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sabato 26 novembre 2016

The space fence & full planetary lockdown



Il giornalista investigativo Daniel Liszt ha recentemente intervistato la ricercatrice indipendente Elana Freeland cui si deve uno dei migliori saggi inerenti alla biogeoingegneria clandestina mai pubblicati. [1] Nel 2017 uscirà un nuovo libro in cui la Freeland amplia le sue indagini nella direzione già tracciata soprattutto da Carolyn Williams Palit per cui le scie chimiche (chemtrails in inglese) appartengono ad un diabolico progetto non tanto di controllo meteorologico, ma di dominio e di snaturamento dell’umanità. Di seguito qualche nota di Liszt a proposito del volume in oggetto.

La nuova fatica di Elana Freeland, The space fence & full planetary lockdown, si incentra su un sinistro programma governativo finalizzato ad un sistema di sorveglianza globale in grado di tracciare e controllare la popolazione sino alla sfera genetica. Sebbene tale livello sia un progetto ad alto contenuto tecnologico, un piano che coniuga elementi degli impianti H.A.A.R.P. e della S.D.I. (l’Iniziativa di difesa strategica, fortemente voluta da Ronald Reagan) con cui si ionizza l’atmosfera, non bisogna dimenticare che molte operazioni sono volte a mutare il D.N.A. Questo aspetto rappresenta un livello profondo che trascende gli ambiti più noti.

La ionizzazione dell'atmosfera dà la possibilità ai militari di impiantare nano-particelle negli organismi. Questi sensori nanotecnologici possono penetrare la barriera ematoencefalica per attivare segnali wireless che sono poi monitorati in remoto. Gli esseri umani rischiano di diventare dei “ponti” per le radiotrasmissioni.

Lo scopo ultimo alla base di questo progetto è, secondo la Freeland, la costruzione di un apparato utile per centralizzare e gestire l'intero spettro delle attività sul pianeta Terra: il comportamento delle società, gli eventi geopolitici, le condizioni atmosferiche, l’attività sismica e la creazione di una realtà manipolata tramite un’”intelligenza” artificiale.

Già nel 1907 il filosofo austriaco Rudolf Steiner, fondatore dell’Antroposofia, ammonì circa lo sviluppo di un’inquietante tecnologia tesa ad invadere la sfera psichica e mentale degli uomini. Lanciò l’allarme anche a proposito di tendenze “scientifiche” che implicano la creazione di un’intelligenza artificiale (I.A.) destinata a sostituirsi all’umanità. Steiner definì “ahrimaniche” queste forze distruttive e malefiche, in riferimento ad Ahriman, il dio delle tenebre all’interno della tradizione religiosa mazdea, contrapposto ad Ahura Mazda, il dio del bene e della luce. Steiner si batté contro il dominante scientismo e contro il materialismo che staccano l’essere umano dalle sue radici cosmiche e metafisiche.

[1] Riportiamo la quarta di copertina del libro scritto dalla Freeland: “Negli anni ‘50, ‘60 e ‘70 del XX secolo, il nostro governo (quello degli Stati Uniti, n.d.t.) ha condotto sperimentazioni chimiche e biologiche su larga scala, attraverso programmi che prevedevano la diffusione di aerosol: ci riferiamo ad operazioni quali ‘Operation large area coverage’, ‘Operation dew’, ‘Project 112’… Oggi le scie chimiche ed i riscaldatori ionosferici come H.A.A.R.P. sono parti costitutive di un arsenale per cui la Terra è diventato un teatro di guerra dominato dalla “dottrina del’egemonia assoluta”. L’autrice, Elana Freeland, vaglia il tema delle chemtrails, distinguendole dalle scie di condensazione, ed esamina i fenomeni climatici estremi intesi come disastri che arricchiscono le corporations e prostrano i popoli. L’analisi dei brevetti registrati da Bernard J. Eastlund, inerenti a H.A.A.R.P., rappresentano l’abbrivo per un’ampia disamina circa la griglia di controllo ottenuta con la smart dust. La saggista investiga anche il Morgellons, la malattia causata da nanostrutture biotecnologiche per cui i pazienti sono spesso ingiustamente bollati come psicotici”.

Fonte: Darkjournalist

THE SPACE FENCE & FULL PLANETARY LOCKDOWN 2017! DARK JOURNALIST & ELANA FREELAND (VIDEO): Part One, Part Two.


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La guerra climatica in pillole

Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 16 novembre 2012

Il nucleo

Chi si imbatte nell’operazione “biogeoingegneria clandestina ed illegale”, dopo aver considerato le varie sfaccettature del problema, si accorge che la risposta alla domanda cruciale che verte sullo scopo ultimo delle irrorazioni chimico-biologiche tende a rimanere senza risposta. Invero, gli obiettivi delle attività sono assimilabili alla sfera terrestre formata da vari strati e da un nucleo centrale. Così, per mantenere l’allegoria, l’obiettivo riconducibile alle modificazioni meteorologiche e climatiche è la litosfera; il controllo demografico è l’astenosfera; l’alterazione genetica è il mantello superiore e via discorrendo. Il nucleo dunque a quale finalità potrebbe corrispondere?

Gordon Duff, in un articolo del settembre 2012, scrive: “Il monitoraggio U.F.O. si è spostato da quello convenzionale alla nanotecnologia, con sensori microscopici usati per rilevare eventi come spaccature dimensionali e distorsioni temporali, cose discusse solo in serie televisive, come ‘Fringe’ ed ‘X Files’ (tutte della Fox, stranamente)”.[1]

Il breve stralcio riportato contiene dei ragguagli da prendere con le pinze ma interessanti: sono notizie che, tra l’altro, si collegano ad alcune rivelazioni provenienti da un militare italiano da noi contattato. Egli evidenziò che le operazioni in oggetto sono volte, in ultima istanza, ad intervenire sulle proprietà della materia-energia e dello spazio-tempo, sulla base di conoscenze inerenti ad elusivi fenomeni quantistici. Il pubblico è incredulo di fronte a scenari che coinvolgono le caratteristiche esotiche delle particelle subatomiche, caratteristiche che talvolta contraddicono le rassicuranti leggi del macrocosmo.

Eppure da decenni scienziati e tecnici compiono esperimenti ai confini dell’immaginabile e da cui sono scaturiti ritrovati divenuti appannaggio delle forze armate. Così gli studi e le esperienze sulla velocità superluminale, i sistemi antigravitazionali, la scomposizione e ricomposizione molecolare, persino applicazioni circa il controllo delle linee spazio-temporali sono sfociati in tecnologie belliche impiegate in contesti che l’uomo della strada neanche concepisce. La meta finale e fatale è il sovvertimento della natura umana ed il dominio delle leggi universali per opera di una una stirpe degenerata, dopo che tali leggi saranno state deviate e stravolte. E’ un’utopia e, come tutte le utopie, non solo irrealizzabile ma soprattutto perversa.

Il rapporto reperito sul sito ufficiale del governo statunitense e che sancisce l'accordo Italia-USA del 2002, convalida quanto scriviamo. Vi si legge tra l’altro: “I due paesi (Stati Uniti ed Italia, n.d.r) hanno confermato l'importanza delle nanotecnologie come cambiamento di paradigma. Le nanotecnologie saranno alla base di una nuova generazione di prodotti, soprattutto nel settore delle biotecnologie. I risultati di un incontro bilaterale tenutosi a Washington presso la National Science Foundation nel maggio 2002, valorizzano le collaborazioni tra le università degli Stati Uniti e gli istituti di ricerca ed i centri di eccellenza italiani. Le cooperazioni includono i seguenti àmbiti: il comportamento degli elettroni in sistemi a bassa dimensionalità, la comprensione della scala nanometrica, la nanoelettronica, la spintronica, l’ottica, l’optoelettronica, la fabbricazione di dispositivi molecolari in grado di autoassemblarsi”. [2]

Lo ribadiamo: certe spiegazioni possono sembrare inverosimili, ma la fisica quantistica e la nanotecnologia hanno spalancato prospettive che si comprendono solo se si superano visioni convenzionali. L’inquietante e singolare fenomeno dei boati in atmosfera, il parossismo delle attività anche quando non sono necessari interventi sulle condizioni atmosferiche, l’essenza strategica della Biogeoingegneria inducono a ritenere che si debba rispolverare l’aforisma di Eraclito: “La verità è inverosimile”.

La verità spesso poi è insostenibile ed oscura. Tuttavia, dopo un po’ di tempo, gli occhi accecati dalle tenebre, si abituano al buio per ricominciare a vedere.

[1] L'articolo si può leggere tradotto sul numero di ottobre della rivista X Times.

[2] La spintronica è l’elettronica fondata sullo spin. Come scienza, la spintronica studia le strutture elettroniche e di spin dei più svariati materiali. Intesa come tecnologia di memorizzazione ed elaborazione dell’informazione, essa si basa su una sinergia tra l'elettronica ed il magnetismo, proponendosi di affidare allo spin dei portatori la codifica binaria, invece che alla modulazione della carica elettrica. Lo spin dell'elettrone, essendo quantizzato ed avendo solo due configurazioni possibili ("up" o "down"), si presta all'implementazione del codice binario.

