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domenica 8 agosto 2021

Spigolature di agosto

Fact checkers

Che cosa ci indispettisce di più della “pandemia”? L’ulteriore imbarbarimento subìto dal codice italiano e, più in generale, dalla cultura: sorvoliamo sui vari orrendi anglicismi, per soffermarci su uno che è detestabile in sommo grado, perché non esplicita solo uno spaventoso grado di decadenza linguistica, ma pure la distorsione cognitiva e concettuale cui è sottoposto il modo di ragionare. Ci riferiamo a “fact checker”, sintagma quanto mai cacofonico, il cui maggiore difetto consiste, però, nell’essere veicolo del convincimento che siamo al cospetto sic et simpliciter dei cosiddetti “fatti”, laddove Nietzsche ci rammenta che non esistono “i fatti, ma le interpretazioni”. Così taluni individui, tra cui Sotto un Puente, dal basso della loro tracotante ignoranza, possono stabilire la differenza tra vero e falso, tra un “fatto” e una fola. Sì, è uno sfregio del nostro idioma, ma soprattutto un insulto al pensiero, una volgare banalizzazione nell'analisi del “reale”, dovuta all’ideologia dominante con cui perfetti beoti si arrogano il diritto di dispensare la “verità”, di relegare nell’ambito delle leggende urbane tutte le idee che contraddicono l’idiota Ideenkleid del sistema. Insomma, millenni di filosofia da Eraclito a Heidegger ed oltre, gettati alle ortiche in un istante da una ciurmaglia di pennivendoli che mentono, sapendo di Me nt a na.

Ecovillaggi

Intanto molti non hanno ancora capito che non è più tempo di progetti, se non di quelli riguardanti il tentativo di sopravvivere forse al di fuori delle aree urbane, sempre che sia possibile. Molti non hanno capito che il ritorno alla tanto agognata normalità è un’utopia. Molti credono che dovranno e potranno affrontare le coercizioni e le traversie future con gli strumenti attuali: la tecnologia, in primis la Rete e la telefonia, il denaro e le leggi a tutela del cittadini. Reputiamo che siano degli illusi: forse una ristretta minoranza riuscirà a preservare delle risorse e degli spazi d’azione in grado di consentire di cavarsela per un paio di anni fino a quando verranno gli extraterrestri a salvarli…

Sono atteggiamenti molto diffusi. Tralasciando quegli imbecilli che affermano che tutto dipende dal pensiero: “Sei tu che crei la realtà”, amano ripetere, i rimanenti sono persuasi che alla fine, quando la situazione sarà disperata, interverrà un deus ex machina. Dimenticano che, dagli albori della storia ad oggi, interi popoli, intere civiltà o almeno gruppi umani più o meno consistenti o singoli individui sono stati vilipesi, torturati, uccisi e nessun alieno ha mai mosso un dito; dimenticano che, mentre noi per ora possiamo ancora sorseggiare un caffè (rigorosamente a casa), in questo inferno dorato, milioni di esseri senzienti sono massacrati. “Il peggio è già accaduto”, scrive Heidegger. Come dissentire?

Abbiamo agito quando i Palestinesi – è solo un esempio – erano cotti vivi con le bombe al fosforo o con le armi ad energia diretta? Siamo scesi in piazza a manifestare? Abbiamo indetto uno sciopero fiscale? Abbiamo invocato il rispetto dei diritti umani? Al limite, abbiamo firmato qualche ridicola petizione. Ora, però, che l’esecutivo vuole imporre il “grief pass”, parecchi si indignano e si mobilitano! Le petizioni… Quella attuale è l’unica epoca in cui anche le buone intenzioni si tramutano in atti riprovevoli: molti elargiscono denaro ad enti “filantropici”, “ecologisti”…, non sapendo che sono gli stessi a creare i problemi che poi fingono di voler combattere. Sono problemi che non saranno mai risolti in modo da poter continuare a spillare baiocchi ai soliti sciocchi. Tutto è all’insegna del paradosso e soprattutto dell’ipocrisia e delle illusioni.

Labirinto

Giustamente parecchi continuano a cercare un confine netto tra bene e male, tra verità e menzogna, ma non è così facile trovarlo. Le poche verità oggigiorno sono frammiste alle bugie, intrecciate ad esse in modo quasi inestricabile, il bene stesso è annidato in qualche raro interstizio ben mimetizzato sulla superficie nera del male. Come si può pretendere che un individuo comprenda che la cospirazione contiene altre cospirazioni, che ad ingannarlo non sono soltanto i pennivendoli e i politicastri, ma pure i vari agenti di controllo, in sembianze di ricercatori indipendenti?

