giovedì 31 dicembre 2009

Point of view

Sulla Rete sono disponibili molti filmati di aerei, in apparenza civili, ripresi da passeggeri spesso meravigliati di scorgere dall'interno del loro velivolo, un altro aeromobile. Nei video di questi ultimi anni, è sempre più frequente notare che questi velivoli rilasciano scie che molti credono essere normale condensa. Sappiamo invece che si tratta, molto spesso, del risultato di particolari additivi aggiunti ai carburanti, come lo STADIS 450.

Questa volta vogliamo, però, concentrare l'attenzione su un particolare che molti non avranno notato e cioè l'angolo con il quale il velivolo appare, in conseguenza del punto di osservazione e cioè il finestrino dal quale il passeggero riprende, con la sua videocamera, l'aereo che vola come in formazione, affiancato di poche migliaia di piedi.

E' interessante rilevare che questo angolo di osservazione risulta pressoché assimilabile a quello che abbiamo ottenuto noi con le nostre riprese. Inoltre bisogna rimarcare un dettaglio non indifferente! Le nostre riprese sono state eseguite, come ovvio, da terra e non da un velivolo a quota di crociera affiancato da un altro. Ciò dimostra, ancora una volta, che gli aerei che imbrattano il cielo con le loro scie, incrociano a quote relativamente basse e senza dubbio non idonee alla formazione di scie di condensa.



E' chiaro che, se un passeggero riesce a riprendere un velivolo affiancato al suo, questo non può volare in alcun modo 9.000 metri più in alto, dato che la posizione e le dimensioni del finestrino non lo permetterebbero in alcun modo. La particolare vicinanza e l'angolazione da cui il velivolo è ripreso, ne evidenziano, invece, con assoluta certezza, una discreta vicinanza, sia sulla verticale sia rispetto alla linea dell'orizzonte.

Parimenti ribadiamo che questi aerei volano - ciò è inoppugnabile - a quote non superiori ai 2.500 metri circa e questa affermazione è suffragata dall'esatta corrispondenza dell'angolo di osservazione dei velivoli impegnati nelle operazioni di aerosol clandestine. E' un angolo praticamente identico a quello osservato nelle riprese "air to air".




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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 30 dicembre 2009

Bilancio consuntivo 2005/2009

2005
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Videocamera Sony …………………………………………………… 460 euro
Videocamera Samsung ……………………………………………..430 euro
Distribuzione gratuita DVD divulgativi ……………………… 150 euro
Materiale di facile consumo ……………………………………….150 euro
Consumi elettrici ………………………………………………………. 100 euro


2006
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Videocamera Sony …………………………………………………… 396 euro
Microscopio ……………………………………………………………….. 90 euro
Analisi chimiche ……………………………………………………….. 330 euro
Volantinaggio …………………………………………………… …….. 100 euro
Distribuzione gratuita DVD divulgativi ……………………… 150 euro
Materiale di facile consumo ……………………………………… 150 euro
Consumi elettrici ………………………………………………………. 200 euro


2007
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Conferenze ……………………………………………………………… 1.200 euro
Interventi televisivi su odeon TV ……………………………… 220 euro
Trasferte …………………………………………………………………. 300 euro
Volantinaggio ……………………………………………………………. 100 euro
Distribuzione gratuita DVD divulgativi ………………………… 150 euro
Analisi chimiche …………………………………………………………. 200 euro
Distribuzione gratuita libro sulle scie chimiche
(prima edizione - 100 copie) ……………………………………… 150 euro
Radar Airnav …………………………………………………………….. 700 euro
Antenna efficiente Radar Airnav ………………………………… 90 euro
Domini ed hosting ………………………………………………………. 300 euro
Materiale di facile consumo ………………………………………… 250 euro
Telefonate e connessioni da cellulare ………………………… 30 euro
Sostituzione hardware - Archiviazione / backup dati … 380 euro
Consumi elettrici ……………………………………………………….. 250 euro


2008
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Conferenze ………………………………………………………………… 600 euro
Trasferte ………………………………………………………………….. 300 euro
Volantinaggio ……………………………………………………………. 200 euro
Distribuzione gratuita DVD divulgativi ……………………… 150 euro
Materiale di facile consumo ……………………………………… 250 euro
Fonometro …………………………………………………………………. 240 euro
Rinnovo sottoscrizione annua Radar Airnav ………………… 72 euro
Domini ed hosting ……………………………………………………… 380 euro
Materiale di facile consumo ………………………………………… 150 euro
Sostituzione hardware - Archiviazione / backup dati … 320 euro
Telefonate e connessioni da cellulare ………………………….. 60 euro
Consumi elettrici ……………………………………………………….. 300 euro


2009

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Conferenze ………………………………………………………………… 400 euro
Trasferte ……………………………………………………………………. 200 euro
Interventi televisivi su odeon TV ……………………………… 250 euro
Volantinaggio ……………………………………………………………. 150 euro
Distribuzione gratuita DVD divulgativi ………………………… 120 euro
Distribuzione gratuita libro sulle scie chimiche
(seconda edizione - 100 copie) ……………………………………….. 0 euro
Campagna di promozione Google Adsense ……………………… 84 euro
Rinnovo sottoscrizione (un mese) Radar Airnav ……………… 18 euro
Videocamera Panasonic ………………………………………………. 216 euro
Rinnovo sottoscrizione annua Radar Airnav ……………………. 72 euro
Domini ed hosting ……………………………………………………… 400 euro
Server locale ……………………………………………………………… 600 euro
Archiviazione / backup dati …………………………………………. 320 euro
Stampante laser + scanner …………………………………………. 150 euro
Materiale di facile consumo …………………………………………. 150 euro
Telefonate e connessioni da cellulare …………………………... 50 euro
Consumi elettrici ……………………………………………………….. 370 euro




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Range finder: come si sono svolti i fatti

domenica 27 dicembre 2009

The H.A.A.R.P. - Woodpecker sound

Nel corposo ed articolato saggio intitolato Weather wars and un-natural disasters, Stephen Quayle scrive: "Gli Stati Uniti non sono i soli a compiere esperimenti di manipolazione della ionosfera con H.A.A.R.P. L'Unione sovietica cominciò esperimenti con un sistema simile e pare siano continuati e continuino anche dopo la disgregazione della compagine sovietica. In Occidente, il sistema è conosciuto come Woodpecker (Picchio), a causa del rumore martellante che produce sui ricevitori radio. Il sistema impiega trasmissioni di E.L.F. (onde estremamente basse) attorno ai 10 hertz: gli impianti si trovano ad Angarsk e Khabarorovsk in Siberia, a Gomel, Isola di Sakhalin, a Nikolayev in Ucraina ed a Riga in Lettonia. Pare che esista un'altra installazione a sud di L'Avana.

Numerose sono le speculazioni sulla possibilità che questi impianti usino i trasmettitori ideati da Tesla. Molte di queste ipotesi sono basate su un articolo apparso nel 1992, sulla rivista sovietica "Pensiero militare" in cui si legge questa millanteria: 'L'attuale consenso acquisito dai militari include un'immagine di un futuro bellico imperniato sullo sviluppo e l'impiego di arsenali avanzati, su armi ad energia diretta, basi nello spazio in grado di intercettare e neutralizzare missili balistici ed armi nucleari di terza generazione
'".

Secondo Quayle, sotto l'espressione "armi ad energia diretta", si nasconde il Woodpecker. L'autore così prosegue: "Come quest'arma potrebbe essere usata - o è stata già impiegata - è oggetto di congetture. Alcune autorità ritengono che sia stata creata per modificare i fenomeni meteorologici negli Stati Uniti e per colpire, in tal modo, la nostra economia, mentre H.A.A.R.P. sarebbe la contromisura atta a contrastare il Woodpecker. Tuttavia gli Stati Uniti e la Russia hanno cooperato nelle manipolazioni del tempo. Le corporazioni agiscono più liberamente in Russia di quanto non avvenga negli Stati Uniti.

Comunque, anche se forse il Woodpecker fu creato con lo scopo di influire sulle condizioni meteo statunitensi, oggi sia il sistema russo sia H.A.A.R.P. sono fondamentalmente sotto il controllo della medesima élite. E' ragionevole pensare che Woodpecker è adoperato per incrementare ed integrare le capacità tecnologiche di H.A.A.R.P. e non contro di esso
".

