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lunedì 10 giugno 2019

Piove plastica



Il 14 maggio 2019 è stato pubblicato uno studio che fotografa perfettamente la situazione attuale, per quanto attiene all'inquinamento da nanoparticolato in atmosfera. I media mainstream ci hanno bombardato per mesi sulla responsabilità da imputare ai sacchetti di plastica abbandonata. Ciò sarebbe l'unica causa della presenza di microplastiche nei fiumi, nei laghi e nei mari. Ora, però, le analisi condotte dai ricercatori Gregory A. Wetherbee, Austin K. Baldwin e James F. Ranville, nell'ambito del "National Atmospheric Deposition Program", chiariscono la questione. Praticamente i microscopici frammenti di plastica, della dimensione di 0,45 micrometri e che sono molto simili a quelli che fuoriescono dalla pelle dei malati di Morgellons, scendono insieme con la pioggia! Questo non è un particolare irrilevante, in quanto sappiamo che le operazioni di geoingegneria clandestina prevedono l'impiego di nanoparticelle di plastica alle quali sono aggregati alcuni metalli, tra i quali il litio, lo stronzio, il manganese, il bario e, naturalmente, l'alluminio. Un'altra tessera del mosaico contribuisce a delineare il disegno complessivo riferibile alle funeste operazioni di aerosol comunemente note come "scie chimiche".

Lo studio è visionabile a questo link.
Qui il documento in formato PDF.

Articolo correlato: Studio francese attesta che l’ambiente è inquinato da polimeri di origine atmosferica

Di seguito l'introduzione allo studio e la traduzione automatica, eseguita con Google translator.

It is raining plastic
Open-File Report 2019-1048
By: Gregory A. Wetherbee, Austin K. Baldwin, and James F. Ranville
https://doi.org/10.3133/ofr20191048

First posted May 14, 2019

For additional information, contact:
Branch Chief, Hydrologic Networks Branch, Observing Systems Division
U.S. Geological Survey
12201 Sunrise Valley Drive, MS 412
Reston, VA 20192

Abstract

Atmospheric deposition samples were collected using the National Atmospheric Deposition Program / National Trends Network (NADP/NTN) at 6 sites in the Denver-Boulder urban corridor and 2 adjacent sites in the Colorado Front Range. Weekly wet-only atmospheric deposition samples collected at these sites during winter-summer of 2017 were filtered (0.45 micrometers, polyethersulfone) to obtain particulates washed from the atmosphere (washout). Plastics were identified on over 90 percent of the filters. The plastic materials are mostly fibers that are only visible with magnification (~40X). Fibers were present in a variety of colors; the most frequently observed color was blue followed by red > silver > purple > green > yellow > other colors. Plastic particles such as beads and shards were also observed with magnification. More plastic fibers were observed in samples from urban sites than from isolated, montane sites. However, frequent observation of plastic fibers in washout samples from the isolated Loch Vale site in Rocky Mountain National Park (elevation 3,159 meters) suggests that wet-deposition of plastic is ubiquitous and not just an urban condition. The mass of plastic in even the most concentrated samples was not large enough to weigh or reliably estimate. Developing a routine capability to calculate plastic wet-deposition loads is not possible with current technology. Counting plastic fibers under a microscope and multiplying the counts by a mean mass per fiber might be possible, but it is tedious, expensive, and has large inherent error. A means to estimate the recovery of the plastic materials from the NADP samples is needed. However, saving the NADP filters for subsequent analysis would make a washout deposition network possible with very little added expense, and methods could be developed to more accurately estimate plastic loads using the NTN. It is unclear how these plastic materials are accumulating and being assimilated in the environment and biota. Moreover, the potential effects of these materials on biota is not understood.

TRADUZIONE

I campioni di deposizione atmosferica sono stati raccolti utilizzando il National Atmospheric Deposition Program / National Trends Network (NADP / NTN) in 6 siti nel corridoio urbano di Denver-Boulder e 2 siti adiacenti nel Colorado Front Range. I campioni settimanali di deposizione atmosferica solo umido raccolti in questi siti durante l'inverno-estate 2017 sono stati filtrati (0,45 micrometri, polietersulfone) per ottenere particolati lavati dall'atmosfera (washout). Le materie plastiche sono state identificate su oltre il 90 percento dei filtri. I materiali plastici sono per lo più fibre visibili solo con ingrandimento (~ 40X). Le fibre erano presenti in una varietà di colori; il colore più frequentemente osservato è il blu seguito da rosso> argento> viola> verde> giallo> altri colori. Particelle di plastica come perline e frammenti sono state osservate anche con l'ingrandimento. Sono state osservate più fibre di plastica in campioni provenienti da siti urbani che da siti montani isolati. Tuttavia, l'osservazione frequente di fibre plastiche in campioni di washout dal sito di Loch Vale isolato nel Parco Nazionale delle Montagne Rocciose (elevazione 3.159 metri) suggerisce che la deposizione di plastica a umido sia onnipresente e non solo una condizione urbana. La massa di plastica anche nei campioni più concentrati non era abbastanza grande da poter essere pesata o stimata in modo affidabile. Lo sviluppo di una capacità di routine per calcolare i carichi di deposizione a umido di plastica non è possibile con la tecnologia attuale. Il conteggio delle fibre di plastica al microscopio e la moltiplicazione dei conteggi per una massa media per fibra potrebbe essere possibile, ma è noioso, costoso e ha un grande errore intrinseco. È necessario un mezzo per stimare il recupero dei materiali plastici dai campioni NADP. Tuttavia, il salvataggio dei filtri NADP per analisi successive renderebbe possibile una rete di deposizione washout con pochissime spese aggiuntive, e potrebbero essere sviluppati metodi per stimare con maggiore precisione i carichi di plastica usando l'NTN. Non è chiaro come questi materiali plastici si accumulino e vengano assimilati nell'ambiente e nel biota. Inoltre, i potenziali effetti di questi materiali sul biota non sono compresi.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 26 aprile 2019

Marcatori chimici del DNA


Pubblichiamo un articolo che, mutatis mutandis, ha attinenza con il problema per antonomasia, ossia la biogeoingegneria clandestina, soprattutto se si considera appunto il versante biologico della sinistra e nefasta attività, aspetto già illustrato tempo addietro in particolare dalla giornalista investigativa Carolyn Williams Palit.


A loro insaputa, i cosiddetti Gilets gialli sono diventati cavie di un esperimento sugli esseri umani con nanoparticelle e marcatori genetici [1] il cui effetto sugli organismi biologici è ancora poco conosciuto.

Per il governo francese, si tratta d’innocui “prodotti di marcatura chimica codificati” che impregnano la pelle, i capelli ed i vestiti delle persone interessate per un periodo di tempo variabile da diverse settimane ad alcuni decenni. Ufficialmente questa tecnologia non è mai stata adoperata contro esseri umani. Tuttavia, accurate informazioni raccolte da alcuni professionisti della sicurezza indicano che anche prima ed altrove i governi non hanno lesinato queste armi. Durante la diciottesima manifestazione dei Gilets gialli, cannoni ad acqua e gas, contenenti marcatori di DNA e nanoparticelle, sono stati impiegati contro i partecipanti ai cortei. Non solo, oltre ai marcatori chimici e alle nanoparticelle, risultano aggiunte sostanze psicotrope.

Queste “armi contro il DNA” sono state sviluppate nel Regno Unito e usate in Israele. Qui detenuti palestinesi hanno dichiarato di aver contratto vari tipi di tumori in seguito all’etichettatura del corredo genetico.

Per i fautori di tali procedimenti, i prodotti di etichettatura del DNA o dell’RNA non rappresentano alcun rischio, ma le loro dichiarazioni non sono avvalorate da alcuna evidenza scientifica.

