solito in corrispondenza di strade, sia in città sia in zone rurali. Le pareti interne delle voragini, profonde alcune decine di metri, sono di solito lisce. La precisione del perimetro ha indotto alcuni ricercatori ad escludere che i sink holes siano manifestazioni naturali, ma che siano creati con potenti armi satellitari. Sono comunque la dimostrazione – se ancora se ne avvertisse l’esigenza – di un tempo in cui la tecnologia, assurta a strumento di controllo e di morte, è tutt’uno con una volontà diabolica. Le legioni delle tenebre hanno invaso silenziosamente la Terra e, come predisse Steiner al principio del XX secolo, molti uomini sono oggi soggiogati da distruggitrici entità ahrimaniche.

Come si accennava, un incessante flusso, un’osmosi collega gli esseri viventi al pianeta: i cambiamenti spirituali si riverberano nell’universo organico e viceversa. La decadenza della civiltà è dunque essa stessa causa ed effetto del disfacimento che colpisce la Madre. In alcune regioni si aprono spaccature, vulcani sopiti da tempo si risvegliano, violenti sismi squassano città, le placche slittano pericolosamente…: non è, come afferma qualcuno, la Natura che si ribella! È Gea preda di convulsioni. E’ la conseguenza di un attacco sferrato dalle élites oscure ai punti più sensibili di un organismo il cui “sistema immunitario” è sempre più debole.

La geologia potrà evidenziare i cambiamenti che stanno investendo la tettonica, i processi orogenetici, il vulcanismo, le loro relazioni con il clima, ma invano si cercheranno le cause fisiche di situazioni che trovano la loro origine in una sfera che trascende la semplice materia.

[1] Non è questa l’unica “profezia “ di Steiner che, nelle sue opere, prefigurò gli attuali scenari tecnocratici a base di eugenetica, sterilità maschile e femminile, automazione della società, creazione di un Messia sintetico etc.

Fonti:

Freeskies, Sink holes: i buchi lavandino, 2010
R. Steiner, La caduta degli spiriti delle tenebre: i retroscena spirituali del mondo”, Milano, 2010
Zret, L’enigma del doppio in Steiner, 2009



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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 7 maggio 2011

Il binomio cesio-bario

Il cesio (CS) è un elemento chimico con reticolo cristallino cubico a corpo centrato. E' un metallo piuttosto raro di colore bianco-argenteo, tenero e duttile. Fu identificato nel 1860 in acque minerali attraverso analisi spettrale. Pressoché unico minerale di cesio è la pollucite, un silicato idrato di alluminio e di cesio. Appartiene al gruppo dei metalli alcalini e, come tale, ha comportamento elettropositivo. Forma unicamente composti con il grado di ossidazione +1, con proprietà simili a quelle del potassio. Il cesio è usato per la produzione di cellule fotoelettriche, in strumenti spettrografici e nella preparazione di tubi elettronici sottovuoto.

Alcuni suoi isotopi sono radioattivi: tra questi il cesio 137 che si forma nelle reazioni di fissione nucleare ed il cui periodo di dimezzamento è di circa trent'anni. Gli isotopi del cesio sono particolarmente pericolosi giacché, data la somiglianza del cesio con il sodio e con il potassio, vengono fissati dagli organismi vegetali ed animali. Il cesio 137 decade, emettendo raggi beta e si trasforma per il 95% in bario 137, che ha un'emivita di tre minuti circa: a sua volta il bario 137 decade, generando raggi gamma.

Alcuni ricercatori ritengono che il disastro nucleare di Fukushima, occorso a seguito del terremoto artificiale del giorno 11 marzo 2011, insieme con tutte le altre fughe radioattive provenienti da molti impianti atomici, sebbene i media ufficiali passino sotto slenzio tali incidenti, siano un escamotage per incrementare le quantità di nocivo bario nella biosfera.

Consideriamo che i radionuclidi sono uno dei numerosi veleni che gli Oscurati diffondono, tramite agenzie civili e militari, per falcidiare la popolazione mondiale e per renderla sterile: ad essi si aggiunge la possibilità - è il caso del pernicioso binomio cesio 137/bario 137 - di saturare l'atmosfera con uno degli elementi chimici, il bario appunto, che è un "ingrediente" classico delle pozioni venefiche note come "scie chimiche".

Usato nell'ambito del Progetto R.F.M.P.-V.T.R.P.E. con fini militari, poiché consente di attuare una scansione e visualizzazione elettronica del territorio (si vedano le nuove apparecchiature radar montate sugli AWACS), bisogna ricordare che un composto di questo elemento alcalino, lo Stadis 450, è pure impiegato come additivo nei carburanti dei velivoli.

