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giovedì 1 luglio 2010

L'incubo del Morgellons: esagoni e nanotecnologie (articolo di Ian Smith)

Ian Smith, ricercatrice indipendente ed ella stessa malata di Morgellons, ha scritto un articolo, in cui, oltre a raccogliere l'agghiacciante testimonianza di una paziente, espone alcuni dati frutto di recenti studi su questa malattia. Riportiamo alcuni stralci significativi del testo, ringraziando Tom Bosco, direttore della rivista Nexus per la preziosa segnalazione.

Un orrore completo è stato vissuto da una donna con la malattia di Morgellons. Mi aveva telefonato per raccontarmi la sua storia. Mi ha anche gentilmente permesso di mostrare le sue foto e testimoniare la sua esperienza. Mi ha mandato alcuni dei suoi campioni di pelle affinché io li potessi esaminare.

Questa donna si accorse che qualcosa stava succedendo alla sua gamba. Sentiva qualcosa muoversi e diede uno sguardo da vicino con il suo microscopio digitale. Quello che osservò sembrava appartenere alla sceneggiatura di un film horror. Vide che la trama della sua pelle era cambiata: essa le ricordava le squame di un serpente. La pelle normale era stata sostituita da una struttura esagonale. Gli esagoni costituivano degli aggregati duri che erano di colore bronzeo ed erano incollati attraverso una specie di biopellicola.

Si tratta di materiale nano-tecnologico comparabile con quello estratto da altre ferite di persone affette dal morbo di Morgellons. Ho individuato quattro dispositivi nanotecnologici e di questi, tre figurano nelle stesse pagine dell'Interscience Wiley Journal. Questa rivista specialistica pubblica studi sui biomateriali usati nella ricerca, nella medicina e nel settore delle comunicazioni.

[...] Gli insetti che sovente aggrediscono i malati di questa atroce sindrome sono in realtà attirati dalla cellulosa: la mia precedente ricerca, infatti, ha evidenziato la presenza dell'ameba Discoidium Dictyostelium come componente delle lesioni nei pazienti colpiti dall’affezione. Il residuo di cellulosa di questo organismo può attrarre alcuni piccoli insetti.

Anche se le statistiche ufficiali scarseggiano, esiste un consenso generale sul fatto che un numero elevato di malati di Morgellons ha le seguenti caratteristiche genetiche e fenotipiche.

1. Il fattore Rh negativo
2. Antenati provenienti dal Nord Europa
3. Un aplogruppo genetico U5 Ursula: U5 è il D.N.A. più antico d'Europa.
4. Una duplicazione / Trisomia 1q42 di 11 Q42 12
5. Occhi azzurri, verdi o castani
6. Presenza di alcune anomalie genetiche

Le fibre rosse e blu del Morgellons sono in ognuno di noi. Insetti bio-tecnologici possono trovarsi nelle scie chimiche e sono vettori di varie patologie. Questi insetti sono estremamente resistenti e difficili da uccidere. Ne esistono numerose specie e molti sembrano simili ad insetti naturali. Il colore di alcuni di questi insetti corrisponde al blue delle fibre estruse dai malati di Morgellons. A volte si trovano dei vermi bio-tecnologici: penso che il test del D.N.A. avrebbe rivelato la struttura genetica dei Nematodi. […]


Leggi l'articolo in lingua inglese qui.







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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 18 maggio 2009

Strani filamenti nelle urine di soggetti apparentemente sani

"Piante, uomini ed animali sono costantemente esposti, nel loro ambiente, ad una vasta gamma di sostanze chimiche estranee agli organismi naturali. Queste sostanze possono essere di origine naturale o umana. In genere i composti lipofilici sono facilmente assorbiti attraverso la pelle, i polmoni o il tratto gastrointestinale. Un’esposizione costante o anche intermittente a queste sostanze lipofiliche potrebbe sfociare in un loro accumulo nell’organismo, a meno che non siano presenti mezzi per l’eliminazione. Inoltre, le sostanze chimiche possono essere espulse attraverso l’urina, la bile, le feci, l’aria espirata e la traspirazione. Tranne che per l’espirazione, la facilità con cui i composti chimici sono eliminati dall’organismo, dipende in larga misura dalla loro solubilità in acqua. Questo è particolarmente vero per le sostanze chimiche non volatili, che sono eliminate con l’urina e le feci, le vie prevalenti di espulsione. I composti lipofilici, che sono presenti in questi fluidi, tendono a diffondersi nelle membrane cellulari e ad essere riassorbiti, mentre i composti solubili in acqua vengono espulsi. In questo modo si spiega perché le sostanze lipofiliche possono accumularsi nell’organismo: esse sono facilmente assorbite, ma scarsamente escrete.

Il Morgellons è una malattia che colpisce uomini ed animali con circa 93 sintomi. I soggetti colpiti da questo morbo, rintracciano fibre colorate che crescono sotto pelle nonché lesioni da cui trasuda un materiale simile al gel o possono avere la sensazione di una scheggia di vetro che trafigge il derma come un ago. L’esame tossicologico dei campioni estratti da un paziente cui è stata diagnosticata questa sindrome e che aveva subìto un’operazione al ginocchio, rivelavano che il campione conteneva silicone e silicio. Ulteriori analisi di questi campioni, eseguiti usando la tecnologia Micro Raman, rivelarono che le fibre erano composte da due parti di poliammide, come una cannuccia di plastica terminante in una testa di silicone. Il poliammide è un materiale sintetico. E’ nylon con un altro nome. Il nylon è un composto lipofatico, proprio come il silicone. Inoltre, fibre di polietilene sono state trovate nei talloni e nei piedi di alcuni pazienti. La differenza tra questi composti e quelli prodotti industrialmente è la seguente: i primi sono di nano dimensioni.

Nano-dimensione significa che lo zero è seguito da nove decimali. E’ inferiore alla larghezza di un capello umano. Com’è possibile che qualcosa di così piccolo sia tanto dannoso alle persone? I nano-materiali, che hanno molteplici usi, come la polvere intelligente, i nano-gel, i punti quantici, i nanotubi, i nanofili, sono parte di un campo in espansione della nonotecnologia. Se qualcosa è così piccolo da non stimolare il sistema immunitario a reagire ad un’aggressione esterna, si verificherà una reazione cellulare tossicologica.

Non importa quale sia l’agente biologico o chimico:
l’organismo si è adattato per proteggersi e per espellere il materiale tossico, tuttavia esso non è pronto ad un invasore nano-tecnologico, poiché è un nemico invisibile. Normalmente l’organismo ricorrerebbe alla biotrasformazione e rimuoverebbe il materiale tossico, ma non nel caso del Morgellons, che sembra avere un’intelligenza propria, visto che crivella l’organismo con le sue fibre e lo aggredisce con una continua auto-replicazione.

Gli strumenti nanotecnologici sono un'insidia ignorata. David Williams, consigliere dell’Unione Europea per i problemi della percezione delle tecnologie mediche afferma: “Il corpo umano è disegnato per respingere o attaccare agenti estranei delle dimensioni di una cellula”. Ancora peggio, gli strumenti nanotecnologici potrebbero inibire il sistema immunitario irreversibilmente.

Se strumenti così piccoli sono in grado di sfuggire al sistema immunitario, ci si chiede quali saranno gli effetti sulle membrane cellulari, sul nucleo del DNA e sulla sua membrana. Se i nanomateriali sono costituiti da plasmidi di funghi, batteri o virus, questi nuovi materiali si mescoleranno e si legheranno ai nostri costituenti interni delle cellule? (Mutazione genetica – n.d.r.)

Nel progetto FMN, due persone affette da Morgellons hanno sottoposto dei campioni ad un’analisi che si è avvalsa del microscopio elettronico; i campioni sono stati confrontati con il materiale di ricaduta delle scie chimiche diffuse nei cieli del Texas. L’esame ha rivelato che nel materiale di tutti i campioni erano rintracciabili vari stadi di sviluppo o degradazione delle sostanze trovate negli ospiti (Anna e Lilly): il campione delle scie chimiche corrisponde a quello delle donne esaminato. I campioni provenivano da zone distanti 1.500 miglia l’una dall’altra.

Nel 2006 il dottor Michael Castle (chimico) stabilì che almeno 20 milioni di Statunitensi presentavano questi sensori, antenne fili e strumenti nel loro organismo. Egli ritiene che il sintomo principale sia l’espulsione di fibre dalla pelle, ma se non si manifestano sintomi, vuol dire che l'organismo del soggetto si sta abituando all’aggressione. Un'aggressione è comunque in atto e porta alla progressiva e silente contaminazione di tutti gli esseri viventi". (H. Staninger)

I nanomateriali, che vengono diffusi nei fiumi, nei mari e nell’aria, sono una bomba ad orologeria per l’ambiente. Questa considerazione trova un inquietante riscontro di fronte alla presenza di filamenti nelle urine di soggetti apparentemente sani e che non hanno conclamato il Morgellons. Questi filamenti (si vedano le immagini al microscopio) sono del tutto simili ai filamenti di ricaduta delle chemtrails ed a quelli che fuoriescono dalle lesioni cutanee dei malati di Morgellons. Il parere dei medici consultati in merito a questa sconcertante ed incredibile evidenza, è unanime: essi non hanno mai visto nulla del genere in tutti gli anni della loro carriera né possono spiegare, sulla base delle loro conoscenze scientifiche, tale fenomeno.

Il biologo Giorgio Pattera ha giustamente evidenziato che i filamenti di ricaduta delle chemtrails (da alcuni spacciati per tele di fantomatici ragni volanti), usati come vettori per i nanomateriali dispersi, hanno la caratteristica di essere biocompatibili. Per quale motivo questi polimeri dovrebbero essere biocompatibili? Forse per non manifestare evidenti reazioni "da rigetto" una volta inalate o ingerite?

