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domenica 29 luglio 2018

Nuovo studio di Herndon: la geoingegneria clandestina ci porterà ad estinzioni di massa



Fifty years after ‘How to wreck the environment’: anthropogenic extinction of life on Earth”, ossia “Cinquant’anni dopo ‘Come distruggere l’ambiente’: estinzione della vita sulla Terra di origine non naturale”, è il titolo dell’ultimo articolo referato scritto dal geofisico statunitense Marvin J. Herndon assieme a Mark Whiteside e Ian Baldwin. Lo studio prende spunto da una comparazione tra la ricerca di J.F. Macdonald e le attuali operazioni chimiche in atmosfera (chemtrails o “guerra climatica”) per evidenziare il carattere sovranazionale, riferibile ad un governo ombra planetario, delle micidiali attività.

J. Marvin Herndon, Mark Whiteside and Ian Baldwin


Obiettivi

Cinquant'anni fa, il geoscienziato Gordon J. F. MacDonald scrisse un libro intitolato "Come distruggere l'ambiente ", in cui l'autore descrisse i metodi con cui uno Stato potrebbe alterare gli ecosistemi e come potrebbe infliggere clandestinamente danni ad una paese nemico. Il nostro obiettivo è rivedere i suggerimenti di MacDonald, le strategie di guerra ambientale alla luce dei successivi progressi tecnologici e nel contesto del dispiegamento effettivo dei metodi di guerra meteorologica e climatica da lui illustrati.

Metodi

Abbiamo esaminato la letteratura interdisciplinare: storica, scientifica e medica.

Risultati

MacDonald ha indugiato sulla guerra meteorologica palese e segreta basata sull'inseminazione imbrifera delle nuvole, volta appunto a causare le piogge. In seguito è stata sviluppata una serie di tecniche per inibire le precipitazioni, con la dispersione, per mezzo di aerei civili, di particolato igroscopico là dove si formano le nuvole. Da almeno due decenni sia ricercatori sia persone comuni osservano tale fenomeno.

Articoli referati

Herndon et al.; JGEESI, 16 (3): 1-15, 2018; art. JESIESI.42006

Indagini scientifiche e forensi dimostrano che sono diffuse, tra le altre cose (bario, alluminio, cadmio, stronzio, cesio etc.), ceneri di carbone. Intorno al 2010, l'irrorazione aerea del particolato è aumentata ad un livello quasi giornaliero, quasi globale. Presumibilmente, un accordo internazionale segreto ha imposto di disperdere composti con il pretesto di fungere da 'parasole' per la Terra. Tuttavia l'irrorazione aerea, piuttosto che raffreddare il pianeta, riscalda l’atmosfera, ritarda la dispersione termica dalla Terra allo spazio e provoca un incremento globale delle temperature. Lo stesso MacDonald discusse la possibilità di distruggere deliberatamente lo strato di ozono atmosferico e quella di innescare terremoti ed eruzioni vulcaniche, attività in effetti oggi possibili anche con l’impiego dei riscaldatori ionosferici (sistemi H.A.A.R.P.).

Conclusioni

Le decisioni assunte dai militari statunitensi di armare l'ambiente a livello nazionale e gli obiettivi di “sicurezza” furono accuratamente previsti da MacDonald, ma lo specialista non riuscì a capire che i singoli governi del mondo potrebbero essere tenuti a rispettare accordi internazionali segreti con lo scopo di condurre una guerra sul pianeta Terra, in tutti i biomi ed in relazione ai diversi processi biogeochimici. Se politici, mezzi d’informazione, scienziati etc. non affronteranno l’atroce realtà di ciò che sta accadendo davanti ai loro occhi e se non esigeranno collettivamente un’interruzione di queste attività tecnologiche, illegali e clandestine, siamo destinati a marciare verso la prima estinzione di massa determinata, non dalla Natura, ma dal complesso militare-industriale.

Qui lo studio.


