mercoledì 28 agosto 2013

Traffico sconosciuto

FIC e traffico VFR sconosciuto sul sito del sindacato che rappresenta i controllori di volo

Nel mese di novembre 2009 ci occupammo di un caso ovviamente occultato alla massa. Sappiamo bene che i media di regime non osano affrontare taluni argomenti in modo serio e che il loro scopo è tutto, fuorché informare. Piuttosto il contrario. Così, se diventa inevitabile anche solo sfiorare certi temi, si affrontano spesso in modo superficiale e forviante cosicché il fruitore di queste veline sarà ancora più confuso ed ignorante di prima. D'altronde sappiamo che le centinaia di milioni di euro destinati dallo Stato al finanziamento delle testate giornalistiche hanno proprio l'obiettivo di plagiare il popolino attraverso un'informazione addomesticata. Per questo motivo pochissimi di voi saranno al corrente che l'espressione "Traffico sconosciuto" ha occupato e preoccupato le menti vuote dei capoccioni E.N.A.V. ed E.N.A.C. sin dal 2008. Il problema del "traffico VFR sconosciuto", ovvero di velivoli non identificati che scorrazzano tranquillamente nei cieli d'Italia è a tal punto reale che ha interessato direttamente il sindacato che rappresenta i controllori di volo, le alte cariche preposte alla sicurezza del traffico aereo nonché i vari governi-fantoccio che si sono avvicendati negli ultimi lustri.

A che cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di velivoli che non rispondono alle richieste di identificazione ad opera del controllo aereo e che, cosa ancor più inquietante, non forniscono informazioni via transponder, in quanto questo strumento invia informazioni false oppure risulta essere disabilitato. Non ci vuole tanto per comprendere che stiamo chiamando in causa le centinaia di aerei impegnati nella guerra ambientale e che, comunemente conosciamo come velivoli che rilasciano le famigerate "scie chimiche". Sappiamo che nel Regno Unito il problema del "traffico sconosciuto" è stato "risolto" con una semplice direttiva diramata agli organi competenti: "IGNORATE IL TRAFFICO NON IDENTIFICABILE". E in Italia?

UN AIUTO PER TANKER ENEMY - Il Comitato "Tanker enemy" dal 2006 è impegnato nella divulgazione e nella denuncia dello spinoso tema noto come "scie chimiche" o "geoingegneria clandestina", tramite la pubblicazione di articoli, video, documenti, traduzioni e per mezzo di varie iniziative (ad esempio, l'indagine sulle polveri sottili).

Questo lavoro ha richiesto e richiede un impegno quotidiano con il conseguente dispendio di energie e risorse. In questi anni il blog "Tanker enemy" e quelli collegati hanno garantito, anche grazie al contributo di lettori e sostenitori, un'informazione indipendente e circostanziata a tal punto da suscitare la reazione del sistema. Questa reazione si è tradotta, oltre che in attacchi di ogni genere, nell'apertura di procedimenti "legali", volti all'oscuramento del blog e dei siti ad esso correlati. Sono procedimenti all'origine di notevoli difficoltà pratiche e di cospicui esborsi per avvocati e consulenti tecnici.

Auspichiamo perciò un fattivo sostegno sotto forma di donazioni e di altri interventi (gratuito patrocinio, consulenze...) affinché il Comitato possa continuare ad agire nell'interesse della collettività. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che accoglieranno, per quanto nelle loro possibilità, il presente appello. Il Vostro contributo è assolutamente fondamentale al fine di permetterci di proseguire con il nostro operato. Qui la pagina Paypal per eseguire una donazione.

In Italia il sindacato dei controllori di volo, così come abbiamo descritto nell'articolo del 2009 "Il problema del traffico sconosciuto nelle denunce di un sindacalista dell’E.N.A.C.", fu dapprima affrontato con tentennamenti e rinvii per opera dell'E.N.A.V. e del governo. Infine culminò nel precettamento degli operatori che avevano osato proseguire nella protesta. Sì, perché, giustamente, per la rappresentanza dei lavoratori operanti nel settore era ed è una grossa responsabilità permettere il sorvolo degli aerei non identificati. Infatti sono spesso in rotte di collisione con altri aeromobili che non solo non rispondono alle richieste di identificazione, ma che per di più costringono il traffico regolare ad improvvisi cambi di rotta e quota, al fine di evitare drammatici incidenti ed affinché non interferiscano con i velivoli-fantasma. Recentemente quindi l'esecutivo, in accordo con le parti in causa, ha trovato una risoluzione tanto pilatesca quanto scaltra, creando una figura ad hoc per la gestione del "traffico sconosciuto". Una figura fittizia, ovviamente.

La creazione della nuova figura abilitata in "EXE2" che si occupa perciò, dal 2011, del cosiddetto "traffico sconosciuto", esonera da ogni responsabilità civile e penale il controllore di volo civile: egli non se ne deve semplicemente più occupare. In questo modo le unità impegnate nella guerra climatica possono agire senza alcuna intromissione: infatti, dall'aprile 2011, gli addetti non hanno più affrontato la questione. Tanto meno le autorità E.N.A.V. ed E.N.A.C.

Il sindacato controllori di volo E.N.A.C., nel suo comunicato recita:

"Con l'arrivo della primavera e del bel tempo, la presenza dell'Aiuto-FIC è divenuta imprescindibile; la Direzione ha quindi accolto la nostra richiesta e tale posizione sarà implementata dal martedì alla domenica e non più solo nel week-end. Dato inoltre l'aumento considerevole di tracce sconosciute, si è ottenuta l'introduzione (in H-14) di una nuova figura (abilitata EXE2) che fungerà da link tra FIC e DCP proprio nella gestione ed eventuale identificazione di tali tracce; avrà compiti ben definiti ed il relief gli sarà garantito dal SPV. Riteniamo tale iniziativa un primo fondamentale passo (Milano pioniera, as usual...) nell'affrontare l'insidioso problema del "traffico sconosciuto" che, teniamo a ricordarlo, deve essere una priorità tanto per la linea Arrivi quanto per la linea Aerovie".

- Scott Stevens (meteorologo): "Sono aerei militari che volano a bassa quota, a trasponder spento e che sono camuffati da aerei civili".

- Dane Wigington: "I motori a reazione non producono scie di condensazione, se non in condizioni rarissime e comunque gli aerei che eventualmente generano una breve ed effimera contrail sono troppo alti per essere visti da terra. In realtà, la maggior parte delle persone non potrà mai vedere una vera scia di condensa in tutta la sua vita. Molti osservatori del cielo e piloti di linea hanno deciso di esprimere il loro sdegno per la clamorosa disinformazione con cui è occultata la geoingegneria clandestina".


