giovedì 30 luglio 2015

Easyjet: un altro episodio di "sindrome aerotossica" da "fumo in cabina"



Domenica 28 giugno 2015, Brindisi, volo della Easyjet: un ennesimo episodio di probabile fumo in cabina, ridimensionato dalla stampa ufficiale ad “odore acre” di cui, però, non è spiegata l’origine. I media italiani sono particolarmente restii a menzionare sia il cosiddetto “fumo in cabina” ("fume event" in inglese) sia la sindrome aerotossica, perché entrambi problemi connessi agli aviocarburanti di nuova generazione, quindi alle operazioni di geoingegneria bellica. [1]

L'atterraggio d'emergenza non sarebbe stato dovuto, come si è pensato in un primo momento, alla presenza di fumo all'interno dell'airbus, ma ad un odore acre che si è avvertito quando l'aeromobile era già in quota. Sono stati attimi di terrore quelli vissuti dai 178 passeggeri del volo della Easyjet, decollato dalla Grecia e diretto a Londra. L'aeroplano, un airbus 320, ha compiuto, infatti, un atterraggio d'emergenza nell'aeroporto di Brindisi, intorno alle 12.



In un primo tempo si è pensato ad una situazione analoga a quella verificatasi, sempre a Brindisi, appena qualche mese fa, sull'aereo della compagnia low cost britannica Monarch, partito da Birmingham e diretto nella capitale egiziana: in quell'occasione, la cabina del pilota si riempì di fumo a causa di un guasto al pannello di controllo (motivazione di copertura per nulla chiara, n.d.r.). Per questo motivo sono stati allertati immediatamente i vigili del fuoco del distaccamento aeroportuale.

Una volta atterrati, i 178 passeggeri e l'equipaggio, tutti, fortunatamente, sani e salvi, sono stati trasferiti in alcune zone dello scalo, mentre i vigili del fuoco e gli addetti ai lavori hanno ispezionato l'airbus. I pompieri hanno certificato l'assenza di fumo in tutto l'aereo. Come comunicato dagli stessi responsabili, la causa dell'atterraggio d'emergenza non era il pericolo d'incendio, ma un forte odore diffuso in tutti gli ambienti del velivolo.

Ulteriori indagini per scoprire la natura del problema sono tuttora in corso.

Fonte: brindisisettenews

[1] Con l'espressione “sindrome aerotossica" è designata una serie di danni neurologici derivanti dall'inalazione di aria contaminata a bordo di un aeromobile. Il fenomeno colpisce tanto i piloti quanto il personale di cabina nonché i passeggeri, producendo talvolta conseguenze gravi ed invalidanti. Di solito si attribuisce il problema ai vapori tossici di olio lubrificante che filtrano all’interno delle cabine dei velivoli, ma si sempre più inclini a ritenere che la sindrome sia dovuta, invece, ai composti chimici delle chemtrails. Questi composti penetrano nelle cabine piloti e nelle sezioni riservate ai passeggeri, visto che l'aria contaminata è prelevata dall'esterno, solitamente, da uno o più motori. Bisogna, infatti, chiedersi il motivo per cui il problema sorse attorno alla fine degli anni '90 del XX secolo, proprio in concomitanza con l'avvio del "Progetto Teller". La reticenza degli organi preposti alla "tutela della salute", la levata di scudi per opera delle compagnie aeree che minimizzano la questione, la scarsità di studi medici sul fenomeno inducono a sospettare che la sindrome in oggetto sia legata, in qualche modo, alle operazioni di avvelenamento della biosfera.


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domenica 26 luglio 2015

Guerra del clima: il ciclo dell’acqua è sistematicamente interrotto



Il ciclo idrologico non ha un punto di partenza, ma un buon luogo da dove cominciare è il mare. Il Sole, che innesca il processo, riscalda l'acqua dell’idrosfera (oceani, mari, fiumi…). Parte del prezioso liquido evapora nell'aria.

Sui continenti, l'evotraspirazione, che è l'acqua traspirata dagli esseri viventi (soprattutto dalle piante; al confronto, la frazione prodotta dagli animali è trascurabile) è trasformata in vapore dal Sole. Una piccola quantità d'acqua nell'atmosfera proviene dalla sublimazione che è il passaggio allo stato di vapore direttamente dallo stato solido (ghiaccio, neve, brina), saltando la fase di fusione. Le correnti d'aria ascensionali sollevano il vapore nell'atmosfera dove la temperatura più bassa ne provoca la condensazione in goccioline microscopiche che, insieme con i nuclei di condensazione, formano le nuvole.

