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giovedì 5 maggio 2022

Processo Bencivelli: la Cassazione annulla la sentenza di appello

La Corte di Cassazione ha annullato (senza rinvio) la sentenza pronunciata dalla Corte di Appello di Genova per il "caso Bencivelli" - verdetto emesso in assenza (ex contumacia), sebbene in difetto di notifica all'imputato - con una condanna ad 8 mesi di reclusione, senza il beneficio della condizionale, con l'accusa di "diffamazione a mezzo stampa". La sentenza era divenuta eseguibile e definitiva, nonostante il processo fosse stato celebrato in mia assenza ed a mia insaputa, giacché non ero stato informato della data del dibattimento. Si chiude così, con una pietra tombale, uno dei tanti procedimenti istruiti a mio carico sin dal 2010, cause dove le "parti lese" sono sempre soggetti legati strettamente al sistema. Ringrazio tutti coloro che in questi frangenti mi hanno sostenuto, ognuno secondo le sue possibilità. Restano ancora in piedi diversi procedimenti, ma mi auguro che anch'essi si risolvano nel migliore dei modi.

Se intendete sostenermi nelle spese processuali, ve ne sarò grato. Donazione con IBAN: IT47V0302501601TB8880210112 - Swift (BIC): PROFITMMXXX. Maggiori dettagli qui.

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sabato 27 febbraio 2021

Imbrattacarte e negazionisti allo sbaraglio

"Conosci il tuo nemico", recita quel famoso detto ed è vero: per difenderti, devi conoscere il tuo avversario ed anticipare le sue mosse. E' di oggi la pubblicazione di un brogliaccio sulla pagina di un famoso "giornalista" organico al sistema. La velina è stata poi rilanciata dai soliti pennivendoli locali (di Sanremo) e nazionali, in merito alle "condanne" sulle quali vi ho già informato nei giorni e nelle settimane scorse.

Si tratta, in questo caso, di due "procedimenti" a mio carico che, per semplicità, definisco "Bencivelli" e "Solesin". Nel primo caso, abbiamo una "condanna" di secondo grado che è suscettibile di "nullità assoluta", in quanto non sono stato informato circa la data dell'udienza di Appello e poi si sono pure dimenticati di informarmi dell'avvenuta "sentenza" che, passati i termini per il ricorso, sarebbe divenuta definitiva. Sennonché, insospettito dal silenzio della cancelleria della Corte di Appello (che non rispondeva alle mie PEC nelle quali chiedevo che destino avesse avuto l'udienza rinviata a data da destinarsi per via dell'emergenza Covid), mi sono premurato di incaricare un legale di fiducia, visto che quello di ufficio era latitante. Così sono venuto a conoscenza del fatto che l'udienza di appello si era svolta il 17 settembre 2020 e che la "sentenza" era stata depositata con le motivazioni pochi giorni dopo. Tuttavia ormai era tardi per ricorrere in Cassazione! Si comprendeva a quel punto lo strano silenzio dei gazzettieri nonché della "parte lesa". Era evidente che non pubblicare alcunché sul "verdetto" in appello era funzionale alle mancate notifiche, giusto per impedirmi di ricorrere e per far sì che la "condanna" divenisse definitiva. Ora, però, non è finita, visto che è stata chiesta la rescissione del giudicato (annullamento della sentenza) per vizio di notifica.

La situazione è simile per quel che riguarda il procedimento "Solesin", poiché anche in quel caso si è verificata una grave violazione del Codice di procedura penale, in quanto l'interrogatorio per opera del Pubblico Ministero si è svolto in assenza del legale che avrebbe dovuto sostituire quello di ufficio e che non fu nemmeno avvisato. Infatti l'incontro ebbe comunque luogo, ma in assenza del difensore. Anche in questa circostanza, nel ricorso in appello già consegnato, si chiederà nuovamente l'annullamento del rinvio a giudizio e, di conseguenza, anche della "sentenza".

Inoltre, come se non bastasse, il Giudice di primo grado (nel processo Bencivelli vs Marcianò) non ha applicato correttamente l'articolo di legge [1], comminando una multa e, nel contempo, la reclusione. Il che rende la sentenza inapplicabile. Errore al quale non è stato posto rimedio nemmeno dai Giudici della Corte di Appello.

[1] Art. 595 c.p.: "Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione, è punito [c.p. 598] con la reclusione fino a un anno oppure con la multa fino a euro 1.032".

Questi aspetti sono ben conosciuti dai pennivendoli e negazionisti di turno, perché ne ho dato ampia delucidazione, ma, chissà perché, nei loro scartafacci a contenuto fortemente diffamatorio, queste informazioni sono omesse. Intanto ricevo insulti e minacce in quantità. Passi. "Il giudizio di uno stolto è un titolo da re". (W. Blake)

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domenica 20 gennaio 2019

Una sola regia per eliminare i fratelli Marcianò



Le connessioni tra apparati dello Stato, il C.I.C.A.P. e la disinformazione istituzionalizzata, indicano chiaramente un'unica regia nell'intento di eliminare, una volta e per sempre, i fratelli Marcianò, impiegando il braccio armato della Magistratura telecomandata.

E' nel mese di gennaio del 2011, allorquando cominciano a fioccare i primi rinvii a giudizio a carico di Rosario Marcianò e fratello. Questi procedimenti hanno un comune denominatore: le segnalazioni anonime di un tizio che si firma "Task Force Butler". Il nickname è mutuato dal nome assegnato ad una brigata di corazzati statunitensi in azione nel territorio abruzzese sul finire del Secondo conflitto mondiale. Questo dettaglio si evidenziò rilevante ai fini dell'identificazione, nel 2014, del soggetto che si nasconde dietro questo pseudonimo e che, sempre dal 2011, perpetra attività persecutorie a danno dei fratelli Marcianò. Lo schema seguito da Task Force Butler è il seguente: mantenere sotto costante controllo tutte le attività svolte sulla Rete da Rosario Marcianò e dal fratello e riportare, ridicolizzandoli, tutti i contenuti pubblicati sul blog denominato Tanker enemy nonché sui profili Web che fanno capo alla sua "vittima designata".

Nel contempo, se qualche frase o parola può essere usata affinché questa possa sfociare in una querela di parte, allora lo stalker Task Force Butler invia una "segnalazione" alla potenziale "parte lesa". Non importa se i contenuti riportati risultano una forzatura o, addirittura, sono il frutto di una manipolazione, poiché l'importante è il risultato. Fatto è che, in tutti i procedimenti a carico dei Marcianò fuorché uno (ma qui abbiamo a che vedere con la tutela della letale chemioterapia...), le "parti lese" sono colluse con lo stesso Task Force Butler e, come lui, orbitano intorno al comitato, fondato dal "divulgatore scientifico" Piero Angela C.I.C.A.P., che è ora l'acronimo di "Comitato italiano per il controllo delle affermazioni delle pseudoscienze", originariamente "Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale". Indicativa questa metamorfosi, che adatta il Comitato e le sue attività, attraverso conferenze e meeting in tutta Italia, alle nuove esigenze dettate dall'intenzione di contrastare il pensiero non allineato. Il fatto che Piero Angela sia il figlio di un illustre massone di 33mo grado, il medico Carlo Angela, è solo una coincidenza...