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domenica 26 febbraio 2017

Scie chimiche: ulteriore studio referato dello scienziato J. Marvin Herndon



Lo scienziato statunitense J. Marvin Herndon non demorde: ha recentemente pubblicato un nuovo, fondamentale studio, provvisto di tutte le credenziali scientifiche ed inerente alla geoingegneria clandestina (alias scie chimiche, in inglese chemtrails). Come si ricorderà, la sua precedente ricerca referata fu rimossa dalla rivista in cui era stata inserita su pressione della potente cricca dei disinformatori. L’attuale articolo, corredato da un’ottima bibliografia e sitografia (fra i siti compulsati è menzionato, con buona pace dei negazionisti, pure Tanker enemy), riprende le acquisizioni della precedente indagine ed allarga il discorso alle modalità con cui i demoni del cielo riescono ad impedire le precipitazioni, strategie che descrivemmo già anni fa sulla base sia di una documentazione ad hoc sia dell’intuizione. Proponiamo la resa di un significativo estratto dallo studio intitolato “An Indication of intentional efforts to cause global warming and glacier melting”, ossia “Indicazioni circa le attività volte a causare in modo deliberato il riscaldamento globale e la fusione dei ghiacci”.



Il principio coinvolto nell’inibizione delle precipitazioni è semplice ed è ben noto attraverso gli studi sull’inquinamento. Il particolato ed il nanoparticolato, quando sono dispersi (dagli aerei impegnati nelle attività di geoingegneria illegale, n.d.t.) in una regione della troposfera dove si formano le nuvole (quota cumulo), mantengono le goccioline della coalescenza troppo piccole affinché formino stille sufficientemente ponderose per cadere come pioggia o neve. [1] Quando, però, l'umidità si accumula in modo parossistico in un’area circoscritta, le nuvole rilasciano il loro carico, causando tempeste e piogge torrenziali. Le implicazioni militari di queste tecniche sono chiare: diffondere particolato e nanoparticolato significa distruggere l'economia agricola, decimare il bestiame, provocare siccità e carestie. [...]

La geoingegneria troposferica si avvale principalmente di carbonio in cui è intrappolata la maggior parte dei metalli tossici. Quando sono diffuse nella troposfera, le ceneri di carbonio inibiscono la caduta della pioggia e della neve, assorbono l’umidità atmosferica, aumentano la conduttività elettrica dell’aria, riscaldano l'atmosfera ed intercettano la radiazione infrarossa che si sprigiona dalla superficie della terra, radiazione che, se non fosse bloccata dalle coltri chimiche, si dissiperebbe nello spazio. Quando il nanoparticolato di carbonio, in genere di colore grigio scuro, si deposita sulla Terra, assorbe la luce solare, cambia l'albedo della neve e del ghiaccio, favorendone la fusione. L’aerosol di nanoparticolato riscalda il pianeta, determinando un incremento delle temperature di origine e gravità ben diversa da quella attribuibile ai gas serra.

E’ questa cenere di carbonio che conferisce a ghiacciai e banchise il tipico colore grigiastro osservato in questi ultimi anni. Questa sostanza è la stessa che si deposita su edifici ed automezzi, in ogni dove.



Conclusione. I risultati di questa ricerca forniscono la prova che si tratta di un deliberato tentativo di accelerare lo scioglimento dei ghiacci polari (in primo luogo per sfruttare i giacimenti di idrocarburi sottostanti che fanno gola a Stati Uniti, Federazione russa, Norvegia etc… todos caballeros, n.d.t.) e di esacerbare il riscaldamento planetario (per continuare a sostenere la fandonia del global warming da CO2) ed imporre ulteriori balzelli.

J. Marvin Herndon

[1] In fisica, la coalescenza è il fenomeno per cui le goccioline più piccole d’un liquido disperse in un altro liquido non miscibile (ad esempio, goccioline d’olio in acqua) tendono ad unirsi alle più grandi, fornendo quindi aggregati di maggiori dimensioni.

[2] L’albedo è il rapporto tra la quantità di luce riflessa da un corpo e la quantità di luce da esso ricevuta.


Fonti:

- An Indication of Intentional Efforts to Cause Global Warming and Glacier Melting (by J. Marvin Herndon)
- An Indication of Intentional Efforts to Cause Global
Warming and Glacier Melting-PDF (by J. Marvin Herndon)

- An Indication of Intentional Efforts to Cause Global Warming and Glacier Melting-PDF (by J. Marvin Herndon)
- Studio scientifico statunitense conferma le operazioni di geoingegneria clandestina, 2015

Articolo correlato: Il Professor J. Marvin Herndon non si arrende, 2017


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