I venti trasportano i sistemi nuvolosi in tutto il pianeta, mentre i nuclei di condensazione delle nubi collidono, si accrescono e cadono sotto forma di precipitazioni piovose o nevose. La neve forma calotte glaciali o ghiacciai. Nei biomi più caldi essa si scioglie con l'arrivo della primavera e l'acqua di fusione fluisce come ruscellamento.

Mentre per lo più le precipitazioni interessano i mari, una quota scende sulle terre emerse dove, a causa della gravità, fluisce come ruscellamento superficiale. Parte del ruscellamento superficiale raggiunge i fiumi e si muove come flusso incanalato verso il mare, mentre una quota alimenta bacini lacustri e fiumi.



Non tutto il ruscellamento scorre su corpi idrici superficiali: una buona percentuale permea il terreno (infiltrazione), alimentando le falde freatiche, interstizi tra le rocce saturati con acqua mobile che affiora in sorgenti o estraibile con pozzi o gallerie. Le falde immagazzinano enormi quantità di oro blu ipogeo per lunghi periodi di tempo. Una porzione dell'acqua sotterranea scorre vicino alla superficie e può filtrare di nuovo in corpi idrici esterni (e nel mare), mentre una parte scaturisce in sorgenti e fontanili. Nel tempo, tuttavia, quest'acqua continua a muoversi ed una quota si riversa nei mari dove il ciclo termina e ricomincia… Teoricamente.

Perché dunque alcune regioni restano a secco? Il ciclo dell'acqua è interrotto. E’ bloccato attraverso la dispersione di composti igroscopici, ossia prosciuganti, o con l’impiego di frequenze elettromagnetiche che scindono il legame molecolare tra idrogeno ed ossigeno. Non solo è possibile impedire le piogge: è prassi comune!

Osserviamo quelle occasioni in cui al di sopra di zone in cui i militari hanno deciso che la pioggia è off limits: vedremo i nembi aggregarsi ed ingrossarsi, forse udremo un paio di tuoni, quindi noteremo un certo numero di aerei chimici (velivoli civili) che voleranno per lo più alla base del corpo nuvoloso. Questo comincerà a sfaldarsi fino a sparire quasi del tutto. Cadrà qualche goccia sporca e basta. Nel cielo resteranno cirri artificiali ed i centri meteo che avevano preannunciato piogge copiose dimostreranno ancora una volta che non si elaborano previsioni senza l’oste. A dimostrazione di ciò è sufficiente osservare il livello di pressione atmosferica (quello reale), che indica immancabilmente valori compresi tra 980 e 992 millibar, contraddicendo i bollettini ufficiali, in cui si ciancia di alta pressione di origine africana.

La prova della manipolazione ci è fornita su un piatto d'argento. Infatti con le temperature torride di questa estate 2015 e con la forte evotraspirazione indotta dal Sole dovrebbero formarsi ammassi di cumuli e di altre nubi imbrifere, dovrebbero scatenarsi temporali di calore. Dove sono, se non nei filmati di repertorio delle becere televisioni di regime?

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mercoledì 22 luglio 2015

Sulla scia delle scie chimiche (articolo di Dave Gahary)



Il giornalista Dave Gahary ha di recente realizzato un’intervista radiofonica ad Elana Freeland, l’autrice di un saggio che presentammo tempo fa, “Chemtrails, H.A.A.R.P. and the full spectrum dominance of planet Earth”, 2014. E’ un volume che si può considerare tra i migliori in circolazione in merito alla geoingegneria clandestina, per ricchezza di documentazione, profondità interpretativa e rigore scientifico. La fatica della Freeland è tra le fonti del testo “Scie chimiche-La guerra segreta”.

Di seguito alcune considerazioni di Gahary sul libro della Freeland.

Fino a dove si spingerà l'élite globale per ottenere il pieno controllo del pianeta? A giudicare dal modo in cui il nostro governo (quello statunitense n.d.t.) origlia e spia tutto il mondo, le recenti azioni per rendere obbligatorie le vaccinazioni, la diffusione dello stato di polizia, possiamo asserire che i cosiddetti potenti non hanno remore di alcun tipo nell’attuazione dei loro piani criminali. Secondo Elana Freeland, il fine ultimo dei globalizzatori è il controllo della ionosfera terrestre al fine di dominare il tempo ed usarlo come arma per soggiogare la popolazione mondiale. Questo e molto altro è rivelato nel corposo saggio dell’autrice. Scrive la Freeland nell'introduzione al suo saggio: "E’ in atto una vera e propria macchinazione, ordita da personale dell'Aeronautica, meteorologi, controllori del traffico aereo civile, piloti, media di regime, agenzie ‘ambientali’ ed associazioni, senatori, deputati, medici e scienziati negazionisti, tutta gente che viola la deontologia ed il dovere di informare e proteggere i cittadini”.

