
Quindi, quando i “meteorologi”-disinformatori asseriscono che gli estremi meteo-climatici di questi ultimi anni sono dovuti ad una maggiore concentrazione di gas serra, mentono, giacché la veemenza delle precipitazioni da un lato, la tenace siccità dall’altro, si possono spiegare solo chiamando in causa massicci interventi di geoingegneria clandestina. Ne è la prova il fatto che, se per poche ore la dispersione di metalli e di altri veleni è, per qualche motivo, interrotta, il tempo recupera la sua omeostasi, i suoi ritmi naturali. Esigenze strategiche impongono che l’aria sia costantemente il più possibile secca ed elettroconduttiva, dunque, allorquando si forma una cella temporalesca, gli aerei intervengono affinché la sua energia si scateni in poco tempo ed in una regione non estesa in modo da lasciar subito dopo libertà d’azione ai geoingegneri: ne seguono i noti disastri che si avvicendano con sempre maggiore frequenza, calamità sciorinate dalla cronaca anche recente.
La vera meteorologia considera un concorso di fattori naturali ed indotti, con le cause artificiali che, piaccia o no, soverchiano oggigiorno le dinamiche ambientali: poiché le manifestazioni atmosferiche sono in moltissimi casi ingegnerizzate, è necessario altresì ridefinire il lessico inerente.
Bisogna adoperare termini ed enunciati specifici con cui rispecchiare una fenomenologia stravolta da decenni di manipolazioni. Così diciture e frasi appropriate sono le seguenti:
• “coltre igroscopica”, ossia strato di particolato neurotossico che riduce l’umidità atmosferica;
• “tornado artificiale”;
• “siccità indotta”;
• “effetto serra intensificato dalle coperture chimiche”;
• “velature tossiche, basse e disseccanti”;
• “archi chimici” o “chembow”;
• “neve sintetica”;
• “pioviggini alcaline”;
• “scie (chimiche) evanescenti di mantenimento”;
• “scie (chimiche) persistenti atte a bloccare o a distruggere un fronte perturbato”;
• “nebbia neurotossica di ricaduta”;
• “sconvolgimenti climatici connessi ad operazioni chimiche”.
Il linguaggio deve aderire alla realtà ed alla verità, altrimenti rischia di diventare una contraffazione. Contraffatto, mendace e forviante è, infatti, il vocabolario impiegato dai negazionisti, un vocabolario che aderisce solo al proposito di censurare e mistificare, nel solco della più classica, sfacciata e deleteria propaganda orwelliana.
Nota: Tutti questi argomenti sono ampiamente trattati sul blog Tanker enemy Meteo.
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