Articoli correlati:

- Il problema del traffico sconosciuto nelle denunce di un sindacalista dell’E.N.A.C., 2009
- Aerei fantasma, 2011
- I voli fake, 2012



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mercoledì 21 agosto 2013

Sunset boulevard

Con il presente articolo Tanker enemy, per la prima volta dal 2006, si prende una pausa (non andremo in ferie) negli aggiornamenti sino a fine agosto.

Estate 2013. Si susseguono le ondate di calore con temperature che toccano in Italia i 40 gradi centigradi. I soliti cialtroni cianciano di Caronte, di Stige, di aree di alta pressione “africana” il cui massimo barico, però, è tra Austria e Sud Tirolo! Sono le solite bugie dei meteorologi in divisa e dei loro scalcinati portaborse. In verità, le condizioni anticicloniche sono create attraverso barriere chimiche ed armi elettromagnetiche che deviano e frantumano la corrente a getto polare.

E’ naturale questo inferno estivo con cieli orfani di vaporosi cumuli, umidità relativa piuttosto bassa, ridottissima escursione termica diurna, assenza di venti? No! Che cosa sta succedendo? Assistiamo alla consueta, pesante adulterazione dei fenomeni meteorologici e climatici attraverso le operazioni di geoingegneria clandestina, condotte con scie evanescenti per lo più notturne, riscaldatori ionosferici, satelliti e via discorrendo.

Qualcuno potrebbe ipotizzare che il feroce incremento delle temperature sia dovuto all’attività solare. Non è così. Scrive il climatologo, Dottor Luca Romaldini, in “Ciclo 24 del Sole”: “Tra i vari documenti che si trovano in Rete pochi sottolineano le analogie che si riscontrano tra l’attuale fase del ciclo solare e quella immediatamente anteriore al famoso minimo di Dalton. Fondamentale, a mio parere, è fondamentale sottolineare la sempre maggior somiglianza fra la curva del ciclo 24 e del ciclo 5 (1798-1810), prima del Minimo di Dalton coincidente con l’apice della Piccola età glaciale. […]

In considerazione della durata media undecennale, il ciclo 24 si troverebbe ancora nella prima metà, quella che conduce al massimo, ma non è escluso che esso possa avere un’evoluzione simile a quella del ciclo 5 che durò 12,6 anni, il più lungo, assieme al ciclo 23, di quelli storicamente accertati. Se i prossimi cicli dovessero confermare la fase di debolezza, si entrerebbe nel Minimo di Eddy, definito così in memoria di John Allen Eddy, precursore degli studi sul Minimo di Maunder (1645-1715) e sulle correlazioni fra clima ed attività solare. Per rigore di informazione, fondamentale è ricordare che in quel periodo ci fu un’intensa attività vulcanica per cui molti hanno sostenuto che la P. E. G. (Piccola era glaciale, n.d.r.) non può essere associata al ciclo solare, ma ricordo che il minimo solare è durato per decenni con effetti prolungati, mentre un’attività vulcanica può incidere sul clima per qualche anno.

Altro punto saliente è ricordare come l’intensa attività solare dei cicli 17-23 abbia comportato un aumento termico sul nostro pianeta, ma anche su tutti i pianeti del sistema solare, come è dimostrato dalle sonde spaziali e dai telescopi internazionali, il che smonta di fatto la convinzione che l’aumento delle temperature su scala planetaria sia stato indotto dai gas serra di origine umana come, invece, vanno dichiarando Al Gore e tutti gli ‘scienziati’ al suo seguito che vivono con le sovvenzioni statali e per gli interessi di parte politico-economici. I dati satellitari confermano l’attuale stabilizzazione termica del pianeta con inizio di graduale discesa media dal 2004. Siamo di fatto rientrati nei canoni climatici old style (2012) e presto il raffreddamento, già in atto, provocherà uno scenario del tutto diverso da quello prospettato da media e dagli ‘scienziati’ di parte, rimettendo in forte discussione le politiche agrarie ed economiche dell’intero pianeta. Altre conferme derivano dalla correlazione con il rallentamento del vento solare: la radiazione cosmica nel sistema solare è in crescita, con conseguente aumento della copertura nuvolosa sul nostro pianeta (tuttavia le scie igroscopiche dissolvono le nuvole, n.d.r.) Cio è dimostrato da ricerche isotopiche e sedimentarie
.

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Dunque si continuano, ostinatamente, a confermare le gravi conseguenze ambientali derivate dalle attività umane, quando si dovrebbe guardare ad un processo ciclico climatico accelerato dall’uomo.

Questo non vuol dire che non bisogna agire per ridurre o annullare l’inquinamento causato dai metalli pesanti o delle radiazioni nucleari, vere piaghe per la vita sul nostro pianeta, ma non dare colpe al CO2 dei problemi climatici. Anzi il biossido di carbonio andrebbe benedetto, visto che è il nutrimento della vegetazione sul nostro pianeta, essenziale per la fotosintesi clorofilliana ed il rilascio di ossigeno
.”

In poche parole, se i militari non intervenissero con le loro potenti armi climatiche, non solo l’estate 2013 sarebbe stata tiepida ed irrorata da rinfrescanti piogge, ma ci incamineremmo pure verso un progressivo raffreddamento. A conferma di ciò leggiamo in questi gorni sui siti di meteorologia di regime che le estati con temperature ben al di sopra delle medie sono cominciate nel 2003, casualmente l'anno dell'accordo Italia-U.S.A. sullo stuido dei cambiamenti climatici, accordo che sancì l'inizio a regime delle attività di geoingegneria clandestina sul territorio italiano.

Riferisce l’autore di Freeskies in “Anomalie solari”: “Una gigantesca 'superficie nera' è apparsa sulla parte esterna del Sole. E’ un’enorme macchia solare rilevata dai satelliti della N.A.S.A. Questo evento ci porta a riflettere sulle anomalie dei cicli solari di quest’ultima fase. Ogni fase dura in media 11-12 anni, tra un periodo con picchi di intensa attività con molte macchie solari ed un minimo di attività con poche macchie. Il ciclo attuale è del tutto irregolare: il periodo di attività lieve sta durando molto più del previsto. L’enorme macchia dalla forma inconsueta suscita ancora più stupore circa l’andamento recente della nostra stella. Il protrarsi di questi periodi di ‘minimi solari’ potrebbe avere come conseguenza l’instaurarsi di una Piccola era glaciale sulla Terra.

Se così fosse, bene si spiegherebbero gli stratosferici investimenti urbanistici ed architettonici nel Golfo Persico ed in Medio Oriente (Dubai, Emirati arabi uniti, Kuwait etc.) Se il pianeta, infatti, andasse veramente verso un surriscaldamento incontrollato con conseguente innalzamento del livello dei mari si tratterebbe solo di sperpero di denari. Evidentemente chi investe masse monetarie di dimensioni impensabili sa bene che tra pochi anni si avranno condizioni climatiche temperate e favorevoli in quelle aree
”.