La ionosfera, che si trova ad un’altitudine che va da circa 37 a 370 miglia dalla superficie della Terra, "svolge un ruolo importante nell’elettricità atmosferica" e "nella propagazione dei segnali radio nel globo terracqueo". Dopo che NiKola Tesla scoprì l'importanza della ionosfera verso la fine del XX secolo, l’esecutivo degli Stati Uniti procedette da un lato a screditare il geniale scienziato serbo, dall’altro a carpire le sue acquisizioni. Da allora, le élites hanno compiuto progressi costanti nel dominio dell'atmosfera, arrivando a lanciare testate nucleari nello spazio. "Nel corso degli anni ‘50 e ‘60 del XX secolo", ci rammenta la Freeland, "più di 300 megatoni di bombe nucleari furono esplosi nell'atmosfera". Al centro delle operazioni dei globalizzatori per conseguire il controllo della Terra è la dispersione senza freno alcuno di composti chimici dannosi, le cosiddette "scie chimiche", nel quadro di progetti squisitamente strategici dovuti alla D.A.R.P.A. L'agenzia militare statunitense D.A.R.P.A. è all'origine della creazione di Internet nel 1969 per consentire alle agenzie governative di comunicare con le università nel caso di guerra nucleare; Internet diventò un sistema di comunicazione civile nel 1992.

"Chemtrails", come spiega la Freeland, è una dicitura dispregiativa usata per ghettizzare coloro che denunciano la geoingegneria clandestina, ma è altresì un sintagma di origine militare che deriva da un testo denominato “U.S. Air Force academy chemistry 131 manual”, risalente al 1990.
Attraverso l'accesso a migliaia di pagine di documenti governativi liberamente consultabili o declassificati, la Freeland è stata in grado di scrutare il mondo segreto della feccia mondialista e di denunciare i loro folli obiettivi. “Governare le correnti a getto significa spostare la pioggia da una zona all'altra o altrettanto facilmente prosciugare l'umidità e produrre siccità. Siccità, uragani, inondazioni", spiega la Freeland, "possono atterrire piccoli stati che vogliono mantenere la loro indipendenza oppure servire come strumento di ricatto per altri paesi costringendoli a comportarsi secondo le direttive dei poteri sovranazionali. Il controllo dei fenomeni atmosferici non è quello finale", osserva la ricercatrice: "l'ordine del giorno generale è quello di mantenere l'atmosfera innaturalmente carica, in modo da preservare il dominio dello spettro denominato 'C4', ossia comando, controllo, comunicazioni e computer su tutto il pianeta".

La Freeland constata che la resistenza a questi crimini è stata pressoché inesistente. Un’eccezione è lo Space preservation act, proposta di legge presentata dal deputato Dennis Kucinich nel 2001, ma, se si esclude tale iniziativa, il silenzio, la collusione e l’omertà prevalgono. L’opinione pubblica statunitense è stata una facile preda.

Un altro fine delle élites è il denaro: “Attraverso i ricatti del Fondo monetario internazionale, la speculazione finanziaria ed i profitti per la ricostruzione nelle aree devastate, il bottino dei globalizzatori è di giorno in giorno più grosso". Il primo passo da compiere per tentare di sconfiggere i criminali è tenersi informati. Il libro della Freeland può contribuire a fermare i globalizzatori.

Fonte: Americanfreepress



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domenica 19 luglio 2015

Anticicloni squadrati: quando le armi meteorologiche stravolgono la Natura



Nella cronaca "Massicce irrorazioni tra Italia, Francia e Spagna", l'autore di "Disquisendo" mostra delle sconvolgenti immagini satellitari con il solito intrico di scie iperpersistenti tessute su gran parte della fascia mediterranea settentrionale e meridionale.

