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martedì 20 maggio 2014

L'intervista abortita


Il controllo del C.I.C.A.P. sull'informazione appare sempre più insidioso e capillare. I tentacoli del Comitato pseudo-scientifico si protendono in mille direzioni cosicché, come una piovra gigante, esso stritola le ultime voci libere o almeno desiderose di esserlo. Il modus operandi è collaudato: emissari del Comitato si occupano di "convincere" i giornalisti ancora recalcitranti e poco disposti ad assecondare i Diktat dei negazionisti. Così accade che vecchie e nuove leve del giornalismo, vuoi perché subornate da lusinghe, vuoi perché è conveniente salire sul carro dei vincitori, decidono di cambiare casacca. E' il caso di una giornalista in erba, fresca di tesserino dell'albo. Costei ha pensato bene di voltare pagina e, dopo un inizio cristallino, ha operato un cambiamento di campo per seguire le ferree istruzioni di alcuni depistatori della pagina Facebook, "Le scie chimiche sono una cazzata". Così ha inviato una serie di domande, spacciate per sue, ma scritte (male!) da protagonisti della disinformazione. Sono quesiti evidentemente provocatori, tendenziosi e capziosi cui abbiamo risposto per le rime e con asserzioni incontrovertibili. La redattrice ha avuto, però, un ripensamento e non ha più pubblicato l'intervista per cui aveva insistito sino quasi a diventare petulante. Chissà perché...

M.G. - Lei è anche Presidente del Comitato Tanker enemy, una dedizione nata da una sua personale passione per cui esclude che vi sia scopo di lucro verso le sue battaglie? Ultimamente attraverso la sua pagina Facebook, però, leggiamo delle richieste di aiuto economico accorato che lei fa a chi la sostiene. Ci spiega il perché?

R.M. - Si potrebbe girare la domanda al C.I.C.A.P. Il Comitato non dovrebbe occuparsi di fenomeni cosidddetti "paranormali"? Perché il C.I.C.A.P. chiede il 5x1000? Il C.I.C.A.P. non si finanzia con la vendita di una rivista pseudo-scientifica e tutta una serie di altre pubblicazioni?



M.G. - Questa sua attività di ricerca le ha portato molti problemi con i ‘debunker’ o quelli che lei definisce ‘negazionisti/disinformatori’. A suo parere sono pagati per ‘depistare’ la sua linea? Chi li pagherebbe?

R.M. - Potremmo definirli mercenari. Questo sono, visto che sono soggetti ben organizzati e gestiti da uno Stato molto generoso, quando si tratta di finanziare i depistatori ed avaro con pensionati ed indigenti. Ovviamente ciò è confermato dal fatto stesso che questi possono commettere reati senza essere perseguiti. In ogni caso, il termine "negazionisti" è quanto mai appropriato, perché essi negano le evidenze e le verità più palmari. Anche l’epiteto “disinformatori” si addice a chi propala sciocchezze e bugie.

M.G. - Pochi giorni fa ha fatto un esposto sulla geoingegneria. Visto che ha avuto spesso modo di lamentarsi della magistratura, questo vuol dire che ne ritrova fiducia?

R.M. - Non ho fiducia nella Massoneria e quindi nemmeno nella Magistratura affiliata alla Massoneria, ma nel mucchio, magari, si trova un magistrato onesto come il Giudice Paolo Ferraro che, essendo integerrimo, è stato estromesso dalla magistratura. Inoltre la presentazione di denunce e di esposti vuole essere un pungolo per chi dovrebbe adempiere il proprio dovere. Noi, in quanto cittadini, denunciamo i delitti di cui veniamo a conoscenza; è compito altrui procedere nei confronti dei responsabili.

M.G. - Gli scettici e gli operatori di settore l'hanno contattata per effettuare insieme un'analisi in quota ma lei ha rifiutato, perché? Potrebbe suggerire un protocollo di analisi, sempre da effettuare insieme, che lei riterrebbe probante e al quale accetterebbe di partecipare?

R.M. - I cosiddetti “esperti del settore” hanno proposto di salire in quota, a bordo di un aereo, dotati di provetta per il prelievo di campioni d’aria. Mi spiega come sia possibile raccogliere l’aria con una provetta? Ridicoli e patetici i negazionisti, come sempre.