Lo scenario prospettato è plausibile, ma bisogna tener conto di alcune variabili: quali saranno le conseguenze sul clima globale di decenni dilaniati dalla guerra atmosferica? In che modo ed in che misura inciderà sulle condizioni dei biomi il tragico assottigliamento dell'ozonosfera, problema denunciato da Dane Wingington e prodotto proprio dalla martellante geoingegneria? Nota Wingington che i raggi UVB non sono più filtrati da una coltre d’ozono ridotta peggio di un colabrodo: il plancton marino, la flora, la fauna tutta sono in pericolo!

I' vegno per menarvi a l'altra riva: ne le tenebre etterne, in caldo e 'n gelo”, grida Caronte alle anime dannate. “Non isperate mai veder lo cielo”. Appunto… Temperature polari o roventi, con ogni probabilità non potremo più guardare più il cielo o in quanto cancellato dalle scie chimiche o perché vi splenderà un Sole maligno.


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venerdì 16 agosto 2013

Recenti studi stabiliscono che i gonzi sono coloro che sostengono le menzognere versioni ufficiali, non i cosiddetti “teorici della cospirazione” (articolo del Dottor Kevin Barrett)

Uno studio referato conferma che i negazionisti ed i loro portavoce sono i veri psicopatici e sociopatici

In breve, il nuovo studio di Wood e Douglas suggerisce che lo stereotipo negativo del “teorico della cospirazione”, un fanatico che aderisce alle interpretazioni di una frangia, descrive, invece, con precisione le persone che difendono la versione ufficiale del 9 11, non quelli che la contestano.

Recenti studi di psicologi e sociologi negli Stati Uniti e nel Regno Unito suggeriscono che, contrariamente agli stereotipi dei media tradizionali, quelli etichettati come "teorici della cospirazione", sono più razionali di coloro che accettano aprioristicamente la versione ufficiale dei fatti contestati. Inoltre, lo studio ha appurato che i cosiddetti “cospirazionisti” discutono il contesto storico (ad esempio, l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy come un precedente per il 911) più dei negazionisti. […]

Entrambi questi risultati sono amplificati nel nuovo libro “Conspiracy theory in America” del politologo Lance DeHaven-Smith, pubblicato all'inizio di quest'anno dalla University of Texas. Il Professor DeHaven-Smith spiega il motivo per cui ai ricercatori ed ai cittadini non piace essere definiti "teorici della cospirazione". La dicitura fu coniata e promossa dalla C.I.A. per calunniare e diffamare le persone che non accettavano la 'verità' della Commissione Warren circa l’omicdio di John Fitzgerald Kennedy! "La campagna della C.I.A. per diffondere l'espressione 'teoria del complotto' nonché per rendere il tema della congiura un motivo di scherno e di ostilità deve essere riconosciuta, purtroppo, come una delle più riuscite forme di propaganda di tutti i tempi".

In altre parole, i negazionisti che usano i sintagmi "teoria del complotto" e "teorico della cospirazione" come un insulto sono la dimostrazione di una ben documentata, indiscussa, storicamente vera cospirazione per opera della C.I.A. atta a coprire i veri responsabili della morte di J.F.K. Quella campagna, tra l'altro, era completamente illegale e gli agenti dell’Intelligence coinvolti erano criminali. La C.I.A., ordinariamente infrange le leggi federali per condurre operazioni che spaziano dalla disinformazione agli assassini.

DeHaven-Smith chiarisce anche perché coloro che dubitano delle “spiegazioni” ufficiali a proposito di gravi crimini sono desiderosi di discutere il contesto storico. Egli osserva che un gran numero di "ipotesi di cospirazione" si è rivelato fondato e che sembrano esistere evidenti concatenazioni tra gli innumerevoli "delitti di Stato contro la democrazia". Un esempio palese è il legame tra l’assassinio di John Kennedy e quello del fratello Robert. Secondo DeHaven-Smith, dobbiamo sempre discutere di "omicidi Kennedy", al plurale, perché le due uccisioni appaiono essere eventi drammatici di uno stesso disegno scellerato.

La psicologa Laurie Manwell della University of Guelph afferma che l’etichetta "teoria della cospirazione" ostacola la funzione cognitiva. Ella conclude, in un articolo pubblicato dalla rivista “American behavioural scientist” (2010), che i sostenitori delle versioni governative non sono in grado di pensare con chiarezza a causa della loro incapacità di elaborare le informazioni in conflitto con una preesistente convinzione. (E’ un esempio di dissonanza cognitiva, n.d.t.)

Nello stesso numero di A.B.S., Università di Buffalo, il Professor Steven Hoffman aggiunge: "Le persone che rifiutano l’idea delle scelleratezze governative sono tipicamente vittime di un forte 'bias di conferma', cioè essi cercano le informazioni che ratificano i loro preconcetti, ricorrendo a meccanismi psicologici irrazionali per evitare un collasso psicologico dipendente da informazioni che entrano in contrasto con pregiudizi radicati".

L'estrema irrazionalità di coloro che attaccano le cosiddette "teorie del complotto" è stata sapientemente esposta dai Professori Ginna Husting e Martin Orr della Boise State University. In un articolo referato dal titolo "Dangerous machinery: ‘conspiracy theorist’ as a transpersonal strategy of exclusion,” scrivono: "Se ti bollo come ‘teorico della cospirazione’, poco importa se sostieni che esiste una macchinazione o se hai semplicemente sollevato una questione che avrei preferito evitare. A causa dell’espressione ghettizzante, sei a priori escluso dal dibattito”.

Ora, però, grazie anche ad Internet, le persone che mettono in dubbio le storie ufficiali non sono più escluse dalla conversazione pubblica. La campagna della C.I.A. per soffocare il dibattito e la ricerca con l’espressione "teoria del complotto" è al capolinea. Gli studi accademici dimostrano che logica e razionalità sono caratteristiche di chi dubita delle ricostruzioni di regime.

Non deve quindi meravigliare che i negazionisti si rivelino sempre più come uno stuolo di paranoici, incapaci di distinguere la realtà dalle imposture governative.


Articolo originale: PressTv.ir


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mercoledì 14 agosto 2013

I giornalisti della polpetta

“Un’opposizione voluta ed autorizzata dal sistema”. (G.C. Argan)

Marco Preve è un giornalista salito al disonore della cronaca per aver scritto un demenziale articolo il cui scopo principale è il solito, ossia screditare chi si occupa di geoingegneria clandestina.

Chi è Marco Preve?

