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domenica 19 dicembre 2010

"Warology": come trasformare un documentario sulle scie chimiche in uno strumento di propaganda

"Warology: operazione l'altra guerra" è un documentario realizzato da Morgan Menegazzo. Riportiamo qualche passaggio della recensione:

"Qual è l’altra guerra che stiamo vivendo? Come sarà la guerra del futuro? Esperti di strategie militari tradizionali e virtuali, ufficiali di punta dell’esercito, scienziati e uomini politici si confrontano in una conversazione serrata, delineando il quadro di una nuova cultura del conflitto. Più di un’inchiesta, Warology è un viaggio ai confini dell’impensabile. [...] Sul campo di battaglia del Terzo Millennio la vera posta in gioco è la dissoluzione dell'umanità. Attorno a questo rischio ruotano le dichiarazioni preziose degli esperti sui conflitti dalle dinamiche più complesse che hanno coinvolto e stanno coinvolgendo il nostro pianeta. Dalla Guerra fredda all’11 settembre, dall’attacco russo in Georgia al Progetto H.A.A.R.P., dagli attentati cibernetici della Cina ai server della diplomazia americana all’inquietante dibattito sulle scie chimiche".

Chi ha avuto l'onore di vedere l'inchiesta in anteprima, deve riconoscere che il montaggio serrato è molto efficace, ma invano cercheremmo altri pregi in questo lungo reportage, soporifero sin dai primi secondi. "Warology" è divagante, inficiato dall'invadenza di interviste-fiume ad esperti come Umberto Rapetto che tende ad enfatizzare il ruolo di pericolosissime associazioni a delinquere contro cui agiscono integerrimi agenti. Intendiamoci: i pirati informatici esistono e sono pure molto insidiosi, ma è certo che molti agiscono per conto del sistema, sotto mentite spoglie. L’inimicizia tra “guardie e ladri” è un clichè ed i confini tra criminalità e “legge” sono oggi più labili che mai.

Significativo è solo l'intervento di Fabio Mini la cui testimonianza è, però, annegata in un oceano di noia e di elucubrazioni astruse e fuorvianti, come "conflitto asimmetrico", "guerra fredda" (concetto ormai obsoleto e depistante), "fatto e rappresentazione del fatto"... Operazione masturbatoria e di narcisistico autocompiacimento, "Warology" non informa né convince: si limita ad accozzare le storte banalità di Rapetto e sodali, gabellandole per oracoli. Le stesse immagini, pur vivide, sbiadiscono e si offuscano in questo bolso e farraginoso dossier che dà un colpo al cerchio ed uno alla botte: la guerra, con le sue carneficine, diventa un argomento da talk show, in cui l'ultimo degli ignoranti disquisisce su geo-politica, strategie militari, economia, reati cibernetici...

Se volessimo usare un solo aggettivo per qualificare tale squalificato documentario, adopereremmo "ignavo". Ignavo è chi non si schiera: con la scusa di essere obiettivo, l'autore sfuma e confonde tutto. Non si comprende chi combatta contro chi: il sistema è coinvolto in mille losche operazioni, ma lotta contro il crimine; i governi sono inaffidabili, ma, tutto sommato, tutelano i cittadini... E' un vero guazzabuglio, un'apoteosi di contraddizioni, per la regia occulta di Rapetto, uomo di paglia dei militari. Le stesse scie chimiche, timidamente evocate in alcuni fotogrammi, sono ridotte ai minimi termini, quasi fossero gli innocenti giochi di qualche pilota psicolabile.

Last, but not least: l'autore, che pure ha attinto a piene mani ai filmati di "Tanker Enemy", comitato grazie al quale ha ottenuto importanti contatti, con infinita improntitudine, non cita la fonte principale. Meglio così: è bene che l'acqua di sorgente non si mischi con quella inquinata dagli scarichi industriali.