Si può soltanto concordare con Quayle: sappiamo che, sebbene talora dilaniato da lotte intestine, il governo occulto mondiale è unanime negli scopi di asservimento dell'umanità. Occorre precisare che impianti di tipo H.A.A.R.P. stanno proliferando in tutto il mondo: recentemente alcuni attivisti sono riusciti a registrare un segnale dal ritmo inconfondibile e che ricorda un picchiettìo (da cui la denominazione di Woodpecker per i sistemi prima sovietici e poi russi). Il segnale a bassa frequenza è stato ricevuto tramite una particolare configurazione che coinvolge le seguenti apparecchiature elettroniche: un trasmettitore ed un ricevitore audio-video wireless, un decoder satellitare ed un televisore munito di presa SCART. Il trasmettitore audio-video wireless viene collegato all'uscita SCART del decoder satellitare, il ricevitore wireless viene, invece, connesso all'ingresso SCART del televisore. E' stato osservato da vari ricercatori un calo nell'efficienza delle trasmissioni wireless, proprio durante le giornate in cui la copertura chimica è totale o quasi. E' interessante notare come questo picchiettìo raggiunge la sua massima intensità di disturbo sulla configurazione elettronica, divenendo rilevabile dalla strumentazione su descritta, una mezz'ora circa, dopo il completamento della copertura artificiale creata dagli aerei chimici. Si ha la conferma, anche se in modo empirico, che le scie fungono da "specchio" per riflettere le onde a bassa frequenza verso il terreno e verso la popolazione con gravi conseguenze sulla salute e gli equilibri biologici e psicologici, poiché queste emissioni elettromagnetiche, ad esempio, interferiscono sul sonno R.E.M.




Fonti:

Bojs, Il segnale del picchio verde, 2007
S. Quayle, Weather wars and un-natural disasters, 2007, pp. 224-225
J. Meaning, N. Begich, Angels don't play this H.A.A.R.P., 1996, passim


Si ringraziano il gentilissimo Dottor Gianni Ginatta per il materiale fornito e Viza per l'input ed il video test.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 26 dicembre 2009

Neve artificiale

Nel periodo pre-natalizio sono cadute copiose nevicate in molte regioni italiane. Le temperature sono state molto rigide anche in pianura così che la neve ha ammantato non solo le dorsali montuose, ma anche le colline e le aree urbane, causando problemi alla circolazione automobilistica (su strade ed autostrade) e ferroviaria. Anche il traffico aereo ha subìto notevoli ritardi e cancellazioni di voli. A causa del ghiaccio che si forma sulle ali, molti aerei non sono decollati, poiché le scorte dello speciale prodotto utile per sciogliere il ghiaccio, stando alle fonti ufficiali, si sono presto esaurite. Nel frattempo, però, i velivoli chimici hanno continuato ad incrociare sopra le nuvole quasi certamente per indurre le abbondanti precipitazioni piovose e nevose.

A proposito della neve, molti testimoni hanno osservato che aveva una consistenza del tutto particolare: più che farinosa, era come sgranata; era poi pressoché impossibile appallottolarla. E' plausibile che si sia trattato di neve artificiale: già due anni or sono, quando nel Midwest degli Stati Uniti, cadde la neve, risultò che nei fiocchi erano inclusi acari ed insetti, molti dei quali sembravano essere il risultato di manipolazioni biotecnologiche. Alcuni di questi organismi sono in grado di sopravvivere per settimane in assenza di ossigeno.

E' stato altresì accertato che sia la neve programmata, sparata con cannoni ad hoc sulle piste degli impianti sciistici, sia la neve all'apparenza naturale, contengono il batterio Pseudomonas Syringae, usato per innalzare il punto di congelamento. E' stato rintracciato anche il batterio Pseudomonas aeruginosa, causa della polmonite. La prova incontrovertibile che dimostra l'artificialità del fenomeno risiede nei filamenti di polimeri che sono stati scorti e fotografati nei giorni scorsi: le fibre si sono impigliate ai rami degli alberi, appiccicate ai pali dei cartelli stradali, alle ringhiere dei terrazzi... Non crediamo a quegli imbonitori che spacciano questi filamenti polimerici per tele di fantomatici ragni migratori.

Ora, si deve concludere che la morsa di gelo che ha attanagliato molti stati europei è stata una manifestazione meteorologica naturale, ma non si possono escludere pesanti interventi per incrementare rovinose piogge e nevicate che sono state, in alcuni casi, il pretesto per mandare i soldati nelle città con il fine di liberare le strade principali dalla neve ivi ammassatasi. La militarizzazione strisciante del territorio si è così associata alle solite operazioni chimico-biologiche, intensificatesi in un periodo dell'anno tanto delicato, perché concomitante con gli spostamenti del periodo natalizio.

Ringraziamo l'amico S.O. per la documentazione fotografica.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 24 dicembre 2009

Inibizione della colinesterasi come risultato dell’esposizione ad emissioni aeree di materiali nanocompositi ( terza parte – Hildegarde Staninger)

Inibizione della colinesterasi come risultato dell’esposizione ad emissioni aeree di materiali nanocompositi (ultima parte – Hildegarde Staninger)

[ prima parte ] [ seconda parte ]

Molte sostanze diverse tra loro presiedono alla trasmissione degli impulsi nervosi attraverso le sinapsi e molte sono erroneamente denominate neurotrasmettitori. Alcuni esempi di reali neurotrasmettitori stimolatori coinvolti nell'esposizione umana a questi contaminanti sono i seguenti:

• Acetilcolina - sistema nervoso parasimpatico (rilassatore), nervi periferici e sensoriali, sistemi diffusi di modulazione, stimolazione del proencefalo, eccitabilità generica, ciclo sonno/veglia, apprendimento e memoria. Malattie: morbo di Alzheimer e sclerosi multipla. La sclerosi multipla è favorita dall'eventuale mutazione di un gene HLA (Antigene Leucocita Umano) o dalla carenza di vitamina D.

• Norepinefrina - sistema nervoso simpatico (attivatore), sistemi modulatori diffusi nel ponte, stimolazione, eccitamento del cervello in presenza di eventi esterni interessanti, aumento della reattività, allarme, attenzione, prontezza, dolore, gratificazione, umore, metabolismo cerebrale, ciclo sonno/veglia e memoria. Malattie: disturbo da deficit di attenzione (Attention Deficit Disorder, ADD), sindrome da deficit dell'attenzione con iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, ADHA) e depressione.

• Dopamina - sistemi modulatori diffusi, sostanza nera di Sömmering, movimento volontario, area ventrale tegmentale (VTA), assegnazione di valore ai comportamenti adattativi e sistema di gratificazione dell'attenzione. Malattie: schizofrenia, gatti di Wain (cfr. Louis Wain, pittore diagnosticato schizofrenico, n.d.r.), ricerca di novità, morbo di Parkinson e disordine ordinato-riflessivo.

• Serotonina - sistemi modulatori diffusi, inibizione, nucleo di Raphe, modulazione del sollievo dal dolore, umore, comportamento emozionale, senso di sazietà, equilibrio, positività, ciclo sonno/veglia, fasi del sonno, eccitazione. Malattie: disturbo bipolare e sinestesia.

• Peptidi – oppioidi: gioia, analgesia e respirazione. Malattia: autismo.

• Glutammato - 70% dei neuroni cerebrali, apprendimento e memoria. Malattie: epilessia e morte delle cellule cerebrali.7

Si è rilevata la presenza di valori di carbossiemoglobina e livelli di ammoniaca. Queste sostanze sono i prodotti della degradazione di nanotubi/compositi in silicone e dei rivestimenti ad essi applicati, come si rinvengono nell'Acrylin™ e nei nanotubi di silicone.

E' di fondamentale importanza notare come le eccessive quantità di AChE mostrate dai valori comparativi di base della paziente si accumulino nelle terminazioni periferiche gangliari e centrali dei nervi (sinapsi) negli organi effettori, concentrazioni elevate si verificano nel plasma e nel fluido intestinale. Gli effetti di intossicazione connessi alla stimolazione dei recettori della M- e N-colina (presenti sulle terminazioni nervose degli organi effettori) sono i seguenti:

• effetto muscarinico dovuto ad impulsi nervosi postgangliari colinergici che stimolano i recettori di M-colina situati nei polmoni, apparato gastrointestinale, cuore, reni, ghiandole sudorifere, pupille e muscoli.

• effetto nicotinico sui ricettori delle sinapsi gangliari e delle placche motorie, nella parte bulbare della ghiandola surrenale e nei noduli carotidei.

• effetto centrale dell'AChE dovuto a cellule nervose o accumulo di AChE con impatto diretto sui recettori della colina, con parallela inibizione di altri enzimi per opera di nanoparticelle o specifici inibitori della colinesterasi (pesticidi e polimeri) come lipasi, esterasi del colesterolo, proteinasi, monoamminooxidasi ed altre esterasi non specifiche.