“Marco Preve, quarantasei anni, è nato a Torino, ma vive e lavora a Genova da quasi vent’anni come giornalista del quotidiano «La Repubblica». Ha iniziato come corrispondente di provincia, poi come cronista di nera e da tempo si occupa principalmente di giudiziaria e inchieste tra affari, politica, speculazione edilizia e urbanistica. Ha seguito i delitti del serial killer Donato Bilancia, poi le giornate del G8 del 2001 ed i processi che ne sono seguiti e ancora i principali scandali in Liguria, specialmente quelli legati al porto di Genova e al casinò di Sanremo. È interessato, anche come fenomeno sociale, alle battaglie dei comitati e delle associazioni ambientaliste. Collabora con “Micromega” e “L’Espresso”. Per “Chiarelettere” ha scritto nel 2008 assieme a Ferruccio Sansa "Il partito del cemento", e nel 2010 “La colata”, insieme a Ferruccio Sansa, Andrea Garibaldi, Antonio Massari e Giuseppe Salvaggiulo. Cura quotidianamente su internet un blog dal titolo “Trenette e mattoni” all’indirizzo www.preve.blogautore.repubblica.it, diventato luogo di denuncia e approfondimento di questioni legate alla devastazione del territorio della Liguria e alle malefatte di amministratori, banchieri e imprenditori”.

Sono dunque queste le credenziali di Marco Preve. Appartiene alla scolaresca di cronisti, pubblicisti, autori che sembrano la coscienza critica del sistema. “Micromega”, “L’Espresso”, “La Repubblica”… tutte testate che galleggiano nella maleodorante palude della pseudo-sinistra, di un’opposizione falsa e stitica, dell’ambientalismo d’accatto, dell’anti-berlusconismo di maniera. Sono pubblicazioni che da decenni fungono da valvola di sfogo per sudditi indignati contro i privilegi della casta. Sono scartafacci per radical chic, intellettualoidi dalle pose anticonformiste, “rivoluzionari” borghesi, per la low e middle class piena di frustrazioni superate solo quando Travaglio denigra Berlusconi. E’ un’accozzaglia di scribacchini che, soltanto per aver denunciato gli abusi edilizi di qualche palazzinaro e per aver messo alla gogna un paio di amministratori corrotti (che grande scoperta!), presumono di essere degli eroi della libertà, dei moralizzatori. Ignorano che il sistema stesso ha previsto questo loro patetico dissenso destinato a lasciare inalterato lo status quo. Sono simili a quei bambini che giocano alla guerra, immedesimandosi a tal punto nei contendenti da credere di combattere veramente.

Il Dottor Preve ha pubblicato due libri per la casa editrice “Chiarelettere”, incarnazione dell’editoria organica al potere sotto le apparenze della critica all’establishment.

Per “Chiarelettere” scrive, ad esempio, il meteorologo Luca Mercalli, noto negazionista, il sedicente “verde” che vede il filo d’erba e non la foresta.

Per “Chiarelettere” scrive Sandro Provvisionato, in forza a Canale 5, perfetta testimonianza di quel “giornalismo” che si barcamena fra timide inchieste ed adesione piena all’ideologia dominante propalata dalle reti “Mediaset”. Ci si arruffiana il pubblico con un’inchiesta un po' fuori dal coro per poi ribadire ad ogni piè sospinto le versioni ufficiali sul 9 11 e compagnia cantante.

Marco Travaglio è la punta di diamante della casa editrice in questione. Il personaggio si squalifica da sé.

Gianluigi Nuzzi ha pubblicato qualcosa per i tipi di “Chiarelettere”. Nuzzi è il reporter che ha avuto il merito di rivelare alcuni scandali del Vaticano, salvo poi mettere in risalto per contrasto un’inesistente Chiesa buona. E’ stata un’operazione molto efficace, con cui un’analisi impietosa del Vaticano di fatto l’ha rinvigorito e legittimato. Nuzzi ha realizzato il suo reportage per la scandalosa rete televisiva “La 7”, bivacco di ignoranti, di gazzettieri, di cattivi maestri, alcuni dei quali legati al Gruppo Bilderberg. “La 7” è il pendant sul piccolo schermo di quel mucchio di immondizia, noto come gruppo editoriale “L’Espresso S.P.A.” (beneficiario di 17 milioni di euro l'anno di finanziamento pubblico). In questo ammasso puzza in particolar modo la spazzatura nota come “Giornalettismo”.

Insomma le referenze del Dottor Preve sono quelle sopra riportate, l’ambiente in cui opera è quello poc’anzi descritto.

Che cosa ci si poteva attendere? Il giornalismo mainstream partorisce mostri, anche e soprattutto quando scrivono per quotidiani e periodici “indipendenti”, anzi indidementi.


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martedì 13 agosto 2013

Le diffamazioni della testata "La Repubblica": singolari collegamenti con disinformatori e meteorologi

L'11 agosto 2013 vi abbiamo relazionato in merito alle incredili diffamazioni ad opera del giornalista Marco Preve. E' opportuno quindi evidenziare alcuni aspetti di questa vicenda, sempre ricordando che questo concertato attacco mediatico dimostra un innalzamento del livello, volto a far fuori, ad ogni costo, gente scomoda per il regime.

Allora... il quadro è chiaro e vi spiego come sono messe le cose:

Nel 2007 pestiamo i piedi ad Achille Pennellatore, pubblicando alcuni commenti ed articoli e video che mettono in evidenza come il meteorologo della Provincia di Imperia conosca bene la questione "aerosol clandestini" e confezioni quindi delle previsioni ad hoc. Questo, però, dopo un accordo con l'Aeronautica militare italiana. Ciò per il semplice fatto che, prima di quell'accordo, non azzeccava una previsione che fosse una, non sapendo nulla delle "innocue velature" create dai militari. Casualmente Achille Pennellatore è amico amico della famiglia Nigrelli ed ha anzi scritto un libro con uno dei Nigrelli. Il libro è "Polvere di STEL", patrocinato, guarda caso dal Comune di Sanremo, che deve preservare la sua rispettabilità.

La moglie di Nigrelli, Teresa, entra in contatto con mio fratello Antonio, spacciandosi per un'attivista. Raccoglie informazioni preziose. Di lì a poco i Nigrelli aprono una serie di blog dedicati esclusivamente alla diffamazione di chi scrive e del fratello Antonio.

Nigrelli è socio dei negazionisti del C.I.C.A.P. e con essi si coordina costantemente per tutta una serie di iniziative di stalking e diffamazione sulla Rete e sulla piazza non virtuale. Nigrelli vive a Sanremo, ovviamente e funge da base logistica per spiare e controllare i Marcianò.

Nigrelli, il Comune di Sanremo e Pennellatore si può dire che sono una cosa sola, giacché il tipografo in pensione funge da sponsor e garantisce la costante diffamazione dei Marcianò.

Nigrelli viene querelato più volte da chi scrive e fratello, ma... casualmente, la magistratura sanremese pensa bene di rinviare a giudizio chi scrive. Parte offesa e testimoni per l'accusa: i Nigrelli.