Ma torniamo a Task Force Butler ed ai suoi contatti eccellenti, che vedono tra questi geologi, avvocati, piloti, biologi, matematici, agenti di Polizia giudiziaria, militari della Marina e dell'Aeronautica etc. Un buon numero tra questi fu in più occasioni dai Marcianò denunciato, ma senza alcun riscontro da parte della Magistratura che, nella gran parte dei casi, ha semplicemente ignorato le denunce, mentre in altri ha archiviato, adducendo scuse incredibili. Ma facciamo dei nomi. Tra questi personaggi ci sono Lorenzo Bertoni, radarista di Marina, Massimo della Schiava alias il Fioba, geologo, impegnato in attività di "bonifica ambientale" e, nel tempo libero "debunker" (sul suo blog - I pensieri del Fioba - si legge: "Raccolta di alcune 'perle, bufale, tarocchi e falsificazioni' realizzate da Straker al secolo Rosario Marcianò"), Aldo Piombino (debunker C.I.C.A.P.), geologo, Serena Giacomin, ora conduttrice televisiva meteo ed ex dipendente Enichem (settore carburanti alternativi), David Puente (debunker C.I.C.A.P.), Paolo Attivissimo (debunker C.I.C.A.P.), intestatario del blog di diffamazione "Strakerenemy", Angelo Ruggieri (debunker C.I.C.A.P. e meteorologo), Silvia Bencivelli (giornalista, conduttrice per la RAI e relatrice per il C.I.C.A.P., autrice del noto articolo per il giornale "La Stampa" intitolato "Scie chimiche: la leggenda di una bufala" e sempre impegnata, nelle sue conferenze, in opera di discredito di Rosario Marcianò.

Ed ancora... Lucio Tonello alias Axlman, biomatematico (debunker C.I.C.A.P. e gestore del blog "Giorni di ordinaria follia"), Simone Angioni (debunker C.I.C.A.P.), creatore del portale "Scientificast", della cui redazione fa parte anche il già menzionato Massimo Della Schiava, Stefano Luciani alias eSSSe, gestore, insieme a Task Force Butler, del blog di diffamazione "Strakerenemy", anch'egli debunker C.I.C.A.P. e dipendente, in ruoli non marginali, di aziende farmaceuticche tra le quali la Roche...

Guarda caso, buona parte di costoro sono o sono state "parti lese" nei processi istruiti dalla Magistratura a carico dei fratelli Marcianò. Ciononostante non disdegnano tuttora di partecipare alle animate e scurrili discussioni screditanti ed insultanti che ogni giorno Task Force Butler pubblica sulla sua intoccabile pagina Facebook, sino dal 2011.



Ma chi è Task Force Butler e quali sono i suoi collegamenti con apparati dello Stato e le compagnie petrolifere? Una ricerca che durò alcuni mesi, portò ad identificare con assoluta certezza l'individuo in questione: si tratta del Dottore commercialista ed informatico (quest'ultima consiste in attività di copertura) Federico De Massis, di Pescara, fratello del noto avvocato Fabio De Massis, socio (e legale per un certo periodo) del negazionista WWF Abruzzo ed in contatti stretti anch'egli con apparati di dirigenza del C.I.C.A.P. abruzzese. Federico De Massis ha lavorato in questi ultimi anni prima per la Delta System s.r.l. e poi per la SPER s.r.l., entrambe aziende pescaresi e per le quali risultano appalti statali nell'ambito di forniture e servizi che hanno a che vedere, guarda caso, con aziende petrolifere. Non dimentichiamo, a questo proposito, che nei carburanti avio si trovano (vedi gli studi referati della scienziata svizzera Ulrike Lohmann) ben 16 metalli neurotossici e tra questi proprio l'alluminio, il bario ed il manganese, impiegati nella geoingegneria clandestina mediante l'aviazione civile. L'additivo avio al manganese, denominato MMT, è prodotto dalla Enichem.

Ovviamente, anche per quanto riguarda le denunce-querela nei confronti di Federico De Massis, le Procure di mezza Italia non hanno agito e si comprende bene il motivo, anche perché indagini investigative, svolte da agenzia autorizzata sanremese, portarono a collegare il soggetto ed in modo inequivocabile, ad apparati dello Stato, in special modo presso il Ministero della Giustizia. La cosa non ci stupisce, visto e considerato che diversi contenuti diffamatori nei confronti dei Marcianò portano agli indirizzi IP univoci del Ministero della Giustizia, appunto, nonché del Ministero dell'Interno, così come dimostrato con schermate e filmati già nel 2014. Prove documentali fortunatamente archiviate, visto che, quasi subito, a seguito della denuncia dei fatti, tutti i risultati mostrati dai motori di ricerca, furono fatti sparire da una manina solerte e premurosa, che ordinò a Google ed altri motori di ricerca la rimozione degli imbarazzanti e compromettenti contenuti.

Ora è chiaro come le frenetiche attività di certi magistrati, volte all'eliminazione di soggetti scomodi come i fratelli Marcianò (impegnati dal 2006 in opera di divulgazione sulla guerra climatica in corso, peraltro confermata da illustri scienziati nel mondo) attraverso processi farsa e condanne sbrigative, non sono altro che il frutto di un'azione ad hoc, gestita ai più alti livelli dello Stato. I fatti, ad oggi, lo confermano senza ombra di dubbio.


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mercoledì 20 giugno 2018

Nelle motivazioni alla sentenza 522/18 abbiamo la conferma che le "prove" sono state manipolate



Il 18 aprile 2018 Rosario Marcianò è stato condannato ad otto mesi di reclusione senza la condizionale, sulla base di un falso. Un montaggio audio-video portato come prova a carico dell'imputato. Il 19 giugno abbiamo ritirato le motivazioni, che vi leggiamo a video e sulle quali abbiamo molto da dire. Il ricorso in appello comunque è già stato redatto e consegnato presso la Procura di Imperia, che poi lo trasmetterà alla Corte d'Appello di Genova. Per intanto ecco parte del materiale che inchioda la "giornalista" Silvia Bencivelli ed i suoi legali alle loro responsabilità. Oltre che il Giudice Massimiliano Botti ed il Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo, che hanno preso per oro colato le dichiarazioni della "parte lesa".