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sabato 6 giugno 2009

Scie chimiche: prossime iniziative

Annuncio di una manifestazione a Lecce contro le scie tossiche

I giorni 12 e 13 giugno 2009 si terrà nella splendida città di Lecce (non a caso ribattezzata la Firenze del Sud) la riunione del G8 sull'economia.

I partecipanti si riuniranno per due giorni nelle vetuste sale del Castello Carlo V dove discuteranno della grave situazione economica mondiale (situazione che probabilmente essi stessi hanno creato!)

Per questa occasione, l'amministrazione comunale ha speso ben oltre 800 mila euro per rifare la pavimentazione delle strade che saranno percorse dai vari cortei ufficiali. Paradossalmente, i nostri amministratori si dimostrano così tanto preoccupati per quello che abbiamo sotto i piedi, quanto indifferenti a quello che succede sulle nostre teste.

Ma noi crediamo e speriamo ancora di essere dei liberi cittadini che fanno parte di un consesso civile, piuttosto che dei sudditi costretti alla passiva rassegnazione. Perciò abbiamo deciso di levare la nostra voce al passaggio dei cosiddetti "Grandi della Terra". Una voce che non esprime odio, che non lancia contumelie, una voce che si limita a chiedere verità e chiarezza.

Abbiamo il diritto di essere preoccupati per la nostra salute ed abbiamo il diritto di ricevere rassicurazioni che siano precise e puntuali e non generiche e raffazzonate, come le risposte alle interrogazioni parlamentari. Soprattutto abbiamo il diritto di sapere se siamo usati come cavie inconsapevoli in qualche esperimento militare. Dopotutto siamo uomini e non porcellini d'India. Per questo, il giorno 13 giugno alle ore 8.00 ci riuniremo in Piazza S. Oronzo, nei pressi del MacDonald, di fronte all'Anfiteatro romano (luogo simbolico, crocevia fra un passato glorioso ed un futuro carico d'incertezze) per poi dirigerci in Piazza Mazzini, ai limiti della cosiddetta zona rossa, e manifestare pacificamente il nostro pensiero.

Abbiamo deciso di venire tutti vestiti d'azzurro, quell'azzurro dei nostri cieli sempre più raro e sempre più minacciato e di portare con noi dei grossi cartelli da sventolare al passaggio del corteo ufficiale. Se saremo abbastanza numerosi, non potranno ignorarci, non potranno far finta di non vederci. Se la situazione dell'ordine pubblico dovesse mettere a repentaglio la nostra incolumità, come purtroppo spesso accade in occasioni come questa, un nostro gentile amico ci ha messo a disposizione il terrazzino di un suo appartamento in via Trinchese, da dove poter continuare la nostra manifestazione in sicurezza. Se potete e volete unirvi alla nostra piccola, ma crediamo importante iniziativa, vi invitiamo caldamente a farlo: più saremo, più difficile sarà ignorarci.

Se avete bisogno di maggiori informazioni o di supporto, anche dal punto di vista logistico, potete contattarci al seguente indirizzo di mail: albertoroggi [at] gmail.com (sostituire [at] con il simbolo chiocciolina della tastiera).



CONFERENZA PUBBLICA SULLE SCIE CHIMICHE A CESENA [Locandina evento]
Palazzo del Ridotto – Piazza Almerici n.1 Cesena

Venerdì 12 giugno 2009 ore 21:00


Interverranno i seguenti relatori:

Rosario Marcianò – ricercatore indipendente esperto in materia, che ha partecipato a trasmissioni televisive su Rai 2 (Voyager) e su Odeon TV (Rebus) - http://www.tankerenemy.com -

Dott. Giorgio Pattera – biologo, vice presidente del Centro culturale di ricerche esobiologiche Galileo di Parma

Dott. Ermanno Micucci – medico omeopata; specialista in Medicina legale e medicina del lavoro


Intervento telefonico:

Dott. Corrado Penna - fisico ( http://scienzamarcia.blogspot.com/ )


Interverranno durante la serata i seguenti ospiti:

Deputato della Repubblica Sandro Brandolini - autore di tre interrogazioni parlamentari sul fenomeno

Antonio Sarpieri - primo promotore in Italia di una mozione sulle scie chimiche, approvata dal Consiglio Comunale di Savignano sul Rubicone (FC).