Nigrelli scrive su Facebook e gestisce insieme con altri negazionisti pagati dal Ministero dell'Interno diverse pagine diffamatorie e calunnianti dedicate allo scrivente ed ora anche al fratello Antonio. Usa il nick Mario Lipuma, ma tutti sanno che è uno degli pseudonimi di Nigrelli.

Nigrelli è logicamente un meccanismo dell'ingranaggio cui appartiene anche il noto stalker Task Force Butler, il quale usando un nome di comodo, scrive al giornalista Marco Preve e gli segnala la possibilità di scrivere un articolo utile a screditare Antonio Marcianò. In effetti Task Force Butler, in una serie di commenti sul blog di Nigrelli (alias wasp alias Leoniero alias... Mario Lipuma) e sul blog "Strakerenemy", intestato a Paolo Attivissimo (C.I.C.A.P.) e gestito da Stefano Luciani alias eSSSe, ha orgogliosamente descritto una situazione di possibili guai per Antonio Marcianò e questo grazie alle sue segnalazioni anche al Ministero della Pubblica "istruzione" nonché alla Dirigente scolastica del Liceo "Cassini" ove insegna Antonio Marcianò.

Lo stesso Achille Pennellatore scrive sul profilo Facebook di Mario Lipuma-Niigrelli ed anche sul suo blog!

Il cerchio si chiude nel momento in cui il giornalista della testata "La Repubblica", Marco Preve, riceve da Task Force Butler l'indirizzo email cui scrivere (tanker.enemy at gmail.com) per ottenere il numero di telefono che poi sfocia nella telefonata che avete ascoltato. In realtà l'articolo è già pronto, ma richiede alcuni affinamenti, giacché il Preve ha ottenuto solo una parte delle informazioni necessarie da Task Force Butler nonché dall'ingenua vicepreside del Liceo. Ella riferisce di email di genitori preoccupati, ma che in realtà sono messaggi falsi inviati con nomi diversi da Task Force Butler, il quale è uso impiegare decine di nomi di fantasia per le sue scorribande sulla Rete e per inviare segnalazioni a destra e manca.

Marco Preve
10 ago 2013

Buongiorno, scusi l'intrusione, sono un giornalista di Repubblica redazione di Genova e stavo cercando di mettermi in contatto con il professor Marcianò del liceo Cassini di Sanremo per una questione che lo riguarda. Spero che questa mail sia la sua.
grazie

Marco Preve
la Repubblica, redazione Genova
16121-Via XX Settembre, 41
tel. 010/5742212 fax 010/5742263

Casualmente Mario Lipuma-Nigrelli è amico su Facebook di Marco Preve. Casualmente Achille Pennellatore, amico di Nigrelli, coglie la palla al balzo e scrive al direttore di SanremoNews per esprimere la sua soddisfazione sulle diffamanti accuse di Marco Preve e rilanciate dalle inutili testate locali.

Oviamente, dietro tutta questa manovra alla "servizi segreti de noiartri", si intravede solo un disegno: screditare coloro che, nonostante processi minacce ed attacchi di ogni genere, si permettono ancora di definire quelle scie con il loro vero nome: scie chimiche.

Qui la risposta di Antonio Marcianò al meteorologo Achille Pennellatore.

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Preve-dibili diffamazioni, 2013


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domenica 11 agosto 2013

Preve-dibili diffamazioni

Nec frangar nec flectar

10 agosto 2013 Il giornalista del quotidiano "La Repubblica", Marco Preve, dando séguito alla delazione anonima del famigerato Task Force Butler, osa telefonarci per tastare il terreno, visto che ha intenzione di scrivere uno scartafaccio ingiurioso e balzano. Il pretesto gli è offerto da uno studio del Professor Francesco Lamendola, inerente ai cosiddetti Protocolli dei Savi anziani di Sion. Subito subodoriamo l’inganno, per cui decidiamo di registrare la conversazione. Il redattore è poi diffidato dal pubblicare checché, basandosi tra l'altro, come Marco Preve ammette, solo su denigrazioni provenienti dal famigerato Task Force Butler, delatore a cottimo, calunniatore grafomane più volte segnalato alla magistratura.

Marco Preve
10 ago 2013

Buongiorno, scusi l'intrusione, sono un giornalista di Repubblica redazione di Genova e stavo cercando di mettermi in contatto con il professor Marcianò del liceo Cassini di Sanremo per una questione che lo riguarda. Spero che questa mail sia la sua.
grazie

Marco Preve
la Repubblica, redazione Genova
16121-Via XX Settembre, 41
tel. 010/5742212 fax 010/5742263

Nonostante la diffida, il cronista decide, naturalmente con l’avallo del direttore, Giuseppe Smorto, di pubblicare uno scartafaccio che è diffamatorio sin dal titolo. E’ un’accozzaglia di cose inventate, denigrazioni e colossali sciocchezze. E’ evidente che non si intende tanto attaccare l’autore, quanto delegittimare il Comitato Tanker enemy con la solita accusa di “antisemitismo” (sic). Nel pezzo di Preve, tra le altre cose, si menziona il seguente stralcio: “Gli autoattentati dei servizi segreti internazionali alle Torri gemelle ed al Pentagono", come fosse un’asserzione destituita di fondamento. Eppure l’ex Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga (†), in un’intervista rilasciata alla testata “Il Corriere della sera” affermò: "Da ambienti vicini a Palazzo Chigi, centro nevralgico di direzione dell'intelligence italiana, si fa notare che la non autenticità del video è testimoniata dal fatto che Osama Bin Laden in esso 'confessa' che Al Qaeda sarebbe stato l'autore dell'attentato dell'11 settembre alle due torri in New York, mentre tutti gli ambienti democratici d'America e d'Europa, con in prima linea quelli del centrosinistra italiano, sanno ormai bene che il disastroso attentato è stato pianificato e realizzato dalla C.I.A. americana e dal Mossad con l'aiuto del mondo sionista per mettere sotto accusa i Paesi arabi e per indurre le potenze occidentali ad intervenire sia in Iraq sia in Afghanistan". Un’interpretazione molto simile è stata pure proposta dal Dottor Ferdinando Imposimato, giudice onorario della Corte di Cassazione.

Tutto si può dire di Cossiga, ma non che fosse uno sprovveduto, tutt’altro! Se Preve si fosse documentato un po’, non avrebbe insinuato che l'interpretazione del 9 11 come inside job è una leggenda metropolitana. Preve dovrebbe vergognarsi: invece di contattare gli esponenti del Comitato per compiere un’inchiesta sulla geoingegneria clandestina, dà spazio a pettegolezzi, maldicenze, insinuazioni per i suoi vaneggiamenti. Lui che si interessa di ambiente (il solito patetico ambientalismo da salotto), dovrebbe preoccuparsi dell’avvelenamento quotidiano e non di un paio di genitori perbenisti (ammesso e non concesso che le lettere non siano state inviate dal solito Task Force Butler) che hanno paura della loro ombra. Lui che è giornalista dovrebbe concentrarsi su fatti e temi seri e non su pettegolezzi da spiaggia. Si vede che non sapeva come passare le ore di una noiosa domenica estiva.