Come si può pretendere che un individuo capisca che anche le “buone” notizie sono cattive notizie? In fondo, se Essi vincono, vincono; se perdono, vincono. Come si può pretendere che un individuo comprenda che la finzione ha preso il posto della “realtà”?

L’uomo normalmente si aggira in un dedalo, perché l’universo è indecifrabile, ma oggi vaga addirittura in un dedalo di specchi deformanti… senza filo di Arianna. Nell’antichità l’intellettuale poteva fare assegnamento sulla filosofia, nel Medioevo sulla teologia, nell’età moderna sulla scienza; oggi la scienza e la filosofia sono, tranne pochissime eccezioni, talmente decadute che si sono convertite nel contrario, in ignoranza ideologica. Mancano punti di riferimento: ogni tanto si trova un fragile appiglio… Ci si affida a persone inaffidabili, si delega non solo l’azione ma pure il pensiero, quel poco che ne rimane.

Fantapandemia

Mai il potere era riuscito a diffondere ed inculcare un modo ambivalente, illogico di presentare i “fatti”: ad esempio, i “vaccini” salvano la vita, ma non la salvano; una dose non basta, ne occorrono due, poi tre, poi una ogni sei mesi. Tra poco saranno venduti farmaci per curare non si sa che cosa, ma chi ci garantisce che non saranno aggiunti ad essi altri veleni, ad esempio l'aspartame, come già avviene con gli integratori oppure l'ossido di ferro, aggiunto ai farmaci contro i sintomi da Parkinson, quando la malattia è proprio indotta dall'ossido di ferro?
E’ come un feuilleton: ogni capitolo è sempre più inverosimile, ma il lettore medio non nota le incongruenze narrative, le esagerazioni, anzi più le vicende diventano romanzesche, contorte e truculente, più egli si appassiona, perché, in una certa misura, l’individuo è animato da pulsioni masochistiche.

Abbiamo anche notato che tra i “desti” un’esigua minoranza riesce a capire che le teorie elaborate da due o più fra i maestri tanto venerati sono in reciproca contraddizione. Sono “vere”, anziché falsificabili, solo perché le hanno escogitate tali pensatori o scienziati che sono “contro” il sistema: che poi le varie asserzioni, già spesso deboli di per sé, collidano con quelle degli altri, non ha alcun rilievo.

Geoingegneria criminale

Alla fine questo grottesco romanzo della “pandemia” ha distratto da uno dei problemi per eccellenza, la geoingegneria illegale; essa, mentre chi per un motivo chi per un altro si perde nei meandri di questa narrazione, séguita a causare immani disastri. Ogni giorno. La “guerra climatica” e la frottola del biossido di carbonio sono le carte che il potere si giocherà e già ora le sta giocando, qualora la fantapandemia non dovesse funzionare più. Non perdiamo, però, la speranza: “ci salverà l’entropia” (sic).


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La guerra climatica in pillole

Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 15 giugno 2011

Dov'è andato Adam?

La censura conosce due forme estreme: la cancellazione di ogni contenuto sgradito al sistema; la pubblicazione di certi contenuti sgraditi al sistema, ma astutamente manipolati. Delle due forme, la seconda è più pericolosa.

Ultimamente sono stati realizzati, a nome di Adam Kadmon, due filmati di obliqua disinformazione. Nel primo si descrivono le attività di aerosol clandestine come dovute a sonde (le sfere) che, stando a quanto dichiarato, creerebbero ologrammi con l’aspetto di aerei. Tuttavia gli aerei olografici, per quanto ci consta, non decollano né hanno incidenti. Non è forse un caso se questa stessa bislacca ipotesi è stata ventilata da Tom Bosco e dal suo mentore, Andrea Rampado di "Nexus", rivista indipendente solo all’apparenza.

Nell'ultimo video, in riferimento al "batterio killer" Escherichia.coli, Adam Kadmon si spinge oltre, affermando, verso la fine del documento, che il microorganismo potrebbe essere stato creato in laboratorio dai cosiddetti jidahisti. Secondo lui, o secondo chi manovra Adam Kadmon, il microorganismo sarebbe stato diffuso dai terroristi musulmani per vendicare la morte di Osama Bin Laden (sic). L’autore deplora che il governo statunitense non abbia mantenuto il riserbo sull’uccisione di Bin Laden, esponendo così l’Occidente alla ritorsione di Al Qaeda (leggi Al C.I.A.da).