La pronuncia di condanna, più che essere il coronamento di uno spassionato, oggettivo ed approfondito accertamento dei “fatti”, risulta una decisione ideologica, animata da un fumus persecutionis della Dottoressa Silvia Bencivelli, interprete di quella sovrastruttura di pensiero pseudo-scientifica, riconducibile al Gotha del C.I.C.A.P. Sebbene il Giudice non compia una ricognizione della controversia scie tossiche versus “scie di condensazione”, si nota che tende ipso facto a recepire in modo acritico le petizioni di principio provenienti dall’accademia sedicente “scientifica” che, essendo incapace di compiere indagini empiriche e studi metodici, può ricorrere solo ad un vieto ipse dixit per nascondere la sua Ideenkleid condizionata da pre-giudizi ed intolleranza per chi pensa in modo differente dalla massa o per chi semplicemente pensa.



Lo Stato intende definitivamente mettere il bavaglio ai fratelli Marcianò, attraverso l'impiego illegittimo di volgari azioni di "Giustizia", laddove le "parti offese" sono i negazionisti affiliati al C.I.C.A.P. Questo vile attacco ha portato alla prima incredibile condanna nel mese di dicembre 2017, alla quale è seguita una seconda, nell'aprile 2018 e ne seguiranno altre! In tutti i casi quali le "parti lese" sono famigerati disinformatori, impegnati in opera di discredito a nostro danno ma paradossalmente attori di processi penali contro di noi. Tutto ciò implica spese enormi per difendersi e da soli non ce la possiamo fare. Abbiamo bisogno del Tuo sostegno, anche piccolo. E' una battaglia per la libertà. Aiutaci. Grazie!



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martedì 1 maggio 2018

Caso Bencivelli vs Marcianò: è in atto un piano di discredito al fine di stroncare la lotta contro la guerra del clima



Silvia Bencivelli, protagonista di un piano di discredito concertato ai danni di Rosario Marcianò in accordo con magistratura deviata e difensore d'ufficio corrotto.

PROCESSO BENCIVELLI VS MARCIANO' - SENTENZA ILLEGALE ED ILLEGITTIMA IN VIOLAZIONE DEGLI art. 416, 415-bis , comma 3., art. 420 bis c.p.p., art. 420 quater c.p.p.

IN MERITO AI DIRITTI DELL'IMPUTATO ASSENTE PER MANCATA NOTIFICA DELLA DATA DELL'UDIENZA nonché per omissione dell’interrogatorio di garanzia (richiesto, ma rigettato), dell'udienza preliminare (art. 421 c.p.p.). art. 420 bis c.p.p., art. 420 quater c.p.p. IN MERITO AI DIRITTI DELL'IMPUTATO ASSENTE PER MANCATA NOTIFICA DELLA DATA DELL'UDIENZA nonché per omissione dell'udienza preliminare (art. 421 c.p.p.). Quest'ultima poteva essere saltata solo su espressa richiesta dell'imputato o nel caso di procedimenti speciali.

In particolare, il “nuovo” art. 420 bis c.p.p. prevede che il processo possa essere regolarmente celebrato in assenza dell’interessato solo quando:

– vi sia l’accertata conoscenza del procedimento da parte dell’imputato;
– o l’accertata volontaria sottrazione dello stesso alla conoscenza del processo a suo carico o ad atti di esso.

Fuori da questi casi – che presuppongono tutti la consapevolezza e la libera scelta dell’imputato – il processo in assenza del medesimo non è consentito ed il dibattimento (o la celebrazione dell’udienza preliminare - peraltro omessa - ndr) sarà sospeso così come sarà sospeso anche il termine di prescrizione del reato.

In assenza di udienza preliminare ed addirittura di fronte ad un'immediata sentenza di condanna al termine della prima ed unica udienza dibattimentale in assenza dell'imputato per mancata notifica, siamo di fronte ad un atto violento ed inaccettabile, per cui impugneremo il dispositivo ed agiremo contro il Giudice Massimiliano Botti ed il Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo che si sono resi protagonisti di questo scempio giuridico.


Lo Stato intende definitivamente mettere il bavaglio ai fratelli Marcianò, attraverso l'impiego illegittimo di volgari azioni di "Giustizia", laddove le "parti offese" sono i negazionisti affiliati al C.I.C.A.P. Questo vile attacco ha portato alla prima incredibile condanna nel mese di dicembre 2017, alla quale è seguita una seconda, nell'aprile 2018 e ne seguiranno altre! In tutti i casi quali le "parti lese" sono famigerati disinformatori, impegnati in opera di discredito a nostro danno ma paradossalmente attori di processi penali contro di noi. Tutto ciò implica spese enormi per difendersi e da soli non ce la possiamo fare. Abbiamo bisogno del Tuo sostegno, anche piccolo. E' una battaglia per la libertà. Aiutaci. Grazie!




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domenica 29 aprile 2018

Caso Bencivelli vs Marcianò: la documentazione di "prova" è stata contraffatta



Forse alcuni di voi non sono al corrente delle ultime gesta della magistratura imperiese. Vi aggiorno: grazie alla manipolazione di "prove" a carico di chi scrive, è fioccata la seconda condanna nell'arco di quattro mesi a danno di Rosario Marcianò. Per ulteriori particolari, leggete l'articolo dedicato. Casualmente abbiamo scoperto come si sia stati in grado di pronunciare una sentenza ad otto mesi di reclusione in una sola udienza, in totale spregio del diritto alla difesa dell'"imputato". In poche parole la "parte lesa", grazie alla collaborazione della solita cricca del C.I.C.A.P., ha fornito materiale manipolato che, il Pubblico Ministero prima ed il Giudice dopo, hanno considerato "prove schiaccianti", pur consapevoli che "elementi di prova" siffatti devono essere validati da un notaio [1]. Cosa impossibile, visto che si tratta di falsi. Ma tant'è... così funziona dalle parti della Procura di Imperia. Precisiamo la questione. Le conferme ci arrivano dalla Dott.sa Bencivelli in persona, molto attiva in questi ultimi cinque anni nel riferire, con patetici atteggiamenti da vittima, su quanto ha... "subito" dai cattivi "sciachimisti" e soprattutto dal loro "capobranco" (così ama definire Rosario Marcianò). Ella mostra una documentazione fraudolenta con una naturalezza incredibile e possiamo ben immaginare come sia riuscita a commuovere i togati imperiesi, magari facendo pure scorrere qualche lacrima. Si sa... la Boldrini insegna.


Le farneticanti accuse di diffamazione che Class Meteo e Serena Giacomin muovono a Marcianò nel 2013, fanno uso dello stesso commento (non riferito a persone in particolare, ma generico) poi adoperato dalla Bencivelli in altro procedimento nonché nelle sue "conferenze" organizzate dal C.I.C.A.P.

