Oggigiorno, la setta scientista e negazionista, complice la cassa di risonanza costituita da legioni di gazzettieri, ha instillato in molte persone la fallace convinzione secondo cui il biossido di carbonio sarebbe un gas inquinante, addirittura tossico: ciò non è vero, come abbiamo dimostrato in precedenti articoli. La criminalizzazione del C02 ha, come effetto collaterale, il pressoché assoluto silenzio sulle vere fonti di contaminazione ambientale. Sono queste fonti che, checché ne pensi l’illustrissimo ministro della Salute, Signora Beatrice Lorenzin, sono all’origine della stragrande maggioranza delle patologie, del loro incremento e di una loro sempre più precoce insorgenza. Anche le malattie cosiddette genetiche trovano spesso la loro eziologia in fattori esterni.
Le reali e pericolose forme di inquinamento sono quelle di seguito elencate. Bisognerebbe intervenire in questi àmbiti, mentre ciò non avviene: al limite, ogni tanto, si pronunciano delle generiche ed ipocrite petizioni di principio per “promuovere” la difesa della natura.
· Il particolato ed il nanoparticolato degli inceneritori
· Il nanoparticolato che si diffonde con i filtri dei motori Diesel, i cosiddetti F.A.P.
· I composti chimici che si sprigionano dai roghi appiccati all’immondizia
· L’acqua e gli alimenti contaminati o adulterati
· Le radiazioni nucleari provenienti sia dalle scorie delle centrali atomiche sia dagli ordigni fatti esplodere nella biosfera nei decenni passati
· I campi elettromagnetici di varia frequenza ed intensità
· Le sostanze derivanti dal mancato smaltimento e dalla decomposizione dei rifiuti: tali sostanze avvelenano sia il suolo sia le falde freatiche sia l’aria. Particolarmente perniciosi sono i rifiuti ospedalieri, spesso radioattivi
· Il nanoparticolato prodotto dal traffico aereo civile e militare
· I metalli e non metalli dispersi in ogni dove tramite le criminali operazioni di geoingegneria clandestina
· A queste voci, bisogna aggiungere un altro capitolo: non è una tipologia di inquinamento degli habitat, ma incide fortemente sulla salute. Ci riferiamo ai vaccini che, con i loro adiuvanti e conservanti, aggrediscono l’organismo di bambini, adolescenti, adulti, anziani, con il rischio di compromettere il sistema immunitario e di provocare neuropatologie, dissturbi dell'apprendimento ed affezioni più o meno gravi, più o meno invalidanti.
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In vari articoli e nel documentario “Scie chimiche: la guerra segreta” avevamo preannunciato e paventato un incremento della mortalità a cause delle massicce, diuturne, micidiali operazioni di geoingegneria bellica. Ora giunge una conferma dall’ISTAT. E’ una conferma che non avremmo mai voluto avere. I giornalisti che hanno riportato la notizia, basata su indagini recenti, si arrovellano cercando di capire quale possa essere la causa del fenomeno. Noi non ci arrovelliamo. Conosciamo la risposta ed è la seguente: la ragione principale dell’incremento nella percentuale dei decessi va ricercata nelle chemtrails. Qualcuno potrebbe obiettare, adducendo l’argomento secondo cui le statistiche non sono attendibili, ma è sufficiente considerare quanti tra parenti, amici e conoscenti in questi anni o si sono purtroppo ammalati o sono deceduti per comprendere che i numeri in oggetto corrispondono ad una triste realtà. Per amore di completezza e per non essere accusati di procedere a senso unico, ricordiamo le cause precipue della contaminazione ambientale:
Dalle statistiche mensili elaborate dall’ISTAT si rileva come il totale dei morti in Italia nei primi otto mesi del 2015 – ultimo aggiornamento a tutt’oggi disponibile – sia aumentato di 45mila unità rispetto agli stessi primi otto mesi del 2014. La cosa non è affatto marginale, se si pensa che ciò corrisponde ad un aumento dell’11,3% e che, se confermato su base annua, porterebbe a 666mila morti nel 2015 contro i 598mila dello scorso anno. Si tratta di un incremento di ben 68mila unità che appare in gran parte concentrato nella componente femminile (+41mila) e che verosimilmente coinvolge soprattutto la fascia più