lunedì 29 gennaio 2007

Gli untori

Tempo fa lessi alcuni commenti di visitatori di siti che avevano pubblicato articoli sulle scie chimiche in cui si ipotizzava la diffusione di agenti biologici per mezzo dell’irrorazione. Questi lettori esprimevano i loro dubbi circa la possibilità di diffondere batteri e virus che sarebbero sottoposti a temperature molto elevate. Queste perplessità hanno il loro fondamento: un conto è diffondere particolato contenente alluminio, bario, torio radioattivo etc. con i dispositivi erogatori installati sugli aerei della morte; un altro è spargere agenti biologici.

Se si riflette, però, l’obiezione relativa alle notevoli temperature è facilmente confutabile: esistono batteri in grado di adattarsi a condizioni repulsive. Recentemente sono stati scoperti microrganismi che “vivono a più di tre chilometri sotto la superficie terrestre, a 64 gradi Celsius di temperatura, nutrendosi di solfati ed idrogeno. Gli scienziati, che hanno scoperto i batteri nelle viscere di una miniera d'oro in Sudafrica, sono rimasti sbalorditi e hanno esultato: è la prova che forme di vita possono esistere in condizioni assai più proibitive di quanto si pensasse.

- Questi organismi vivono felicemente là sotto, isolati e irraggiungibili, con la capacità di adattarsi in pratica a qualsiasi avversità -, ha commentato il biologo Terry Hazen, uno degli autori della scoperta, del Lawrence Berkeley National Laboratory negli U.S.A. Il racconto di come sia stata rintracciata la colonia sotterranea e le sue caratteristiche, è stato pubblicato su Science.

I ricercatori si sono spinti in mezzo alle rocce della più profonda miniera di tutta l'Africa, la Mponeng, in un'area ad un centinaio di chilometri ad ovest di Johannesburg. Le rocce fratturate in antichità hanno lasciato filtrare acqua che ha formato piccole pozze ad una temperatura che, sul fondo, raggiunge i 64 gradi. Le rocce hanno un'età che viene stimata intorno ai 3 miliardi di anni e l'acqua antica che vi si trova, secondo gli studiosi, è rimasta isolata dalla superficie terrestre per milioni di anni. La datazione è stata accertata, analizzando la presenza di gas nobili come neon, krypton e argon. I microbi che si muovono in quelle acque, lontani per milioni di anni da qualsiasi forma di luce, si nutrono di solfati e di idrogeno che vengono scissi dall'acqua grazie alla radioattività dell'uranio presente nell'area.(…)

Per la geologa Lisa Pratt, dell’Indiana University, i batteri aprono nuovi scenari su ciò che gli scienziati immaginano in ordine alla adattabilità delle forme di vita.

Microbi abituati a proliferare in condizioni proibitive sono stati trovati in passato in una molteplicità di ambienti diversi: nei geyser del parco di Yellowstone, per esempio, o in vulcani in eruzione sul fondo degli oceani, nei deserti delle Ande, in sostanze acide o nel ghiaccio eterno dei poli… Le conclusioni dei biologi sono il frutto di un decennio di studi sui batteri estremi e sono ora al centro dell'attenzione anche della N.A.S.A., che le ritiene importanti per le proprie ricerche su forme di vita nel Sistema solare”.

Queste e altre scoperte dimostrano che non sempre l’ossigeno è necessario per la vita: ad esempio, esistono dei batteri che tollerano solo minime quantità di ossigeno (forme microaerobiche), altri addirittura devono restare completamente nel substrato privo di aria (forme anaerobiche). Si conoscono anche specie aerobiche o anaerobiche-facoltative, specie cioè che possono vivere sia con ossigeno sia senza.

Occorre anche soffermarsi su un altro inquietante aspetto del problema: in seguito alle ricerche condotte negli Stati Uniti ed altrove, si è appurato che, con le scie velenose, sono diffusi anche polimeri. (1) Come ricorda il neurologo, Dottor Edward Spencer, queste fibre polimeriche resistono a temperature superiori a 1.700 gradi Fahreneit! Sono quindi adatti all’incapsulamento di agenti patogeni che altrimenti sarebbero uccisi da valori termici elevati. Il Dottor Spencer, la tossicologa Ildegarde Staninger ed altri ricercatori correlano il morbo di Morgellons a questi filamenti spesso di colore azzurro e fosforescenti che fuoriescono dalle ulcere degli sventurati pazienti. La dottoressa Staninger precisa che “materiali polimerici sono usati dall’industria delle nanobiotecnologie per incapsulare i viron, ossia virus geneticamente modificati, da una a cento cinquanta volte più piccoli dei virus. Le analisi istologiche hanno rivelato la presenza di tubicini di vetro e di silicone, in pazienti in cui non erano mai state impiantate protesi di silicone nel seno o in altre parti del corpo”.

So che le conclusioni di questo articolo potranno sembrare inverosimili ed assurde, ma bisogna ricordare che i “progressi” compiuti nell’ambito delle biotecnologie e delle nanotecnologie, in questi ultimi decenni, sono inimmaginabili oltre che spaventosi. Ogni anno vengono stanziati fondi ingenti per le sperimentazioni in questi campi. Ovviamente i fini sono perversi: militari e di controllo demografico, attraverso la diffusione di patologie sempre più orribili ed invalidanti.