L’articolo di Preve è offensivo e non solo per la consueta ghettizzazione e demonizzazione del dissenso (nota con le affermazioni di [1] Luttvak), ma soprattutto perché è una una testimonianza di scarsa (usiamo un eufemismo) deontologia professionale, sostituita dal malcostume di dar credito a fonti anonime e senza dubbio infamanti. Il trafiletto, prima che un tentativo di delegittimazione, è una prova di quanto sia affossata la vera Cultura. Non basta il cenno ad Italo Calvino per redimere il pressappochismo e la trivialità di certe farneticazioni. Inoltre il pezzo è infantile e mal scritto, un vero insulto in primo luogo a chi lo ha redatto oltre che alla lingua italiana.

E’ palese che si intende sempre più perseguire le opinioni, gli psico-reati, ricorrendo a tutti gli stratagemmi possibili ed immaginabili: intimidazioni, minacce, azioni “legali”. Il disegno è chiaro: chiudere la bocca a chi non si riconosce nel Pensiero unico.. I “giornalisti” si prestano a questo squallido gioco. Ricorrono alla generalizzazione, all’uso improprio di termini di cui ignorano il vero significato, attingono alle dicerie, si inventano o distorcono i contenuti delle interviste, tutto per rafforzare ed avallare il sistema che fingono di criticare in saggi “coraggiosi” magari pubblicati da “Chiarelettere”….

Il Preve trova delle ridicole giustificazioni per il suo temino: secondo lui, la vicenda avrebbe assunto una “dimensione pubblica” (sic). Veramente ad aver acquisito una valenza pubblica è la Geoingegneria illegale, ma colui ha preferito portare l’acqua al mulino dei datori di lavoro, piuttosto che impegnarsi in un reportage. Qualcuno ha scritto che “il vero giornalismo è diffondere quello che qualcuno non vuole che si sappia; il resto è propaganda”. Esatto! I gazzettieri sono versati solo nella propaganda, nella mistificazione e nell’adulazione dei potenti.

11 agosto 2013 - Marco Preve

Lei ha tutto il diritto di ritenersi diffamato e per questo motivo ricorrere a tribunali ed avvocati. Vorrei, però, che si soffermasse su alcuni aspetti. Primo, l'articolo riguardava suo fratello che è professore di un liceo. La pagina Fb anonima dava indicazioni su fatti veri, cioè gli scritti di suo fratello. Ho parlato a lungo con lei e suo fratello ottenendo da voi le spiegazioni che ho poi riportato fedelmente. Che esista un problema di opportunità per suo fratello me lo ha confermato la vicepreside del Cassini raccontandomi delle lettere di genitori preoccupati. La vicenda aveva assunto una dimensione pubblica e quindi abbiamo deciso di raccontarla ascoltando tutti i protagonisti. D'altra parte voi siete i primi a dare grande pubblicità alle vostre tesi su internet e in convegni e dibattiti senza nascondervi, quindi non vedo dove stia la violazione della vostra privacy.
Questo per quanto riguarda l'articolo. Per quanto riguarda invece la sua campagna mediatica contro il sottoscritto con tanto di foto e ipotesi complottistiche dell'ennesima regia occulta, mi scusi la sincerità ma arriva tardi, perlomeno dopo la Spectre e 007.
cordiali saluti

Marco Preve

Riconosciamolo: se non fosse per i faraonici contributi (Espresso-La Repubblica: 16.186.244 euro) che lo Stato, rubando i soldi ai contribuenti, elargisce alle testate (l’unica davvero indipendente è “Rinascita”, non a caso boicottata e vessata in modo scandaloso), i “giornalisti” sarebbero tutti a spasso e, al limite, potrebbero imbrattare con le loro frasi sgrammaticate i muri dei monumenti.

Cui prodest?

[1] "Colpo di Stato: manuale pratico". L'autore è Edward Luttwak, un esperto militare che è stato anche consigliere di Ronald Reagan, guerrafondaio e tiranno.

Egli spiega, in questo libro, come il colpo di Stato non debba essere per forza incentrato sull'uso della forza e delle masse, non un golpe militare, ma uno di tipo silenzioso che si appropri degli apparati dello Stato dall'interno.

Perché mi riferisco a questo libro? Perché spiega anche come trattare gli oppositori.

Nel Capitolo 4 l'autore afferma che è "essenziale evitare spargimenti di sangue, perché questo può avere ripercussioni negative".

Ancora...

"Le masse... il loro atteggiamento verso il nuovo regime dopo il golpe sarà, alla lunga, decisivo. Il nostro compito immediato sarà di imporre l'ordine pubblico, ma il nostro obiettivo di lungo termine sarà guadagnare l'accettazione delle masse, sì che L'USO DELLA COERCIZIONE FISICA NON SIA NECESSARIO."... il nostro STRUMENTO in questa direzione sarà il CONTROLLO DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE di massa...". Ecco spiegato perché argomenti come le scie chimiche non trovano quasi mai spazio sui media più importanti, salvo per denigrare chi li tratta.

"L'azione dei media sarà mirata a convogliare la realtà e la forza del colpo, anzichè giustificarlo"

Qui viene la parte migliore:

"Ogni individuo che si oppone dovrà operare in isolamento. Quindi dobbiamo fare ogni sforzo per sopprimere quel genere di notizie. Se qualche resistenza compare, dobbiamo SOTTOLINEARE CON FORZA CHE ESSA VIENE DA ISOLATI, OSTINATI INDIVIDUI, MAL INFORMATI E DISONESTI, che non sono affiliati a nessun gruppo o partito importante. Il lavoro costante sul tema dell'isolamento farà APPARIRE LA RESISTENZA INUTILE E PERICOLOSA".

"Faremo uso di SELEZIONE adatta di FRASI SGRADEVOLI (per esempio ANTI-AMERICANISMO, ANTI-SEMITISMO... oppure, aggiungo io, SCIACHIMISTA... PARANOICO OSSESSIONATO.... ) Anche se il loro significato è stato oscurato dal loro normale uso costante e deliberato, esse restano utili come indicatori del nostro impeccabile nazionalismo".

In queste frasi qualcuno si è forse riconosciuto?

Articolo correlato:

Le diffamazioni della testata "La Repubblica": singolari collegamenti con disinformatori e meteorologi, 2013



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Notte chimica a Chelyabinsk (Russia)

15 giugno 2013 – Chelyabinsk, Russia. E’ notte e all’improvviso il cielo è rischiarato da una luminosità fosforescente. Chelyabinsk è lo stesso centro in cui il 15 febbraio di quest’anno precipitò – si suppone - un meteorite. Bisogna qui accennare ai dubbi di alcuni astronomi che evidenziarono delle stranezze circa l’impatto del presunto aerolite (ad esempio, l’ampiezza e la forma del presunto cratere ed il fatto che il corpo celeste non si fosse in gran parte disintegrato a contatto con l’atmosfera). La stessa Margherita Hack manifestò delle perplessità in merito.

