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domenica 13 settembre 2015

Solaristi e negazionisti



S’infoltisce il gruppo degli scienziati che negano la relazione tra emissioni di biossido di carbonio in atmosfera ed il cosiddetto “riscaldamento globale”. Hanno senza dubbio ragione, poiché l’intensificazione dell’effetto serra a causa del CO2 è mera propaganda, come abbiamo dimostrato in molte occasioni. Tuttavia gli specialisti in oggetto sono l’altra faccia della disinformazione. Vediamo per quali motivi.

• Sono studiosi - li definiamo in modo sprezzante “solaristi” - spesso in buoni rapporti con la N.A.S.A., il ricettacolo di ogni più vergognosa menzogna in molti campi, non esclusivamente nel settore della geoingegneria clandestina.
• Sono esperti che non solo ignorano le attività chimico-biologiche, ma che, quando sono interpellati sulle chemtrails, perdono le staffe e cominciano ad insultare i ricercatori indipendenti proprio come i negazionisti classici.
• Elaborano modelli meteorologici e climatici basati sull’attività solare, trascurando, però, quanto rilevato dall’astronomo Eric Dollar che evidenzia il nesso tra “letargo” del Sole e la necessità dei militari di creare, per mezzo di metalli elettroconduttivi, una ionosfera ad hoc. [1]
• Sono accademici che, ostentando autonomia, sviano l’attenzione dal problema per eccellenza, la deliberata distruzione della biosfera attraverso le scie chimiche e le armi elettromagnetiche.
• Sono specialisti che, invece di analizzare le situazioni concrete e contingenti, si perdono in elucubrazioni e proiezioni alla fine inverificabili circa cicli naturali lunghissimi, usando dati frutto di mere ipotesi. Quando, tra cento anni, si dovesse dimostrare che i loro sistemi predittivi erano errati, chi si ricorderà di codesti ricercatori? Così oggi essi si pavoneggiano con teorie controcorrente, senza esporsi ai rischi cui si espongono gli scienziati, quelli veri; in un futuro prossimo saranno celebrati, se avranno indovinato il futuro; in caso contrario, potranno appellarsi alla complessità della climatologia.

[1] Dollar ritiene che uno degli scopi di H.A.A.R.P. e degli altri riscaldatori ionosferici sia quello di creare uno strato di plasma artificiale, ogni qual volta la debole attività solare non alimenta la ionosfera naturale. E’ una conclusione che merita di essere considerata ed approfondita, perché conferma quanto sappiamo a proposito degli interventi ad opera dei militari per cui la ionosfera è indispensabile ai fini delle comunicazioni radio.

Dichiara l’astronomo: “Sono cicli di ventidue anni, di inattività e di attività. Un ciclo cominciò agli albori del Rinascimento. Un picco si verificò durante la Seconda guerra mondiale ed ora nel ciclo 24 il Sole si addormenta, non crea la ionosfera, come se le fasi solari stessero per finire. Oggi il flusso solare è 140 circa e dovrebbe essere almeno 200: ora l’astro lavora a metà potenza per questa parte del ciclo, quindi non genera la ionosfera utile per comunicare. Col minimo solare si indebolisce così lo spettro radio: adesso siamo al massimo solare e non è meglio del minimo. Perciò la domanda è la seguente: quando il Sole entrerà nel minimo nei prossimi sette anni, quanto sarà ‘morto’? L'ultimo minimo è stato da primato: l’emissione energetica non è mai scesa sotto 60, mentre questa volta ha toccato 58 sicché non si poteva comunicare".

La flessione nelle prestazioni nelle comunicazioni ionosferiche fornisce un'indiretta indicazione per quanto concerne le attività di geoingegneria spacciate come "solar radiation management", volte a mitigare gli effetti dell'attività solare. In realtà è il contrario, ossia le operazioni di aerosol sono, tra le altre cose, finalizzate al mantenimento di una coltre elettroconduttiva utile a bilanciare la diminuzione di efficienza dello strato ionosferico.