Il Comune di Cesena, primo in Italia tra gli Enti Territoriali che costituiscono provincia, è pioniere nell’aver preso posizione sul fenomeno delle Scie chimiche con una delibera consiliare in data 16/04/2009. Il Consiglio comunale di Cesena chiede agli organi competenti di fornire le dovute informazioni a riguardo.

La salute dei cittadini ha ancora un valore?

Le scie di cui si parla non sono quelle rilasciate da comuni aerei di linea, così come emerge dall’analisi dei fenomeni, sulla base di conoscenze acquisite da fonti N.A.S.A.

I voli sarebbero effettuati da aerei militari non meglio identificati che rilasciano nei nostri cieli, come in tanti altri all’interno e al di fuori del nostro paese, sostanze chimiche per non meglio precisati progetti di controllo del clima e per altri possibili scopi.

Le sostanze rilevate al suolo dopo i sorvoli sono state esaminate dal C.N.R. (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e da ricercatori indipendenti; i risultati delle analisi verranno esposti nel corso della conferenza.

Il Consiglio Comunale di Cesena chiede agli organi competenti di fornire le dovute informazioni a riguardo.

Nel corso della serata verranno mostrati filmati ed immagini dei fenomeni presi in considerazione.


L’evento è organizzato dall’Associazione Quartiere Dinamico, con la collaborazione dall’Associazione On Nucleo Culturale ed è stato reso possibile grazie al contributo di: PI.ENNE – MORENO & Co – MACROLIBRARSI.IT

Per informazioni: quartieredinamico [at] gmail.com

La cittadinanza è invitata

INGRESSO LIBERO

A Roma, l'amico Massimo Fratini di Segnidalcielo organizza, per il 20 settembre 2009, una conferenza su scie chimiche, H.A.A.R.P., armi scalari, sfere di luce, morbo di Morgellons. Il convegno si terrà nell'Hotel Pineta Palace, Via San Lino papa, 35, Roma. Nel mese di luglio saranno resi noti i relatori dell'evento.

Leggi qui la locandina del convegno.



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lunedì 13 aprile 2009

L'oracolo si è pronunciato: risposta del ministro della guerra, Ignazio La Russa, all'interrogazione dell'onorevole Sandro Brandolini

Il ministro della guerra, Ignazio La Russa, ha "risposto" lo scorso gennaio 2009 all'ultima interrogazione dell'onorevole Sandro Brandolini sulle scie tossiche. Ne diamo conto solo oggi, perché de minimis non curat praetor. Il titolare del dicastero in oggetto, altresì responsabile della spaventosa ed inaccettabile militarizzazione della Sicilia (si legga l'articolo di Antonio Mazzeo, Inizia la lotta contro la maxi-antenna in Sicilia, 2009), ha balbettato le solite stramberie pseudo-scientifiche (scopiazzate dai siti di disinformazione) sulle scie di condensazione, affermando che le contrails si formano anche a temperature superiori allo zero (Sic!). Siamo ben distanti dai 42° Celsius sotto lo zero termico, necessari, in concomitanza con elevati livelli di umidità relativa (almeno il 70%) affinché si possa solo formare una scia di condensa. La Russa è incompetente o in malafede? Qualunque sia la risposta, il soggetto si rivela del tutto inadatto al ruolo istituzionale che ricopre.

Le altre "spiegazioni" ammannite dal ministro sono le solite sciocchezze di cui abbiamo già dimostrato decine di volte la totale infondatezza. Ignazio La Russa ha studiato la lezioncina e, da zelante scolaretto, l'ha ripetuta, suscitando più che indignazione ilarità.

