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giovedì 27 febbraio 2014

Mens insana in corpore insano

Intossicazione da metalli, patologie e deterioramento cerebrale



Tra le varie sostanze inquinanti al giorno d’oggi diffuse in massa nell’ambiente, i metalli pesanti sono i più dannosi: infatti si legano con le strutture cellulari in cui si depositano, ostacolando lo svolgimento di determinate funzioni vitali. I gruppi sulfidrici (SH), normalmente presenti negli enzimi che controllano la velocità delle reazioni metaboliche nel corpo umano, si legano facilmente ai metalli pesanti. Il complesso metallo-zolfo risultante interessa tutto l'enzima che non può funzionare normalmente, giacché perde la propria funzionalità di catalizzatore.

L'eliminazione di tali metalli avviene solo in minima parte per salivazione, traspirazione ed allattamento. Il carente smaltimento dei metalli porta al fenomeno della bioaccumulazione. La bioaccumulazione implica un aumento nella concentrazione di un prodotto chimico in un organismo con il passare del tempo, confrontata alla concentrazione del prodotto chimico nell'ambiente.

I residui si accumulano negli esseri viventi ogni volta in cui sono assimilati ed immagazzinati più velocemente di quanto sono scomposti (metabolizzati) o espulsi. I metalli si concentrano, danneggiandoli, in particolare in alcuni organi (soprattutto encefalo, fegato e reni) e nelle ossa. Inoltre sono spesso un fattore aggravante o determinante in numerose malattie croniche, come le affezioni neurodegenerative ed autoimmuni. L’assorbimento naturale di metalli è cresciuto esponenzialmente negli ultimi cinquant’anni anni con l'aumento del livello di industrializzazione e soprattutto a causa della geoingegneria clandestina.

A proposito di metalli pesanti e di altri veleni, Mike Adams di “Naturalnews”, ammonisce: “A meno che non siate in uno stato di totale negazione di una realtà incontrovertibile, noterete che l’umanità sta diventando una razza di quasi mutanti, cui sono rimaste ben poca salute e sanità mentale. Un uomo che cresce oggi negli Stati Uniti e che si nutre di cibi industriali è solo una pallida ombra del giovane vigoroso che lavorava nelle fattorie solo tre generazioni fa. L’attuale leva di giovani è fragile, debole, inetta, pesantemente viziata dalla consolle dei video giochi, dagli psicofarmaci, dalla televisione, dalle scuole con l’aria condizionata e dai curricula annacquati. Gli adolescenti ed i giovani sono inebetiti, depauperati di nutrienti, di sole e di aria salubre.

Di fatto, le persone intorno a noi sono iper-medicate, ipernutrite e allo stesso tempo malnutrite. I loro organismi sono pesantemente contaminati da sostanze chimiche distruttive, metalli pesanti, aromi sintetici, ormoni… Hanno perso quasi tutte le funzioni cognitive di alto livello ed ora sopravvivono con la funzione cerebrale dell’encefalo rettile: ecco perché vediamo una sempre maggiore diffusione di crimini sessuali, di abusi e di tossicodipendenze nella società odierna.

Il consumo di cibo industriale è diventato una specie di lento suicidio, che si ripete senza che ce ne accorgiamo ogni giorno, ora che le multinazionali agroalimentari hanno invaso società un tempo sane
”.

Correttamente Mike Adams sottolinea il pesante contributo dato dalle cosiddette "scie chimiche" all’avvelenamento globale. Infine in modo appropriato l’autore connette il decadimento intellettivo delle nuove generazioni (e non solo) alla contaminazione del cibo, dell’aria, dell’acqua, del suolo. E’ giunto il momento di invertire la rotta, prima che sia troppo tardi, prima che l’ultimo essere umano sia tramutato in un patetico simulacro di sé stesso.

Fonte: thelivingspirits.net

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La guerra climatica in pillole

Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 10 agosto 2012

Il quotidiano britannico "Dailymail" denuncia una strana forma di inquinamento da nanoparticolato... che singolare coincidenza (di Corrado Penna)

In un articolo pubblicato il 31 luglio 2012 dal quotidiano “Dailymail” nella sua edizione on line, pezzo intitolato “Danger in the air: atmospheric particles a fraction of the width of human hair could be driving climate change”, ovvero "Pericolo nell'aria: particelle atmosferiche della dimensione di una frazione di capello umano potrebbero influire sul cambiamento climatico", si legge di piccole particelle che potrebbero essere responsabili anche della formazione delle nuvole, dell'assorbimento e della riflessione della luce.

L’équipe, che ha condotto questa ricerca, è della Harvard University ed i suoi studi sono stati pubblicati sulla rivista ‘Proceedings of the National Academy of Sciences’. Gli scienziati sperano che il loro lavoro possa in futuro contribuire ad affrontare il problema dell'inquinamento causato dalle nanoparticelle che provocano affezioni al cuore ed ai polmoni e che si trovano soprattutto nell'atmosfera delle città.

Allan Bertram, direttore del gruppo di studio sugli aerosol atmosferici dell'Università della Columbia Britannica, specialista che ha partecipato alla stesura del dossier, asserisce: “Abbiamo avuto conferma sperimentale che cambiamenti nell'umidità relativa possono separare i materiali organici da quelli inorganici nelle singole particelle atmosferiche in modo che si creino due fasi distinte, come l'olio si separa dall'acqua. Il fatto che ci siano due fasi liquide piuttosto che una può cambiare la quantità di reazioni chimiche cui vanno incontro le particelle e può variare la quantità di luce che le particelle riflettono o assorbono nonché avere effetti sulla loro capacità di fungere da nuclei di condensazione per le nuvole”.

Curiosamente queste mezze verità rilasciate dalla stampa internazionale sembrano combaciare con quanto viene denunciato da decine di migliaia di cittadini (inascoltati dalle istituzioni), ovvero che viene intenzionalmente immesso nell'aria nanoparticolato sia per la manipolazione del clima (controllo delle precipitazioni, alterazione dell'irraggiamento solare) sia per altri scopi ancora più subdoli.

Ecco, infatti, come commenta un lettore del “Dailymail”.

“Ecco qualcosa per chi dubita che ci siano aerei che volano al di sopra di tutte le nazioni dell'O.N.U., diffondendo ogni giorno composti chimici su di voi e sui vostri cari, senza alcun consenso da parte vostra [...] Andate a vedere il sito Flightradar24 e guardate gli aerei che volano sopra la vostra testa: quando vedete un aereo che lascia una scia, controllate su Flightradar 24: scoprirete che il velivolo non viene segnalato. Gli aerei commerciali che non lasciano scie si vedono, ma curiosamente quelli con la scia non sono segnalati. Quindi chiunque abbia un paio di sinapsi cerebrali si renderà conto che quegli aerei che disperdono composti chimici nel cielo non vogliono che tu ed io sappiamo da dove decollano e dove vanno”.[...]

Intanto il numero di malati di Parkinson, malattia correlata all'inquinamento da alluminio (metallo fortemente tossico per il sistema nervoso centrale) aumenta. Sul sito
medicinalive leggiamo: “Si celebrerà il prossimo 26 novembre la terza edizione della Giornata nazionale della malattia di Parkinson, atta ad aumentare l’informazione (sic) circa una patologia che colpisce sempre più persone con il passare del tempo. Attualmente i malati di Parkinson in Italia sono 200 mila”.

