giovedì 16 aprile 2020

L'operazione di Polizia del 23 marzo 2020


Vi racconto come si sono svolti i fatti: il sottoscritto, il 21 marzo, realizza una diretta dal titolo "Byoblu, non mi piaci tu", in risposta a questo video. Il filmato è subito censurato da Facebook. Dopo qualche minuto lo reinserisco, grazie ad un amico che lo aveva scaricato. Il giorno successivo un magistrato ordina una perquisizione ed il sequestro di materiale hardware, tutti gli account di posta elettronica e Google (compreso il cloud), tutti gli account social, tutti i cellulari, router per la connessione ad Internet. Il 23 marzo il PM autorizza la Polizia Postale a forzare la porta blindata, se necessario. Nella stessa giornata tre agenti e l'ispettore capo della Polpost entrano nell'abitazione, ottengono gli accessi ai sistemi, sostituiscono le password di tutti gli account di Google e dei vari Social Network (Facebook, Twitter, YouTube). Appongono il logo della Polizia postale e lasciano aperti i profili ai commenti dei negazionisti e dei vari diffamatori di Stato. L'operazione, che si protrae dalle 14:00 alle 21:00 e che si conclude con il sequestro di materiale informatico di proprietà di Antonio Marcianò (non indagato), scaturisce dalla segnalazione del disinformatore David Aleandro Puente, soggetto che ha fatto carriera, dapprincipio sotto le ali protettive della Casaleggio associati e poi sotto quelle del depistatore, Paolo Attivissimo, nonché del C.I.C.A.P.

La carriera di Puente vede un balzo inaspettato, quando è la stessa ex Presidente della Camera, Laura Boldrini, a presentarlo alla Camera dei deputati come "Fact checker" contro le notizie false. E' un fatto che la segnalazione di Puente ai magistrati imperiesi sortisce immediatamente il risultato desiderato e cioè quello di ottenere la seconda perquisizione in 7 anni presso l'abitazione di chi scrive e fratello. Subito, ovviamente, si scatena la stampa di regime e lo stesso Puente riferisce sulla sua pagina personale Facebook, nonché sul sito Open, diretto dall'illustre Enrico Mentana. Ovviamente i contenuti sono fortemente diffamatori e screditanti. Il 24 marzo il Questore di Imperia, attraverso la sezione anticrimine di Imperia, fa consegnare a domicilio un ammonimento all'indagato, che è accusato di "istigazione a delinquere". Il dispositivo di "restrizione preventiva" si richiama alla legge 159/2011 (legge antiterrorismo), ex articolo 3, commi 1 e 4. Rosario Marcianò è invitato a non esprimersi più sulla Rete sugli argomenti all'origine della perquisizione e del sequestro. In tutta questa sequela di iniziative, l'avvocato d'ufficio, incaricato dalla Procura di Imperia, si rende irreperibile, costringendo chi scrive ad agire in sua difesa per conto proprio. Infatti l'inquisito prepara di proprio pugno l'opposizione al "dispositivo di prevenzione" nonché "l'istanza di dissequestro". Dopodiché cade il silenzio, poiché le Procure sono chiuse per COVID19. La notte del 3 aprile, alle 04:12 ed alle 04:13 sono bloccati i due account Paypal preposti alle donazioni. Le richieste di chiarimenti non sortiscono effeto. Infine entrano in campo i guardiani del cancello, Claudio Messora di Byoblu e Massimo Mazzucco di Luogocomune.net. Quest'ultimo realizza un video dal titolo "Il Ministero della verità" in cui lamenta come gli altri di essere vittima di censura come altri soggetti citati. Mazzucco evita scrupolosamente di citare l'unico divulgatore che ha subìto REALMENTE l'attacco del sistema. Operazione compiuta: i pastori del gregge si autolegittimano, si atteggiano a vittime ed escludono dall'elenco degli investigatori indipendenti proprio colui che davvero costituisce un pericolo per il regime, con il plauso di Puente e gli altri che, nonostante le apparenze, sono d'accordo. Non solo! Puente, pochi giorni dopo questi fatti, viene incluso nella comissione governativa, istituita dal Governo per contrastare le cosiddette "fake news”!.