La durata dei sintomi dipende in parte dal tasso di riattivazione dell'AChE. La riattivazione spontanea dipende dalla struttura chimica associata all'enzima. La riattivazione dell'enzima inibito può essere considerevolmente facilitata da speciali composti (ossime). Molti di questi composti hanno assunto l'importante ruolo di antidoti nel trattamento degli avvelenamenti da pesticidi.

L'enzima inibito può anche essere trasformato in uno stato in cui non si verifica più la riattivazione spontanea e in cui le ossime non sono più in grado di riattivarlo. Il fenomeno è noto come "invecchiamento" ed è caratterizzato dalla rimozione di uno dei gruppi alchilici dai gruppi fosforilici attaccati agli enzimi. La rapidità di invecchiamento dell'AChE inibita dipende dalla natura chimica dei materiali fosforilanti. Si noti che la presenza di fosforo è stata rilevata in precedenza anche in altri individui risultati esposti a materiali avanzati nanomicrobici/nanoparticolati.

Nel corso dell'ultimo anno, la paziente ha sperimentato i seguenti sintomi tipici dell'AChE, elencati in base alla parte corporea colpita (sistema organico bersagliato):


Localizzazione topica - Segni e sintomi

Occhi: aumento della lacrimazione, leggera miosi (visione occasionalmente diseguale, in seguito marcatamente offuscata), dolore agli occhi in fase di focalizzazione, emicranie, iperemia congiuntivale.

Sistema respiratorio: rinorrea, iperemia (esposizione locale), senso di costrizione al petto, respiro ansimante prolungato, broncocostrizione, aumento delle secrezioni, dispnea (fame d'aria), leggero dolore al petto, tosse, edema polmonare.

Sistema gastrointestinale: aumento della salivazione, anoressia, vomito, crampi addominali, senso di costrizione epigastrico e substernale (cardiospasmo) con bruciore di stomaco e flatulenza gastrica, diarrea, tenesmo e defecazione involontaria (incontinenza fecale).


Ghiandole sudorifere: incremento della sudorazione

Muscolatura striata: affaticamento facile, leggera debolezza, contrazioni muscolari involontarie, fascicolazioni (più pronunciate nel lato di esposizione), crampi, debolezza generalizzata ed estesa ai muscoli respiratori, dispnea, cianosi.

Sistema nervoso centrale: vertigini, tensione, ansietà, tremore, irrequietezza, labilità emozionale, eccessiva attività onirica, insonnia, incubi, mal di testa, apatia, introversione e depressione, picco di onde lente ad elevato voltaggio nell'elettroencefalogramma (specie in iperventilazione), sonnolenza, difficoltà di concentrazione, difficoltà di memoria, confusione, difficoltà di articolazione verbale, atassia, debolezza generalizzata, coma con assenza di riflessi, respirazione alterata del tipo Cheyne-Stoke (apnea alternata a iperventilazione, n.d.r.), convulsioni, depressione dei centri respiratori e circolatori, dispnea, abbassamento repentino della pressione sanguigna.

Sistema circolatorio: bradicardia, calo del volume di sangue pompato dal cuore, arresto cardiaco, paralisi dei centri vasomotori.

I sintomi clinici dei diversi gradi di valore dell'AChE sono basati sulla riduzione dell'ACh e non sulla sua inibizione.

Una leggera (60%) riduzione dell'AChE si traduce in debolezza, mal di testa, vertigini, visione ridotta, salivazione, lacrimazione, nausea, vomito, assenza di appetito, mal di stomaco, irrequietezza, miosi, moderato spasmo bronchiale, convalescenza di alcuni giorni per pesticidi e nano particelle non identificati.
Una moderata (dal 60 al 90%) riduzione dell'AChE comporta improvvisa manifestazione di debolezza generale, mal di testa, disturbi alla vista, eccesso di salivazione, sudorazione, vomito, diarrea, bradicardia, ipertonia, mal di stomaco, contrazioni involontarie dei muscoli facciali, tremore delle mani, della testa e di altre parti del corpo, aumento dell'eccitazione, disturbi nella deambulazione, sensazione di paura, miosi, nistagmo, dolore al petto, difficoltà di respirazione, cianosi della membrana mucosa, crepitio nel respiro; convalescenza in una o due settimane per pesticidi e nano particelle non identificati.

Una grave (dal 90 al 100%) riduzione dell'AChE provoca tremore improvviso, convulsioni generalizzate, disturbi psichici, intensa cianosi della membrana mucosa, edema polmonare, coma, morte per arresto cardiaco e respiratorio dovuto a pesticidi e nanoparticelle.

Se i valori CD 57 +/CD3+/CD+8 fossero stati testati e si fossero rivelati alti, sarebbero indicativi di specifiche reazioni immunochimiche, come dimostrato dall'inibizione e riduzione dell'AChE nel sistema nervoso in conseguenza all'esposizione a nanoparticelle che si sono dimostrate più tossiche per la cellula che una molecola regolare. E' importante notare che non sono stati condotti test per gli anticorpi anti-mielina e, se fosse presente un anticorpo positivo, sarebbe confermato come fattore primario il fatto che le particelle si legano al nervo piuttosto che incorporarsi all'interno del nervo stesso, come è stato, invece, notato nelle particelle virali che si insediano nel rivestimento mielinico.



Inoltre, bisogna prendere in considerazione il rivestimento delle nanoparticelle che è costituito da agenti antimicrobici, come lo Scudo Microbico AEGIS, che è costituito da silano e quando esposto ad ossigeno si decompone in silicone, monossido di carbonio, diossido di carbonio e silicio. Il silicio viene rimosso con l'esposizione all'Acqua del Dr. Willard (CAW, Catalyst Altered Water, n.d.r.). La maggior parte delle nanoparticelle e dei materiali nanocompositi è rivestita con un agente antimicrobico, specialmente se destinata a uso interno, come nelle applicazioni della Nano Medicina e della Terapia Genetica. 9, 10, 11, 12


CONCLUSIONE

La donna è risultata esposta a materiali nanomicrobici avanzati che ha avuto come conseguenza la produzione nel suo corpo di fibre, nanocompositi e nanoparticolati, i quali hanno reagito con i suoi sistemi organici come precedentemente dettagliato in questo studio.

In conclusione, il soggetto ha sofferto di inibizione cronica acuta e di riduzione dell'acetil-colinesterasi, nonché di avvelenamento da nanoparticolati. Questi materiali sono stati in grado di interferire con i suoi processi metabolici e principalmente con il tratto gastrointestinale, il cuore, i polmoni e i reni.

La storia clinica del soggetto conferma l'esposizione a vettori virali esantematici, inclusa l'inoculazione di vaccino antipoliomielitico in età infantile. I vettori virali e i rivestimenti proteinici adenovirali sono precursori dell'interazione della vitamina D per il fattore successivo, con inibizione ACUTA dell'AChE dovuta ad esposizione a nanoparticelle, che hanno mostrato una maggiore tossicità all'interno della cellula e degli organelli coinvolti nei sistemi di difesa cellulare rispetto ai normali agenti chimici e pesticidi.

I livelli delle emissioni atmosferiche dello stronzio sono monitorati dall'Ufficio Foreste degli Stati Uniti. Lo stronzio interagisce con i metaboliti della vitamina D ed innesca meccanismi tossicologici che provocano carenze di vitamina D. I nanotubi sono stati realizzati in silicone-carbonio e stronzio. Lo stronzio è elemento d'elezione per via del suo uso come materiale sensore rice-trasmittente nella progettazione delle nano-antenne d'avanguardia. Ulteriori studi si rendono necessari per determinare il Livello di Assenza di Effetti da esposizione a nanoparticolati e nanocompositi. Il genere umano è tuttora agli albori della determinazione dei meccanismi tossicologici derivanti da esposizione a materiali avanzati nanomicrobici. Abbiamo bisogno di conoscere il livello esatto di tolleranza entro il quale questi materiali non costituiscono una minaccia per la salute e la sicurezza degli esseri umani, oltre che dell'ambiente e di tutti gli esseri viventi. Ciò è tanto più urgente, quanto più è ormai noto che il maggior fattore di rischio è l'esposizione alle emissioni di aerosol condotte a livello globale.


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E SITOGRAFICI:

1. www.projectearthscope.com and www.usairforce-projectG1.com

2. www.usc-sencil.com

3. Morgan, Donald P. Recognition and Management of Pesticide Poisonings, 4th Edition. US EPA Agency. EPA-540/9-88-001. US Government Printing Office.
Washington, D.C. © 1989

4. http://ww.darpa.mil/DSO/rd/UPC/site and State of Florida’s “Web of Justice” Domestic Preparedness and Weapons of Mass Destruction Links http://www.co.pinellas.fl.us/bcc/juscoord/eweapon.htm

D.A.R.P.A. Unconventional Pathogen countermeasures Program, University of Michigan. Autoimmune endocrine disease. Gene transfer using a synthetic polymer. University of Michigan, News and Information Services, News Release 412 Maynard, Ann Arbor, Michigan, September 23, 1998 “New agent kills influenza virus, prevents infection in mice. Principal Investigator: James R. Baker, Jr., M.D.