Di quante altre curiose coincidenze ha bisogno la gente, prima di rendersi conto della triste realtà?


Fonti:
dailymail, scienzamarcia


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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 26 aprile 2012

Scie chimiche, nanoalluminio e conseguenze di tipo neurodegenerativo (articolo del Professor Russell L. Blaylock)

In un recente articolo, il Dottor Russel L. Blaylock lancia l’allarme circa la Geoingegneria clandestina ed illegale, evidenziando i gravissimi pericoli collegati all’inalazione di nanoalluminio, uno dei tanti veleni contenuti nelle cosiddette “scie chimiche”: se non si riuscirà ad interrompere le criminali operazioni, la salute degli esseri umani e gli equilibri ambientali saranno compromessi in modo irreversibile.

Blaylock appartiene alla National Health Federation ed è biologo e ricercatore nel campo delle neuroscienze: attraverso di lui finalmente un ente ufficiale si pronuncia sulle attività chimiche.

Ringraziamo Ron per l'importante segnalazione e Greiskelly per l’accurata traduzione.


La Rete è piena di storie di "scie chimiche" e di geoingegneria, ufficialmente volte a combattere il "riscaldamento globale" e, fino a poco fa, ho preso queste storie cum grano salis. Uno dei motivi principali per la mia perplessità era che raramente avevo visto nei cieli ciò che veniva descritto, ma nel corso degli ultimi anni ho notato un gran numero di questi tracciati e devo ammettere che non sono come le scie di condensazione che vedevo nei cieli, con cui sono cresciuto. Sono ampie, molto ampie, sono disposte in uno schema ben definito e lentamente evolvono in nuvole artificiali. Particolarmente preoccupante è che ora ce ne sono varie dozzine di modo che ogni giorno ricoprono i cieli.

La mia preoccupazione principale verte sul fatto che ci sono prove che sono irrorazioni di tonnellate di composti di alluminio di dimensioni nanometriche. È stato dimostrato nella letteratura scientifica e medica che particelle di dimensioni nanometriche sono infinitamente più reattive e che inducono un'intensa infiammazione in un certo numero di tessuti. Di particolare interesse è l'effetto di queste nanoparticelle sul cervello e sul midollo spinale. Una lista crescente di malattie neurodegenerative, tra cui la demenza di Alzheimer, il morbo di Parkinson e la malattia di Lou Gehrig (S.L.A.), è fortemente correlata all'esposizione all'alluminio ambientale. Le nanoparticelle di alluminio non solo sono infinitamente più infiammatorie, ma possono anche facilmente penetrare nel cervello in vari modi, compresi il sangue e i nervi olfattivi nel naso. Vari studi hanno dimostrato che queste particelle passano lungo le reti neuronali olfattive, che collegano direttamente la zona del cervello e che non solo sono le più colpite dalla malattia di Alzheimer, ma anche le prime ad essere aggredite nel corso della malattia. Presentano anche il livello più alto di alluminio nel cervello, in casi di Alzheimer.

La via intranasale di esposizione rende particolarmente pericolose le irrorazioni di enormi quantità di nanoalluminio nei cieli, dato che viene inalato da persone di tutte le età, compresi i neonati ed i bambini piccoli per molte ore. Sappiamo che le persone anziane hanno la maggiore reazione a questo alluminio "nato dal cielo". A causa della dimensione nanometrica delle particelle di alluminio usate, i sistemi di filtraggio delle case non rimuovono l'alluminio, prolungando così l'esposizione, anche in ambienti chiusi.



Oltre ad inalare nanoalluminio, la dispersione di aerosol saturerà il terreno, l'acqua e la vegetazione con alti livelli di questo metallo. Normalmente, l'alluminio è scarsamente assorbito dal tratto gastro intestinale, ma il nanoalluminio viene assorbito in quantità molto più elevate. E' stato dimostrato che l'alluminio assorbito viene distribuito ad un numero di organi e tessuti che comprendono il cervello e il midollo spinale. L'inalazione del nanoalluminio sospeso nell'ambiente produrrà anche tremende reazioni infiammatorie nei polmoni, il che rappresenta un rischio significativo per i bambini ed adulti con asma e malattie polmonari.

Io prego che i piloti che stanno spargendo queste sostanze pericolose comprendano appieno che stanno distruggendo la vita e la salute anche delle loro famiglie. Questo vale anche per i nostri funzionari e politici. Una volta in cui piante, suolo e le falde saranno fortemente contaminati, non ci sarà alcun modo per invertire il danno che è stato causato.

Provvedimenti devono essere presi ora per evitare un imminente disastro alla salute, di enormi proporzioni, che potrà accadere, se queste attività non saranno fermate immediatamente. Altrimenti vedremo un aumento esplosivo, dai tassi senza precedenti, delle malattie neurodegenerative che si conclamano negli adulti e negli anziani, così come dei disturbi nello sviluppo neurologico nei nostri bambini. Stiamo già assistendo ad un drammatico aumento di disturbi neurologici e sta accadendo ai giovani come mai in passato.

Bibliografia:

1.Win-Shwe T-T, Fujimaki H. Nanoparticles and Neurotoxicity. In J Mol Sci 2011;12:6267-6280.
2.Krewski D et al. Human health rRevell PA. The biological effects of nanoparticles. Risk assessment for aluminum, aluminum oxide, and aluminum hydroxide. J Toxicol Environ Health B Crit Rev 2007;10(suppl 1): 1-269.
3.Blaylock RL. Aluminum induced immunoexcitotoxicity in neurodevelopmental and neurodegenerative disorders. Curr Inorg Chem 2012;2:46-53.
4.Tomljenovic L. Aluminum and Alzheimer’s disease: after a century, is their a plausible link. J Alzheimer’s Disease 2011;23:567-598.
5.Perl DP, Good PF. Aluminum, Alzheimer’s Disease, and the olfactory system. Ann NY Acad Sci 1991;640:8-13.
6.Shaw CA, Petrik MS. Aluminum hydroxide injections lead to motor deficits and motor neuron degeneration. J Inorg Biochem 2009;103:1555-1562.
7.Braydich-Stolie LK et al. Nanosized aluminum altered immune function. ACS Nano 2010:4:3661-3670.
8.Li XB et al. Glia activation induced by peripheral administration of aluminum oxide nanoparticles in rat brains. Nanomedicine 2009;5:473-479.
9.Exley C, house E. Aluminum in the human brain. Monatsh Chem 2011;142:357-363.
10.Nayak P, Chatterjee AK. Effects of aluminum exposure on brain glutamate and GABA system: an experimental study in rats. Food Chem Toxicol 2001;39:1285-1289.
11.Tsunoda M, Sharma RP. Modulation of tumor necrosis factor alpha expression in mouse brain after exposure to aluminum in drinking water. Arch Toxicol 1999;73:419-426.
12.Matyja E. Aluminum changes glutamate –mediated neurotoxicity in organotypic cultures of rat hippocampus. Folia Neuropathol 2000;38:47-53.
13.Walton JR. Aluminum in hippocampal neurons from human with Alzheimer’s disease. Neurotoxicology 2006;27:385-394.
14.Walton JR. An aluminum-based rat model for Alzheimer’s disease exhibits oxidative damage, inhibition of PP2A activity, hyperphosphorylated tau and granulovacuolar degeneration. J Inorg Biochem 2007;101:1275-1284.
15.Becaria A et al. Aluminum and copper in drinking water enhance inflammatory or oxidative events specifically in brain. J Neuroimmunol 2006;176:16-23.
16.Exley C. A molecular mechanism for aluminum-induced Alzheimer’s disease. J Inorg Biochem 1999;76:133-140.
17.Exley C. The pro-oxidant activity ofnaluminum. Free Rad Biol Med 2004;36:380-387.