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sabato 14 maggio 2011

Il cavallo di Troia per il Transumanesimo

Pubblichiamo un articolo dell'amico Freeanimals. L'editoriale indaga il nesso tra Transumanesimo e Nuovo ordine planetario, captando i segnali che i media di stato inviano, instillando nell'opinione pubblica, in modo subdolo e progressivo, il desiderio di una società ipercontrollata e bio-sintetica. E' un piano di ingegneria sociale che passa attraverso le strategie "dolci" di trasmissioni nazional-volgari come "Voyager".

Se c’è una cosa di buono che ho fatto nella vita è stato liberare gli animali dai loro aguzzini. Un episodio in particolare merita di essere evidenziato: le due scimmiette portate via dall’istituto universitario di ricerca, di Trieste, una delle quali aveva un elettrodo impiantato nel cervello. Se a qualcuno dovesse passare per la testa l’idea che non è carino rompere porte, vetri, armadi e macchinari vari per “rubare” le cavie, rispondo che non è carino nemmeno quello che alle cavie viene fatto. Se vi scandalizza l’idea che qualcuno entri senza autorizzazione in una facoltà di medicina, spacchi attrezzature e sottragga animali da laboratorio, significa che siete complici degli aguzzini, dato che il proverbio dice: “Chi ha pietà dei lupi, non ha pietà delle pecore” e meritereste che si facesse la stessa cosa anche a casa vostra.

Per anni noi antivivisezionisti abbiamo sostenuto che tutto ciò che viene fatto alle bestie, viene fatto, come esercitazione, in previsione del tempo in cui sarà fatto sugli uomini. Tale principio, benché passi inosservato, è da molto tempo messo in pratica, ma ora sta cominciando a diventare sempre meno occulto. Cioè, diventa visibile anche a chi ha sempre avuto gli occhi foderati di prosciutto.

Più passa il tempo e più mi diventa chiaro l’insieme del quadro che si sta delineando. Per esempio, la trasmissione "Voyager", condotta da Roberto Giacobbo, è stata additata da alcuni studiosi della cospirazione come uno strumento di propaganda del sistema per creare confusione, sollevare polveroni e nascondere i veri problemi: si usa il termine inglese “gatekeeper”, guardiano del cancello. E’ il sistema che decide che cosa lasciar trapelare e che cosa occultare alla consapevolezza delle persone. Nella puntata del 9 maggio 2011 si è parlato degli studi compiuti da un numero crescente di ricercatori in merito alla possibilità per l’essere umano di vivere a tempo indeterminato, ovvero di raggiungere una specie di immortalità. Il servizio di "Voyager" in sé non avrebbe nulla di straordinario, se non lo si mettesse in relazione con un articolo di "Panorama" del 24 febbraio 2011, che a sua volta riportava la notizia apparsa sulla rivista "Time" del 21 febbraio, di cui qui sopra si vede la copertina. L’immagine di un cranio umano con un elettrodo che esce dalla nuca e che ci fa venire in mente il film "Matrix", chiude il cerchio con le scimmiette di Trieste e con tutte le altre cavie che, nel mondo, subiscono lo stesso trattamento.

Coloro che siedono nel posto di regia di tutto questo, sono ben consapevoli che, finché si tratta di animali si può fare tutto ciò che si vuole e protesteranno solo gli animalisti, che sono una minoranza, ma con gli esseri umani bisogna andare cauti, perché il primo a lamentarsi sarebbe il Vaticano, che non rappresenta certo una minoranza della popolazione mondiale. (In realtà il Vaticano fingerebbe di essere contrario, poiché la Chiesa di Roma è un think thank mondialista allineato con i poteri occulti, se non addirittura, come sostengono alcuni ricercatori, tra i principali artefici dell'agenda conosciuta come Nuovo ordine mondiale, n.d.r.)

Bisogna adottare una strisciante strategia per convincere la gente che avere un elettrodo impiantato nel cervello è buona cosa, è di moda e, soprattutto, è fatto per il nostro bene. "Time" ha osato diffondere l’immagine più forte, mentre trasmissioni televisive sedicenti scientifiche come "Voyager" o "Mistero", condotto da Raz Degan, usano approcci più leggeri e camuffati. Abbinare l’idea che con un elettrodo nel cervello, ma anche un microchip potrebbe servire all’uopo, il nostro corpo ne trarrebbe beneficio e le nostre funzioni biologiche sarebbero avvantaggiate, significa allestire uno specchietto per le allodole, per arrivare a sbaragliare ogni obiezione e ottenere una massa di persone sottomesse alle direttive che vengono dall’alto.

In parte già ci sono riusciti, mediante subdoli metodi di condizionamento mentale, attraverso la televisione e gli altri mass-media, fino ad arrivare a tecniche sofisticate che impiegano onde elettromagnetiche ed altre frequenze suscettibili di interferire sull’umore della gente.

Gli Illuminati che governano il mondo ci stanno già riuscendo, ma non sappiamo ancora fin dove arriva la loro influenza e dove invece i casi di depressione, omicidi inspiegabili e suicidi immotivati abbiano una causa naturale.

I fratelli Marcianò, titolari del sito di controinformazione sulle scie chimiche meglio informato e documentato in Italia, sospettano di essere stati vittime di una vendetta trasversale, poiché sul palazzo di fronte è stato installato un emettitore di onde elettromagnetiche, rivolto verso la loro abitazione, rimosso dopo la morte del padre, il soggetto più debole della famiglia. Solo i militari ed i servizi segreti potrebbero fare una cosa del genere in quanto, per sua stessa ammissione, l’esercito è tuttora in possesso di tecnologie derivate dagli studi di Nikola Tesla ed i corpi di polizia di varie parti del mondo sono già in possesso di strumenti atti a stordire, rendere sordi o cuocere i manifestanti durante le rivolte di piazza. Il cosiddetto taser è solo l’oggettino più innocuo di cui dispongono gli sbirri.

Immaginate una società in cui ai bambini piccoli, insieme con i vaccini obbligatori verrà inserito sotto pelle un chip con i dati anagrafici, un’antennina microscopica ed altre nano-apparecchiature atte a controllare l’individuo. Sarebbe un mondo in cui forse la criminalità verrebbe annientata, ma gli individui diventerebbero dei numeri privi di valore, automi impossibilitati ad obiettare, a criticare le imposizioni governative ed a operare scelte autonome. Se ora gli Illuminati, bontà loro, ci lasciano l’illusione del libero arbitrio, permettendoci di votare di tanto in tanto i nostri candidati preferiti, quando verrà instaurato il Nuovo ordine mondiale non avremo più neanche l’illusione di essere liberi e le generazioni che verranno dopo non sapranno nemmeno che cosa significa la parola libertà.

Quel concetto astratto per il quale sono morte migliaia di persone, lungo il corso della storia, sarà cancellato dal dizionario della neo-lingua orwelliana che rappresenterà l’unica cultura concessa dal vertice della piramide. Forse i giovani nati sotto quel tipo di regime non soffriranno la mancanza di un bene che non sanno neanche cosa sia.

"Voyager"," Panorama" e "Time" ci prospettano la possibilità che gli scienziati, torturando animali nei laboratori, mettano a punto tecniche di sopravvivenza che ci faranno raggiungere e forse superare i 120 anni di vita. In cambio di tale seducente prospettiva, i padroni del mondo ci chiederanno il piccolo sacrificio di accettare qualche impianto speciale, di piccole dimensioni, in fondo non molto diverso da una protesi, una vite d’acciaio nel femore o un “pacemaker” nel cuore.

La gente si sottometterà volentieri, fiduciosa, certa che tutto sarà fatto per il suo bene, accettando di lasciarsi controllare, pur di avere maggiore sicurezza nelle strade, pur di sconfiggere il terrorismo, che sono gli stessi Illuminati ad aver creato, pur di aspirare al traguardo dell’immortalità o di aggiungere anche un solo giorno alla propria vita che è la meta agognata da tutti gli esseri umani fin dagli albori della storia. Fin da quando abbiamo la consapevolezza della caducità delle cose e della nostra e altrui morte.

Un certo proverbio spavaldo dice: “Meglio vivere un giorno da leoni che un anno da pecore”. Un altro, altrettanto spaccone, recita così: “Meglio morire in piedi che vivere in ginocchio”.

Belle frasi, smentite dalla pratica quotidiana. Sarà facendo leva sulla debolezza dell’essere umano che i massoni promotori del Nuovo ordine mondiale, che sono i discendenti degli alchimisti, introdurranno strumenti di controllo obbligatori e useranno la promessa dell’elisir di lunga vita per ridurci ad automi obbedienti e sottomessi.

Sarà la fine della storia e l’inizio di un incubo, il peggior incubo che ci possiamo immaginare, come neanche Orwell e Huxley sono riusciti a descrivere.