Nella sua sgangherata e menzognera risposta, l'onorevole La Russa ha negato che sia mai stato stipulato un accordo tra Italia e Stati Uniti circa lo "studio" dei cosidetti cambiamenti climatici. Tale intesa, siglata nel 2003 da Silvio Berlusconi e da George Walker Bush, prevede anche la sperimentazione in situ di aerosol per "simulare" condizioni ambientali estreme e per verificare le conseguenze sui biomi di questi interventi: insomma una legalizzazione, dietro un linguaggio tecnico, delle operazioni chimico-biologiche con la fattiva collaborazione del C.N.R. e di altri enti governativi.

Purtroppo per La Russa, il documento menzionato esiste. Sebbene qualcuno si sia affrettato ad eliminarlo dal sito del ministero (Orwell docet), prevedendo una mefistofelica azione del genere, provvedemmo a suo tempo a salvare il testo. Circa la partecipazione dell'Italia agli esperimenti, è possibile trovare sul sito del Ministero dell'interno solo la prima pagina relativa alla discussione avvenuta in parlamento, le altre... sono inaccessibili. L'informazione gemella sul sito dell'ambasciata statunitense è stata completamente rimossa. Queste rimozioni dimostrano il machiavellismo di certi "uomini politici", la loro improntitudine, ma anche la loro dabbenaggine. E' proprio il caso di concludere nel modo seguente: "Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi".



Risposta scritta pubblicata giovedì 15 gennaio 2009
nell'allegato B della seduta n. 115
All'Interrogazione 4-01193 presentata dall'onorevole
SANDRO BRANDOLINI


Risposta. - Nel premettere che il fenomeno delle scie chimiche, attese le molteplici implicazioni, non investe profili di esclusiva competenza della Difesa, devo rilevare che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha già fornito un'ampia risposta ad un atto di analogo contenuto (n. 4-00280), pubblicata il 5 settembre 2008, da cui si evince, fondamentalmente, che «dall'esame della letteratura scientifica internazionale e dal contenuto dei siti web specialistici, non è possibile confermare l'esistenza delle scie chimiche» (Sic!).
Allo stesso tempo, è emerso che «i siti specialistici degli osservatori delle scie chimiche, in particolare, risultano carenti dal punto di vista scientifico» (Sic!).

Mi limito, pertanto, a fornire, per quanto di specifica competenza della Difesa, alcuni elementi conoscitivi relativi ai velivoli militari.
In primo luogo, le indagini svolte hanno consentito di escludere il coinvolgimento degli aeromobili dell'Aeronautica militare nella generazione o emissione di scie differenti da quelle normalmente dovute alla condensazione del vapore acqueo.
L'Aeronautica militare, inoltre, non ha in dotazione aeromobili adibiti allo spargimento di sostanze chimiche, né si hanno evidenze relative ad aeromobili militari che, operando a bassa quota sul territorio italiano, abbiano disperso o irrorato sostanze chimiche, così come descritto nell'ambito dell'atto in esame (Sic!).

In particolare, le ricerche ed analisi effettuate in ambito militare hanno confermato che il fenomeno delle scie si riferisce alla condensazione di vapore acqueo che normalmente viene rilasciato dai motori a combustione interna.

Ciò si manifesta generalmente a basse temperature (quali non si sa, n.d.r.) ed a quote normalmente superiori ai ventimila piedi. Peraltro, il combustibile usato dai velivoli militari è analogo a quello usato dai vettori civili e l'impatto ambientale, in relazione alla concentrazione di idrocarburi, è risultato molto minore di quello normalmente rilevabile nelle comuni aree urbane (Falso! Si legga STADIS, l'ingrediente non tanto segreto).

Per quanto concerne la permanenza delle citate scie, occorre aggiungere che a temperature appena superiori allo zero (Sic!), il vapore acqueo contenuto nell'atmosfera, all'impatto con una superficie quale ad esempio la fusoliera di un aereo, può congelarsi all'istante per effetto dell'improvvisa variazione di pressione e dare quindi quell'impressione gelatinosa alla quale si fa riferimento nell'atto in esame.


Inoltre, in assenza di vento, la permanenza delle scie così prodotte può protrarsi anche per diverse ore (Sic!).