Si sa che l’impatto della maggior parte di sostanze biochimiche impiegate sugli esseri viventi può essere rilevato solo dopo anni, poiché la maggior parte degli studi, che denunciano i pericoli di questi arsenali, è sistematicamente censurata dalle potenti società del settore chimico. […]

Nel 2014, le forze dell’ordine in Ucraina sperimentarono ordigni contenenti LSD: erano dispositivi forniti da una società israeliana. L’effetto fu catastrofico: i manifestanti presi di mira diventarono molto agitati e violenti ed alcuni cominciarono ad avere forti convulsioni, prima di gettarsi a corpo morto sui veicoli della forza pubblica.

In Brasile, le forze dell’ordine saggiarono già nel 2016 sostanze chimiche che avrebbero dovuto sedare i rivoltosi: il composto impiegato era un farmaco neurotossico. In Israele, alcuni dei gas adoperati contro i dimostranti contengono interferenti endocrini, sostanze allucinogene e LSD. […] I gas cui si è ricorso in Francia per il mantenimento dell’ordine, comprendono il CS2 (clorobenzilidene-malononitrile), un composto neurotossico che può alterare profondamente le capacità di percezione e coscienza. […]

Con la marcatura chimica degli individui, gli stati criminali hanno compiuto un ulteriore passo avanti nel controllo totalitario dell’individuo, fino alle radici del DNA.

Traduzione di Simonetta Lambertini

Fonte: invictapalestina.org

[1] Un marcatore genetico è una sequenza di DNA conosciuta che può essere identificata mediante un semplice saggio. Un marcatore genetico può essere costituito da una breve sequenza di DNA, come la sequenza che circonda un polimorfismo a singolo nucleotide (single nucleotide polymorphism), o da una sequenza lunga, come i microsatelliti.

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martedì 19 gennaio 2016

Il sedicente Putin propone un rimedio peggiore del “male”



Siamo alle solite: si è conclusa il 12 dicembre 2015 la conferenza sul clima a Parigi, dove i “grandi” della Terra, con la consueta faccia di tolla, hanno finto di voler salvare il pianeta da un fantomatico riscaldamento globale da CO2, quando i disastri climatici sono causati proprio da chi simula di volerli contrastare, ossia il complesso militare-industriale, grazie alla cooperazione di infernali governi.

Non basta: alla sciagurata conferenza è spuntato il sedicente Putin con un’idea ingegnosa, basata sempre sulla mistificazione del global warming. Il colpo di genio è il seguente: usare nanotubi di carbonio nei processi produttivi, ufficialmente per migliorare la qualità e la durata di plastica, alluminio, acciaio etc. Una maggiore efficienza della produzione industriale porterebbe ad un decremento nelle emissioni di gas serra. In realtà la proposta è la classica polpetta avvelenata: le nanotecnologie hanno spesso dei risvolti dannosi, in particolare la diffusione nell’ambiente di nanotubi di carbonio è all’origine di patologie respiratorie. Non è tuttavia un caso se molti centri di ricerca magnificano le potenzialità dei nanotubi in oggetto: il carbonio, insieme con il silicio, è l’unico elemento che forma delle catene (si pensi al DNA), si adatta quindi a creare un’interfaccia organico-inorganico che è l’obiettivo saliente, sebbene non dichiarato, del criminale piano transumanista.


La Russia sta pensando fuori dagli schemi nel tentativo di contrastare i cosiddetti cambiamenti climatici. Alla conferenza di Parigi, i rappresentanti russi hanno annunciato l’intenzione di ricorrere alle nanotecnologie per ridurre le emissioni di gas serra. […] Come riferisce il quotidiano Sciencetimes.com, la Russia è il quinto più grande inquinatore al mondo, con la Cina che è al primo posto. La proposta si concentra sugli sforzi per ridurre le emissioni che coinvolgono cinque materiali: acciaio, cemento, alluminio, plastica e carta che potrebbero essere resi più leggeri, più resistenti ed efficienti grazie alla nanotecnologia in cui spiccano alcune società russe.

La “Rusnano”, ad esempio, è un’azienda che ultimamente ha ricevuto 10 bilioni di dollari di fondi da parte del governo di Mosca per la ricerca e l’applicazione delle nanotecnologie nella produzione dei materiali citati.

“I nanotubi di carbonio hanno dimostrato di rendere molto duro l’alluminio, la plastica conduttiva, di prolungare la durata delle batterie agli ioni di litio”, ha dichiarato il Dottor Anatoly Chubais, fondatore della Rusnano. “Con le nanotecnologie si potranno ridurre le emissioni di CO2 (sic!!!) e pensare agli scenari futuri con un nuovo approccio”.


Fonte: Segnidalcielo.it


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sabato 16 gennaio 2016

Il Morgellons: le caratteristiche fondamentali delle nanostrutture



Pubblichiamo un breve ma efficace articolo sul Morgellons, la patologia legata alle operazioni chimico-biologiche in atmosfera. La ricerca verte in particolare sulle proprietà tecnologiche delle nanostrutture che sono all’origine della terribile patologia cui è dedicato un ampio excursus nel libro "Scie chimiche: la guerra segreta".

E’ dimostrato che il magnetismo negativo può invertire la polarizzazione dei componenti elettronici e danneggiare la nanotecnologia, di cui il Morgellons è una manifestazione.

Il Morgellons è diffuso assieme a diversi tipi di virus, funghi e batteri. I filamenti che fuoriescono dalle ferite dei malati sono una combinazione di materiali inorganici ed organici, geneticamente modificati, atti a creare una forma di vita artificiale.

Le fibre includono cristalli piezoelettrici, virus, funghi ed insetti geneticamente modificati.

Le nanostrutture del Morgellons si attivano tramite la fotoionizzazione (luce del sole) e le onde radio. Esse usano la tecnologia Tesla per estrarre energia dall’ambiente, in questo caso l’organismo umano. Si crea così un’antenna all'interno dell’organismo che è molto sensibile a quasi tutte le frequenze radio. Le nanostrutture hanno la capacità di inviare e ricevere segnali, creando un circuito biotecnologico. Le loro dimensioni possono consentire la comunicazione con ripetitori nella gamma dei megahertz. Essendo le nanostrutture microscopiche, possono funzionare con tensioni molto piccole, di milionesimi di volts. Sono inoltre parzialmente magnetiche. Sono sintonizzate sulla frequenza di 50-60 Hz, la tensione adoperata negli impianti elettrici di ogni abitazione negli Stati Uniti ed in Europa!

Le strutture sono anche debolmente radioattive, poiché sprigionano raggi gamma. Esse sono in grado di autoalimentarsi e di immagazzinare l'energia in batterie superminiaturizzate (nell'acqua potabile si rintraccia il litio, n.d.r.). […] Fondamentalmente le nanostrutture del Morgellons sfruttano l'energia elettromagnetica intorno a noi per sostentarsi e per svilupparsi.

Qualsiasi forte impulso magnetico può sovraccaricare il circuito microscopico, facendolo esplodere.

Fonte: morgellonscure


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giovedì 18 luglio 2013

Il futuro secondo la N.A.S.A. è già qui

Pubblichiamo un approfondimento relativo al documento stilato dalla N.A.S.A. intitolato “Future strategic issues – Future warfare”. L’articolo, scritto da [M40], è non solo una proficua integrazione rispetto a quanto avevamo proposto, ma pure un’analisi volta a focalizzare altre sfaccettature della questione da una differente prospettiva. Molto utile, tra l’altro, l’indicazione delle pagine che rinviano ai vari, spinosi argomenti.