Il 4 aprile mi chiama (sulla nuova scheda SIM) il Commissariato di Polizia di Sanremo. Un agente che non si è voluto qualificare, mi comunica che ho una notifica da ritirare e mi dà appuntamento per venerdì 10 alle 18:30. Il giorno dell’appuntamento telefona mio fratello, riferendo che io non sto bene e che potranno eseguire la notifica al domicilio. L’operatore dall’altra parte del telefono dice: “La richiamo… devo fare mente locale”. Dopo mezz’ora richiama e sposta l’appuntamento alle 10:30 del 14 aprile 2020. Il martedì mi reco (insieme con mio fratello al Commissariato di Sanremo per ritirare la notifica. All'ingresso le due agenti ci indirizzano verso l'entrata dell'Ufficio stranieri. Una volta lì un agente, intima a mio fratello di allontanarsi, mentre invitano me ad entrare nell’ufficio. A quel punto gli spiego velocemente che il fratello funge da testimone ed assistente legale, come da delega prodotta e da normativa vigente. L'agente si rifiuta di leggere e mi ingiunge di entrare. Decido di allontanarmi, invitando l’operatore a recapitare la notifica al mio domicilio, a tutela dei miei diritti. A questo punto ci avviamo verso l'uscita. Mentre ci accingiamo ad attraversare la strada, sopraggiunge un agente in borghese. Costui mi ingiunge di tornare indietro e mi comunica che potrei essere denunziato per “resistenza a pubblico ufficiale”.


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venerdì 10 aprile 2020

Attacco agli attivisti



"Le cose sono in sella e cavalcano il genere umano" (R.W. Emerson)

Viviamo tempi cruciali ed il termine “cruciali” è un eufemismo. Per quanto riguarda la geoingegneria clandestina, questione che comunque non è scissa dagli altri problemi che affliggono il pianeta e l’umanità, bisogna purtroppo constatare che le attività, nonostante la chiusura di alcuni scali e il decremento dei voli civili, non sono per nulla cessate. Quasi sempre le operazioni avvengono con il favore delle tenebre e sono attualmente affidate per lo più ad aerei militari o a velivoli spacciati per unità impegnate nella fotogrammetria (sic). Osserviamo il cielo al mattino: vi si addensa la solita foschia chimica; malgrado l’alta pressione, non si forma una nuvola che sia una; il colore del firmamento è di un azzurro opaco. Solo, per qualche giorno, durante la quarantena, il tempo ha palesato situazioni naturali, ma poi, non appena l'Aeronautica militare si è organizzata, tutto è tornato all’abnorme “normalità”, a base di umidità ridotta per mezzo di composti igroscopici, siccità, orizzonte velato…

Circa i funesti eventi che contraddistinguono questo periodo, qui ci limitiamo a ricordare che si possono reperire in Rete ottime fonti e valenti divulgatori ai cui contributi ed analisi rinviamo affinché si possa conoscere quanto sta accadendo dietro le quinte e soprattutto che cosa ci riserva il futuro.

Mentre la situazione precipita, proseguono e si intensificano gli attacchi nei confronti degli attivisti. Sono vili aggressioni sferrate dai soliti noti, sgherri al soldo del sistema, persecutori sotto vaghe sembianze di “giornalisti” o esperti del nulla, tutta una combriccola di personaggi tra cui spicca in senso sia letterale sia figurato il nostro amico, Federico de Massis alias Task Force Butler, grosso, grasso e crasso personaggio la cui intelligenza è inversamente proporzionale alla mole. Questi attacchi spesso sfociano in iniziative giudiziarie che non intendiamo commentare. A tale proposito, forse molti non sanno che è possibile agire in giudizio in modo autonomo senza l’assistenza di un avvocato, evitando così di dilapidare ingenti somme in cause che comunque si sa come andranno a finire. Ogni cittadino può, infatti, sia in sede civile sia penale far valere da sé i propri diritti, appellandosi ad una serie di leggi che un giudice è tenuto a rispettare. Dunque, a beneficio di perseguitati politici, di dissidenti, di cronisti investigativi, di cittadini denunciati mentre "passeggiavano", pubblichiamo la normativa riferita a tale opportunità. La si consideri come un vademecum utile per parare i colpi della disinformazione e rintuzzare la proditoria offensiva dell’establishment. Per ora ci si difende, ma, come scrive Manzoni, “Verrà un giorno…”

Di seguito le leggi e le convenzioni internazionali sullodate.