Fonte: Freeanimals



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martedì 9 novembre 2010

L’aggressione della nanotecnologia al D.N.A. ed all'ambiente

L'articolo che pubblichiamo riguarda gli abnormi danni provocati dalla nanotecnologia, ma anche implicitamente le scie chimiche: le chemtrails, infatti, contengono micidiali nanoparticelle. Non ci sembra sia necessario aggiungere altro: solo notiamo che l'autore dell'inchiesta ha lo stesso atteggiamento irresoluto e poco cristallino di chi sconsiglia l'uso della geo-ingegneria, mentre tonnellate di veleni vengono riversate ogni giorno nella biosfera. Così vengono paventate le possibili insidie di una tecnologia che, priva di veri benefici, ha già aggredito da tempo il pianeta ed i suoi abitanti.

Noi tutti pensiamo che gli articoli personali di uso quotidiano siano inoffensivi: cosmetici, lozioni abbronzanti, calze ed abbigliamento sportivo, ma questi prodotti potrebbero contenere particelle nanotech (novità sviluppata dalla cosiddetta nanotecnologia). Le minuscole particelle generate dalla nanotecnologia hanno dimostrato la loro capacità di far ammalare ed uccidere i lavoratori di fabbriche che usano questo tipo di tecnologia. I rischi conosciuti per la salute umana includono danni gravi e permanenti al polmone, mentre gli studi sulle cellule rivelano danni genetici al D.N.A. Estremamente tossiche per la fauna acquatica, le nanoparticelle comportano chiari rischi per molte specie e minacciano l’intera catena alimentare.

Le nanoparticelle sono state presentate dall’industria come il meraviglioso ingrediente di nuovi prodotti per l’igiene personale, il confezionamento degli alimenti, le vernici, le procedure mediche, gli articoli farmaceutici, gli pneumatici ed i pezzi di automobile, tra il numero sempre crescente di altri prodotti di consumo. Le compagnie cosmetiche aggiungono nanoparticelle di diossido di titano alle creme solari per renderle trasparenti sulla pelle. I produttori di abbigliamento sportivo hanno inventato vestiti inodori che contengono nanoparticelle d’argento, due volte più tossiche per i batteri rispetto alla candeggina. Le compagnie industriali automobilistiche hanno aggiunto nanofibre di carbonio per rinforzare pneumatici e pannelli di carrozzeria.

Secondo il "Progetto statunitense sulle Nanotecnologie Emergenti" (P.E.N.), gli articoli per la salute ed il fitness continuano a dominare l’offerta della produzione nanotecnologica, raggiungendo il 60% dei prodotti conosciuti. Il nanoargento è il nanomateriale più impiegato, grazie alle sue proprietà antimicrobiche: nella fabbricazione di gran parte di prodotti, infatti, ben 259 di essi lo contengono (il 26% di 1.000 articoli studiati). L’inventario aggiornato del PEN presenta i prodotti di 24 paesi, inclusi Stati Uniti, Cina, Canada e Germania.

Finora i nanomateriali sono stati così poco compresi che gli scienziati non sono in grado di predire come si comporteranno e di testare la loro sicurezza (sic). Più di 1.000 articoli di consumo manifatturati con nanoparticelle, che possono essere fino a 100 volte più piccole di un virus, sono già sul mercato, nonostante la quasi totale assenza di dati certi sui pericoli che comportano per la salute umana e l’ambiente. Mentre queste particelle atomiche possono essere un beneficio in alcune applicazioni mediche (sic), scienziati ed ambientalisti richiedono maggiori studi. Fino ad oggi sono pochi gli effetti nocivi riscontrati di questa nuova tecnologia virtualmente non regolamentare. Ma questa mancanza potrebbe essere dovuta proprio agli scarsi studi che sono stati condotti nella fretta di trovare un sempre maggior numero di applicazioni nanotech redditizie.

La nanotecnologia, la scienza dell’infinitamente piccolo, è un’importante industria emergente, con un mercato annuale proiettato intorno a un trilione di dollari statunitensi entro il 2015. Essa implica la manipolazione o la produzione di nuovi materiali a partire da piccole porzioni di materia leggermente più grandi di atomi e molecole; argento e carbonio costituiscono i materiali base più importanti.

I nanomateriali sono più piccoli del diametro di un capello umano e possono essere osservati solo attraverso potenti microscopi. Un nanometro è la miliardesima parte di un metro, un capello umano misura circa 80.000 nanometri. Un atomo è pressappoco la terza parte di un nanometro e le nanoparticelle sono gruppi di atomi di solito più piccoli di cento nanometri. Le minuscole particelle di materiali presentano spesso proprietà uniche e diverse da quelle degli stessi materiali in scala più grande. Le nanoparticelle devono il loro successo alle straordinarie e, a volte, davvero insolite, proprietà che possiedono. Ad esempio, le racchette da tennis costruite con nanotubi di carbonio sono incredibilmente forti, mentre i pezzi più grandi di grafite si rompono facilmente. L’industria medica sta investendo enormemente sulle nanoparticelle per creare farmaci di precisione in grado di mirare a specifici tessuti, come le cellule cancerose (sic). Mentre alcuni di questi nuovi materiali possono avere applicazioni benefiche nelle procedure mediche, medicazioni di ferite e prodotti farmaceutici (?), cresce la preoccupazione sui possibili effetti tossici. Le nanoparticelle sono state collegate soprattutto alle malattie polmonari ed ai danni genetici.

Nel corso di un nuovo studio britannico, gli investigatori hanno riscontrato un processo mai visto prima, soprannominato “toxic gossip”, in cui le nanoparticelle di metallo danneggiano il D.N.A., perfino attraverso le barriere di tessuto epidermico intatte. I ricercatori hanno definito la scoperta come un’”enorme sorpresa”, poiché le nanoparticelle, sembra, abbiano indirettamente creato dei danni.

Adesso, per la prima volta, uno studio scientifico ha stabilito una relazione chiara e causale tra il contatto umano con le nanoparticelle e gravi problemi di salute. Secondo un articolo pubblicato sull’ European Respiratory Journal da un gruppo di ricercatori cinesi diretti da Yuguo Song, del "Dipartimento di Medicina del Lavoro e Tossicologia Clinica del Chaoyang Hospital" di Beijing (Pechino), sette giovani operaie si sono gravemente ammalate dopo aver lavorato in una fabbrica di vernici che usava la nanotecnologia. Le operaie hanno sofferto danni gravi e permanenti ai polmoni, oltre ad eruzioni cutanee su viso e braccia. Due di loro sono morte, mentre le altre cinque non sono ancora guarite, nonostante siano passati diversi anni.

Circa cinquecento studi hanno dimostrato la tossicità della nanotecnologia per gli animali, le cellule umane e l’ambiente. Sebbene l’articolo di Song provi per la prima volta l’evidenza della tossicità negli esseri umani, secondo la ricercatrice Silvia Ribeiro questo risultato potrebbe essere solo la punta dell’iceberg di un’industria estremamente rischiosa.

Gli agglomerati di nanoparticelle dello stesso materiale, invece, si comportano diversamente, in modo più potente, più tossico, ed hanno proprietà radicalmente differenti. Ciò che le rende così utili rende anche la loro sicurezza così incerta. È necessaria una ricerca immediata e approfondita sulla tossicità delle nanoparticelle. Gli effetti sulla salute umana e sull’ambiente derivano dalle nanoparticelle che si riversano nei condotti idrici attraverso il trattamento delle acque reflue, colpendo gli organismi che vivono nell’acqua e le persone che bevono e cucinano con quell’acqua.

Le nanoparticelle che destano maggiore preoccupazione sono tre: quelle d’argento, le nanofibre di carbonio e le cosiddette “buckyballs”, ovvero microscopiche strutture di carbonio a forma di pallone da calcio.

Il nanoargento è noto per la sua alta tossicità verso la vita acquatica. Mentre per gli esseri umani l’argento risulta più sicuro di altri metalli tossici come il piombo e il cromo, per gli organismi acquatici purtroppo non è così. L’argento è più tossico per molti organismi di acqua dolce e salata, risalendo dal fitoplancton (alla base della catena alimentare) fino agli invertebrati marini, come ostriche e lumache, e per i pesci, soprattutto nella loro fase di crescita. Molte specie di pesci e crostacei, così come i pesci di cui si nutrono, sono vulnerabili. La prolungata esposizione all’argento colpisce e spezza la salute dell’ecosistema. Il nanoargento è significativamente più tossico dei pezzi d’argento, perché le particelle microscopiche in una vasta area aumentano la loro capacità di interagire con l’ambiente. È stata comprovata la capacità del nanoargento di rompersi, scomporsi e infiltrarsi nell’acqua quando, per esempio, gli indumenti sportivi contenenti nanoparticelle d’argento per il controllo degli odori, vengono centrifugati nelle lavatrici. Secondo uno studio sulle nanoparticelle d’argento adoperate come antimicrobici nei tessuti, su sette campioni testati, quattro di questi hanno perso dal 20 al 35% dell’ argento al loro primo lavaggio ed una marca ha perso la metà del suo contenuto d’argento già dopo i primi due lavaggi, andando a finire direttamente nell’ambiente. Molti corsi d’acqua si stanno riprendendo dagli alti livelli d’argento introdotti dall’industria fotografica durante il ventesimo secolo. I nuovi prodotti contenenti nanoparticelle d’argento possono risultare altamente tossici per i livelli d’argento che verrebbero così reintrodotti nei fiumi e nei laghi attraverso gli impianti per il trattamento delle acque.