Il documento di 114 pagine “Future strategic issues – Future warfare”, ossia “Questioni strategiche del futuro – Il sistema bellico futuro” proviene dal N.A.S.A. Langley Research Center. Lo firma il Chief scientist Dennis Bushnell. La Terra è vista come un'astronave di cui si sta ancora cercando il manuale d'istruzioni, mentre l'equipaggio è sempre in lotta con sé stesso ed aumenta di due milioni a settimana; ciò nonostante, l'umanità ha incredibilmente abbreviato i tempi dell'evoluzione, appropriandosi dei suoi segreti, fino ad incrociare geneticamente le specie. [Pag. 9]

Dopo quella industriale (1800-1950), questa è l'epoca della Information technology (I.T.) che si protrarrà fino al 2020, quando avverrà l'esplosione delle tecnologie biotecnologiche e nanotecnologiche. La massima espansione dell'uso dei nuovi ritrovati coinciderà con l'avvio dell'"età virtuale", dal 2020 in avanti, e con la robotizzazione di tutte le attività umane [pag. 13]. Ogni cosa sarà mediata dalla I.T., fino a culminare nell'intersezione tra naturale ed artificiale (wearable/implantable electronics). Questo cross over consentirà entro il 2030 ad un singolo computer di avere capacità di elaborazione superiore a quella di una città piena di cervelli umani. [Pag. 19]

Reti neurali miste umane-artificiali costituiranno "creativity machines" in grado di produrre una quantità illimitata di idee [pag. 21] che risolveranno (sic) i problemi dell'umanità: povertà, sovrappopolazione, scarsità di risorse, inquinamento, global warming (sic) (pag. 23). La nuova tecnologia permetterà di scaricare milioni di dati direttamente nel cervello, accorciando drasticamente i tempi dell'apprendimento. [Pag. 27]

Il nuovo scenario porrà ulteriori problemi anche in termini di legge: la protezione dei dati personali sarà minacciata da micro/nano-sensori ubiqui. Dilagheranno i crimini cibernetici. Diventerà cruciale la salvaguardia degli impianti elettronici nel corpo umano. Occorrerà fronteggiare l’incontrollabile auto-replicazione dei nanorobot. [Pagg. 30 e 31]

Le nano-tecnologie consentiranno a granelli di smart dust delle dimensioni di 1mm cubo o meno, di operare come sciami di sensori (vedi Swarm theory, n.d.a.) fluttuanti nelle correnti d'aria [pag 41] o di funzionare come polvere esplosiva in grado di raggiungere obiettivi strategici apparentemente inaccessibili.

Allo stesso modo la smart dust potrà essere distribuita attraverso aerosol (irrorazione aerea tramite droni) ed inalata dai polmoni, dove si depositerà per eseguire varie "missioni patologiche", rappresentando una del tutto nuova e legale classe di armamenti. [Pag. 43]

Un altro fronte della guerra futura è quello dell'emissione di radio frequenze (RF) come arma contro la persona (attraverso il riscaldamento, gli effetti di superficie e l'interazione con l’encefalo in modalità di bassa frequenza [pag. 49]. Le microonde a bassa potenza causano abbassamento delle performances comportamentali, massiccia alterazione delle funzioni cerebrali, incremento letale del flusso sanguigno. [Pag. 50]

La nano-tecnologia può essere usata in molteplici occasioni e con i più vari scopi, dalla guerra batteriologica anti-uomo a quella geneticamente mirata, fino alla funzione anti-flora/fauna e alla bio-pirateria. [Pag. 51]

Le nuove armi finora descritte sono apparentemente "legali" [pag. 55] e la loro caratteristica più innovativa ed efficiente è l'ubiquità: microonde, smart dust ed armi acustiche possono, infatti, eludere le barriere fisiche che finora ostacolavano l'azione militare. [Pag. 65]

Nel contesto di questo nuovo scenario ibrido naturale-artificiale, l'essere umano appare inutilmente ingombrante, vulnerabile, lento sia sotto il profilo fisico sia cognitivo; insomma ha un valore aggiunto rapidamente decrescente. [Pag. 66] Al contrario i robot stanno dimostrando di aver superato le capacità umane in tutti gli ambiti di applicazione: sono più reattivi, più letali, più efficaci e necessitano di minore logistica. Inoltre i micro-robot possono sfruttare animali e piante come piattaforme d'azione o addirittura usarli come depositi di munizioni. [Pag 73]

Anche il nucleare, impiegato in maniera non convenzionale, sarà parte integrante della guerra del futuro, ad esempio come contenuto di una nave da affondare al largo e poi far esplodere per provocare maremoti e spuma radioattiva. (sic) [Pag. 82]

La guerra è anche mediatica: ce lo ricorda la "sindrome C.N.N." Il ruolo dell'informazione è fondamentale per plagiare l'opinione pubblica. Spesso i media arrivano prima e sono più efficaci e seguìti dei governi, quindi trasmettere attentati, catture e torture di cittadini statunitensi in diretta televisiva orienterà la popolazione.

Allo stesso modo si possono rovinare carriere: si potrà condurre una vera e propria guerra psicologica [Pag. 93], magari come accompagnamento ad un attacco batteriologico diffuso attraverso l'importazione di cibo, medicinali o vestiti. [Pag 98]


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lunedì 25 ottobre 2010

Morgellons: intervista alla Dottoressa Hildegarde Staninger

Pubblichiamo la traduzione di un'intervista [ LINK ] rilasciata dalla tossicologa californiana, Hildegarde Staninger, all'emittente Out of there TV. Si tratta di un documento di eccezionale valore in cui la Staninger correla il Morgellons alle scie chimiche ed alle strutture nanotecnologiche, evidenziando cause e sintomi della malattia, senza trascurare alcuni consigli per prevenire questa terribile affezione.


TRASCRIZIONE

- Benvenuti ad un'altra edizione di Out there TV! Certamente non come il tipico TG in prima serata!

- Salute a tutti! Grazie per essere con noi. Un'incredibile storia stasera. E’ nostra ospite per la prima volta la dottoressa Hildegarde Staninger.

- E lei ci parlerà del morbo di Morgellons, essendo tra i principali ricercatori su questa sindrome.

- Hildegarde Staninger è una dottoressa di medicina integrata ed uno dei più insigni ricercatori nel campo della tossicologia industriale.

- E non solo, la Staninger è una dei pochi scienziati che sta attivamente studiando la malattia conosciuta come sindrome di Morgellons. Stasera ci fa compagnia con alcune scoperte veramente incredibili!

- Benvenuta, dr. Staninger.

Grazie tante per avermi chiamato nella vostra trasmissione.

- Questo è qualcosa di nuovo per la maggior parte dei nostri spettatori. Perciò ci spieghi che cos'è esattamente il problema della sindrome di Morgellons.

Il problema con il Morgellons, cioè questa malattia è che troviamo gli stessi sintomi con tutte le persone affette. Hanno delle fibre che crescono dai loro corpi e queste fibre bruciano a una temperatura di 1400 gradi F o più. Le fibre sono di colore nero, blu o rosse o anche bianche. I malati perdono capelli i quali vengono sostituiti con questi pseudo-capelli, soffrono di affaticamento cronico ed una serie di lesioni ricoperte con una pelle falsa. Qualcuno li chiama calici, dove queste fibre ed altri materiali si accumulano sotto la pelle.

- Dottoressa, stiamo proprio mostrando delle foto della cosa che ha menzionato. Questa cosa è raccapricciante: sembra cosi aliena sul corpo umano.

Ed è un vero invasore straniero, cioè qualcosa che viene introdotto nel corpo e non viene riconosciuto dall'organismo. Attacca i meccanismi di difesa della vittima. E in questo caso i materiali sono stati identificati alla fine degli studi condotti nell'ambito del progetto FMM. Abbiamo scoperto che il materiale è composto da una doppia composizione di poliestere con altre miscele organiche. Fondamentalmente è simile a due cannucce di plastica con una testa di silicio.

- Sul suo sito Internet c'e qualcosa chiamato ''testa dorata''. Di che cosa si tratta?

