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giovedì 13 ottobre 2016

“Overcast”: indagine sulla geoingegneria clandestina o disinformazione?



Si intitola “Overcast” il “documentario” realizzato dall’elvetico Matthias Hancke. Con il presente articolo anticipiamo le domande di molti lettori ed attivisti circa questa produzione che dovrebbe inserirsi nel solco delle investigazioni inerenti la geoingegneria. Il condizionale è d’obbligo, perché “Overcast” non si sa che cosa sia, non essendo né carne né pesce, ma appunto un coacervo di informazioni farraginose, in stile “Warology”, un prodotto altrettanto confuso quanto pretenzioso.

“Overcast” è, pero, soprattutto disinformazione, una disinformazione sottile e viscida, molto più pericolosa del proselitismo negazionista. Presentato come un’indagine sui cirri (sic) creati dalle scie degli aerei e sulle conseguenze che tali formazioni nuvolose artificiali hanno sul clima e sull’ambiente, il guazzabuglio di Hancke è un ritorno alla preistoria della ricerca, come se avessero senso ancora oggi - dopo decenni di letali operazioni di biogeoingegneria clandestina (alias scie chimiche, in inglese chemtrails) e malgrado centinaia di studi scientifici - toni dubitativi ed interrogativi su un crimine governativo oggi completamente sviscerato nelle finalità e nel modus operandi. Con “Overcast” l’orologio della Scienza non si ferma, ma torna indietro, infine le lancette si inceppano per tentennare senza sosta.

E’ una questione in primo luogo lessicale: ha ragione, tra gli altri, l’attivista Patrick Roddie di Stopsprayingus, quando afferma: “Contrariamente a quanto sostiene la propaganda governativa, il termine ‘chemtrails’ che è una crasi di chemical trails, è spesso usato dall’aeronautica civile e militare, dalla N.A.S.A. e dai meteorologi per indicare un’emissione NON costituita da vapore acqueo e generata da un motore di un velivolo o di un razzo. Per questa ragione il vocabolo ‘chemtrails’ (di origine militare, n.d.r.) dovrebbe rimanere nel linguaggio comune ed in quello tecnico fra gli studiosi e gli osservatori del fenomeno. I tentativi di sostituire sempre e comunque il lessema ‘chemtrails’ con ‘geoingegneria’ denota il fine di annullare una parola ormai diffusa e consolidata per evocare un nebuloso àmbito che può o non può contenere riferimenti alle emissioni dei velivoli. Ad esempio, l’ampliamento del Canale di Panama può essere annoverato tra le attività di geoingegneria, pur non essendo relativo al deliberato inquinamento aereo”.

Che cosa pensare di “Overcast” che in modo codardo non osa neppure alludere alla goeingegneria clandestina, preferendo dare abnorme spazio ad un creatore di videogiochi come Mick West, riciclatosi come occultatore, e ad altri figuri simili, tutti affiliati alla Chiesa negazionista?



Il prodotto è una polpetta avvelenata, perché rivolgendosi a coloro che incredibilmente non hanno ancora le idee chiare, li porta verso conclusioni fumose, precarie, depistanti, con la scusa di voler decidere se le tracce nel cielo sono innocue oppure no.

Hancke alla fine si pone una sola domanda: i cieli “velati” dal continuo passaggio di aerei sono una realtà su cui si deve gettare una luce oppure tutto è già stato spiegato dagli enti ufficiali e dai disinformatori-diffamatori, spacciati per specialisti? E’ una domanda obsoleta e ridicola, da perfetti idioti. Rimaniamo in Svizzera: la scienziata esperta in Fisica dell’atmosfera Ulrike Lohmann, ha stabilito, senza tema di smentita, che i carburanti aeronautici contengono metalli pesanti e no, carbonato di calcio, gli ingredienti tipici delle scie tossiche! Altro che scie di condensazione persistenti! (sic).

Come nel caso del già citato “Warology”, anche in questo la regia, il montaggio e la fotografia sono accattivanti, ma i contenuti e gli scopi sono per lo meno ambigui, peculiari di chi dà un colpo al cerchio ed uno alla botte. Di gran lunga superiori sono i documentari realizzati negli Stati Uniti da Michael Murphy nonché – lo scriviamo senza iattanza – “Scie chimiche: la guerra segreta”, fino ad oggi una pietra miliare nella denuncia del genocidio ed ecocidio globale, uno spaccato importante ed incisivo del tema, nonostante, per motivi di durata, non affronti tutti gli addentellati del problema. E' un documentario che è stato tradotto in Inglese, francese, spagnolo, slovacco, ceco ed in ebraico.

Insomma “Overcast” sta all’informazione indipendente e seria come un gioiello di bigiotteria sta ad uno vero. Sbarazziamoci di questa immondizia: un albo con le avventure di Nonna Papera è più serio ed istruttivo.


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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 3 maggio 2016

Dispositivi installati appositamente sui velivoli commerciali per diffondere composti chimici addizionati ai gas incombusti dei motori



Aerei olografici? Scie di condensazione? Non diciamo corbellerie!

Oltre ai patetici “argomenti” dei negazionisti con la loro ossessiva “reductio ad condensationem” (si perdoni il latino maccheronico), a volte ci si trova a dover fronteggiare inconsistenti elucubrazioni a proposito di presunti aerei olografici, considerati tali perché offuscati dalla nebbia chimica (e velenosa) dai velivoli stessi prodotta ed anche per la scarsa qualità dell'ottica usata per le riprese. Sono filmati realizzati in bassa risoluzione, impiegando strumenti con zoom digitale. Ciò crea degli artefatti che possono trarre in inganno.

Nella fotografia vediamo i dispositivi di aerosol (posti sul piano di coda inferiore) installati su un velivolo passeggeri della Egyptair (777-800). Bisogna comunque osservare che questi apparati sono obsoleti. Infatti sono stati sostituiti (su altri velivoli) da una singola pinna, posta nella stessa area del velivolo, ma in zona centrale, così da far sembrare (a distanza di qualche migliaio di metri) che lo spruzzo provenga dall'A.P.U. (Auxiliary Power Unit). A tal proposito, si leggano gli articoli indicati qui e qui.



Dispositivi di aerosol “gondola motore” e false contrails

Nel paragrafo precedente abbiamo descritto i dispositivi di aerosol predisposti sui velivoli commerciali per disperdere (presumibilmente) elementi biologici sui centri abitati. Ora, invece, affrontiamo la questione dei sistemi di irrorazione atti a simulare le fantomatiche scie di condensazione. Li vedete in foto, mentre potrete verificare, sia in questi scatti sia in mille altri, che le scie emesse da ogni singolo motore sono spesso due o anche tre. Ciò, se si trattasse di vere "contrails", sarebbe impossibile! Il fatto che si vedano due o più fonti, che poi generano una singola traccia, dipende esclusivamente dalla presenza dei dispositivi che vedete in dettaglio. Si tratta di cannelli che il nostro insider ci ha confermato essere installati al solo scopo di aggiungere prodotti chimici che, miscelandosi con i gas incombusti dei carburanti speciali, producono poi il risultato che tutti vediamo: la distruzione della nuvolosità naturale e la sua sostituzione con uno strato tossico (le "innocue velature" dei servizi meteorologici...) atto a facilitare le comunicazioni radar-satellitari e ad impedire la formazione di nubi imbrifere. Come è palese, se vorrete controllare voi stessi, i valori di UR (umidità relativa) crollano in presenza di scie chimiche di tipo persistente, il che è in netta contraddizione, com'è ovvio, con la spiegazione ufficiale che vede l’equazione "maggiore umidità" = più scie persistenti. Insomma... Non fatevi beffare dai CRIMINALI e dai NEGAZIONISTI che tentano di arrabattare giustificazioni di ogni genere, pur di sminuire la questione e di negare l'esistenza di questo genocidio.



