sabato 27 marzo 2021

Corrente del Golfo: mai così debole negli ultimi mille anni

Recenti studi confermano che il complesso meccanismo che trasporta calore attraverso l'Oceano Atlantico si sta indebolendo. Se si somma tale fenomeno alla diminuita attività solare, si comprende che ci stiamo avviando verso una nuova era glaciale e che aumenti di temperatura più o meno repentini, più o meno diffusi, sono di origine artificiale. Vedi alla voce “geoingegneria clandestina”. Una glossa: la situazione descritta nell’articolo, che si deve alla penna di Mario Giuliacci (la radicale revisione linguistica è a cura di Tanker enemy), fu da Alessandro De Angelis e da noi, “profeticamente” annunciata già nel 2010 (vedi articolo). Persino individuammo gli stessi fattori evidenziati ora da prestigiosi atenei.

Se il clima invernale, in Europa, è sensibilmente più mite di quanto non sia nelle regioni del Nord America ubicate alle medesime latitudini, il merito è di quel complesso circuito di correnti oceaniche noto come AMOC (Atlantic Meridional Overturning Circulation) o Nastro Trasportatore del Nord Atlantico. Un enorme fiume di acqua calda, la ben nota Corrente del Golfo, si muove, infatti, dal Golfo del Messico verso Nord Est, in direzione dei mari settentrionali d'Europa dove poi si inabissa, per tornare quindi verso Sud come corrente fredda e profonda. E’ un circuito che si alimenta grazie alle variazioni di salinità, quindi di densità, delle acque marine: l'acqua della Corrente del Golfo, infatti, non si mescola con quella circostante e, a mano a mano che si dirige verso Nord e verso regioni più fredde, parte di essa evapora, rendendo questo fiume d'acqua via via più salato (l'acqua evapora, il sale no). Quando arriva a lambire il Circolo Polare Artico, nei bacini tra l'Islanda e la Scandinavia, è ormai così fredda e salsa da risultare molto più pesante dell'acqua circostante, perché l'acqua salata pesa più di quella dolce: ecco che allora sprofonda e, nel farlo, richiama dietro a sé altra acqua, alimentando di continuo il circuito che porta acqua calda, quindi calore, dal Golfo del Messico fin sul Nord Europa.

E’ un meccanismo che appunto consente di mitigare i rigori dell'inverno in gran parte del nostro continente: i venti gelidi provenienti dalle regioni polari, infatti, soffiando al di sopra di queste acque più calde, tendono ad intiepidirsi. Tutto ciò significa che, come già capitato in alcune occasioni nel lontano passato, un eventuale blocco di questo grande “fiume” oceanico potrebbe rendere all'improvviso il clima europeo assai più freddo, con inverni stretti nella morsa del gelo. Ecco perché uno studio ("Current Atlantic Meridional Overturning Circulation weakest in last millennium") pubblicato a fine febbraio 2021 sulla rivista scientifica “Nature Geoscience” risulta, al tempo stesso, interessante e preoccupante: secondo gli autori della ricerca, mai come negli ultimi 1000 anni l‘AMOC - dunque anche la Corrente del Golfo - era stata così debole come attualmente.

Gli studiosi, provenienti dalla Maynooth University, Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK) e dalla University College London, hanno analizzato i dati raccolti nel corso di numerosi precedenti indagini, per ricostruire l'intensità del Nastro Trasportatore dal V secolo d.C. fino ai giorni nostri, giungendo alla conclusione che è in atto un celere affievolimento di questo complesso circuito di correnti oceaniche. In particolare, in base a quanto emerso dalla loro analisi, dopo un lungo periodo caratterizzato da una sua sostanziale stabilità, l’AMOC avrebbe cominciato a indebolirsi nel corso del XIX secolo, ma è soprattutto a partire dalla metà del XX secolo, quindi dagli anni '50 del XX secolo, che avrebbe mostrato un veloce declino, fino a giungere alla situazione attuale.

Dobbiamo perciò attenderci un cambiamento del clima invernale, con gelo estremo e frequenti bufere di neve anche in Italia?! Un’altra indagine ("Deep-water circulation changes lead North Atlantic climate during deglaciation"), condotto da ricercatori della Columbia University e del Norvegian Research Center, pubblicato nella primavera del 2019 sulla rivista scientifica “Nature Communications”, suggerisce che l’affievolimento del Nastro Trasportatore di solito precede di circa 400 anni il suo blocco totale e il conseguente brusco raffreddamento della regione. Poiché il fenomeno di indebolimento pare in atto da ormai quasi 200 anni, ci rimarrebbero ancora più o meno due secoli, prima di un brusco cambiamento dei nostri inverni.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 23 marzo 2021

Ritratto dell’attivista, ossia del dissidente (terza parte)

E’ più facile ingannare le persone che convincerle che sono state ingannate. (M. Twain)

Purtroppo l’uomo medio non riesce neanche ad afferrare concetti semplici, figuriamoci se è in grado di accostarsi a questioni mediche e scientifiche. Ad esempio, la massa non si orienta con argomenti come il contagio, l’insorgenza di malattie, le cure, limitandosi a ripetere i luoghi comuni della “medicina” ufficiale. Spesso ci si chiede: “Perché l’influenza si diffonde soprattutto nei mesi invernali?” In primo luogo, gli sbalzi di temperatura possono mettere a dura prova l’organismo, quindi renderlo più vulnerabile a certe sindromi. Inoltre, a proposito della trasmissione di certe patologie “infettive”, bisogna considerare anche il fenomeno della risonanza: la frequenza di un virus alias esosoma o di un altro patogeno può entrare in risonanza con quella di un virus alias esosoma di un'altra persona. La Fisica della risonanza è una branca della scienza misconosciuta. Una cellula, tra cui lo stesso DNA, si sintonizza, come hanno dimostrato vari esperimenti, con un’altra cellula, anche se sono entrambe perfettamente schermate pure contro i campi elettromagnetici. Significa che esse misteriosamente interagiscono a distanza, senza entrare in contatto fisico, per “simpatia” direbbe un esoterista o grazie ad una specie di entanglement, per usare un termine tipico della fisica quantistica. Che cos’è il contagio, se non un contatto? Ma se non avviene il contatto-contagio, perché e come ci si ammala? Ci si ammala forse per “simpatia” che è letteralmente “patire insieme”, in modo sincrono.