L'aumento vertiginoso delle patologie del primo apparato respiratorio è un campanello d'allarme, in quanto rappresenta la diretta conseguenza di un'aggressione silenziosa e subdola perpetrata su cittadini inermi attraverso la dispersione aerea dei vettori: i filamenti di polimeri. La ridicola spiegazione sulle allergie da pollini non regge, in quanto si è potuto appurare che le classiche terapie antistaminiche non hanno più effetto ed inoltre, negli ultimi cinque anni, si è verificato un picco incredibile di nuovi casi in soggetti che non hanno mai sofferto prima di allergie. [*]

Lo stesso morbo di Morgellons potrebbe quindi essere un "incidente di percorso", laddove chi ha realizzato lo scellerato progetto di contaminazione biotecnologica, non ha, evidentemente, nessun interesse a che si palesino spiacevoli episodi che vadano a "disturbare" il prosieguo delle operazioni (chemtrails).

La dottoressa Staninger osserva: "I filamenti del Morgellons si sviluppano nella pelle umana, ma questo è solo il percorso finale, poiché arrivano dall’interno per uscire all’esterno. Dall'esame dei pazienti sottoposti a screening concludiamo che i cristalli di silicone si devono trasformare in un massa gelatinosa (lo pseudo derma gelatinoso che caratterizza le piaghe dei malati di Morgellons - n.d.r.) e per far questo, deve incontrare un ambiente alcalino (PH di 10, 11). Gli unici organi che hanno questo PH sono il tratto intestinale ed i reni, il che significa che questi materiali sono progettati per insediarsi lì, replicarsi e quindi migrare verso l’esterno".



Appare chiaro, a questo punto, che è in atto un deliberato disegno che prevede la progressiva contaminazione cellulare delle popolazioni sottoposte alle operazioni di aerosol clandestine. Ciò porterà ad una progressiva e forzata modificazione genetica, che diventerà sempre più marcata con il susseguirsi delle generazioni. La stessa Staninger nota come le normali protezioni della placenta non rappresentano alcun ostacolo per la trasmissione dei geni modificati dai nanosensori diffusi in ambiente.

Per verificare quali saranno gli effetti nefasti di quanto sta da alcuni anni avvenendo, basta aspettare un po' di tempo. Se avete ancora dei dubbi, non vi resta che attendere. Le conferme ci saranno ed il giorno delle conferme non sarà bello per nessuno.



[*] Per quanto riguarda l'Italia, il 6,4% della popolazione, quindi circa 4 milioni di persone, soffre di asma o di Bpco, la Broncopneumopatia cronica ostruttiva. Quest'ultima nel nostro paese provoca diciottomila decessi ogni anno.



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venerdì 15 maggio 2009

Morgellons: una nuova e terribile malattia vicina ad uno status pandemico

Pubblichiamo un corposo articolo sul Morgellons tratto dal sito naturalnews.com e tradotto dall'amico Mr X, che ringraziamo sentitamente per la sua fattiva collaborazione. Si tratta di un'ampia ricognizione sulla patologia causata, come ormai dimostrato in modo incontrovertibile, dalle scie chimiche. Sebbene l'autore non individui la principale eziologia del morbo, dopo aver descritto l’Odissea dei pazienti ed i loro sintomi, si sofferma sul ruolo dell'Agrobacterium nella conclamazione della malattia: l'Agrobacterium pare essere un cofattore, laddove le fibre polimeriche biocompatibili diffuse con le chemtrails risultano essere la causa determinante. Si leggano dunque a complemento di questa ricerca, gli altri studi, in particolar modo, quelli della tossicologa californiana Hildegarde Staninger che ha chiarito la correlazione tra Morgellons e chemtrails.


Sembra una storia tratta da un agghiacciante film fantascientifico: persone che raccontano la sensazione di creature che si muovono sotto la pelle, fibre mobili e misteriose che si manifestano nello stesso modo in cui insetti e vermi fuoriescono dal derma. Sfortunatamente tutti questi sintomi orribili sono tutti veri. Le persone che ne portano testimonianza sono affette dal morbo di Morgellons, la malattia più orrenda fra tutte le bizzarre patologie apparse negli ultimi anni, apparentemente da nessun luogo. Il Morgellons sta attualmente raggiungendo proporzioni epidemiche negli Stati Uniti ed all’estero.


Il Morgellons è una malattia multidimensionale

Il Morgellons si presenta con un prurito incontenibile e con sensazioni molto simili a morsi o a punture. Delle palline simili a quelle del cotone possono apparire sul corpo senza alcuna spiegazione plausibile. In poco tempo comincia a comparire ed espandersi una particolare eruzione cutanea, accompagnata da lesioni che non si rimarginano. Molti malati raccontano di filamenti simili a fibre, dai colori diversi, fuoriuscire dalle lesioni cutanee. Queste fibre possono essere nere, bianche, rosse o anche di color blu iridescente.

Altri riferiscono di granelli neri che spuntano dai loro corpi e che ricoprono le lenzuola ed il pavimento delle loro case in special modo le stanze da bagno. Infine degli esseri simili a insetti e a vermi cominciano a fuoriuscire dal corpo tramite le lesioni. Gli altri sintomi associati includono la perdita di capelli, una fatica cronica debilitante, la comparsa di noduli molto duri sotto pelle e dolore alle articolazioni.

Il Morgellons ha anche un aspetto cognitivo. Sulle persone affette si riscontrano danni neurologici che si manifestano sotto forma di difficoltà di concentrazione, incapacità di adoperare efficacemente il linguaggio parlato e generalizzato stato confusionale. La presenza di simili abilità cognitive ridotte ha permesso ai medici di assegnare, in maniera più semplice, una liquidazione del Morgellons ed a chi ne soffre attraverso una diagnosi di parasitossi illusoria, ovvero sostenendo che chi ne soffre immagina di essere infettato da parassiti. Infatti, dopo la tipica visita di otto minuti, comunemente, ogni dottore prende il blocchetto delle ricette mediche per prescrivere antidepressivi o farmaci antipsicotici.

Tenendo conto di ciò, il Morgellons presenta anche una componente psicologica. Non appena le persone diventano consapevoli del fatto che i sintomi come da loro avvertiti sono interpretati dai medici come delle ossessioni, queste si mostrano riluttanti nel cercare ulteriormente attenzione medica e tendono ad allontanarsi dalla società sicché il loro unico contatto con gli altri si realizza attraverso Internet. Cominciano a vivere come dei lebbrosi. Molti abbandonano il lavoro per poi legarsi all’assistenza pubblica. Questo è quanto si va ad aggiungere alla debilitazione psicologica della malattia. La realtà di non essere considerati seriamente, quando si sa di avere una malattia terrificante provoca senz'altro un danno psicologico permanente.

Le vittime del Morgellons accusano lo stesso risentimento che qualsiasi altro paziente riscontra quando gli si dice che il problema risiede solo nella propria mente. Dato che gli sviluppi ed i sintomi neurologici del Morgellons diventano sempre più evidenti, a questo punto curare i pazienti ed aver a che fare con loro può essere sempre più complicato. Isolati ed aggrappati al conforto di Internet arrivano a prendersi sempre meno cura per loro stessi. Non a caso, alcuni malati di Morgellons sono giunti al suicidio.

Ci troviamo di fronte ad una situazione molto triste e la visita tradizionale dal medico che dovrebbe, come consuetudine, terminare con una diagnosi, si conclude, al contrario, con il medico incapace o insicuro anche di prender tempo per una diagnosi corretta. Di fatto, l'organizzazione medica tradizionale non è in grado, il più delle volte, di procedere con pazienti che presentano nello stesso momento una varietà di sintomi che colpiscono molte parti del corpo umano.

Billy Koch, giocatore di baseball della squadra dell’Oakland, e la sua famiglia sono affetti dal morbo di Morgellons. Purtroppo Billy ha dovuto abbandanare la carriera sportiva a causa della malattia, ma Billy e la sua famiglia si sono dimostrati molto chiari ed aperti circa la malattia ed hanno anche tentato di informare gli altri. Anche la cantante Joni Mitchell è malata di Morgellons ed il morbo ha avuto un impatto molto negativo sulla sua carriera.



Molte vittime del Morgellons arrivano al punto di curarsi da sole

Ogni persona affetta dai sintomi del Morgellons probabilmente sprecherà molto tempo passando le giornate di dottore in dottore. Alcuni di loro sosterranno che si tratta di convizioni del paziente, mentre altri prescriveranno una varietà di creme impiegate per la scabbia, la tricofitosi ed altre affezioni parassitiche, ma nulla risulta davvero efficace, se non per pochi giorni. Senza alcun sostegno dalla comunità medica, le persone colpite ricorrono alle informazioni pubblicate sul Web dove, finalmente, identificano il nome della loro malattia ed individuano anche la tipologia degli pseudoparassiti che fuoriescono dalla loro pelle. Come risultato della disperazione e della mancanza di informazioni sulla malattia, eccezion fatta per le chatboards, molte vittime finiscono per provare numerosi trattamenti tossici direttamente nella loro casa.