Articolo correlato: Sostituzione


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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 17 settembre 2014

Un documento del 1975, redatto dalla F.A.A. e dal N.O.A.A., dimostra che le "contrails" persistenti non esistono

Scie di condensazione: un falso problema usato come copertura per le attività di geoingegneria clandestina



E' il 1975, allorquando la F.A.A. (Federal Aviation Administration) ed il N.O.A.A. (National Oceanic and Atmospheric Administration) pubblicano un corposo documento (219 pagine), indirizzato a piloti e personale addetto alle operazioni aeree, nel quale sono enucleati, con dovizia di particolari, tutti gli aspetti legati alla fisica dell'atmosfera in relazione al volo. Il tomo è intitolato "Aviation weather - For pilots and fligth operation personnel". A pagina 143 del volume cartaceo di cui è stata eseguita la scansione elettronica (153 sul PDF), troviamo la sezione dedicata alle scie di condensazione e qui è spiegata l'esatta genesi delle "contrails". Infatti leggiamo:

A condensation trail, popolarly contracted to "contrail", is generally defined as a cloud-like streamer wich frequently is generated in the wake of aircraft flying in clear, cold, humid air [...].

Pur ribadendo che le scie di condensazione sono un fenomeno raro (al contrario di quanto affermato nel manuale), in quanto ad alta quota l'aria è sempre molto secca, è opportuno evidenziare questa parte della frase sopra riportata e cioè "in clear, cold, humid air" e cioè in un'atmosfera pulita, fredda ed umida. Sappiamo, invece, che i negazionisti blaterano di scie di condensazione che si possono formare anche in un'atmosfera priva di umidità. Anzi! Il mantra dei disinformatori è il seguente: "I parametri fisici per la formazione delle scie di condensa sono un'invenzione di Tanker Enemy. Le contrails si formano anche con UR uguale a zero, poiché l'acqua sufficiente alla loro formazione è apportata dai motori".

Proseguiamo, però, con la lettura della sezione riguardante le contrails e concentriamoci sulla parte fondamentale dello scritto.

EXAUST CONTRAILS - The exaust contrails is formed by the addition to the atmosphere of sufficient water wapor from aircraft exaust gases to cause saturation or supersaturation of the air. Since that heat is also added to the atmosphere in spite of the added heat. There is evidence to support the idea that the nuclei which are necessary for condensantion or sublimation may also be donated to the atmosphere in the exaust gases of aircraft engines, further aiding contrail formation. These are relatively large. Recent experiments, however, have revealed that visible exaust contrails may be prevented by adding very minute nuclei material (dust, for example) to the exaust. Condensation and sublimmation on these smaller nuclei result in contrail particles to small to be visible".



In estrema sintesi si legge che "le scie di condensazione si formano solo se il vapore acqueo aggiunto dai gas incombusti è sufficiente a saturare o sovrassaturare la porzione di atmosfera con la quale vengono a contatto, in aggiunta alla presenza di particolato sufficientemente grande". Inoltre, ed è qui la parte di rilievo, gli autori affermano che "recenti esperimenti hanno evidenziato che per prevenire la formazione di scie di condensazione visibili è sufficiente far sì che il particolato prodotto dai gas incombusti sia molto piccolo ('...very minute nuclei material'). E prosegue: "Ciò porta alla formazione di una scia di condensa composta da nuclei di condensazione troppo piccoli affinché la scia possa risultare visibile" ("Condensation and sublimmation on these smaller nuclei result in contrail particles to small to be visible").

E' chiaro quindi che, non solo le contrails sono, almeno dal 1975, un problema risolto, a differenza di quanto mendacemente asserisce la N.A.S.A., ma, soprattutto, il documento in questione sottolinea che per la fisica dell'atmosfera le scie di condensazione persistenti e che si estendono sino a coprire vaste porzioni di cielo, non esistono. Sono un non-senso. Esse sono solo il prodotto della bieca propaganda volta a giustificare la presenza, nei cieli del mondo, di coperture del tutto artificiali, scientificamente volute e che non hanno alcuna attinenza con i fenomeni della sublimazione e della condensazione.


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martedì 2 agosto 2011

Contrails aerodinamiche? No. Un brevetto spiega perché

Quante volte disinformatori di mestiere come Paolo Attivissimo e la sua nutrita schiera di scagnozzi vi hanno spiegato, con tono saccente, che le scie provenienti dai profili alari non sono "chemtrails", ma innocue scie di condensazione alari? Quanti loro interventi, articoli e video miravano a tranquillizzare il fruitore meno attento della Rete con giustificazioni al limite del ridicolo? Ebbene, noi abbiamo spiegato mille volte, dati alla mano, che essi mentono, ma con il reperimento di questo brevetto, datato 1 novembre 1983, possiamo scrivere la parola fine alle menzogne dei servi di regime, ponendo una definitiva pietra tombale sulla disinformazione istituzionalizzata imperante. Infatti il brevetto n° 4.412.654 riguarda un apparato che permette di disperdere liquidi in forma di fine aerosol proprio dai bordi delle ali e senza che il sistema di irrorazione sia visibile dall'esterno, in quanto nascosto in una zona libera del profilo alare, terminante con una sottile feritoia.



Breve descrizione del brevetto

"Un dispositivo irroratore in grado di nebulizzare ed il metodo di irrorazione aerea comportano l'uso di un apparato che presenta una fessura del bordo di uscita in modo da sfruttare una zona libera all'interno dell'ala e nella quale viene convogliato il liquido da diffondere. Il liquido scorre da una sorgente attraverso una serie di fori di piccolo diametro con un finale di scarico disposto in una parte a monte del bordo d'uscita. Il liquido, rilasciato sotto forma di goccioline (aerosol), ha un caratteristico flusso laminare. Le goccioline passano dalla fessura sul bordo d'uscita della struttura per trasformarsi in un flusso".

L’invenzione esclusiva ha ottenuto il sostegno del Governo statunitense, anche se ufficialmente la sua applicazione si riferisce al settore dell'agricoltura.

Dunque ormai è chiaro il metodo usato per le attività di aerosol durante le quali si osservano velivoli generare dense scie provenienti dai bordi alari. Di conseguenza cadono miseramente certe giustificazioni descritte nei forum, nei canali video, nei blog di disinformazione di cui è zeppa la Rete. Vortici alari o contrails aerodinamiche? No! Operazioni aeree chimico-biologiche compiute in modo deliberato sui centri abitati e sulle aree coltivate.



Il brevetto n. 4.412.654 (November, 1, 1983) - "Laminar Microjet atomizer and method of aerial spraying of liquids" è visionabile da questo link.



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domenica 11 luglio 2010

Le scie di condensazione secondo Wikipedia Italia, ovvero secondo il C.I.C.A.P.

"[...] La condensa è un fenomeno naturale collegato all’evaporazione dell’acqua presente nell’aria. A temperature elevate, l’aria assorbe il vapore acqueo fino alla saturazione ed aumenta il suo volume. Raffreddandosi, l’aria espelle il vapore che, a contatto con una superficie più fredda, si condensa trasformandosi in gocce d’acqua. [...] Un metro cubo d’aria, ad esempio, può contenere, alla temperatura di zero gradi ed al livello del mare, un massimo di quattro grammi di acqua. Alla temperatura di venti gradi ne contiene quindici".

