mercoledì 30 agosto 2023

Le alluvioni nel passato sono collegate ai test atmosferici eseguiti dal CNR?

Ricordate le devastanti alluvioni del 1966? Proprio nel fatale 1966 furono condotti esperimenti di “cloud seeding”, cioè di “inseminazione delle nubi” con agenti chimici. Il colmo è che la Commissione Euroea, interpellata sul tema, finge di non saperne niente se non dal 2018.

Titolo dello studio, in inglese: “A Biennal Systematic Test of some Newly-Developed Cloud-Seeding Nucleants, under Orographic Conditions” (documento allegato - vedi link). Tre ricercatori – Alberto Montefinale, Gianna Petriconi [1] (Ricordate la Petriconi?) ed Henry Papee, spiegano che, dal gennaio del 1966 al giugno del 1968, fu condotto un “test sistematico” di sollecitazione delle nuvole sui Colli Prenestini, ad est di Roma. Obiettivo: provocare l’aumento delle precipitazioni mediantedispersione di aerosolin atmosfera.

Riassunto: "Un esperimento sistematico di inseminazione delle nuvole è stato condotto nelle Colline Prenestine, ad est di Roma, nel periodo gennaio 1966 - giugno 1968. L'obiettivo era determinare se l'uso di nuclei giganti di condensazione monodispersi, emettitori di elettroni, e di nuclei giganti di formazione del ghiaccio di AlzSa, entrambi recentemente sviluppati nei nostri laboratori, potrebbero aumentare le precipitazioni su un'area circostante al sito di dispersione dell'aerosol. Il metodo di valutazione prevedeva confronti di precipitazioni cadute durante la settimana successiva all'aerosol di circa 15 kg di particolato, alle precipitazioni raccolte nelle due settimane successive a tale periodo. I risultati mostrano che, nonostante una quantità relativamente piccola di nuclei utilizzati per l'operazione di semina e nonostante un disegno di valutazione dei dati apparentemente svantaggiato, i rapporti normalizzati e cumulati degli eventi di precipitazione, associati a quei periodi di tempo, indicano aumenti significativi durante l'estate e l'autunno e diminuzioni significative durante la stagione invernale, sull'area considerata. NdR".
[1] La Dottoressa Gianna Petriconi fu tra coloro che presentarono un brevetto utile ad impedire la formazione di nubi (vedi articolo QUI). Un brevetto del CNR, ovviamente. E' possibile modificare le condizioni meteorologiche e manipolare i cicli pluviometrici, intervenendo sulle nubi tramite l'impiego di carburanti idonei? La risposta è affermativa. Infatti trattasi di un brevetto risalente al lontano 1973 e nel 1977 assegnato al Consiglio Nazionale per le ricerche (C.N.R.). Nel testo è spiegato in modo approfondito com'è possibile alterare la composizione del combustibile al fine di abbattere l'umidità atmosferica e dissolvere le formazioni nuvolose che potrebbero causare precipitazioni piovose. Ciò è possibile additivando alluminio, magnesio ed altri elementi alcalini che, reagendo con i solfuri di scarto, derivanti dalla combustione, determinano una fine miscela di nanopolveri igroscopiche. E' quindi evidente com'è vantaggiosa ed economica la collaborazione delle compagnie civili, giacché la capillarità delle rotte commerciali permette di intervenire ovunque si intenda distruggere o deviare intere perturbazioni. Cade così ogni fantasiosa spiegazione negazionista, volta a screditare quella che, secondo i media di regime, sarebbe solo una leggenda metropolitana nata dalla sfrenata fantasia di due fantomatici appassionati di bioterrorismo. Curioso, come dicevo, che gli stessi autori del brevetto, poi scrivono un libro proprio su quelle nubi che, ora, grazie a quello stesso brevetto, non esistono più.

In merito alla differenza che esiste tra "Cloud Seeding" e "Hygroscopic Cloud Seeding" LEGGI L'ARTICOLO QUI.

L'esperimento del 1966: A Biennal Systematic Test of some Newly-Developed Cloud-Seeding Nucleants, under Orographic Conditions.


Il Dottor Antonio Raschi (CNR), tra le altre cose cita anche il 1966...

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mercoledì 9 agosto 2023

Riflessioni di una notte di mezza estate

Sono principalmente due gli atteggiamenti radicati nell’opinione pubblica: questi pregiudizi impediscono non solo di analizzare in modo plausibile gli eventi, ma pure di passare dall’indignazione all’azione.

Ci riferiamo all’attesa del “salvatore”, ossia di un uomo “politico” onesto e capace che tolga le castagne dal fuoco al popolo vessato da classi dirigenti depravate oppure ad una guida (un intellettuale, uno scienziato, un uomo di chiesa…) in grado di lottare per la verità e la giustizia in ogni campo; l’altro limite è il dualismo, ossia l’idea che sulla scena interna e globale si combattano due forze, Destra e Sinistra, Occidente (Stati Uniti d’America, Regno Unito, Unione europea con i loro satelliti) e BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa ed alleati).

Per quanto riguarda la tendenza ad una visione dicotomica (buoni contro cattivi nello scacchiere geopolitico), basta ricordare un solo episodio. Un paio di mesi fa, l’aviazione russa centrò (per sbaglio) un deposito militare della N.A.T.O. ubicato in Ucraina: né La Federazione russa rivendicò il successo bellico né gli Stati Uniti denunciarono l’operazione. Tutti zitti e… Mosca. Perché? Perché ai vertici sono tutti d’accordo: persino la Corea del Nord, come la Cina e quasi tutti i governi del mondo, fuorché pochi Stati africani i cui presidenti furono neutralizzati, hanno partecipato alla farsa del patogeno mortale, tutti promuovono l’agenda digitale, la moneta elettronica programmata, la transizione “verde”, il credito sociale, attuano deleterie operazioni di geoingegneria, tutti raccontano la storiella delle missioni lunari e le fandonie sulla stazione spaziale internazionale che esiste solo come set televisivo.