Qui Silvia Bencivelli usa un fotomontaggio nel quale compare lo stesso "screenshot" manipolato da Federico De Massis (alias Task Force Butler) ed acquisito dalla Procura imperiese (PM Dott.sa Maria Paola Marrali) per scovare un pretesto atto a rinviare a giudizio Rosario ed Antonio Marcianò nel processo "Class meteo", dove la "parte offesa" è la meteorologa Serena Giacomin. In questo caso lo stesso commento, fotomontato al di sotto di due interventi Facebook, è adoperato per far credere al pubblico che sia riferito alla Bencivelli. Ella stessa apre una veloce ed imbarazzata parentesi, cercando di giustificare l'anomalia sulla data. Infatti quella supposta glossa è datata febbraio 2013, mentre gli eventi sui cui si sofferma la giornalista scientifica risalgono al settembre 2013. Quindi vediamo come sia la Procura di Imperia sia le parti "lese" in due differenti procedimenti assumono lo stesso scritto come "casus belli" per accusare Marcianò di diffamazione con l'aggravante del mezzo della stampa. Nel caso Bencivelli il PM è il Dott. Alessandro Bogliolo.

Qui manipola un file audio per ottenere il medesimo risultato: la condanna ad otto mesi di reclusione ai danni di Rosario Marcianò.

Ovviamente i togati imperiesi non pare che siano degli ingenui, bensì complici di una serie di falsificazioni e per questo saranno denunciati, così come sarà querelata Silvia Bencivelli per calunnia e diffamazione.


Lo stalker Federico De Massis, forte della sua impunità, grazie alle palesi collusioni con la magistratura deviata, invia un commento intimidatorio nel quale, implicitamente, conferma di essere parte integrante della "cricca" che ha imbastito l'ennesimo procedimento a carico di Rosario Marcianò.

AGGIORNAMENTO IMPORTANTE QUI.

[1] Anche la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2912/94, ha chiarito che, ai fini probatori, non basta produrre la mera stampa della pagina web, bensì è necessario depositarne copia autenticata per cui è cruciale l’intervento di un notaio.

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mercoledì 25 aprile 2018

Rosario Marcianò ancora "condannato" da un tribunale bolscevico



Non praevalebunt

Ancora una "condanna", il 19 aprile scorso. Questa volta la Procura di Imperia, auspice il Giudice Dott. Massimiliano Botti, pronuncia, al termine di una sola udienza (e quindi in assenza di contraddittorio) un verdetto di condanna ad otto mesi di reclusione a danno di chi scrive. "Parte lesa" la "giornalista" esponente del C.I.C.A.P. nonché socia U.A.A.R. (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti), Dottoressa Silvia Bencivelli, elemento in stretto contatto con Task Force Butler e con la disinformazione organizzata che gravita attorno ai due Ministeri (Interno e Giustizia) oltre che al C.I.C.A.P. sopra citato. Ella si dipinge come vittima di atti persecutori, mentre i pennivendoli di turno che diramano la velina al popolo rappresentano il perseguitato come un "hater", stalker, diffamatore abituale (sic).

Durante il processo penale entrambe le parti, presentando i propri testimoni, cercano di dimostrare il proprio punto di vista creando un dibattito tra le parti stesse. Nel primo grado di giudizio, dalla prima udienza alla sentenza, trascorrono in media 2/3 anni, ma se il reato è molto grave, si può arrivare anche a 5/6 anni. Appare dunque quanto meno anomalo il fatto che l'autodafé imbastito dalla Procura imperiese nel 2016 sia durato lo spazio di un'ora! L'assenza completa di una discussione in udienza dimostra che si tratta di un'inquisizione in puro stile bolscevico dove le prove non sussistono e non si possono mostrare, per cui si giunge subito a sentenza, in completo spregio del diritto alla difesa e del diritto tout court.

Anche in questo caso si sono appresi i (mis)fatti dal noto agente governativo Federico De Massis alias Task Force Butler. Lo smilzo di Pescara rimanda agli scartafacci via via pubblicati sulla stampa di regime. Ovviamente, una volta conosciute le motivazioni, sarà nostra cura impugnare di persona la sentenza di primo grado (quindi senza l'ausilio del legale d'ufficio (affiliato al Sovrano Militare Ordine di Malta), anche in questo caso latitante prima, durante e dopo).

Qui l'intervista sul canale di Elia Menta (estratto audio) che ha dato il via al grottesco procedimento a carico di Rosario Marcianò.

AGGIORNAMENTO IMPORTANTE QUI: Caso Bencivelli vs Marcianò: la documentazione di "prova" è stata contraffatta! e QUI.


Articoli correlati:

- Le grottesche ed arbitrarie accuse della Bencivelli all'origine di un altro procedimento-farsa
- Falsa identità
- Escalation

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Con l'eliminazione (senza giustificati motivi) dell'account Scribd, sul quale Tanker enemy aveva negli anni ospitato centinaia di documenti relativi a "guerra del clima", vaccini, campi elettromagnetici etc., diventa ancora più cogente la necessità di possedere un hosting di proprietà non soggetto ad arbitrari banning, finalizzati alla censura sistematica di notizie che DEVONO essere nascoste al grande pubblico. Tra i documenti ufficiali "cassati", uno per tutti è l'accordo Italia-USA su cambiamenti climatici, intesa siglata il 20 giugno 2003 dell'allora Governo Berlusconi e definita "Piano dettagliato Accordo Italia U.S.A. sul Clima". L'accordo sancì "ufficialmente" l'inizio delle operazioni di aerosol clandestine con il beneplacito di tutte le autorità governative e con il paravento del "global warming" . Per anni questo "patto scellerato", il cui documento fu subito rimosso dal sito del Dicastero, è stato disponibile (grazie a Tanker enemy che lo aveva scovato per primo) nella la sua visione integrale, grazie all'hosting fornito gratuitamente da Scribd.com che, ha cancellato il nostro account ed espunto tutto quello che vi era archiviato. Quanto è stato rimosso, è disponibile, in parte, sotto il dominio www.tanker-enemy.com dove via via saranno ricaricati gran parte dei file andati perduti. Ciò, ovviamente, vale anche per i video a suo tempo censurati ed ospitati su www.tanker-enemy.tv. E,' però, utile un ausilio di tutti al fine di mantenere attivo domini ed hosting con relativi pacchetti per il traffico di Rete. Vi chiediamo quindi un sostegno per riconfermare (il dominio scade questo mese) il contratto di hosting per l'anno a venire. Per una donazione, si faccia riferimento a questo link. Grazie infinite per il Vostro contributo.


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lunedì 28 marzo 2016

Trolls sulla Rete al servizio dei servizi

Un recente articolo conferma quanto da tempo sappiamo: all’interno di Internet agiscono disturbatori, chiamati nel gergo trolls, il cui scopo è quello di creare scompiglio, depistare, gettare discredito etc. Questi molestatori non sono di solito individui comuni, ma agenti dei servizi oppure a libro paga di ministeri-chiave. I settori in cui i negazionisti impazzano maggiormente sono i seguenti:

• Geoingegneria clandestina alias scie chimiche
• Geopolitica: operazioni false flag, inside job etc.
• Signoraggio bancario
• Vaccini
• Organismi transgenici
• Medicina non ufficiale
• Alimentazione
• Vivisezione
• Ufologia
• Scienza di frontiera
• Archeologia non accademica



La C.I.A. ha elaborato un nuovo programma al fine di diffondere sulla Rete notizie false, grazie ad una serie di agenti destinati ad intervenire su forum, social media, aree commento nel tentativo di distruggere l’informazione dei siti indipendenti.