In tal caso, l'incrocio delle rotte di più velivoli che, in contemporanea o successivamente, vengono ad intersecarsi, possono dare origine a figure geometriche.

In ultimo, l'Aeronautica militare, che nel 2003 non ha sottoscritto alcun accordo con gli Stati Uniti sulla specifica problematica, non ha - come erroneamente affermato - «triplicato i voli militari», ma, al contrario, ha ridotto, dal predetto anno ad oggi, l'attività di volo dei propri aeromobili del 15 per cento circa.

Il ministro della difesa: Ignazio La Russa.



Piano dettaglio - Accordo Italia U.S.A. sul Clima

A Pagina 38 si legge:

WORKPACKAGE 10: Esperimenti di manipolazione degli ecosistemi terrestri

Questo Workpackage ha come obiettivi:


1. lo sviluppo di nuovi sistemi per la realizzazione di esperimenti di manipolazione dell'ecosistema che permettano di esporre la vegetazione a condizioni ambientali simili a quelle attese in scenari di cambiamento globale;

2. lo studio, l'analisi e la comprensione dei principali meccanismi di risposta della vegetazione e degli ecosistemi mediterranei ai diversi fattori di cambiamento (temperatura, precipitazioni ed aumento della concentrazione di CO2 atmosferica);

3. la quantificazione degli effetti complessivi del cambiamento sulla produttività e sulla vulnerabilità degli ecosistemi (fertilizzazione da CO2, variazione della disponibilità idrica ed aumento di temperatura).


In dettaglio le attività saranno:

1. l'esecuzione di attività di ricerca eco-fisiologica su diversi siti sperimentali italiani dove vengono modificate artificialmente le condizioni ambientali a cui è esposta la vegetazione

2. l'approfondimento e la migliore conoscenza dei meccanismi di risposta delle piante attraverso la misura diretta dello scambio gassoso in condizioni di pieno campo

3. la verifica in campo di ipotesi sviluppate nell'ambito di esperimenti di laboratorio

4. la progettazione di tecnologie per la manipolazione delle condizioni ambientali con particolare riferimento al controllo della temperatura e della concentrazione atmosferica di CO2.



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venerdì 30 gennaio 2009

L'On. Brandolini interroga nuovamente il governo sulle “Scie chimiche”

«Si continua a dare risposte non esaurienti su un fenomeno che può avere pesanti ricadute sulla salute dei cittadini»


Cesena, 28 gennaio 2009

L’onorevole PD Sandro Brandolini torna a chiedere al governo di fare chiarezza sul fenomeno delle cosiddette “scie chimiche”. «Finché il governo non farà piena chiarezza continuerò a chiedere risposte», commenta.

Dallo scorso mese di giugno, infatti, il deputato cesenate è giunto alla sua terza interrogazione parlamentare. «È necessario fornire ai cittadini, fortemente preoccupati dalla crescente presenza di scie anomale, un’adeguata e documentata informazione». Cosa che il governo, nella persona del Ministro della Difesa, secondo l’On. Brandolini non sta facendo.

Nella risposta alla seconda interrogazione, lo scorso 16 dicembre, dal Ministero si affermava che “le indagini svolte hanno consentito di escludere il coinvolgimento degli aeromobili dell’Aeronautica Militare nella generazione o emissione di scie differenti da quelle normalmente dovute alla condensazione del vapore acqueo. L’Aeronautica Militare, inoltre, non ha in dotazione aeromobili adibiti allo spargimento di sostanze chimiche, né si hanno evidenze relative ad aeromobili militari che, operando a bassa quota sul territorio italiano, abbiano disperso o irrorato sostanze chimiche”.

«Il Ministero però non ha detto – spiega ancora Brandolini – quali ricerche scientifiche sono state eseguite, quali indagini sono state svolte e quali elementi sono stati raccolti sull’insieme di voli, militari e non, effettuati nello spazio aereo nazionale che abbiano avuto come effetto il rilascio di scie chimiche».