E’ implausibile che il fenomeno luminoso sia da identificare con un’aurora boreale: l’aurora polare palesa colori diversi e tipiche forme drappeggiate. Inoltre si genera a latitudini maggiori. La città russa è ubicata a 55 gradi e 10 primi Nord, più o meno quella di Londra.

Non sembrano neppure nubi nottilucenti, vista la quota non elevata. Le nubi nottilucenti sono formazioni visibili solo di notte. Sono di colore argenteo e brillano a causa della luce del Sole che, anche se è ormai sceso al di sotto dell'orizzonte di un osservatore posto sulla superficie terrestre, riesce ugualmente a rischiararle, rendendole sfavillanti. Al contrario delle normali nubi, non sono formate da gocce d'acqua e non provocano la pioggia: pare che siano composte da polveri di origine meteorica o vulcanica. Le nubi nottilucenti si trovano a circa 80 chilometri di altitudine, nella regione dell'atmosfera denominata mesosfera. Sono notevolmente più alte delle nuvole comuni, cioè quelle vaporose, che solcano i cieli della troposfera, che non supera i 15 chilometri di altezza dal suolo.

UN AIUTO PER TANKER ENEMY - Il Comitato "Tanker enemy" dal 2006 è impegnato nella divulgazione e nella denuncia dello spinoso tema noto come "scie chimiche" o "geoingegneria clandestina", tramite la pubblicazione di articoli, video, documenti, traduzioni e per mezzo di varie iniziative (ad esempio, l'indagine sulle polveri sottili).

Questo lavoro ha richiesto e richiede un impegno quotidiano con il conseguente dispendio di energie e risorse. In questi anni il blog "Tanker enemy" e quelli collegati hanno garantito, anche grazie al contributo di lettori e sostenitori, un'informazione indipendente e circostanziata a tal punto da suscitare la reazione del sistema. Questa reazione si è tradotta, oltre che in attacchi di ogni genere, nell'apertura di procedimenti "legali", volti all'oscuramento del blog e dei siti ad esso correlati. Sono procedimenti all'origine di notevoli difficoltà pratiche e di cospicui esborsi per avvocati e consulenti tecnici.

Auspichiamo perciò un fattivo sostegno sotto forma di donazioni e di altri interventi (gratuito patrocinio, consulenze...) affinché il Comitato possa continuare ad agire nell'interesse della collettività. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che accoglieranno, per quanto nelle loro possibilità, il presente appello. Il Vostro contributo è assolutamente fondamentale al fine di permetterci di proseguire con il nostro operato. Qui la pagina Paypal per eseguire una donazione.

Resta un’unica ipotesi credibile: i bagliori sono dovuti alle usuali manipolazioni chimiche ed elettromagnetiche dell’atmosfera, alterazioni in cui i Russi sono, non meno di Statunitensi, Francesi, Cinesi, Thailandesi etc., sono maestri. Tra l’altro sappiamo che la colorazione rossa è collegata alla dispersione di litio. Infine nelle fotografie scattate e nei video realizzati si possono osservare le classiche nuvole “harpizzate” dalle configurazioni regolari, striate e sottili.

Il chiarore policromo ha suscitato stupore tra i residenti. Non saremo molto lontani dalla verità se vi vedremo l’effetto di qualche diavoleria militare.


Fonte: Actualitad RT


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mercoledì 7 agosto 2013

Scie chimico-biologiche: è già cominciato il controllo mentale per mezzo delle nanostrutture?

Un articolo di Chemtrailsplanet.net avvalora quanto in questi anni era stato arguito da scienziati e ricercatori non allineati. Lo scopo ultimo della Biogeoingegneria è un generalizzato controllo mentale, da conseguire non solo con l’irradiazione di campi elettromagnetici, ma soprattutto per mezzo di una “colonizzazione” nanotecnologica.

Riportiamo i passaggi cruciali dell’articolo, sorvolando sugli scopi che, non a torto, l’autore ritiene secondari o complementari di questa ciclopica e dispendiosa operazione. Focalizzare l’attenzione, infatti, solo sulla modifica meteorologica e climatica denota una visione parziale, se non angusta del problema. Non solo, un tale approccio alla questione rischia di avallare la Geoingegneria che potremmo definire ufficiale, quella propugnata da alcuni governi ed enti, spacciandola come rimedio contro i “cambiamenti climatici” ed ammessa a livello progettuale e sperimentale. Tra l'altro la dicitura “riscaldamento globale” è stata abbandonata, poiché si è dimostrato che il global warming da CO2 è una colossale fandonia. Nel momento in cui si circoscrive il proprio interesse all’iincidenza delle chemtrails sui fenomeni atmosferici, si è pericolosamente vicini ad ammettere che, di fronte a gravi rischi ambientali (ad esempio, una prolungata siccità comunque provocata deliberatamente dai militari), il ricorso a tecniche di manipolazione dei fenomeni naturali potrebbe non essere così inopportuno. In verità, il sabotaggio del tempo e degli ecosistemi obbedisce, oltre che ad una logica follemente distruttiva, a scopi strategici e di dominio
.

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E’ possibile ottenere il controllo completo in remoto di un ospite, come profetizzato da alcune pellicole cinematografiche, ad esempio, "Metropia" del 2009 ed "Ultrasuoni" del 2012. (Anche gli orrendi "Teletubbies" descrivono dei bambini radiocomandati, n.d.t. ). Un set di nano-bots (letteralmente automi nanotecnologici, ossia microsensori o M.E.M.S., n.d.t.) penetra in un ospite a sua insaputa. I nano-bots creano una Bio-API (un’interfaccia bio-elettronica) che interagisce con i neuroni. L’idea-base consiste in un insieme di nanofili da introdurre in una particolare porzione del sistema vascolare del cervello. Tale idea necessita di un numero molto elevato di sonde (milioni). Ogni nano-cavo può essere usato per registrare l'attività elettrica di un singolo neurone o di un piccolo gruppo di neuroni, senza invadere il parenchima cerebrale.

Per installare una BioAPI negli abitanti del pianeta, gli eserciti hanno bisogno di disperdere nell’ambiente le nanofibre intelligenti ed autoreplicanti. Queste fibre possono essere diffuse anche nella catena alimentare, ma in questo modo la loro azione non è altrettanto efficace. Risulta dunque molto più efficiente diffondere con gli aerei i nanopolimeri sulla popolazione: la mentalità da gregge che contraddistingue l’umanità attuale dimostra che un capillare spargimento di nanostrutture è in atto.