In un rilancio ed ampliamento dell'Operazione Mockingbird, la famigerata agenzia progetta di creare ulteriori account falsi affinché utenti fittizi interagiscano con gli utenti reali, nel tentativo di soffocare e sovvertire le comunicazioni tra i fruitori genuini. […] Stai già ora conversando con un agente della C.I.A.? E' possibile.

La strategia non è nuova. Già in un rapporto del Congresso pubblicato nel 1976 si legge: "La C.I.A. attualmente mantiene una rete di diverse centinaia di individui di tutto il mondo che carpiscono informazioni per la C.I.A. e che tentano di influire sull'opinione attraverso l'uso della propaganda occulta. Questi individui hanno accesso diretto ad un gran numero di quotidiani e periodici, a svariate agenzie di stampa, emittenti radiofoniche e televisive, editori di libri commerciali ed altri media stranieri”.

Sin dal 1953, l’anno dell’Operazione Mockingbird, i servizi hanno i loro uomini giusti nei posti giusti: pensiamo a William Paley (CBS), Henry Luce (Time e Life Magazine), Arthur Hays Sulzberger (New York Times), Alfred-friendly (caporedattore del Washington Post), Jerry O'Leary (Washington Star), Hal Hendrix (Miami News), Barry Bingham, Sr., (Louisville Courier-Journal), James Copley (Copley News Services) e Joseph Harrison (Christian Science Monitor).

Anche la rivista Rolling Stone ha ammesso che il giornalista Joseph Alsop era sotto il controllo dell’Operazione Mockingbird nel 1977. I suoi articoli sono apparsi in oltre 300 diverse pubblicazioni. Altri redattori arruolati, stando alla rivista Rolling Stone, per promuovere il punto di vista della C.I.A. sono Stewart Alsop (New York Herald Tribune), Ben Bradlee (Newsweek), James Reston (New York Times), Charles Douglas Jackson (Time Magazine), Walter Pincus (Washington Post), William C. Baggs (The Miami News), Herb Gold (The Miami News) e Charles Bartlett (Chattanooga Times). Nina Burleigh afferma che questi gazzettieri a volte hanno scritto articoli commissionati direttamente da Frank Wisner, l’ideatore del programma. La C.I.A. ha anche fornito loro informazioni classificate per aiutarli nel loro “lavoro”.

Fonte: Yournewswire.com

Non deve sorprendere se le Procure agiscono di concerto con i disinformatori.


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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 9 marzo 2016

Disinformatori governativi e sadismo

Un recente studio condotto da esperti dell’Ateneo di Manitoba, Canada, conferma quanto abbiamo rilevato in questi anni a proposito della condotta psicopatica e sociopatica tipica dei molestatori di Stato attivi sulla Rete all’interno di forum, spazi destinati ai commenti, piattaforme varie etc. Il disinformatore-negazionista presenta i sintomi ed i tratti peculiari dello psicolabile con tutta una gamma di tare psicologiche che spaziano dalla paranoia al sadismo, dall’egolatria alla pedofilia. Di seguito la notizia riportata dalla testata “Imolaoggi” ed un’antologia di articoli contenenti la diagnosi delle turbe psicosomatiche legate al triste fenomeno del negazionismo.

I cosiddetti ‘troll’, ossia le persone che si inseriscono in contesti sociali telematici al puro scopo di disturbare, importunare o sviare le discussioni, potrebbero avere personalità narcisistiche, psicopatiche, sadiche o addirittura soffrire di disturbi psichici ancora peggiori. Secondo la ricerca degli scienziati della University of Manitoba, in Canada, il tratto più comune è il comportamento sadico.

Gli specialisti hanno sviluppato un test per individuare i troll ed hanno scoperto che questi mostrano quello che è conosciuto come il “dark tetrad” della personalità. “Il trolling – ha spiegato Erin Buckels, fra gli autori dello studio – mostra correlazioni con sadismo, indole psicopatica e comportamento machiavellico.

Sia i troll sia i sadici provano una gratificante soddisfazione nel procurare sofferenza agli altri. Il sadico vuole solo divertirsi ed Internet diventa il suo campo giochi”.

[1] Per dark tetrad o dark triad s’intende in Psicologia un insieme di tre elementi della personalità: narcisismo, machiavellismo, psicopatia. Sono tre componenti riscontrabili nella stragrande maggioranza dei disinformatori.

Fonte: imolaoggi

Fonte originale in inglese: 'Dark Tetrad' of personality traits: Everyday sadists take pleasure in others' pain

Qui il documento PDF relativo allo studio canadese.


Summa su negazionismo, psicopatia e sociopatia

- I disinformatori: sintomi nevrotici e tratti paranoidi
- La struttura bipolare della lingua come sistema ideologico di controllo: diagnosi di un caso patologico, l’idioletto di Paolo Attivissimo
- "Superquark" ed il controllo mentale: quali strategie adotta la televisione satanista per manipolare le coscienze
- La questione del negazionismo: psicopatologia della morte quotidiana
- L'ha detto la maestra!
- Recenti studi stabiliscono che i gonzi sono coloro che sostengono le menzognere versioni ufficiali, non i cosiddetti “teorici della cospirazione”
- Le diffamazioni della testata "La Repubblica": singolari collegamenti con disinformatori e meteorologi
- Il profilo psicologico dello stalker
- Informazione, disinformazione, negazionismo
- Il Giudice di Imperia, Laura Russo, lascia impunito lo psicopatico Federico De Massis
- Falsa identità


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sabato 5 marzo 2016

Controinformazione?



E’ invalso il termine “controinformazione” all’interno dell’ambito in cui operano ricercatori e cronisti indipendenti. La controinformazione controbatte le versioni di regime e confuta le bugie dei media ufficiali. Ci chiediamo: è un vocabolo idoneo? Nel linguaggio corrente si può accettare, ma, se intendiamo essere precisi, dobbiamo definire l’insieme delle notizie e delle indagini veritiere “informazione”: essa è contrapposta all’accozzaglia di menzogne e mistificazioni propalate dagli organi governativi: questa congerie è, a pieno titolo, senza tema di smentita, disinformazione allo stato puro. I “giornalisti“ mainstream ora inventano i fatti ora li distorcono ora li nascondono: riportano comunque le veline delle agenzie di stampa.

Leopardi nota nello Zibaldone che, nell’età delle gazzette, la cultura tende ad evaporare nell’informazione. L’osservazione è intelligente: infatti anche l’informazione più onesta è pur sempre un regresso rispetto alla cultura, giacché la prima è ancorata al qui ed ora, proiettata verso la cronaca, dimentica delle dinamiche storiche più profonde. L’uomo di oggi è attratto dai “fatti”, è curioso di aneddoti, ma non sa e non vuole inquadrarli in un contesto generale né comprende che l’interpretazione trascende il mero resoconto degli eventi, perché l’esegesi cerca di definire la cornice socio-economica e conoscitiva in cui si situano gli avvenimenti.