Russell L. Blaylock, M.D.
Visiting Professor Biology
Belhaven University
Theoretical Neurosciences Research, LLC

Fonte: thenhf.com


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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 11 luglio 2011

La Regione Liguria e la sterilità

La Regione Liguria, nella sua infinita sollecitudine, ha attuato una campagna informativa nelle scuole superiori concernente il problema della sterilità maschile e femminile. E’ stato dunque distribuito agli studenti un pieghevole, con una commovente presentazione scritta dall’Assessore alla salute, l’onorevole Claudio Montaldo, che così conclude le righe introduttive: “Abbiamo pensato questa semplice 'brochure' per voi, i ragazzi di oggi. Ve la dedichiamo con l’augurio che possiate domani essere genitori felici”.

L’opuscolo individua tra i fattori di rischio le malattie trasmesse attraverso i rapporti sessuali, il fumo di sigaretta, l’alimentazione, le abitudini di vita. Insomma, sono additati quattro aspetti che, pur non irrilevanti, formano un quadro lacunoso della questione. Sul fumo, bisognerebbe sfatare molti miti e subodorare l’inganno, dal momento che il sistema tende a demonizzare il tabagismo. E’ stato appurato che la nicotina può essere utile nella prevenzione del Parkinson. Riteniamo che un paio di sigarette al giorno in un adulto, se prodotte con tabacco naturale, non siano poi così dannose, checché "esperti" prezzolati ed "esperti" ignoranti affermino. Il riferimento all’alimentazione ed allo stile di vita è generico.

Nell’esile brochure, non si accenna neppure alle cause preponderanti di infertilità: i campi elettromagnetici, i vaccini, i veleni diffusi soprattutto con le scie chimiche, gli inceneritori, le centraili nucleari. Pretendiamo troppo: figuriamoci se le istituzioni “sanitarie” avvisano del pericolo costituito dalle irrorazioni, ma ci saremmo aspettati almeno una nota a proposito dei cellulari che, se tenuti accesi nella tasca anteriore dei pantaloni, possono provocare sterilità maschile.

Niente! Si sa: i colossali interessi delle società telefoniche e delle industrie che ci seppelliscono con diabolici marchingegni non devono essere intaccati da una vera informazione. Poi, siamo espliciti: la sterilità è uno degli obiettivi perseguiti dalle élites oscure ed il connubio tra onde elettromagnetiche e sostanze nocive è il principale modus operandi per perseguirlo. Le “Georgia guide stones” sono lì a dimostrare questo scopo non dichiarato.

Altro non occorre aggiungere: la Regione Liguria, come tutte le altre agenzie governative e paragovernative, riesce perfettamente nella sua letale miscela di informazione adulterata e di ignoranza, anche della lingua italiana. Nel capitoletto dedicato al fumo, leggiamo: “Smettere di fumare (sic) recuperare la fertilità”. Attivissimo colpisce ancora!


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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 18 settembre 2010

Il Coriandolo per una chelazione naturale

Nota bene: si precisa che i suggerimenti di tale testo non sostituiscono in alcun modo e per nessun motivo i rimedi, le terapie e le indicazioni del proprio medico cui bisognerà rivolgersi tempestivamente in caso di necessità.

Come è noto, le scie chimiche sono la principale causa dell'intossicazione da metalli pesanti, all'origine di numerose e gravi patologie. Perciò, è consigliabile prendere qualche precauzione per promuovere una chelazione naturale, ossia un almeno parziale smaltimento dei metalli che tendono ad accumularsi nell'organismo. A tale proposito, può essere utile il Coriandolo.

Il Coriandolo (pianta appartenente alla famiglia delle Umbrelliferae) è un genere con due specie, tipiche della flora dell'Europa meridionale. Il Coriandrum sativum, introdotto per la coltivazione nel nostro territorio peninsulare, si è poi naturalizzato sicché è reperibile qua e là allo stato selvatico; l'altra specie, il Coriandrum testiculatum, è propria solo della Siria. Il Coriandolo è coltivato per i semi che, una volta ben essiccati, sono impiegati per aromatizzare confetti, pietanze e bevande. I semi contengono un olio essenziale che, una volta estratto, è adoperato per conferire un inconfondibile profumo al gin. Essi trovano uso anche nella medicina come carminativi, stomacali e febbrifughi.

Ci informa D. Klinghardt: "Quest'erba da cucina è in grado di mobilitare mercurio, cadmio, piombo ed alluminio tanto nelle ossa che nel sistema nervoso centrale. È probabilmente l'unico agente efficace nel mobilitare il mercurio immagazzinato nello spazio intracellulare (attaccato ai mitocondri, alla tubulina, ai liposomi etc.) e nel nucleo della cellula (invertendo il danno al D.N.A., danno dovuto al mercurio)."

Gli studi hanno tuttavia assodato che il Coriandolo risolve il problema solo in alcune parti del corpo, quindi è necessario adoperarlo in abbinamento ad un altro agente per completare il processo di disintossicazione, come la Chlorella o l'Alga spirulina.


Fonti:

D. Klinghardt, MD, PhD, Chelazione: come rimuovere dal corpo mercurio, piombo ed altri metalli
Scienze naturali, Milano, 2005, s.v. Coriandrum

Articolo correlato: Società ammalata: come uscirne, 2010






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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 2 marzo 2010

La Riviera dei dolori

"Riviera dei fiori, la terra dei colori": vezzoso titolo di una pubblicazione edita su iniziativa dell'A.P.T., l'Azienda di promozione turistica della Riviera. Datato 2006, il libercolo illustra, ad uso dei villeggianti, alcuni itinerari tra costa ed entroterra imperiese di cui magnifica le bellezze naturali, con brevi excursus nella gastronomia, nell'arte e nelle manifestazioni "culturali". "La Liguria è una terra leggiadra": dunque molte fotografie inquadrano le città del litorale in panorami mozzafiato ed i pittoreschi borghi montani arroccati sui poggi. Peccato che alcuni dagherrotipi immortalino scie chimiche e cirri artificiali. In qualche caso il firmamento che si staglia sulla skyline è violaceo, percorso da cadaveriche venature. E' il cielo cui ormai siamo adusi, bigio, di un pallore mortale. Le istantanee che ritraggono angoli verdeggianti e baciati da una luce d'oro evidentemente sono state scattate in quei rari giorni in cui gli aerei della morte incrociavano altrove.