Le nanofibre di carbonio aggiunte agli pneumatici ed intessute nell’abbigliamento per produrre diversi colori senza usare tinte, sono tendenzialmente impiegate anche in prodotti attraverso i quali potrebbero essere inalate provocando danni ai polmoni. In uno studio pubblicato sul Journal of Molecular Cell Biology, i ricercatori cinesi hanno scoperto che una classe di nanoparticelle ampiamente sviluppata in medicina, i dendrimeri poliamidoaminici (PAMAM), causa danni ai polmoni, innescando un tipo di cellule programmate, conosciute come cellule mortali autofagiche. Inoltre, le “buckyballs” a base di carbonio hanno dimostrato di essere assorbite dagli organismi semplici, sollevando la preoccupazione che le sostanze tossiche contaminino la catena alimentare danneggiandola alla base.

Oggi, secondo il P.E.N., più di un mille prodotti basati sulla nanotecnologia, sono stati resi disponibili ai consumatori di tutto il mondo. Il più recente aggiornamento dell’inventario, risalente a tre anni e mezzo fa, riflette il crescente uso delle minuscole particelle in ogni cosa, dai prodotti convenzionali come gli utensili da cucina antiaderenti, accendigas, racchette da tennis più resistenti, fino a dispositivi sofisticati come sensori indossabili che monitorano la postura.

“L’uso di nanotecnologia nei prodotti per i consumatori continua a crescere rapidamente”, afferma il direttore del P.E.N. David Rejeski. "Quando abbiamo avviato l’inventario nel marzo 2006, c’erano soltanto 212 prodotti. Se l’introduzione di nuovi prodotti dovesse continuare a questo ritmo, il suo numero potrebbe avvicinarsi a 1.600 entro i prossimi due anni. Questo porterà a significative cause legali per negligenza contro organismi come la Food and Drugs Administration (Agenzia per gli Alimenti e i medicinali) e la Consumer Product Safety Commission (C.P.S.C.), che spesso adottano provvedimenti insufficienti ad identificare prodotti nanotech, prima che vengano introdotti sul mercato”.


Fonte: http://www.comedonchisciotte.org






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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 10 settembre 2010

Scie chimiche, forum, intrecci e linguaggio orientato (Troppo tardi, Tom)

E' vero: è spiacevole ed anche doloroso addivenire a certe conclusioni, ma non si può sottacere che l'informazione considerata controcorrente è – piaccia o no - una costola del sistema. E' vero: crollano dei miti. Chi scrive un tempo ha dato fiducia a giornalisti e ricercatori che reputava liberi ed in buona fede, nonostante legittime divergenze di opinioni. Era una fiducia mal riposta, poiché alcuni personaggi hanno saputo e sanno coagulare attorno a sé il consenso, la stima e pure la simpatia di lettori nauseati dai media di regime.

Queste persone hanno creato siti, pubblicato riviste, organizzato e tenuto conferenze, non mirando al risveglio delle coscienze, ma per mantenerli nel recinto di infinite ed inutili discussioni. La loro strategia è come quella di Quinto Fabio Massimo: si basa sul temporeggiamento. Per discutere il luogo virtuale per eccellenza è il forum ed è proprio nei forum, simili a vivai, che sono nati e cresciuti disinformatori mascherati non di rado scelti come onnipotenti e tirannici moderatori. Non ci si riferisce ai forum del "Corriere" o della "Stampa", ma a quelli annessi a portali "indipendenti". Che cosa accade? Accade che un utente che denuncia le scie chimiche o altri temi scomodi subito è tollerato, ma poi diventa oggetto di denigrazioni e di angherie di ogni tipo. Il dibattito presto degenera e l'iscritto onesto viene isolato: ogni pretesto è utile poi per calunniare quei pochi ricercatori che non si lasciano traviare e che non si piegano alle intimidazioni.

Così, su un noto forum Fighter è espulso, il suo indirizzo IP è - in modo molto democratico - bloccato, mentre Gugumatz (figura legata al C.I.C.A.P.) è nominato moderatore: può avvenire ciò all'insaputa del capo e dei suoi esimi collaboratori, anzi senza il loro avallo? Su un altro forum, l’utente Brunotto che, tra l’altro, era stato sempre pacato e costruttivo, è estromesso, laddove i negazionisti imperversano con scherni e volgari offese.

Non sapendo più come colpire la ricerca, utenti subdoli e pseudo-attivisti si inventano accuse ridicole che sono vere e proprie falsità: "X ha indossato il cappellino della C.I.A., ergo è un agente segreto" (sic). "Y finge di occuparsi di scie chimiche, ma, con il suo atteggiamento rigido (la rettitudine viene definita “rigidità” o “ossessione” o “paranoia”), danneggia la causa, ergo è un disinformatore". "Noi, invece, utenti tolleranti e sinceri dibattiamo con tutti, persino con Attivissimo: noi siamo democratici". Si scambia la licenza per democrazia. Dietro il paravento della democrazia, certi iscritti ai forum compiono tutte le azioni più vergognose: diffondono insinuazioni, diffamano, seminano discordia, escogitano trappole per mettere in cattiva luce gli attivisti veri ed i loro collaboratori. Sono tecniche tipiche dei servizi (queste sì!): prima di uccidere i dissidenti, essi vengono sbeffeggiati, intimiditi, isolati.

Se si indaga un po’, si scoprono gli altarini: non ci riferisce qui tanto a certi colori simbolici ed ai loro abbinamenti che campeggiano sulla pagina principale di alcuni siti o riviste, piuttosto agli strani intrecci tra curatori di siti ed esperti… Segui la scia della nanotecnologia, della cavitazione, degli “studi” sull’ambiente, della gestione di sistemi informatici e di telecomunicazione… e troverai il disinformatore occulto. Cerca il collegamento con le università, centri di controllo mentale e luoghi di arruolamento e di addestramento per ciarlatani. Vi troverai il disinformatore.[1]

Non intendiamo disconoscere le benemerenze di direttori e redattori di pubblicazioni “eretiche”: hanno proposto articoli validi e contribuito ad incrinare l’egemonia del pensiero unico, ma il vero scopo dei vertici non è né la divulgazione né la lotta contro il potere costituito. Abbiamo pubblicato anche alcuni loro articoli di cui riconosciamo lo spessore: le verità possono prescindere dal messaggero. Il vero obiettivo, però, è acquisire una buon nome per poi anestetizzare l’opposizione ed impedire, fingendo di cambiare tutto, mentre non cambia niente, che la verità si affermi e che i cittadini agiscano.



Qui viene a taglio l’analisi di Giulio Carlo Argan, a proposito di Andy Warhol e più in generale della Pop art. Lo storico dell’arte scriveva che quella di Warhol era “un’opposizione voluta ed autorizzata dal sistema”. L’opposizione è voluta, poiché è valvola di sfogo, perché è un modo per liberare energie che potrebbero indebolire, se focalizzate, l’establishment. E’ autorizzata, perché il sistema può ostentare graziosamente il suo atteggiamento “democratico”. Non di rado questa “opposizione” è creata dal sistema stesso con il fine di surrogare quella vera: ad esempio, molti movimenti contro il nucleare sono stati fondati e finanziati da imprenditori che costruiscono centrali atomiche!

All’interno di questa strategia (che è soprattutto un raffinato metodo comunicativo), il giornalista “libero” gioca un ruolo fondamentale, il ruolo di guardiano del gregge o di custode del cancello, gatekeeper. Gugumatz ha come avatar una pecora: molto interessante.

Questa dissidenza blanda o fittizia ama il contraddittorio con i disinformatori di professione: un contraddittorio con questi figuri significa legittimare la propaganda, coonestare le menzogna di stato. Non solo, oltre a dare credibilità a personaggi la cui mala fede è arcinota, si perpetua la solita vana diatriba sul 9 11 e temi simili. Si continua a pestare l’acqua nel mortaio: la conferenza come brillante conversazione, come argomento da salotto. Intanto la gente si ammala e muore, il pianeta è devastato, ma le priorità sono altre: affibbiare l’aggettivo “paranoico” a chi contesta il sistema, raccogliere le “prove”. Fermate il mondo! Devo partecipare ad un convegno.

Intanto utenti e moderatori infiltrati o, meglio, reclutati ad hoc, sfruttando il mal acquisito credito di portali “autonomi” bazzicano in quasi tutti i forum della Rete, incuranti di negare la linea editoriale del sito di riferimento (una linea ufficiale), per subornare iscritti genuini: raccontano loro menzogne di ogni tipo e costringono gli altri fruitori ad estenuanti controversie sul punto di rugiada, sulla legge di Clausius Clayperon e quisquilie simili. Pontificano, sviano, plagiano, insultano… Quando si mettono al corrente i responsabili dei forum di questa condotta non proprio cristallina, che cosa avviene? I responsabili prima nicchiano, affermano di non avere tempo di leggere tutti gli interventi sul forum, quindi, criticati per la loro “clemenza”, prendono le difese degli imbonitori ed anzi ne giustificano le iniziative, con il consueto pretesto della “democrazia”. Infine ricorrono al termine “paranoico”: la maschera è stata gettata.