anziana della popolazione residente nel nostro paese. Il dato è impressionante, ma ciò che lo rende del tutto anomalo è il fatto che per trovare un’analoga impennata della mortalità, con ordini di grandezza comparabili, si deve tornare indietro sino al 1943 e, prima ancora, occorre risalire agli anni tra il 1915 e il 1918: due periodi della nostra storia segnati dalle guerre che largamente spiegano dinamiche di questo tipo. Viceversa, in un’epoca come quella attuale, in condizioni di pace (?) e con uno stato di benessere (?) che, nonostante tutto, è da ritenersi ancora ampio e generalizzato, come si giustifica un rialzo della mortalità di queste dimensioni?[…]
Non basta evocare l’invecchiamento demografico
Non potendo ancora disporre dei dati puntuali sull’incidenza dei decessi per singola età e per genere nel corso del 2015 – dati che ci consentirebbero di valutare gli eventuali cambiamenti del rischio di morte – possiamo sin d’ora cercare almeno di capire se, e soprattutto in quale misura, l’impennata di mortalità del 2015 sia ascrivibile al semplice processo di invecchiamento della popolazione italiana o se, invece, abbia altre cause. […] Le modifiche nella struttura della popolazione spiegano solo in minima parte la maggior frequenza di decessi. Infatti, se i rischi di morte fossero restati invariati rispetto a quelli osservati di recente (ISTAT 2014), l’aumento del numero di persone anziane avrebbe dato luogo solo a 16mila decessi in più rispetto al 2014. E le altre 52mila unità aggiuntive a che cosa sono dovute?
Aspettando nuovi elementi
La questione resta dunque aperta. Tra qualche mese avremo certamente dati più esaurienti che, ci si augura, consentiranno spiegazioni plausibili. […] È la presenza di 68mila morti in più, se confermata dal resoconto di fine anno, rappresenta un segnale importante che la demografia consegna alla riflessione sia del mondo scientifico sia di quello della politica, della pubblica amministrazione e dello stato sociale (tutti insieme appassionatamente coinvolti nel negare la geoingegneria clandestina alias scie chimiche, n.d.r.). E’ un evento “straordinario” che richiama alla memoria l’aumento della mortalità nei Paesi dell’Est Europa nel passaggio dal comunismo all’economia di mercato: un “déjà vu” che non vorremmo certo rivivere. Il controllo della spesa sanitaria sempre e a qualunque costo – in un momento di recessione economica – può avere effetti molto pesanti sul già fragile sistema demografico. Dobbiamo esserne consapevoli.
Un recente studio dell’Istituto Max Planck attribuisce alle polveri sottili un alto tasso di mortalità. A complemento dell’articolo che proponiamo, ricordiamo, in ordine di incidenza, le principali fonti di polveri sottili ed ultrasottili, all’origine sia di numerose patologie sia di decessi.
Se non esistessero le operazioni chimico-biologiche, eseguite in gran parte attraverso l’aviazione civile (aerei passeggeri e cargo), il numero di morti citato nell’indagine si ridurrebbe di un buon 90 per cento!
L'inquinamento atmosferico causa ogni anno la morte prematura di oltre tre milioni di persone a livello mondiale, con una maggiore incidenza in Asia. È quanto si legge in un nuovo studio condotto dall'Istituto Max Planck per la Chimica e pubblicato sulla rivista “Nature”, in base al quale la mortalità da inquinamento dell'aria potrebbe raddoppiare entro il 2050, arrivando ad interessare 6,6 milioni di persone all'anno.
Gli esperti hanno combinato un modello globale di chimica atmosferica con i dati demografici e le statistiche sulla salute per stimare il contributo di diversi inquinanti, in particolare delle polveri sottili, alla mortalità prematura. Stando ai dati, le emissioni derivanti dall'energia residenziale, ad esempio per riscaldarsi e cucinare, sono prevalenti in India e Cina ed hanno l'impatto più alto a livello planetario sulle morti premature. In molte aree degli Stati Uniti a pesare sono il traffico e la produzione di energia, mentre in Europa, Stati Uniti orientali, Russia ed Asia orientale le emissioni provenienti dall'agricoltura danno il contributo maggiore alle polveri sottili.