Informare significa in ultima istanza dare una forma a qualcosa ed è diverso da formare che implica un processo educativo. Comunque la forma è nella sua essenza un paradigma, un modello, una categoria aristotelica: come tutte le categorie, aiuta a classificare i fenomeni, ma tende ad appiattirli, li priva di sfumature.

Visto, però, che viviamo tempi degeneri dominati dalla censura e dal negazionismo, se si è capaci di informare in modo corretto ed esauriente, è già un buon risultato. Per conseguire tale obiettivo, è necessario aggiornarsi, osservare, rilevare e catalogare i cambiamenti: è lodevole l’iniziativa del consigliere abruzzese Ermanno Giorgi che ha proposto un ordine del giorno sulla geoingegneria criminale, ma, nel suo intervento e nelle interviste rilasciate ai pennivendoli, è incorso in qualche errore concettuale, ad esempio evocando aerei misteriosi che rilasciano le scie tossiche. Come abbiamo dimostrato, i velivoli impegnati nell’avvelenamento planetario sono, nella stragrande maggioranza dei casi, vettori civili: queste unità usano carburanti ed additivi speciali. L’imprecisione cui si accennava purtroppo rischia di prestare il fianco agli attacchi dei negazionisti che approfittano di una sola inesattezza per "demolire" in modo indiscriminato tutte le argomentazioni e le prove addotte dagli scienziati. E’ necessario quindi essere al passo con le acquisizioni più recenti, con gli sviluppi del tema, basandosi sugli studi degli specialisti più che su dati empirici.

E’ anche auspicabile un approccio improntato a rigore ed obiettività, eludendo nel contempo slittamenti emotivi ed ideologici. Si agisce in un campo minato, pieno di insidie, accerchiato dalla cricca dei depistatori, ma pure disseminato di falsi ricercatori liberi, i cosiddetti gatekeepers, di infiltrati, di agenti di controllo. Stiamo attenti a costoro che divulgano mezza verità per insinuare pericolose e subdole invenzioni, per screditare con i loro eccessi o la loro ambiguità, il gruppo degli investigatori veramente autonomi.

Infine bisogna evitare di personalizzare gli argomenti, di idolatrare astuti messaggeri, latori di messaggi distorti, forvianti. L’abitudine più diffusa è proprio quella di cercare dei totem, ad esempio Leonardo di Caprio, e di dar credito alle loro mistificazioni, perché “l’ha detto lui che è una brava persona e non può mentire”. Siamo ancora all’ipse dixit, al principio di autorità, sennonché questa autorità non è più Aristotele - che resta un filosofo importante, anche se non è la verità personificata - ma un attorucolo o un calciatore, personaggi circonfusi di carisma, ma al servizio del sistema. Sono burattini ventriloqui, fantocci radiocomandati.

Occorre discernimento: impariamo a separare il contenuto dall’autore, valutiamo ogni asserzione, setacciamola, scrutiamola al microscopio, distinguiamo il vero dal falso, il plausibile dall’improbabile. Usiamo l’intuito, oltre al ragionamento. Prima di giungere ad una conclusione, analizziamo con scrupolo il problema, senza essere precipitosi né sensazionalisti. Ricordiamoci che” non esistono poteri buoni”, mai e che le verità non ci sono fornite su un piatto d’argento, ma sono il frutto di un percorso lungo e faticoso. E’ questo l’unico modo per dimostrare di essere teste pensanti e non teste di legno.


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domenica 14 settembre 2014

Usare il filo di Arianna, ossia come leggere ed interpretare le notizie nel mondo globalizzato


Sia gli utenti della Rete sia coloro i quali, credendo di informarsi, si appoggiano ai media tradizionali, sono subissati da una ridda di notizie che stentano a decodificare. Spesso sono ragguagli di cui è, in effetti, arduo stabilire il grado di veridicità o plausibilità. Semplificando, si può stilare un vademecum che può aiutare ad orizzontarsi.

In primo luogo, occorre distinguere le news in tre categorie.

1) Notizie vere
2) Notizie ambivalenti, in cui la verità è deliberatamente intrecciata alla mistificazione o offuscata da superficialità ed incompletezza
3) Annunci distorti, falsi ed inventati

1) Le prime sono rarissime e coincidono o con fatti che possono essere verificati di persona ed in loco o con reportages diffusi da quelle poche fonti indipendenti animate dall'esclusivo interesse a denunciare situazioni scomode per gli apparati, circostanze suscettibili altresì di promuovere una presa di coscienza nei fruitori. Sono siti contraddistinti dall'abitudine ad una meticolosa analisi e scrematura delle informazioni. Compiono perciò indagini indipendenti, intervistando i testimoni dell'accaduto, inoltre analizzano e comparano il materiale a disposizione.

A questo gruppo appartengono pure le notizie veraci ma insignificanti: ad esempio, tale calciatore si è sposato con una fotomodella. Il fatto è certo, ma non ha alcuna rilevanza sul piano individuale e sociale.

2) Le seconde sono molto numerose. Si distinguono a loro volta in due sottoinsiemi: quelle diramate dal sistema per confondere l'opinione pubblica o per sensazionalismo; i comunicati che, a causa del rumore o perché connessi ad avvenimenti già di per sé poco chiari, si rivelano come un groviglio inestricabile di genuino e di mendace. Talvolta queste notizie, visti i loro tratti dirompenti, sono rilanciate da portali liberi con ingenuità ed avventatezza. In questi casi, occorre spirito critico per separare il grano dal loglio. E' necessario poi enucleare le incongruenze che minano dall’interno la credibilità dell’informazione. Anche la "sorgente" è rivelatrice: se è un medium ufficiale, il tutto andrà preso con le pinze.

Dato che ci occupiamo di geoingegneria clandestina, proponiamo un esempio coerente con il tema. Qualche settimana addietro, è stata diffusa la notizia secondo cui i ghiacci dell'Artico si stanno espandendo. Ora, premesso che per essere sicuri al 100 per cento di quanto avviene al Polo Nord, bisogna recarcivisi, il dispaccio è vero, ma inficiato da una lacuna, vale a dire che il pack si è espanso un po' rispetto agli anni immediatamente pregressi ma, se si considera il trend dal 1979, la calotta glaciale si è ridotta in modo notevole. Hanno quindi ragione gli artificialisti che vedono nelle chemtrails e nei riscaldatori ionosferici le precipue cause degli sconvolgimenti climatici e del collasso ambientale.

Dunque ogni notizia deve essere, ogni qual volta è possibile, contestualizzata ed anatomizzata. Se non si è sicuri della sua autenticità, è bene proporla come ricostruzione probabile, sempre soggetta a rettifiche, chiarimenti, smentite.