E’ così: sono dei disinformatori occulti e, se non lo sono, agiscono e scrivono come loro. Dai frutti li riconosceremo e non ci sembrano, nonostante le apparenze, gustosi frutti di bosco.




[1] Tra tutti gli atenei spicca l’Università di Pavia, roccaforte del C.I.C.A.P. Qui accenniamo al fatto che, come avviene nell’ambito delle società segrete (si pensi anche alla distinzione tra Partito interno ed esterno, in “1984” di George Orwell), è probabile che esista un C.I.C.A.P. esterno, cui appartengono i noti Eco, Morocutti, Toselli, Polidoro, Angela, Grassi, Hack etc., ed uno interno, dove operano personaggi insospettabili, ufficialmente autori e responsabili di alcuni siti ritenuti di informazione “libera”. A causa della compartimentalizzazione della struttura, si deve presumere che gli esterni non siano al corrente di chi siano gli interni, anzi costoro agiscono come detrattori dei primi.





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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 1 luglio 2010

L'incubo del Morgellons: esagoni e nanotecnologie (articolo di Ian Smith)

Ian Smith, ricercatrice indipendente ed ella stessa malata di Morgellons, ha scritto un articolo, in cui, oltre a raccogliere l'agghiacciante testimonianza di una paziente, espone alcuni dati frutto di recenti studi su questa malattia. Riportiamo alcuni stralci significativi del testo, ringraziando Tom Bosco, direttore della rivista Nexus per la preziosa segnalazione.

Un orrore completo è stato vissuto da una donna con la malattia di Morgellons. Mi aveva telefonato per raccontarmi la sua storia. Mi ha anche gentilmente permesso di mostrare le sue foto e testimoniare la sua esperienza. Mi ha mandato alcuni dei suoi campioni di pelle affinché io li potessi esaminare.

Questa donna si accorse che qualcosa stava succedendo alla sua gamba. Sentiva qualcosa muoversi e diede uno sguardo da vicino con il suo microscopio digitale. Quello che osservò sembrava appartenere alla sceneggiatura di un film horror. Vide che la trama della sua pelle era cambiata: essa le ricordava le squame di un serpente. La pelle normale era stata sostituita da una struttura esagonale. Gli esagoni costituivano degli aggregati duri che erano di colore bronzeo ed erano incollati attraverso una specie di biopellicola.

Si tratta di materiale nano-tecnologico comparabile con quello estratto da altre ferite di persone affette dal morbo di Morgellons. Ho individuato quattro dispositivi nanotecnologici e di questi, tre figurano nelle stesse pagine dell'Interscience Wiley Journal. Questa rivista specialistica pubblica studi sui biomateriali usati nella ricerca, nella medicina e nel settore delle comunicazioni.

[...] Gli insetti che sovente aggrediscono i malati di questa atroce sindrome sono in realtà attirati dalla cellulosa: la mia precedente ricerca, infatti, ha evidenziato la presenza dell'ameba Discoidium Dictyostelium come componente delle lesioni nei pazienti colpiti dall’affezione. Il residuo di cellulosa di questo organismo può attrarre alcuni piccoli insetti.

Anche se le statistiche ufficiali scarseggiano, esiste un consenso generale sul fatto che un numero elevato di malati di Morgellons ha le seguenti caratteristiche genetiche e fenotipiche.

1. Il fattore Rh negativo
2. Antenati provenienti dal Nord Europa
3. Un aplogruppo genetico U5 Ursula: U5 è il D.N.A. più antico d'Europa.
4. Una duplicazione / Trisomia 1q42 di 11 Q42 12
5. Occhi azzurri, verdi o castani
6. Presenza di alcune anomalie genetiche

Le fibre rosse e blu del Morgellons sono in ognuno di noi. Insetti bio-tecnologici possono trovarsi nelle scie chimiche e sono vettori di varie patologie. Questi insetti sono estremamente resistenti e difficili da uccidere. Ne esistono numerose specie e molti sembrano simili ad insetti naturali. Il colore di alcuni di questi insetti corrisponde al blue delle fibre estruse dai malati di Morgellons. A volte si trovano dei vermi bio-tecnologici: penso che il test del D.N.A. avrebbe rivelato la struttura genetica dei Nematodi. […]


Leggi l'articolo in lingua inglese qui.







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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 12 maggio 2010

Un futuro sistema di controllo globale? (articolo di Michele Altamura)

Pubblichiamo un articolo di Michele Altamura e segnalatoci dall'amico Bacab. L'autore, in modo molto lucido, vede nella diffusione della nanotecnologia una spaventosa minaccia. Come altri ricercatori, Altamura collega il funzionamento delle nanostrutture alla ionizzazione dell'atmosfera. Le nuove tecnologie sono inoltre inserite in un sistema globale di controllo e di manipolazione, basato sulla trasmissione di messaggi subliminali. Non sfuggirà che lo scrittore delinea un quadro assimilabile allo scenario noto come Progetto Blue Beam. Sono imminenti gli inganni olografici, come preludio per la creazione di una religione luciferiana mondiale? Intanto si susseguono gli obliqui annunci attribuiti dagli sprovveduti alla "Regina della pace".

Lo strano e turbato evolversi degli eventi non sfuggirà certo al governo invisibile che, da tempo ormai, controlla le nostre menti e presto sintonizzerà i nostri pensieri su onde e frequenze standardizzate e poi gestibili da una piattaforma.

I progressi della tecnologia sono inmmaginabili: nanotecnologie biologiche, come le "pulci", sono ormai ad un livello tale di avanzamento da non renderle più "fantascienza", ma futuro prossimo. Questi meccanismi costituiscono la versione tecnologica dei parassiti. Sono prodotti da società di I.T., come la "Alien Technology" (sic), e trovano larga applicazione non solo in campo militare, ma anche in ogni altro settore di interesse civile: l'attuale progresso della ricerca permette di produrne alcune di diametro di cento micron, cioè un decimo di millimetro, più piccole di un granello di sabbia. Le "pulci" possono essere innestate nei tessuti dei vestiti, nelle filigrane delle banconote: il passo che separa dalla loro iniezione nel corpo umano per motivi terapeutici e di sicurezza è davvero breve. Basterà semplicemente che le persone si abituino all'idea e, come di fronte ad ogni altra tecnologia, preferisca i vantaggi e le comodità del progresso alla perdita di libertà personale.

Le "pulci" impiantate in un corpo umano formano un sistema di ricezione di informazioni che, a sua volta, possono essere trasmesse al cervello umano, influenzandone gli impulsi e la percezione dei segnali dall'esterno. Questo è stato già realizzato, grazie al fatto che queste micropulci hanno una densità inferiore a quella del sangue, viaggiando all'interno del sistema sanguigno come delle minuscole bolle.

Nell'orecchio interno esistono nervi che sono legati alla percezione di determinate frequenze: un suo danneggiamento potrebbe provocare delle illusioni sonore. Questi nervi sono alimentati da un'arteria di piccolo diametro, l'arteria cerebrale media, collegata all'arco aortico che è invece di diametro più grande e che si dirama direttamente dal cuore. Quando il sangue trasporta delle bolle di azoto, che possono essersi formate a causa della mancanza di ossigeno, queste tenderanno a punteggiare l'arteria cerebrale, perché l'aorta diventa una perfetta trappola. I nervi dell'orecchio interno sono collegati tra loro da capillari poco ramificati (senza anastomosi) che bloccano il defluire di tali bolle che li danneggiano e distruggono i tessuti.

Le "pulci", essendo sferoidali, leggere e della stessa dimensione delle bolle di azoto, si comporteranno allo stesso modo. Seguiranno così questo percorso con ramificazioni che si restringono sempre più, accumulandosi lungo l'arteria cerebrale.

Una volta che queste "pulci" sono raggruppate in un capillare dell'orecchio interno, esse potranno da lì agire non solo sul sistema uditivo, ma anche sul cervello, allora fungeranno da antenne per ricevere segnali sotto forma di microonde compresse. Questi segnali attaccano il sistema nervoso legato all'udito e potranno creare delle allucinazioni acustiche o addirittura condizionare gli individui grazie a messaggi subliminali, ossia al di sotto di un livello sonoro non percepibile in maniera cosciente. Per "livello sonoro" si intende il "livello di percezione": infatti questi segnali non passano più per il sistema ricettivo delle onde sonore, cioè attraverso il timpano. I messaggi saranno, infatti, ricevuti e ritrasmessi, operando poi un vero e proprio "lavaggio del cervello", a nostra completa insaputa.

Non stiamo parlando di fantascienza, perché queste tecniche sono state sperimentate con successo già agli inizi degli anni '70 del XX secolo, usando come effettore le microonde compresse. Queste emissioni elettromagnetiche possono essere inviate da satelliti in grado di coprire vaste regioni o possono essere irradiate da centrali trasmittenti o con un cellulare.

Anche il sistema H.A.A.R.P. (High Frequency Active Auroral Research Program) è stato concepito per sperimentare un sistema di controllo delle folle di paesi interi: gli Stati Uniti e la Russia sono i soli paesi che controllano attualmente questa tecnologia.

Quando le onde sono propagate a grande distanza, possono essere riflesse con specchi invisibili costituiti da superfici di gas ionizzati, creati ad elevata distanza e, a loro volta, originati da altre fonti di microonde.