5. http://www.projectearthscope.com US seeding of smart dust and smart crystal west coast of USA to the east coast of USA for Weather Modification.

6. http://www.csn-deutschland.de/blog/en/absorption-and-inhibitionof acetylcholinestease.

Wang, Z., Shao, J., Li, F., Gao, D., and B. Xing. “Absorption and Inhibition of
Acetylcholinesterase by Different Nanoparticles.” College of Environmental Science and Engineering. Ocean University of China. Qingdao, China. Chemical Sensitivity Network © June 19, 2009.

7. Woolf, Clifford J. and Tarek A. Samad. United States Patent: 72566266 Human DRG11-Responsive Axonal Guidance and Outgrowth of Neutrite (Dragon) Proteins and variants thereof. The General Hospital Corporation, Boston, MA. Federally sponsored research or development under Grant No.: 5R01-NS038253 Awarded by the National Institutes of Health. The Government has certain rights in this invention. Awarded: August 14, 2007 (withdrawn “?” Fall 2008).

8. Staninger, Hildegarde. “Aspartame & Excitatory Neurotransmitters.” Korean Healthy Life Magazine. Los Angeles, CA © April 29, 2004.

9. Kaloyanova, Fina P. and Mostafa A. El Batawi. CRC Human Toxicology of Pesticides. CRC Press. Boca Raton, FL © 1991

10. Leeson, C. Roland and Thomas S. Leeson. Histology. Chapter 17: The Endocrine System. W. B. Saunders Company. Philadelphia, PA pgs: 364-388 © 1966

11. Wei, Chiming. Medical Clinics of North America: Nanomedicine. Saunders
Philadelphia. © September 2007 (www.theclinics.com)

12. Staninger, Hildegarde. Use of Opaline Dry Oxy Capsules and Dr. Willard’s Water (CAW) to Remove Silane Coatings on Advanced Nanomicrobic Materials. Morgellons 911: Evaluation, Identification and Treatment. NREP Publishing, Des Plains, IL. © December 2009



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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 22 dicembre 2009

Copenhagen: la truffa del riscaldamento globale

Si è svolto a Copenhagen, dal 7 al 18 dicembre, il vertice sul clima. Al summit hanno partecipato i potenti, anzi i prepotenti della Terra, per continuare a recitare l'ignobile farsa del riscaldamento globale causato dal biossido di carbonio. I bugiardi, sostenuti nelle loro dichiarazioni ed iniziative da "ambientalisti" collusi o ingenui, affermano che occorre ridurre le emissioni di gas serra, se si intende salvare il pianeta dagli sconvolgimenti climatici. Come sempre il biossido di carbonio, gas che determina un lievissimo effetto atmosfera e che è indispensabile alla vita, viene demonizzato, mentre non si accenna neppure alle vere fonti di inquinamento. Quali sono le effettive cause dei disastri ambientali e dell'aumento di patologie? Le onde elettromagnetiche, il benzene nei carburanti (sostanza cancerogena), i veleni diffusi con le scie chimiche (dal bario all'alluminio, dal torio radioattivo al litio e via discorrendo), l'uranio impoverito, le nanoparticelle degli inceneritori, i pesticidi usati in agricoltura, il fluoro nei dentifrici... Pseudo-scienziati e pupazzi della politica cianciano di riscaldamento globale, ma, ad esempio, non citano mai il biossido di zolfo, composto chimico diffuso clandestinamente tramite gli aerei (militari e civili) e che determina un effetto serra decine di volte superiore a quello del biossido di carbonio.

A che cosa serve dunque la gigantesca pagliacciata di Copenhagen? Non certo a salvare la Terra ed i suoi abitanti da catastrofi climatiche, ma ad introdurre nuove tasse per strangolare i cittadini (vedi la futura Carbon Tax). Serve a creare sensi di colpa in una popolazione sempre più controllata. Siamo seri: Obama e gli altri burattini del governo occulto mondiale fingono di agire a favore dell'umanità, ma essi stessi attuano TUTTE le operazioni più criminali (scie chimiche in primo luogo) finalizzate alla diffusione di inquinanti per distruggere gli ecosistemi ed avvelenare le persone. Infine, gli "esperti" e le marionette dei governi glissano sul climategate, la truffa perpetrata da molti "scienziati" che sono stati colti in flagrante, mentre falsificavano statistiche e studi per propagandare la menzogna del "global warming" dovuto al biossido di carbonio.



Responsabili di queste mistificazioni sono i media di regime che fanno da cassa di risonanza delle affermazioni di “pseudoscienziati” (italiani e stranieri) e ministri dell’ambiente: i mezzi di informazione di massa manipolano l’opinione pubblica, creando pregiudizi e plasmando una “realtà” completamente finta, ma creduta vera.

Intanto, imperterriti Obama e le altre marionette ripetono le loro falsità, come dischi incantati. Non lasciamoci ingannare da questi ipocriti del clima, come Al Gore, Luca Mercalli, Mario Tozzi e tanti altri, che hanno ricavato da questa immane frode notevoli vantaggi ed una immerita popolarità da ecologisti.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

domenica 20 dicembre 2009

Scie chimiche ed invisibilità

In un eccellente articolo, intitolato Presenze invisibili, Umberto Visani, focalizza l'attenzione sugli orbs e sulle sfere di luce, ampliando il discorso alle tecnologie militari riguardanti l'invisibilità. Correttamente l'autore osserva che l'industria militare è di almeno trent'anni più avanti rispetto alle tecnologie civili, a disposizione dei comuni mortali. E' dunque per lo meno plausibile che gli eserciti delle superpotenze siano dotati di sistemi stealth totali. A tale proposito, Visani osserva: "L'esame di video e fotografie in cui si vedono sfere di luce che producono scie doppie come comuni aerei non può non far pensare che, dietro una sorta di copertura visiva (cloaking in inglese) che induce a vedere esclusivamente un globo, non ci sia in realtà un velivolo con due motori sulle ali (rese invisibili) che rilascia le classiche scie degli aerei (con il termine 'classico' ormai è più opportuno indicare una scia chimica piuttosto che una di condensazione)".

La tecnologia stealth fu escogitata per conferire l'invisibilità radar parziale a navi ed aeroplani, grazie alla forma del mezzo militare e di superfici radar assorbenti (R.A.S.). Inoltre l’aeromobile (o l'unità navale) deve essere dotato di bassa tracciatura termica (Infrared signature) affinché non venga localizzato attraversi sistemi all'infrarosso. Già nella metà degli anni ‘70 del XX secolo fu fabbricato il prototipo del futuro F117A, il cosiddetto aereo invisibile.

Il passo successivo fu l'invisibilità ottica: secondo Rashid Zeineh, ricercatore della società californiana Advanced american enterprise ed inventore dello Stealth technology system (S.T.S.), esiste già un apparato per l'occultamento visivo applicato ai cosiddetti U.C.A.V. (Unmanned combat air vehicles, ossia velivoli da combattimento senza pilota), ai veicoli terrestri e persino ai soldati: questo apparato garantisce un'invisibilità totale fino a sette-otto metri di distanza dall'osservatore. Pare che l'occultamento sia ottenuto con una serie di videocamere e proiettori che generano immagini dell'ambiente limitrofo sulla superficie del mezzo o del soldato che, in questo modo, si mimetizza con gli oggetti intorno.

Sembra, però, che nel caso delle sfere chimiche, la tecnologia usata per l'invisibilità sia un'altra: infatti questi ordigni, mentre percorrono la loro traiettoria in maniera del tutto assimilabile al volo tipico di un aereo, progressivamente assumono la sagoma di un velivolo, perdendo l'invisibilità. Ci si deve porre a questo punto per lo meno due domande: quale tecnologia determina l'occultamento ottico? Per quale motivo gli artefici dell'operazione "chemtrails" non rendono del tutto impercettibili gli apparecchi, lasciando che si scorga una sfera generante una doppia scia?