Secondo uno studio correlato, condotto dall'università britannica di Leeds e pubblicato su “Nature Geoscience”, tra 400 e 1.700 morti premature si sarebbero potute evitare, se fossero stati ridotti in modo considerevole gli incendi legati alla deforestazione registrati nell'Amazzonia brasiliana negli ultimi anni. Gli esperti hanno unito misurazioni satellitari e terrestri ad un modello di trasporto chimico per dimostrare che, nella regione, le concentrazioni di polveri sottili sono calate del 30% durante la stagione secca, proprio a seguito della riduzione degli incendi associati alla deforestazione.
Il mineralogramma o analisi tissutale del capello è un esame di laboratorio che impiega come campione il capello e, mediante avanzate tecniche, determina la concentrazione dei principali minerali presenti nello specimen.
Questa analisi si compie prelevando capelli della lunghezza di pressappoco tre centimetri dal retro della nuca, nella zona della base del cranio, nella misura di circa 0,5 grammi. Il campione deve essere estratto in piccole quantità da aree differenti della regione occipitale, tagliando i capelli il più vicino possibile allo scalpo. I capelli vengono lavati con una soluzione neutra per eliminarne le sostanze esterne, quindi sciolti in una soluzione acida per esaminarli con uno spettrofotometro ad assorbimento atomico, capace di misurare la quantità di minerali contenuti.
Naturalmente il mineralogramma è un efficace strumento per rilevare e quantificare l’entità di metalli all’interno dell’organismo.
Se qualcuno ancora vaneggia che le scie che sfregiano spesso il cielo sono solo vapore acqueo, potrà rinsavire grazie ad un mineralogramma. Se anche fra adolescenti e giovani si rintracceranno “dosi” elevate di metalli pesanti (alluminio, bario, cadmio, stronzio etc.), si dovrà concludere che qualcosa non quadra. Tonnellate di nanoparticolato sono disperse ogni giorno in tutto il globo: la Geoingegneria clandestina è senza dubbio la principale fonte di inquinamento!
E’ capzioso chiamare in causa un generico inquinamento ambientale da cui derivano la contaminazione dell’aria, dell’acqua “potabile” e del cibo. Oggigiorno molti stabilimenti industriali, in forza di norme restrittive, sono meno inquinanti rispetto al passato. Lo stesso vale per gli autoveicoli. La delocalizzazione poi ha causato lo spostamento degli opifici nell’Estremo Oriente o in altri paesi lontani dalla “civile” Europa.
Certo, non tutto l’inquinamento proviene dalle irrorazioni clandestine (inceneritori, poligoni militari, centrali per la produzione di energia, traffico veicolare e via discorrendo contribuiscono), ma, se si rilevano notevoli quantità di metalli in persone residenti lontano da impianti, da centrali per la produzione di energia elettrica, da arterie stradali e ferroviarie etc., in soggetti che vivono in zone pressoché incontaminate, come si può spiegare l'avvelenamento testimoniato dall’analisi tissutale? Soprattutto come si può motivare la presenza di bario e di litio in concentrazioni anomale nell'organismo, dal momento che l’impiego di tali metalli non è poi così diffuso nei processi industriali?
I negazionisti continuino pure ad arrampicarsi sugli specchi per tentare di confutare l’ennesima prova del genocidio globale. Gli altri si adopereranno per instaurare trattamenti che aiutino a smaltire i metalli nocivi, prima che il loro accumulo provochi malattie più o meno gravi.
Per la guerra i denari si trovano sempre. (A. Manzoni)
Il sempre aggiornato blog Freeskies riporta la notizia secondo la quale la Corte dei Conti ha segnalato una voce di spesa inerente alla "difesa" per "motivazioni segretate", pari all'astronomica cifra di 500.000.000 di euro. L'informazione deve essere verificata, ma non è così inverosimile che una somma tanto abnorme sia dilapidata per finanziare le operazioni illegali di aerosol. E' noto che molti stati dispongono di ingentissimi fondi neri, destinati a progetti e ad attività militari, risultato di funeste ricerche scientifiche condotte in laboratori segreti. E' risaputo che gli esborsi ufficiali dell'Italia in ambito strategico sono già elevatissimi: se aggiungiamo tutte le risorse che vengono drenate per azioni belliche occulte, si toccano cifre esorbitanti.