M.G. - Pochi giorni fa ha creato un organigramma in cui evidenzia gli enti che sono collusi in questo processo di disinformazione: annovera l’aeronautica militare, l’I.N.G.V., il C.I.C.A.P. e tanti altri. Ci spiega anche che tipo di legame unisce questi enti?

R.M. - Per collegare i puntini basta togliere le fette di prosciutto dagli occhi.

M.G. - Le scie chimiche sono un avvelenamento mondiale a quanto pare. Secondo lei a che pro i ‘potenti del mondo’ pagherebbero queste colossali operazioni?

R.M. - Se le chiedessi a che scopo vengono spacciati gli inceneritori per termovalorizzatori, lei che cosa risponderebbe? Le guerre non costano, non richiedono giganteschi investimenti? Eppure "per le guerre i denari si trovano sempre", ci insegna l'ottimo Manzoni.

M.G. - Se la geo ingegneria (sic) clandestina (come rivela anche il termine) deve agire all’oscuro di tutti, a suo parere com’è possibile che i documenti rilevanti siano stati messi in circolo sul web (sic)?

R.M. - La geoingegneria ufficiale e cioè orientata al solar radiation management non può essere confusa con la cosiddetta geoingegneria clandestina, il cui principale obiettivo strategico coincide con la creazione di strati di atmosfera con caratteristiche simili a quelle della ionosfera. Ciò implica l’uso degli stessi metalli che la geoingegneria ufficiale impiegherebbe per lo scopo “ufficiale” di proteggerci dal Sole. Per questo motivo quei documenti sono praticamente fumo negli occhi!



M.G. - Passiamo all’aspetto pratico: ha spesso dichiarato che sopra la sua citta' passano, con cadenza quasi quotidiana, aerei che lasciano le scie cosiddette chimiche a quota di 2 o 3 mila metri; avete mai pensato, con il suo Comitato, di fare qualche giro su un aereo da turismo, che raggiunge tranquillamente i 5000 metri di quota, armato di telecamera per filmare dall'alto le scie che starebbero a quel punto sotto di lei?

R.M. - A che scopo? Se osservo un aereo volare al di sotto di una nube bassa, perché dovrei osservarlo dall’alto? Che motivo ci sarebbe?

M.G. - Prendiamo come esempio il caso della sua regione. Secondo il suo parere quanti sono gli aerei coinvolti nell’operazione? Di quante sostanze (grammi, chili, tonnellate) parliamo per irrorarla?

R.M. - Ha idea di quanti aerei commerciali sorvolano l’intero globo ogni giorno? Ecco. Faccia il conto al posto mio. Se vuole, le presto una calcolatrice.

M.G. - Ha spesso dichiarato che tra le sostanze irrorate c'e' anche il batterio escherichia coli; questi batteri aviodispersi non dovrebbero morire a causa degli shock termici?

R.M. - La contaminazione da questi batteri è certificata da eventi di cui la cronaca si è occupata in questi ultimi anni. Non sta a noi spiegare come questi stiano contaminando terreni e piante solo da qualche lustro a questa parte. Comunque Vincent Freeman del Carnicom institute dà conto delle ricerche approfondite che saranno a breve intraprese a proposito di batteri reperiti nei filamenti (le fibre estratte dalla pelle delle persone affette dal Morgellons ed i filamenti dispersi in atmosfera, n.d.r.): sembrano essere forme di vita anomale, probabilmente frutto di bioingegneria. Non sa poi che alcune specie di batteri sono estremofile, ossia in grado di sopravvivere in condizioni ed ambienti repulsivi che sarebbero letali per altri organismi?

M.G. - Nel suo blog dichiara che le irrorazioni di metalli servono a rendere elettroconduttiva l’atmosfera. Com’è possibile che questo non influisca sulle linee di alta tensione che sono isolate soltanto dall’aria?

R.M. - Lo scopo principale delle attività di aerosol clandestine è quello di abbattere l’umidità atmosferica, impedendo la formazione di fronti imbriferi. Questo perché le idrometeore disturbano i segnali in banda Ka, come indicato in questo articolo.