La testa dorata è stata identificata subito all’inizio delle ricerche. Abbiamo lavorato passo per passo. Lasciatemi soltanto spiegare che cosa erano questi passi. Nella prima batteria di test, usando i metodi di patologia tossicologica, condotta da me ed un mio collega, il dr. Rahim Karjoo, abbiamo identificato la natura fisica dei campioni che ci ha mandato un cittadino colpito dalla sindrome di Morgellons, tramite l'ospedale del New Hampshire. Questi campioni hanno mostrato la presenza di silicio e cristalli di silicio. Questo era nella prima fase. La seconda fase ha mostrato un’elevata densità di fibre di polietilene e la presenza di altri composti. La terza fase comprendeva la combinazione di circa 24 esemplari che ci sono stati mandati da tutte le parti del mondo e la comparazione con esemplari residui di scie chimiche mandateci dal Texas. Aggiunti gli esemplari di due pazienti affetti da Morgellons sotto la mia cura e la cura del Dr Spencer, abbiamo trovato che combaciano con gli esemplari dei residui di scie chimiche mandateci dal Texas. Di queste due persone una viveva a Point Hill e l'altra a Long Beach.

- Questo che stiamo vedendo è sulle vostre pagine Internet. Sono dei campioni di residui di scie chimiche. Come sono arrivati a lei? Come sembravano a prima vista?

Sembrava come zucchero candito, come zucchero candito bianco in un sacchetto di plastica. E c'era un ramoscello attaccato, perché la persona che ha prelevato l'esemplare lo ha visto cadere dal cielo avendo l'accortezza di prenderlo, datarlo e metterlo in contenitori appropriati.

- Avete avuto una paziente di nome Lily e stiamo mostrando una fotografia di una fibra prelevata dalla sua pelle. E questa è della stessa composizione come la fibra dalla scia chimica che abbiamo visto prima.

Sì. Soltanto che va in fasi. Vedrete analisi chimiche svolte con scansione microscopica, tecniche svolte da laboratori Landau e MIT a Woodhall ed un altro nostro laboratorio Applied Consumer Services. La cosa importante è che come questo materiale invecchia compaiono altri composti. Questi composti si sono dimostrati come metalli: infatti sono metalli di transizione che creano una loro batteria. I composti usano le cellule per fare una loro pila, avendo il silicio o del gel tra una cellula e l'altra che riescono a soffocare o contenere la cellula. Ognuno dei pazienti che il Dr Spencer ed io abbiamo visitato hanno questo capello che è uno pseudo-capello rispetto ad un vero capello -- perché non hanno un nucleo. I capelli umani hanno un nucleo. Possono mettere il loro dito vicino ad uno di questi pseudo-capelli, senza neanche toccarlo a solo un paio di millimetri di distanza e il capello comincia a ruotare. Questo significa che c'e qualche tipo di carica elettrica nel loro corpo. Abbiamo misurato... Una compagnia ha portato un nuovo congegno, EFC dalla Corea. Abbiamo preso esemplari di urina e la conduttività è molto elevata in un essere umano, se si trova vicino a uno di questi. Quando si usa un prodotto chiamato Exelosphere, costruito da Dearborn Technologies, possono andare in alto fino a livello tre di conduttività che è estremamente elevato.

- Dottoressa, dobbiamo prendere una pausa per la pubblicità. Questo è qualcosa come uscito da un film di fantascienza degli anni '50. Il nostro ospite -- la Dr Staninger parla di Morgellons e di scie chimiche. Torniamo tra poco...

- Salve, dottoressa... Prima della pausa stavamo parlando di conduttività elettrica. Dovremmo magari vedere se abbiamo capito chiaramente l'argomento. Queste fibre allora in qualche modo hanno una carica elettrica?

No, no. Arrivano in nano-particelle. Non siamo neanche arrivati a quel punto della storia. Queste particelle creano come uno schieramento. Intendo che formano linee e si collegano. Potete vederle nelle prime fotografie, le fotografie del silicio. Queste particelle si collegano e creano una fibra.

- Non credo che abbiamo una fotografia di questo.

Ok, allora farò io un breve sommario. Quello che dicevo prima circa i metalli di transizione e la conduttività. I metalli di transizione sono metalli che creano una carica elettrica, quali ferro, zolfo e fosforo e cosi via. Però in questi pazienti ci sono alti livelli di metalli di transizione. E che cosa succede? Ci sono delle nano-particelle che si collegano in uno nano-schieramento che prende un tipo di forma, spesso in linea retta. E cosi si creano le fibre. E nelle prime fotografie riprese dal Dr Karjoo si può vedere l’associazione tra le particelle che si collegano.

- Dottoressa, questa è forse una domanda ridicola, però l'analisi chimica di queste fibre ha rivelato un’origine terrestre o extra-terrestre?

No, quello che ho scoperto è terrestre, nel senso che quando queste nano-particelle arrivano nel corpo come ''polvere intelligente'' (smartdust) o solo particelle. Quello che succede è che esiste una specie di nano-particella chiamata ''nano-assembler'' -- nano-assemblatore. Questa usa i materiali del corpo per assemblare la sua rete di fibre.



L'INVASIONE DELLE NANO-MACCHINE

Quello che succede è che esiste una specie di nano-particella chiamata ''nano-assembler'' -- nano-assemblatore. Questa usa i materiali del corpo per assemblare la sua rete di fibre. Ho fatto una comparazione, abbiamo avuto un esemplare di un meteorite, credo sia originario di Marte. La composizione del meteorite non combaciava con la composizione delle fibre. Teoreticamente se qualcuno con il morbo di Morgellons toccasse il meteorite passerebbe il Morgellons al medesimo, il nano-schieramento di fibre userebbe il materiale del meteorite con cui farebbe associazione.

- Allora è come una sorta di parassita.

Sì, ma soltanto se lo definite un parassita creato dall’uomo. Abbiamo mandato le prime fotografie ed esemplari al presidente dell’Associazione americana di parassitologia. Lui ci ha risposto dicendo che:

Uno -- non è un parassita,

Due -- non sono cellule eucariote,

Tre -- non è biologico

Quattro -- è stato creato artificialmente.

- E allora che cos'e veramente?
- Creato dall'uomo, però non e un parassita...

Se guardate i risultati che abbiamo ricevuto dalla MIT e dai laboratori Landau e potete immaginare - io vivo nell’area di Los Angeles dov'e c'e un famosa bevanda coreana fatta con la è tapioca, in ogni caso hanno lunghe cannucce -- mettete una cannuccia assieme ad un'altra e avete la composizione di poliestere. Poi mettete soltanto una testa di silicio all’estremità ed è quello di cui stiamo parlando. Tutte quelle fibre che sono state identificate e che noi abbiamo chiamato 'fibre' -- quando abbiamo fatto la scansione con il microscopio elettronico ed il Roman-test che era micro-Roman cioè tra 1 e 20 nano-metri, si sono dimostrate come poliestere in due parti.

- Allora questo deve essere stato creato dall’uomo.

Deve esserlo, perché hanno una forma uniforme, uno schieramento uniforme ed uno schema uniforme. Un'altra cosa - che è un informazione nuova -- il Dr Karjoo ha avuto recentemente un paziente il quale aveva fibre che crescevano dalla guancia e le ha isolate. Ha isolato come un filo con granuli dentro -- che erano cristalli di poliestere molto simili a cristalli di poliestere liquido -- cosa che conferma il poliestere che noi abbiamo trovato.

- Questa cosa, dottoressa, è che queste fibre si attaccano e crescono nella pelle umana?

- Crescono nella pelle umana, però nel senso che arrivano dall’interno per uscire all’esterno. Da molti colloqui che ho svolto con i pazienti e osservandolo di persona, concludiamo che un cristallo di silicio si deve trasformare in un massa gelatinosa e per fare questo deve avere un’acidità cioè PH di 10, 11. Gli unici organi che hanno questo PH sono il tratto intestinale ed i reni, il che significa che questi materiali devono andare dentro il corpo umano e crescere lì per poi migrare verso l’esterno.

