lunedì 29 aprile 2024

Analisi dell'acqua piovana confermano la diffusione in atmosfera dei soliti metalli killer - Geoingegneria clandestina sotto accusa

Nel mese di marzo 2024 pubblicammo sul nostro canale Telegram i risultati delle analisi condotte da un laboratorio bosniaco (risalenti al 2022), le quali evidenziavano la presenza dei soliti metalli killer (alluminio, bario, litio etc.) anche nella sabbia trasportata dai venti in quota dal Sahara africano sino al Continente europeo. I soliti fact-checkers subito obiettarono che non solo si trattava di analisi datate (2022!), ma che non si poteva verificare come i campioni fossero stati raccolti. Insomma... i negazionisti governativi inventano sempre qualcosa e naturalmente si arrampicano sugli specchi, nel patetico tentativo di smentire quanto cittadini consapevoli e svegli, svolgendo indagini a proprie spese, rendono noto. Cosa che andrebbe certamente fatta dalle autorità, anziché lasciare l'onere al singolo, ma su questo aspetto caliamo un velo pietoso.

Certo è che appare discutibile contestare dei risultati di analisi, provenienti peraltro da un laboratorio certificato, solo perché queste non sono state condotte in Italia e perché non risalenti al 2024, ma due anni prima. Come se ciò inficiasse in qualche modo sulla rilevanza delle informazioni raccolte, che sono pur sempre valide e d'altronde nel mondo sono stati condotti, in oltre un ventennio, centinaia di test che portano immancabilmente ai medesimi risultati, motivo per cui quanto è stato da noi riportato non costituisce altro che ulteriore conferma: qualcuno diffonde in troposfera nanoparticelle di metalli neurotossici (e non solo) e queste poi sono rilevate analizzando campioni di terra ed acqua.

Senza alcun dubbio è interessante il materiale reso pubblico dall'avvocato ed attivista bosniaco Mirnes Ajanovič. La presunta sabbia del Sahara è ben lontana da quella caduta in varie occasioni sull'Europa, poiché quella vera è caratterizzata da parametri e composizione noti, che il laboratorio ha messo nel test, confrontando i valori di riferimento della sabbia del Sahara con quelli ottenuti dal campione prelevato. La prima colonna di valori indica i valori di riferimento che dovrebbe avere la vera sabbia del Sahara, mentre la seconda colonna mostra i valori effettivi misurati da un campioneprelevato dalla superficie di un'automobile. I valori misurati sono letteralmente come estratti da un film dell'orrore e non dal Sahara. L'igroscopico alluminio supera il volume di riferimento nella sabbia del deserto di 728 volte nella tabella, l'arsenico supera il limite di 44 volte ed il bario supera il limite di 660 volte. Il ferro ha superato il limite 23 volte, il piombo 8 volte, lo zinco 64 volte. Ma lo shock ed il colpo più grande è il valore di nichel misurato: il volume di nichel nel campione rimosso dall'auto ha superato il volume di riferimento di nichel nella sabbia del deserto di ben 2.500 volte il limite di nichel ritenuto normale. Se lo esprimiamo in percentuale, allora è un eccesso del 250.000% del limite totale.

Ma veniamo ai risultati delle analisi di campioni di acqua piovana, questa volta eseguite da un laboratorio italiano certificato, il cui nome è stato da noi obliterato per ovvii motivi di sicurezza (così come le generalità del committente). Il rapporto conferma quanto è stato evidenziato da altre decine di referti pubblicati nel mondo, compresi quelli bosniaci, ovviamente. Non v'è da stupirsi, poiché tutto quello che viene disperso clandestinamente in atmosfera da velivoli commerciali e militari, inevitabilmente ricade al suolo, con la sabbia o con la pioggia!

Nella scheda ( LINK ) possiamo notare che l'alluminio, tra gli altri, ha livelli di 239 microgrammi, abbondantemente oltre la soglia di riferimento. Sono presenti anche stronzio, cesio, litio, cobalto, bario, cadmio, piombo. Un micidiale cocktail, non c'è che dire...