"[...] L’aria che ci circonda è costituita da una certa quantità di vapore acqueo che si forma a causa dell’evaporazione dell’acqua. L’aria assorbe vapore acqueo, soprattutto a temperature elevate, che ne fa aumentare il suo volume e anche il suo peso specifico. Si ha dunque una “umidità relativa” alta, che sarebbe la percentuale di vapore d’acqua contenuto nell’aria. Raffreddandosi l’aria riprende il suo volume originale ed il vapore in essa contenuto viene espulso; qualora il raffreddamento sia molto rapido, come può esserlo l’impatto contro una superficie più fredda, si condensa trasformandosi in gocce d’acqua [...]".

"[...] La condensa sulla superficie del vetro interno all'abitazione è un fenomeno che avviene ogni qualvolta la temperatura di tale faccia interna del vetro scende sino alla cosiddetta temperatura di rugiada. Tanto maggiore risulta la percentuale dell'umidità relativa dell'aria, tanto più elevata dovrà essere la temperatura superficiale del vetro affinché non si verifichi il fenomeno di condensazione [...]".

Abbiamo riportato alcuni testi che spiegano il fenomeno della condensazione in un contesto che non implica in alcun modo il fenomeno delle scie di condensazione prodotte da aerei. Ciò per evidenziare come il parametro "umidità relativa" sia centrale ed ineludibile nei documenti non corrotti dalla disinformazione. Inoltre, in una delle concise e chiare descrizioni sopra esposte, si evince come l'umidità diminuisca progressivamente in concomitanza con il decremento della temperatura.

Eppure, in questi ultimi mesi, la fisica è cambiata e questo grazie agli "studi" del C.I.C.A.P. e dei suoi "scienziati di livello eccelso". Così ora troviamo, su Wikipedia [ QUI ], alla voce "Scie di condensazione", il seguente squinternato testo:

"Scie di gas di scarico - Dovute al rapido raffreddamento dei gas di scappamento dei motori (sic!), i quali immettono nell'atmosfera, già molto umida [1] (sic!), una quantità di vapore acqueo e nuclei di condensazione sufficienti a provocare il fenomeno (sic!). La temperatura dell'aria più favorevole è quella compresa fra i −25 °C ed i −40 °C (sic!). Esse sono le più persistenti. Ma gli studi (sic!) mostrano come scie di condensazione possono formarsi anche ad umidità relative pari allo 0% (sic!) a patto che la temperatura sia sufficientemente bassa".

Nel lemma non viene considerato (volutamente) il valore di umidità relativa (almeno il 60%) ed inoltre si confonde (volutamente) il fenomeno definito "trecce di Berenice" (vortici sui profili alari) con il fenomeno della condensa, che è tutt'altra cosa. Inoltre la persistenza delle scie, sebbene venga data per scontata, è invece praticamente impossibile, checché ne dica la N.A.S.A., in quanto, affinché essa possa sussistere, si devono riscontrare valori di umidità relativa superiori al 150%, quando, al contrario, dalle quote superiori agli 8.000 metri, l'umidità scende progressivamente e non è quasi mai superiore al 7/12 % e, più spesso, è, invece, prossima allo 0%. In definitiva le scie di condensazione sono una mistificazione. La percentuale della loro formazione è infatti inferiore al 3%. E' un fenomeno talmente raro che la parola "contrail", come già scritto in altre occasioni, fu coniata solo nel 1947.

E' facile concludere come lo scartafaccio di Wikipedia sia, a tutti gli effetti, per chi conosce anche solo superficialmente le basi della fisica, una penosa arrampicata sugli specchi, ma è ancor più scandaloso che tali affermazioni vengano spacciate per il risultato di "studi scientifici" (Quali? condotti da chi?), quando tali asserzioni sono solo il frutto di menzogne elargite a piene mani su una pagina di un'"enciclopedia" controllata, in alcune sue sezioni, da esponenti del C.I.C.A.P., come nel caso della pagina dedicata alle scie chimiche, opportunamente bloccata e modificabile solo dai soliti noti.

Siamo di fronte ad una contraffazione perpetrata da un manipolo di individui che, di volta in volta, adattano le leggi della fisica alle loro esigenze di disinformazione e sfruttano l'immeritata autorevolezza di Wikipedia per i loro biechi scopi.

Nella pagina in questione sono inserite tre fotografie: una che mostrerebbe dei bombardieri B-17 nel 1943, una che inquadra un Boeing 747 con le sue... "scie di condensa" ed una terza foto di scie chimiche, scattata il 26 gennaio 2001 da un certo non disinteressato Louis Nguyen della N.A.S.A. e definite, sul sito in oggetto, "scie di condensa".

A N.A.S.A. photograph of aircraft contrails, taken from I-95 in northern Virginia, January 26, 2001 by NASA scientist Louis Nguyen.
Retrieved from [http://www-pm.larc.nasa.gov/sass/sfc.contrail.1.26.01.JPG]

"Louis Nguyen, Norfolk, VA - Louis Nguyen is a research computer engineer at N.A.S.A. Langley Research Center in Hampton, Virginia. He is a satellite expert and works with operational weather and research satellites and derives real-time cloud properties for weather applications and climate studies. He develops interactive scientific web-based applications. He is a pioneer in satellite calibration and conducts research in aircraft icing and contrails".

L'analisi della foto dei B-17 [ QUI ], una volta processata, rivela essere stata realizzata con il noto programma di grafica Photoshop (e non è l'unica!), come evidenziato da questo file log. In sintesi dal tool da noi impiegato, per evidenziare eventuali manomissioni dell'immagine, si ottengono i seguenti dati:

NOTE: Photoshop IRB detected
Based on the analysis of compression characteristics and EXIF metadata:
ASSESSMENT: Class 1 - Image is processed/edited
Appears to be new signature for Photoshop.


Nello scatto in cui si spaccia una "Scia di condensazione di un 747 della JAL" [ QUI ] , si nota un dettaglio che spesso ricorre nell'analisi fotografica di aerei chimici [ QUI un altro esempio ]. Se si osserva con attenzione, si noterà che le scie, solo apparentemente provenienti dagli scarichi dei motori dell'ala sinistra del Boeing 747, si incrociano sino a scambiarsi di posizione: la scia più vicino alla fusoliera si allontana verso l'esterno e viceversa si verifica con la scia più esterna, formando una X. Ciò dimostra come le scie provengano in realtà da appositi irroratori installati sulla direttrice dei turbofan, ma visibilmente disallineati. Se così non fosse e cioè se davvero quelle che vediamo fossero contrails, dovremmo ipotizzare che i due motori sono fuori asse, ma ciò, in tutta onestà, non è assolutamente possibile!

A questo punto, appare chiaro che la pagina di Wikipedia dedicata alle scie di condensazione è un disperato falso da capo a piedi, ma non fermiamoci qui. Andiamo oltre e sfatiamo un altro "cavallo di battaglia" della disinformazione. All'uopo, dobbiamo compiere un passo indietro e precisamente nel 2006. In quel periodo era dato per scontato, anche da chi nega il fenomeno delle scie chimiche, che per la formazione delle contrails era comunque necessario volare al di sopra degli 8.000 metri (ora i ciarlatani affermano che le scie di condensa si possono formare anche a quota zero) ed incontrare un certo quantitativo di umidità relativa in atmosfera. Al limite, si discuteva sul fenomeno della persistenza, fenomeno che, teoricamente, può occorrere solo in caso di percentuali molto elevate di umidità relativa (+150%), con la cosiddetta sovrassaturazione, che era e dovrebbe ancora essere un parametro fondamentale. Invece no. Le attuali dissertazioni della cricca disinformativa citano la persistenza delle "contrails" in modo generico e senza precisare che essa si può verificare solo in fantascientifici casi di sovrassaturazione. Infatti, come già evidenziato innumerevoli volte, abbiamo chiarito che, ad elevate altitudini, l'umidità relativa precipita a valori prossimi allo zero.