Siamo purtroppo avvezzi a questi scempi chimici e sappiamo quali sono le cause sia dell'afa infernale sia dell'aridità implacabile che soffocano intere regioni. Bisogna, però, evidenziare che l'area di alta pressione possiede tutti i caratteri dell'artificialità. Si osservino le mappe: quando mai gli anticicloni hanno assunto queste forme poligonali? Cicloni ed anticloni veri manifestano configurazioni grosso modo circolari, come è palesato dalla radice dei vocaboli, il greco "kyclos" che significa "cerchio". In condizioni normali (la Natura non conosce le linee rette) i fronti perturbati e le aree di alta pressione si dispongono a formare delle spirali, una volta rappresentate simbolicamente con isobare concentriche oggi sostituite da ridicole icone: nelle immagini in oggetto, invece, le zone con valori barici bassi denotano, oltre a trame chimiche che le attraversano, profili pressoché rettilinei a seguire le linee di costa. Non solo, mentre i bollettini meteo militarizzati preannunciano ondate di calore dovute a fantomatici anticicloni africani, i barometri sovente indicano bassa pressione atmosferica: chi mente? La leziosa meteorina di turno o lo strumento di misurazione? [1]



La verità è la seguente: le perturbazioni sono tenute lontane da Portogallo, Spagna, Francia, Italia etc. di modo che la pioggia non irrori plaghe sempre più assetate. E' quanto succede, ad esempio, anche in California dove in modo sistematico contro le aree di bassa pressione sono erette da circa dieci anni invalicabili barriere chimiche affiancate lungo la West coast: sono sbarramenti appunto lineari, solo qua e là sfrangiati. Questi "valli di Adriano", nel migliore dei casi, fanno scatenare le precipitazioni sul mare. Le conseguenze: siccità, incendi, morti per le ondate di calore soprattutto tra gli anziani, razionamento dell'acqua, aumento dei costi del prezioso liquido… Così la Nestlè acquista per pochi centesimi il gallone l'acqua dei laghi e delle sorgenti statunitensi per rivenderla a prezzi esorbitanti negli Stati Uniti ed all’estero. Il tutto con la scellerata complicità dei governatori e della presidenza Obama.

Accanto alla manipolazione dei fenomeni atmosferici, con tutte le disastrose ripercussioni sulla biosfera ed i suoi delicati equilibri, assistiamo al plagio delle menti: qualche giorno fa ho catturato un frammento di conversazione tra due signore. Alla prima, che si lamentava del caldo insopportabile, l’altra rispondeva nel modo seguente: "Bisogna rassegnarsi… Il tempo è questo: d'estate le temperature sono torride, mentre in autunno ed inverno cadono le bombe d'acqua (sic)". Ciò significa che la gente comune, del tutto riprogrammata, ormai si prefigura ed attende lunghi periodi di siccità, punteggiati da brevi e violenti nubifragi. Ci si è dunque abituati all'anormalità, all'orrore, dimenticando le dinamiche meteorologiche naturali che escludono l’attuale frequenza di manifestazioni estreme… e distruttive.



[1] In meteorologia il termine “ciclone” designa un “campo” in cui la pressione atmosferica è inferiore rispetto a quella delle zone circostanti alla stessa altitudine (bassa pressione). E’ tipicamente abbinata alle precipitazioni ed al vento. I cicloni, insieme con i loro fronti meteorologici, sono definiti “perturbazioni atmosferiche”. In generale un'area di bassa pressione è individuabile e rappresentabile su una carta meteorologica o con modelli fisico-matematici: a livello del mare (quindi su una superficie ad altitudine costante) si raffigura con isobare decrescenti verso il punto minimo, chiamato centro del ciclone (o punto di minimo); su un territorio a pressione costante, è visualizzata tramite isoipse decrescenti verso il centro. Contrapposti ai cicloni (o aree di bassa pressione) sono gli anticicloni o zone di alta pressione. Nell'emisfero boreale, nel ciclone l'aria è soggetta ad un sistema di venti circolanti in senso antiorario, laddove nell'emisfero australe ad un complesso che si muove in senso orario a causa della rotazione terrestre e della forza di Coriolis. (Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. inerenti)


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mercoledì 15 luglio 2015

Mira il Dolo: uragano artificiale si abbatte sulla Riviera del Brenta



Il giorno 8 luglio 2015 le località di Mira e Dolo nella Riviera del Brenta (provincia di Venezia) sono state colpite da un micidiale uragano F 4 con venti sino a 300 Km orari. Alcune case sono state scoperchiate, altre addirittura distrutte, gli alberi sono stati divelti, vari automezzi sollevati e proiettati lontano dai luoghi in cui erano parcheggiati: i danni sono stati ingenti. Lo scenario che si è presentato agli attoniti abitanti, una volta placatosi il tornado, è stato quello di una zona bombardata.