- Accidenti, questo e veramente sci-fi!

E allora quello che vediamo al di fuori sulle persone affette è che questo materiale sta letteralmente squarciando la loro pelle ed i tessuti ed è quello che sentono. Se aveste un po’ di lana d'acciaio o un pezzetto di legno sotto la vostra pelle, vi drebbe fastidio, finché non fosse rimosso. Allora, se avete qualcosa di simile sparso sotto la vostra pelle, piccoli granuli - è molto disturbante.

- Dottoressa, è forse per questo motivo che molte vittime di Morgellons dicono di sentire come piccoli insetti microscopici che strisciano sotto la loro pelle. Una signora, Vera Gallagher in California, ha preso un coltello, cercando di tagliarsi per rimuovere quello che pensava fosse un insetto sotto la sua pelle.



Non conosco questa persona, però spiega come stanno molte persone che sentono questo effetto. Questo materiale, nano-materiale ha la caratteristica di “migrare” dagli organi con l'alto PH, dove si trasforma in gel, verso il sistema nervoso periferico, che si trova sotto la pelle. Attacca i micro-nervi, così sentite proprio tutto.

- Povere queste persone! E loro hanno sintomi veri, si grattano la pelle...

Sono sintomi veri! Permettetemi di interrompervi. Noi abbiamo un questionario che usiamo io ed il Dr Spencer. Ci sono 167 sintomi! E quando ci viene un paziente magari gli mancano soltanto 3 di questi sintomi. Tutti i pazienti che abbiamo visitato hanno praticamente tutti i sintomi di continuo.

- E se vanno da qualche altra parte, queste povere persone e molti altri che guardano questo stasera o magari hanno anche dei sintomi -- se vanno da un dottore qualsiasi -- che cosa succede loro?

Molti di loro ricevono una diagnosi sbagliata o la risposta che è tutto nella loro testa ed altri vengono trattati come se avessero una parassitosi. Qualche volta questi medicamenti funzionano con alcuni o sembra che funzionino. E’ perché questi farmaci sono fatti con altri metalli con cariche valenti che interagiscono con quei metalli di transizione.

- Allora...

Così fermano il processo e sembra che il problema sia svanito, però alla fine ritorna perché nessuno ha fermato quello che io chiamo l'assemblatore né è stato snidato da dove questo si è insediato, continuando la costruzione.

- Quando dite ''assemblatore'' sembra come un robot o qualcosa del genere. Questo è forse un buon punto per prendere una pausa...

Beh, il termine corretto nella letteratura è nano-robot.

- Perfetto, prima della pausa pubblicitaria. Quando ritorniamo spiegherete ai nostri spettatori esattamente che cosa intende. Fermi tutti, la Dr Hildegarde Staninger ritornerà presto.

- Ok, prima di ritornare alla questione dei nano-robot, il nostro co-produttore ha posto una domanda. Siete forse al corrente di bimbi nati con questa condizione?

Io non ho lavorato direttamente con neonati, però so che ci sono stati casi di bambini che sono nati con questa sindrome. Me lo ha riferito Shoshanna Allison, la mia collaboratrice addetta alla la raccolta di tutte le informazioni.

- Che tragedia! Potete immaginarlo, un neonato che soffre di una cosa così.
- Hai qualcosa qua sulla tua guancia.
- Smettila! Allora, diteci qualcosa di questi nano-robot.

I nano-robot possono essere, come in questo caso, più come materiali chimici con una funzione specifica. I nano-robot vanno sempre in un'area designata, creati per andare là e svolgere soltanto una o più funzioni. In questo caso questa è la creazione di una rete molto simile ad una rete di fibre ottiche -- però dentro il corpo umano.

- Ok, abbiamo fibre ottiche e prima aveva detto qualcosa sul silicio. Allora c'e qualche relazione, per esempio, con persone che hanno impianti a base di silicio? Potrebbe una cosa così avere qualche peso in questo caso?

Sì, perché questo potrebbe essere un diretto medium per la crescita. Però non abbiamo lavorato con nessuno che aveva impiantati di silicio o altra protesi a base di silicio.

- Allora, deve essere arrivato dall'ambiente. Sappiamo di un caso dove avete fatto il collegamento con le scie chimiche.

- Io lo sapevo che c'era un collegamento...

Ci sono due casi. Quello dal Texas e quello di Lilly.

- E Lilly. Ok, però, ci sono scie chimiche da tutte le parti costantemente.

Esatto. E possono contenere delle altre sostanze chimiche, però c'e una chiave. Io la chiamo “polvere intelligente” (smartdust). La polvere intelligente è una particella molto, molto piccola di nano-grandezza che ha una funzione specifica. Se guardate in certe condizioni di luce, essa appare come un luccichio, non è normale pulviscolo. E’ particolarmente differente dalla normale polvere che trovate in casa. E’ polvere intelligente.

- E questo sarebbe in aree, come...

- Abbiamo visto questa polvere. Lo sa, dottoressa, io ho uno di quei grandi riflettori. E se andate di notte fuori e lo puntate verso il cielo è incredibile tutto quello che si trova nell’aria. E’ disgustoso.



Esattamente! E se vedete questo luccichio state guardando la polvere creata artificialmente all’opposto della normale polvere che non riflette la luce.

E adesso veniamo alla cosiddetta "teoria della cospirazione". Se la sindrome di Morgellons è collegata con le scie chimiche e viene dalle irrorazioni aeree, c'e forse un grande piano per introdurre questa cosa negli esseri umani?

Non so se questo sia un piano, però posso dire che siamo tutti stati esposti, tutti gli animali, tutte le forme viventi di questo pianeta. A questo punto è solo questione della nostra genetica individuale e con che cosa siamo stati avvelenati chimicamente, nel senso se lavoriamo nell’industria o se viviamo in aree contaminate -- che alla fine permette a questa malattia di manifestarsi prima o dopo.

- Visto che voi lavorate con questo, probabilmente dovete essere molto attenti. E questo qualcosa che potrebbe scavare dentro di noi è contagioso?

Io non lo considero contagioso, perché ho notato che deve avere una specifica composizione chimica. Vi do un esempio. Nei casi dove ci sono le lesioni e lo scolorimento della pelle c'e molta porfiria nel corpo dei pazienti. Io praticamente so che è una macchina creata dall’uomo.

- Allora non è molto probabile che si trasmetta da persona a persona.

La ragione perché sembra che qualcuno si è ammalato dopo essere stato, diciamo, esposto ad altri ammalati è perché anche quella persona è stata sotto l'influenza degli stessi compositi chimici che poi servono come materiale di costruzione per gli assemblatori.

- Abbiamo capito.
- Non mi importa se è contagioso. Abbiamo questa fotografia qui. Anche se fosse mia madre ed avesse questo sulle sue labbra -- io non le andrei vicino.

Si, è una situazione veramente difficile. E poi c'e la tecnologia con questi cristalli liquidi, nel senso che questi cristalli hanno differenti DNA, come ho dichiarato nei miei primi lavori ed in altre trasmissioni. Altri scienziati non hanno scoperto questo e allora lo chiamano parassita, perché non hanno mai trovato l'intera cosa, cioè un intero organismo.

- Cosi lo paragonano ad un parassita?

Esattamente. Però io vorrei vedere qualcuno di loro fare un’analisi del DNA.

- Certamente.
- Dottoressa...

Noi abbiamo fatto analisi, però solo quella chimica.

- Cosa fa il CDC (Centro per il Controllo di Malattie) su questo argomento?

Onestamente non lo so. So che agli inizi, in ottobre, settembre 2006, avrebbero dovuto condurre degli studi in California. Poi hanno deciso di tornare a compierli ad Atlanta e poi in Texas, ma non ho mai appreso che abbiano fatto qualcosa.