Le "pulci" elettroniche possono essere iniettate nel nostro corpo tramite i vaccini: entrano in circolazione simili a virus. Tutto questo deve indurci a capire che la diffusione della notizia di un rischio di pandemia potrebbe portare poi ad una vaccinazione di massa, dietro la quale si nascondono delle strategie volte all’assoggettamento della popolazione.

Quello che è in moto non è solo un meccanismo di industrie farmaceutiche, multinazionali, di banche ed assicurazioni: è molto di più! [...]

La risoluzione e le contromisure per il tracollo economico sono state già programmate e previste in ogni minimo dettaglio: sarà creato un nuovo sistema finanziario telematico globale. […]

Non è uno scenario difficile da concepire, se si pensa che un mondo intero ha creduto al crollo delle Torri gemelle perché i piloni di acciaio sarebbero stati fusi dal calore dell'esplosione dell'aereo. Il controllo esiste già e ditte come la Vodafone, l'I.B.M. e la Microsoft sanno bene che cosa sta accadendo.



Fonte: Freemonkeys

Articolo correlato: Regina del sole, 2009



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martedì 9 febbraio 2010

Fulmini fatali

"Eleventh hour" ("L'undicesima ora") è una serie investigativa inerente a temi medici e scientifici. Prodotta dalla C.B.S., rivisitazione dell'omonima miniserie britannica risalente al 2006, "Eleventh hour" comprende diciotto episodi. Protagonista è il dottor Jacob Hood (l'attore britannico Rufus Sewell), un brillante scienziato che lavora per il governo come consulente dell’F.B.I.; coprotagonista è l’agente dell’F.B.I. Rachel Young (la bella attrice statunitense Mary Shelton).

L'episodio "Fulmini fatali" (titolo originale "Electric"), per la regia di Nick Gomez, si apre con una tempesta durante la quale più di quaranta persone sono colpite in strada dai fulmini. La bizzarra coincidenza attira l'attenzione dell'F.B.I.: Jacob Hood e Rachel Young indagano. Quando un uomo viene folgorato dalla batteria della sua automobile, Hood comprende che i decessi non sono dovuti ai fulmini in sé. Scopre così che la pelle delle vittime è divenuta un conduttore elettrico, a causa di nano-filamenti metallici, inclusi sotto il derma e sensibili ai campi elettromagnetici. I due investigatori, infine, vengono a sapere che le morti sono legate ad esperimenti nel campo della nano-tecnologia: infatti, in un laboratorio militare, sono state create nano-strutture per la produzione di microbatterie: queste nano-strutture sono rintracciate nell'organismo di molti fra i dipendenti della società.

Questo è l'intreccio di "Fulmini fatali". Come spesso avviene, la finzione cinematografica o, come in questo caso, televisiva, adombra situazioni reali, lasciando filtrare dei messaggi su questioni che, a causa della censura, non possono essere diffuse, se non "per speculum" ed "in aenigmitate".

Nella trama si possono enucleare i seguenti motivi che alludono al Morgellons.

- Le nano-fibre sottocutanee (Nel telefilm vengono definite "nano-filamenti metallici")
- Il nesso tra le ricerche militari e la malattia
- L'energia che alimenta i nano-filamenti
- La sensibilità degli stessi ai raggi X ed ai campi elettromagnetici in genere

Nella produzione i nano-filamenti, vettori di agenti patogeni, sono alimentati dai raggi X: la Dottoressa Hildegarde Staninger e la giornalista scientifica Carolyn Williams Palit hanno appurato che le nano-strutture del Morgellons, spesso contenenti microscopiche batterie al litio, funzionano grazie all'elettricità dell'organismo ed a specifiche radiazioni, tra cui i raggi ultravioletti.

Come si vede le "coincidenze" sono numerose ed inquietanti.


Ringraziamo l'amica Gianna per la segnalazione.





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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 24 dicembre 2009

Inibizione della colinesterasi come risultato dell’esposizione ad emissioni aeree di materiali nanocompositi ( terza parte – Hildegarde Staninger)

Inibizione della colinesterasi come risultato dell’esposizione ad emissioni aeree di materiali nanocompositi (ultima parte – Hildegarde Staninger)

[ prima parte ] [ seconda parte ]

Molte sostanze diverse tra loro presiedono alla trasmissione degli impulsi nervosi attraverso le sinapsi e molte sono erroneamente denominate neurotrasmettitori. Alcuni esempi di reali neurotrasmettitori stimolatori coinvolti nell'esposizione umana a questi contaminanti sono i seguenti:

• Acetilcolina - sistema nervoso parasimpatico (rilassatore), nervi periferici e sensoriali, sistemi diffusi di modulazione, stimolazione del proencefalo, eccitabilità generica, ciclo sonno/veglia, apprendimento e memoria. Malattie: morbo di Alzheimer e sclerosi multipla. La sclerosi multipla è favorita dall'eventuale mutazione di un gene HLA (Antigene Leucocita Umano) o dalla carenza di vitamina D.

• Norepinefrina - sistema nervoso simpatico (attivatore), sistemi modulatori diffusi nel ponte, stimolazione, eccitamento del cervello in presenza di eventi esterni interessanti, aumento della reattività, allarme, attenzione, prontezza, dolore, gratificazione, umore, metabolismo cerebrale, ciclo sonno/veglia e memoria. Malattie: disturbo da deficit di attenzione (Attention Deficit Disorder, ADD), sindrome da deficit dell'attenzione con iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, ADHA) e depressione.

• Dopamina - sistemi modulatori diffusi, sostanza nera di Sömmering, movimento volontario, area ventrale tegmentale (VTA), assegnazione di valore ai comportamenti adattativi e sistema di gratificazione dell'attenzione. Malattie: schizofrenia, gatti di Wain (cfr. Louis Wain, pittore diagnosticato schizofrenico, n.d.r.), ricerca di novità, morbo di Parkinson e disordine ordinato-riflessivo.

• Serotonina - sistemi modulatori diffusi, inibizione, nucleo di Raphe, modulazione del sollievo dal dolore, umore, comportamento emozionale, senso di sazietà, equilibrio, positività, ciclo sonno/veglia, fasi del sonno, eccitazione. Malattie: disturbo bipolare e sinestesia.

• Peptidi – oppioidi: gioia, analgesia e respirazione. Malattia: autismo.

• Glutammato - 70% dei neuroni cerebrali, apprendimento e memoria. Malattie: epilessia e morte delle cellule cerebrali.7

Si è rilevata la presenza di valori di carbossiemoglobina e livelli di ammoniaca. Queste sostanze sono i prodotti della degradazione di nanotubi/compositi in silicone e dei rivestimenti ad essi applicati, come si rinvengono nell'Acrylin™ e nei nanotubi di silicone.

E' di fondamentale importanza notare come le eccessive quantità di AChE mostrate dai valori comparativi di base della paziente si accumulino nelle terminazioni periferiche gangliari e centrali dei nervi (sinapsi) negli organi effettori, concentrazioni elevate si verificano nel plasma e nel fluido intestinale. Gli effetti di intossicazione connessi alla stimolazione dei recettori della M- e N-colina (presenti sulle terminazioni nervose degli organi effettori) sono i seguenti:

• effetto muscarinico dovuto ad impulsi nervosi postgangliari colinergici che stimolano i recettori di M-colina situati nei polmoni, apparato gastrointestinale, cuore, reni, ghiandole sudorifere, pupille e muscoli.

• effetto nicotinico sui ricettori delle sinapsi gangliari e delle placche motorie, nella parte bulbare della ghiandola surrenale e nei noduli carotidei.

• effetto centrale dell'AChE dovuto a cellule nervose o accumulo di AChE con impatto diretto sui recettori della colina, con parallela inibizione di altri enzimi per opera di nanoparticelle o specifici inibitori della colinesterasi (pesticidi e polimeri) come lipasi, esterasi del colesterolo, proteinasi, monoamminooxidasi ed altre esterasi non specifiche.

La durata dei sintomi dipende in parte dal tasso di riattivazione dell'AChE. La riattivazione spontanea dipende dalla struttura chimica associata all'enzima. La riattivazione dell'enzima inibito può essere considerevolmente facilitata da speciali composti (ossime). Molti di questi composti hanno assunto l'importante ruolo di antidoti nel trattamento degli avvelenamenti da pesticidi.

L'enzima inibito può anche essere trasformato in uno stato in cui non si verifica più la riattivazione spontanea e in cui le ossime non sono più in grado di riattivarlo. Il fenomeno è noto come "invecchiamento" ed è caratterizzato dalla rimozione di uno dei gruppi alchilici dai gruppi fosforilici attaccati agli enzimi. La rapidità di invecchiamento dell'AChE inibita dipende dalla natura chimica dei materiali fosforilanti. Si noti che la presenza di fosforo è stata rilevata in precedenza anche in altri individui risultati esposti a materiali avanzati nanomicrobici/nanoparticolati.

