sabato 23 marzo 2019

La strage degli alberi



Ho imparato più dagli alberi che dai libri. (San Bernardo di Chiaravalle)

Perché con un pretesto ogni volta differente gli alberi nei centri abitati sono sempre più spesso massacrati? Si adduce qualsiasi scusa per sradicare ulivi, platani, pini, pioppi, magnolie, cipressi ed altre specie arboree che abbelliscono i viali ed i parchi cittadini, donando ombra, frescura ed ossigeno? Gli alberi assorbono anche parecchi inquinanti, ma i criminali che amministrano molti comuni italiani hanno deciso di perpetrare la strage degli alberi: le loro radici si propagano troppo e spaccano l’asfalto; a causa dei nubifragi (artificiali) molte piante rischiano di cadere e di provocare danni e vittime; gli alberi ai lati delle carreggiate sono pericolosi in caso di incidenti automobilistici…

E’ vero che la gestione del verde pubblico è sovente poco oculata, per usare un eufemismo, ma quante volte giganti rigogliosi e sani sono sradicati senza motivazione alcuna? Nei prossimi mesi assisteremo al taglio indiscriminato delle essenze arboree, semmai sostituite da qualche misero cespuglio, se non da orribili cippi e transenne, perché la vegetazione scherma i campi elettromagnetici, in particolare le onde millimetriche del mortale 5G, il sistema di nuova generazione, decantato da Gigetto di Maio come il non plus ultra del progresso.

E’ un sistema ufficialmente promosso per facilitare ed accelerare le comunicazioni e per rendere i vari servizi più efficienti, quando in realtà, come le altre iniziative delle istituzioni, persegue obiettivi malevoli, in primo luogo irradiare le popolazioni con frequenze dannose alla salute. Si aggiungono così alle vaccinazioni coatte, alle radiazioni nucleari, al nanoparticolato degli inceneritori, ai composti tossici delle chemtrails etc.

Biechi interessi economici e scopi inconfessabili si congiungono in questo genocidio mascherato dietro la retorica delle “magnifiche sorti e progressive” (T. Mamiani): miliardari appalti a favore dei gestori di telefonia mobile, accordi con società cinesi, fiumi di denaro sulla pelle nostra. Sono state inutili le comunque timide iniziative parlamentari volte a chiedere una moratoria del 5G, sulla base specialmente di rigorosi studi condotti dall’Istituto Ramazzini; è stato inutile l’appello lanciato da scienziati di tutto il mondo per tentare di fermare questa carneficina. I vari politicanti, burattini della feccia mondialista, procedono imperterriti ed incuranti di proteste, studi scientifici, interrogazioni parlamentari…

Abbattere gli alberi significa, tra le altre cose, aggravare il problema della siccità già di proporzioni colossali in molte aree del pianeta: si riduce, infatti, la traspirazione dal fogliame, fenomeno alla base, insieme con l’evaporazione, del ciclo dell’acqua. Il caldo estivo così diventerà sempre più torrido e si porteranno all’estinzione specie dell’avifauna che trovano nel verde cittadino il loro habitat. L’aria sarà sempre più contaminata, i centri urbani sempre più squallidi, ma Gigetto potrà finalmente divertirsi ad usare un veicolo senza conducente!

Se veramente la Megera con le trecce, Bario Tozzi e tutti gli pseudo-ecologisti fossero davvero preoccupati dell’ambiente, si opporrebbero alla mattanza degli alberi che, tra l’altro consumano il tanto vituperato (da loro) biossido di carbonio; invece cianciano di cambiamenti climatici e/o di riscaldamento globale solo per abbindolare l’opinione pubblica e incolparla di ogni nefandezza. Intanto Gigetto è di una goffaggine proverbiale e la sua auto rigorosamente elettrica, rigorosamente radiocomandata si è andata a schiantare contro un pino, l’ultimo rimasto…


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mercoledì 20 marzo 2019

Geoingegneria bellica - Dispositivi di aerosol di serie sul Boeing 737 Max



L'"incidente" del Boeing 737 Max, occorso nei cieli di Etiopia il 10 marzo 2019, ha risvegliato il nostro interesse riguardo a questo velivolo. Come aveva già anticipato in varie occasioni l'amico Enrico Gianini, ex dipendente dell'aeroporto di Malpensa, la Boeing ha reso "dispositivi di serie" quegli apparati di dispersione aggiunti negli anni passati in "post-produzione" ed impiegati nelle missioni di geoingegneria clandestina ad opera dei velivoli commerciali. In molte occasioni vi abbiamo descritto nei dettagli quali sono le tecnlogie messe in campo per le "inseminazioni igroscopiche delle nubi basse". Vi abbiamo mostrato foto e filmati. Tra queste intendiamo attirare la vostra attenzione sui diffusori della foto seguente.