Quali sono state le cause di questo fenomeno del tutto anomalo? Si deve ipotizzare che, i militari, dopo aver tenuto per molto tempo l’Italia sotto un coperchio di alta pressione innaturale, abbiano scatenato un inferno di turbini semplicemente innalzando le temperature nei bassi strati dell'atmosfera. Queste correnti, risalendo in quota e scontrandosi con i fronti freddi provenienti da Est, hanno facilitato le condizioni per la creazione di un fenomeno violento ed inusitato per la regione. I servizi meteo avevano in effetti “previsto” precipitazioni nel Triveneto. Non si può tuttavia escludere che siano state impiegate armi satellitari in grado di irradiare le potenti energie termiche, necessarie per generare tempeste distruttive.

Dobbiamo qui ribadire che il tornado che si è abbattuto sul Veneziano è del tutto aberrante: gli uragani (chiamati “tifoni” nel Sud est asiatico, dal cinese “ta”, grande e “feng”, vento), infatti, si formano sugli oceani in corrispondenza della zona equatoriale, grazie all’azione congiunta degli Alisei e della forte evaporazione. L’evaporazione forma dei giganteschi sistemi nuvolosi (aree di bassa pressione) che cominciano poi a disporsi in immani vortici a causa dei venti e della rotazione della Terra (forza di Coriolis). Anche per questa ragione si deve sospettare il dolo, in quanto le mappe satellitari e quelle del radar Doppler situato a Fossalon di Grado mostrano che il tifone percorre la direzione opposta a quella naturale. Nell’emisfero settentrionale i cicloni si spostano, infatti, da Est verso Ovest, come spiegava il compianto Colonnello Edmondo Bernacca nei servizi meteo della RAI.



Ergo il tornado abbattutosi su Mira e Dolo è senza dubbio indotto, estraneo a dinamiche naturali, giacché gli uragani non possono formarsi sulle regioni mediterranee. I radar Doppler del Triveneto hanno registrato l’evento atmosferico, ma non sono all’origine della calamità, in quanto essi lavorano su frequenze diverse dai cosiddetti "riscaldatori ionosferici".

Abbiamo dunque assistito ad un altro episodio di guerra meteorologica, ad un attacco in piena regola sferrato contro una regione che aveva manifestato una pur timida insofferenza nei rispetti delle direttive provenienti dall’esecrando governo centrale, a sua volta docile esecutore di ordini superiori.

E’ stato dunque un assalto proditorio, la dimostrazione di un nesso tra geoingegneria clandestina e geopolitica intimidatoria: ricorda le alluvioni che hanno sommerso nel giugno scorso alcuni territori del Texas, stato ostile alle nefaste politiche del fantoccio Barack Obama, ma pure il nubifragio che sconvolse la Sardegna, allorquando la Giunta regionale era in procinto di dichiarare l’isola esente dall’I.V.A.

Last, but not least, osserviamo che la probabile ritorsione ha riguardato due località i cui nomi paiono alludere alll’artificialità dello sfacelo: è come se, con l’arrogante attitudine provocatoria che contraddistingue i vertici del complesso militare-industriale, essi volessero dire: “Mira il Dolo”, ossia “Considera la frode, l’inganno”. Una coincidenza?


Articolo correlato:

"Meteotron", il macchinario dei nubifragi artificiali, 2014


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sabato 11 luglio 2015

Riscaldamento settentrionale



Le caratteristiche artificiali del cosiddetto "global warming" e dei vari sconvolgimenti climatici

Mentre i geoingegneri manipolano il clima, i media di regime manipolano i dati sul meteo, ad esempio quelli sui valori di umidità relativa e pressione atmosferica: i vari organi ufficiali continuano a ripetere che l’attuale ondata di caldo, abbattutasi su gran parte dell’Europa, è dovuta all'anticiclone africano cui sarebbe connessa un’umidità molto elevata. Non è vero: i valori igrometrici sono bassi in misura anomala anche nelle località di mare a tal punto che non si formano quasi mai delle nuvole; al massimo in un cielo grigio-violaceo al mattino aleggia qualche brandello di cumulo polveroso che è poi dissolto nell’arco delle ore successive. Se i parametri di umidità fossero alti, si dovrebbero generare i nembi e si dovrebbero scatenare i temporali di calore anche sulle città, fenomeni che sono oggi solo un pallido ricordo del passato.