Nei testi ad introduzione dell'articolo, abbiamo visto che la condensa non può verificarsi con valori di umidità bassi o inesistenti. Eppure su Wikipedia Italia leggiamo: "Ma gli studi mostrano come scie di condensazione possono formarsi anche ad umidità relative pari allo 0% a patto che la temperatura sia sufficientemente bassa".

A quali studi ci si riferisce e chi sarebbero gli autorevoli scienziati che propalano un'eresia del genere? Qualche nome al di sopra di ogni sospetto? Qualcuno ci spieghi come sia possibile la sublimazione del vapore acqueo se questo è assente!

"Condensazione in liquido o in solido - La condensazione di un vapore può generare o un liquido o un solido, a seconda della temperatura del vapore. Se essa è maggiore di 0°C, il vapore condensa in acqua (condensazione vera e propria) formando nebbia o rugiada; se, invece, la temperatura è minore di 0°C, il vapore ghiaccia subito formando brina senza passare dalla fase liquida, ma trasformandosi direttamente da gas in solido (sublimazione o brinazione)".

I B-17 del Secondo conflitto potevano operare a pieno carico e senza pressurizzazione, a quote elevate e quindi con temperature bassissime? Pare di no.

"Allo scoppio della seconda guerra mondiale, il Douglas DB1 si dimostrò troppo poco potente, mentre il modello 299 ulteriormente sviluppato e rinominato YB17 era molto più potente e poteva volare ad una quota molto maggiore, ma l'American Army Air Corps ne possedeva solo 30. Nel 1941 20 B-17 furono spediti in Gran Bretagna, ma non dimostrarono grandi doti: il primo in volo sul Regno Unito precipitò: durante la prima missione, le mitragliatrici si ghiacciarono e le bombe furono sganciate fuori obiettivo. Per ovviare a questi problemi i Britannici aumentarono la corazza e l'armamento, riducendo la quota operativa. Il B-17 fu usato in tutti i teatri operativi della Seconda guerra mondiale. La prima operazione è dell'agosto 1942. In seguito, venne impiegato principalmente per bombardamenti diurni di precisione [a quote vicine ai 4.000 metri - n.d.r.] su fabbriche e raffinerie dall'U.S.A.F., mentre la R.A.F. si occupava di quelli notturni".

Per trovarsi sempre dalla parte della ragione, i disinformatori ora asseriscono che l'umidità necessaria (e che chiaramente non si trova ad alte quote) viene interamente prodotta dai turbofan di ultima generazione. E' possibile? Un nostro amico e collaboratore ha voluto approfondire la questione ed ha appurato, attraverso elaborati calcoli, che la produzione di vapore acqueo di un moderno motore a reazione è del tutto insignificante e tale quindi da non permettere assolutamente la formazione di scie di condensazione (di nessun tipo) per il solo apporto di umidità dai motori. Lo studio verrà pubblicato appena possibile.

Concludiamo con una doverosa precisazione.

La pubblicazione di questo articolo ha un'unica motivazione: impedire la progressiva riscrittura della storia e delle leggi della fisica. Impedire il lavaggio del cervello per opera di fazioni evidentemente interessate ad affossare la verità ed occultare quanto sta impunemente avvenendo nei nostri devastati cieli.


[1] A quote superiori agli 8.000 metri, ovvero alle altitudini di volo degli aerei commerciali, l'umidità relativa è sovente prossima allo 0%.






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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 26 giugno 2010

Il caso "Memphis Belle": un altro falso di contrailscience.com

Il cavallo di battaglia della schiera di disinformatori al seguito di Paolo Attivissimo e gestiti da C.I.C.A.P. e servizi segreti, viene spesso rappresentato da questo spezzone di filmato. Si tratta del documentario intitolato: "The Memphis Belle: a story of a flying fortress". Il filmato risale al 1944. Al quindicesimo minuto circa vengono mostrate quelle che, ad un occhio non attento, paiono davvero essere scie di condensazione (contrails) ed infatti anche nel film vengono definite tali. Non a caso, il "documento storico" viene mostrato da un certo epoxynous, curatore del sito Web di disinformazione "Contrailscience.com", già noto per aver falsificato diversi lavori, tra i quali due testi dedicati ai fenomeni atmosferici.

Non sappiamo se anche il documentario in esame sia una manipolazione ben fatta, ma volendo ammettere che non si tratti di un falso, appare subito evidente un particolare importante: le "scie di condensa" si sviluppano immediatamente vicino agli scarichi dei motori. Inoltre non sembra che alcune scie vengano prodotte dagli scarichi dei motori a scoppio delle fortezze volanti, ma da altri apparati adiacenti (ugelli?).



Vediamo che cosa scrive Gianni Comoretto, famigerato negazionista delle scie chimiche e componente del C.I.C.A.P. (sono stati volutamente lasciati gli errori grammaticali):

[...] "Nel caso delle normali scie di condensa, cioè vapore degli scarichi che condensa in aghi di ghiaccio, la scia si forma sempre dietro al motore, ad una distanza che tipicamente è di alcune decine di metri (se fa MOLTO freddo può essere di 5-10 metri). Se invece si tratta di qualcosa di spruzzato dall'aereo, partirà da punti diversi, (sic!) e inizierà immediatamente". Queste affermazioni non possono essere messe in discussione, in quanto provengono da un illustre esponente del C.I.C.A.P., per Bacco!

Oltre a ciò bisogna evidenziare, ancora una volta, che i bombardieri del Secondo conflitto mondiale, una volta a pieno carico per compiere la loro missione, non erano in grado di operare ad alte quote e spesso non superavano, in volo operativo, i 6.000 metri di altitudine. Sappiamo bene ormai che le contrails non possono assolutamente formarsi a quote inferiori agli 8.000 metri. Allora che cosa ci mostra questo video? Una delle prime operazioni di aerosol della storia? Forse, a meno che non siamo di fronte ad un ennesimo documento spurio ben congegnato.

Appare inoltre strana la dettagliata spiegazione tecnica del fenomeno inerente alla condensazione, quasi come fosse una diretta e consequenziale risposta ad obiezioni mosse solo sessant'anni dopo, in riferimento alla questione "scie chimiche". D'altronde il tema delle scie di condensa era considerato a tal punto irrilevante che il termine "contrail" fu coniato solo nel 1947.

Per concludere, solleviamo un altro dubbio...

Può apparire realistica e veritieria la temperatura dichiarata nel documentario dalla voce fuori campo, se, come si può ben notare, gli occupanti della fortezza volante non mostrano tracce di brina sul volto, nonostante la presenza di forti correnti d'aria provenienti dall'esterno? E' possibile poi l'assenza di pressurizzazione a quote superiori agli 8000 metri? Evidentemente no. E' chiaro che quelle riprese non sono state eseguite ad altitudine elevata e quindi sorge il sospetto che le scie mostrate nel video non siano il prodotto della condensa, ma un'ennesima manipolazione.

Nel filmato qui sotto, estratto sempre da "The Memphis Belle: a story of a flying fortress", possiamo osservare numerosi bombardieri che non rilasciano alcuna scia di condensa.



Essere esposti ad un vento di soli 60 km/h ad una temperatura di 5° Celsius corrisponde ad essere esposti ad una temperatura
ambientale inferiore ad oltre 10° Celsius sotto zero. Questo, ovviamente, è di grande importanza per le parti scoperte del corpo come il volto.

L’esposizione protratta al freddo puo determinare una condizione di ipotermia. Si parla di ipotermia quando la temperatura del nucleo corporeo scende sotto i 35° C. I sintomi si fanno sempre più gravi sino ai limiti della sopravvivenza per temperature corporee di 27-24° C. Il congelamento si verifica per temperature della superficie della cute inferiori a -2° C. Per congelare le parti esposte del corpo è
necessaria una temperatura equivalente di almeno –30° C. Il rischio di congelamento per le parti nude inizia già a una temperatura ambientale di –5° C se esposti a un vento di 60 km/h oppure a –10° C con un vento di 30 km/h.