Come potete vedere i tre tubi, installati dalla compagnia Low Cost EasyJet (e quindi non presenti sull'aereo ad essa consegnato), sono adatti ad una dispersione di composti chimici "ad hoc", che si vanno ad aggiungere al particolato di alluminio, bario, manganese ed altri metalli presenti nella miscela carburante e semicombusti dai turbofan. Gli ugelli in questione, in tutta evidenza, non sono nati in catena di montaggio. Salta, infatti, subito all'occhio che non sono verniciati ed appaiono grossolanamente rivettati sulla parte terminale della gondola motore.

Qui entra in gioco l'attenzione per i dettagli e la curiosità dell'amico Koenig, il quale è andato a spulciarsi alcuni scatti fotografici della componente propulsiva del Boeing 737 Max e ci ha fatto notare come quei dispositivi artigianalmente installati sulla gran parte degli aeromobili per trasporto civile, sul 737 Max sono pure presenti ma, in questo caso, risultano implementati di serie, benché non vi siano riferimenti nel progetto originale. Si veda la foto qui sotto.



Ma c'è un altro dettaglio che è d'uopo segnalare. Quale? E' presto detto: il tubo di dispersione è installato esattamente al centro della gondola motore ed è posto sulla parte finale di quello che è un canale aerodinamico sagomato in modo specifico, tale da accelerare il flusso del liquido (finemente nebulizzato) che viene scaricato proprio attraverso quel tubo, durante il volo, a comando. Quel sofisticato profilo aerodinamico smentisce le spiegazioni addotte per giustificare gli ugelli, che sono descritti come "tubi di scarico di condensa" o "residui di fluidi idraulici".



Se, infatti, si trattasse di semplici ed innocui tubi di scarico per il percolato, il profilo aerodinamico non avrebbe senso. Si crea così un flusso d'aria atto a direzionare opportunamente il getto dell'aerosol emesso in pressione, ed aumentarne ulteriormente la velocità di uscita. E' palese che il canale aerodinamico è stato con attenzione studiato per far sì che il flusso di aerosol intenzionalmente aviodisperso, si avvicini il più possibile allo scarico del Jetfan (lo si nota anche osservando la leggera inclinazione verso il basso dell'orifizio), così da non generare la doppia scia che in tanti filmati è evidentissima, e tradisce l'origine artificiosa di quelle scie sfacciatamente spacciate per condensa.

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giovedì 14 marzo 2019

Pupi siciliani



Sapevamo da tempo che i Giudici sono dei pupi siciliani e ne abbiamo ulteriore conferma ora che, per l'ennesima volta, un Togato ha salvato il culo allo stalker di Stato Federico De Massis, che bazzica sulla Rete con il nomignolo di Task Force Butler. Come avevamo già previsto ed annunciato nei giorni scorsi, infatti, il Giudice del Tribunale di Pescara (competente per territorio) Dottoressa Antonella Di Carlo, ha deciso di non procedere contro il commercialista abruzzese, fratello di un noto avvocato della Regione, tale Fabio De Massis. Non sono evidentmente bastate le circostanziate e schiaccianti prove che inchiodavano Federico De Massis alle sue responsabilità. Il G.U.P. ha decretato l'archiviazione, adducendo il solito pretesto, già adoperato da altri suoi colleghi che, sino dal 2007 in poi, erano stati chiamati a processare gli stalkers stipendiati dallo Stato per perseguitare i fratelli Marcianò. Nel dispositivo, depositato il 15 febbraio 2019, il Giudice Dott.ssa Antonella Di Carlo, così si pronuncia:

"Ritenuto che l'azione penale non può essere validamente esercitata in giudizio per l'impossibilità di identificazione certa dell'autore delle condotte denunciate, come indicato dalla Polizia Giudiziaria nella nota del 9/04/18;

Considerato che i motivi di opposizione e le ulteriori indagini rappresentate, se apparsi pertinenti al fine di decretare prima facie l'ammissibilità dell'opposizione con la fissazione dell'udienza camerale, non sono invece idonei a supportare una diversa valutazione del merito della vicenda";

P.Q.M.

Dispone l'archiviazione del procedimento e la restituzione degli atti al P.M.
".



Giudicate voi se gli uleriori [ LINK ] elementi presentati in seconda opposizione ed esaminati (davvero?) dal Giudice non sono sufficienti ad identificare con certezza lo smilzo pescarese. Forse al Magistrato serve un orecchio di De Massis? No, probabilmente non sarebbe sufficiente nemmeno quello. I veri motivi che sono alla base della scandalosa archiviazione, espressi peraltro nella nostra comunicazione inviata alla Procura di Pescara, risiedono nella necessità di non bruciare un agente governativo. E' ovvio! Uno psicopatico al servizio dello Stato, che continuerà indisturbato nella sua opera persecutoria, grazie a Magistrati telecomandati che tutto garantiscono fuorché la "Giustizia", quella con la "G" maiuscola. Pupi, insomma. Pupi siciliani.

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