L'opuscolo sarebbe già patetico, se non si tenesse conto della situazione reale: prosa enfatica ed insipida al tempo stesso, da temino di uno scolaretto cui è stato raccomandato di tessere l'elogio del paese natio. Il clima perennemente primaverile di Sanremo è descritto così: "Sole, sole, sole. D'estate ti regala un'abbronzatura fantastica. A novembre ti accarezza con il suo tepore. In gennaio ti fa cacciar via il cappotto. a marzo ti fa tornar la voglia di andare in spiaggia..." Forse l'autrice del libretto, Etta Cascini, aveva le traveggole o stava ammirando una località della Polinesia. Dovrebbe prestarci i suoi occhiali rosa. Possiamo capire che si cerchi in ogni modo di attrarre i turisti in quel di Sanremo, ma se la Cascini evitasse espressioni così sperticate, i forestieri resterebbero meno delusi al loro ingresso nella Suburra. Colei rischia di essere lapidata da qualche villeggiante disincantato e… inferocito.

Patetiche e grottesche dunque le descrizioni della Cascini: sulle montagne della provincia ligure crescono più antenne che alberi (le conifere da anni sono aggredite dalla processionaria), mentre le latifoglie e la macchia mediterranea non se la passano meglio. Sulla costa le palme (i poeti le cantavano, paragonandole ai candelabri) sono attaccate dal punteruolo. Il sole è ridotto ad un pallido riflesso dietro un tendaggio chimico. I centri urbani sul litorale, caotici e sporchi, sono colate di cemento. Maurizio Zoccarato, borgomastro di Sanremo, personaggio velleitario e dal linguaggio veemente (a proposito di Piazza Colombo, tempo fa esclamò: "Dobbiamo demolirla!") ha dato il colpo di grazia con le sue pazze idee ad una città già devastata dai suoi predecessori e da una genia di baroni. Quod non fecerunt barbari, fecerunt baroni. Una classe politica rigurgitante di uomini insipienti ed avidi delira di inceneritori, centrali nucleari, porti faraonici, superstrade… Il feudatario Scajola, ministro del sottosviluppo, domina il suo latifondo. Il nobile rampollo del signorotto, Marco, è candidato alle elezioni regionali: nella migliore tradizione del nepotismo, subentrerà all’inclito padre.

Non sono solo i danni - comunque gravi - al turismo, all'ambiente ed alle attività economiche ad angustiare, quanto la trasformazione di questo lembo estremo di Liguria in una delle plaghe più piagate da mali come la diffusione di patologie connesse per lo più alle perniciose irrorazioni. Mentre si riempiono di oscene sciocchezze questi volumetti e mentre si ricorre agli effetti speciali di festival beceri e di sagre consumistiche, le persone continuano ad ammalarsi ed a morire. In Liguria, più che altrove, si moltiplicano i tumori, le leucemie, i linfomi non Hodgkin, i casi di sindrome laterale amiotrofica, di Alzheimer, di Parkinson... Onde elettromagnetiche e scie: un connubio letale.

Le persone continuano ad ammalarsi ed a morire, ma il Festival della canzone italiana è giunto all'edizione n. 60! Lunga vita al Festival.

Alla fine, però, seguiremo gli itinerari indicati nella guida e ci fermeremo in qualche trattoria per copiose libagioni di Rossese e di Pigato. Tra i fumi dell'alcool, certamente anche noi, come la Cascini vedremo "il sole, i colori del mare, con la sua luce splendente che brilla ad ogni onda per i fondali color smeraldo, le spiagge di sabbia dorata, le rocce grigie a picco con il loro verde cappello di pini..."



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lunedì 4 gennaio 2010

Scie chimiche e diminuzione dell'irraggiamento solare nell'eziologia di alcune patologie

Gli studi della tossicologa californiana, Hildegarde Staninger, hanno condotto all'individuazione dello stronzio tra gli elementi dei nano-tubi inclusi nei polimeri dispersi con le scie chimiche. Lo stronzio (Sr) è un elemento chimico dal reticolo cristallino cubico. E' piuttosto scarso nella crosta terrestre (0,04 per cento circa), ma assai diffuso, perché quasi sempre presente in tracce più o meno rilevanti nei minerali di calcio. Lo stronzio ha l'aspetto di un metallo bianco-argenteo, molle che si ossida rapidamente all'aria e che reagisce violentemente con l'acqua, sviluppando idrogeno. Le sue proprietà fisiche e chimiche sono quelle di un metallo alcalino-terroso, intermedie fra quelle del calcio e quelle del bario. Per la sua grande analogia con il calcio (i raggi degli ioni Ca++ e Sr++ differiscono di pochissimo), lo stronzio può sostituirlo nelle parti scheletriche degli animali: infatti esistono organismi che lo fissano selettivamente come certi protozoi radiolari.

A proposito di questo elemento, la Staninger osserva: "I livelli delle emissioni atmosferiche dello stronzio sono monitorati dall'Ufficio Foreste degli Stati Uniti. Lo stronzio interagisce con i metaboliti [1] della vitamina D ed innesca meccanismi tossicologici che provocano carenze di vitamina D. I nanotubi sono stati realizzati in silicio-carbonio e stronzio. Lo stronzio è elemento d'elezione per via del suo uso come materiale sensore rice-trasmittente nella progettazione delle nano-antenne d'avanguardia".

La vitamina D o calciferolo è una vitamina liposolubile contenuta in pesce, uova e latticini, ma prodotta anche dall'organismo umano per azione dei raggi solari su un precursore (7-deidrocolesterolo) presente nella cute; la forma attiva principale è l'1,25 colecalciferolo, risultato di processi di idrossilazione che avvengono a livello epatico e renale. Stimola l'assorbimento di calcio e fosfati nell'intestino. La sua carenza provoca alterazioni ossee e rachitismo. La diminuzione dell'irraggiamento solare e l'accumulo di stronzio nell'organismo concorrono dunque a determinare il deficit di vitamina D, alla base di varie patologie, non esclusi i tumori, favoriti appunto dalla scarsità del calciferolo.


[1] I metaboliti sono sostanze che prendono parte alle reazioni chimiche che si verificano nell'organismo o che derivano da esse.

Fonti:

Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. stronzio e Vitamina D
Parkinson news, Deficit di vitamina D nei pazienti parkinsoniani, anno VIII, n. 2, aprile 2009
H. Staninger, Inibizione della colinesterasi come risultato dell'esposizione ad emissioni aeree di materiali nano-compositi, 2009



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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 9 dicembre 2009

Pioggia di alluminio (articolo di Luigina Marchese)

Questo articolo si pone come estensione del mio precedente riguardante le scie chimiche. Nasce dalla necessità di un’azione pratica e concreta che, necessariamente, deve seguire la scoperta del fenomeno subdolo, insidioso ma soprattutto ignorato, delle chemtrails.

In seguito dunque alla consapevolezza che dagli aerei che sorvolano l’Abruzzo e l’Italia intera vengono rilasciate sostanze nocive per la salute dell’uomo, ho inteso dimostrare e non solo a me stessa, l’esistenza di quelle tossicità in maniera concreta e visibile.

A tale scopo, ho prelevato alcuni campioni di ortaggi (biologici) direttamente dal giardino della casa. Nello specifico, parliamo di prezzemolo, lattuga e nespole. Ho preso contatti con l’A.R.T.A. di L’Aquila, affinché verificasse se negli alimenti summenzionati vi fossero tracce di metalli tossici. Sia l’alluminio (Al) sia il bario (Ba) sono risultati contaminare i prodotti.