M.G. - Lei si batte ogni giorno contro questo che, a suo parere, è un alter ego dell’ecomafia. Ha mai pensato, invece, di rivolgere le sue energie anche contro forme d’inquinamento come quella dell’interramento dei rifiuti tossico nocivi e lottare contro la camorra, una triste realtà italiana?

R.M. - In questi anni ci siamo occupati anche spesso di questi argomenti. Sui nostri portali troverà riferimenti anche ad innovativi sistemi per lo smaltimento dei rifiuti, opportunamente occultati da un sistema politico-affaristico-delinquenziale (la differenza fra Stato e criminalità organizzata è molto sfumata) più propenso a costruire inceneritori oppure a speculare sulle discariche. Un esempio a questo link. Infine il blog Tanker enemy è dedicato alla geoingegneria illegale ed a temi connessi. Di che cosa ci dovremmo occupare? Di origami?


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mercoledì 23 ottobre 2013

Da Gutenberg alla stampa serva del regime

Il giorno 1 dicembre 2011 ci viene recapitata una lettera priva di mittente, contenente una fotocopia di un articolo di cronaca nera che si riferisce a donne di facili costumi. La missiva vuole essere un'intimidazione, un avvertimento. Il timbro postale reca l'indicazione "Milano Roserio"... MR: le iniziali di Marcianò Rosario. Un messaggio obliquo sembra anche essere reperibile nel francobollo in cui è effigiato il volto di Italo Svevo. Lo scrittore triestino nacque nel 1861- Rosario Marcianò nel 1961. Svevo morì prematuramente, nel 1928, in un incidente stradale.



Gennaio 2012 Riceviamo due avvisi di chiusura delle indagini a carico di Rosario Marcianò.

Giugno 2013 Il sedicente "scienziato" Stefano Montanari, al termine di una conferenza sulle nanoparticelle, cita inopportunamente in modo diffamante Rosario Marcianò, affermando, in buona sostanza, che delle cosiddette "scie chimiche" egli non sa nulla e non vuole nemmeno sentirle accennare.

"[...] Beh insomma, a me fa veramente ridere una cosa di questo genere. La scienza è un'altra cosa, la scienza è molto limitata, però ha delle regole ferree... quindi... Delle scie chimiche non si sa nulla. Ci sono... ci sono, c'è un tipo... c'è un signore che si chiama Marcianò di cognome, che dice delle boiate pazzesche sulle scie chimiche, senza nessuna base. Eppure trova credulità, non credito, credulità presso la gente".

Luglio 2013 Italia Uno trasmette integralmente, in una sola serata dedicata, una un gran numero di servizi delle passate edizioni di "Mistero". Tra queste anche il servizio, originariamente di 15 minuti, dedicato alle "scie chimiche". Questo però è intenzionalmente epurato delle parti in cui Rosario Marcianò è intervistato. Chiaro l'obiettivo di obliterare davanti agli occhi dello spettatore un personaggio divenuto scomodo per via delle verità incoffessabili che egli svela e che il regime tenta affannosamente di nascondere. D'altronde se ti screditano o se ti fanno cadere nell'oblio è più semplice eliminarti senza che se ne parli troppo.

10 agosto 2013 Il giornalista del quotidiano "La Repubblica", Marco Preve, dando séguito alla delazione anonima del famigerato pluriquerelato Task Force Butler, osa telefonarci per tastare il terreno, visto che ha intenzione di scrivere uno scartafaccio ingiurioso e balzano. Il pretesto gli è offerto da uno studio del Professor Francesco Lamendola, inerente ai cosiddetti Protocolli dei Savi anziani di Sion. L'articolo viene pubblicato ed è riportato da diverse testate della Liguria. Lo stesso Preve afferma che le sue... preoccupazioni, nascono dalla comparsa di una pagina su Facebook e da diverse (sempre a suo dire) doglianze di genitori preoccupati. In seguito appuriamo, però, che il giornalista del quotidiano "La Repubblica" ha contattato la vice-preside del Liceo "G.D. Cassini" alcuni giorni prima della creazione (10 agosto 2013) della pagina Facebook nella quale il professor Antonio Marcianò viene tacciato di antisemitismo. Oltretutto il Preve si trovava a Sanremo, in quei giorni. Approfittando della ghiotta occasione, i gazzettieri del paese delle banane ed i loro direttori calcano la mano e, coinvolgendo anche chi scrive, parlano di "fantomatiche scie chimiche, complottisti e paranoia".