Al primo quesito non è difficile rispondere: sono disponibili materiali in grado di deviare i fasci di fotoni con cui gli oggetti diventano visibili all'occhio umano. La seconda questione chiama in causa i piani delle élites che, come già ammonì Carol Rosin, rilanciando le dichiarazioni di Werner Von Braun, intendono instillare la paura e l'ostilità nei confronti degli alieni. Per conseguire tale obiettivo è necessario insinuare il dubbio tra gli ufologi e l'opinione pubblica che extraterrestri malvagi usano delle sfere per disperdere veleni nella biosfera. E' d'altronde questa l'affrettata conclusione cui sono giunti alcuni ricercatori, dopo aver esaminato istantanee e filmati ove si notano cilindri e globi con scie. In tale contesto, s'inquadrano i singolari fenomeni in Norvegia ed a Mosca: nei cieli di Tromso (Norvegia) è stato osservato un vortice azzurro, sulla capitale russa una piramide. Vari studiosi hanno ipotizzato che siano state impiegate tecnologie atte a proiettare giganteschi ologrammi, intesi come esperimenti in vista di una falsa invasione aliena o di un'altrettanto falsa Parousia del Cristo, nell'ambito del famigerato Progetto Bluebeam.

La saturazione dell'atmosfera con elementi e composti chimici e la sua trasformazione in qualcosa di simile al plasma, con l'irradiazione di onde elettromagnetiche in sinergia con il bario, paiono i presupposti adatti per la proiezione di un film in mondovisione. Una volta saggiata la reazione della popolazione, persuasa anche attraverso una capillare ed ossessiva campagna ad hoc, che le civiltà dello spazio sono tutte ostili, sarà possibile instaurare un governo mondiale di tipo totalitario, con il pretesto di difendersi dal "nemico esterno" contro cui incanalare l'astio e la xenofobia.

E' una strategia vecchia come il mondo, ma purtroppo sempre efficace.


Fonti:

U. Visani, Presenze invisibili, 2009, in X Times n. 14
Zret, Scie chimiche: un'altra angolazione, 2006



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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 18 dicembre 2009

Nubi fantasma in Germania

Pubblichiamo un ampio stralcio di un articolo elaborato dai due scienziati tedeschi Grazyna Fosar e Franz Bludorf, di cui in Italia è stato tradotto ed edito un solo saggio, ossia "L’intelligenza in Rete nascosta nel D.N.A.", Diegaro di Cesena, 2007. L’excerptum concerne un caso importante nella storia delle scie chimiche, ossia l’osservazione, in due circostanze, di strane formazioni nuvolose per opera del meteorologo tedesco Jorg Asmus [ VIDEO ]. Come fu appurato in seguito, erano scie generate da aerei militari che avevano rilasciato enormi quantità di chaff (fibre di alluminio impiegate per confondere i radar), nell’ambito di un’esercitazione che sia la N.A.T.O. sia le Forze aeree tedesche negarono di aver mai compiuto, contro ogni evidenza. Sebbene gli autori, noti per aver studiato anche H.A.A.R.P. ed il suo collegamento con le alterazioni delle correnti a getto, si premurino, temendo di sbilanciarsi, di affermare che la dispersione di chaff non è attinente con le chemtrails, va precisato, invece, che si tratta di una delle tante forme di avvelenamento della biosfera, come le piogge artificiali provocate dal tossico ioduro d’argento.

In alcuni studi svolti in tempi successivi (in seguito alle segnalazioni del meteorologo Gunther Tiersch - meteo ZDF del 14/01/2009) ed eseguiti dal Professor Hans Juergen Hoffmann,
risultò quanto segue:

"Dalle analisi risulta che le componenti principali sono alluminio, silicio, magnesio, calcio e boro. Sembra un normale materiale di vetro. Con ulteriori metodi di analisi abbiamo cercato di definire gli altri contenuti metallici e siamo arrivati a 60% di alluminio e 40% di vetro. Da sottolineare l’alto contenuto di alluminio che dovrebbe essere minore. Le fibre sono rivestite di alluminio. Si tratta di E-Glas, una variante di vetro economico. Le misurazioni evidenziano che lo spessore non è come ufficialmente dichiarato, ovvero di 100 micrometri ma di 25, quindi molto inferiore. Come tutte le fibre di vetro anche queste tendono a rompersi con facilità e se non sono protette, si frantumano in piccoli pezzi. Il fatto che siano rivestiti di alluminio, riduce in un certo qual modo la loro fragilità, ma non in maniera significativa".

Ringraziamo Mr.X per la traduzione.

Almeno in un caso i manipolatori del tempo hanno commesso un errore che ha permesso agli scienziati di svelare il loro inganno. Avvenne il 19 luglio del 2005, quando il meteorologo Jörg Asmus del Servizio meteorologico tedesco, durante un bollettino sul tempo, fece un'osservazione strana. Egli rimarcò che, nella regione del Mare del Nord, il radar meteorologico mostrava una struttura ondulata che si spostava verso est, aumentando notevolmente di lunghezza, fino a dipanarsi per diverse centinaia di chilometri fino al Sauerland. Allo stesso tempo da nessuna parte delle zone coinvolte caddero precipitazioni come si sarebbe atteso con una tale copertura nuvolosa. Asmus chiese le immagini satellitari del periodo e queste portarono ad un'altra sorpresa: sulle immagini satellitari non si vedeva alcunché.

La striscia strana di "nuvola fantasma" non era visibile sull'immagine satellitare. Che cosa aveva registrato il radar meteo? Echi di radar sono causati da riflessioni di radiazioni elettromagnetiche (raggi radar) su materia solida. In questo modo, si vedono non solo gli aeromobili o altri velivoli sugli schermi radar, ma anche le nuvole che in realtà sono composte da piccole gocce d'acqua o cristalli di ghiaccio nonché nuclei di condensazione da cui il fascio radar viene ugualmente riverberato. In questo caso, però, “qualcosa” dovette aver prodotto l’eco radar che per l’occhio nudo (ma anche per il satellite) era rimasto invisibile!

Un difetto radar meteo poteva essere escluso. La “nube fantasma” fu segnalata da diverse stazioni meteorologiche. Echi di disturbo, come, ad esempio, le cime delle montagne o altri grandi oggetti fisici, sono stati esclusi, visto che la nube si muoveva, seguendo la corrente dominante verso l’est pianeggiante o collinare. A causa dell’imponenza del fenomeno non poteva trattarsi di cherosene di aerei, di stormi di uccelli o di emissioni industriali.

Doveva trattarsi di una nube artificiale composta da particolato sospeso nell'aria, per esempio, di alluminio, plastica o fibra di vetro. Questo particolato deve essere stato abbastanza grosso da fungere da nuclei di condensazione per la formare la nuvola ed abbastanza piccolo in modo da restare un paio d'ore in aria. Questo particolato esiste. Si chiama “chaff” ed è rilasciato dalle forze armate in atmosfera. Scopo dell'esercitazione è quello di creare proprio questi falsi segnali sugli schermi radar in caso di emergenza, ovviamente, per ingannare un potenziale nemico.

Il controllo del traffico aereo tedesco non rilevò alcun tipo di interferenza nello stesso periodo, dal momento che opera su una frequenza diversa da quella del radar meteorologico. La N.A.T.O. e la Bundeswehr declinarono ogni responsabilità.

I meteorologi del Servizio Meteo Tedesco, tuttavia, non si arresero e compirono simulazioni di calcolo con sistemi informatici ad hoc. Si riscontrò che, con le condizioni di pressione atmosferica e del vento rilevate, un rilascio di tale chaff produceva una nube come quella osservata, con l’immissione di tonnellate di particelle per ottenere un effetto su larga scala. Con una simulazione al computer è possibile elaborare dei modelli, ma ci chiediamo se tali modelli si possano tradurre nella realtà.

Jörg Asmus pubblicò un articolo in una rivista scientifica con il titolo provocatorio "Oggetti volanti non identificati nella schermata radar?". Nel suo studio discusse in dettaglio le osservazioni e tutte le spiegazioni possibili, giungendo alla conclusione che fu compiuto qualche esperimento militare segreto. Con questa pubblicazione mise in fibrillazione l’establishment meteorologico tedesco.

Il servizio privato Meteo on line Donnerwetter.de presentò una denuncia contro ignoti al procuratore distrettuale per manipolazione illegale del clima, basandosi sulla Convenzione delle Nazioni Unite. Quando si manifestò nuovamente, nel marzo del 2006, una "nuvola fantasma" sopra la Germania, fece udire la sua voce anche il meteorologo Joerg Kachelmann (una specie di Luca Mercalli italiano, n.d.r.). Con un attacco senza precedenti contro i suoi colleghi scienziati, cercò di rendere ridicola tutta la discussione sulle “nuvole fantasma”. Accusò Karsten Brandt ed i suoi collaboratori di frode. Secondo lui, essi avevano ingannato il procuratore pubblico con la loro denuncia. Nonostante la piattaforma pubblica che Kachelmann aveva scelto per il suo attacco, presentò le sue controdeduzioni in forma “scientifica” non comprensibile per un non meteorologo, ma le sue pseudo-argomentazioni furono respinte da Joerg Asmus in quanto infondate. Ormai il caso aveva creato un gran polverone in modo che alcuni politici cominciarono ad interessarsi della questione.