In base a tali dati oggettivi ed inconfutabili, si può dedurre che un equipaggio sottoposto a temperature vicine ai 40 gradi sotto zero, in presenza di forti spifferi dall'esterno, causati dallo spostamento del loro aereo (non pressurizzato) ad oltre 300 km/h, evidentemente sarebbe dovuto congelare all'istante.







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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 23 ottobre 2009

"Memphis Belle WWII Bomber Contrails" di "contrailscience.com": una storia di ordinaria disinformazione

Il cavallo di battaglia della schiera di disinformatori al seguito di Paolo Attivissimo e gestiti da C.I.C.A.P. e servizi segreti, viene spesso rappresentato da questo spezzone di filmato. Si tratta del documentario intitolato: "The Memphis Belle: a story of a flying fortress". Il filmato risale al 1944. Al quindicesimo minuto circa vengono mostrate quelle che, ad un occhio non attento, paiono davvero essere scie di condensazione (contrails) ed infatti anche nel film vengono definite tali. Non a caso, il "documento storico" viene mostrato da un certo epoxynous, curatore del sito Web di disinformazione "Contrailscience.com", già noto per aver falsificato diversi lavori, tra i quali due testi dedicati ai fenomeni atmosferici.

Non sappiamo se anche il documentario in esame sia una manipolazione ben fatta, ma volendo ammettere che non si tratti di un falso, appare subito evidente un particolare importante: le "scie di condensa" si sviluppano immediatamente vicino agli scarichi dei motori. Inoltre non sembra che alcune scie vengano prodotte dagli scarichi dei motori a scoppio delle fortezze volanti, ma da altri apparati adiacenti (ugelli?).



Vediamo che cosa scrive Gianni Comoretto, famigerato negazionista delle scie chimiche e componente del C.I.C.A.P. (sono stati volutamente lasciati gli errori grammaticali):

[...] "Nel caso delle normali scie di condensa, cioè vapore degli scarichi che condensa in aghi di ghiaccio, la scia si forma sempre dietro al motore, ad una distanza che tipicamente è di alcune decine di metri (se fa MOLTO freddo può essere di 5-10 metri). Se invece si tratta di qualcosa di spruzzato dall'aereo, partirà da punti diversi, (sic!) e inizierà immediatamente". Queste affermazioni non possono essere messe in discussione, in quanto provengono da un illustre esponente del C.I.C.A.P., per Bacco!

Oltre a ciò bisogna evidenziare, ancora una volta, che i bombardieri del Secondo conflitto mondiale, una volta a pieno carico per compiere la loro missione, non erano in grado di operare ad alte quote e spesso non superavano, in volo operativo, i 6.000 metri di altitudine. Sappiamo bene ormai che le contrails non possono assolutamente formarsi a quote inferiori agli 8.000 metri. Allora che cosa ci mostra questo video? Una delle prime operazioni di aerosol della storia? Forse, a meno che non siamo di fronte ad un ennesimo documento spurio ben congegnato.

Nel filmato qui sotto, estratto sempre da "The Memphis Belle: a story of a flying fortress", possiamo osservare numerosi bombardieri che non rilasciano alcuna scia di condensa.





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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 2 aprile 2009

Le scie persistenti sono un'invenzione della N.A.S.A.! (articolo di B. Bruhwiler)

Che cosa sono le scie di condensazione? Quando un aereo vola ad alta quota (almeno 8000 metri), dell'umidità è prodotta dai motori: se il velivolo incrocia a notevole altitudine, allora l'umidità generata dai motori molto caldi a contatto con l'aria fredda circostante condensa in vapore acqueo o forma dei cristalli di ghiaccio, a causa anche della notevole velocità del jet che attraversa l'aria fredda (almeno 40 gradi Celsius sotto zero) ed umida (almeno 70 per cento di umidità relativa). Così si forma una scia che segue l'aereo. Il fenomeno dipende dagli stessi fattori che si verificano quando il respiro caldo forma un'effimera nuvola di vapore nelle giornate invernali molto fredde ed umide.

Le contrails durano pochi secondi o pochi minuti per una ragione precisa: l'acqua conduce calore sicché assorbe il calore attorno, come quello proveniente dal sole. Ecco perché, allorquando si vede una scia di condensazione dietro un aereo, essa sparisce rapidamente e, mentre il velivolo procede, si riforma in prossimità del velivolo ma ad una certa distanza dai motori, mentre, via via, la coda della scia si dissolve.

E' impossibile vedere una scia formarsi all'interno di nuvole medio-basse come i cumuli (800/2300 metri max) dove i valori igrometrici e termici, come ovvio, non sono idonei.

Se la scia che si genera dietro un aereo è spessa e/o persistente o se è evanescente, ma sotto gli 8.000 metri, quella che vediamo non è una contrail. Non è vapore acqueo, ma una miscela di elementi chimici e biologici, una scia tossica.

Dopo la Seconda guerra mondiale, come ammesso anche dal governo britannico, l'aviazione del Regno Unito diffuse sulla popolazione inconsapevole decine di elementi e composti chimici nell'ambito di esperimenti in vivo. Negli anni '50 del XX secolo, negli Stati Uniti, l'esercito usò i sistemi di ventilazione della metropolitana di New York, sempre per sperimentare gli effetti di sostanze chimiche ed agenti patogeni sulle persone.


Il fenomeno PARANORMALE della persistenza per settimane (sic!) di una scia di condensa è una petizione di principio non supportata assolutamente dalla fisica. In pratica, è una menzogna creata ad arte per coprire le operazioni clandestine (notturne e diurne) di aerosol.

Le scie possono più o meno durare nel tempo, a seconda della stabilità dell’aria e della quantità di vapore presente.” [Girolamo Sansosti & Alfio Giuffrida - Manuale di meteorologia, Una guida alla comprensione dei fenomeni atmosferici e climatici in collaborazione con l’UAI (Unione Astrofili Italiani) - Gremese Editore – 2006 – pag 86]

Ma quanto durano nel tempo queste scie? La risposta è implicita nel seguente passaggio:

“La lunghezza e l’intensità di una scia di condensazione dipendono dalle condizioni atmosferiche, dal tipo e dalla velocità dell’aereo. Le tipiche scie di condensazione variano dai 9 ai 28 Km. (da 5 a 15 miglia marine) di lunghezza, e una trentina di metri di diametro. Le scie di condensa si formano generalmente tra 7500 e 18000 metri di altitudine, a temperature molto basse (-40 °C).” [The Camouflage Handbook, AAFWAL-TR-86-1028 (Wright-Patterson AFB, Ohio: Air Force Wright Aeronautical Laboratories, 1986), cap. 1–12]

Facciamo adesso un semplice calcolo fisico - matematico: se la velocità è data da v=s/t (spazio percorso diviso il tempo impiegato a percorrerlo) invertendo tale formula si ottiene t=s/v (il tempo di percorrenza è uguale allo spazio percorso diviso la velocità) e quindi un aereo che viaggia ad una velocità di 600 km/h (tipica velocità di crociera) per percorrere 9 km impiega un tempo pari a 9/600 ore = 0,015 ore = 0,9 minuti =54 secondi, mentre per percorrere 28 km impiega un tempo pari a 28/600 ore = 2,8 minuti = 2 minuti e 48 secondi. Se per caso un aereo viaggiasse ad una velocità molto più bassa (ad esempio 300 km/h) in base ai dati riportati nel suddetto libro otterremmo dei risultati doppi dei precedenti, ma sono ben pochi gli aerei che volano a simile velocità. Abbiamo quindi la conferma che le tipiche scie durano di norma un minuto, al massimo 5. Di conseguenza un cielo oscurato da 40 “scie di condensa” persistenti per ore (o anche solo per un’ora) è assolutamente a-tipico, a-normale, un fenomeno spiegabile solo in termini di irrorazione artificiale.