A conferma delle nostre legittime perplessità, sollevate dai recenti exploits di Adam Kadmon (o da coloro che sono, magari, subentrati a lui), si aggiungono altri fattori importanti.

- Adam, o chi per lui, non ha accettato due nostri commenti, anzi ha rimosso il primo, dopo una prima sua "improvvida" pubblicazione.

- “La sentinella dell’informazione” ora, quando inserisce i suoi interventi, non scrive più, esprimendosi in prima persona singolare, ma con il “noi”: "Noi abbiamo...", "Ci siamo...", "Intendiamo ricordare..." etc.

L'ultimo nostro commento che è stato censurato è il seguente:

“Sono allibito: che cosa c'entrano i cosiddetti "terroristi islamici" con il batterio killer? Solo nei laboratori militari di Stati Uniti, Russia, Canada, Cina etc. hanno il know how, le risorse e le tecnologie per creare batteri modificati geneticamente”.

Le ipotesi quindi sono due.

1) Adam Kadmon ha pazientemente tessuto la sua tela per acquisire via via visibilità e credito, per poi iniziare a disinformare, intrecciando mezze verità a menzogne ufficiali. E’ solo l’ultimo caso di una lunga serie.

2) Adam Kadmon è stato sostituito.

Propendiamo per la prima ipotesi.

La parabola di Adam Kadmon è molto istruttiva: da voce fuori dal coro a falso divulgatore di segreti. Il tutto è avvenuto sotto l’egida di una rete televisiva appartenente al sistema, che già nelle ultime puntate di "Mistero" (si pensi all'imbiguo servizio sul Morbo di Morgellons), aveva manifestato chiari segnali di deriva. Adam, subìto un processo di sblendorizzazione, è ora adatto ad ingrossare la legione degli agenti di controllo.


NOTA: Il video sul batterio killer è sul sito ufficiale della trasmissione “Mistero” (Mediaset) ed è stato realizzato dallo stesso studio di produzione, Quadrio TV, che ha creato i servizi mandati in onda da Italia 1. Ciò presuppone una precisa regia.


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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 19 febbraio 2010

Il Progetto L.O.F.A.R., il C.I.C.A.P. ed il Transumanismo

Un nostro gentilissimo lettore ha condotto alcune ricerche circa i legami tra l'operazione "scie chimiche" e numerosi altri progetti riconducibili al Transumanismo, movimento i cui obiettivi sono adombrati in "Zeitgeist" ed in "Zeitgeist addendum", documentari per la regia di Peter Joseph. Ci avvaliamo prevalentemente delle sue indagini per questo articolo.

Occorre, in primo luogo, smascherare un'operazione infida e pericolosa: "Zeitgeist", spacciato e soprattutto digerito da ingenui ed onnivori consumatori come un documentario che denuncia le storture del sistema politico e finanziario è, invece, un cavallo di Troia dell'esecrando sistema stesso. E' un ariete usato per aprire una breccia nella roccaforte dei ricercatori e dei cittadini non allineati, molti dei quali assumono, insieme con l'ambrosia (la corretta e più che condivisibile, ma strumentale condanna dei soprusi e degli imbrogli perpetrati dalle banche), il veleno, ossia il "Venus project". Questo progetto consiste, salvo qualche ritocco di facciata, né più né meno che in un Nuovo ordine mondiale di tipo ipertecnologico, presentato con formule linguistiche ed iconografiche accattivanti.

Si noti come il sistema tenda a perpetuare sé stesso attraverso la sua negazione: è, in fondo, mutatis mutandis, un'applicazione della dialettica hegeliana sicché la sintesi (negazione della negazione) è la riproposizione della tesi ad un livello ulteriore.