Successivamente, a seguito di un'imperdonabile svista dello stalker Task Force Butler accertiamo che il "genitore preoccupato" che ha scritto ripetute volte alla vice-preside del liceo, tale Alfio Alberti, è sempre Task Force Butler alias Alfio Alberti al secolo Federico De Massis. Povero Marco Preve... che cosa significa non verificare le fonti, vero? Si rischia solo di essere radiati dall'albo...

Alfio Alberti
8 ago a impc040002

Gent.ma Dott.ssa (omissis), come già scritto nella precedente comunicazione ho iniziato l'opera di pubblicità nei confronti del Prof. Antonio Marcianò per le sue idee razziste ed antisemite.
https://www.facebook.com/pages/Fuori-Zret-Marcian%C3%B2-dalla-scuola-italiana/189098904594282

Distinti saluti.

Agosto 2013 La rivista "Cronaca Vera" pubblica, in malafede, un articolo a firma della giornalista Carmen Scotti, secondo cui l'aceto di mele sarebbe lo strumento ideale per combattere le scie chimiche. Ovviamente lo zimbello, l'amico Umberto Morazzoni, è convinto di quel che afferma, sebbene la cosa non stia né in cielo né in terra. Intanto la notizia rimbalza su tutti i siti e blog negazionisti... primo tra tutti, nemmeno a dirlo, "Giornalettismo" ed "Il disinformatico", entrambi gestiti dai servizi. Nel post di Giornalettismo.it si legge: "…psst… Infermieri! Venite! Sono qui!".

Inizio di settembre 2013 Italia Uno trasmette un servizio delle Iene sulle "scie chimiche". Chiaramente è solo disinformazione...

12 settembre 2013 Riceviamo SMS minatori da mittente falso e numerose telefonate da numero riservato che poi si scopre provenire da Frank Matano delle Iene.

13 settembre 2013 Dopo gli SMS intimidatori arrivano le offerte di denaro (circa 150.000 euro). Il "generoso" interlocutore usava il termine "attenzionare". Vi ricorda qualcosa? Solitamente questo salto di qualità prelude all'ultimo passo: la soppressione fisica. Davide Cervia e Franco Caddeo sono dei precedenti che non possiamo sottovalutare.

16 settembre 2013 La giornalista freelance Silvia Bencivelli, personaggio che ha legami con il famigerato C.I.C.A.P., incoraggiata dal suo direttore, scrive uno scartafaccio per "La Stampa", nel quale irride la questione geoingegneria, trasformandola in un caso da malati psichiatrici. A darle manforte sono, ovviamente, i disinformatori prezzolati (tra questi Angelo Nigrelli e Task Force Butler), operanti a tempo pieno insieme con altri personaggi legati al "giornalismo" italiota.

21 Ottobre 2013 Angelo Nigrelli, testimone per l'accusa in uno dei due processi-farsa a carico di Marcianò, viene finalmente rinviato a giudizio per il reato di diffamazione aggravata, perpetrata sui suoi numerosi blog. La prima udienza è fissata per il 5 febbraio 2013. Intanto costui, che su Facebook scrive con il nicname di Mario Lipuma, pubblica ancora, sulla pagina Facebook "Le scie chimiche sono una cazzata", le foto della Renault Twingo di proprietà di Antonio Marcianò. In una di queste istantanee si nota che la vettura è stata immortalata da dietro e con il conducente alla guida, probabilmente dalle parti di Arma di Taggia. Chi seguiva la vettura? Lo stesso Nigrelli o chi altri?

Metà ottobre 2013 Un giornalista della testata "La Stampa" contatta il legale che difende Marcianò dalle false accuse per diffamazione. Il redattore vuole avere dettagli in merito al fatto che chi scrive si occupa di scie chimiche. Chiede altresì se il processo abbia qualche attinenza con la questione.

Tardo pomeriggio del 19 ottobre 2103: mio fratello Antonio concorda al telefono della linea fissa (intercettata) un incontro con alcuni colleghi di lavoro. Qualcuno ha, come sempre, ascoltato la conversazione ed organizza quello che sarebbe dovuto apparire come uno fra i numerosi incidenti stradali del sabato sera...