Riporto i dati rilevati:

- Prezzemolo

Al - inf. 462 mg/Kg
Ba - inf. 8,7 mg/Kg

- Lattuga

Al - inf. 265 mg/Kg
Ba - inf. 5 mg/Kg

- Nespole

Al - inf. 102 mg/Kg
Ba - inf. 5 mg/Kg

Ciò confermerebbe l’ipotesi che sostanze chimiche nocive cadano a terra dagli aerei ma, ai fini di una verifica attenta, palese e soprattutto imparziale, è necessario porsi alcuni interrogativi.

a) Quali sono i corretti parametri onde poter affermare che l’assunzione di alluminio e bario sia nociva per l’uomo? La stessa A.R.T.A. non era in possesso di tali riferimenti.

b) Alluminio e bario sono contenuti naturalmente in questi alimenti? Fanno cioè parte della loro struttura interna, quali microelementi?

c) Possiamo escludere che i metalli non facciano parte del terreno, venendo poi assorbiti dalle radici? Se fanno parte del terreno, da dove provengono?

d) Possiamo escludere che i cibi non siano inquinati da altre fonti (fabbriche, discariche etc.)?

E’ fondamentale porsi e trovare risposte a tali domande, poiché solo in tal modo si riuscirà a provare che i metalli tossici derivano dagli aerei. Coloro che contrastano tale “teoria” affermano, invece, che l’alluminio ed il bario sono naturalmente presenti nel suolo ed è quindi altrettanto naturale rinvenirli nei cibi. Forse non è così, ma occorre dimostrarlo! Nell’impossibilità di chiarire a me stessa se tali concentrazioni fossero o meno elevate e nella constatazione che la stessa A.R.T.A., paradossalmente, non poteva fornirmi notizie in merito, ho iniziato a cercare in modo autonomo per dare risposta a tali quesiti.

LA RICERCA

Bisogna precisare che nella zona in cui sorge la mia abitazione non sono mai state presenti industrie, essendo terreno vergine da migliaia di anni. Nel passato recente vi era situata, nelle vicinanze, una discarica, alla quale non possiamo sicuramente assegnare, anche secondo il parere del Responsabile dell’A.R.S. Abruzzo, la presenza di alluminio e di bario. Lo stesso dicasi per le fabbriche poste nelle vicinanze, pur se la zona di Bussi sul Tirino, paese poco distante, è balzata tempo fa all’evidenza della cronaca per l’inquinamento della falda acquifera della Val Pescara.

Caratteristiche

L’alluminio è diffuso sulla crosta terrestre (ne costituisce il 7,50% in peso) e si trova in tracce negli alimenti e nel nostro organismo. E’ un metallo bianco, leggero, malleabile, ottimo conduttore del calore e dell’elettricità (il fatto che la presenza di sostanze quali bario ed alluminio renda l’acqua conduttiva elettricamente, sarebbe un dato interessante da indagare).

Tossicità

Secondo studi compiuti in Francia, l’alluminio può essere pericoloso e persino mortale, se assunto in quantità eccessive. Secondo il Professor Eugenio Ragazzi, con il quale ho avuto diversi contatti, “l'alluminio non ha alcun ruolo fisiologico negli organismi viventi e viene da essi trattato come un elemento da eliminare”.

Il Dr. Sante Guido Zanella afferma che l’alluminio non svolge alcuna funzione utile per il corpo umano e la sua pericolosità è nota fin dal secolo scorso. Studi condotti recentemente dallo stesso Dr. Zanella ne confermerebbero la neurotossicità.

E’ stato ipotizzato che l'alluminio possa essere un cofattore nell'eziopatogenesi di alcune malattie neurodegenerative, tra cui la malattia di Alzheimer, ma una prova diretta in questo senso è ancora controversa. In tutti coloro che sono affetti dal morbo di Alzheimer o in chi si sottopone ad emodialisi, sono state comunque rintracciate alte concentrazioni di alluminio.

Sintomi generalmente associati all’intossicazione da alluminio

La ricerca scientifica ci mostra l’estrema pericolosità dell’esposizione cronica all’alluminio anche a basso dosaggio e soprattutto la costante associazione tra alluminio e patologie molto diverse (di cui alcune caratterizzate da disturbi mentali): Parkinson, S.L.A. (sclerosi laterale amiotrofica), sclerosi multipla, demenza, osteoporosi, anemia sideropenica, sindrome di Down ecc. Il gruppo di esperti A.F.C. (E.F.S.A.) ha stabilito che, complessivamente, è improbabile che l’alluminio possa avere effetti cancerogeni per l’uomo alle dosi correlate alla dieta. Forse gli esperti non sono a conoscenza del fenomeno delle scie chimiche, le quali incrementano in modo esponenziale l’alluminio incamerato.

Fonti di tossicità

I composti di alluminio hanno usi e impieghi diversi. Generalmente la via principale di esposizione è tramite gli alimenti (compresa l’acqua del rubinetto - solfato di alluminio come battericida), se escludiamo le scie tossiche degli aerei.

Fonti importanti di intossicazione sono le pentole (soprattutto se usate per cuocere latte, cavolo o pomodoro, generalmente cibi acidi), le lattine, carta stagnola e così via. Sulla G.U. n. 141, parte I del 20 giugno 2007 è stato pubblicato il Decreto n. 76 del Ministero della Salute. Vi vengono riferite le condizioni alle quali si può impiegare pentolame di alluminio.

I produttori hanno perciò l’obbligo, fatte salve le disposizioni del regolamento (CE) n. 1935/2004 in materia, di indicare in etichetta le condizioni specifiche d’impiego

L’alluminio oggi viene, paradossalmente, usato in grandissime quantità non solo in campo alimentare, ma anche medico. Lo si ritrova in tantissimi farmaci ed è inspiegabilmente presente nei vaccini (come eccipiente ed adiuvante, fino a 250 volte oltre la quantità di soglia) somministrati ai bambini, nel Maalox, nel Mylanta, nel Riopan, nell’Alka Seltzer ed in molti antidiarroici, così come nelle amalgame dentali; è stato anche rilevato che alcune aspirine per bambini contengono alluminio. Lo si ritrova nei cosmetici anche di marca (rossetti, phard, matite etc.), nei deodoranti/antitraspiranti, nei dentifrici, saponi, borotalco.

Un capitolo a parte è costituito dal latte in polvere: i livelli di assunzione di alluminio nei lattanti che lo usano si avvicinano ai valori soglia e, in alcuni casi, arrivano a quattro volte in più. Per avere la certezza che tale metallo non è presente nella composizione si può leggere con attenzione l’etichetta, evitando prodotti che contengono sostanze che iniziano con “ALLUM” (qualora il tutto sia posto in evidenza).

Concentrazioni

Prendendo visione dei risultati delle analisi, il Prof E. Ragazzi, confermando il mio sospetto che la quantità di alluminio fosse elevata, disse che: “Il contenuto di tale elemento nei cibi può variare moltissimo in relazione alla sua quantità nel terreno, in conseguenza anche al semplice tipo di suolo, più o meno ricco. Un articolo pubblicato lo scorso anno riporta concentrazioni di alluminio in cibi come la lattuga intorno a 10 mg/kg di peso secco, spinaci 167 mg/kg di peso secco. Comunque i valori di alluminio nei cibi possono variare entro fasce enormi, anche a seguito dell'aggiunta di additivi contenenti alluminio; sono riportati valori in un intervallo di 1-27.000 mg/kg”.