NOTA: i parametri di riferimento per gran parte di questi elementi sono assenti, poiché il Governo, nel 2023, ha dato disposizione che non vengano più forniti.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 26 marzo 2024

Il piano B

Negli ultimi mesi abbiamo lavorato duramente per realizzare una soluzione per tutte quelle persone poco lungimiranti che stanno aspettando passivamente in casa lo scoppio di un eventuale conflitto o grave crisi economica.

Ormai pensiamo che chiunque sia conscio del fatto che i prezzi dei beni di prima necessità sono più che triplicati, che l'intelligenza artificiale porterà via sempre più il lavoro ed anche la conflagrazione di una guerra mondiale, che ci coinvolgerà direttamente, è una possibilità non così tanto remota.

Le persone hanno quindi due scelte:

1) Aspettare, sperando nella buona sorte;

2) Darsi una svegliata e cercare almeno di intraprendere qualche azione utile al fine di non doversi trovare impreparati, di fronte a disastrosi scenari socioeconomici, che metteranno a dura prova la sopravvivenza di ognuno di noi.

Abbiamo dunque lavorato con team di professionisti con lo scopo di realizzare una soluzione per tutte le persone che hanno scelto l'opzione "2".

La soluzione si è tradotta nel sito web "ilpianob.net".

Il portale è stato molto apprezzato dagli utenti, i quali hanno riconosciuto gli sforzi che abbiamo fatto per creare un prodotto così unico.

La piattaforma raccoglie, in modo capillare ed organico tutte le migliori strategie e soluzioni indispensabili per poter affrontare, con sicurezza, eventuali difficoltà alle quali potremmo andare incontro.

La guida "IL PIANO B" è scaricabile in PDF ed in versione audiolibro, corredata da video tutorial scaricabili e da tre utili video corsi.

Per iscriversi si segua questo link.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 23 gennaio 2024

Crollo dell'agricoltura... e non solo...

E’ evidente che l’agricoltura è sotto attacco. Di recente anche in Italia, sull’esempio di Tedeschi, Rumeni, Francesi, Polacchi…, gli agricoltori ed allevatori hanno cominciato a manifestare contro le decisioni del governo e dell’Unione europea: sono misure che danneggiano il settore primario, additato come una delle principali cause del “riscaldamento globale” e di altre idiozie simili.

La geoingegneria clandestina ha preparato letteralmente il terreno alla crisi agricola: da decenni si diffondono composti che rendono sterile il suolo: si portano all’estinzione i rizobatteri, si alternano prolungati periodi di siccità a disastrose alluvioni e grandinate. Poi si sono aggiunte le politiche “green” con l’installazione di impianti fotovoltaici o agrivoltaici in varie zone tra cui il Piemonte dove le risaie stanno progressivamente per essere sostituite, con le buone o con le cattive, da centrali destinate alla produzione di energia solare (ne dà conto in modo egregio Simone Ippolito sul suo canale), con l’erogazione di incentivi agli imprenditori affinché lascino i campi incolti, con la riduzione delle agevolazioni sui carburanti agricoli etc.

Il fine non è solo quello di favorire grosse società attive nel settore del fotovoltaico o rendere i paesi europei dipendenti dalle importazioni estere di derrate alimentari o di convincere i consumatori a nutrirsi di insetti, ma anche quello di portare ad un crollo della produzione alimentare, ad un collasso dell’economia.

Non sappiamo di preciso che cosa i farabutti abbiano in mente, ma è palese che la loro agenda è spaventosa. Comunque, qualcosa si può anticipare di quello che succederà: basta analizzare gli eventi e considerare le profezie dei testi tradizionali che, si sia credenti o no, si stanno tutte avverando. E’ così: ciò che deve accadere accadrà e non saranno né Trump (ossia il burattino di Kushner) né Putin o altri a salvarci, visto che sono tutte pedine del gioco, un gioco che prevede il divampare di sempre nuovi focolai (Russia contro Ucraina, Israele contro Palestina, Sciiti contro Sunniti, mondo islamico contro Occidente, Cina contro Taiwan, Corea del Nord contro Corea del Sud…), volti ad esacerbare la crisi economica, con l’aumento dei prezzi relativi a materie prime e la conseguente inflazione. Questi focolai sono, però, anche probabilmente il preludio di un Terzo conflitto planetario con l’uso di armi nucleari.