E’ ovvio che una reale conflittualità oppone certi potentati, ma è un dissidio che non investe la cupola (termine non casuale), una discordia che è simile ai feroci litigi che divampano fra i banditi dopo che hanno rapinato una banca. Infatti, perpetrato il crimine, i delinquenti cominciano a scontrarsi per spartirsi il bottino, perché ognuno pretende di avere di più rispetto a quello che si era pattuito, quando si era organizzato il colpo.

Insomma, “Ogni Stato è una dittatura” (Gramsci) e “Non esistono poteri buoni” (De André). Poi, alcune dittature sono un po’ più morbide, ma sono pur sempre tirannidi. Inoltre occorre guardare dietro le quinte: a volte si cita Trump come messia. Trump? E’ un uomo di paglia, controllato dal genero, rampollo di un’influente e ricchissima famiglia di origini… ucraine.

Basti questo: sono analisi già svolte in numerosi altri articoli e presenti pure in “Attacco dal cielo: geoingegneria clandestina ed altri crimini governativi”, testo cui rinviamo per gli approfondimenti.

Vediamo ora il primo aspetto. E’ sintomatico quanto ha coinvolto di recente il Dottor Stefano Montanari e la Dott.ssa Antonietta Gatti che sono stati accusati di aver agito in modo poco limpido nel momento in cui hanno trasformato la loro s.r.l. (con un capitale di circa 900.000 euro) in fondazione, asserendo di essere rimasti privi di liquidità, dopo aver donato tutto, senza precisare che l'ente è intestato ai vari componenti della famiglia Montanari. Sulla vicenda non ci pronunciamo – ognuno si formerà un’opinione usando il discernimento – ma vorremmo solo ribadire che non bisogna mai affidarsi all’eroe di turno. Bisogna ricordare che la disinformazione è tutt’uno con l’”opposizione voluta ed autorizzata dal sistema” (G.C. Argan): a nostro avviso, la galassia del negazionismo non è occupata solo da Federico De Massis alias Task Force Butler, nonostante la sua abnorme mole, e dai depistatori di professione. A loro vanno aggiunti molti “attivisti” e “divulgatori” il cui ruolo è quello di mantenere la “mandria umana” (S. Freixedo) nel recinto, illudendola che sia libera di pascolare dove vuole.

Ora, lo scopo principale di ciascuno di noi deve essere quello di informare in maniera il più possibile oggettiva e corretta, di avvisare gli altri dei pericoli incombenti: se avremo salvato anche una sola vita umana, se avremo risolto un paio di problemi contingenti, ci potremo ritenere soddisfatti, perché le minacce che ci sovrastano sono numerose e gravi ed è impossibile stornarle tutte.

Vogliamo elencarne alcune? Una possibile nuova e coercitiva campagna di “vaccinazione” di massa, la digitalizzazione del denaro, l’innalzamento dei limiti relativi alle emissioni delle antenne del 5G etc., la totale corruzione dell’intero sistema politico nazionale ed internazionale, l’attacco al settore primario attraverso la geoingegneria clandestina (alcune regioni italiane sono afflitte da una siccità micidiale), i disastri ambientali attribuiti al biossido di carbonio, ma provocati dal binomio scie chimiche-campi elettromagnetici, la transizione pseudo-ecologica con il corollario dei Lager da 15 minuti e la mobilità elettrica, i focolai di guerra che potrebbero preludere ad un conflitto di portata planetaria, il disfacimento dell’assetto sociale e dell’etica, la costante contraffazione delle notizie per opera sia dei media ufficiali sia di ampi settori appartenenti alla cosiddetta “controinformazione”…

Poi, se uno è turbato dai ragguagli che si diffondono per far conoscere ed allertare sui temi più diversi, può sempre acquistare un libro sulla legge dell’attrazione, la risonanza, l’intelligenza quantica che crea la realtà e cose del genere. Dunque, dopo aver applicato le efficacissime e miracolose regole contenute in questi saggi, in pochi minuti, con l’intento ed il pensiero positivo, plasmerà “il migliore dei mondi possibili” (Leibniz). Così saremo tutti contenti! Se questi metodi dovessero fallire, non disperiamo: ci restano gli amuleti.

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martedì 1 agosto 2023

Arthur Firstenberg, La tempesta invisibile Storia dell’inquinamento elettrico

Stazioni radio base, wi-fi, 5G… : l'elettromagnetismo ha plasmato il mondo moderno e contemporaneo. Come ha influito, però, sulla nostra salute e sull'ambiente? Negli ultimi 220 anni, la società ha sviluppato la convinzione universale che l'elettricità è "sicura" per gli esseri viventi ed il pianeta. Lo scienziato e giornalista Arthur Firstenberg smentisce questa convinzione, raccontando la storia dell'elettricità in maniera inedita e documentata.

Nel saggio "La tempesta invisibile", Firstenberg ripercorre le vicende legate all'elettricità dal principio del XVII secolo ad oggi, dimostrando che molti problemi ambientali, così come le principali malattie della civiltà industrializzata - patologie cardiache, diabete, tumori etc. - sono connessi all'inquinamento elettromagnetico.

Scheda del libro

Autore: Arthur Firstenberg con introduzione di Pietro Ratto
Titolo: La tempesta invisibile
Editore: Bibliotekha edizioni
Anno di pubblicazione: 2021

Articolo correlato: E’ tutto vero: gli alberi ostacolano il 5G

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