Insomma, il motto degli avvelenatori è il seguente: “Melius abundare quam deficere".


Si ringrazia l’amico Igor per il prezioso spunto.

Fonte: Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. cesio





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giovedì 21 aprile 2011

E’ imminente il crollo di Babilonia la Grande?

"Lasciati prendere per mano dal bambino di Betlemme, non temere, fidati di lui, la forza vivificante della sua luce ti incoraggia ad impegnarti nell’edificazione di un Nuovo ordine mondiale." Papa Benedetto XVI

Un nostro amico e collaboratore ha evidenziato che in una delle lame appartenenti alle "Illuminati cards", è raffigurata probabilmente la Chiesa di S. Agnese, tempio su cui intervenne Francesco Castelli (Bissone, Canton Ticino, 1559 – Roma, 1667) noto come Borromini. Alla Chiesa di S. Agnese in Piazza Navona, Borromini lavorò tra il 1652 ed il 1655.

Il favore incontrato presso papa Innocenzo X gli aveva, infatti, aperto le porte per alcuni prestigiosi incarichi, tra cui l'assunzione del cantiere della chiesa di Sant'Agnese in Piazza Navona, incarico da cui fu sollevato nel 1657, dopo la morte del papa ed un parziale crollo dell'edificio, fatti avvenuti due anni prima, per cui perse il suo lavoro, prima che esso fosse terminato. Il nuovo papa, Alessandro VII, ed il principe Camillo Pamphili richiamarono Carlo Rainaldi, che portò a termine i lavori senza, però, apportare modifiche sostanziali al progetto borrominiano.

Con la chiesa di Sant'Agnese in Agone, Borromini capovolse il progetto originario di Girolamo Rainaldi (e di suo figlio Carlo Rainaldi), che prevedeva l'ingresso principale in Via di Santa Maria dell'Anima. La facciata fu ampliata per includere alcune parti dell'attiguo palazzo Pamphili, guadagnando così dello spazio per le due torri campanarie, ciascuna delle quali ha un orologio, come in San Pietro: uno per l'ora di Roma, l'altro per il tempo ultramontano, ossia l'ora europea. Inoltre trasformò la pianta da una croce greca in un ottagono sfondato da cappelle alternate a larghi pilastri; su un alto tamburo si innesta la cupola.

Bisogna ammettere che, a differenza delle immagini raffigurate nelle altre carte, il disegno dell’”arcano” in oggetto è piuttosto stilizzato ed alquanto rozzo, tuttavia si riconoscono nella raffigurazione due campanili. Nella Chiesa di Sant’Agnese le due torri connotano l’inconfondibile stile del Borromini. Le costruzioni presentano il secondo ordine animato da colonne doppie il cui sensibile aggetto è contrastato da rientranze: gli elementi architettonici sono sormontati da un architrave dal perimetro ellittico spezzato. La cupola delle torri ha pianta dal profilo irregolare.

La somiglianza dunque tra la carta, in cui non è disegnata la cupola, e le torri non è notevole. Vengono, però, in mente le voci circa un terremoto che dovrebbe colpire Roma il giorno 11 maggio 2011. Sono previsioni, attribuite da alcuni a Raffaele Bendandi, ma che i portavoce del ricercatore faentino hanno recisamente smentito.

Bendandi o non Bendanti, terremoti artificiali o naturali, è inquietante che la lama delinei un edificio che crolla, accompagnato dalla didascalia "Earthquake projector". La dicitura si riferisce in maniera esplicita ad un’arma sismica, tratteggiata in un marchingegno attorniato da cerchi concentrici (onde soniche?). In basso è riprodotto il grafico di un sismografo…

Certo, qualora veramente le élites oscure intendessero scatenare un terremoto a Roma, bisognerebbe porsi la classica domanda: Cui prodest?

Scrive Revolution Harry nell’articolo “Tutte le strade portano a Babilonia” (Roma, n.d.r.): “ E’ possibile che il Vaticano sia in procinto di rivelare sé stesso: il Vaticano stesso sarà distrutto in un cataclisma da 'Fine dei Tempi' che vedrà il centro del potere spirituale spostarsi a Gerusalemme. Questo sarà ancora il sistema babilonese, ma in una nuova veste ‘spirituale’, la cui forma exoterica sarà probabilmente qualche variante degli attuali insegnamenti New age”.

Si tratta di una mera speculazione: nondimeno è vero che sono stati elaborati piani volti ad espellere Ebrei ed Islamici dalla Palestina per innalzare a Nazareth una mastodontica croce, segnacolo di conquista per opera di una setta universale (cattolica) fondata su un culto solo all'apparenza cristiano. Fantasie? Congetture del tutto illogiche? E’ ingenuo cercare una logica nelle menti di psicopatici, autori di un evento come il 911, tanto atroce quanto inimmaginabile, prima che accadesse.