Mezzanotte e mezzo del 20 ottobre 2013. Mentre Antonio Marcianò rientra da Arma di Taggia, all'altezza della rotatoria che smista il traffico verso Sanremo e la Valle Armea, un'auto di grosse dimensioni (probabilmente un S.U.V.), di colore scuro spunta all'improvviso, invadendo, di là dallo spartitraffico, la corsia della rotatoria su cui sta viaggiando con la sua Renault Twingo e punta contro a forte velocità [ FOTO ]. Per evitare una collisione frontale con il veicolo, d'istinto Marcianò sterza bruscamente verso destra, urtando violentemente contro il guardrail con la parte anteriore della fiancata destra. Quindi l'auto rimbalza e tocca anche sul lato posteriore destro, fermandosi. Il veicolo, che ha invaso la sua corsia, sfiora perciò la Twingo, quindi accelera e si dilegua in pochi istanti, superando agilmente la rotatoria. Purtroppo il Marcianò, in quel frangente, non è in grado di leggere la targa. La zona è molto buia, non è provvista di telecamere di videosorveglianza ed è frequentata solo da prostitute (che stazionano qualche decina di metri prima, lungo la strada che collega Sanremo ad Arma di Taggia). Curiosamente il fatto, in un primo momento riportato fedelmente da Sanremonews, poi viene frettolosamente rimosso. L'episodio è indicativo. Per quello che sembra un maldestro tentato omicidio o quanto meno un tentativo di intimidazione, si sporgerà denuncia-querela contro ignoti.

23 ottobre 2013 "La Stampa" e "Sanremonews" pubblicano due aborti di articolo su dettatura della disinformazione, volti a screditare, ancora una volta, Rosario Marcianò. Gli scartafacci sono a firma di Maurizio Vezzaro e Carlo Alessi. Comprendiamo quindi il motivo per cui la cronaca del tentato omicidio del 20 ottobre sia stata frettolosamente rimossa...

Occultare, negare, screditare è l'imperativo per i gazzettieri italiani, utili zerbini dei poteri forti.

A ruota libera si susseguono azioni di stalking, intimidazioni, minacce esplicite, trabocchetti e depistaggi, ma noi restiamo in prima linea. Sotto a chi tocca!

Gianni Lannes: Vivo in prima linea da quasi 30 anni. Ho subito alcuni attentati e ricevuto minacce di morte! Ho vissuto quasi due anni sotto scorta della Polizia di Stato, con i Carabinieri a vigilanza della mia famiglia. Godo di ottima salute: sono uno sportivo. Non ho alcuna intenzione di uccidermi. Sono un combattente per la libertà e andrò fino in fondo. Occorre lottare adesso per assicurare un futuro ai bambini e alle prossime generazioni.

AGGIORNAMENTO:

30 ottobre 2013, ore 7.00. Cinque agenti della Polizia postale di Imperia, su disposizione del Pubblico Ministero, Dottoressa Maria Paola Marrali e su consiglio dell'ispettore della Polizia postale Ivan Bracco, eseguono la perquisizione dell’appartamento ed il sequestro del materiale informatico allocato sui dischi rigidi. Il materiale, comprendente video, memorie difensive, programmi etc., appartenente a Rosario e ad Antonio Marcianò, è così a disposizione della Magistratura che ha deciso di acquisirlo e di compierne una ricognizione per ricavarne eventuali prove da usare a loro carico, a seguito di querela per diffamazione (sic) sporta dalla Signorina Serena Giacomin e dal Signor Massimo Della Schiava. Quest'ultimo peraltro dai Marcianò querelato, ma senza risultato alcuno. Non solo, due agenti, recatosi nella sala professori del Liceo “G.D. Cassini”, hanno poi perquisito l’armadietto di Antonio Marcianò.


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mercoledì 4 settembre 2013

Veleni e vecchi pennelli

Marco Preve, redattore del quotidiano “La Repubblica”, merita un plauso per i suoi reportages sulla cementificazione della Liguria e sulle innumerevoli altre aggressioni al territorio. E’ anche autore, insieme con Ferruccio Sansa, di un libro-denuncia intitolato “Il partito del cemento - Politici, imprenditori, banchieri: la nuova speculazione edilizia”, con la prestigiosa prefazione di Marco Travaglio. Il saggio è apparso per i tipi di Chiarelettere, la casa editrice dalle connessioni non molto chiare.