In un firmamento così opaco non è agevole discernere gli aerei chimici (a bassa quota) con le loro scie persistenti ed effimere o assenti, ma le operazioni di avvelenamento globale continuano senza requie, notte e giorno, pure quando il cielo sembra “sereno”. Non solo: i riscaldatori ionosferici e probabilmente i satelliti in orbita geostazionaria seguitano ad irradiare campi elettromagnetici che aumentano le temperature in modo drastico e mirato. La verità è che il pianeta, soprattutto l’emisfero settentrionale, è sempre più caldo, ma non a causa delle emissioni di biossido di carbonio né a seguito dell’attività solare: certe aree sono roventi a cagione delle attività chimico-elettromagnetiche che, tra le altre cose, depauperano l’atmosfera di ossigeno. L'umidità è decurtata o migra in aree circoscritte dove provoca disastrosi nubifragi. Le società private, che lucrano sull’acqua e sulla siccità, sono già sulla porta di casa, come petulanti piazzisti.

Le microonde sono una forma di radiazione non ionizzante che, producendo un violento attrito tra le molecole, genera calore. E’ quanto sta accadendo in questo periodo con i “caloriferi” al massimo: ne consegue un’afa spaventosa, secca ed innaturale. Gli esseri viventi ne risentono in modo preoccupante: gli alberi sono ustionati da raggi ultravioletti non filtrati dall’ozonosfera ridotta a colabrodo, animali e uomini accusano tutti i sintomi dovuti ad una calura infernale. Le “nuvole” zigrinate o simili a denti di pettine sono la grottesca conseguenza di pesanti azioni sul clima.

“Riscaldamento globale”, “cambiamenti climatici”, “febbre del pianeta” sono i mantra dei globalizzatori del clima, ma che cosa sta accadendo veramente? In buona sostanza lo sconvolgimento degli equilibri è provocato dalla guerra climatica con un innalzamento occasionale ed estemporaneo delle temperature di origine artificiale, soprattutto nell'emisfero Nord (più trafficato da velivoli commerciali e con una maggiore presenza dei cosiddetti "riscaldatori ionosferici"). Questo spiega perché, in questo periodo, mentre il pack artico tende a ridursi, sebbene non in modo catastrofico, i ghiacci antartici si stanno espandendo. Lo spostamento indotto delle correnti a getto e le anomalie del Nino sono una delle cause principali della variazione dei flussi idrodinamici in quota. Il resto è ottenuto con le microonde ed i metalli elettroconduttivi aviodispersi. E’ dunque evidente un balzo del tutto anomalo dei parametri termici, fenomeno commisurato all'intensità delle operazioni di geoingegneria clandestina. Infatti le misurazioni sin qui eseguite da oltre 100 anni non mostrano un aumento delle temperature medie sulla Terra, piuttosto una tendenza nella norma. La N.A.S.A. ed altri enti sono stati spesso colti in flagrante a falsificare i dati, pur di avvalorare la tesi del global warming.

Dispiace, però, che al negazionismo classico si aggiunga la disinformazione di siti pseudo-indipendenti che se, correttamente, smentiscono l'equazione tra biossido di carbonio ed i cosiddetti cambiamenti climatici, dall’altro attribuiscono le aberrazioni meteorologiche solo a manifestazioni naturali (macchie solari, raggi cosmici, cicli atmosferici etc.). Sulla base di studi che ignorano del tutto la geoingegneria clandestina, evidenziando solo fattori geo-fisici, gli esperti di questi portali sono giunti a preannunciare, usando astrusi modelli, copiose piogge (non tornado e celle autorigeneranti indotte!) in Italia per la prima decade di luglio. Piogge naturali? Bisognerà rivolgersi alla Dottoressa Sciarelli.

Articolo correlato: D. Wigington, Engineered drought catastrophe continues: target California, 2015

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mercoledì 8 luglio 2015

Manganese e piombo nei carburanti (articolo di Tina G. Santos)

Di recente l’Associazione medica delle Filippine ha avviato delle iniziative per indurre il governo a considerare i pericoli correlati all’uso di manganese nei carburanti (il manganese è impiegato soprattutto nei combustibili avio): il Ministero ha sviato, concentrandosi sui rischi per la salute dovuti al piombo. In ogni caso, i danni del tossico manganese sono sottovalutati ed ignorati, nonostante esso sia tra i principali inquinanti del traffico aereo, lecito e no.