La tecnologia esiste: bisogna solo applicarla ai danni dell’umanità e del pianeta, ma presentandola, complici i media di regime, come panacea.

Ringraziamo l’amico Paolo per la fondamentale segnalazione.

Fonte: CHEMTRAILS: Has Nanobot Mind Control Already Begun?, 2013

Articoli e video correlati:

- Il piano di Edward Teller e la truffa dell'effetto serra, 2008
- Il futuro secondo la N.A.S.A. è già qui, 2013
- Il sistema di controllo globale della D.A.R.P.A.: il nemico è il cittadino, 2009


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giovedì 1 agosto 2013

I frutti amari della geoingegneria clandestina

Si diffondono sempre più nel mondo occidentale abitudini alimentari che privilegiano la frutta e la verdura provenienti dalla lotta integrata o biologiche, talora dall’agricoltura biodinamica. Si comincia a diventare consapevoli che un’alimentazione ricca di proteine di origine animale (carni, latticini), di carboidrati, di zuccheri raffinati, ma povera di vitamine, è dannosa alla salute, specialmente perché tenda ad acidificare il sangue. Da decenni si cerca di valorizzare la dieta mediterranea per i suoi benefici. Senza dubbio una nutrizione incentrata sul consumo di frutta, di ortaggi, di cereali integrali, in cui siano banditi lo zucchero bianco, gli edulcoranti artificiali, dolciumi, pasta e pane industriali etc. giova all’organismo. Tra l’altro la carne risulta dannosa soprattutto perché oggigiorno i bovini sono in alcuni allevamenti nutriti con mais transgenico o con farine di origine animale. Stesso discorso vale per il latte ed i formaggi. Nel pesce infine, soprattutto nel caso di specie che sono al vertice della catena alimentare, quale il tonno, si accumulano inquinanti come il mercurio e l’arsenico, la cui nocività è arcinota.

In questi ultimi anni stiamo assistendo al fenomeno degli orti urbani: alcune aree verdi abbandonate all’incuria sono riqualificate, coltivandovi ortaggi destinati al fabbisogno familiare. Sui terrazzi i vasi con i fiori e le piante ornamentali sono talvolta rimpiazzati da contenitori in cui germogliano e fruttificano fragole, zucchine, pomodori… Si unisce l’utile al dilettevole. Sono ameni questi verzieri in città, ma viene da rabbrividire a guardare il cielo che li sovrasta.

Queste confortanti tendenze e consuetudini sono purtroppo in stridente contrasto con quanto accade nel mondo dell’agricoltura ed altrove. I mercati annonari, i banchi dei commestibili traboccano di prodotti ortofrutticoli sia locali sia importati da altre regioni sia dall’estero. Che cosa si nasconde, però, dietro questa abbondanza? Troveremo qualche volta derrate più o meno genuine, ma in molte circostanze frutta e verdura si possono ottenere in quantità notevoli solo ricorrendo alla chimica (insetticidi, diserbanti, anticrittogamici, fertilizzanti di sintesi). Molti agricoltori poi usano i fitoormoni per accelerare la crescita delle piante. Peperoni, cocomeri, melanzane, carciofi, cavoli, mele, pere… belli, enormi, dai colori vividi. E’ un trionfo di tinte e di forme, ma sono prodotti naturali, del tutto sani?

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Chi attualmente si cimenta nella coltivazione di erbe aromatiche sul davanzale o di qualche erbaggio sul poggiolo, si accorge che le piante si sviluppano con estrema lentezza e danno pochi frutti in tempi lunghi. Che cosa è successo? Il PH del terreno è alterato: decenni di “concimazioni” a base di alluminio, bario e carbonato di calcio hanno reso i suoli alcalini, pressoché sterili. Prolungati periodi di siccità, alternati ad impetuosi nubifragi danneggiano le colture. Che cosa contiene l’acqua con cui si innaffia e si irriga? Che cosa l’aria? I rizobatteri alla base del ciclo dell’azoto – avverte Michael Castle – si stanno estinguendo. Le api idem. Che cosa succede alle colture, dopo che con gli aerei della morte sono sparsi i filamenti polimerici? Nel periodo dell’aratura, ma anche in altre fasi dell’anno vediamo i campi coperti da un surreale reticolo. Queste ragnatele biotecnologiche, inglobate nelle zolle e poi nelle radici di cereali ed ortaggi, rendono transgenico ciò che non lo è? Sappiamo che la spaventosa Monsanto ha già pronti tutti i rimedi a sterilità ed aridità, ma non ci fidiamo molto…

Percorriamo un sentiero di campagna, il viale di un parco. Osserviamo. Vedremo fra i rami degli alberi, tra il fogliame dei cespugli pendere lunghi fili che scintillano al sole. Si intrecciano fra loro, creando grovigli, si appiccicano in ogni dove. Simone, non sono tele di Aracnidi! Prima o dopo, queste diavolerie contaminano frutta e verdura: finiscono nel nostro piatto. Non pochi cerealicoltori contemplano i loro terreni pronti per la semina cosparsi di filamenti di ignota (per loro) origine, ma che importa? L’importante è che il grano, il mais, il riso si producano in quantità idonee, ricavandone più denaro possibile: la concorrenza straniera è spietata. Tutto sommato, sono preferibili i cereali italiani, anche se in qualche modo adulterati da quelle strane tele, al grano radioattivo dell’Ucraina o al frumento transgenico del Canada. Tanto ormai di naturale non esiste più alcunché, il biologico è un’illusione: l’inquinamento sia tradizionale sia legato alle scie chimiche non conosce confini. Tiriamo a campare.

Così le salubri consuetudini alimentari sono in parte vanificate dai feroci biogeoingegneri. Si può optare per il male minore. Inoltre, anche se il regime dietetico è equiliibrato ed intelligente, a poco varrà per preservare la buona condizione psico-fisica, se ci piazzano un’antenna per la “telefonia” di fronte all’abitazione. Non c’è santo che tenga: in nessun modo si riuscirà ad ottenere che sia smantellata. Allora è opportuno attuare tutte le misure per schermare le micidiali onde. Se nelle scuole, con la scusa di svecchiare la didattica, installano il wi-fi (alias we die), come ci regoliamo? In qualche modo bisognerà intervenire, altrimenti siamo… cotti a puntino.

L'aspettativa di vita sana si accorcia, gli anziani sono spesso ridotti in condizioni pietose: non ci salverà qualche integratore o bere acqua a iosa, se l’acqua è … “metallizzata”.

Come si può constatare, la battaglia contro il sistema deve essere a 360 gradi. Non ci si può adagiare su un romantico ed idealizzante “ritorno alla natura” (ma esiste ancora una natura non snaturata?), magari propagandato dagli stessi che, mentre demonizzano il fumo, avvelenano in modo sfacciato ed impunito la biosfera.


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