Riteniamo che le prossime mosse dei globalisti saranno le seguenti: introduzione del marchio, attraverso la sostituzione del contante con il denaro digitale programmato. Vogliamo vedere chi rifiuterà il microprocessore sottocutaneo o diavolerie simili, di fronte al ricatto “o lo accetti o non mangi”, quando moltissimi, negli anni appena trascorsi, hanno ceduto all’aut aut del “pasticcino” solo per andare a gozzovigliare al ristorante o a flettere i muscoli in palestra. Il passo successivo sarà appunto la conflagrazione mondiale.

Tra l’altro i criminali sono talmente spudorati da spiattellare i loro piani: evocano una nuova pandemenza da patogeno X con tanto di restrizioni ed obblighi pseudo-sanitari, un attacco cibernetico globale - di cui accusare la Nord Corea o l’Iran, ad esempio - una tempesta geomagnetica che potrebbe causare un ritorno ad un’età pre-industriale, ma senza le risorse e le capacità di quell’epoca, un tracollo dell’economia che richiederà di centralizzare tutto: il governo, le forze armate, le banche, la “sanità”, l’”informazione”, il sistema “educativo”, la produzione di merci, i “servizi” essenziali…

Come essere ottimisti di fronte a questo scenario? Sia ben chiaro: riteniamo che un’età dell’oro attenda le generazioni future, ma per accedervi, bisognerà passare attraverso una porta strettissima; non ci si arriverà gratis e senza sacrifici. Non sarà una sfilata di trattori a cambiare le cose, non servirà inalberare cartelli contro l’Unione europea o il World economic forum: sono iniziative lodevoli, ma sarebbero necessarie azioni più incisive e dirompenti, come uno sciopero fiscale drastico e generalizzato oppure il rifiuto netto di adeguarsi alle norme balzane e deleterie delle “città da quindici minuti” o con i limiti di velocità a trenta chilometri orari. Non basta chiedere qualche sgravio fiscale: bisognerebbe esigere la totale cancellazione dei provvedimenti europei in ogni campo. Sarà una protesta ad oltranza, anche qualora il sistema dovesse escogitare uno stratagemma per annientare il dissenso? Chi lo guida è del tutto affidabile? Anni fa, il "movimento dei forconi" - ammesso e non concesso che non fosse pilotato da qualche figura ambigua – fu neutralizzato con nevicate e gelo artificiali: la geoingegneria è il loro asso nella manica. Purtroppo, ci pare che il gregge sia sempre più inetto e gregario.

Anche solo nel campo della geoingegneria illegale, in tutti questi anni, quali progressi si sono compiuti? Da un punto di vista della ricerca, noi di Tanker Enemy, pure grazie alla collaborazione di valenti ricercatori tra cui citiamo almeno Enrico Gianini e Marvin Herndon, abbiamo fatto miracoli, anche se l’uomo comune ha compreso e recepito poco, per colpa soprattutto di quei personaggi pseudo-indipendenti che ancora delirano di scie di condensa (quelle evanescenti, a loro parere) o di aerei soltanto militari impegnati nelle operazioni o di scie che causano le piogge. E no, non è sempre… carnevale e non si può ancora perdere tempo con questi pagliacci che intrattengono il pubblico pagante, con i cialtroni che farneticano di ascensione, di interventi salvifici, di cambiamenti vibrazionali.

Dunque speriamo nel meglio, ma prepariamoci al peggio. “Freccia prevista vien più lenta”, scrive Dante. Prepariamoci almeno dal punto di vista psicologico. I tempi che verranno saranno duri, cruciali, decisivi: trasformeranno gli uomini in eroi oppure in schiavi. Dipende solo da noi.

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