Il P.M.A., l’Associazione medica delle Filippine, ha sollecitato il Ministero dell'Ambiente e delle Risorse Naturali affinché esamini l'impatto sulla salute del manganese che viene usato come additivo nei carburanti. "Il manganese è impiegato nella benzina come sostituto del piombo per il suo effetto antidetonante. Tuttavia è connesso a diverse affezioni ", ha affermato il presidente del P.M.A., il Dottor Leo Olarte in un comunicato. […] Un accumulo eccessivo di questo metallo nei tessuti e nel cervello è associato a disturbi neurologici simili a quelli del morbo di Parkinson, soprattutto nei bambini.



Il Ministero dell’ambiente e delle risorse naturali finora si è occupato del piombo, ricordando che, grazie al suo ordine amministrativo, 2013-24, il piombo ed i composti di questo metallo pesante sono ora severamente vietati nella produzione locale di imballaggi per alimenti e bevande, nel materiale scolastico, nei giocattoli, nei cosmetici, nei tubi idraulici ed in vari prodotti di consumo, nonché in additivi per carburanti per autoveicoli. Inoltre il provvedimento legislativo limita il contenuto di piombo nelle vernici industriali. Il Ministero ha precisato che la legge rafforzerà il controllo del governo, non solo sull'uso del piombo e dei suoi composti, ma anche sulla sua importazione, distribuzione, vendita e smaltimento.

Olarte ha asserito: "Siamo pronti a collaborare con il Ministero", sottolineando che il piombo è nocivo per gli esseri umani, in quanto può danneggiare il sistema nervoso e di altri organi sino a causare varie malattie talora letali. "I nostri figli sono i più vulnerabili, perché il piombo può essere presente nei giocattoli ed in altri prodotti dall'aspetto innocente. Non solo, la maggior parte dei genitori filippini non è nemmeno a conoscenza di queste minacce per la salute cui i loro piccoli sono esposti”, ha aggiunto lo specialista.

Fonte: newsinfo.inquirer

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sabato 4 luglio 2015

L’enciclica “Laudato si’”, l’Agenda 21 e la geoingegneria clandestina



Il giorno 18 giugno 2015 è stata pubblicata l’enciclica di papa Francesco, “Laudato si’”. Come avevamo previsto, il testo è, nel migliore dei casi, un'accozzaglia di luoghi comuni ispirati ad un ambientalismo fumoso ed ambiguo. La lettera è pressoché identica, se si esclude per la lunghezza, a quei patetici elaborati prodotti dagli studenti di scuola media, temi in cui si ripetono stereotipi e buoni proponimenti, inculcati dai media ufficiali.

La lettera del pontefice è costellata di esortazioni ad amare la natura, a considerare il creato come la nostra casa, a non sfruttare le risorse della Terra in modo indiscriminato, se desideriamo lasciare un’eredità alle nuove generazioni, a non anteporre biechi interessi economici alla protezione dell’ambiente etc. Intendiamoci: alcuni incitamenti e talune idee sono condivisibili; sono, invece, gli obiettivi non dichiarati e le riserve mentali a rendere “Laudato si’”, come è stato osservato da Mike Adams in “Vatican climate science: world depopulation”, un inquietante documento del mondialismo “ecologista”. [1] Numerose spie linguistiche denunciano la stretta parentela dell’enciclica con l’Agenda 21, il piano ideato dalle sedicenti élites che mira allo sfoltimento della popolazione con il pretesto di tutelare Gaia, minacciata – udite! udite! – dai cambiamenti climatici indotti dalle emissioni di biossido di carbonio. [2] E’ proprio così: le parole-chiave sono “cambiamenti climatici”, “riscaldamento globale”, “gas serra”, “sostenibilità” e via discorrendo [3]. È lo stesso repertorio lessicale dei più spregiudicati globalizzatori che trovano nell’attuale papa il loro autorevole e carismatico portavoce.

Se Tizio o Caio mentono sulle vere ragioni dei disastri ambientali, pazienza, ma, se a mentire è il vescovo di Roma, è una catastrofe, visto l'immenso credito di cui godono i personaggi importanti e carismatici.