- Dottoressa, qual è la vostra stima sul numero di persone affette solo negli Stati Uniti?

All’inizio dell'anno le statistiche ci dicono che ci sono più di 60.000 negli Stati Uniti e 100.000 in tutto il mondo. Il tasso di espansione è di 1.000 persone al giorno sul piano globale.

- Allora, ha detto 60.000 negli Stati Uniti. C'e forse una parte del paese che sembra essere più colpito?

Il 26% si trova nel sud della California, gli altri casi sono in Texas ed in Florida, però si sta espandendo. Ci sono specifiche città che hanno un numero elevato di casi.

- Un nostro esperto di scie chimiche in Los Angeles dice che le irrorazioni là sono proprio diventate fuori controllo. E' incredibile... Dobbiamo fare una pausa.

- Sì, dobbiamo prendere una piccola pausa. Però, quando torniamo, vediamo se possiamo dire alla gente qualcosa per prevenire questa terribile malattia.

- Ok, abbiamo un'altra domanda dalla sala di regia e penso questa sia una buona domanda. Queste fibre o nano-robots, che in qualche modo stanno cadendo dal cielo, è possibile che entrino nelle piante? C'e qualche prova che quando mangiamo qualcosa sulla quale sono cadute queste particelle possiamo essere contagiati?

Sì, ci sono prove sin dall'inizio da piante, animali -- anche cibo marino. E’ una cosa globale. Per esempio, quando li vedete nelle fotografie con quel tipico apice a forma di uncino, è molto facile vederli su altre forme di vita.

- Dottoressa, mi viene sempre più di grattarmi, stasera. Questa è forse una domanda un po’ strana, però a quale temperatura si dissolvono le fibre che crescono dalla pelle?

Nessuna si è dissolta. Le abbiamo messe ad una temperatura minima di 600 gradi Farenheit (315 C) fino ad una temperatura massima di 1.400 gradi farenheit (760 C). A queste temperature si sono portati i nostri esperimenti.

- E non si dissolvono?

Non si dissolvono -- si lacerano, però rimangono in un pezzo. Una di loro si è solamente frantumata e da quella abbiamo la testa dorata. La fibra bruciata a 1.400 gradi Farenheit, si è spezzata, mostrando una testa dorata.

- Abbiamo queste cose che cadono dal cielo, avete scoperto che sono nel nostro cibo. Come possiamo, cioè dobbiamo magari rinforzare il sistema immunitario?

Questa cosa che abbiamo trovato non stimola mai il sistema immunitario, perché è microscopico. Se il sistema non lo identifica, non può mandare i suoi ''soldati'' per combatterlo. Allora quello che dovete fare è principalmente tenere il vostro corpo in buona salute e mangiare cose che fanno bene al vostro sistema digestivo, perché sappiamo che è la che si formano i primi organismi.

- Se manteniamo il sistema digestivo in forma, allora l'organismo non ha la possibilità di crescere.

Assemblarsi!

- Assemblarsi. Sì.
- Esattamente.

E questo vale per ogni materiale chimico. Il 35% al minimo si assorbe dal sistema digestivo.

- Allora manteniamo il nostro sistema digestivo in buona salute. Dottoressa, dobbiamo salutarla. La ringraziamo.

Io ringrazio voi per avermi chiamata.

- Quando ha qualche novità, ce lo faccia sapere e la chiameremo di nuovo in trasmissione.

Sì, perché stiamo lavorando su alcune contro-misure e c'e speranza. Buona serata.

- Grazie... Beh, se questo non vi ha dato i brividi non so che cosa potrebe darveli.

- Incredibile. Lo sapevo che c'era un collegamento tra le scie chimiche ed il Morgellons -- e finalmente uno dei più importanti tossicologi lo ha provato! Buona notte a tutti e ricordate -- la verità e là fuori.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 19 ottobre 2010

L’invasione delle nano-particelle (articolo di Maria Paola Gianni)

Pubblichiamo un articolo tratto dal quotidiano "Il Giornale". L'autrice dedica il pezzo ai rischi connessi ai nano-materiali nell'ambito degli ambienti di lavoro. Le nano-particelle sono micidiali per gli esseri viventi, perché, oltrepassata ogni difesa dell'organismo, si insediano soprattutto nell'encefalo, causando malattie anche gravi. Purtroppo i toni rassicuranti del testo non convincono per nulla sia perché non è certo sufficiente qualche grida manzoniana per difendere la salute sia poiché il nano-particolato non è circoscritto solo ad alcuni stabilimenti e laboratori: le chemtrails, infatti, sono mortali miscele di veleni sotto forma di nano-strutture e nano-composti. L’invasione correlata alle scie chimiche, infatti, è quotidiana e planetaria: ecco perché le malattie provocate da nano-particelle sono in spaventoso aumento fra tutta la popolazione e non solo tra reduci, tecnici ed operai.

Piccoli, piccolissimi, praticamente invisibili ad occhio nudo, ma penetranti. Rappresentano "il pulviscolo del Terzo millennio". Sono i "nano-materiali". Formano uno sciame di microparticelle, frutto delle nuove produzioni sempre più tecnologiche. Ci sono, ma non si vedono. Eppure ci penetrano, lentamente, mentre ancora non sappiamo che cosa ci faranno. Basti pensare all'incredibile impatto che produrranno sull'economia mondiale questi piccoli intrusi, sconosciuti forse, quanto nocivi. Ebbene, entro il 2015, saranno 10 milioni i lavoratori esposti alle nanoparticelle, la cui tossicità è tutta da verificare.

A lanciare l'allarme sulle nanotecnologie è stata l'ottava edizione della conferenza internazionale Ioha su salute, sicurezza ambientale e lavoro, organizzata dall'A.I.D.I.I. (Associazione italiana degli igienisti industriali) con I.N.A.I.L. ed I.S.P.E.S.L., in programma a Roma dal 28 settembre al 2 ottobre, all'Università Urbaniana. E' stata una cinque-giorni che ha riunito più di 1.000 scienziati da 50 paesi del mondo, compresi Cina ed Iran, rappresentando un primato internazionale ed un'eccellenza italiana (sic).

In pratica, dopo il boom della microfibra, è la volta dei nano-materiali. Si progettano nuovi farmaci e chemioterapici, materiali termici, vernici, pneumatici, innovative forme di energie e tanto altro. Ma c'è un rovescio della medaglia. Come spiega Sergio Iavicoli, direttore del Dipartimento di Medicina del Lavoro dell'I.S.P.E.S.L., «i nuovi cicli tecnologici causeranno anche nuove esposizioni dei lavoratori impegnati nelle produzioni». Non a caso, il 2009 è stato un anno record per le malattie professionali in Italia, con più di 34mila denunce. Un dato I.N.A.I.L. che fa riflettere. Secondo l'ingegner Michele Casciani, presidente A.I.D.I.I. ed organizzatore della cinque-giorni, «troppo spesso ci si preoccupa del numero degli infortuni, trascurando le malattie professionali, che sono in aumento proprio perché esposte a nuove insidie nei sistemi di lavoro e produzione, come le nanotecnologie. Per fortuna (sic) l'Italia ed i nostri ricercatori sono all'avanguardia in campo internazionale sui temi dell'ambiente e della salute e la nostra conferenza lo ha testimoniato ampiamente». Per gli esperti intervenuti alla cinque-giorni, il 30% delle denunce di malattie professionali riguarda le ipoacusie e le patologie causate da amianto e silicio. Non mancano le nuove patologie muscolo-scheletriche e quelle legate allo stress.

Un altro dato allarmante è costituito da uno studio sull'inquinamento acustico secondo il quale il rumore urbano, associato ad aeroporti o al traffico delle auto, fa aumentare la pressione sanguigna, le malattie cardiovascolari ed il rischio d'infarto. Per dirimere questa guerra tra ambientalisti e fautori della tecnologia presto sarà pronto un decreto ministeriale per censire le aziende che usano nanostrutture sul territorio nazionale.