Molti si chiedono per quale motivo, pur essendo la pressione fiscale in Italia molto alta, i denari per i servizi alla collettività (formazione, sanità, sistema previdenziale...) scarseggino sempre più, senza dimenticare che lo stato ha creato un sistema di provvidenze sociali viziato alla radice. L'evasione e l'elusione fiscale, gli sprechi ed i ladrocinii nella pubblica amministrazione, il deficit della bilancia commerciale, gli stipendi d'oro ed i privilegi di una classe dirigente composta da parassiti non bastano a spiegare la cronica penuria di fondi. E' necessario chiamare in causa il signoraggio bancario e soprattutto le uscite per le irrorazioni chimico-biologichecon tutti gli annessi e connessi.
Ecco perché nelle scuole ormai manca persino il materiale di cancelleria, mentre si tagliano in maniera indiscriminata posti tra il personale docente ed amministrativo. Ecco perché negli ospedali, spesso fatiscenti e con poche apparecchiature mediche, il numero di operatori socio-sanitari, infermieri e medici è insufficiente a coprire persino le esigenze primarie. Ecco perché gli operai ricevono salari miseri ed i disoccupati (quelli ancora fortunati) si ritrovano con assegni inconsistenti. Ecco perché per i bisognosi, gli indigenti, i malati, gli invalidi… non si trova più un baiocco. Così si spiega la stretta che attanaglia l’intero sistema delle prestazioni pubbliche già molto carenti.
Molti lamentano le inadeguatezze di uno stato che, a ben vedere, è, invece molto efficiente: ogni qual volta si tratta di reperire liquidità per costruire centrali inquinanti, inceneritori, discariche, faraoniche ed inutili infrastrutture, per dotare le nostre città di impianti atti alla videosorveglianza, per organizzare costosi “vertici” tra briganti… i denari si trovano sempre. Altresì, in vista di elezioni-truffa, si promette al popolino che, con una miracolosa riforma del fisco e con qualche correzione finanziaria, finalmente si potranno sovvenzionare i servizi per la collettività e migliorare le condizioni dei ceti meno abbienti. Sono promesse che non saranno mai mantenute, non solo perché non si può, ma soprattutto perché non si vuole: infatti i governi si rafforzano quanto più la società civile è debole, povera e disgregata.
E’ inutile protestare contro le sperequazioni e gli sperperi dovuti alla classe “politica”, se non si considera il gorgo delle spese strategiche in cui sono risucchiate quantità inimmaginabili di capitali. Occorre comprendere la natura irremisibilmente maligna ed oppressiva del potere che è sempre schierato contro le nazioni. In questo contesto la crisi economica di tipo artificiale trova nell’esecranda operazione “scie chimiche” un formidabile strumento per investire e, nel contempo, scialacquare cospicue risorse con cui si depauperano i popoli che, nel contempo, sono intossicati.
I cittadini, defraudati di essenziali mezzi economici, versando gravose imposte dirette ed indirette, finanziano la loro spoliazione, il loro avvelenamento, la loro morte.
Eppure tutto cambierà…
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Volentieri pubblichiamo uno studio di che esamina il gravissimo problema dell'inquinamento ambientale, causa di tante malattie soprattutto tra i bambini. Purtroppo, infatti, le chemtrails costituiscono "solo" il coronamento di uno scellerato piano per intossicare la popolazione, ma migliaia sono i composti chimici che aggrediscono uomini, animali e piante. Le scie tossiche, in tale inquietante scenario, si possono considerare la globalizzazione dell'avvelenamento ed il colpo di grazia. Per fortuna esistono, se non dei rimedi, delle contromisure da attuare per proteggere in primis la salute dei bambini, più vulnerabili agli inquinanti ambientali. Si consultino a tale proposito gli articoli della categoria "Morgellons". Un'ultima osservazione: è evidente che le difficoltà cognitive rilevate da educatori e docenti nelle nuove generazioni sono imputabili, in buona parte, alla contaminazione della biosfera. Fantasiose sindromi psicologiche dalle improbabili sigle c'entrano poco o punto.
Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale (Prof. Lorenzo Tomatis, 1929-2007).