3) Le notizie fittizie sono la stragrande maggioranza: propalate dai media di regime, si possono quasi sempre comprendere, leggendole al contrario. Ad esempio, il governo cerca di affrontare il problema della disoccupazione significa in modo inequivocabile che l'esecutivo si sta adoperando affinché la perdita dell'impiego e l'impossibilità di trovarlo siano la regola.



Ancora, se i gazzettieri scrivono che l'esecutivo è impegnato a reperire le risorse per diminuire il cuneo fiscale che penalizza le aziende, bisogna operare la seguente traduzione: il Presidente del consiglio ed i ministri, mirano, su mandato dei poteri sovranazionali, a far fallire con una tassazione esosa e con una normativa vessatoria, il maggior numero possibile di imprese. Naturalmente ci riescono! In questo modo si creano quelle crisi socio-economiche che sono un presupposto, come ammise il mefistofelico Mario Monti, per la cessione di "pezzi di sovranità nazionale" all'Unione europea.

Quando le istituzioni affermano che bisogna proteggere gli ecosistemi contenendo le emissioni di CO2, il messaggio reale è il seguente: “Noi (le sedicenti élites) stiamo con alacrità e tenacia distruggendo il pianeta per mezzo di aerosol nocivi, armi elettromagnetiche, radiazioni nucleari, fracking, inquinanti di ogni genere, sebbene accusiamo di ogni disastro ambientale i comuni cittadini ed il biossido di carbonio che sappiamo c’entrare pochissimo o nulla con la devastazione in atto”.

Ultimamente sono apparsi sulla Rete alcuni portali di falsa informazione libera che hanno lo scopo primario di pubblicare articoli fondati su fatti mai occorsi, ma spacciati per "notizie-bomba". Senza esitazione queste "agenzie" sono riprese da certi lettori poco attenti sulle piattaforme di condivisione, trasformandole in contenuti "virali". A quel punto l'informazione spuria diviene reale. E' quanto il sistema si prefigge, poiché è sempre più diffusa in modo deliberato l'idea che il Web sia inaffidabile. Non sono pochi gli esempi di giornalisti appartenenti all'establishment che, in occasione di convegni sull'informazione, puntano a delegittimare le notizie vere attraverso la denigrazione di quelle false da loro stessi confezionate. Infatti, se si eseguono delle ricerche, si nota che questi domini, sebbene con suffisso .it sono spesso gestiti da società di marketing con sede all'estero.

Bisognerebbe aggiungere tante altre osservazioni, ma per ora basti questo breve prontuario per cominciare ad orientarsi nel dedalo dell'informazione e della disinformazione. Che Arianna ci metta a disposizione il filo…


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mercoledì 23 ottobre 2013

Da Gutenberg alla stampa serva del regime

Il giorno 1 dicembre 2011 ci viene recapitata una lettera priva di mittente, contenente una fotocopia di un articolo di cronaca nera che si riferisce a donne di facili costumi. La missiva vuole essere un'intimidazione, un avvertimento. Il timbro postale reca l'indicazione "Milano Roserio"... MR: le iniziali di Marcianò Rosario. Un messaggio obliquo sembra anche essere reperibile nel francobollo in cui è effigiato il volto di Italo Svevo. Lo scrittore triestino nacque nel 1861- Rosario Marcianò nel 1961. Svevo morì prematuramente, nel 1928, in un incidente stradale.



Gennaio 2012 Riceviamo due avvisi di chiusura delle indagini a carico di Rosario Marcianò.

Giugno 2013 Il sedicente "scienziato" Stefano Montanari, al termine di una conferenza sulle nanoparticelle, cita inopportunamente in modo diffamante Rosario Marcianò, affermando, in buona sostanza, che delle cosiddette "scie chimiche" egli non sa nulla e non vuole nemmeno sentirle accennare.

"[...] Beh insomma, a me fa veramente ridere una cosa di questo genere. La scienza è un'altra cosa, la scienza è molto limitata, però ha delle regole ferree... quindi... Delle scie chimiche non si sa nulla. Ci sono... ci sono, c'è un tipo... c'è un signore che si chiama Marcianò di cognome, che dice delle boiate pazzesche sulle scie chimiche, senza nessuna base. Eppure trova credulità, non credito, credulità presso la gente".

Luglio 2013 Italia Uno trasmette integralmente, in una sola serata dedicata, una un gran numero di servizi delle passate edizioni di "Mistero". Tra queste anche il servizio, originariamente di 15 minuti, dedicato alle "scie chimiche". Questo però è intenzionalmente epurato delle parti in cui Rosario Marcianò è intervistato. Chiaro l'obiettivo di obliterare davanti agli occhi dello spettatore un personaggio divenuto scomodo per via delle verità incoffessabili che egli svela e che il regime tenta affannosamente di nascondere. D'altronde se ti screditano o se ti fanno cadere nell'oblio è più semplice eliminarti senza che se ne parli troppo.

10 agosto 2013 Il giornalista del quotidiano "La Repubblica", Marco Preve, dando séguito alla delazione anonima del famigerato pluriquerelato Task Force Butler, osa telefonarci per tastare il terreno, visto che ha intenzione di scrivere uno scartafaccio ingiurioso e balzano. Il pretesto gli è offerto da uno studio del Professor Francesco Lamendola, inerente ai cosiddetti Protocolli dei Savi anziani di Sion. L'articolo viene pubblicato ed è riportato da diverse testate della Liguria. Lo stesso Preve afferma che le sue... preoccupazioni, nascono dalla comparsa di una pagina su Facebook e da diverse (sempre a suo dire) doglianze di genitori preoccupati. In seguito appuriamo, però, che il giornalista del quotidiano "La Repubblica" ha contattato la vice-preside del Liceo "G.D. Cassini" alcuni giorni prima della creazione (10 agosto 2013) della pagina Facebook nella quale il professor Antonio Marcianò viene tacciato di antisemitismo. Oltretutto il Preve si trovava a Sanremo, in quei giorni. Approfittando della ghiotta occasione, i gazzettieri del paese delle banane ed i loro direttori calcano la mano e, coinvolgendo anche chi scrive, parlano di "fantomatiche scie chimiche, complottisti e paranoia".

Successivamente, a seguito di un'imperdonabile svista dello stalker Task Force Butler accertiamo che il "genitore preoccupato" che ha scritto ripetute volte alla vice-preside del liceo, tale Alfio Alberti, è sempre Task Force Butler alias Alfio Alberti al secolo Federico De Massis. Povero Marco Preve... che cosa significa non verificare le fonti, vero? Si rischia solo di essere radiati dall'albo...

Alfio Alberti
8 ago a impc040002

Gent.ma Dott.ssa (omissis), come già scritto nella precedente comunicazione ho iniziato l'opera di pubblicità nei confronti del Prof. Antonio Marcianò per le sue idee razziste ed antisemite.
https://www.facebook.com/pages/Fuori-Zret-Marcian%C3%B2-dalla-scuola-italiana/189098904594282

Distinti saluti.