Anche l’autosuggestione ha il suo ruolo e l’autosuggestione è un entanglement psicologico. Ciò spiega perché, nelle famose epidemie del passato, alcuni non si ammalavano, anche se accudivano e toccavano gli infermi e, al contrario, certi, pur prendendo tutte le precauzioni del caso, tra cui la quarantena e la distanza dai “contagiati”, risultavano infetti. Le vere cause delle pandemie antiche, medievali e moderne restano ignote, mentre quelle contemporanee si sono conclamate e si conclamano sempre a seguito di crociate finalizzate a "vaccinare" o per la somministrazione di farmaci che deprimono il sistema immunitario, ad esempio la polio, l'AIDS, l'ebola…

Fra i credenti nel Covid (è una fede simile, tutto sommato, al credo nelle scie di condensazione) si annoverano anche molti laureati, persino in discipline scientifiche: si vede che essere capaci a risolvere equazioni, comprendere sistemi e matrici, destreggiarsi con la trigonometria etc. non sono indizi di intelligenza. Dev’essere così: sono solo abilità tecnico-mnemoniche. Diversamente, come giustificare la facilità con cui il sistema è riuscito ad indottrinare ed inebetire miliardi di terricoli con la farsa della falsa pandemia? Schopenauer ritiene che il vero genio non palesi attitudine per la Matematica; forse il filosofo tedesco non era, ancora una volta, lontano dal vero.

Pare anzi che dimostrare competenze logico-deduttive sia un requisito per essere più agevolmente plagiati; di converso gli intuitivi, gli artisti, gli eccentrici sono in genere restii ai condizionamenti della propaganda. Dovremmo dunque concludere che l’intelligenza dialettica non è intelligenza, ossia in senso letterale “vista interna, percezione oltre le apparenze”? Può darsi, ma allora che nome attribuirle? Possiamo considerarla, visto che non è un antidoto al controllo mentale, una forma di perspicace stoltezza? Con gli ossimori non andiamo molto lontano, perché ci si impegola in contraddizioni, sebbene tale approdo sia un’ulteriore prova che la “realtà”, da qualsiasi angolazione la si osservi, lascia trasparire la sua essenza antinomica. Esiste allora la stupidità, contrapposta all’intelligenza, mentre, in una zona di penombra, si situa un quid che non sappiamo né di preciso che cosa sia né come denominare.

Consideriamo che l’intelligenza non è bastevole per capire come funziona il mondo, perché sarebbe necessaria anche la sapienza. Forse essere versati in Matematica non vuol dire essere intelligenti, dacché l’Aritmetica e la Geometria o sono filosofie sui generis oppure strumenti per dominare la natura, come insegna diabolicamente Bacon. Nel primo caso sono teoriche; nel secondo mefistofeliche. Che la scienza e la sua propaggine, la tecnologia, siano aberrazioni rispetto alla natura è assodato. Alcuni studiosi sostengono che i popoli che vivono o vivevano in armonia con l’ambiente, nel complesso, felici ed in salute, come gli Aborigeni australiani, non palesano o non palesavano alcun interesse per la téchne. Essa è l’anticamera dell’inferno.

Ovviamente presupposto della tecnologia è una forma mentis scientifica, razionale, quella che Nietzsche disprezza in sommo grado e vede incarnata in Socrate, simbolo di un sapere calcolatore. E’ un tipo di sapere da condannare per almeno due ragioni: è freddo, cinico, svirilizzante, giacché irrigidisce una realtà che è energia, thymòs, spirito dionisiaco, inoltre, pur del tutto estraneo all’essenza delle cose che sono libere ed irrazionali, il pensiero socratico assurge, anzi pretende di assurgere ad unico e legittimo schema gnoseologico, emarginando ogni altro tipo di conoscenza, dall’intuizione artistica al mito, dalla magia alle esperienze sciamaniche. Se questo ragionamento è corretto, dobbiamo concludere – e sia pure una conclusione provvisoria – che l’intelligenza logica, quella che culmina nella feroce supremazia sull’ambiente e sulle classi subalterne per opera di una casta formata da tecnocrati, non è intelligenza, bensì ideologia castrante.

Leggi qui la seconda parte.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 4 marzo 2021

Geoingegneria clandestina di marzo in piena attività

Anche oggi le attività di geoingegneria clandestina si rivelano massicce e parossistiche. Esse sono caratterizzate da una barriera formata da composti igroscopici. E' una specie di muraglia posta tra Spagna e Portogallo ed atta a bloccare la perturbazione in arrivo dall'Atlantico. Ieri le operazioni si sono pesantemente concentrate sul Centro Europa nonché sull'Italia Settentrionale, preparando l'atmosfera in modo tale da assorbire l'umidità relativa residua e predisponendo l'area al fine di diminuire l'intensità delle precipitazioni piovose, previste per i prossimi giorni e che, probabilmente, saranno notevolmente ridimensionate. Tutto ciò si manifesta con un cielo dalla preponderante colorazione bianchiccia nonché nel'assenza totale di nubi da bel tempo, nonostante l'alta pressione e le temperature in rialzo. La satellitare riportata mostra la situazione nelle prime ore di questa giornata.

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