Le autorità sulla malattia stanno emergendo

Una tra le poche persone che hanno esaminato seriamente il morbo di Morgellons è Randy Wymore, un neuroscienziato del Center for Health Science dell’Università di Oklahoma. Wymore ha ricevuto da una serie di persone dei campioni di fibre fuoriuscite attraverso la pelle. Anche se i campioni di fibre presentano una certa somiglianza tra loro, secondo il suo parere, queste non sono paragonabili a nessuna'altra fibra sintetica o naturale da lui raffrontata. Wymore, inoltre, ha chiesto alla squadra di polizia forense “Tulsa” di esaminarle.
La squadra ha identificato le strutture chimiche delle fibre e le ha confrontate con la loro banca dati costituita da ben 800 campioni di fibre. Le fibre in questione non coincidevano con nessuna di quelle del database, pertanto si è ricorsi alla cromatografia gassosa per compararle con 90.000 composti organici. Anche in questo caso, le fibre non hanno dato riscontri tali da poter coincidere con i composti. Pertanto, la squadra di polizia è giunta alla conclusione che le fibre sono ignote, fatte di elementi sconosciuti e non certo provenienti da vestiti a stretto contatto con le croste di ferite, così come immaginato ed affermato da coloro i quali, in questo modo, sono subito pronti a togliersi il peso delle prove dei pazienti. Wymore e la squadra forense sono così giunti a stabilire che il morbo che arriva a far generare queste fibre dalla pelle è indubbiamente terribile, ma soprattutto reale.

Wymore ha poi chiesto al capo-reparto di pediatria dell’ospedale universitario di Oklahoma, Rhonda Casey, di osservare alcuni pazienti. La primissima reazione, da parte della dottoressa Casey, è stata quella di lasciar perdere, ma in breve tempo si è resa conto di quanto i pazienti fossero davvero sofferenti. Essi presentano sintomi neurologici che implicano stati di confusione, perdita di controllo dei piedi che danno luogo a difficoltà nel camminare e particolari problemi nel comunicare oralmente (smorfie con la bocca). Non a caso, a molti di loro, sono stati diagnosticati problemi neurologici.

La dottoressa Casey ha esaminato i pazienti, eseguendo la biopsia delle superfici della pelle lesionate nonché di quelle sane, non raggiunte dalla formazione di tali ferite. Usando un dermatoscopio, è stata in grado di osservare le fibre sotto la pelle dei malati e di ritrovarle unite sia ai tessuti sani sia a quelli danneggiati, identificando, tra l’altro, la varietà di colori di tali filamenti. Oltre a ciò, la dottoressa ha riferito il caso di una giovane ragazza con una lesione sulla gamba dalla quale spuntavano fibre nere, confermando l'impossibilità, da parte della giovane, di essersi cagionata ella stessa una ferita simile.

Un’altra persona che ha voluto affrontare seriamente la questione è Trisha Springstead, un'infermiera dello stato della Florida che, nel tempo, è diventata un vero e proprio punto di riferimento per i pazienti affetti da Morgellons. Ha osservato ella stessa le fibre fuoriuscire dalla loro pelle ed ha impiegato ore per estrarre i parassiti incuneati tanto profondamente sotto l’epidermide da dover usare un ago per poterli estirpare. A suo modo di vedere, un dermatoscopio non penetra tanto profondamente da scoprire la copiosa estensione di tali parassiti.

Il C.D.C. inizia l’investigazione epidemiologica sul Morgellons

Nell’aprile 2006 il C.D.C. ha proposto un'investigazione epidemiologica sul Morgellons, morbo che è stato designato come “preoccupante per la salute pubblica”. Nel gennaio del 2008 il C.D.C. ha annunciato una sovvenzione, per la tutela della salute pubblica, al Kaiser Permanente (centro medico) al fine di esaminare ed incontrare dai 150 ai 500 pazienti afflitti dal Morgellons. L’indagine si è svolta nell’area del North California dove ci sono numerosi casi di ammalati di tale morbo. I medici del Kaiser Permanente sono stati purtroppo tra i primi a classificare il Morgellons come una parassitosi illusoria.

Il Centro nazionale per le malattie zoonotiche, le infezioni “vector-borne” e le malattie enteriche (ZVED), ha rilasciato dichiarazioni pubblicate sul sito del C.D.C. riguardanti ciò che il C.D.C. adesso chiama “dermopatia inspiegabile” (alias Morgellons). L’organizzazione ZVED, creata nel 2007 grazie al “Centro di coordinazione per le malattie infettive”, è nota come un’autorità di controllo per la competenza e l’assistenza in laboratorio e nel campo della scienza epidemiologica, la preparazione nel campo del bioterrorismo, della ricerca applicata, della sorveglianza delle malattie e del consiglio in caso di diffusioni epidemiche.

Il termine “zoonotica” si riferisce a qualunque malattia in grado di passare dagli animali alle persone. Ad esempio, i microbi creati per il bioterrorismo sono di tipo zoonotico. Ci sono diverse malattie zoonotiche conosciute, come il morbo di Lyme e la malaria. I vettori sono i trasmettitori di malattie che creano organismi in grado di trasportare i patogeni da una persona ad un’altra. Di solito si pensa siano gli animali invertebrati, gli artropodi, a rappresentare i vettori. Anche i vertebrati possono agire da vettori, come volpi, procioni e puzzole: questi animali possono trasmettere malattie all’uomo attraverso un solo morso. Zanzare e zecche sono i vettori più conosciuti, sebbene anche acari e moscerini possano generare malattie.

Le malattie enteriche sono, invece, infezioni batteriche e virali del tratto gastrointestinale che si inseriscono tra i tanti casi sottostimati di stati patologici, morti domestiche e no.

Il coinvolgimento dello ZVED nella creazione di una pagina Web riguardante il Morgellons sul sito del C.D.C. implica l’accettazione da parte del C.D.C. che il Morgellons sia una malattia caratterizzata dalla presenza non solo di fibre, ma anche di parassiti.

Lo ZVED agisce seguendo tre obiettivi: l’accelerazione della prevenzione, del controllo e della risoluzione di minacce microbiche; visione globale, presenza globale, portata globale ed impatto sulla salute; lavorare a favore della salute ecologica dell’uomo e degli animali per realizzare un mondo più sano fatto di persone e posti più sani.


Il collegamento tra Morgellons ed organismi modificati geneticamente

Quando il dottor Wymore ha terminato l’analisi forense sulle fibre, uno specialista in malattie infettive, Ahmed Kilani, ha affermato di aver spezzettato due campioni di fibra e, in tal modo, di aver estratto il loro D.N.A. E’ stato lui a scoprire che il D.N.A. appartiene ad un fungo.

Nel frattempo, Vitaly Citovsky, professore di biochimica e biologia cellulare all'Università Stony Brook di New York ha scoperto che le fibre contengono una sostanza conosciuta come Agrobacterium Tumafaciens, il batterio che provoca la malattia della “galla del colletto” (“Crown gall”) nelle piante (la formazione di tumori in più di 140 specie di piante della classe dei dicotiledoni). Si tratta di un genere di batterio gram-negativo capace di trasformare geneticamente non solo le piante, ma anche altre specie di eucarioti, inclusi gli umani.

Campioni anonimi di fibre sono stati consegnati al professor Citovsky dalla “Fondazione di Ricerca del Morgellons” per analizzare la potenziale presenza del batterio "Agrobacterium Tumafaciens", indagando sulle biopsie dei pazienti affetti da Morgellons. Sono stati consegnati anche campioni di fibre da donatori sani. Quel che risulta da questi studi è che solamente i soggetti malati risultano positivi al batterio in questione.

Il professore Citovsky ha pubblicato un comunicato in cui afferma che la sua osservazione non implica il fatto che l'Agrobacterium Tumafaciens possa determinare il morbo di Morgellons o che il Morgellons possa essere senza dubbio una malattia infettiva. Tuttavia, ha richiesto la possibilità di ulteriori studi per determinare i seguenti aspetti:

1) l'importanza statistica dei dati raccolti;

2) se il batterio non solo è presente in maniera extracellulare, ma se è anche in grado di trasformare geneticamente i tessuti infetti;

3) se infettare animali da laboratorio con il batterio può ricreare in loro i sintomi del Morgellons.

L'Agrobacteerium Tumafaciens è un batterio del suolo. I sintomi della malattia “galla del colletto” (“Crown gall”) sono causati dall'introduzione di un piccolo segmento di D.N.A. nella cellula di una pianta, cellula che è incorporata in una posizione semi-casuale nel genoma della pianta. Tali batteri sono naturalmente parassitici e dannosi alla pianta.

Le capacità di trasmissione tramite D.N.A. dell'Agrobacterium sono state sfruttate abbondantemente dai biotecnologi come un mezzo per inserire geni esotici nelle piante (O.G.M.). Si è altresì scoperto il meccanismo di trasferimento del gene tra l'Agrobacterium e le piante, e si sono sviluppati metodi per alterare l'Agrobacterium in un delivery system efficiente per l'ingegneria genetica delle piante. Questo avviene clonando la sequenza del gene desiderato durante il trasferimento del D.N.A. (T-DNA) inserito nel D.N.A. ospite.

In determinate condizioni di laboratorio il T-D.N.A. è stato trasferito anche a cellule umane, dimostrando la diversità di applicazione di innesto. Il meccanismo attraverso il quale l'Agrobacterium inserisce sostanze nella cellula ospite, è molto simile ai meccanismi usati dai patogeni per inserire sostanze (di solito le proteine) nelle cellule umane.


Articolo originale:
http://www.naturalnews.com/025757.html


Per ulteriori informazioni:

http://www.naturalnews.com/023004.html
http://en.wikipedia.org/wiki/Agrobacterium_tumefaciens
http://www.cdc.gov/unexplaineddermopathy/
http://www.cdc.gov/nczved/
http://www.psychologytoday.com/




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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 6 marzo 2009

Il sistema di controllo globale della D.A.R.P.A.: il nemico è il cittadino

DARPA’s iXo Artificial Intelligence Control Grid

La griglia di controllo denominata "iXo" sull'Intelligenza artificiale della D.A.R.P.A., (Agenzia per la ricerca avanzata ed i progetti di "difesa") la "versione ufficiale"

Proponiamo un filmato costruito mediante un collage di fonti ufficiali di origine militare. Il documento, di cui abbiamo tradotto la presentazione, riguarda, in particolar modo, l'uso di microsensori che sono diffusi per mezzo di aerei chimici con lo scopo di controllare la popolazione.