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martedì 18 agosto 2015

Geoingegneria illegale e cronica carenza di vitamina D



L'ingegneria del clima è matematicamente il più grande assalto contro ogni forma di vita mai sferrato contro l'umanità e l'ambiente. Gli effetti catastrofici dovuti alle irrorazioni clandestine ed alle radiofrequenze sono così massicci che è quasi impossibile quantificarli. Molte conseguenze mortali delle operazioni inerenti alla gestione delle radiazioni solari (il cosiddetto solar radiation management che è, però, solo una copertura per attività militari volte in primis a rendere l'atmosfera elettroconduttiva, n.d.t.) sono completamente trascurate, eppure la carenza di vitamina D, nota pure come calciferolo (in realtà è un pro-ormone, n.d.t.) è ormai epidemica. [1]

L’insufficienza di vitamina D è legata ad un lungo e crescente elenco di malattie e disturbi: indebolimento del sistema immunitario, disturbi del sistema neurologico, tumori, artrite, diabete, sclerosi multipla, obesità, malattie cardiovascolari, insufficienza renale, problemi del sistema riproduttivo... La lista potrebbe continuare. Il paradosso è questo: l'organismo umano produce vitamina D con un'oculata esposizione alla luce solare, ma è proprio questo tipo di luce che è oggi ridotto e quasi annullato a causa delle nanoparticelle metalliche che riflettono la radiazione elettromagnetica benefica proveniente dalla nostra stella.

Così, mentre l'ozonosfera è dilaniata da deleteri interventi di ingegneria atmosferica, siamo esposti a livelli di radiazioni ultraviolette (UVB) estremamente pericolose. Non solo, questi livelli elevati di raggi UV possono arrestare la produzione del calciferolo. Il documentario che proponiamo (in inglese sul sito geoengineering.org., n.d.t.) affronta direttamente la questione concernente la scarsità di vitamina D ed il ruolo della geoingegneria in questa terribile equazione. Vale davvero la pena di vederlo.

[1] La vitamina D o calciferolo è un pro-ormone liposolubile contenuto in pesce, molluschi, uova e latticini, ma prodotto anche dall'organismo umano per azione dei raggi solari su un precursore (7-deidrocolesterolo) presente nella cute; la forma attiva principale è l'1,25 colecalciferolo, risultato di processi di idrossilazione che avvengono a livello epatico e renale. Stimola l'assorbimento di calcio e fosfati nell'intestino. La sua carenza provoca alterazioni ossee e rachitismo. La diminuzione dell'irraggiamento solare e l'accumulo di stronzio nell'organismo concorrono a determinare il deficit di vitamina D, alla base di varie patologie, non esclusi i tumori, favoriti appunto dalla scarsità del calciferolo.

Fonte: geoengineeringwatch.org


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domenica 24 agosto 2014

Intervista ad Allan Buckman, meteorologo e biologo, sulla geoingegneria clandestina

Il ricercatore indipendente e documentarista Dane Wigington, curatore di Geoengineeringwatch.org, ha intervistato, il 15 luglio 2014, Allan Buckman, militare in pensione, meteorologo e biologo.

I contenuti-chiave dell'intervista rilasciata da Allan Buckman sono quelli di seguito riportati. Le osservazioni dello scienziato, sebbene non aggiungano informazioni nuove, sono un’incisiva conferma di quanto scriviamo da anni. Per di più la fonte delle dichiarazioni è autorevole e qualificata, mentre in Italia, non si sa a quale titolo, personaggi come Paolo Attivissimo e di recente anche Natalino Balasso, privi di qualsiasi competenza specifica, credono di poter disquisire su temi che ignorano del tutto. In un ipotetico contraddittorio tra uno specialista come Buckmann (solo per menzionarne uno tra i numerosi) ed Attivissimo, che cosa prevarrebbe? La verità o la sfacciata disinformazione? A chi intendiamo dar credito? Ad un meteorologo e biologo o ad uno ex impiegato alla "Top One UK Ltd" (Macchinari per macinare le cose)?

• Quello che vediamo oggi nel nostro cielo è tutt'altro che normale.
• L'intero ecosistema, a causa della geoingegneria clandestina, è già cambiato.
• Pochi osano denunciare quanto realmente è accaduto e sta accadendo nella biosfera.
• Il governo ha ostacolato in modo sistematico le persone che affrontano il problema.
• Le nuvole sono oggigiorno per lo più artificiali.
• E' evidente che le scie che si vedono non sono contrails.
• Quando si scorgono aerei che volano in formazione o allineati, è palese che esiste un programma di dispersione di composti chimici.
• Nessuno dei funzionari interpellati e sollecitati da cittadini ed attivisti ha avuto ed ha il coraggio di occuparsi della questione, perché i responsabili temono conseguenze negative provenienti dai livelli superiori della gerarchia.

Fonti:

- Ningizhzidda.blogspot.it
- Sauberer-himmel.de


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