· Legge 848 del 1950 art. 6, comma c che recita: “Ogni persona ha il diritto di difendersi da sé O avere l’assistenza di un difensore di propria scelta e, se non ha i mezzi per ricompensare un difensore, poter essere assistito gratuitamente da un avvocato d’ufficio quando lo esigano gli interessi della giustizia”;

· "Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea" (detta anche Carta di Nizza, perché promulgata a Nizza il 7 dicembre 2000) cui è stato attribuito il medesimo valore giuridico dei Trattati dell'Unione Europea (ovvero dopo che le è stato conferito valore di diritto primario comunitario che prevale sul diritto interno dei paesi membri senza legge di ratifica) in tutta l'Unione Europea a norma dell'articolo 47 comma 2 ultimo periodo, ogni individuo ha la facoltá (potere di fare e non fare) di farsi consigliare, assistere o rappresentare in giudizio O di rappresentarsi in proprio in ogni ordine e grado di giudizio nel rispetto delle leggi vigenti”.

· Patto Internazionale relativo ai Diritti Civili e Politici (firmato a New York nel 1966 e recepito dallo Stato italiano con la legge di ratifica 25 ottobre 1977, N. 881): Articolo 14 comma 3 “Ogni individuo accusato di un reato ha diritto, in posizione di piena eguaglianza, come minimo alle seguenti garanzie: d) ad essere presente al processo ed a difendersi personalmente O mediante un difensore di sua scelta; nel caso sia sprovvisto di un difensore, ad essere informato del suo diritto ad averne uno e, ogni qualvolta l'interesse della giustizia lo esiga, a vedersi assegnato un difensore d'ufficio, a titolo gratuito se egli non dispone di mezzi sufficienti per compensarlo”.

· Art. 6 CEDU Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. “1. Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente ed entro un termine ragionevole da un tribunale indipendente e imparziale, costituito per legge, il quale sia chiamato a pronunciarsi sulle controversie sui suoi diritti e dovere di carattere civile o sulla fondatezza di ogni accusa penale formulata nei suoi confronti. La sentenza deve essere resa pubblicamente, ma l’accesso alla sala d’udienza può essere vietato alla stampa e al pubblico durante tutto o parte del processo nell’interesse della morale, dell’ordine pubblico o della sicurezza nazionale in una società democratica, quando lo esigono gli interessi dei minori o la protezione della vita privata delle parti in causa, o, nella misura giudicata strettamente necessaria dal tribunale, quando in circostanze speciali la pubblicità possa portare pregiudizio agli interessi della giustizia. 2. Ogni persona accusata di un reato è presunta innocente fino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente accertata. 3. In particolare, ogni accusato ha diritto di: a) essere informato, nel più breve tempo possibile, in una lingua a lui comprensibile e in modo dettagliato, della natura e dei motivi dell’accusa formulata a suo carico; b) disporre del tempo e delle facilitazioni necessarie a preparare la sua difesa; c) difendersi personalmente O avere l’assistenza di un difensore di sua scelta e, se non ha i mezzi per retribuire un difensore, poter essere assistito gratuitamente da un avvocato d’ufficio, quando lo esigono gli interessi della giustizia”.

Postilla morfo-semantica. La "o" delle leggi di cui sopra è una congiunzione coordinante disgiuntiva. In morfologia le congiunzioni disgiuntive “o”, “oppure”, “ovvero” uniscono sintatticamente due elementi della proposizione o del periodo, dei quali uno esclude l'altro (aut aut) o si pone in alternativa all'altro (vel vel). Nella logica classica (aristotelica) la congiunzione "o" esprime un’alternativa, sia in senso positivo sia in senso negativo, sì o no. Dunque è chiaro il punto della frase scritta nella legge, ovvero “difendersi personalmente o usufruire dell’ausilio e della consulenza per opera di un difensore di sua scelta”, è e resta una facoltà e, in quanto tale, va rispettata ed applicata.

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