Oggi i bambini sono sottoposti al rischio dell’esposizione a più di 15 mila sostanze chimiche sintetiche, senza contare l’inquinamento dell’aria, il traffico, la contaminazione di acqua e cibo, le radiazioni (R.F. e E.M.F., radiofrequenze e campi elettromagnetici) ed altre fonti sulle quali vi è ancora “dibattito”.
Non c’era una volta…
Centomila sostanze di sintesi sono state registrate nella sola Unione europea., ma i composti si contano a milioni. Si badi che gli effetti cumulativi e soprattutto sinergici tra ogni singola sostanza sono di fatto sconosciuti per la mancata ricerca. Si aggiunga il “fondo” elettromagnetico maggiore di dieci milioni di unità rispetto a quello naturale. Alimentazione ricca in volumi, ma povera di nutrienti essenziali. Nanoparticelle dovute alle politiche “verdi” sulla mobilità (catalizzatori al platino) e degli inceneritori. Un migliaio di test nucleari in superficie e sotterranei dal 1945 ad oggi, vaccinazioni multiple, pesticidi, erbicidi… Potremmo continuare ad addizionare ancora rischi e pericoli prodotti dall’umanità per il “benessere”. Una vera e propria giungla di insidie, non sempre tenuta nella giusta considerazione, anzi decisamente ignorata a favore di diagnosi psichiatriche più che tossicologiche. Ciò, nonostante le numerose evidenze scientifiche, dal dopoguerra ad oggi, e benché si registrino casi di M.C.S. anche nella prima infanzia.
Sono i bambini di oggi, gli adulti di domani, a fare le maggiori spese per l’attuale situazione ambientale. Nell’aria di casa e in quella esterna, nei cibi, nell’acqua e persino nei giocattoli sono presenti sostanze che quotidianamente mettono a rischio la loro salute, così come nella quasi totalità delle attrezzature medico-ospedaliere (siringhe, kit flebo etc.) e dei farmaci (mercurio come conservante, coloranti, lattosio e via dicendo).
Rapporti sanitari nel cassetto dell'agenda politica
A lanciare uno delle tante grida d’allarme fu l’Organizzazione Mondiale della Sanità (W.H.O.) e l’Agenzia Europea per l’Ambiente (E.E.A.) nel 2002, con la pubblicazione del rapporto Children’s Health and Environment - A review of evidence, nel quale vennero analizzati i diversi fattori di rischio per la salute dei bambini, prendendo spunto da una serie di studi compiuti sull’argomento nei diversi paesi europei.
Nell'aggiornamento del 2007 emerge un quadro della situazione decisamente peggiore.
Oltre il 40 per cento delle patologie causate da fattori ambientali colpisce bambini di età inferiore ai 5 anni. I bambini sono particolarmente vulnerabili all’inquinamento ambientale, in parte poiché la loro esposizione precoce a determinati fattori può avere ripercussioni anche a lungo termine, in parte perché in proporzione al loro peso corporeo i bambini respirano, bevono e mangiano più degli adulti, con una conseguente maggiore assimilazione delle sostanze potenzialmente tossiche.
“Innanzitutto c’è un’enorme differenza – commenta Giorgio Tamburlini, che ha partecipato alla stesura del rapporto – da un paese all’altro d’Europa per quelli che sono i pericoli a carico dei bambini. Nel rapporto abbiamo sintetizzato questo concetto, parlando di 'ingiustizia ambientale', individuando tre fattori preponderanti che possono creare situazioni di rischio. Innanzitutto c’è il fattore locale, le singole città, una determinata zona del territorio; anche in spazi limitati si possono avere delle differenze notevoli da questo punto di vista. Un altro fattore da tenere in considerazione è poi la vicinanza agli scarichi di rifiuti tossici, un problema maggiormente presente nei paesi più poveri ormai destinati ad essere la discarica dei paesi più ricchi. Ma il fattore da tenere in maggiore considerazione è l’accumulo di inquinamento. Stiamo ormai accantonando delle riserve di inquinamento di varia natura che necessariamente penalizzeranno gli adulti di domani (mentre quelli di oggi si ammalano sempre maggiore numero, n.d.r.). La loro esposizione a certi fattori è notevolmente più rilevante di quella delle generazioni precedenti. Questo avrà necessariamente una ripercussione negativa sulla loro vita futura”. Oggi i bambini sono sottoposti al rischio dell’esposizione a più di 15 mila sostanze chimiche sintetiche, nella maggioranza dei casi create negli ultimi 50 anni. Non si dimentichi poi una serie di agenti fisici, come l’inquinamento dell’aria, il traffico, la contaminazione di acqua e cibo, dei giocattoli, le radiazioni.