Questo documento è stato realizzato quasi interamente usando testi, animazioni, immagini e fotografie di matrice militare. La voce narrante proviene da stralci di fonti governative dall'inizio alla fine. E' una "versione ufficiale", per così dire, ma in una forma particolare.

Il filmato svela i numerosi ed imminenti programmi circa l'Intelligenza artificiale (A.I.), la Griglia di informazione globale, la nanotecnologia, la biotecnologia, i droni, le basi navali, le armi spaziali, la modificazione meteorologica etc.; il tutto è riferito ad un dominio totalitario nazionale ed internazionale. L'imperialismo statunitense incontra l'Intelligenza artificiale.

La questione cruciale è la seguente: che cosa possiamo fare per fermare i militari? Il tempo stringe...

Il documento è imperniato su fonti della D.A.R.P.A., ma anche altre istituzioni sono coinvolte. Una parte del video è tratta dal materiale presente sul sito della D.A.R.P.A. stessa e fu scaricato circa un anno fa; oggi, però, non è più disponibile.

Nota: si ponga particolare attenzione alle sequenze a partire dal minuto 3:23.





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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 25 dicembre 2008

Nanofarmaci: il pericolo viene dall'infinitamente piccolo (articolo di Anna Kizilova)

L'articolo che pubblichiamo riguarda le nanotecnologie in ambito medico: il campo delle nanotecnologie, finalizzate al controllo delle persone ed alla loro progressiva trasformazione in automi bionici, è inerente - come sanno i lettori - alle scie chimiche con cui viene spesso diffuso anche un pulviscolo contenente nanostrutture.


Le nanoparticelle possono arrivare in vari tipi di cellule ed accumularsi; viaggiano lungo il sangue ed i vasi linfatici, causando stress ossidativo ed infiammazioni. Le nanoparticelle possono provocare la morte di animali da laboratorio. Gli scienziati russi hanno discusso come prevenire che questo sistema per possibili cure, diventi in killer invisibile.

I medici russi affermano che le sperimentazioni pre-cliniche dei nano-farmaci dovrebbero essere diverse da quelle per gli agenti ordinari. Uno dei passi cruciali per tali protocolli sono i test sulle scimmie, altrimenti molti effetti negativi dei nano-farmaci non potrebbero essere rilevati. I test dell'anticorpo monoclonale TGN1412 eseguito in Gran Bretagna su diverse specie animali, hanno mostrato che le scimmie hanno avuto problemi ai nodi linfatici.

Sei volontari, che hanno partecipato ai test, si sono ritrovati in condizioni molto brutte. Diversi minuti dopo l'iniezione del TGN1412, tutti e sei hanno sentito grande dolore ai muscoli, hanno quindi avuto convulsioni e vomito. I medici hanno diagnosticato processi infiammatori estesi in vari tessuti e multiple disfunzioni organiche. Forti edemi hanno alterato i visi dei volontari.

I medici russi sottolineano che non si compiono appropriati studi sulla tossicità dei nano-prodotti, nonostante il loro possibile effetto catastrofico. Le nanoparticelle possono causare stress ossidativo, che porta a mutagenesi, fino ad arrivare a malattie ereditarie, vari cancri e difetti di sviluppo. Inoltre i nano-prodotti possono danneggiare il D.N.A. e risultare in arteriosclerosi e carcinogenesi. Secondo gli scienziati russi, il metodo per i protocolli preclinici dei nanofarmaci dovrebbe cambiare significativamente.

I test dovrebbero essere eseguiti solo su mammiferi, gli esperimenti dovrebbero essere lunghi e si dovrebbero studiare nanoparticelle di varie dimensioni e forme. Una delle parti più importanti di tali sperimentazioni è la valutazione di possibili effetti a lungo termine dei nano-farmaci.

Gli agenti che contengono nanoparticelle, sono solitamente sospensioni con nano-contenitori per il trasporto di precise sostanze, varie creme o sistemi di diagnosi. Questi possono essere fullereni, oro, polimeri o particelle proteiche. Gli scienziati russi conoscono la ragione per cui i nanomateriali si comportano in modi diversi rispetto agli analoghi chimici, che consistono di particelle più grandi.

Le nanoparticelle hanno significanti curvature superficiali e legami atomici con una topologia differente dalla norma, che comporta la diversità della loro attività chimica. Questi cambiamenti strutturali causano un cambiamento nella solubilità, nella capacità catalitica e di reazione, che a sua volta produce maggiori radicali liberi e forme attive di ossigeno. Le nanoparticelle possono incorporarsi alle membrane cellulari, entrare negli organuli interni e influire sulla loro funzione. Inoltre i nanomateriali solitamente portano una carica elettrica, quindi assorbono facilmente vari materiali tossici e li portano dentro le cellule.

Oggi solo 49 istituzioni russe sono elencate nella "Lista degli stabilimenti e delle istituzioni, che eseguono test preclinici degli agenti di trattamento". Comunque, solo una azienda per animali da laboratorio a Puschino, Regione di Mosca, segue tutti gli standard internazionali. Gli scienziati affermano che creare nuovi standard per i test preclinici sui nano-farmaci è solo il primo stadio, il secondo è la ricostruzione dei centri per i test, altrimenti la condivisione di nanofarmaci pericolosi nel nostro mercato continuerà ad aumentare.


Anna Kizilova

Fonte: russia-ic.com
Traduzione a cura di: Richard per altrogiornale.org



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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 17 novembre 2008

Nanocomputers e nanomacchine

Il Dottor Mehrad Fatourechi, il Professor Rabab K. Ward ed il Dottor Gary E. Birch della University of British Columbia, Canada, hanno creato un minuscolo cervello "chimico" che, come riferisce la rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, potrebbe funzionare da sistema di controllo a distanza per gruppi di nanomacchine. Durante un esperimento, il congegno molecolare è stato in grado di dirigere simultaneamente otto microscopiche strutture.

Il dispositivo è frutto di una profonda conoscenza della materia e della nanotecnologia e, come ormai sappiamo, appare la punta dell'iceberg di una tecnologia con finalità prevalentemente militari, i cui risultati sono di gran lunga superiori (e più inquietanti) rispetto a quelli divulgati dai canali ufficiali.

Così temiamo che questo computer chimico sia un piccolo, ma significativo saggio di acquisizioni tecniche relative a sistemi informatici in grado di gestire legioni di nanomacchine distribuite nella biosfera, secondo quanto accertato dalla giornalista indipendente Carolin Williams Palit, sulla base di documenti ufficiali parzialmente declassificati. Questi microscopici dispositivi, sparsi nell'ambiente con gli aerei, sono in grado di "agganciarsi" agli esseri viventi per controllarli? E' quanto meno uno degli scopi di questa turpe operazione, riferibile ad un contesto di progressiva trasformazione della natura umana in un ibrido bionico, pilotato da un elaboratore e ridotto ad apparato neuronale.


Fonti:

Operazioni di informazione: l'arma della conoscenza per il 2025
Dr Who, Controllare i computer con la mente, 2008, in X Times, n. 1, ottobre 2008
C. Williams Palit, L'aeronautica ti vuole L.O.V., 2008



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sabato 6 settembre 2008

Rimedi contro il Morgellons suggeriti dalla Dottoressa Staninger

Grazie alla gentilissima Carolyn Williams Palit, valente attivista contro le scie chimiche e giornalista scientifica, pubblichiamo un breve testo circa alcuni possibili rimedi contro il Morgellons, individuati dalla Dottoressa Staninger con cui la Palit è in contatto. Invitiamo medici italiani che hanno in cura pazienti, che potrebbero aver contratto la patologia provocata da nanostrutture collegate alle scie chimiche, a comunicarci se le terapie consigliate sono risultate, almeno in parte, efficaci. Esortiamo inoltre persone che presentano i sintomi riconducibili al Morgellons a contattarci [tanker.enemy (at) gmail.com] al fine di raccogliere informazioni epidemiologiche.

Nota bene: si precisa che i suggerimenti di questo articolo non sostituiscono in alcun modo e per nessun motivo i rimedi e le indicazioni del proprio medico cui bisognerà rivolgersi, in caso di necessità.


Contro le nanostrutture che aggrediscono l’organismo, possono rivelarsi utili l’acqua di Willard, trattamenti con i raggi infrarossi, zolfo contenente erbe, farmaci chelanti. Contro i parassiti ed i germi, invece, si può ricorrere all’argento ionico ed all’Echinacea angustifolia. L’Echinacea angustifolia è una pianta della famiglia delle Compositae con proprietà antisettiche e cicatrizzanti. È impiegata per la cura di ferite, ulcere e geloni di difficile guarigione. L’uso interno riguarda gastriti e forme tifoidi.

È poi anche consigliabile l’assunzione di bentonite. La bentonite è un fillosilicato, (Al2O3 − 4SiO2 − 4H2O). Si tratta di un minerale argilloso composto per lo più da montmorillonite, calcio o sodio. Nell'alimentazione viene usata in associazione allo Psillio, pianta il cui estratto è idoneo nella pulizia intestinale, per asportare residui presenti da anni nell'intestino. Lo Psillio, conosciuto pure come Pulicaria, secondo la Staninger, è pianta il cui estratto, contribuisce ad espellere le nanostrutture dal sistema gastro-intestinale.