Il deputato Ralf Briose (Alleanza 90/Verdi), in un’istanza avanzata al Parlamento di Hannover ed al governo della regione della Bassa Sassonia, chiese di chiarire la causa dello strano fenomeno. Poiché le domande del deputato erano troppo specifiche ed i politici non sarebbero stati in grado di rispondere, la richiesta passò alla Bundeswehr (Forze militare federali).

La Bundeswehr rispose all’interpellanza nel modo seguente: “La Bundeswehr non ha eseguito sperimentazioni che abbiano potuto provocare un tale fenomeno". Per la nube del 19 luglio 2005, la Bundeswehr dichiarò di non avere dati disponibili. Per il periodo della seconda "nube fantasma" la notte del 22 al 23/3/2006 ammise, però, che si era svolta un'esercitazione militare durante la quale fu rilasciata una "piccola quantità di chaff (400 km di lunghezza - sic!) che si dissolse dopo circa un'ora”.

Secondo i meteorologi, questo non era affatto sufficiente per spiegare la nube osservata (dimensioni e persistenza). Comunque l'esercito confermò, nella sua relazione, le conclusioni di Joerg Asmus e cioè che soltanto sostanze di tipo militare come le chaff potevano di produrre i segnali radar osservati.

Anche se soltanto in quell’occasione, a Joerg Kachelmann "fu tolto il vento in poppa", benché Kachelmann non abbia rivisto le sue affermazioni.

Allo stesso tempo la Bundeswehr confermò quello che i meteorologi già sapevano: per una nube come quella del 19 luglio 2005 dovevano essere state rilasciate tonnellate di particolato. La Bundeswehr non sarebbe stata in grado - secondo le loro dichiarazioni - né dal punto di vista tecnologico né logistico di rilasciare una tale quantità di chaff. (Sarà stato Babbo Natale… n.d.r.)

Chi fu dunque?

Che la nube fantasma si formò è dimostrabile e, sulle cause, scienziati e personale militare (con poche eccezioni di poco conto) sono concordi.

Quali potrebbero essere stati i fini reali del rilascio di tali enormi quantità di chaff?



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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 15 dicembre 2009

Lettera a Mercalli, Onorato e Delitala

Pubblichiamo la lettera che il meteorologo Dottor Domenico Azzone (1° M.llo Domenico Azzone - Esperto Meteo Aeronautica militare) ha inviato agli egregi Luca Mercalli, Luca Onorato ed Alessandro Delitala della Società meteorologica italiana, circa la differenza tra scie chimiche e scie di condensazione. L'autore di questa circostanziata missiva, con rara competenza, indugia su molti aspetti del tema, con particolare riferimento alla morfologia delle "chemtrails", dimostrando, con un'analisi serrata e stringente, che le scie rilasciate dagli aerei militari non sono riconducibili al fenomeno della condensazione.

Nello scritto, che configura un breve ma persuasivo trattato (assai pregnanti, tra le altre, le parti dedicate alla nefologia), sono confutate tutte le pseudo-argomentazioni con cui gli esimi redattori di Nimbus hanno creduto di liquidare la questione "scie chimiche": infatti petizioni di principio, generalizzazioni, asserzioni infondate e superficiali sono, ad una ad una, sviscerate. Vengono così messi a nudo, con impietosa lucidità, gli errori e gli orrori di una "scienza" profondamente ideologizzata e tarata. Temiamo che gli illustri meteorologi, cui è rivolto questo scritto, non risponderanno, anche perché potrebbero solo ripetere le loro isteriche grida di negazione, i loro latrati di cani in trappola.

Il testo, in formato PDF si può leggere a questo indirizzo.


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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 14 dicembre 2009

Improvvisa moria di piccioni a Barletta: la causa è costituita dai campi elettromagnetici artificiali?

Il 3 dicembre scorso, a Barletta, circa cento piccioni si sono schiantati al suolo, nell'arco di pochi minuti. Si attendono ancora i risultati degli esami autoptici per stabilire le cause dell'improvvisa moria. Gli esperti pensano ad un avvelenamento. Ciò non si può escludere, ma bisogna ricordare che i colombi, come molti altri volatili, sono molto sensibili ai campi elettromagnetici: un'alterazione elettromagnetica subitanea e di notevole potenza potrebbe essere all'origine della moria. D'altronde tutte le antenne che vengono installate in ogni dove, ufficialmente per le esigenze della telefonia mobile et similia, irradiano onde nocive per tutti gli esseri viventi. Oggi tocca all'avifauna, domani...

Pubblichiamo un articolo tratto da Barirepubblica.it



I piccioni si sono schiantati al suolo uno dopo l'altro, nel giro di pochi minuti, in una vasta area di Barletta (dal porto alla città vecchia, sino a piazza Marina), rimanendo stecchiti: alla fine si sono contati circa cento piccioni morti per cause che saranno accertate dall'autopsia disposta dalle autorità veterinarie dell'A.S.L. Le carcasse sono state rimosse, ma l'improvvisa moria desta qualche apprensione nella cittadinanza anche perché nella zona portuale ci sono numerosi silos che contengono cereali.

"Questo, però - spiega il comandante della Capitaneria di porto di Barletta, Giuseppe Stola - non vuol dire che la morte degli uccelli sia collegabile al fatto che possano beccare quel grano, poiché sono precipitati, mentre volavano e non quando erano a terra". "E' escluso - aggiunge l'ufficiale - qualsiasi collegamento tra il decesso e l'attività portuale e quanto si trova nel porto e questo per diversi ordini di motivi. Da giorni non entra alcuna nuova nave e, prima di oggi, non si è verificato alcun fenomeno simile". Secondo il responsabile del nucleo di polizia ambientale cittadino, Pino Cava, gli uccelli potrebbero essere stati avvelenati all'esterno dell'area portuale.


Articolo correlato: F. Amorosino, Moria di uccelli nel Mar Baltico, 2009




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sabato 12 dicembre 2009

"Mistero" - Puntata 5 su H.A.A.R.P. e scie chimiche: il video

Il giorno 11 dicembre 2009 il canale Italia Uno ha mandato in onda la quinta puntata di "Mistero", il programma condotto da Enrico Ruggeri. Nel corso della trasmissione, è stato proposto un servizio che ha tratteggiato il controverso e spinoso tema di H.A.A.R.P. in correlazione alle scie chimiche. Sebbene non siano stati considerati i vari addentellati della questione, sono stati evidenziati gli aspetti salienti in modo chiaro e corretto, intervistando scienziati e ricercatori come Jerry Smith. E' stato privilegiato l'argomento delle manipolazioni climatiche, accennando, però, anche alle implicazioni strategiche, economiche ed al controllo mentale.


Qui il link per il download del file in versione mpeg4 (64 megabites).




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venerdì 11 dicembre 2009

La spirale nel cielo norvegese: una connessione con H.A.A.R.P.?

Il giorno 9 dicembre scorso, in Norvegia, si è assistito ad uno spettacolo sbalorditivo: in cielo si è formata una spirale luminosa. Stando alle ricostruzioni del singolare evento, è apparso prima un globo contornato da anelli di luce. In breve tempo questi anelli hanno assunto la forma di una voluta, colorandosi di bianco verso l'esterno e di blu verso il nucleo.

Dalle testimonianze raccolte dai giornalisti del luogo, risulta che la spirale ha percorso un tratto in cielo, generando dietro di sé una scia luminosa di colore bluastro. Tutto ciò è durato meno di un minuto fino alla scomparsa della formazione che, però, ha lasciato in cielo un vuoto senza luce.

Sono numerose le ipotesi che sono state formulate per tentare di spiegare l'evento. Elenchiamole per discuterle brevemente.

- Test missilistico russo
- U.F.O.
- Messaggio del cielo all'umanità
- Apertura e chiusura di un varco dimensionale

- Test missilistico russo: sebbene i Russi abbiano smentito di aver compiuto un esperimento, per molti studiosi questa è la congettura più accreditata, anche perché i militari di qualsiasi nazione compiono sperimentazioni segrete, negando ed occultando le loro attività.[1]

- U.F.O.: è supposizione generica, poiché l'acronimo U.F.O. si riferisce letteralmente ad un oggetto volante non identificato la cui natura terrestre o extraterrestre, naturale o artificiale, resta sub iudice.

- Messaggio dal cielo all'umanità: pare poco credibile.