“Tra i fattori emergenti collocherei al primo posto il piombo e gli effetti che la concentrazione troppo alta di questo metallo pesante può avere sull’intelligenza del bambino, effetti che possono diventare cronici, se il bambino viene sovresposto nei primi anni di vita – continua cautamente il dottor Tamburlini – .Anche i casi di bronchiti e di asma in aumento rappresentano un rischio aggiuntivo. E questi sono fattori di rischio di cui conosciamo la pericolosità. Ci sono poi casi di incertezza. Qualche tempo fa, uno studio su alcuni grandi mammiferi esposti per lungo tempo d inquinanti, evidenziò la maggiore incidenza di malformazioni e la diminuita fertilità. Soprattutto quest’ultimo problema è molto sentito anche da noi ed è in parte dovuto al fatto che il numero e la carica degli spermatozoi è diminuito. Questo può essere dovuto agli inquinanti, anche se non sono state stabilite relazioni scientificamente certe."
Pur trattando il problema delle scie chimiche ed annessi, sappiamo che molteplici sono le fonti di inquinamento dei biomi terrestri. In particolare, gravissima è la polluzione causata dagli inceneritori, impianti che bruciano ad altissime temperature rifiuti solidi (carta, cartone, plastica...). I composti chimici immessi nell'atmosfera da quelli che ipocritamente vengono definiti "termovalorizzatori" sono decine: tra i vari composti molto tossica è la diossina. Diossina è termine generico per indicare un composto delle tetraclorodibenzodiossine (TCCD). La diossina per antonomasia è la 2, 3, 7, 8, tetraclorodibenzo-p-diossina: sia il prodotto cristallino sia i suoi vapori sono molto inquinanti, cancerogeni e teratogeni. L'esposizione a diossina può indurre lesioni a carico di vari organi tra i quali il fegato ed i reni. La pseudocloracne è una forma di dermatite provocata dalla diossina.
Recentemente il giornalista del quotidiano L'Adige, Zenone Sovilla, autore anche di un'inchiesta sulle scie chimiche, ha realizzato un reportage intitolato Civilità bruciata e dedicato ai termodistruttori. Sovilla analizza in questo documentario, trasmesso da Rebus, il programma condotto dal valente Maurizio de Collanz, l’annoso problema. Sovilla evidenzia tutti gli interessi economici legati alla perversa "moda" che ha portato l'Italia e molti altri paesi europei a costruire impianti per l'incenerimento dell'immondizia. Addirittura, in modo paradossale, in alcune regioni come il Veneto, dove si ricorre alla raccolta differenziata dei rifiuti, si moltiplicano giganteschi impianti, nonostante il parere contrario di gran parte della popolazione. Amministratori ed industriali sostengono che con gli inceneritori, oltre a smaltire i rifiuti, si produce energia. Costoro li presentano come una panacea e sorvolano sia sulle emissioni ammorbanti sia sull'impatto ambientale. Dimenticano anche che nei filtri degli impianti si accumulano scorie che devono essere poi stoccate con la creazione di siti ad hoc.
I fumi che si levano dalle ciminiere degli inceneritori, a causa dell'inversione termica, tendono a ristagnare al mattino sui centri abitati: le persone con l'aria inalano nanoparticelle (PM 2 o inferiori), col cibo e con l'acqua ne ingeriscono altre; queste nanoparticelle non sono metabolizzate dall'organismo e, alla lunga, possono determinare infiammazioni, tumori ed altre patologie. E' il problema studiato in Italia dai coniugi Stefano Montanari e da Antonietta Gatti, ma, come si dimostrerà, in modo più che altro strumentale.