Comunque, tutto ciò che rafforza il sistema immunitario è di giovamento.



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domenica 24 agosto 2008

Elicotteri e spionaggio elettronico

Pubblichiamo la testimonianza di un lettore, la cui infelice vacanza è trascorsa a Punta Prosciutto, località del Comune di Porto Cesareo, in provincia di Lecce. Il testimone riferisce circa il controllo elettronico (rilevazione dei segnali provenienti dai nanosensori dispersi in atmosfera?) eseguito per mezzo di elicotteri che sorvolano le spiagge affollate di ignari bagnanti. Le unità militari, senza contrassegni identificativi, sono usate anche per irradiare onde elettromagnetiche finalizzate al controllo mentale? Violazione della riservatezza delle persone e delle norme sul volo: queste le trasgressioni perpetrate nell'indifferenza totale sia delle forze dell'ordine sia della magistratura. Benvenuti nel mondo di Orwell!


Perquisire a distanza un pedalò o un altro natante è semplicissimo: dotano gli elicotteri di ripetitori RX, che sono già installati in tutte le città italiane e sopra ogni edificio che ospita le forze dell'ordine (caserme dei Carabinieri, della Polizia etc.), e ci bombardano di onde elettromagnetiche.

So che è difficile crederlo, ma molte delle antenne "telefoniche" installate nelle nostre città sono militari e servono per spiare all'interno delle nostre abitazioni, in particolare le antenne con la luce rossa fissa sopra.

Se osservate i particolari delle attrezzature elettroniche montate su questi elicotteri, le riconoscerete subito. Ci bombardano continuamente di campi elettromagnetici con queste attrezzature: con satelliti, antenne, elicotteri, aerei militari.

Queste sono state le mie vacanze: tutti i giorni i calabroni passavano a 5-10 metri dalle teste dei villeggianti. Erano elicotteri di tutti i tipi, anche neri senza insegne, a tutte le ore.

Ringraziamo l'amico Menphis75 per la segnalazione.




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martedì 29 luglio 2008

Dante 01: qualche verità trapela attraverso un film di fantascienza

La fantascienza è un genere di anticipazione e, come un tempo per mezzo della mitologia, erano trasmesse delle conoscenze codificate, così, da quando la science-fiction è divenuta uno strumento di comunicazione, attraverso la letteratura ed il cinema, molti messaggi attuali sono veicolati ed accennati. La realtà imita la fantasia, ma resta sempre un po’ indietro e la realtà vera è spesso più inverosimile ed assurda di tanti parti dell’immaginazione.

Ulteriore conferma di ciò proviene dalla pellicola francese di cui pubblichiamo la recensione a cura di Domitilla Pirro. La produzione, a metà tra genere fantascientifico e filone gotico, come intuisce l'autrice della critica, pur essendo del tutto digiuna di temi pionieristici, è contesta "di simbologie e rimandi mai del tutto palesati". Tra le simbologie non esplicitate, si potrebbe rintracciare l'adombramento della dominazione per opera degli Arconti su un pianeta-penitenziario che è la Terra. Altri richiami: l'avvento del Messia (vero o falso?) e, più prosaico, ma non meno ignorato, il tema dell'intervento bioingegneristico sull'umanità, tramite nanostrutture con cui i prigionieri sono controllati e ... mutati.

Osserva la Pirro: "Il patto stipulato sin dalle prime immagini con lo spettatore, come in ogni film di genere che si rispetti, è quello di lasciare la razionalità fuori dalla sala". Temiamo che sia proprio questa "razionalità" (alias misera logica duale), presente in sala ed in ogni dove, ad impedire di vedere le nanometriche minacce e, dietro, il volto oscuro dell'invisibile.


Spazio profondo, futuro imprecisato: la stazione orbitante Dante 01 ospita una buona mezza dozzina di spietati criminali, senza possibilità di recupero ed altrettanti tecnici pronti ad usarli come cavie.

Sono, infatti, gli esperimenti più atroci quelli che vengono condotti consensualmente su questi soggetti apparentemente inermi, esposti ad iniezioni letali ed a mappature genetiche misteriose... finché fuga non sopraggiunga. Il precario equilibrio mantenuto con ferocia tra i prigionieri, agli ordini di César (Dominique Pinon, feticcio di Jean-Pierre Jeunet), viene sconvolto dall’arrivo dell’indecifrabile Saint George (Lambert Wilson, a suo tempo il Merovingio dei fratelli Wachowski), isolato lassù per ragioni troppo grandi da poter essere banalmente intuite, finché, al susseguirsi di atti di violenza reciproca in crescendo, non sembrerà essere troppo tardi per qualsiasi salvezza.

Il regista Marc Caro, ombra di Jeunet già in Delicatessen" e in The city of lost children', prosegue il suo percorso dark in bilico tra la fantascienza classica e le derive filosofico-messianiche più o meno recenti. Si tratta indubbiamente di un’opera d’autore ricca di simbologie e rimandi mai del tutto palesati, con un proprio particolarissimo senso estetico al limite della claustrofobia. Caro dirige con stile un cast sicuramente capace, districandosi nel suo non solidissimo script, senza eccessive sbavature, con un occhio alla Commedia dantesca: il lavoro è articolato in gironi infernali, ma si arresta bruscamente nel conteggio. [...] I crani rasati dei protagonisti, simili, eppure tanto diversi nelle pulsioni e nelle turbe profonde, emergono minacciosi dal buio e si nascondono negli angoli ciechi del circuito interno di videosorveglianza, debitamente alternato alle riprese.

Il patto stipulato sin dalle prime immagini con lo spettatore, come in ogni film di genere che si rispetti, è quello di lasciare la razionalità fuori dalla sala. Si assiste quindi a tutti gli stilemi del caso, dal rollio interstellare alle panoramiche dell’adiacente pianeta infuocato, dalla retorica sull’Eletto allo stato di trance semiperenne, dalle visioni oniriche agli esserini tentacolari.

La sensazione è che una serie impietosa di tagli in fase di montaggio, insieme con qualche ipotizzabile problema di distribuzione/produzione, non abbiano certo aiutato nel valorizzare e promuovere un oscuro gioiellino cult come questo, né in patria né - a quanto ci risulta - altrove. Peccato.

La frase: "Se aspiriamo alla luce, dobbiamo imparare ad allontanare le ombre".

Leggi qui la recensione scritta da Domitilla Pirro.


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lunedì 28 luglio 2008

Morgellons: la contaminazione da nanofibre è globale

I contenuti di questo breve testo, tratto da uno studio dell'ingegnere Carnicom sono piuttosto crudi. Lettori facilmente impressionabili sono invitati a non leggere questo articolo ed a non visionare i documenti originali, ma a soffermarsi sugli altri contenuti di questo blog. Si ringrazia il gentilissimo Badghir per la segnalazione e la traduzione.

In breve, secondo l'ingegnere statunitense Clifford Carnicom, siamo tutti contaminati da nanofibre, oltre che da numerosi altri patogeni rilasciati con le scie chimiche.

Un facile test lo dimostrerebbe: si usano del vino rosso e dell'acqua ossigenata, da tenere in bocca per cinque minuti.

Il liquido che si sputa ha rivelato contenere, in tutti i soggetti analizzati, la presenza di parassiti sconosciuti raggrumati in filamenti di consistenza simile a quelli del tabacco e dalla morfologia analoga ai funghi. I filamenti hanno una dimensione compresa tra 0,5 e 0,7 micron. Come termine di paragone, si consideri che un capello ha una dimensione compresa tra 60 e 100 micron.

Si possono poi scolorire dal pigmento lasciato dal vino per vederli nella loro condizione originale. Per fare questo si impiega alcool isopropile, sulla cui superficie si vedranno poi galleggiare i grumi di nanofibre.

La sintomatologia del Morgellons sarebbe allora solo la manifestazione più appariscente di una contaminazione indotta ormai generalizzata, di una sindrome diffusa tra la popolazione senza distinzioni di età, sesso o razza, che si presenta quando un organismo tenta di espellere i parassiti.

E' questa una conferma di quanto avevamo ipotizzato.

Di seguito i link ai documenti originali (in lingua inglese) ed alla discussione aperta sull'argomento.

http://www.carnicom.com/morgobs7.htm
http://www.carnicom.com/morgobs6.htm
http://curezone.org/forums/fm.asp?i=1203532#i

Nota:

Purtroppo le condizioni generali di salute di Clifford Carnicom compromettono non solo la prosecuzione dei suoi studi ma, probabilmente porteranno alla chiusura del sito da lui curato. Ciò priverà noi tutti di una preziosissima fonte di conoscenza. Consigliamo dunque di raccogliere e diffondere il maggior numero di informazioni contenute nel suo portale, prima che sia troppo tardi.

Hydrogen Peroxide test - Doc 1 - Doc 2



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domenica 8 giugno 2008

Nanotecnologie per rimuovere gli inquinanti: nuove conferme alle acquisizioni di ricercatori come la Dottoressa Staninger e la Palit

Filamento di Morgellons con punta d'oroL'articolo che pubblichiamo è una conferma delle acquisizioni e delle scoperte di vari ricercatori, tra cui la Dottoressa Staninger e la Palit. La Staninger, infatti, tempo fa rintracciò, nei filamenti estratti dalle ferite dei malati di Morgellons, correlabili a quelli di ricaduta delle scie, delle nanostrutture con un segmento d'oro. Sia la nota tossicologa californiana sia la giornalista indipendente Carolin Williams Palit hanno correlato la luce ultravioletta alla capacità dei nanotubi di autoassemblarsi (nell'articolo è spiegato in che modo e per quale motivo i nanotubi contengono sia carbonio sia oro). Come ipotizzammo mesi addietro, i campi magnetici orientano le nanostrutture: ne consegue che l'irradiazione costante ed eccessiva di onde elettrodinamiche è funzionale all'operazione chemtrails, con cui sono dispersi nell'ambiente non solo elementi chimici, ma anche nanomateriali. Quello che pareva fantasia è, invece, realtà. Un'ultima osservazione: i nanotubi contro l'inquinamento sono solo una storia di copertura ed in questo modo si continuerà, completamente indisturbati, a diffondere nanosensori sui centri abitati. Da quando agli inquinatori interessa disinquinare? Non dimentichiamo, infine, che la diffusione delle nanotecnologie è un "rimedio" peggiore del male che si finge di voler combattere.