C'è da confidare nella norma sulle responsabilità sociale delle imprese, la Iso 26000, che ha raccolto il più ampio consenso internazionale degli scienziati intervenuti alla cinque-giorni e che fornirà alle organizzazioni pubbliche e private una guida armonizzata ed universalmente applicabile alle pratiche di responsabilità sociale. Una garanzia in più per tutti i lavoratori.(sic)


Fonte: Il Giornale




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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 23 settembre 2010

Sangue artificiale? (Articolo di Clifford Carnicom)

Un importante studio dell'ingegnere statunitense Clifford Carnicom si riferisce a globuli rossi con ogni probabilità artificiali: sono eritrociti rintracciati nei malati di Morgellons. La ricerca di Carnicom suffraga le tesi esposte in Terraforming: creare un pianeta sintetico.

Non sto offrendo alcun parere medico o diagnostico con la presentazione di tali informazioni. Agisco esclusivamente come un ricercatore indipendente che fornisce i risultati di un'estesa osservazione e di analisi di inusuali condizioni biologiche che sono evidenti. Ormai esistono convincenti prove che una forma di sangue artificiale o modificato è un elemento dominante riscontrato in campioni di filamenti dentali che sono comunemente associati alla sindrome di Morgellons.

E' stato ideato un metodo che è in grado di rompere l'involucro esterno delle fibre. Quindi si verifica un processo di ricostituzione. Gli elementi della soluzione ottenuta sono stati ripetutamente esaminati con un microscopio molto potente. Il metodo è stato replicato numerose volte ed ogni volta risultavano le stesse strutture identificabili. La struttura indica che ci sono eritrociti, ossia globuli rossi.

E' stato più volte suggerito da alcuni ricercatori che la condizione del sangue sembra essere un denominatore comune della sindrome di Morgellons; quest'ultima ricerca lo prova ulteriormente. Essenzialmente tutti gli individui finora testati hanno dimostrato questa stessa variazione del sangue in una certa misura, senza badare se siano presenti certe anomalie della pelle o no.

È stato dunque appurato che le colture ottenute dai campioni dentali presentano anche eritrociti. Questo lavoro è stato confermato con due prove distinte a livello forense. L'ultimo ritrovamento di una forma eritrocitaria proprio all'interno degli originali campioni dentali di filamenti dimostra ulteriormente questo aspetto della sindrome di Morgellons.

La biologia di entrambi i campioni della coltura e le forme eritrocitarie all'interno delle fibre sono chiaramente al di fuori del contesto tradizionale della conoscenza scientifica e ciò dimostra come siano state sviluppate certe tecnologie avanzate di tipo segreto. Queste tecnologie probabilmente includono sviluppi biologici artificiali o modificati, la ricerca avanzata sulle cellule staminali ed il trasferimento genetico.

La supposizione che le forme eritrocitarie siano, se non sintetiche, almeno manipolate in qualche modo, si basa sulle seguenti osservazioni.

1. Le cellule sono essenzialmente di forma regolare.

2. La ricostituzione degli eritrociti avviene in un ambiente repulsivo rispetto alle sostanze chimiche ed al calore.

3. Un'ulteriore struttura sub-micron spesso è abbinata a questi globuli rossi o si trova proprio all'interno della forma eritrocitaria. Queste strutture sono identiche nei numerosi campioni di sangue umano anomalo; campioni che sono stati analizzati in concomitanza con la ricerca sul Morgellons.

4. Le dimensioni della forma eritrocitaria all'interno del filamento dentale variano maggiormente rispetto alla specie umana e questa sembra essere una risposta ad un ambiente chimico di ricostituzione. Questo medium chimico è sfavorevole e negativo per un normale sviluppo biologico, ma la ricostituzione sembra prosperare in questo stesso habitat.


Fonte: Ilsole24h





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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 15 settembre 2010

Terraforming: creare un pianeta sintetico

Per un singolare sincronismo, i curatori dell’eccellente blog Freeskies hanno deciso di approfondire negli stessi giorni il tema oggetto di questo articolo in un testo che inseriamo, per ora, tra le fonti, riservandoci di dargli lo spazio che merita, appena possibile.

Che cos'è il Terraforming? “Terraforming è un vocabolo usato per indicare un processo di ingegneria planetaria, consistente nel modificare le condizioni ambientali di un corpo celeste per renderlo abitabile dall’uomo. Il termine fu introdotto nel 1942 all’interno del romanzo di fantascienza Seetee ship ("L’astronave di antimateria") da Jack Willliamson (nato nel 1908) che lo usò nuovamente a più di mezzo secolo di distanza in "Terraforming Earth". La nozione di Terraforming è stata comunque adottata anche da astronomi/esobiologi, come Carl Sagan che, appassionato di fantascienza, lesse presumibilmente il romanzo di Williamson. Al "terraforming" Sagan dedicò la sua tesi di dottorato e riprese poi il concetto in varie opere”.

La spiegazione del Terraforming tratta dall’"Enciclopedia dell’astronomia e della cosmologia" ci offre un appiglio per investigare l’annosa questione “scie chimiche” da un’angolazione sui generis. Osservazioni, ricerche, studi... ci hanno condotto ad ipotizzare che, dietro l’infame operazione, si nascondano molto più che semplici obiettivi di controllo climatico e di predominio economico. Rady Ananda, nell’articolo "Foresta aliena, cielo alieno, oceano alieno", scrive: “Le corporations stanno distruggendo la Terra con il pretesto del fatturato. Infatti le loro attività di spoliazione di Gaia sono così terribili e così onnipresenti che i profitti sembrano difficilmente plausibili come unico autentico movente. Quando sono considerati insieme – i cieli chimici, le piante geneticamente modificate, l'idrosfera contaminata – le persone ragionevoli non possono non restare sgomente di fronte a questa trasformazione aliena del pianeta”.

Davvero l’accento batte sulla trasformazione del pianeta: è un cambiamento parallelo alla mutazione antropologica che vede appunto gli uomini in modo lento, ma irreversibile mutati in esseri bionici. Assistiamo ad una spaventosa metamorfosi dell’ambiente, una metamorfosi il cui carattere distintivo è l’artificialità o, per lo meno, l’ibridazione tra elementi inorganici e forme organiche. L’etere è permeato di onde elettromagnetiche, l’aria, l’acqua, il cibo sono pieni di nanostrutture, molte piante ed animali sono ormai transgenici: la natura ha assunto un’essenza bio-tecnologica. La geo-ingegneria ha invaso tutti gli angoli del pianeta, la tecnologia ha creato delle protesi alla mente. Gli uomini sono automi. L’automazione di un mondo controllato consuona con la meccanicità delle reazioni e dei comportamenti.

Si potrebbe pensare che l’uomo stia diventando una creatura basata sul silicio, su parametri genetici “alieni”: è in atto un terraforming, ma al contrario? Le condizioni degli ecosistemi vengono progressivamente adattate ad esigenze non umane, ad una specie incrociata o ad una genia straniera (forse tecnologica o bionica, una specie di Intelligenza artificiale, come quella raffigurata da Philip K. Dick nei suoi visionari racconti).

Almeno due fenomeni, in tale ottica, vanno riletti: il Morgellons e le misteriose piogge di sangue. Il Morgellons pare un incidente di percorso più che una malattia deliberatamente provocata: essa sembra essere la sintomatologia di un rigetto (nanopatologia) di fronte ad un’aggressione nanotecnologica. Nei soggetti in cui questa affezione non si conclama le nanostrutture restano quiescenti fino a quando un impulso elettromagnetico mirato non provocherà la trasformazione?