A completamento delle informazioni inviate, il Professor Ragazzi mi segnalava un recentissimo documento dell’E.F.S.A. con un'ampia discussione sulla tossicità del metallo, anche in relazione alla quantità accettabile di assunzione in una settimana (Tolerable Weekly Intake -TWI-), stabilita attualmente pari a 1 mg/kg peso corporeo/settimana, anche se tali misure sono in genere spesso superate, proprio in seguito all'uso di additivi contenenti alluminio.

L'assorbimento intestinale è intorno allo 0.1-0.4% della quota ingerita. In genere il corpo riesce ad eliminarlo al 74-96%. Esso ha comunque tendenza ad accumularsi nell’organismo a seguito di esposizione alimentare.
Sulla base di quanto detto fin qui, si scopre che non è semplice affermare che l’alluminio trovato nei prodotti venga dalle scie chimiche, anzi, è più facile e più semplice ipotizzare che essi lo assorbano dal terreno e, poiché il terreno è naturalmente ricco di alluminio, il discorso potrebbe automaticamente essere chiuso.

Gli organi competenti

Arrivata a questo punto della ricerca, avevo un quadro abbastanza chiaro sulla pericolosità dell’alluminio, su questo non vi erano dubbi. Il Professor Ragazzi mi aveva confermato che le quantità rinvenute nei miei prodotti erano elevate. Restava sempre qualche problema correlato alle concentrazioni rinvenute negli alimenti da me analizzati. Si poneva, infatti, un quesito interessante, se cioè le tossicità individuate facessero parte dell’alimento stesso, della sua struttura interna, avendo assorbito l’elemento dal terreno con le radici o se vi fossero state depositate ab externo.

Questo, in effetti, era molto difficile da indagare. Esistono forse sostanze, mi chiedevo, che contengono naturalmente alluminio? O forse più semplicemente lo assorbono dall’ambiente esterno? Tramite percolamento, l’alluminio penetra nel suolo e di conseguenza viene assorbito dalle radici e trasmesso alla pianta. Chiesi allora informazioni ad una responsabile dell’A.R.T.A. circa le modalità inerenti alle analisi. Mi venne riferito che gli alimenti da me consegnati furono inizialmente disgregati, poi resi liquidi e quindi sottoposti a verifica. In tal modo, risultava impossibile constatare se quelle concentrazioni fossero lì perché provenienti dall’esterno oppure contenute nell’alimento.

Vediamo allora di chiarire! Ciò di cui stiamo parlando non sono ioni naturalmente contenuti nei cibi (come ad esempio il Rame o il Ferro), ma particelle, minuscoli sassolini, che vengono involontariamente (certo non nel caso delle scie chimiche) immessi come inquinanti nei cibi. Queste scorie, se ingerite, entrano in circolo per essere rapidamente fagocitate dai vari organi (reni, fegato etc.) e lì restano, perché non sono biodegradabili. Era dunque questo che ero tesa a dimostrare, cioè che l’alluminio presente negli alimenti analizzati non facesse parte intimamente di essi, così come il ferro è contenuto negli spinaci, ma che vi venisse depositato dall’esterno. La domanda da porsi è allora: da dove viene quell’alluminio? Qui la cosa diventava complessa, perché, come detto all’inizio, esso è un elemento presente sulla crosta terrestre. Le piogge acide ne favoriscono l’assunzione da parte dei vegetali. E’ da lì che può essere assorbito dalle radici e ritrovarsi nei frutti, nel prezzemolo, nella lattuga. Come provare allora che l’alluminio ed il bario presenti negli alimenti analizzati provenivano dalle scie chimiche? Secondo il Prof. Dolara, con il quale ho avuto diversi contatti, per concludere che le polveri degli aerei abbiano un ruolo nello spiegare i livelli di alluminio presenti negli alimenti analizzati, sarebbe necessario conoscerne le quantità negli stessi alimenti e in una zona vicina dove non volano aerei. A me la cosa sembrò impossibile, visto che gli aerei volano ovunque ed è puro sogno trovare un terreno che non sia contaminato da sostanze tossiche. Il fenomeno delle scie chimiche può essere fatto risalire a 10-15 anni fa, almeno qui in Italia.

Sarebbero allora occorsi dati sulla concentrazione di alluminio presente nel suolo abruzzese, confrontati con dati più recenti. Dopo aver contattato numerosi docenti, ricercatori e rettori universitari a livello nazionale, sono giunta alla conclusione che non esistono analisi e studi comparativi sulle quantità di alluminio presente nel suolo italiano e, nello specifico, abruzzese. Essi, in effetti, proverebbero che negli ultimi anni c’è stato sicuramente un incremento nelle quantità, dovuto all’anomalo traffico aereo con il suo carico di scie velenose. Sarebbe dunque auspicabile che coloro che tutelano il nostro territorio eseguissero rilievi in tal senso. Forse le attuali problematiche potrebbero dar loro avvio.

Per verificare e dimostrare in modo inappellabile che l’alluminio presente nei prodotti analizzati deriva unicamente dalle scie chimiche, mi restava un unico sistema. Ripetere le analisi con modalità diverse. Mi era stato suggerito di analizzare non l’intero alimento disgregato, bensì l’acqua di lavaggio dei prodotti medesimi, ma forse questo metodo non è probante, se la stessa acqua del rubinetto contiene alluminio! Quale acqua usare? Sicuramente acqua distillata! Forse un sistema sarebbe procurarsi del terreno non contaminato da alluminio, farvi crescere alcune piante allo scoperto, innaffiarle con acqua pura e poi analizzare di nuovo, sia l’acqua di lavaggio sia l’alimento disgregato. Nella difficoltà di trovare un terriccio che non contenga alluminio, sto attualmente studiando altre modalità di indagine. Vedremo gli sviluppi della situazione. Ho chiesto naturalmente la collaborazione della stessa A.R.T.A. di L’Aquila, dell’A.R.S. e del S.I.A.N. di Pescara. Ho segnalato la cosa al Ministro Ignazio La Russa, oltre che al Capo dello Stato, ai Ministri della Salute e dell’Ambiente.

Invito tutte le persone di buona volontà a fare altrettanto. Per concludere e sdrammatizzare la situazione, possiamo affermare che i dati scientifici a nostra disposizione ci mostrano come sia possibile ridurre il rischio di contrarre l’Alzheimer o alcuni tipi di tumore, semplicemente adottando una dieta sana basata su alimenti vegetali, ricca in frutta e verdura fresche, cereali integrali e legumi… be’, lasciatemelo dire: che non siano prodotti del mio orto! O del vostro!

Nota: si fa riferimento all'articolo integrale dell'autrice apparso sul numero 12 di “X Times”.

Esperti contattati:

Prof. Piero Dolara, Ordinario di Tossicologia, Università di Firenze
Prof. Eugenio Ragazzi, Facoltà di Farmacia, Università di Padova

Enti contattati:

A.R.T.A. (Agenzia Regionale Territorio Ambiente) di L’Aquila
A.R.S. (Agenzia Regionale Sanitaria) di Pescara
A.R.S.S.A. (Agenzia Regionale Servizi Sviluppo Agricolo) di Avezzano
S.I.A.N. (Sistemi Informativi Agricoli Nazionali) di Pescara.