Una recente ricerca eseguita presso la Rice University potrebbe portare a nuove tecnologie per bonificare le aree che hanno subìto sversamenti di petrolio ed acque di falda inquinate: si è riusciti, infatti, a mostrare come sottili particelle di metallo e carbonio possano intrappolare goccioline di petrolio nell’acqua che si autoassemblano – a decine di milioni - per formare minuscole sacche sferiche. Inoltre, gli studiosi hanno trovato che la luce ultravioletta ed i campi magnetici potrebbero essere usati per orientare le nanoparticelle, determinando un capovolgimento delle “sacche” ed il rilascio del loro carico, una caratteristica che potrebbe essere utile anche per la somministrazione di farmaci.

Nanotubi autoassemblanti"Il nucleo della rivoluzione nanotecnologica risiede nella progettazione di nanoparticelle inorganiche che si possono autoassemblare in strutture più ampie, simili a ‘granelli intelligenti’ in grado di svolgere differenti funzioni, per esempio la rimozione degli inquinanti ambientali”, ha spiegato Pulickel Ajayan, primo autore dell’articolo apparso sulla rivista “Nano Letters”. "Il nostro approccio porta l’idea dei nanomateriali funzionali autooassemblanti un passo più vicino alla realtà.”

I nanocavi multisegmentati, ottenuti dai ricercatori, sono simili a "bastoncini nanoscopici” formati grazie alla connessione di due nanomateriali con differenti proprietà: in principio venivano impiegati nanotubi di carbonio a cui venivano collegati corti segmenti di oro. Ma, secondo Ajayan, con l’aggiunta di vari altri segmenti, di nichel o di altri materiali, i ricercatori possono creare nanostrutture effettivamente multifunzionali.

La tendenza di questi nanobastoni ad assemblarsi in miscele acqua-olio è dovuta alla proprietà di avere l’estremo di oro idrofilo e l’estremo in carbonio idrofobo. Come hanno dimostrato Ajayan e colleghi, le goccioline di olio sospese in acqua vengono incapsulate a causa della tendenza strutturale ad allineare gli estremi carboniosi verso il petrolio. Con goccioline di acqua sospese sul petrolio, si è riusciti a invertire il fenomeno e ad imbrigliare la gocciolina di acqua.


Fonte: altrogiornale.org


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mercoledì 4 giugno 2008

Stop spraying people

Come ci fu segnalato un po' di tempo fa dalla Dottoressa Staninger, in California è in atto un programma, ufficialmente per diffondere un insetticida contro una falena che ha attaccato i meleti. Non sarà stato creato questo lepidottero in laboratorio? La popolazione è in subbuglio, ma quanti sanno che cosa veramente si nasconde dietro l'irrorazione? Pochi comprendono che si tratta di una copertura per continuare a spargere nell'ambiente elementi chimici e soprattutto nanostrutture per gli scopi illustrati dalla Palit, nell'articolo L'aeronautica militare ti vuole L.O.V. Il riferimento, all'interno dell'articolo che pubblichiamo, alle microcapsule di plastica, in cui sono racchiuse le sostanze chimiche, è importante, perché questi nanocontenitori coincidono con quelli reperiti dalla Dottoressa Staninger nel materiale di ricaduta delle chemtrails.

In California, i cittadini si stanno organizzando per fermare l’irrorazione aerea di antiparassitari programmato dallo Stato della California.

Ecco le loro dichiarazioni.

Il Dipartimento per gli Alimenti e l'Agricoltura (CDFA) della California ha annunciato piani per riprendere lo spargimento aereo di antiparassitari contro la falena che ha aggredito le coltivazioni di meli, la Light Brown Apple Moth (LBAM) nell’estate 2008.

Nonostante la massiccia opposizione dell’opinione pubblica locale, la campagna, del costo di vari milioni di dollari e cominciata nel 2007 nelle contee di Santa Cruz e Monterey, usa un ferormone sintetico insieme con altri prodotti chimici racchiusi in microscopiche capsule di plastica.

Ignorando le dliffuse segnalazioni circa i gravi effetti causati alla salute umana, come pure i danni alla vita marina ed alle api, la CDFA espanderà il programma per l’area di San Francisco Bay all’inizio dell’estate 2008, col proposito di continuare ad usare l'insetticida ogni mese per 3 - 5 anni o indefinitamente fino a quando la falena non sarà stata debellata.

Lunedì 3 marzo 2008, si è tenuta una riunione al municipio di Marin, presso la Corte di Madera, ospitato dalla Marin pesticide free zone campaign, ed organizzato da Frank Egger, Marin, Coordinatore del movimento StopTheSprayMarin.org.

Leggi qui l'articolo su Calmart.

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giovedì 24 aprile 2008

Morgellons: fantascienza o ‘oscuro male’ delle (nano)tecnologie? (di Marisa Uberti)

Pubblichiamo un pregevole articolo a firma della dottoressa Marisa Umberti, nel quale si evidenzia una serie di dati scientifici a suffragio delle asserzioni sulle origini nanotecnologiche del morbo di Morgellons. E' rilevante il fatto che ora, anche nell'ambito medico italiano, si cominci ad affrontare il male del 21mo secolo. E' un morbo che potrebbe essere l'ultimo nella storia dell'umanità, in ogni caso la dimostrazione che le élites sono ormai vicine al traguardo: il totale asservimento delle persone, tutte, che si traduce in un una mutazione antropologica, la riduzione dell'uomo ad automa controllato.

Confesso che dopo vent’anni che opero nel campo sanitario e sociale, non avevo mai sentito parlare del morbo di Morgellons e forse trattarne in un sito come questo, che si occupa di ‘misteri’ non è poi così fuori luogo. Misteri moderni (forse) ma per questo abbiamo inserito l’argomento nella sezione dei ‘Fenomeni insoliti’, in cui ‘due passi’ li possiamo fare senza limiti temporali. Recentemente se ne sono occupati anche dei quotidiani italiani, portando all’attenzione pubblica questa sconosciuta pagina che riguarda la salute umana. Il ruolo di Internet è stato determinante per la divulgazione delle informazioni, che paiono allarmanti: i malati producono dalla pelle fibre e filamenti artificiali, oltre a sostanze gelatinose...


Cos’è il morbo di Morgellons?

E’ una malattia che non ha una definizione convenzionale, ancora. Venne così chiamata dalla mamma di una bambina che presentava strani sintomi cutanei, analoghi a quelli di una patologia di cui la donna aveva letto in un testo medico del 1600, per la precisione in una lettera scritta ad un amico da sir Thomas Browne (1605-1682), un erudito inglese che si interessò a varie branche del sapere, sentendosi influenzato dalla rivoluzione scientifica apportata da Bacone. In quella lettera Browne descriveva parecchie circostanze mediche da lui riscontrate, compreso il fatto che in Linguadoca vi era una endemia chiamata Morgellons, che colpiva i bambini più che gli adulti, i quali presentavano una 'crescita di capelli' non in testa ma sul retro del corpo, unita a convulsioni e tosse. Ho trovato la lettera e riporto il passo in cui si accenna al Morgellons:

"Hairs which have most amused me have not been in the Face or Head, but on the Back, and not in Men but Children, as I long ago observed in that Endemial Distemper of little Children in Languedock, called the Morgellons, wherein they critically break out with harsh Hairs on their Backs, which takes off the Unquiet Symptomes of the Disease, and delivers them from Coughs and Convulsions"

[Per un'ulteriore trattazione di questa lettera in relazione al Morbo di Morgellons si veda il lavoro "SIR THOMAS BROWNE AND THE DISEASE CALLED THE MORGELLONS By C.E. KELLETT, M.D., M.R.C.P. NEWCASTLE-ON-TYNE, ENGLAND -A note to Sir Thomas Browne's "Letter to a Friend!"].

Certo se il Morgellons fosse stato già noto allora, nel XVII secolo e in una regione francese, come mai oggi quasi nessuno lo conosce? E chi lo aveva per primo chiamato così? Dove si era manifestato la prima volta? Ma è davvero sovrapponibile al morbo di questo nostro XXI secolo?

La signora Mary Leitao (biologa), che oggi è Presidente della Fondazione di Ricerche Morgellons, madre della piccola paziente, trovò diverse corrispondenze tra la malattia di sua figlia e quanto descritto da Browne e chiamò allo stesso modo il morbo sconosciuto. I fatti risalgono al 2002 in America, a McMurray (Pennsylvania). La figlia di Mary non riusciva a trovare un medico in grado di capire quale fosse il suo male, ma finalmente -grazie anche ai suoi 'sospetti' che si trattasse di una patologia 'nuova'- alcuni medici le diedero ascolto.