Nell'estate del 2001 a Kerala, nell'India sud orientale, subito dopo un misterioso boato, cadde una pioggia di colore tra il rosa ed il rossastro. La notizia fu pubblicata nell'aprile del 2006 sulla rivista “Astrophysics and space science” in un articolo intitolato “La pioggia rossa di Kerala e la sua possibile origine extraterrestre”. Godfrey Louis, ordinario di Fisica teorica ed applicata all'Università “Mahatma Gandhi”, analizzò al microscopio ed a diverse temperature campioni dell'anomala pioggia, scoprendovi cellule con spessi pareti rosse. Queste cellule, prive di D.N.A., contenevano idrogeno, silicio, ossigeno, carbonio ed alluminio. Inoltre Louis, sottoponendo il materiale a differenti emissioni di raggi UV, rilevò picchi variabili di autofluorescenza, fenomeno riscontrabile nelle cellule biologiche, sebbene le cellule "aliene" siano prive di proteine.

Insomma, pare che ci si trovi di fronte ad un rompicapo, poiché le cellule di Kerala paiono qualcosa di intermedio tra inorganico ed organico. E' significativo che esse includano il silicio. Il silicio è l'unico elemento in grado di generare, come il carbonio, catene complesse e può essere adoperato per creare dei sistemi neuronali e cerebrali di tipo artificiale o meglio, dei sistemi in cui il confine tra biologico ed elettronico è assai sfumato. Il silicio è in grado di immagazzinare energia (non a caso, i pannelli fotovoltaici di nuova generazione sono costruiti con celle di silicio) e di condurre l'elettricità.

Da non trascurare un altro "mattoncino" delle cellule di Kerala, l'alluminio, uno fra gli elementi peculiari delle scie tossiche.

Considerando gli elementi chimici e le particolarità delle cellule indiane, viene da pensare che, se esse non sono di origine esogena, la loro struttura chimica e la loro ratio siano state in parte riprodotte in laboratori militari per creare composti cross over, inorganico-organico, materiali artificiali, ma bio-compatibili come quelli reperiti nel materiale di ricaduta delle chemtrails.

L'accostamento carbonio-silicio richiama alla mente uno dei sinistri progetti del governo occulto: è un piano volto a determinare un passaggio della specie umana dalla matrice carbonio alla matrice carbonio-silicio. Questa graduale metamorfosi sembra uno degli scopi ultimi dell’operazione di aerosol clandestino, ma pare anche concomitante con un adattamento dei biomi ad un’intrusione. Nella Terra del futuro convivrà una razza esogena in un ambiente, opportunamente predisposto, con i discendenti transgenici ed ibridi del Sapiens Sapiens? Questi ultimi formeranno una classe di lavoratori sterili (la sterilità sia maschile sia femminile è un problema sempre più grave) alle dipendenze di Altri? Lo scenario qui prospettato richiama la situazione descritta da Aldous Huxley in "Brave new world": gli schiavi, docili ed apatici, sono al servizio delle élites in una società ipertecnologica.

Dal risveglio della coscienza e dall’azione di ognuno di noi dipende se il tetro futuro qui scorciato è solo un momentaneo timore o il destino che attende l’umanità.

Wake up, stand up, fight for your rights!


Fonti:

C. Carnicom, Sangue artificiale, 2009
Enciclopedia dell’astronomia e della cosmologia, Milano, 2005, s.v. Terraforming
Freeskies, Processo di Terraformazione, 2010
Id, Un anno di ricerche: le conclusioni, 2010
R. Ananda, Foresta aliena, cielo alieno, oceano alieno, 2010






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domenica 11 luglio 2010

Muore giovane durante una partita di calcio: la tragedia diventa un giallo

Pubblichiamo una cronaca circa il decesso di un giovane ligure. La prematura morte potrebbe essere stata provocata da un filamento identificabile con le fibre collegate al Morgellons? Le notizie sono frammentarie e mancano aggiornamenti sulle possibili cause della tragedia, ma pare che qualcosa di inquietante sia accaduto.

Aveva lo stomaco perforato da un piccolo oggetto filiforme, lungo circa mezzo centimetro, il giovane di vent'anni, Nicolò Scotto, di Ceranesi (Genova), morto all’improvviso la sera di sabato scorso (26 giugno 2010), mentre giocava a calcetto con alcuni amici a Campomorone (Genova). È il sorprendente esito dell’autopsia compiuta questa sera (29 giugno) dal professor Francesco Ventura. Non si è trattato, quindi, di un improvviso attacco cardiaco, come si era pensato in un primo momento. Il frammento trovato nello stomaco del giovane sarà ora sottoposto a nuovi esami microscopici per accertarne la natura. La piccola perforazione gastrica, di circa quattro millimetri, aveva anche provocato un’emorragia. I familiari del giovane hanno riferito al medico legale che Nicolò Scotto non stava bene da alcuni giorni: era più stanco del solito ed era pallido. A questo punto la Procura della Repubblica proseguirà l’inchiesta per accertare le cause della morte, inizialmente attribuite ad un infarto.


Fonte: Il Secolo XIX




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lunedì 4 gennaio 2010

Scie chimiche e diminuzione dell'irraggiamento solare nell'eziologia di alcune patologie

Gli studi della tossicologa californiana, Hildegarde Staninger, hanno condotto all'individuazione dello stronzio tra gli elementi dei nano-tubi inclusi nei polimeri dispersi con le scie chimiche. Lo stronzio (Sr) è un elemento chimico dal reticolo cristallino cubico. E' piuttosto scarso nella crosta terrestre (0,04 per cento circa), ma assai diffuso, perché quasi sempre presente in tracce più o meno rilevanti nei minerali di calcio. Lo stronzio ha l'aspetto di un metallo bianco-argenteo, molle che si ossida rapidamente all'aria e che reagisce violentemente con l'acqua, sviluppando idrogeno. Le sue proprietà fisiche e chimiche sono quelle di un metallo alcalino-terroso, intermedie fra quelle del calcio e quelle del bario. Per la sua grande analogia con il calcio (i raggi degli ioni Ca++ e Sr++ differiscono di pochissimo), lo stronzio può sostituirlo nelle parti scheletriche degli animali: infatti esistono organismi che lo fissano selettivamente come certi protozoi radiolari.

A proposito di questo elemento, la Staninger osserva: "I livelli delle emissioni atmosferiche dello stronzio sono monitorati dall'Ufficio Foreste degli Stati Uniti. Lo stronzio interagisce con i metaboliti [1] della vitamina D ed innesca meccanismi tossicologici che provocano carenze di vitamina D. I nanotubi sono stati realizzati in silicio-carbonio e stronzio. Lo stronzio è elemento d'elezione per via del suo uso come materiale sensore rice-trasmittente nella progettazione delle nano-antenne d'avanguardia".

La vitamina D o calciferolo è una vitamina liposolubile contenuta in pesce, uova e latticini, ma prodotta anche dall'organismo umano per azione dei raggi solari su un precursore (7-deidrocolesterolo) presente nella cute; la forma attiva principale è l'1,25 colecalciferolo, risultato di processi di idrossilazione che avvengono a livello epatico e renale. Stimola l'assorbimento di calcio e fosfati nell'intestino. La sua carenza provoca alterazioni ossee e rachitismo. La diminuzione dell'irraggiamento solare e l'accumulo di stronzio nell'organismo concorrono dunque a determinare il deficit di vitamina D, alla base di varie patologie, non esclusi i tumori, favoriti appunto dalla scarsità del calciferolo.


[1] I metaboliti sono sostanze che prendono parte alle reazioni chimiche che si verificano nell'organismo o che derivano da esse.

Fonti:

Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. stronzio e Vitamina D
Parkinson news, Deficit di vitamina D nei pazienti parkinsoniani, anno VIII, n. 2, aprile 2009
H. Staninger, Inibizione della colinesterasi come risultato dell'esposizione ad emissioni aeree di materiali nano-compositi, 2009



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