«Inoltre – prosegue Brandolini – con la nuova interrogazione, presentata alla Presidenza del Consiglio e ai Ministri della Difesa, dell'Ambiente e dell'Università e Ricerca, si chiede al governo se non ritiene di monitorare e registrare tempi, luoghi e modalità entro cui nello spazio aereo nazionale si formano scie chimiche, in modo da realizzare una banca dati utile a definirne la natura e le eventuali conseguenze su salute, clima e ambiente».

L'interrogazione (cofirmatari gli Onorevoli Antonio La Forgia, Alessandro Bratti, Manuela Ghizzoni) si conclude con la richiesta di sapere se l'Aeronautica Militare o altri soggetti pubblici sono coinvolti e con quali compiti, nel progetto di cooperazione Italia/USA su scienza e tecnologia dei cambiamenti climatici.


LEGGI LA TERZA INTERROGAZIONE

LEGGI LA RISPOSTA DEL MINISTRO ALLA SECONDA INTERROGAZIONE


Ringraziamo ^DaNiEl^ per la pronta segnalazione.




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venerdì 3 ottobre 2008

Nuova interrogazione dell'on. Brandolini al Ministero della Difesa

L'Onorevole Sandro Brandolini ci segnala una nuova interrogazione parlamentare sulle scie chimiche, questa volta indirizzata al Ministero della "Difesa". Qui di seguito il testo.


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA


Al Ministro della Difesa. - Per sapere - premesso che:

nel territorio delle Provincie di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini - nel quale sono ubicati due aeroporti militari – nel corso dell’estate si è riscontrato un incremento della presenza di formazioni nuvolose anomale rilasciate da aerei militari (cd. scie chimiche o chemtrails);

le condizioni meteorologiche del periodo estivo, la bassa quota di volo degli aerei militari, la dimensione, la forma e la durata delle scie sembrano escludere che possa trattarsi di normali
scie di condensazione;

negli Stati Uniti da molti anni si susseguono proteste contro le scie nuvolose prodotte da aerei militari;

in Germania il fenomeno viene addebitato ad esperimenti militari, recentemente – come documentato in un servizio del canale televisivo tedesco RTL TV – alcuni ricercatori climatici, attraverso verifiche e rilievi sulle formazioni nuvolose rilasciate da aerei militari, avrebbero trovato riscontri del fatto che si tratterebbe di nubi artificiali contenenti enormi quantità (tonnellate) di elementi chimici diffusi, polveri finissime a base di polimeri e di metalli irrorati con la funzione di confondere i radar e di consentire una manipolazione delle mappe meteorologiche. Secondo quanto affermato dai vertici militari, le quantità irrorate sarebbero modeste e non nocive;

il C.N.R. nel 2005 e alcuni ricercatori indipendenti, attraverso analisi su campioni di pioggia, coincidenti con il rilascio delle scie chimiche, e su piante bagnate dalla stessa pioggia, hanno rilevato la presenza di una concentrazione al di sopra della norma di elementi chimici come quarzo, ossido di titanio, alluminio, sali di bario, sicuramente pericolosi per la salute e, secondo alcune fonti, anche cancerogene;

se corrisponde al vero che nel 2003 è stato sottoscritto un trattato tra gli Stati Uniti e l’Italia sugli studi meteorologici e che da tale data sono triplicati i voli militari;

se il Ministero sia in possesso di elementi raccolti direttamente o indirettamente sul fenomeno e, in particolare, di adeguate informazioni relative alle sostanze chimiche che vengono irrorate nell’aria, al loro grado di inquinamento e alla pericolosità per la salute pubblica;

quali iniziative intenda porre in essere per dare risposta ai cittadini, fortemente preoccupati dal fenomeno e per fornire esaurienti informazioni al paese.


On. Sandro Brandolini


Visualizza qui il documento in formato pdf.


Aggiornamento del 6 ottobre 2008

L'interrogazione è stata pubblicata dal portale AvioNews (World aeronautical press agency)



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