Da buon gesuita, papa Bergoglio usa la dialettica, nel suo caso una dialettica semplice ma studiatissima nella sua semplicità, per catturare il consenso di un pubblico talmente vasto che oltrepassa la già cospicua platea dei cattolici. Così la sua enciclica, se solo la si sfronda degli artifici retorici, rivela la sua orribile natura, simile ai “sepolcri imbiancati” di evangelica memoria; è di fatto una pubblicazione perfettamente allineata con il pensiero unico, senza neanche un cenno alle vere radici dei problemi ambientali: la geoingegneria clandestina con annessi e connessi. Invano cercheremo nel pur corposo trattato un richiamo alla geoingegneria ufficiale, mentre l’autore auspica l’istituzione di poteri sovranazionali per gestire la difficile fase climatica e demografica. Ecco dove vuole andare a parare il papa: per risolvere le crisi ambientali, sociali ed economiche è necessario che gli stati nazionali rinuncino a molte delle loro prerogative per delegarle ad autorità planetarie… Il Nuovo ordine mondiale è servito in salsa pontificia.

Altro aspetto tipico della propaganda globalizzatrice è la tendenza a incolpare il singolo ed i suoi comportamenti, senza additare nel complesso militare-industriale il vero responsabile dei flagelli ambientali, come se gettare una cartaccia una tantum su un marciapiede ed inquinare l’intero pianeta con le radiazioni nucleari fossero azioni da considerare alla stessa stregua.

Non lasciamoci ingannare dalle finte schermaglie tra il papa e Jeb Bush: costui, che di recente ha ufficializzato la sua candidatura alle primarie del Partito repubblicano per la corsa alla Casa bianca, è insorto contro l’enciclica, affermando che essa presenta ingerenze nell’economia, materia che Bergoglio ignora. E’ appunto una pantomima, poiché Jeb Bush è legato a doppio filo al Vaticano, essendo affiliato al cattolicissimo Ordine di Colombo. L’esecranda alleanza Vaticano-Stati Uniti è di lunga data. Jeb Bush ha dunque tutte le credenziali e le aderenze per diventare il prossimo presidente di U.S.A.tana, magari attraverso un clamoroso false flag, in preparazione da anni.

In verità all’interno della sinarchia esiste una perfetta unità di intenti circa i progetti da attuare. Papa Francesco nel mese di settembre si recherà in visita negli Stati Uniti, ospite del deleterio Barack Obama (Barry Soetoro): sono incontri al vertice in cui i fantocci, manovrati dai burattinai, si esibiscono in sorrisi e strette di mano a favore del popolino. Sono incontri con cui si suggellano coram populo innominabili accordi presi da altri potentati che agiscono dietro le quinte, ossia diverse agenzie dell’O.N.U. ed influenti logge sovranazionali. Uno di questi accordi, incuneato nell’Agenda 21 cui si accennava sopra, contempla il trasferimento di interi gruppi umani da un’area ad un’altra: è quanto sta accadendo con i flussi migratori dall’Africa verso l’Europa; è quanto rischia di accadere in California, anzi nell’intero sud ovest della Confederazione, dove, a seguito di una paurosa siccità artificiale, l’O.N.U. prospetta uno spostamento di milioni di persone con il fine occulto di ridisegnare i confini di Stati Uniti e Messico. In questo quadro la sinistra esercitazione militare denominata “Jade Helm”, addestramento che a settembre toccherà il culmine, è interpretata da attivisti statunitensi come un'attività finalizzata a simulare scenari funestati da una calamità “naturale”.

Così, mentre la situazione precipita, ci tocca leggere le scempiaggini di Bergoglio, per di più puntellate su documenti delle Nazioni Unite ed encicliche di Giovanni Paolo II, fiancheggiatore della C.I.A.

Come concludere? Papa Ciccio, hai fatto un bel pasticcio!


[1] L'incremento dell'effetto serra è un fenomeno climatico scientificamente pianificato. E' una manifestazione del tutto voluta ed innaturale, al fine di ufficializzare la geoingegneria e, nel contempo, operare in modo impunito per creare un'atmosfera utile alle comunicazioni in banda Ka. D'altronde, se si elimina la nuvolosità naturale e si crea uno strato di plasma artificiale, non si genera un aumento delle temperature globali?

[2] L’editoriale di Mike Adams è tradotto qui.

[3] “Agenda 21”, ossia azioni da intraprendere nel XXI secolo, è una scellerata iniziativa dell’O.N.U. (Organizzazione dei nazisti uniti) che, dietro il paravento della necessità di promuovere uno “sviluppo sostenibile”, attua piani di sfoltimento della popolazione e di sfruttamento di interi paesi. Il tutto, come sempre, con la ridicola scusa del riscaldamento globale, accollato alle emissioni in atmosfera di biossido di carbonio.


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