- Apertura e chiusura di un varco dimensionale: è ipotesi che non si potrebbe scartare, ricordando la natura multidimensionale dell'universo e la coincidenza cronologica del fenomeno con gli esperimenti condotti al C.E.R.N. di Ginevra dove gli "scienziati”, impiegando energie spaventose, tentano di creare dei mini buchi neri che, secondo alcune teorie, sarebbero dei portali dimensionali. Lo stargate potrebbe essersi anche disserrato naturalmente, a causa di fenomeni cosmici di origine ignota.

A queste supposizioni che ci paiono, tutto sommato, speculative e lambiccate, si potrebbe aggiungere un'interpretazione più verosimile. E' una spiegazione cui, non a caso, i media non accennano, ossia un esperimento con H.A.A.R.P., la creazione di un ologramma nell'ambito del Progetto Bluebeam. Si potrebbe trattare dunque di una "prova di trasmissione" in vista dello “spettacolo cinematografico” in mondo visione, a base di scenari fittizi, ma realistici collegati agli scopi del governo occulto mondiale. Non dimentichiamo che la Scandinavia è pur sempre sede di impianti H.A.A.R.P. Nella zona di Tromso, in Norvegia, è ubicato l’E.I.S.C.A.T. (European Incohrent Scatter Radar Site), una struttura equivalente a H.A.A.R.P. sita in Alaska. Tromso è proprio il luogo della straordinaria manifestazione celeste.

E' solo una coincidenza?


[1] Dopo l'iniziale smentita, fonti giornalistiche hanno riportato che il vortice è stato creato da un fallito test del missile russo Bulava. Questa, però, sembra una versione di copertura.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 9 dicembre 2009

Pioggia di alluminio (articolo di Luigina Marchese)

Questo articolo si pone come estensione del mio precedente riguardante le scie chimiche. Nasce dalla necessità di un’azione pratica e concreta che, necessariamente, deve seguire la scoperta del fenomeno subdolo, insidioso ma soprattutto ignorato, delle chemtrails.

In seguito dunque alla consapevolezza che dagli aerei che sorvolano l’Abruzzo e l’Italia intera vengono rilasciate sostanze nocive per la salute dell’uomo, ho inteso dimostrare e non solo a me stessa, l’esistenza di quelle tossicità in maniera concreta e visibile.

A tale scopo, ho prelevato alcuni campioni di ortaggi (biologici) direttamente dal giardino della casa. Nello specifico, parliamo di prezzemolo, lattuga e nespole. Ho preso contatti con l’A.R.T.A. di L’Aquila, affinché verificasse se negli alimenti summenzionati vi fossero tracce di metalli tossici. Sia l’alluminio (Al) sia il bario (Ba) sono risultati contaminare i prodotti.

Riporto i dati rilevati:

- Prezzemolo

Al - inf. 462 mg/Kg
Ba - inf. 8,7 mg/Kg

- Lattuga

Al - inf. 265 mg/Kg
Ba - inf. 5 mg/Kg

- Nespole

Al - inf. 102 mg/Kg
Ba - inf. 5 mg/Kg

Ciò confermerebbe l’ipotesi che sostanze chimiche nocive cadano a terra dagli aerei ma, ai fini di una verifica attenta, palese e soprattutto imparziale, è necessario porsi alcuni interrogativi.

a) Quali sono i corretti parametri onde poter affermare che l’assunzione di alluminio e bario sia nociva per l’uomo? La stessa A.R.T.A. non era in possesso di tali riferimenti.

b) Alluminio e bario sono contenuti naturalmente in questi alimenti? Fanno cioè parte della loro struttura interna, quali microelementi?

c) Possiamo escludere che i metalli non facciano parte del terreno, venendo poi assorbiti dalle radici? Se fanno parte del terreno, da dove provengono?

d) Possiamo escludere che i cibi non siano inquinati da altre fonti (fabbriche, discariche etc.)?

E’ fondamentale porsi e trovare risposte a tali domande, poiché solo in tal modo si riuscirà a provare che i metalli tossici derivano dagli aerei. Coloro che contrastano tale “teoria” affermano, invece, che l’alluminio ed il bario sono naturalmente presenti nel suolo ed è quindi altrettanto naturale rinvenirli nei cibi. Forse non è così, ma occorre dimostrarlo! Nell’impossibilità di chiarire a me stessa se tali concentrazioni fossero o meno elevate e nella constatazione che la stessa A.R.T.A., paradossalmente, non poteva fornirmi notizie in merito, ho iniziato a cercare in modo autonomo per dare risposta a tali quesiti.

LA RICERCA

Bisogna precisare che nella zona in cui sorge la mia abitazione non sono mai state presenti industrie, essendo terreno vergine da migliaia di anni. Nel passato recente vi era situata, nelle vicinanze, una discarica, alla quale non possiamo sicuramente assegnare, anche secondo il parere del Responsabile dell’A.R.S. Abruzzo, la presenza di alluminio e di bario. Lo stesso dicasi per le fabbriche poste nelle vicinanze, pur se la zona di Bussi sul Tirino, paese poco distante, è balzata tempo fa all’evidenza della cronaca per l’inquinamento della falda acquifera della Val Pescara.

Caratteristiche

L’alluminio è diffuso sulla crosta terrestre (ne costituisce il 7,50% in peso) e si trova in tracce negli alimenti e nel nostro organismo. E’ un metallo bianco, leggero, malleabile, ottimo conduttore del calore e dell’elettricità (il fatto che la presenza di sostanze quali bario ed alluminio renda l’acqua conduttiva elettricamente, sarebbe un dato interessante da indagare).

Tossicità

Secondo studi compiuti in Francia, l’alluminio può essere pericoloso e persino mortale, se assunto in quantità eccessive. Secondo il Professor Eugenio Ragazzi, con il quale ho avuto diversi contatti, “l'alluminio non ha alcun ruolo fisiologico negli organismi viventi e viene da essi trattato come un elemento da eliminare”.

Il Dr. Sante Guido Zanella afferma che l’alluminio non svolge alcuna funzione utile per il corpo umano e la sua pericolosità è nota fin dal secolo scorso. Studi condotti recentemente dallo stesso Dr. Zanella ne confermerebbero la neurotossicità.

E’ stato ipotizzato che l'alluminio possa essere un cofattore nell'eziopatogenesi di alcune malattie neurodegenerative, tra cui la malattia di Alzheimer, ma una prova diretta in questo senso è ancora controversa. In tutti coloro che sono affetti dal morbo di Alzheimer o in chi si sottopone ad emodialisi, sono state comunque rintracciate alte concentrazioni di alluminio.

Sintomi generalmente associati all’intossicazione da alluminio

La ricerca scientifica ci mostra l’estrema pericolosità dell’esposizione cronica all’alluminio anche a basso dosaggio e soprattutto la costante associazione tra alluminio e patologie molto diverse (di cui alcune caratterizzate da disturbi mentali): Parkinson, S.L.A. (sclerosi laterale amiotrofica), sclerosi multipla, demenza, osteoporosi, anemia sideropenica, sindrome di Down ecc. Il gruppo di esperti A.F.C. (E.F.S.A.) ha stabilito che, complessivamente, è improbabile che l’alluminio possa avere effetti cancerogeni per l’uomo alle dosi correlate alla dieta. Forse gli esperti non sono a conoscenza del fenomeno delle scie chimiche, le quali incrementano in modo esponenziale l’alluminio incamerato.

Fonti di tossicità

I composti di alluminio hanno usi e impieghi diversi. Generalmente la via principale di esposizione è tramite gli alimenti (compresa l’acqua del rubinetto - solfato di alluminio come battericida), se escludiamo le scie tossiche degli aerei.

Fonti importanti di intossicazione sono le pentole (soprattutto se usate per cuocere latte, cavolo o pomodoro, generalmente cibi acidi), le lattine, carta stagnola e così via. Sulla G.U. n. 141, parte I del 20 giugno 2007 è stato pubblicato il Decreto n. 76 del Ministero della Salute. Vi vengono riferite le condizioni alle quali si può impiegare pentolame di alluminio.

I produttori hanno perciò l’obbligo, fatte salve le disposizioni del regolamento (CE) n. 1935/2004 in materia, di indicare in etichetta le condizioni specifiche d’impiego

L’alluminio oggi viene, paradossalmente, usato in grandissime quantità non solo in campo alimentare, ma anche medico. Lo si ritrova in tantissimi farmaci ed è inspiegabilmente presente nei vaccini (come eccipiente ed adiuvante, fino a 250 volte oltre la quantità di soglia) somministrati ai bambini, nel Maalox, nel Mylanta, nel Riopan, nell’Alka Seltzer ed in molti antidiarroici, così come nelle amalgame dentali; è stato anche rilevato che alcune aspirine per bambini contengono alluminio. Lo si ritrova nei cosmetici anche di marca (rossetti, phard, matite etc.), nei deodoranti/antitraspiranti, nei dentifrici, saponi, borotalco.