Ricordiamo che la F.E.M.A., in questo periodo, sta compiendo strane operazioni (stoccaggio di scorte alimentari, bare, esercitazioni...) in vista di un'emergenza. Forse il governo segreto ha scelto come prossimo bersaglio gli Stati Uniti?

Incrociamo le dita.





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venerdì 8 aprile 2011

H.A.A.R.P. attack

H.A.A.R.P. TPTB Japan earthquake tsunami attack - 2011-03-11 by Studiorender è un icastico spaccato dei sistemi H.A.A.R.P. Nel video, in cui la fiction si salda alla più tragica realtà (si pensi ai terremoti artificiali, tra cui il disastroso sisma che ha colpito il Giappone il giorno 11 marzo 2011) sono evidenziate le micidiali capacità dei riscaldatori ionosferici: neutralizzare le comunicazioni satellitari; disintegrare velivoli di "intrusi"; inviare segnali verso sottomarini o basi sotterranee; modificare il clima e provocare sommovimenti tellurici; controllare le menti e causare malattie; eseguire la tomografia della litosfera; distorcere la magnetosfera... Di grandissimo rilievo in questo fondamentale documento, basato su fonti e studi sugli apparati H.A.A.R.P, intesi come armi polivalenti, la ricostruzione di impianti di telecomunicazione e bellici costruiti su piattaforme mobili disseminate negli oceani, lontano quindi da occhi indiscreti. La guerra contro l'umanità non è stata dichiarata, ma è già in atto da tempo

Difesa missilistica
H.A.A.R.P. è in grado di modificare la ionosfera per deviare missili balistici intercontinentali o per distruggerli al momento dell'ingresso nella ionosfera.

Guerre stellari
Ogni veicolo spaziale che viaggia all'interno della ionosfera è soggetto a potenziali attacchi sferrati da H.A.A.R.P. Le antenne possono focalizzare e concentrare un fascio di particelle in modo da generare un potente laser che può avere come bersaglio aerei militari, satelliti, stazioni spaziali e persino gli U.F.O.

Neutralizzazione di satelliti
H.A.A.R.P. è in grado di mettere fuori combattimento tutti i satelliti di comunicazione che operano attorno alla Terra. Il documento tecnico della base H.A.A.R.P. spiega che può essere usato per distruggere i satelliti nemici, pur mantenendo le comunicazioni satellitari dello stato attaccante.

Kamikaze planetario
H.A.A.R.P. potrebbe teoricamente essere impiegato come sistema di attacco kamikaze del pianeta, alterando la ionosfera in maniera così drammatica sì da rendere la Terra vulnerabile alle radiazioni solari nocive, con l'incenerimento di ogni organismo vivente sulla superficie di Gaia.

Comunicazione in profondità
H.A.A.R.P. può essere usato come un mezzo di comunicazione di dati ad alta velocità, particolarmente utile per il trasferimento di informazioni dalla superficie ai sottomarini ed alle basi sotterranee anche molto profonde.

Modificazione del clima ed arma geo-fisica
Con l'impiego di onde elettromagnetiche è possibile modificare il clima. Questa tecnologia è già una realtà, per mezzo degli aerei chimici, ma con H.A.A.R.P., la scala e la misura del cambiamento hanno implicazioni planetarie. Si è ipotizzato che questo sistema potrebbe creare eruzioni vulcaniche o addirittura causare terremoti.

Controllo mentale
H.A.A.R.P può essere adoperato per controllare la mente umana. Le onde E.L.F. hanno dimostrato effetti sugli stati mentali. Si possono innescare cambiamenti d'umore enormi con specifiche frequenze. Il cervello umano opera su frequenze molto basse. Il cervello è in grado di produrre onde alfa, beta, delta, theta. Quando si medita, le onde sono di 8 cicli al secondo, durante il sonno di 4 cicli. H.A.A.R.P. è in grado di generare tutti questi segnali.

Tomografia del pianeta
H.A.A.R.P. permette di eseguire una tomografia del pianeta. I militari possono così individuare basi ipogee di paesi stranieri.

Guerra elettromagnetica
H.A.A.R.P. può alterare la magnetosfera. Il ricorso ad armi elettromagnetiche contro gli esseri umani è causa di malattie e di squlibri psichici: può indurre l'isteria o la passività per il controllo della popolazione. Si può determinare il cancro; è possibile indurre alterazioni genetiche e persino un totale arresto cardiaco.