Corrado Penna (Fisico)




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domenica 18 gennaio 2009

Generatore di false scie di condensa (articolo di Mike Sterling)

Giusto per restare in tema di un sito creato ad arte per disinformare (contrailscience.com), voglio ricordare che, proprio a proposito di contrails, esiste un documento declassificato (U.S. patent del 12/8/1975) che mostra l'invenzione di un generatore artificiale di scie di condensa.

Artificiale? Qualcuno voleva creare ad arte delle false scie di condensa? Dalla lettura del documento, si direbbe proprio di sì. Anzi, non "si direbbe", si dice!

Si chiama
POWDER CONTRAIL GENERATOR e già questo basterebbe ad analizzare meglio l'apparato.

Secondo la disinformazione più attiva, una contrail è formata dai soliti aghetti di ghiaccio... bla bla bla.

Nella spiegazione del brevetto vediamo, invece, un generatore di POWDER, polvere, quindi scia di polvere (pulviscolo) e non d'acqua solida più una frazione di idrocarburi combusti e incombusti che si solidificano a quote elevate e a temperature bassissime, bla bla bla.

Proprio lo stesso documento chiarisce che tale invenzione è impiegabile per la dispersione in atmosfera di vari tipi di composti.

A pagina 4, per esempio, il documento recita: "Altri tipi di composizioni in polvere possono essere usati con l'apparato qui descritto. Per esempio, svariate particelle in polvere che riflettono radiazioni elettromagnetiche possono essere disperse come paglia (pagliuzze, n.d.r.) o similari".

Radiazioni elettromagnetiche? Ah, ecco! H.A.A.R.P., radiazione luminosa, comunicazioni etc. Quindi già dal 1975, la "Difesa" statunitense (o chi per essa) investiva milioni di dollari per inventare uno strumento molto utile alla dispersione di chemtrails in atmosfera, atte a riflettere radiazioni elettromagnetiche.

Sono passati oltre 30 anni, immaginiamoci a quale grado di sofisticazione essi sono arrivati oggi.

Ecco il link:

GENERATORE DI CONTRAILS IN POLVERE

Ah, dimenticavo, la definizione di contrails che sono formazioni di ghiaccio bla bla bla, mi è stata postata da un disinformatore che mi ha mandato screenshots di due pagine di un dizionario in inglese per dimostrare, secondo lui, che le contrails sono, sì artificiali, ma composte solo da gocce di liquido o da cristalli di ghiaccio. Complimentoni per l'autogoal.

CONDENSATION TRAIL 1
CONDENSATION TRAIL 2


Fonte: Dirty Sky Sardinia



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lunedì 8 settembre 2008

Il trimetilalluminio nelle scie chimiche? Secondo un esperto è possibile

Pubblichiamo un commento tratto da un sito che aveva pubblicato un articolo sulle chemtrails. L’ampia, documentata e scientifica glossa si deve a persona competente che opera, a livello dirigenziale, all’interno di un’importante struttura di ricerca nazionale.


Leggendo i commenti all’articolo di ***, mi ha colpito il fatto che
Straker abbia messo al primo posto del lungo elenco di eterogenee schifezze che ci pioverebbero sulla testa il trimetilalluminio.

Mi ha colpito ed interessato perché io, per ragioni professionali, ho usato molte volte il trimetilalluminio, di formula Al(CH3)3, ed ho anche eseguito la sua sintesi, in piccole quantità, per specifici scopi di ricerca scientifica.

Il trimetilalluminio è un reagente chimico LIQUIDO ed INCOLORO, primo termine di una importantissima classe di composti, gli alluminio-alchili, il cui studio, insieme con l’invenzione dei catalizzatori che hanno permesso di ottenere, ad esempio, il politene lineare cristallino, ha portato al Nobel lo scienziato tedesco Karl Ziegler, che lo vinse assieme all’imperiese Giulio Natta, il quale aprì la grandissima e gloriosa stagione dei polimeri stereoregolari, di cui il polipropilene isotattico è forse il più noto.

Una caratteristica comune agli alluminio-alchili è di essere estremamente reattivi, in particolare con l’acqua (anche semplicemente come umidità) e con l’ossigeno.

Il trimetilalluminio è il più “cattivo” della serie, tanto da essere AUTOINFIAMMABILE ed eventualmente ESPLOSIVO, se viene in contatto con l’umidità e l’ossigeno. Bisogna conservarlo sempre in atmosfera di gas ANIDRO e INERTE, ad esempio sotto Azoto (o Argon) e maneggiarlo con apparecchiature particolari.

Far cadere una goccia di trimetilalluminio (che si incendia immediatamente e forma un fumo bianco) sul pavimento del laboratorio sarebbe un modo efficace perché un laureando o un laureato senza precedente esperienza, ne abbia subito un timoroso rispetto e sia indotto a lavorare con grande cautela, senza mai distrarsi (magari la “dimostrazione” si fa con il trietilalluminio, suo fratello maggiore, molto meno costoso, ma anch’esso capace di dare belle fiammelle!)

Al contatto con l’umidità dell’aria e con l’ossigeno, il trimetilalluminio si decompone immediatamente con formazione, tra l’altro, di metano che si può incendiare. La reazione di decomposizione è, infatti, molto esotermica

Mi sono quindi chiesto (scusate questa lunga premessa) se il Trimetilalluminio sia tecnicamente adatto (anche se molto costoso) a costruire una scia chimica. In che modo?

In laboratorio, basta fare fluire Azoto sulla superficie del Trimetilalluminio affinché questo venga in piccola parte trascinato dal gas e si decomponga immediatamente a contatto con l’aria umida, con formazione di un fumo bianco di composti di alluminio (idrato di alluminio anzitutto, Al(OH)3, ma non solo) derivanti dalla decomposizione.

Si può quindi immaginare di montare su un aereo un marchingegno per generare la scia chimica, che potrebbe assomigliare, grosso modo, ad una bomboletta spray, che come sappiamo, contiene un liquido (ad esempio, un deodorante) ed un gas “propellente”. Quando si preme il tasto, il gas spinge il liquido nell’ugello da cui esce lo spray, cioè si forma un aerosol, fatto di piccolissime goccioline (di deodorante).

Allora, ritornando al trimetilalluminio, possiamo immaginare il marchingegno per creare la scia chimica in questo modo. Sul velivolo, un contenitore di trimetilalluminio (per ragioni di sicurezza il trimetilalluminio è SEMPRE confezionato e trasportato in bombole di acciaio) è opportunamente collegato a bombole ad alta pressione o ad un contenitore di Azoto liquido (196 gradi sotto zero), tenuto in pressione controllata, in modo che il tutto possa funzionare come una bomboletta spray.

Quando si vuole produrre la scia, si attiva il marchingegno, l’azoto trascina il trimetilalluminio nell’ugello e si formerà un aerosol che, APPENA entra in contatto con l’aria e l’umidità che l’accompagna (quindi FUORI dal marchingegno e FUORI dall’aereo!!), SI DECOMPONE, formando un fumo bianco principalmente di idrato di alluminio che costituisce in definitiva la scia chimica (che viene spacciata come scia di condensa - n.d.r.).

In questa ipotesi, l’operazione può essere compiuta a qualunque altitudine. La scia composta di idrato di alluminio (solido) estremamente suddiviso sarà più o meno persistente in funzione del vento e di altri parametri atmosferici locali.