Agosto 2013 La rivista "Cronaca Vera" pubblica, in malafede, un articolo a firma della giornalista Carmen Scotti, secondo cui l'aceto di mele sarebbe lo strumento ideale per combattere le scie chimiche. Ovviamente lo zimbello, l'amico Umberto Morazzoni, è convinto di quel che afferma, sebbene la cosa non stia né in cielo né in terra. Intanto la notizia rimbalza su tutti i siti e blog negazionisti... primo tra tutti, nemmeno a dirlo, "Giornalettismo" ed "Il disinformatico", entrambi gestiti dai servizi. Nel post di Giornalettismo.it si legge: "…psst… Infermieri! Venite! Sono qui!".

Inizio di settembre 2013 Italia Uno trasmette un servizio delle Iene sulle "scie chimiche". Chiaramente è solo disinformazione...

12 settembre 2013 Riceviamo SMS minatori da mittente falso e numerose telefonate da numero riservato che poi si scopre provenire da Frank Matano delle Iene.

13 settembre 2013 Dopo gli SMS intimidatori arrivano le offerte di denaro (circa 150.000 euro). Il "generoso" interlocutore usava il termine "attenzionare". Vi ricorda qualcosa? Solitamente questo salto di qualità prelude all'ultimo passo: la soppressione fisica. Davide Cervia e Franco Caddeo sono dei precedenti che non possiamo sottovalutare.

16 settembre 2013 La giornalista freelance Silvia Bencivelli, personaggio che ha legami con il famigerato C.I.C.A.P., incoraggiata dal suo direttore, scrive uno scartafaccio per "La Stampa", nel quale irride la questione geoingegneria, trasformandola in un caso da malati psichiatrici. A darle manforte sono, ovviamente, i disinformatori prezzolati (tra questi Angelo Nigrelli e Task Force Butler), operanti a tempo pieno insieme con altri personaggi legati al "giornalismo" italiota.

21 Ottobre 2013 Angelo Nigrelli, testimone per l'accusa in uno dei due processi-farsa a carico di Marcianò, viene finalmente rinviato a giudizio per il reato di diffamazione aggravata, perpetrata sui suoi numerosi blog. La prima udienza è fissata per il 5 febbraio 2013. Intanto costui, che su Facebook scrive con il nicname di Mario Lipuma, pubblica ancora, sulla pagina Facebook "Le scie chimiche sono una cazzata", le foto della Renault Twingo di proprietà di Antonio Marcianò. In una di queste istantanee si nota che la vettura è stata immortalata da dietro e con il conducente alla guida, probabilmente dalle parti di Arma di Taggia. Chi seguiva la vettura? Lo stesso Nigrelli o chi altri?

Metà ottobre 2013 Un giornalista della testata "La Stampa" contatta il legale che difende Marcianò dalle false accuse per diffamazione. Il redattore vuole avere dettagli in merito al fatto che chi scrive si occupa di scie chimiche. Chiede altresì se il processo abbia qualche attinenza con la questione.

Tardo pomeriggio del 19 ottobre 2103: mio fratello Antonio concorda al telefono della linea fissa (intercettata) un incontro con alcuni colleghi di lavoro. Qualcuno ha, come sempre, ascoltato la conversazione ed organizza quello che sarebbe dovuto apparire come uno fra i numerosi incidenti stradali del sabato sera...





Mezzanotte e mezzo del 20 ottobre 2013. Mentre Antonio Marcianò rientra da Arma di Taggia, all'altezza della rotatoria che smista il traffico verso Sanremo e la Valle Armea, un'auto di grosse dimensioni (probabilmente un S.U.V.), di colore scuro spunta all'improvviso, invadendo, di là dallo spartitraffico, la corsia della rotatoria su cui sta viaggiando con la sua Renault Twingo e punta contro a forte velocità [ FOTO ]. Per evitare una collisione frontale con il veicolo, d'istinto Marcianò sterza bruscamente verso destra, urtando violentemente contro il guardrail con la parte anteriore della fiancata destra. Quindi l'auto rimbalza e tocca anche sul lato posteriore destro, fermandosi. Il veicolo, che ha invaso la sua corsia, sfiora perciò la Twingo, quindi accelera e si dilegua in pochi istanti, superando agilmente la rotatoria. Purtroppo il Marcianò, in quel frangente, non è in grado di leggere la targa. La zona è molto buia, non è provvista di telecamere di videosorveglianza ed è frequentata solo da prostitute (che stazionano qualche decina di metri prima, lungo la strada che collega Sanremo ad Arma di Taggia). Curiosamente il fatto, in un primo momento riportato fedelmente da Sanremonews, poi viene frettolosamente rimosso. L'episodio è indicativo. Per quello che sembra un maldestro tentato omicidio o quanto meno un tentativo di intimidazione, si sporgerà denuncia-querela contro ignoti.

23 ottobre 2013 "La Stampa" e "Sanremonews" pubblicano due aborti di articolo su dettatura della disinformazione, volti a screditare, ancora una volta, Rosario Marcianò. Gli scartafacci sono a firma di Maurizio Vezzaro e Carlo Alessi. Comprendiamo quindi il motivo per cui la cronaca del tentato omicidio del 20 ottobre sia stata frettolosamente rimossa...

Occultare, negare, screditare è l'imperativo per i gazzettieri italiani, utili zerbini dei poteri forti.

A ruota libera si susseguono azioni di stalking, intimidazioni, minacce esplicite, trabocchetti e depistaggi, ma noi restiamo in prima linea. Sotto a chi tocca!

Gianni Lannes: Vivo in prima linea da quasi 30 anni. Ho subito alcuni attentati e ricevuto minacce di morte! Ho vissuto quasi due anni sotto scorta della Polizia di Stato, con i Carabinieri a vigilanza della mia famiglia. Godo di ottima salute: sono uno sportivo. Non ho alcuna intenzione di uccidermi. Sono un combattente per la libertà e andrò fino in fondo. Occorre lottare adesso per assicurare un futuro ai bambini e alle prossime generazioni.

AGGIORNAMENTO:

30 ottobre 2013, ore 7.00. Cinque agenti della Polizia postale di Imperia, su disposizione del Pubblico Ministero, Dottoressa Maria Paola Marrali e su consiglio dell'ispettore della Polizia postale Ivan Bracco, eseguono la perquisizione dell’appartamento ed il sequestro del materiale informatico allocato sui dischi rigidi. Il materiale, comprendente video, memorie difensive, programmi etc., appartenente a Rosario e ad Antonio Marcianò, è così a disposizione della Magistratura che ha deciso di acquisirlo e di compierne una ricognizione per ricavarne eventuali prove da usare a loro carico, a seguito di querela per diffamazione (sic) sporta dalla Signorina Serena Giacomin e dal Signor Massimo Della Schiava. Quest'ultimo peraltro dai Marcianò querelato, ma senza risultato alcuno. Non solo, due agenti, recatosi nella sala professori del Liceo “G.D. Cassini”, hanno poi perquisito l’armadietto di Antonio Marcianò.


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