Viviamo in un mondo paradossale: i rivoluzionari sono dei pantofolai, i distruttori della Terra promuovono iniziative in “difesa” dell’ambiente, i “giornalisti d’inchiesta” danno voce a pettegolezzi estivi. Ci attenderemmo di vedere sulla pagina Facebook di Marco Preve tra gli amici figuri come Angelo Nigrelli alias Mario Lipuma etc. o Achille Pennellatore alias Kiki?

E’ perfetta e coerente la vicinanza a S.E.L., quella specie di serraglio in cui bivaccano pseudo-ambientalisti ed i superstiti di una pseudo-sinistra sfatta, disfatta e rifatta. Già il nome del partito è ridicolo: Sinistra, Ecologia e Libertà. Nella denominazione figura una disciplina, l’ecologia. Analfabetismo all'ennesima potenza.

Sorvoliamo e torniamo ad occuparci dei nostri eroi. Angelo Nigrelli alias Mario Lipuma è figura arcinota, famigerata. Come nel caso dell’eccelso Pennellatore, è arduo immaginare essere più distante dalla vera attenzione per la natura. Un negazionista incarna il totale, irredimibile disprezzo, anzi odio per la vita, l'ambiente e la verità. Ciò vale anche per il celebre meteorologo matuziano. Le sue liriche, alate previsioni del tempo nascondono un'indole ben diversa, livorosa e trista. Dalla bocca scorre il miele, ma l’animo è pieno di fiele. Così si esprime il Nostro: “Sono mezzo tentato di andare sul Ponte di Baragallo e farlo scendere in strada: poi vediamo di che cocomero si tratta. Sono una testa calda, che non scherzino con il fuoco... ma con l'acqua, come la mia amica Cinzia! Achille”.

Perbacco! Che intenzioni pacifiche, che tenui pennellate!

Ci informa Fabrizio Tenerelli: “Si chiama ‘I Kikibannati protervi’ ed è un gruppo su Facebook creato da tutti quegli utenti che sono stati ‘bannati’, ovvero cacciati dal profilo del meteorologo di Portosole, Achille Pennellatore, di Sanremo. Si parla di una lista composta da oltre trecento nomi di professionisti e no, uomini, donne, anziani e piccini, finiti sulla sua black list, molti dei quali colpevoli di aver osato criticare, in bacheca e quindi sotto gli occhi di tutti, le sue previsioni del tempo non sempre azzeccate.

In molti, tuttavia che con lui non avrebbero avuto nulla a che fare, si domandano ora il perché di questo atteggiamento. La Rete si è quindi ribellata.

Persone che non solo sono state cancellate dalla lista degli ‘amici’ di Facebook, ma che addirittura sono state ‘bloccate’, quindi ‘bannate’, dal suo profilo, che risulta non più accessibile. Sul gruppo si è scatenato un vero e proprio fenomeno sociale, con commenti di ogni genere. E se da una parte, c'è chi attacca le sue previsioni del tempo; dall'altra c'è chi, pur non essendo stato bannato, avrebbe voluto esserlo per solidarietà e si è ‘bannato’ da solo. Insomma centinaia di commenti, che non possono certo passare inosservati”.

Altro che le liste di proscrizione compilate da Silla!

Un’altra chicca fra le tante: “Le possibilità che ho sono due: o mi c'incazzo o li prendo per il culo con ironia e sarcasmo. Preferisco la seconda”.

Come si può constatare, è uomo molto mite dall’eloquio forbito.

Che cosa ha da spartire il compassato Preve con quei due scapestrati? Che cosa accomuna il lessico da taverna dei negazionisti sanremesi con la prosa sciatta e storpia ma misurata del Dottor Preve? Come si può conciliare l’ambientalismo (sia pure di facciata) del cronista con l’avversione incoercibile dei negazionisti per il creato?

Fili sottili e quasi invisibili legano i buffi personaggi di questa atellana: Pappus, il vecchio rimbambito, Bucco, il fanfarone che parla a vanvera, Dossennus, il gobbo astuto. Intanto cimentiamoci nell’attribuzione dei ruoli, poi vedremo gli sviluppi della commedia…

To be continued…


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