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sabato 13 giugno 2009

Attenti al veleno che viene dal cielo (articolo di Paul Fassa)

Abbiamo tradotto una parte di un articolo scritto da Paul Fassa e tratto dal sito naturalnews. Si tratta di un portale dedicato alle cure naturali, ma, che a differenza di tanti siti italiani che presentano una situazione edulcorata, consacra vari studi alle scie tossiche. Come è possibile, infatti, nell'ambito dell'ecologia e della medicina, sottacere delle velenose pozioni che ogni giorno vengono somministrate ad una popolazione quasi sempre inconsapevole? Occorre diffidare di tutte quelle fonti di "informazione" che, a bella posta, ignorano le chemtrails e questioni simili, concentrandosi solo sulla "catastrofe" costituita dal biossido di carbonio o su corbellerie analoghe. Grotteschi poi appaiono quei divulgatori che, pur correttamente consigliando un'alimentazione il più possibile naturale ed equilibrata, non accennano neppure ai modi con cui almeno tamponare i danni causati dalle scie. E' comunque fondamentale rafforzare il sistema immunitario, anche in vista di una possibile pandemia influenzale che si paventa potrebbe essere deliberatamente diffusa dai governi, magari attraverso gli stessi vaccini.

Nota bene: si precisa che i suggerimenti di questo articolo non sostituiscono in alcun modo e per nessun motivo i rimedi e le indicazioni del proprio medico cui bisognerà rivolgersi, in caso di necessità.


L'Agenzia per la "protezione" dell'ambiente (E.P.A.) si è rifiutata di analizzare i campioni di scie chimiche raccolti dal Dottor Len Horowitz (Idaho) e quelli del ricercatore ed ingegnere Clifford Carnicom di Santa Fe (New Mexico). Così dei cittadini preoccupati hanno commissionato le analisi ad alcuni laboratori indipendenti: è avvenuto in California (Monte Shasta), a Las Vegas ed in Arkansas, dove sono stati esaminati campioni di acqua, terra ed aria. I risultati sono stati simili nei vari casi e comparabili con gli esiti di analisi condotte in Europa. Gli ingredienti principali delle chemtrails sono il bario, l'alluminio, il titanio, l'etilene dibromide o dibromuro.

Aerosol di bario sono stati diffusi su Panama, sulla Libia, sull'Iraq durante l'operazione denominata Desert storm per indebolire la popolazione e per causare malattie. L'intossicazione da bario è peggiore di quella provocata dal piombo. Il bario colpisce i polmoni e si registrano riniti e polmoniti, dopo che un'area è stata irrorata con questo metallo.

L'alluminio cagiona problemi neurologici: la demenza, spasmi incontrollabili, Alzheimer, Parkinson sono le conseguenze di una esposizione prolungata all'alluminio. Respirare polveri di alluminio a lungo termine è un danno.

L'etilene dibromuro fu bandito anni fa negli Stati Uniti, come additivo nei carburanti degli aerei, ma è riapparso nei campioni analizzati provenienti dalle scie tossiche. E' un ingrediente degli insetticidi che attaccano il sistema nervoso. E' cancerogeno.

Bisogna ricordare che questi composti sono sotto forma di microparticolato che penetra sia nei polmoni sia contamina acqua, suolo, aria. Molte persone nelle aree irrorate hanno osservato una degradazione della qualità dell'acqua e danni alla vegetazione.

Sono stati riscontrati anche agenti biologici nei campioni: cellule di sangue disseccate, virus e batteri. Questi agenti sono stati studiati da Clifford Carnicom.

Prescindendo dagli scopi delle scie chimiche e da chi gestisce l'operazione, i problemi per la salute rimangono: patologie dell'apparato respiratorio e del sistema nervoso sono in costante aumento, anche se le scie chimiche non sono l'unica causa. E' necessario evitare di consumare alimenti geneticamente modificati e trattati con insetticidi, ma non respirare è impossibile. Anche nel Messico centrale i casi di polmonite hanno subìto un'impennata in concomitanza con una pesante irrorazione.

Il fatto che le scie chimiche continuino ad essere rilasciate e che nessuna istituzione risulti "pulita" è sconcertante ed inquietante. Conducete delle ricerche in modo autonomo, ignorate i disinformatori a meno che non vogliate constatare quanto sono assurdi, osservate il cielo e cercate di rafforzare il sistema immunitario: assumete vitamine ed alimenti in grado di disintossicare dai metalli pesanti, riposate e mantenete un atteggiamento positivo ed un'attitudine spirituale, nonostante l'assurdità e la pazzia del mondo in cui viviamo.

Leggi qui l'intero articolo tratto da naturalnews



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mercoledì 20 maggio 2009

Elementi e salute: l'alluminio

L'amico di Heymotardnews sta curando una approfondita sinossi degli elementi chimici collegati all'inquinamento ambientale, causato o aggravato dalle scie chimiche. Abbiamo deciso di pubblicare la sua ricerca sull'alluminio, tra i metalli più diffusi tramite le chemtrails ed all'origine di vari disturbi e patologie, anche gravi, come l'Alzheimer, la S.L.A. ed il Parkinson: sono malattie provocate, in primis, dall'accumulo di metalli nell'organismo.


Alluminio

Si tratta di un metallo duttile e leggero dal colore argenteo vivo, ma facilmente ricoperto da un sottile strato di ossidazione che si forma rapidamente quando è esposto all'aria. L'alluminio non è magnetico e non è infiammabile a temperature ordinarie, pur essendo estremamente avido di ossigeno. Ha soltanto un isotopo naturale, l’aluminium-27, che non è radioattivo.


Applicazioni

L’alluminio è importante per la sua resistenza all'ossidazione e per la leggerezza delle sue leghe. L'alluminio è, infatti, usato in molte industrie per realizzare i manufatti più svariati e riveste quindi una grossa importanza nell'economia mondiale. I componenti strutturali costruiti in leghe d’alluminio sono fondamentali per l'industria aerospaziale e molto importanti in altre aree di trasporto e costruzione in cui sono richieste leggerezza, durevolezza e resistenza.

L'uso dell'alluminio è secondo solo a quello del ferro. Puro, forma facilmente leghe con molti elementi quale rame, zinco, magnesio, manganese e silicio.

Quasi tutti gli specchi moderni, compresi quelli dei telescopi, sono costituiti da un rivestimento riflettente sottile di alluminio posto sulla superficie posteriore di un vetro.

Altre applicazioni riguardano circuiti elettrici e rivestimenti atermici. A causa della sua alta conducibilità e del prezzo relativamente basso, se confrontato con quello del rame, l'alluminio era ampiamente usato negli Stati Uniti per le linee elettriche domestiche negli anni ‘60. Si manifestarono, però, problemi di funzionamento a causa del più alto coefficiente di dilatazione termica e della sua tendenza a creparsi sotto una pressione stabile e continua, entrambi eventuali cause d'allentamento del contatto. La corrosione galvanica, infine, ne aumenta la resistenza elettrica.

Lo sviluppo più recente nella tecnologia dell'alluminio è la produzione di schiuma di alluminio attraverso l'aggiunta di un composto metallico fuso (un metallo ibrido) in grado di rilasciare un gas di idrogeno. L'alluminio fuso deve prima essere ispessito ed a tale scopo vengono aggiunti ossido di alluminio o fibre di carburo di silicio. Il risultato è una schiuma solida che è usata nei tunnel stradali e nelle navicelle spaziali.