Si possono pensare varianti (trimetilalluminio in soluzione o “complessato” invece che puro) per ragioni di sicurezza o di efficienza o efficacia.

La produzione industriale di trimetilalluminio è aumentata notevolmente negli ultimi 20 anni, poiché il trimetilalluminio (o meglio un suo derivato, il metilalluminossano, chiamato MAO), è diventato un componente essenziale delle ultime generazioni di catalizzatori di polimerizzazione delle olefine (etilene, propilene, butene eccetera). Quindi il prezzo potrebbe essere considerato “accettabile”.

Ho formulato una pura ipotesi che, almeno concettualmente, mi sembra possa stare in piedi.





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giovedì 18 gennaio 2007

Contrails: un fenomeno raro


Clicca per aprire il filmatoDopo circa due anni di battaglie nell'affrontare il problema "scie chimiche" dal lato di chi "deve" (non per obbligo, ma per sfida personale) dimostrare che le chemtrails esistono, abbiamo voluto ribaltare la questione e si è quindi cercato di concentrare il nostro lavoro sul vero nodo dell'intricata vicenda: le contrails, ovvero le scie di condensazione. Perché mai? Semplice. I collaborazionisti di bassa lega con i quali ci tocca confrontarci, rappresentati da "meteorologi", pseudo scienziati, esponenti della N.A.S.A stessa, forumisti ecc., si oppongono a quella che essi definiscono "la teoria delle scie chimiche" (magari lo fosse), adducendo la solita solfa: "Si tratta di semplici scie di condensazione (contrails)".

Addirittura il sito MD-80.it ha messo insieme un'accozzaglia di spiegazioni che di scientifico hanno ben poco. Poiché, però, le loro osservazioni vengono presentate al pubblico in modo apparentemente plausibile, la maggior parte dei lettori abbocca all'amo, concludendo che le scie chimiche non esistono e che tutti nel mondo stanno solo osservando innocue nuvole composte da vapore acqueo e cristalli di ghiaccio. Nulla di più falso e depistante, in quanto abbiamo potuto verificare (e qui ve lo dimostriamo) che la formazione delle scie di condensa è un fenomeno così raro che stride fortemente con la frequenza e massiccia diffusione delle chemtrails nei cieli del mondo. Leggendo il seguente studio (che promette altre sorprese) e visionando il filmato realizzato nei giorni scorsi, avrete la netta sensazione di essere stati gabbati per anni: la storia delle scie di condensa è un becero paravento dietro il quale si nasconde una selvaggia operazione di aerosol biochimico.


Lo stesso maggiore Guido Guidi, intervistato durante la trasmissione RAI Geo&Geo, si presenta come goffo assertore della teoria delle contrails e si arrampica sugli specchi, pur di giustificare ciò che egli stesso sa bene non esistere assolutamente, soprattutto nei termini menzogneri che il sistema ci vuole a tutti i costi inculcare. La formazione delle contrails è un fenomeno infrequente e non può continuare ad essere una copertura per le chemtrails! Popolo di cittadini imbrogliati, tartassati nonché avvelenati... SVEGLIA!

Per i più disattenti ed al fine di rendere chiara la lettura delle prossime righe, vi ricordo le condizioni necessarie alla formazione delle scie di condensazione (contrails).

"Secondo definizione FAA, una Contrail si forma sopra gli 8000 metri circa, a temperature minori di -40°C, e con umidità relative superiori o uguali al 70%".

Il seguente approfondito studio è stato svolto dall'utente KLINGOR (che ringrazio), del forum di sciechimiche.org.

:: STRAKER ::

In italia ci sono 7 stazioni di rilevamento situate a:

Trapani, Brindisi, Cagliari, Pratica di Mare (RM), S. Pietro Capofiume (BO), Milano e Udine. I sondaggi vengono eseguiti 2 volte al giorno: alle 00:00 e alle 12:00. Ho analizzato i dati relativi ai mesi di Settembre, Ottobre e Novembre scorsi (una gran bella faticaccia!) e queste sono le conclusioni:

Le condizioni favorevoli alla formazione delle "contrails" si verificano più frequentemente a mezzanotte, piuttosto che a mezzogiorno. Di più, sembra (la prudenza è d'obbligo data l'esiguità dei dati esaminati sin'ora) che a mezzogiorno sia estremamente raro che possa formarsi una scia di condensa. Infatti nel mese di Settembre solo la stazione di Milano ha rilevato tali condizioni e precisamente il giorno 11. Stessa cosa ad ottobre: Milano, il giorno 25. Per quanto riguarda Novembre ci sono stati cinque (5) casi, quattro (4) a Cagliari (5-7-11-16) ed uno sempre a Milano (5). Per la stazione di Pratica di Mare mi sono spinto fino allo scorso Gennaio 2006 e questi sono gli esiti: gennaio = 30; febbraio, marzo, aprile e maggio = nessuno; giugno = 4-10-23; luglio, agosto, settembre, ottobre e novembre = nessuno.

La conclusione sembra essere che a mezzogiorno non dovrebbe essere visibile in cielo, se non molto raramente, alcuna "contrail". Diventa quindi molto importante datare le foto con l'orario in cui sono state scattate. Naturalmente... di particolare interesse sono quelle riprese intorno a mezzogiorno, diciamo tra le 11:00 e le 13:00. Logicamente ancora più "rilevanti" sono quelle scattate a quell'ora e nei dintorni delle stazioni di rilevamento.

Un consiglio... sarebbe il caso che un bel numero di persone facesse un back-up dei radiosondaggi prima che qualcuno li "aggiusti", diciamo cosi. L'indirizzo ve lo ricordo è: http://weather.uwyo.edu/upperair/sounding.html

Clicca
Qui per visionare la tabella riassuntiva delle rilevazioni.

A fianco della tabella principale ne ho inserita un'altra che indica in quali giorni le rilevazioni non sono state eseguite e c'è da fare un'osservazione: nei giorni 15, 16, 17 e 18 Settembre nessuna sonda è stata inviata da nessuna delle stazioni. Altre volte (2/9, 11/10, 2 e 13/11) molte stazioni si sono fermate simultaneamente. Non sarà per caso accaduto qualcosa di particolare in quei giorni? Bah chissà forse solo operazioni di routine...

Qui sotto inserisco le registrazioni delle singole stazioni.

Pratica di Mare

Settembre:

http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/09.Pratica_Di_Mare_Sep_2006.doc

Ottobre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/10.Pratica_Di_Mare_Oct_2006.doc

Novembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/11.Pratica_Di_Mare_Nov_2006.doc

MILANO

Settembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/09.Milano_Sep_2006.doc

Ottobre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/10.Milano_Oct_2006.doc

Novembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/11.Milano_Nov_2006.doc

S. PIETRO CAPOFIUME

Settembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/09.S_Pietro_Sep_2006.doc

Ottobre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/10.S_Pietro_Oct_2006.doc

Novembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/11.S_Pietro_Nov_2006.doc

TRAPANI

Settembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/09.Trapani_Sep_2006.doc

Ottobre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/10.Trapani_Oct_2006.doc

Novembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/11.Trapani_Nov_2006.doc

UDINE

Settembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/09.Udine_Sep_2006.doc

Ottobre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/10.Udine_Oct_2006.doc

Novembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/11.Udine_Nov_2006.doc

BRINDISI

Settembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/Brindisi_Sep_2006.doc

Ottobre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/Brindisi_Oct_2006.doc

Novembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/Brindisi_Nov_2006.doc

CAGLIARI

Settembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/Cagliari_Sep_2006.doc

Ottobre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/Cagliari_Oct_2006.doc

Novembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/Cagliari__Nov_2006.doc


Noterete che, onde evitare ogni tipo di contestazione riguardo alle cifre, mi sono tenuto relativamente largo, nel senso che ho preso come valori di riferimento per la temperatura -40 (compreso) e non -41 e per l'umidita 70% (sempre compreso) e non 72%.