Tralasciamo comunque tale analisi e concentriamoci sul Transumanismo che vagheggia una società in cui la tecnologia sia talmente diffusa da trasformare gli esseri umani in cyborgs: è una società ipercontrollata ed organizzata in maniera efficiente, di un'efficienza produttivistica. I transumanisti sognano un mondo in cui il confine tra inorganico ed organico sia quasi impercettibile: per loro la tecnologia non deve soverchiare la natura, ma insinuarsi in essa, a poco a poco, determinandone una mutazione radicale ed irreversibile. Il pianeta medesimo è visto come un organismo da ingegnerizzare. I transumanisti non sono quindi soltanto gli eredi della tradizione scientista che annovera in Francis Bacon uno dei suoi iniziatori, poiché, a differenza di Bacon, essi non mirano al dominio dell'ambiente per mezzo della tecnologia, ma ad una trasformazione del mondo, in un delirio di onnipotenza. La natura, snaturata e stravolta, diventa, nei loro piani, un ibrido biotecnologico con l'ambizione di potenziare le capacità sensoriali e psichiche dell'uomo, ricorrendo a nano-impianti. Il loro intento (dichiarato) è quello di debellare le malattie, ricorrendo ad un uso indiscriminato ed invasivo di strumenti tecnologici, ad esempio introducendo nanostrutture nei vasi sanguigni. Un altro fine è il conseguimento di una notevole longevità che sarebbe garantita da farmaci, trapianti di organi artificiali, protesi etc. L'obiettivo non dichiarato è la creazione di unità bioniche controllate da un computer centrale, unità simili a tanti elaboratori gestiti da un unico server.

Il Progetto L.O.F.A.R., cui partecipa il famigerato C.I.C.A.P., si avvale di una rete comprendente radiotelescopi per eseguire ricerche ed osservazioni nel campo dell'astronomia, della geofisica (studio dei terremoti), della fisica dell'atmosfera (geoingegneria), ma anche nell'ambito dell'agricoltura. Per quanto concerne le tecniche colturali l'interesse è focalizzato sui microsensori, la cosiddetta polvere "intelligente". L.O.F.A.R. ha una sede nel Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, guarda caso a Chilbolton. Corifei di queste iniziative sono, fra gli altri, il Dottor Percival (ex D.E.R.A) ed il Professor Nichol che, sul sito britannico del L.O.F.A.R., ammette candidamente di interessarsi agli alieni. Sono entrambi docenti dell''Università di Portsmouth. Testa di ponte per l'Italia e trait d'union tra il nostro paese ed Albione è Alvise Raccanelli, anch'egli ordinario del suddetto ateneo ed esponente (con ruoli ufficiali) sia del C.I.C.A.P. sia dell'associazione transumanista.

Lo scienziato giapponese Mikio Kachu ha manifestato interessi riferibili alll'ideologia del Transumanismo.

In tempi recenti alcuni ricercatori hanno individuato il nesso tra il Transumanismo ed ambienti di alto livello dell'estrema destra e dei servizi segreti: il fondatore del movimento nel Regno Unito, che insegna ad Oxford, ammette di aver lavorato per la C.I.A.

Altri collegamenti con il movimento transumanista sono costituiti dal già citato Alvise Raccanelli, astrofisico, e da Filippo Miatto, fisico quantistico: sono entrambi soci del C.I.C.A.P.

Una disamina del Transumanismo e dei suoi capisaldi teorici si può leggere su questo sito. Non ci riconosciamo in tutte le conclusioni dell'autore, ma è un'analisi notevole.




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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 27 aprile 2009

Opporsi all'"opposizione"

Sappiamo che esiste un'opposizione "voluta ed autorizzata dal sistema". Di Pietro, Grillo, Travaglio... appartengono a questa tipologia di falso dissenso, una valvola di sfogo per cittadini frustrati e vessati. Studiando questi personaggi, chi li sostiene e li finanzia, si comprende che sono dei tribuni collusi con il potere. Non è difficile comprendere il loro vero ruolo, la loro vera natura.

Più infidi, perché ben dissimulati, sono altri divulgatori di verità scabrose, indagatori di pericolose macchinazioni: costoro carpiscono la fiducia anche delle persone più provvedute. La carpiscono con una paziente, accurata costruzione di una reputazione cristallina, millantando un cursus honorum irreprensibile, di strenui oppugnatori dei potenti. Se raccontano di aver subìto pressioni e minacce, se vengono aggrediti dai disinformatori, siamo certi che essi sono dei giornalisti e conferenzieri sinceri? No. Probabilmente costoro appartengono a livelli piuttosto alti della piramide e lo stesso Attivissimo, cui è affidato il compito di attaccare i ricercatori indipendenti, non sa che alcuni doppiogiochisti sono attori consumati esperti nel metodo Stanislavskij. Li si può definire "agenti di controllo" (è dicitura che ho mutuato da Davy): che si occupino di scie chimiche e di temi affini non è una discriminante che accerti la loro buona fede. In primo luogo, non trattano il tema in modo convincente e fattivo, ma introducono a volte dei distinguo oppure si perdono in prolisse dissertazioni che non si traducono mai in azioni. Ne è un esempio lampante il sito sciechimiche.org che, presto infiltrato dai servizi, è diventato un'accademia del nulla o, meglio, un pascolo recintato in cui utenti-pecore possono brucare l'erba, mentre sono controllati dagli agenti-pastori.