L'alluminio nell'ambiente

Anche se l'alluminio è un elemento molto abbondante nella crosta terrestre, stimato in percentuali attorno all'8%, è molto raro nella sua forma pura, mentre è facilmente reperibile come minerale di bauxite. Sotto forma di idrossido non solubile, caratterizza fortemente i terreni che lo contengono.

L'alluminio è fra i metalli più difficili da raffinare esistenti sulla terra: il motivo è che esso si ossida molto velocemente ed il suo ossido è un composto estremamente stabile che, a differenza della ruggine sul ferro, non si sfalda via. La ragione stessa per cui l'alluminio è usato in molte applicazioni spiega perché è così difficile da produrre.

Parecchie gemme sono composte da cristalli chiari di ossido di alluminio, noti come corindone. La presenza di tracce di altri metalli genera i vari colori: il cobalto forma gli zaffiri azzurri, il cromo forma i rubini rossi. Entrambe le gemme sono oggi facili ed economici da produrre artificialmente.

Il recupero del metallo dai rottami riciclati è diventato una componente importante dell'industria di alluminio. La produzione industriale mondiale del metallo nuovo si aggira intorno alle 20 tonnellate per anno ed una simile quantità viene riciclata. Le riserve note sono pari a 6 miliardi di tonnellate.


Effetti sulla salute dell'alluminio

L'esposizione ad elevate concentrazioni può causare problemi di salute. La forma ionica di alluminio solubile in acqua ha particolari effetti nocivi. Si trova solitamente in soluzione assieme ad altri ioni, come nel cloruro di alluminio. L'assunzione di alluminio può avvenire attraverso il cibo, attraverso la respirazione e tramite il contatto con la pelle. Un'assunzione continuata di concentrazioni significative di alluminio può provocare seri effetti sulla salute, come i seguenti:

- danneggiamento del sistema nervoso centrale

- demenza

- perdita della memoria

- indebolimento generale e stanchezza cronica (astenia)

- forte tremore

- malattia di Alzheimer

- morbo di Parkinson

L'alluminio costituisce un rischio in certi luoghi di lavoro, come le miniere dove può essere presente nell'acqua. Le persone che lavorano nelle fabbriche dove si impiega l'alluminio durante i processi di produzione possono riscontrare problemi ai polmoni, quando ne respirano polvere. L'alluminio può causare problemi ai pazienti di malattie renali, quando entra nell'organismo durante le dialisi renali.

L'inalazione di polveri fini e di ossido di alluminio è stata indicata come causa di danni e di fibrosi polmonari. Questo effetto, noto come malattia del rasoio, è complicato dalla presenza di silicio e di ossidi di ferro nell'aria inalata.

Effetti ambientali dell'alluminio

[...] Disperso in atmosfera sotto forma di particolato viene usato per creare un plasma elettroconduttivo ad usi militari ed uno schermo ai raggi solari. Alte concentrazioni di alluminio causano non soltanto effetti sui pesci, ma anche su uccelli e su altri animali che mangiano i pesci e gli insetti contaminati e sugli animali che respirano alluminio attraverso l'aria. Le conseguenze sugli uccelli che mangiano i pesci contaminati consistono nell'assottigliamento dei gusci delle uova e nella nascita di pulcini sotto peso. Le conseguenze sugli animali che respirano alluminio attraverso l'aria possono essere problemi ai polmoni, perdita di peso e diminuzione dell'attività.

Un altro effetto negativo per l'ambiente dell'alluminio è che i suoi ioni possono reagire con i fosfati e ciò li induce ad essere meno disponibili per gli organismi acquatici. Alte concentrazioni di alluminio possono essere presenti non soltanto inegli ecosistemi e nell'aria soprattutto a seguito di intense irrorazioni aeree, ma anche nell'acqua freatica. Ci sono consistenti prove infatti sulla capacità dell'alluminio di danneggiare le radici degli alberi, quando gli alberi, attraverso l'apparato radicale, si approvvigionano di acque di falda.


Fonte: lenntech.com

Articoli correlati:

- Il piano di Edward Teller e la truffa dell'effetto serra, 2008
- Il trimetilalluminio nelle scie chimiche, 2008


Leggi qui l'articolo pubblicato su Heymotardnews.



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mercoledì 8 aprile 2009

Oscuramento globale, vitamina D e morbo di Parkinson

Il fenomeno noto come "oscuramento globale" ha origini esclusivamente artificiali. Su questo non nutriamo alcun dubbio: infatti le scie evanescenti, ma anche quelle persistenti, rilasciate ogni giorno dagli aerei della morte nei cieli di quasi tutto il mondo, filtrano la luce solare, creando una coltre più o meno densa, più o meno estesa, con qualsiasi valore barico e di umidità. E' un fenomeno che chiunque può constatare. I raggi del sole vengono schermati: la luce è pallida, esangue. Il global dimming implica una riduzione della radiazione luminosa intorno al 30 per cento, ma, in alcuni giorni, il decremento è anche maggiore. Si può comprendere quali danni siano arrecati agli esseri viventi ed agli ecosistemi dalle operazioni di schermatura che determinano anche una diminuzione della sintesi di vitamina D.

La vitamina D o calciferolo è una vitamina liposolubile contenuta in pesce, uova e latticini, ma prodotta anche dall'organismo umano per azione dei raggi solari su un precursore (7-deidrocolesterolo) presente nella cute; la forma attiva principale è l'1,25 colecalciferolo, risultato di processi di idrossilazione che avvengono a livello epatico e renale. Stimola l'assorbimento di calcio e fosfati nell'intestino. La sua carenza provoca alterazioni ossee e rachitismo.

Secondo uno studio del 2008 di Evatt et al. in Arch. neurol. 65, pp. 1348-1352, esiste una stretta correlazione tra carenza di vitamina D ed insorgenza del Parkinson [1]. "Ricercatori statunitensi hanno misurato i livelli di vitamina D in 100 pazienti parkinsoniani, 97 pazienti affetti da Alzheimer e 99 soggetti sani. La percentuale di soggetti con livelli eccessivamente bassi di vitamina D era notevolmente più alta nei malati di Parkinson (55 per cento rispetto al 41 per cento nei malati di Alzheimer ed al 36 per cento dei soggetti sani). Anche il livello medio di vitamina D era più basso tra i malati di Parkinson."

Il calciferolo possiede anche proprietà antitumorali: si legga Bill Sardi, Vitamina e cancro. Si comprende quindi per quale motivo gli avvelenatori, oltre a diffondere elementi chimici (soprattutto metalli), batteri e virus di ogni tipo nella biosfera, filtrano la luce solare: il governo occulto vuole una popolazione debole, malata, dipendente in toto dalle diaboliche multinazionali farmaceutiche.


[1] E' ormai appurato che il Parkinson ed altre patologie neurodegenerative, come l'Alzheimer e la sindrome laterale amiotrofica (S.L.A.), sono da imputare all'accumulo di metalli nell'organismo. Non è un caso se queste affezioni hanno registrato un notevole incremento percentuale ed un abbassamento dell'età di insorgenza, in concomitanza con l'inizio delle operazioni clandestine di aerosol nel mondo.

Fonti:

Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005 s.v. Vitamina D
Parkinson news, Deficit di vitamina D nei pazienti parkinsoniani, anno VIII, n.2, aprile 2009



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