Nel corso dell'ultimo anno, la paziente ha sperimentato i seguenti sintomi tipici dell'AChE, elencati in base alla parte corporea colpita (sistema organico bersagliato):


Localizzazione topica - Segni e sintomi

Occhi: aumento della lacrimazione, leggera miosi (visione occasionalmente diseguale, in seguito marcatamente offuscata), dolore agli occhi in fase di focalizzazione, emicranie, iperemia congiuntivale.

Sistema respiratorio: rinorrea, iperemia (esposizione locale), senso di costrizione al petto, respiro ansimante prolungato, broncocostrizione, aumento delle secrezioni, dispnea (fame d'aria), leggero dolore al petto, tosse, edema polmonare.

Sistema gastrointestinale: aumento della salivazione, anoressia, vomito, crampi addominali, senso di costrizione epigastrico e substernale (cardiospasmo) con bruciore di stomaco e flatulenza gastrica, diarrea, tenesmo e defecazione involontaria (incontinenza fecale).


Ghiandole sudorifere: incremento della sudorazione

Muscolatura striata: affaticamento facile, leggera debolezza, contrazioni muscolari involontarie, fascicolazioni (più pronunciate nel lato di esposizione), crampi, debolezza generalizzata ed estesa ai muscoli respiratori, dispnea, cianosi.

Sistema nervoso centrale: vertigini, tensione, ansietà, tremore, irrequietezza, labilità emozionale, eccessiva attività onirica, insonnia, incubi, mal di testa, apatia, introversione e depressione, picco di onde lente ad elevato voltaggio nell'elettroencefalogramma (specie in iperventilazione), sonnolenza, difficoltà di concentrazione, difficoltà di memoria, confusione, difficoltà di articolazione verbale, atassia, debolezza generalizzata, coma con assenza di riflessi, respirazione alterata del tipo Cheyne-Stoke (apnea alternata a iperventilazione, n.d.r.), convulsioni, depressione dei centri respiratori e circolatori, dispnea, abbassamento repentino della pressione sanguigna.

Sistema circolatorio: bradicardia, calo del volume di sangue pompato dal cuore, arresto cardiaco, paralisi dei centri vasomotori.

I sintomi clinici dei diversi gradi di valore dell'AChE sono basati sulla riduzione dell'ACh e non sulla sua inibizione.

Una leggera (60%) riduzione dell'AChE si traduce in debolezza, mal di testa, vertigini, visione ridotta, salivazione, lacrimazione, nausea, vomito, assenza di appetito, mal di stomaco, irrequietezza, miosi, moderato spasmo bronchiale, convalescenza di alcuni giorni per pesticidi e nano particelle non identificati.
Una moderata (dal 60 al 90%) riduzione dell'AChE comporta improvvisa manifestazione di debolezza generale, mal di testa, disturbi alla vista, eccesso di salivazione, sudorazione, vomito, diarrea, bradicardia, ipertonia, mal di stomaco, contrazioni involontarie dei muscoli facciali, tremore delle mani, della testa e di altre parti del corpo, aumento dell'eccitazione, disturbi nella deambulazione, sensazione di paura, miosi, nistagmo, dolore al petto, difficoltà di respirazione, cianosi della membrana mucosa, crepitio nel respiro; convalescenza in una o due settimane per pesticidi e nano particelle non identificati.

Una grave (dal 90 al 100%) riduzione dell'AChE provoca tremore improvviso, convulsioni generalizzate, disturbi psichici, intensa cianosi della membrana mucosa, edema polmonare, coma, morte per arresto cardiaco e respiratorio dovuto a pesticidi e nanoparticelle.

Se i valori CD 57 +/CD3+/CD+8 fossero stati testati e si fossero rivelati alti, sarebbero indicativi di specifiche reazioni immunochimiche, come dimostrato dall'inibizione e riduzione dell'AChE nel sistema nervoso in conseguenza all'esposizione a nanoparticelle che si sono dimostrate più tossiche per la cellula che una molecola regolare. E' importante notare che non sono stati condotti test per gli anticorpi anti-mielina e, se fosse presente un anticorpo positivo, sarebbe confermato come fattore primario il fatto che le particelle si legano al nervo piuttosto che incorporarsi all'interno del nervo stesso, come è stato, invece, notato nelle particelle virali che si insediano nel rivestimento mielinico.



Inoltre, bisogna prendere in considerazione il rivestimento delle nanoparticelle che è costituito da agenti antimicrobici, come lo Scudo Microbico AEGIS, che è costituito da silano e quando esposto ad ossigeno si decompone in silicone, monossido di carbonio, diossido di carbonio e silicio. Il silicio viene rimosso con l'esposizione all'Acqua del Dr. Willard (CAW, Catalyst Altered Water, n.d.r.). La maggior parte delle nanoparticelle e dei materiali nanocompositi è rivestita con un agente antimicrobico, specialmente se destinata a uso interno, come nelle applicazioni della Nano Medicina e della Terapia Genetica. 9, 10, 11, 12


CONCLUSIONE

La donna è risultata esposta a materiali nanomicrobici avanzati che ha avuto come conseguenza la produzione nel suo corpo di fibre, nanocompositi e nanoparticolati, i quali hanno reagito con i suoi sistemi organici come precedentemente dettagliato in questo studio.

In conclusione, il soggetto ha sofferto di inibizione cronica acuta e di riduzione dell'acetil-colinesterasi, nonché di avvelenamento da nanoparticolati. Questi materiali sono stati in grado di interferire con i suoi processi metabolici e principalmente con il tratto gastrointestinale, il cuore, i polmoni e i reni.

La storia clinica del soggetto conferma l'esposizione a vettori virali esantematici, inclusa l'inoculazione di vaccino antipoliomielitico in età infantile. I vettori virali e i rivestimenti proteinici adenovirali sono precursori dell'interazione della vitamina D per il fattore successivo, con inibizione ACUTA dell'AChE dovuta ad esposizione a nanoparticelle, che hanno mostrato una maggiore tossicità all'interno della cellula e degli organelli coinvolti nei sistemi di difesa cellulare rispetto ai normali agenti chimici e pesticidi.

I livelli delle emissioni atmosferiche dello stronzio sono monitorati dall'Ufficio Foreste degli Stati Uniti. Lo stronzio interagisce con i metaboliti della vitamina D ed innesca meccanismi tossicologici che provocano carenze di vitamina D. I nanotubi sono stati realizzati in silicone-carbonio e stronzio. Lo stronzio è elemento d'elezione per via del suo uso come materiale sensore rice-trasmittente nella progettazione delle nano-antenne d'avanguardia. Ulteriori studi si rendono necessari per determinare il Livello di Assenza di Effetti da esposizione a nanoparticolati e nanocompositi. Il genere umano è tuttora agli albori della determinazione dei meccanismi tossicologici derivanti da esposizione a materiali avanzati nanomicrobici. Abbiamo bisogno di conoscere il livello esatto di tolleranza entro il quale questi materiali non costituiscono una minaccia per la salute e la sicurezza degli esseri umani, oltre che dell'ambiente e di tutti gli esseri viventi. Ciò è tanto più urgente, quanto più è ormai noto che il maggior fattore di rischio è l'esposizione alle emissioni di aerosol condotte a livello globale.


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E SITOGRAFICI:

1. www.projectearthscope.com and www.usairforce-projectG1.com

2. www.usc-sencil.com

3. Morgan, Donald P. Recognition and Management of Pesticide Poisonings, 4th Edition. US EPA Agency. EPA-540/9-88-001. US Government Printing Office.
Washington, D.C. © 1989

4. http://ww.darpa.mil/DSO/rd/UPC/site and State of Florida’s “Web of Justice” Domestic Preparedness and Weapons of Mass Destruction Links http://www.co.pinellas.fl.us/bcc/juscoord/eweapon.htm

D.A.R.P.A. Unconventional Pathogen countermeasures Program, University of Michigan. Autoimmune endocrine disease. Gene transfer using a synthetic polymer. University of Michigan, News and Information Services, News Release 412 Maynard, Ann Arbor, Michigan, September 23, 1998 “New agent kills influenza virus, prevents infection in mice. Principal Investigator: James R. Baker, Jr., M.D.

5. http://www.projectearthscope.com US seeding of smart dust and smart crystal west coast of USA to the east coast of USA for Weather Modification.

6. http://www.csn-deutschland.de/blog/en/absorption-and-inhibitionof acetylcholinestease.

Wang, Z., Shao, J., Li, F., Gao, D., and B. Xing. “Absorption and Inhibition of
Acetylcholinesterase by Different Nanoparticles.” College of Environmental Science and Engineering. Ocean University of China. Qingdao, China. Chemical Sensitivity Network © June 19, 2009.

7. Woolf, Clifford J. and Tarek A. Samad. United States Patent: 72566266 Human DRG11-Responsive Axonal Guidance and Outgrowth of Neutrite (Dragon) Proteins and variants thereof. The General Hospital Corporation, Boston, MA. Federally sponsored research or development under Grant No.: 5R01-NS038253 Awarded by the National Institutes of Health. The Government has certain rights in this invention. Awarded: August 14, 2007 (withdrawn “?” Fall 2008).

8. Staninger, Hildegarde. “Aspartame & Excitatory Neurotransmitters.” Korean Healthy Life Magazine. Los Angeles, CA © April 29, 2004.