Come dunque stabilire la genuinità di certi ricercatori? Non è facile, ma neppure impossibile. In primo luogo, questi custodi del gregge, lupi travestiti da agnelli, prima o dopo si tradiscono: può essere una stretta di mano massonica, una frequentazione con Attivissimo o con altri famigerati gazzettieri, un articolo la cui linearità è incrinata da un'espressione ambigua, può essere un microscopico indizio seminato in un testo.

Basta che ci si indigni per la futura promulgazione del Codex Alimentarius per essere veri oppositori del sistema? Basta denunciare la censura e la campagna di denigrazione a danno di Giampaolo Giuliani per essere fautori della scienza indipendente? Quante volte scopriamo che questi scrittori contraffatti sono adepti della setta il cui profeta è il livido e livoroso Paolo Attivissimo! Non dimentichiamo poi che il sistema non solo controlla la dissidenza, ma la crea, anche aprendo siti gattopardeschi, strumenti affinché tutto cambi per non cambiare nulla.

Aveva ragione Orazio, quando scriveva Naturam expellas furca, tamen usque recurret, ossia "Anche se caccerai la natura con la forca, essa tuttavia ritornerà sempre" (Orazio, Epist., I, 10, 24). Questi agenti di controllo, per quanto si ingegnino a mascherare il loro vero temperamento, prima o dopo, lo rivelano, a causa di un lapsus freudiano. La maschera che aderisce al loro volto come una seconda pelle si lacera appena, sicché si intravede il viso sfigurato di chi è avvezzo a mentire. La menzogna è per loro un abito ed un'abitudine.

Occorre prestare attenzione: la loro "disponibilità al dialogo", il loro "atteggiamento democratico" (che si esplica, ad esempio, nella decisione di non moderare i commenti straripanti calunnie e diffamazioni) sono segni di scarsa affidabilità. Visto che non si può servire contemporaneamente Dio e Mammona, tale contegno di "apertura" e di "tolleranza" è, in realtà, traccia di una subdola, volpina strategia di disinformazione. La licenza viene spacciata per libertà e, nel contempo, si accusa chi, invece, è leale con sé stesso e con gli altri, chi non accetta compromessi con gli imbroglioni ed i ciarlatani, di non volere il contraddittorio, di essere intollerante. Certo! Si è intolleranti verso le mistificazioni. Non abbiamo alcunché da condividere con queste canaglie. Non pranzeremo con loro. La coerenza non si baratta e non si svende per un piatto di lenticchie.

Alcuni sono subornati con lusinghe e promesse, altri sono corrotti, altri sono minacciati: per questi motivi, passano dalla parte dei mistificatori, magari all'inizio cercando di tenere il piede in due staffe per non apparire sfacciati nella loro defezione. Poi diventano avversari della verità a pieno titolo ed a pieno regime, accolti nelle amorevoli grinfie degli aguzzini. L'abbraccio si rivelerà per loro mortale. Sono come i pedoni nel gioco degli scacchi: saranno i primi ad essere sacrificati affinché la partita sia vinta. Per pochi ed effimeri privilegi, i fiancheggiatori del regime rinunciano alla dignità, alla coscienza. Intanto i vari "studiosi" di cospirazioni, in modo molto scaltro, deviano l'attenzione su strane ed oscure storie, ma stranamente nessuno o quasi li attacca. L’importante è che non si guardi in alto, ai burattinai. A volte si adducono blandi e convenzionali argomenti contro gli agenti in incognito: li si insignisce pure di qualche ironico riconoscimento, ma non sono oggetto di imboscate, di pesanti e volgari assalti. Si tenta di distruggere chi veramente combatte contro l’avvelenamento globale, contro le mille perversità del sistema, per mezzo di insinuazioni, dardi avvelenati, con una campagna di discredito ossessiva, insistente e diuturna, laddove i finti divulgatori solo ogni tanto sono criticati o derisi, giusto per non destare sospetti nei lettori e nell’uditorio dei convegni.

Infine, anche se questi propugnatori dell’informazione non allineata sono attaccati, si nota che si sta seguendo un copione, che è una recita, sebbene gli attori siano abilissimi nell'incarnare ruoli e personaggi.

Naturalmente non sono divulgatori, ma divulg-attori.





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