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domenica 13 marzo 2011

11 marzo 2011: terremoto artificiale in Giappone?

Sit iis terra levis.

N.A.S.A.: i terremoti sono prevedibili

"WASHINGTON, U.S.A. -- La N.A.S.A. scende in campo con un annuncio rivoluzionario sulle previsioni sismiche. Secondo Stuart Eves, che lavora presso l'agenzia americana, vi sarebbe sempre una stretta correlazione tra i terremoti che superano il quinto grado della Scala Richter e particolari perturbazioni che avvengono nell’atmosfera più alta, la ionosfera".

Il rovinoso sisma che ha devastato un'ampia area del Giappone il giorno 11 marzo 2011 è stato un fenomeno indotto? E' possibile. Purtroppo le armi tettoniche esistono ed i pazzi che le impiegano pure. Molti indizi suffragano l'ipotesi dell'artificialità: l'ipocentro (10 km), certe scelte energetiche sgradite al sistema, le nubi “harpizzate” sopra il sito del disastro, le scosse di assestamento in luoghi lontani dall'epicentro e, last but not least, il marchio simbolico della data, imperniata sul numero 11, cifra che, in àmbiti esoterici degenerati, adombra l’incompletezza e la disgregazione. Tuttavia, riconoscendo che queste circostanze non sono sufficienti per convalidare la congettura di cui sopra, ci ripromettiamo di pubblicare quanto prima un dirompente studio da cui si evince che certe calamità sono innaturali.


Il terremoto di magnitudo 9.1 che ha colpito il Giappone ha provocato lo spostamento dell'asse terrestre di circa 10 centimetri. Secondo il geofisico della N.A.S.A., Richard Gross, l'evento ha provocato un incremento della rotazione terrestre, cagionando un accorciamento di 1,6 microsecondi della durata del giorno (un microsecondo corrisponde ad un milionesimo di secondo).

Di seguito la lista degli eventi sismici che hanno provocato uno spostamento dell'asse terrestre:

- scossa di Sumatra del 26-12-2004: spostamento dell'asse di 7 centimetri lineari e di 2 millesimi di secondo d'arco angolari;

- sisma in Cile: slittamento dell'asse di circa 8-12 centimetri;

- terremoto in Giappone: dislocamento dell'asse pari a circa 9-11 centimetri.

Ora cerchiamo di individuare le ragioni che potrebbero aver indotto gli Oscurati a scatenare questo disastroso sommovimento che i media ufficiali attribuiscono alla fatalità. Va detto che il Giappone è stato l'unico paese al mondo che ha cominciato ufficialmente un serio programma di sperimentazione dell'energia fredda, l'energia pulita a costo zero che permetterebbe di 'licenziare' i petrolieri e di smantellare tutte le centrali atomiche.

Sorge subito questa domanda: «Ai poteri forti che controllano il cartello petrolifero, l'apparato bancario e le altre corporations, ha fatto piacere sapere che il Giappone stava conducendo un programma di studio con lo scopo di perfezionare la fusione fredda?»

È evidente che il Giappone andava fermato! E come? Con un bel terremoto evidentemente.

Avete notato l'intensità del sommovimento? L'Impero del Sol Levante è il paese con la più efficiente struttura antisismica del mondo. Bisogna ovviamente generare delle scosse gigantesche per procurare danni così importanti.

È necessario precisare che, dopo la scossa principale, quella che ha generato lo tsunami, rilevata ad una profondità di 10 km, si sono susseguite repliche piuttosto potenti, sempre ad una profondità di 10 km. È inequivocabile il coinvolgimento e l'uso dell'arma H.A.A.R.P.

Non devono poi essere assolutamente trascurate le conseguenze dell'esplosione alla centrale nucleare di Fukushima, a 250 km da Tokyo. La rete televisiva N.H.K. ha mostrato le immagini di una nuvola di fumo bianco sopra l’impianto. La radioattività è destinata a propagarsi verso altre aree del pianeta.

Curiosa e inquietante è stata la decisione della Reuters di rimuovere dal proprio portale la carta del possibile fallout conseguente all'esplosione della centrale nucleare.

Qui sotto le misurazioni del magnetometro (Università di Tokyo) che rileva le perturbazioni ionosferiche prodotte dalle stazioni H.A.A.R.P., precorritrici, come è sottolineato dalla stessa N.A.S.A. (vedi citazione in testa all'articolo), di terremoti.
Fonte: ecplanet.com

Articoli correlati: C. Belli, Terremoto in Giappone: troppo coincidenze come ad Haiti, 2011

C. Penna, Terremoto in Giappone: c'è chi lo aveva previsto studiando l'attività di H.A.A.R.P., 2011






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