Non potendo includere i suoi sintomi in nessuna delle patologie (nemmeno rare) esistenti, sentirono di doverne diagnosticare una del tutto ‘nuova’ e misteriosa, che denominarono Morgellons e aderirono alla MFR (Morgellons Research Foundation). In essa vengono da allora studiati tutti quei casi ‘irrisolti’ che sono giunti alla loro osservazione in anni precedenti (dal 1956 al 2007) e che presentano peculiarità analoghe a quelle della figlia di Mary. Erano state classificate come parassitosi ma non erano curabili come tali; inoltre quei casi si erano dimostrati molto diversi rispetto alle altre forme di parassitosi, con sintomi sistemici e non solo localizzati. Tali pazienti si videro appioppare affrettatamente anche una diagnosi generica di malattia psichiatrica (“allucinosi parassitaria”), in quanto generata da ‘autosuggestione’, mentre sembra che i medici di questi pazienti abbiano osservato che i sintomi della malattia precedono gli effetti ‘impressionabili’. E dopo che ci si documenta un poco, si capisce perché i pazienti comincino comprensibilmente ad ‘agitarsi’ e preoccuparsi fino a giungere a delle possibili crisi nervose!


I sintomi

Le caratteristiche peculiari del morbo di Morgellons sono tre:

Lesioni cutanee (tipo una ‘comune’ puntura da insetto) sulle quali sono presenti granelli neri o bianchi, simili nel formato ai granuli di sabbia. Con un microscopio -ma anche ad occhio nudo- è possibile vedere la presenza di “filamenti” di fibre bianchi, blu, rossi o neri (i più comunemente individuati) che diventerebbero fluorescenti alla luce ultravioletta. E' riferita anche la fuoriuscita di un' gel' scuro dalla pelle.Tali filamenti possono comparire anche sulla pelle intatta e le lesioni possono essere secondarie alla loro insorgenza a causa del fastidio avvertito dai soggetti (prurito o dolore intensi) che iniziano a grattarsi procurandosi fino a severe lesioni. Queste ‘fibre’ non sono di origine naturale ma apparterrebbero a quella categorie di materiali ‘artificiali’ costruiti dall’uomo per mezzo delle cosiddette ‘nanotecnologie’. Tali fibre fondono a oltre 700 gradi centigradi (la nostra pelle a 74 circa).

I filamenti sarebbero stati confrontati con oltre 90.000 composti presenti nel database del laboratorio del Centro per lo studio del morbo di Morgellons della Oklahoma State University Center for Health Sciences di Tulsa, senza tuttavia riscontrare niente di simile. Sensazione che ‘qualcosa’ cammini sotto la pelle, si muova, a volte in modo intermittente altre volte continuativamente, provocando disagi di diverso tipo. Può venire interessata tutta la pelle oppure essere limitata al cuoi capelluto, al naso, alle orecchie, al viso, sotto le ginocchia.

Dolori muscolo-scheletrici di vara entità e interessanti diversi distretti corporei; talvolta si accompagna la comparsa di prematuri segni di degenerazione dei dischi vertebrali.

Sono stati segnalati inoltre limitazioni funzionali tali da interferire con le attività quotidiane; disturbi gastro intestinali; a livello cardiologico sono stati rilevati sintomi di tachicardia e miocarditi; disfunzioni cognitive, come alterazioni della memoria di breve durata, deficit di attenzione, aumento dell’impressionabilità, ossessioni.
Chi se ne sta occupando

Inizialmente la signora Mary Leitao, oggi presidente della MFR, fu oggetto di pesanti critiche da parte della comunità medico-scientifica, che la tacciò di aver orchestrato una messa in scena. Quando si vide recapitare un numero attorno alle settemila email –si dice- di persone che erano affette dagli stessi sintomi (o avevano in casa propri cari malati di quella strana patologia) non si perse d’animo e continuò la sua ‘battaglia’ riunendo tutte le risorse e le forze disposte a prendere parte ad un vero progetto di Ricerca.

Il ristretto numero di medici della MFR decise di estendere i propri intenti a tutti i professionisti sanitari che si sentivano coinvolti in tale ricerca, coloro che avevano avuto modo di entrare in contatto con pazienti affetti da quella ‘strana’ e altamente invalidante patologia, facendo opera di divulgazione per farla anzitutto conoscere, primo passo per una presa di coscienza del problema.

I pazienti afflitti dai sintomi sopra descritti riferiscono di aver peregrinato assai da un medico all’altro, da uno specialista all’altro denunciando la mancata sensibilità di costoro nello studiare la loro patologia; di aver ricevuto scetticismo, derisione, frettolose rassicurazioni di una guarigione che mai arriva. I rimedi generici loro prescritti si sono dimostrati inefficaci e ancor peggio, si sono talvolta ritrovati come cavie per meri scopi economici (forse per testare su di essi nuovi prodotti farmaceutici facendo leva sulla speranza di trovare una soluzione al loro problema clinico). Il team della MFR si è posto come obiettivo di dare una connotazione nuova alla malattia di questi pazienti, anzitutto raccogliendo i dati necessari per poterla definire eticamente.

Oggi il sito della fondazione conta quasi dodicimila iscritti, per la maggiore abitanti in California, Florida e Texas, zone che sembrano essere tra le più colpite dall’oscura sindrome. Contempla specialisti di diverse discipline (neurologi, chirurghi, epidemiologi, infermieri professionali e altre figure sanitarie), che collaborano con i pazienti e i loro parenti al fine di raccogliere un database (Registro) di informazioni più completo possibile. E’ nato così il primo studio che ha coinvolto i pazienti teoricamente affetti da malattia di Morgellons per scoprirne cause e trattamenti. Sono stati sottoposti ad esami ematici, dermatologici, psichici, a biopsie cutanee e a breve si dovrebbero avere dei risultati più specifici in merito alle attuali conoscenze della malattia misteriosa.

Recentemente un organo sanitario ufficiale statunitense, il CDC (Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta) ha dichiarato di ‘voler vederci chiaro’ e, insieme alla Kaiser Permanentes’s Northern California Division of Research ha iniziato uno studio per cercare di rispondere alle molte richieste di informazione e aiuto sopraggiunte numerosissime dai cittadini e dai medici, i quali versano anch’essi spesso ancora nell’ignoranza e non sanno cosa sia il morbo di Morgellons, che avrebbe colpito oltre ventimila individui negli Stati Uniti. Il 16 gennaio 2008 si è tenuta una riunione scientifica del CDC, nel Texas, a Sant’Antonio, a cui hanno partecipato medici, microbiologi, scienziati, veterinari, che tentano di dare delle risposte sanitarie in materia.

Era presente anche il direttore della MFR per ribadire le prospettive dei pazienti - in gran numero di età infantile - e dei parenti, oltre che tracciare la ‘breve’ storia o profilo del morbo. Sono state presentate anche discussioni in merito alle strategie da adottare per migliorare il corso della ricerca. Nel corso di tale evento è stata fornita una descrizione congiunta[1] della malattia: "Morgellons is an unexplained and debilitating condition that has emerged as a public health concern. Recently, the Centers for Disease Control and Prevention (CDC) has received an increased number of inquiries from the public, health care providers, public health officials, Congress, and the media regarding this condition. Persons who suffer from this condition report a range of coetaneous symptoms including crawling, biting and stinging sensations; granules, threads or black speck-like materials on or beneath the skin; and/or skin lesions (e.g., rashes or sores) and some sufferers also report systemic manifestations such as fatigue, mental confusion, short term memory loss, joint pain, and changes in vision".

In America, dal 2004 ad oggi, l’argomento ha trovato spazio su diverse testate giornalistiche anche di prestigio. Tra gli altri, il Daily Mail (18/9/2007), il News Scientist Magazine (12/9/2007), The Wall Street Journal (13/9/2007), Los Angeles Time (13/11/2006), Washington Times (27/6/2006), Chicago Tribune (25/6/2006), San Francisco Chronicle (2/6/2006), Popular Mechanics (6/2005), Reno Gazette Journal (8/5/2004).

Esiste anche una discreta bibliografia, tutta Americana: Savely, VR, Stricher, RB “Morgellons Disease: the Mystery Unfolds” Expert Review of Dermatology, 2007, vol.2, pagg. 585-591; Morgellons Disease (letter to Editor), Bransfield RT, Psychiatric News, 2007; 42: 11, page 24; Harvey, WT Morgellons Disease. I Am Acd Dermatol.2007; 56:705-706; Psychology Today Magazine, March 6, 2007 The Morgellons Mystery; American Journal of Clinical Dermatology 2006, vol.7, Issue authored by Ginger Savely, NP, Mary Leitao and Raphael B.Stricker, MD “The Mystery of Morgellons Disease: infection or Delusion?”; Advance For Nurse Practitioners-May 2005 –National Nursing Publication’s article on Morgellons Disease authored by Ginger Savely, FNP-C and Mary M. Leitao.

Il 29 marzo 2008 si terrà ad Austin (Texas) una conferenza medico -scientifica internazionale sul Morgellons, intitolata "Searching for the UnCommon Thread" come riportato nel sito Charles E. Holman Foundation -A Source For Morgellons Disease Information, uno degli organismi sorti per lo studio della malattia.


Ed in Europa?

Pare che il morbo sia arrivato anche qui. Ne ha parlato il londinese Time già nel 2006 e numerosi sono i blog in cui viene sempre più spesso affrontato l'argomento. Mancherebbe comunque un approccio ufficiale da parte degli Organismi sanitari, almeno per il momento.