Un capitolo a parte è costituito dal latte in polvere: i livelli di assunzione di alluminio nei lattanti che lo usano si avvicinano ai valori soglia e, in alcuni casi, arrivano a quattro volte in più. Per avere la certezza che tale metallo non è presente nella composizione si può leggere con attenzione l’etichetta, evitando prodotti che contengono sostanze che iniziano con “ALLUM” (qualora il tutto sia posto in evidenza).

Concentrazioni

Prendendo visione dei risultati delle analisi, il Prof E. Ragazzi, confermando il mio sospetto che la quantità di alluminio fosse elevata, disse che: “Il contenuto di tale elemento nei cibi può variare moltissimo in relazione alla sua quantità nel terreno, in conseguenza anche al semplice tipo di suolo, più o meno ricco. Un articolo pubblicato lo scorso anno riporta concentrazioni di alluminio in cibi come la lattuga intorno a 10 mg/kg di peso secco, spinaci 167 mg/kg di peso secco. Comunque i valori di alluminio nei cibi possono variare entro fasce enormi, anche a seguito dell'aggiunta di additivi contenenti alluminio; sono riportati valori in un intervallo di 1-27.000 mg/kg”.



A completamento delle informazioni inviate, il Professor Ragazzi mi segnalava un recentissimo documento dell’E.F.S.A. con un'ampia discussione sulla tossicità del metallo, anche in relazione alla quantità accettabile di assunzione in una settimana (Tolerable Weekly Intake -TWI-), stabilita attualmente pari a 1 mg/kg peso corporeo/settimana, anche se tali misure sono in genere spesso superate, proprio in seguito all'uso di additivi contenenti alluminio.

L'assorbimento intestinale è intorno allo 0.1-0.4% della quota ingerita. In genere il corpo riesce ad eliminarlo al 74-96%. Esso ha comunque tendenza ad accumularsi nell’organismo a seguito di esposizione alimentare.
Sulla base di quanto detto fin qui, si scopre che non è semplice affermare che l’alluminio trovato nei prodotti venga dalle scie chimiche, anzi, è più facile e più semplice ipotizzare che essi lo assorbano dal terreno e, poiché il terreno è naturalmente ricco di alluminio, il discorso potrebbe automaticamente essere chiuso.

Gli organi competenti

Arrivata a questo punto della ricerca, avevo un quadro abbastanza chiaro sulla pericolosità dell’alluminio, su questo non vi erano dubbi. Il Professor Ragazzi mi aveva confermato che le quantità rinvenute nei miei prodotti erano elevate. Restava sempre qualche problema correlato alle concentrazioni rinvenute negli alimenti da me analizzati. Si poneva, infatti, un quesito interessante, se cioè le tossicità individuate facessero parte dell’alimento stesso, della sua struttura interna, avendo assorbito l’elemento dal terreno con le radici o se vi fossero state depositate ab externo.

Questo, in effetti, era molto difficile da indagare. Esistono forse sostanze, mi chiedevo, che contengono naturalmente alluminio? O forse più semplicemente lo assorbono dall’ambiente esterno? Tramite percolamento, l’alluminio penetra nel suolo e di conseguenza viene assorbito dalle radici e trasmesso alla pianta. Chiesi allora informazioni ad una responsabile dell’A.R.T.A. circa le modalità inerenti alle analisi. Mi venne riferito che gli alimenti da me consegnati furono inizialmente disgregati, poi resi liquidi e quindi sottoposti a verifica. In tal modo, risultava impossibile constatare se quelle concentrazioni fossero lì perché provenienti dall’esterno oppure contenute nell’alimento.

Vediamo allora di chiarire! Ciò di cui stiamo parlando non sono ioni naturalmente contenuti nei cibi (come ad esempio il Rame o il Ferro), ma particelle, minuscoli sassolini, che vengono involontariamente (certo non nel caso delle scie chimiche) immessi come inquinanti nei cibi. Queste scorie, se ingerite, entrano in circolo per essere rapidamente fagocitate dai vari organi (reni, fegato etc.) e lì restano, perché non sono biodegradabili. Era dunque questo che ero tesa a dimostrare, cioè che l’alluminio presente negli alimenti analizzati non facesse parte intimamente di essi, così come il ferro è contenuto negli spinaci, ma che vi venisse depositato dall’esterno. La domanda da porsi è allora: da dove viene quell’alluminio? Qui la cosa diventava complessa, perché, come detto all’inizio, esso è un elemento presente sulla crosta terrestre. Le piogge acide ne favoriscono l’assunzione da parte dei vegetali. E’ da lì che può essere assorbito dalle radici e ritrovarsi nei frutti, nel prezzemolo, nella lattuga. Come provare allora che l’alluminio ed il bario presenti negli alimenti analizzati provenivano dalle scie chimiche? Secondo il Prof. Dolara, con il quale ho avuto diversi contatti, per concludere che le polveri degli aerei abbiano un ruolo nello spiegare i livelli di alluminio presenti negli alimenti analizzati, sarebbe necessario conoscerne le quantità negli stessi alimenti e in una zona vicina dove non volano aerei. A me la cosa sembrò impossibile, visto che gli aerei volano ovunque ed è puro sogno trovare un terreno che non sia contaminato da sostanze tossiche. Il fenomeno delle scie chimiche può essere fatto risalire a 10-15 anni fa, almeno qui in Italia.

Sarebbero allora occorsi dati sulla concentrazione di alluminio presente nel suolo abruzzese, confrontati con dati più recenti. Dopo aver contattato numerosi docenti, ricercatori e rettori universitari a livello nazionale, sono giunta alla conclusione che non esistono analisi e studi comparativi sulle quantità di alluminio presente nel suolo italiano e, nello specifico, abruzzese. Essi, in effetti, proverebbero che negli ultimi anni c’è stato sicuramente un incremento nelle quantità, dovuto all’anomalo traffico aereo con il suo carico di scie velenose. Sarebbe dunque auspicabile che coloro che tutelano il nostro territorio eseguissero rilievi in tal senso. Forse le attuali problematiche potrebbero dar loro avvio.

Per verificare e dimostrare in modo inappellabile che l’alluminio presente nei prodotti analizzati deriva unicamente dalle scie chimiche, mi restava un unico sistema. Ripetere le analisi con modalità diverse. Mi era stato suggerito di analizzare non l’intero alimento disgregato, bensì l’acqua di lavaggio dei prodotti medesimi, ma forse questo metodo non è probante, se la stessa acqua del rubinetto contiene alluminio! Quale acqua usare? Sicuramente acqua distillata! Forse un sistema sarebbe procurarsi del terreno non contaminato da alluminio, farvi crescere alcune piante allo scoperto, innaffiarle con acqua pura e poi analizzare di nuovo, sia l’acqua di lavaggio sia l’alimento disgregato. Nella difficoltà di trovare un terriccio che non contenga alluminio, sto attualmente studiando altre modalità di indagine. Vedremo gli sviluppi della situazione. Ho chiesto naturalmente la collaborazione della stessa A.R.T.A. di L’Aquila, dell’A.R.S. e del S.I.A.N. di Pescara. Ho segnalato la cosa al Ministro Ignazio La Russa, oltre che al Capo dello Stato, ai Ministri della Salute e dell’Ambiente.

Invito tutte le persone di buona volontà a fare altrettanto. Per concludere e sdrammatizzare la situazione, possiamo affermare che i dati scientifici a nostra disposizione ci mostrano come sia possibile ridurre il rischio di contrarre l’Alzheimer o alcuni tipi di tumore, semplicemente adottando una dieta sana basata su alimenti vegetali, ricca in frutta e verdura fresche, cereali integrali e legumi… be’, lasciatemelo dire: che non siano prodotti del mio orto! O del vostro!

Nota: si fa riferimento all'articolo integrale dell'autrice apparso sul numero 12 di “X Times”.

Esperti contattati:

Prof. Piero Dolara, Ordinario di Tossicologia, Università di Firenze
Prof. Eugenio Ragazzi, Facoltà di Farmacia, Università di Padova

Enti contattati:

A.R.T.A. (Agenzia Regionale Territorio Ambiente) di L’Aquila
A.R.S. (Agenzia Regionale Sanitaria) di Pescara
A.R.S.S.A. (Agenzia Regionale Servizi Sviluppo Agricolo) di Avezzano
S.I.A.N. (Sistemi Informativi Agricoli Nazionali) di Pescara.




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