9. Kaloyanova, Fina P. and Mostafa A. El Batawi. CRC Human Toxicology of Pesticides. CRC Press. Boca Raton, FL © 1991

10. Leeson, C. Roland and Thomas S. Leeson. Histology. Chapter 17: The Endocrine System. W. B. Saunders Company. Philadelphia, PA pgs: 364-388 © 1966

11. Wei, Chiming. Medical Clinics of North America: Nanomedicine. Saunders
Philadelphia. © September 2007 (www.theclinics.com)

12. Staninger, Hildegarde. Use of Opaline Dry Oxy Capsules and Dr. Willard’s Water (CAW) to Remove Silane Coatings on Advanced Nanomicrobic Materials. Morgellons 911: Evaluation, Identification and Treatment. NREP Publishing, Des Plains, IL. © December 2009



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sabato 5 dicembre 2009

Inibizione della colinesterasi come risultato dell’esposizione ad emissioni aeree di materiali nanocompositi (seconda parte – Hildegarde Staninger)

Nel pubblicare la seconda parte (vedi qui la prima parte) del fondamentale articolo elaborato dalla Dottoressa Staninger, rinnoviamo i nostri ringraziamenti a RH negativo per l’eccellente traduzione del testo.


Recenti studi, condotti dal Collegio di Scienze Ambientali ed Ingegneria della Ocean University (Cina), Qingdao, China (Z. Wang et. al.) [5], [6] hanno mostrato che le nanoparticelle fabbricate artificialmente possono essere tossiche, tramite le loro interazioni con proteine (aminoacidi precursori) e con gli enzimi. L'acetil-colinesterasi (AchE) è un enzima chiave localizzato nel cervello, nel sangue e nel sistema nervoso. Di conseguenza, l'assorbimento e l'inibizione dell'AChE per opera di specifiche nanoparticelle, SiO2, TiO2, Al2O3, Al, Cu, e Cu-C (rame rivestito al carbonio), di nanotubi di carbonio a pareti multiple (MWCNT) e nanotubi di carbonio a parete singola (SWCNT) hanno avuto i seguenti risultati.

• I nanotubi di carbonio hanno mostrato un'elevata affinità per l'assorbimento di AChE. I nanotubi del tipo SWCNT (94%), le nanoparticelle SiO2 e Al2O3 hanno mostrato il minor tasso di assorbimento.
• Il rilascio di Cu (2+) nelle sospensioni di nanoparticelle Cu e Cu-C ha causato il 40% e il 45% di riduzione dell'attività dell'AChE rispettivamente, inoltre, dal confronto tra le particelle di Cu grezzo e quelle attivate al carbonio, emerge che l'inibizione per opera delle particelle grezze è inferiore rispetto a quella delle corrispondenti nanoparticelle.
• Nelle particelle grezze di Cu, l'inibizione dell'AChE è causata principalmente da ioni dissolti, ma per il carbone attivo si ha essenzialmente assorbimento.
• L'inibizione di AChE per opera di Cu, Cu-C, MWCNT e SWCNT è correlata al dosaggio e le loro concentrazioni inibitorie medie (IC 50) sono 7, 17, 156 e 96 mg/L-1, rispettivamente, a dimostrazione del fatto che queste particelle possono avere un potenziale neurotossico e che l'enzima AChE si presta ad essere usato come bioindicatore nell'esposizione a nanoparticelle.

I principali meccanismi di azione tossicologica delle nanoparticelle impiegate nei materiali nanocompositi, sono principalmente connessi all'inibizione della colinesterasi. Sono tre le principali reazioni biochimiche responsabili di questi effetti tossicologici.

1. Inibizione dell'attività della colinesterasi.
2. Inibizione dell'esterasi bersaglio della neuropatia (Neuropathy Target Esterase, N.T.E.) e sviluppo di neuropatia ritardata.
3. Rilascio di gruppi alchilici attaccati all'atomo di fosforo e alchilazione delle macromolecole, inclusi D.N.A. ed R.N.A.

Nell'agosto del 2008, la paziente fu sottoposta a test sugli anticorpi antinucleari ed il risultato fu di 25 AU/ml. Il test degli anticorpi sulla membrana nucleare (A.N.A.) conferma la formazione di anticorpi sulla membrana nucleare della cellula. Riesaminando la tabella che illustra le varie percentuali di inibizione della colinesterasi dagli iniziali valori individuali di base, si potè dedurre che la donna aveva sofferto di grave tossicità cronica per l'AChE in relazione ai suoi originari valori funzionali di base per i parametri relativi sia al plasma sia ai globuli rossi. Bisogna sottolineare che, quando i valori di inibizione percentuale sono alti sia nel plasma sia nei globuli rossi, l'individuo è soggetto ad un comportamento estremamente aggressivo, mentre quando i valori sono bassi la tendenza è alla depressione ed al suicidio. La paziente aveva raggiunto valori percentuali di inibizione della colinesterasi fino al 59% nel plasma e fino al 96.4% nei globuli rossi, con un valore annuale di inibizione del 55.92% per il plasma e del 61.74% per i globuli rossi. Nel corso di appena tre settimane, dal 21 luglio 2009 al giorno 11 agosto 2009, il valore di inibizione della colinesterasi arrivava all'86.2%.

Durante questo lasso di tempo, la paziente ha sperimentato diverse manifestazioni intestinali atipiche che le sarebbero state diagnosticate come incontinenza fecale. Così, a conferma di come le nanoparticelle da materiali nanocompositi siano metabolizzate ed espulse attraverso la Terapia a Calore Radiante (Radiant Heat Therapy) F.I.R. e l'assunzione di appositi integratori alimentari, i valori di AChE diverranno un notevole fattore inibitorio. Il valore dell'A.N.A., che dovrebbe essere ripetuto, confermerebbe l'alchilazione delle macromolecole di D.N.A., dal momento che il test A.N.A. è specificamente mirato alla misurazione degli anticorpi sulla membrana nucleare e la stessa paziente era stata sottoposta a test genetici in ambito tossicogenomico, che ha mostrato valori “baschi” (i valori “baschi” sono un parametro genetico usato per i confronti tra gruppi di popolazioni, poiché i Baschi sono una delle poche etnie viventi in Europa di origine non indoeuropea; tra i Baschi si rileva una percentuale di soggetti con RH negativo superiore al 50 per cento – n.d.r.) inferiori a quelli del gruppo di riferimento, che sono noti per avere membrane cellulari di maggior spessore, per cui sarebbe necessaria una maggiore quantità di enzima dismutasi superossido per neutralizzare le neurotossine. Molti dei nuovi nanotubi e materiali nanocompositi necessiterebbero di enzima dismutasi superossido (S.O.D.) per neutralizzare la nanocontaminazione da Cu e Cu-C attraverso reazioni SOD-1 Zn/Cu.

E' importante notare che, nella formulazione della proteina Drago, l'acido adiptico (o adipico), un precursore dell'aspartame con isoleucina, leucina, lisina e arginina, reagisce con gli esteri della fenilalanina. [6],[7]
La proteina Drago è stata usata come proteina universale per miscelare i plasmidi di D.N.A. negli idrogel e nei materiali nanocompositi. La paziente aveva quantità misurabili di aminoacido fenilalanina presenti nei suoi precedenti test delle urine. Il nome chimico dell'aspartame è estere metilico N-L-alfa-aspartil-L-fenilalanina-1. L'aspartame ed i suoi isomeri sono 160 volte più dolci dello zucchero normale.

Si tratta di un dipeptide che si ricava dall'N-benzoildiestere. Quando questo composto viene fatto reagire con un estere della fenilalanina come additivo nel cibo o come componente in molte proteine nano-sintetiche, si ha la liberazione di un composto più reattivo: l'estere P-nitrofenile. L'estere P-nitrofenile è noto come neurotrasmettitore stimolatore proprio come la forma L dell'acido aspartico ed è un ingrediente primario nella produzione di aspartame.

I neurotrasmettitori, di cui è nota l'azione di propagazione degli stimoli nervosi nel neurone ricevente, sono chiamati neurotrasmettitori stimolatori. [8] Questi composti sono sintetizzati all'interno del corpo cellulare neurale (il soma) e migrano lungo l'assone fino ai terminali pre-sinaptici. Qui essi vengono immagazzinati in piccole tasche chiamate vescicole, che si fondono con la membrana sinaptica come una catena di mortaretti connessi ad una singola miccia. Quando una corrente depolarizzante (il potenziale di azione) viene ricevuta, queste vescicole rilasciano il loro contenuto nella fenditura sinaptica.

La fenilalanina è un precursore dei neurotrasmettitori di catecolamina nel cervello. Livelli elevati in sede cerebrale sono stati messi in relazione con colpi apoplettici e con il rischio di infarto emorragico (quando la fenilalanina forma fenil-propanolamina ed in associazione con l'aspartame). L'acido aspartico è in grado di abbassare le soglie di manifestazione del colpo apoplettico, rendendo tale evento più probabile nel futuro. Questo effetto congiunto dell'acido aspartico e della fenilalanina incrementerebbe notevolmente la probabilità di un colpo apoplettico, soprattutto in condizioni di ipoglicemia.


Fine seconda parte. Leggi qui la terza ed ultima parte.





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