Sarei grato a chiunque si prendesse la briga di controllarli e verificasse l'esistenza di eventuali errori o omissioni.

Completato il mese di Dicembre 2006. Questi sono i dettagli delle singole stazioni:

Brindisi:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/12.Brindisi_Dec_2006.doc

Cagliari:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/12.Cagliari_Dec_2006.doc

Milano:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/12.Milano_Dec_2006.doc

Pratica di Mare:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/12.Pratica_Di_Mare_Dec_2006.doc

Trapani:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/12.Trapani_Dec_2006.doc

Udine:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/12.Udine_Dec_2006.doc


Il riepilogo aggiornato invece lo trovate QUI.

Anche nel mese di Dicembre le condizioni favorevoli alla formazione delle contrails alle 12:00 si contano sulle dita di una mano. Sono infatti solamente quattro (4): due (2) a Brindisi, nei giorni 7 e 21, una (1) a Cagliari, il 17 ed una (1) a Trapani, il 20. Con simili dati risulta assolutamente inapplicabile la famosa (e fumosa…) “Teoria delle Scie di Condensa”, tanto cara ai nostri simpatici amici disinformatori. Infatti, qui di seguito abbiamo le eloquenti immagini delle solite scie chimiche(cliccare sui link per visionarle):

Giorno 15/9/06:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/e/2006.09.15_1215.JPG

Ottobre, giorni 1,25 e 29:
http://www.mydatabus.com/albums/KLINGOR/01.18.07

Novembre, giorni 6,11,18,24,28 e 30:
http://www.mydatabus.com/albums/KLINGOR/01.18.07_81

Dicembre, giorni 1,2,5,10,12,13,18,20,27,28,29 e 30:
http://www.mydatabus.com/albums/KLINGOR/01.18.07_94

Gennaio 07, giorni 4 e 6:
http://www.mydatabus.com/albums/KLINGOR/01.18.07_72

Tutte le foto sono state scattate tra le 11:00 e le 13:00.

Ci sono tre (3) casi nel mese di Ottobre, sei (6) a Novembre, e addirittura dodici (12) a Dicembre. A Gennaio due soli casi in una settimana. Ancora più interessante è notare le sequenze di giorni consecutivi:

1) 30 Novembre, 1 e 2 Dicembre (3)
2) 12 e 13 Dicembre (2)
3) 27, 28, 29 e 30 Dicembre (4)

Nei quattro (4) mesi osservati non si è MAI verificato che una singola stazione rilevasse condizioni favorevoli alle contrails per due giorni consecutivi e stiamo parlando di ben sette stazioni di rilevamento. Addirittura si osservano ben tre sequenze consecutive di cui una addirittura di quattro giorni.

Ora divertiamoci a fare qualche conticino...

Le stazioni sono sette (7). I mesi considerati sono quattro (4), per un totale di 122 giorni. 122 giorni moltiplicato 7 stazioni dà 854 rilevazioni. A queste bisogna sottrarre i 31 giorni di Dicembre ancora mancanti di S. Pietro Capodifiume e arriviamo a 823.

Poi bisogna sottrarre le mancate rilevazioni che sono 114. Arriviamo quindi a 709 rilevazioni.

I giorni in cui sono state registrate condizioni favorevoli per le contrails sono una (1) a Settembre, una (1) ad Ottobre, sei (6) a Novembre e quattro (4) a Dicembre, totale: 12. Ora... 12 diviso 709 dà 0,0169, che in percentuale è pari all'1,69%, ovvero rappresenta la probabilità che si verifichino le condizioni per la formazione di scie di condensa in un giorno qualsiasi attorno a mezzogiorno. Ciò significa che nei 122 giorni considerati, avrebbero dovuto esserci scie di condensa in soli due (2) giorni. Invece ne sono state documentate ben ventidue (22). E per finire... una piccola chicca. Se la probabilità di avere contrails in un giorno a caso è dell'1,69% qual è la probabilità di averne in due giorni di seguito?

La risposta è 0,03% (0,0169x0,0169) e cioè una su 3.333.

E qual è, a questo punto, la probabilità di averne addirittura in quattro (4) giorni consecutivi?

Incredibile ma vero...

La risposta è 0,000008% ovverosia una su 12.258.947.


Per la lettura dei radiosondaggi: http://www.meteoverona.it/




Riassumendo...

Le probabilità che si verifichino gli eventi descritti e documentati nelle righe precedenti sono le seguenti:

Posto che...

1. le scie di condensa si formano quando la temperatura è inferiore ai -40° e l'umidità relativa superiore al 70%
2. la frequenza con cui sono state rilevate queste condizioni dalle radiosonde è stata, nel periodo preso in considerazione, dell'1.69%, cioè 1 su 59 circa, e che tale dato si prende come indicativo della probabilità del verificarsi del fenomeno.

Allora abbiamo che...

Per le sequenze:
___________________________________________
Abbiamo avuto tre sequenze di giorni consecutivi in cui le scie sono comparse: una sequenza di 2 giorni, una di 3 e una di 4. La probabilità che un simile evento si verificasse è dato dalla seguente formula generale:

Sequenza di n volte in k giorni= pn*(1-p)k-n*(k-n+1)

(p elevato alla n)*[(1-p) elevato alla (k-n)]*(k-n+1)

Probabilità di una sequenza di 2 in 122 giorni = S2
Probabilità di una sequenza di 3 in 122 giorni = S3
Probabilità di una sequenza di 4 in 122 giorni = S4

S2=(0,0169)2*(0,9831)120*121= 0,0045= 1/222= 0,44%

S3=(0,0169)3*(0,9831)119*120= 0.0007 = 1/1.429= 0,007%

S4=(0,0169)4*(0,9831)118*119= 0,000001= 1/100.000= 0,0001%

La probabilità complessiva che si verificassero tutti e tre gli eventi nel periodo considerato è questa:

Probabilità Totale = S2*S3*S4 = 0,0000000000315 = 1/31.746.031.746

Tranquilli avete capito bene, la probabilita è una su…. Trentunomiliardisettecentoquarantaseimilionitrentunomilasettecentoquarantasei!!!!!

__________________________________________
Sono state documentate scie per 22 giorni su 122 attorno a mezzogiorno e la probabilità di formazione di queste 22 “scie di mezzogiorno” è data dalla seguente formula generale:

Combinazioni di n volte in k giorni= pn*(1-p)k-n*Ck, n

(p elevato alla n)*[(1-p) elevato alla (k-n)]*le Combinazioni di 122 elementi in gruppi di 22


(0,0169)22*(0,9831)100*C122, 22 = 0,000000000000000667=
= 1/1.498.215.825.938.276

una su un milione e mezzo di miliardi.

E sotto questa valanga di numeri viene definitivamente seppellita la bufala secondo la quale ciò che vediamo sono solamente delle scie di condensa.

Qualcuno probabilmente cercherà di contestare il pilastro di tutto questo ragionamento e cioè il valore della probabilità della formazione delle contrails che in questa sede è stato fissato all'1,69%. Personalmente ritengo che quest'ultimo sia addirittura sovrastimato ma anche se cosi non fosse, anche se proseguendo con l'analisi dei radiosondaggi si scoprisse che la frequenza cercata fosse, poniamo del 3 o 4 o 5% si arriverebbe ugualmente a risultati assurdi come quelli presentati qui.
Per avere 22 casi su 122 giorni la probabilità avrebbe dovuto essere attorno al 15-20%, cosa questa lontana anni, anzi millenni-luce dalla realtà.

© KLINGOR

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