"Interazioni" con altre malattie

La sindrome di Morgellons è stata ‘confusa’ nel corso degli anni con una serie di patologie dalle quali sembra doversi comunque differenziare, appunto per le peculiarità che presenta. In alcuni casi il paziente riferisce di essere stato ‘punto’ da qualche insetto prima del manifestarsi di tutti gli altri sintomi oppure tale è la sensazione che ne hanno ricevuto; alcuni pazienti sono positivi ai test per altre malattie parassitarie, nonché sembrano avere beneficiato di alcuni trattamenti antiparassitari; hanno generalmente mostrato un calo delle difese immunitarie. Appare pertanto logica l’ipotesi che prima del manifestarsi della malattia vera e propria, il soggetto possa contrarre un malaugurato incontro ravvicinato con un parassita che immette nel suo organismo ‘qualcosa’? Tali insetti potrebbero provenire dai sistemi fognari, dice la d.ssa Hildegarde Staninger, che recentemente ha prodotto una sconcertante tesi del problema, dopo aver eseguito numerose analisi laboratoristiche dei filamenti che fuoriescono dalla cute dei pazienti. Tra poco ne parleremo.

Tra le malattie con cui è stata scambiata la sindrome di Morgellons figura la Malattia di Lyme, che venne individuata nel 1975 nella omonima cittadina che dà il nome alla patologia, dai ricercatori dell’Università statunitense di Yale in base ad uno studio condotto su un gruppo di bambini che dimostrava una curiosa epidemia di artrite giovanile. I piccoli pazienti presentavano un eritema migrante dal quale sembrava conseguire poi la patologia multiorgano. Nel 1982 fu isolato e classificato il vero responsabile della malattia, da Willy Burgdorfer e A.G.Barbour; si trattava di un microrganismo appartenente all’ordine delle Spirochetales, genere Borrelia, e la specie isolata prese nome dal suo scopritore, burgdorferi.

Questo avveniva in America mentre in Europa, in cui la malattia aveva connotazioni cliniche un po’ diverse, vennero isolate due specie diverse di Borrelia: garinii e afzeli (che in America sono assenti) ad opera dell’ Istituto Pasteur di Parigi. Oggi la sua definizione è che si tratti di “ una malattia infettiva sistemica causata da certe specie di Borrelia e trasmessa dagli animali affetti (piccoli roditori, ma anche altri animali, che rappresentano il serbatoio naturale dell’infezione) all’uomo attraverso vettori artropodi ematofagi del Genere Ixodes” (che chiameremo zecche). Si può venire punti dalla zecca anche stando sdraiati su un prato o durante escursioni all'aperto. I sintomi della Malattia di Lyme sono molteplici e si distinguono in due fasi principali: dopo il morso della zecca incriminata (che passa perlopiù inosservato perchè indolore) possono passare dai quattro ai sessanta giorni (tempo di latenza lunghissimo) prima di accusare i primi sinomi, dapprima a carico della cute (fase preoce) e poi una seconda fase che coinvolge altri organi, come articolazioni, SNC, cuore, occhi…

La diagnosi dev’essere posta in tempi rapidi per una prognosi fausta altrimenti può evolvere drammaticamente per le complicanze o cronicizzarsi con esiti permanenti. Stando al dr. William Harvey, presidente del Comitato consultivo dei formazione della NASA (NASA Education Advisory Committee) il 94% delle persone affette da Morgellons sono state trovate positive al batterio associato alla malattia di Lyme e questo appare interessante quanto strano poichè proprio dove è più alta l'incidenza del Morgellons (California,Texas e Florida) si rileva una bassa incidenza della malattia di Lyme.

Spesso i pazienti affetti da Morgellons sono positivi al test di Fakuda per la diagnosi di Sindrome da Affaticamento cronico che prevede l’aderenza ad almeno tre fattori oltre il principale, che è la stanchezza debilitante e persistente da almeno sei mesi, tale da non permettere la metà delle attività di vita quotidiana, in assenza di altra patologia sottostante. Gli altri sintomi -almeno tre concomitanti- devono persistere o ricorrere da almeno sei mesi e possono essere linfoadenopatia cervicale o ascellare, dolori articolari, mialgie, cefalea atipica, faringodinia, difficoltà di concentrazione e/o memoria.

Pur trovando alcune ‘similitudini’ con il Morgellons, siamo davanti ad una sindrome diversa. Morgellons non ha a tutt’oggi una definizione ufficiale sanitaria e nosografica, che solo gli studi incrociati potranno portare a delineare.


Le cause della malattia: "polveri intelligenti"?

In un clima ancora del tutto incerto, meno che mai si conoscono le cause di questo preoccupante morbo, che nuove indagini si prefiggono di individuare. Emergono però all’attenzione delle coraggiose quanto allarmanti teorie correlate alle sofisticate scoperte tecnologiche del nostro tempo. Provengono da diversi studiosi accreditati, che se ne stanno formando un’idea abbastanza chiara in base a quello che hanno trovato analizzando le ‘fibre’ presenti sui pazienti. Il neurologo Edward Spencer, membro del Barkley City Council, confermando la diffusione del Morgellons, fa riferimento alle ‘polveri intelligenti’, una probabile strumento nanotecnologico. Ma che cosa significa esattamente? Chiamato anche 'smart dust' è un pulviscolo costituito da miriadi di microchip capace di mimetizzarsi nell'ambiente e di 'spiarlo' (trasportato anche da vettori inconsapevoli) captando ogni cosa come farebbero i nostri cinque sensi. Con la differenza che è invisibile.


Da dove arriverebbero queste "polveri intelligenti"?

Inquinamento atmosferico? Il National Register of Environmental Professional (NREP, americano) lo deve aver incluso come una delle cagioni della malattia, se ha allestito un’apposita unità di intervento per indagare su eventuali cause ambientali. Ma forse è qualcosa di più subdolo, di più cattivo. Qualcosa che è l'uomo a creare e diffondere per scopi non meglio identificati ma come al solito a farne le spese sono gli ignari cittadini.

Il dottor Janavoy attesta che i filamenti fibrosi che fuoriescono dalla pelle dei pazienti affetti da Morgellons non hanno nulla a che vedere con l’apparato pilifero dell’essere umano, né con peli né con capelli; non si tratta nemmeno di cellule né di parassiti: sarebbero ‘nanomacchine’ veicolate da insetti. Ancora questa parola che riporta alla ‘famigerata’ nuova frontiera della scienza: le nanotecnologie, così auspicate per risolvere numerosi problemi in campi variegati…La tossicologa Hildegarda Staninger ha accertato nel 2006, tramite esami di laboratorio, che il Morgellons è collegato alla presenza di frammenti di silicone e fibre di polietilene nell’organismo dei pazienti; anche lei è del parere che questi composti si usino nell’industria nanotecnologica per incapsulare virus geneticamente modificati, detti ‘viron’, estremamente più piccoli dei già microscopici virus. Le nanofibre del resto, viaggiano in dimensioni da 100 nanometri in giù. L’istologia cutanea dei pazienti esaminati ha messo in evidenza la presenza di tubicini di vetro e di silicone, in assenza di protesi di qualsiasi tipo eventualmente impiantate nell’organismo in oggetto.

La d.ssa, con il dr. Rahim Karjoo ha avanzato l’ipotesi di una possibile correlazione tra le tanto discusse ‘scie chimiche’ o chemtrails con l’incidenza della sindrome di Morgellons. Gli aerei emettono normalmente scie di condensazione (contrails) che svaniscono dopo pochissimi minuti mentre le chemtrails hanno caratteristiche assai differenti, perdurando nell’aria per ore, allargandosi a dismisura e formando nel cielo dei veri e propri incroci geometrici, delle ‘griglie’ che conterrebbero elementi chimici dannosi per l’atmosfera, nonché –una volta ricaduti a terra – per tutto quanto tocchiamo, mangiamo, respiriamo. Analizzando dei campioni di terreno in cui erano sicuramente ricaduti residui ‘dispersi’ nel cielo dalle verosimili scie ‘chimiche’, i due citati ricercatori hanno scoperto una sovrapposizione tra gli elementi individuati e quelli presenti nelle ‘fibre’ dei pazienti affetti da Morgellons. Entrambi riconducibili non certo a strutture cellulari (estranee all’organismo umano) ma a forme nanotecnologiche dalla funzione non determinata, creste però dall'uomo.

I filamenti si possono unire, allargare, espandere; alcuni hanno apparenze biologiche artificiali, cioè contenenti DNA o RNA, microrganismi, proteine, enzimi, plasmidi usati nell’industria delle nanotecnologie. Non ci sembra poco. Anche se il vero significato spetta codificarlo agli esperti. A meno che i due stiano facendo una crociata contro le industrie nanotecnologiche, bisognerebbe quanto meno rifletterci su. Non sappiamo se esista un reale legame tra l’inquinamento climatico, multifattoriale, e la malattia di Morgellons. Del resto, siamo già rassegnati a convivere con l’oscuro nemico che è l’inquinamento (visibile e invisibile) e che produce tante altre patologie. Ma aver cominciato a prendere coscienza di questa nuova piaga del ventunesimo secolo è già qualcosa; tuttavia la reazione più comune è di mostrarsi quasi increduli che possa esistere veramente un morbo del genere, che coglie tutti impreparati. Non si sa nemmeno bene come classificarla, come curarla, come gestirla, né di conseguenza come prevenirla e la tendenza del suo sviluppo per il futuro. Perchè Morgellons?

E’, al momento, uno dei misteri di questo neonato millennio.

Linkgrafia:

[1] http://www.morgellons.org/ (sito ufficiale della MRF) in inglese

www.dldewey.com/morgel.htm (in inglese)

http://www.tanker-enemy.tv/videos/playlist/17925-Morgellons-is-chemtrails-related

Si può trovare una traduzione italiana qui.

http://www.morgellons-disease-research.com/Morgellons-Message-Board/index.php?topic=204.0 (in inglese: intervento del dr. Edward Spencer del 12/05/06 al Berkeley City Council).

http://www.morgellons.eu/

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