Qual è il nesso tra scie chimiche ed inceneritori? E' una correlazione negli scopi e nella logica sottesa, una logica diabolicamente sopraffina. Mi spiego. La costruzione dei "termovalorizzatori" è senza dubbio promossa da chi ha degli interessi economici. Sono imprenditori e "politici" privi di scrupoli che traggono ingenti introiti dalla realizzazione e dalla gestione degli impianti, ma oltre al profitto, bisogna considerare il delitto. I rifiuti potrebbero essere destinati al riciclaggio ed al riuso, ma questi sistemi, pur essendo piuttosto vantaggiosi sul piano economico, sono in ogni modo osteggiati, poiché inquinano poco o nulla, laddove lo scopo principale dei potenti è la contaminazione degli ecosistemi e la diffusione di malattie tra la popolazione. Un inceneritore è un'arma chimica micidiale che si aggiunge a tutte le altre fonti di polluzione: onde elettromagnetiche, chemtrails, radiazioni ionizzanti, insetticidi, anticrittogamici, pesticidi in agricoltura, scarichi industriali e veicolari etc.
In questo quadro, emblematico è il caso della Campania, dove la crisi dei rifiuti è stata deliberatamente creata ed aggravata per imporre in maniera subdola la “risoluzione” degli inceneritori. Infatti, dopo che le discariche sono state totalmente riempite di pattume o di ecoballe, a causa di una mancata attuazione della raccolta differenziata, la spazzatura si è ammassata dappertutto. (Vedi Come in alto così in basso) Di fronte ai cumuli di immondizia maleodorante, si è proposta la solita risoluzione: l'inceneritore. Altre iniziative, dalla produzione di imballaggi meno ingombranti e biodegradabili al riuso, sono state, sono e saranno boicottate affinché i cittadini accettino alla fine, pur di non vedere enormi di mucchi di immondizia di fronte alla porta di casa, di essere avvelenati con le emissioni nocive degli inceneritori. Tra l’altro la combustione dei rifiuti ad altissime temperature, combustione tipica dei “termovalorizzatori” più “efficienti”, rilascia polveri finissime ancora più perniciose, proprio per le loro dimensioni ridottissime, di quelle emesse dagli impianti di vecchia generazione.
Intanto prosegue senza sosta l'operazione "scie chimiche", volta, tra gli altri fini, ad indebolire il sistema immunitario delle persone e di conseguenza a diffondere patologie. Tale operazione sostituisce gli inceneritori in quelle zone in cui non sorgono questi impianti: infatti lo spargimento quotidiano di tonnellate di particolato in atmosfera è assimiliabile, ma moltiplicato per cento, alle emissioni dei termodistruttori.
Chi vive in una zona irrorata dagli aerei della morte è come se abitasse vicino ad un inceneritore, anzi peggio, poiché, con le chemtrails, vengono sparse nanoparticelle ancora più piccole e quindi più insidiose, anche inferiori a PM 1! Ecco perché i coniugi succitati e lo stesso Antonio Zecca(1), contrari alla costruzione di questi impianti, agiscono in modo ambiguo, quando non denunciano e negano lo scempio chimico-biologico nei cieli. Essi si ergono ad ambientalisti, ma sono degli ambientalisti dimezzati, nel migliore dei casi, se non dei personaggi che, col loro carisma, distraggono la gente non solo da altre questioni, ma anche da temi che potrebbero rivelare ai cittadini una verità inconfessabile.
Qual è la verità? L'inquinamento non è tanto una conseguenza della "civiltà" dei consumi, consumi sfrenati e spesso inutili, ma un mezzo per soggiogare i popoli con malattie e sensi di colpa (si veda la demonizzazione del biossido di carbonio), un’arma per distruggere il pianeta. Le élites usano farmaci ed antidoti che li proteggono dai veleni diffusi nella biosfera, mentre, nella loro follia distruttiva, non si peritano di contaminare, avvelenare e deturpare gli ecosistemi.
Di ciò i cittadini dovrebbero prendere coscienza: non è solo l'avidità di denaro a motivare le nefande azioni dei soliti noti, piuttosto un'assoluta, irredimibile adesione al Male che li spinge a devastare, ad uccidere, ad intossicare…
In fondo, però, i veleni più letali che essi spargono non sono chimici, ma le loro impudenti, putride menzogne.
(1) Zecca è l’”esperto” che è stato interpellato dalla redazione di Focus, la rivista della scienza-spazzatura, sul tema delle scie chimiche. Egli, come tutti gli appartenenti all’esecranda setta degli sciacondensisti, le spiega come normalissime ed innocue contrails.
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