(1) I polimeri sono sostanze, naturali o sintetiche, di solito organiche, formate da un insieme di molecole di elevate dimensioni e peso molecolare; ciascuna di queste è, a sua volta, formata dalla ripetizione di molte piccole unità strutturali unite con legami covalenti a costituire la catena polimerica. I polimeri sintetici hanno trovato molteplici usi industriali, grazie alle loro caratteristiche fisico-chimiche. Il moplen, ad esempio, ha proprietà quali la notevole resistenza meccanica ed ai solventi organici nonché un alto punto di fusione. Esistono polimeri conduttori, resi tali introducendo in essi particolari composti. La loro conducibilità può rasentare quella dei metalli.


Fonti:

Anonimo, Scoperti batteri estremi che vivono 3 km sottoterra, 2006

Enciclopedia di astronomia e cosmologia, a cura di J. Gribbin, Milano, 2005, sotto la voce inerente ed il lemma CHON

Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, s.v. polimeri

C. Mc Faden, U.S.A.: una strana malattia della pelle, 2006, traduzione di Straker

E. Spencer, La causa del morbo di Morgellons, 2007

Scienze naturali, a cura di M. Tozzi, Milano, 2005, s.v. Bacteryophyta o Schyzomicetes.

Zret, Morgellons: nuove acquisizioni e conferme, 2006

sabato 27 gennaio 2007

Il rapporto USA suggerisce che della polvere riflettente potrebbe ridurre il caldo

Avevamo preannunciato che alcuni organi avrebbero cominciato a rilasciare informazioni in merito alle scie chimiche, ammettendo, anche se con mille infingimenti e dissimulazioni, la loro esistenza, ma attribuendo la mortale attività all’esigenza di attenuare il global warming od alla necessità di ripristinare lo strato d’ozono ormai deteriorato. È vero l’esatto contrario! È questa probabilmente la “verità” che sarà ammannita alle masse, quando non si potrà più nascondere l’operazione: se ne trarrà pretesto per introdurre una nuova imposta atta ufficialmente a finanziare la preservazione della biosfera, in realtà volta a sovvenzionare l’avvelenamento su scala planetaria. L'articolo, magistralmente tradotto da _*PrinceOfPeace*_, è una riprova di quanto affermato tempo addietro.

David Adam, corrispondente sull'ambiente
sabato 27, gennaio, 2007
The Guardian

Smog su Phoenix, Arizona – Photograph: Deirdre Hamill/AP

Il Guardian ha appreso che il governo USA vuole che gli scienziati sviluppino una tecnologia per bloccare la luce solare, come ultimo argine per fermare il riscaldamento globale. Il governo USA afferma che la ricerca di tecniche come giganteschi specchi spaziali o polvere riflettente pompata nell'atmosfera sarebbe una "importante assicurazione" contro le crescenti emissioni ed ha esercitato pressioni per tale strategia, come raccomanda un importante rapporto dell'ONU sul cambiamento climatico; la prima parte di esso sarà pubblicata venerdì.

Gli USA hanno anche tentato di deviare il rapporto ONU, preparato dall'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change - Comitato Intergovernativo sul Cambiamento Climatico), dalle sue conclusioni, che sosterrebbero un nuovo trattato mondiale sul clima, basato su obiettivi obbligatori per ridurre le emissioni, come quelli perseguiti da Tony Blair. Gli USA hanno anche preteso che la bozza del rapporto fosse cambiata per enfatizzare i benefici degli accordi volontari ed includere critiche al Protocollo di Kyoto, l'attuale trattato cui l'amministrazione statunitense si oppone.

Il rapporto finale dell'IPCC, scritto da esperti di tutto il mondo, formerà la base dei negoziati internazionali per produrre un nuovo trattato sulle emissioni per sostituire quello di Kyoto, la cui prima fase terminerà nel 2012. Ai governi mondiali fu data una bozza del rapporto l'anno scorso, insieme con l'invito a commentarla.

Il Guardian ha avuto una copia della risposta statunitense, la quale afferma che l'idea d'interferire con la luce solare dovrebbe essere inclusa nell'agenda dei politici: questo è il capitolo principale che introduce ogni rapporto dell'IPCC. Il rapporto dice: La modifica dell'irraggiamento solare potrebbe essere un'importante strategia, se non si riuscisse a ridurre le emissioni. La stima delle conseguenze relative all'applicazione di tale strategia è un'importante assicurazione che dovrebbe essere espletata. Si tratta di un'importantissima possibilità da prendere in considerazione".

In precedenza, gli scienziati avevano stimato che se meno dell'1% dei raggi solari fosse respinto indietro, nello spazio da cui proviene luce solare, si potrebbe compensare il riscaldamento generato da tutti i gas-serra emessi fin dall'inizio della rivoluzione industriale. La possibili tecniche comprendono la messa in orbita di uno schermo gigante, migliaia di minuscoli palloni riflettenti; oppure microscopiche goccioline di solfato, pompate nell'alta atmosfera, ad imitazione degli effetti raffreddanti di un'eruzione vulcanica. La bozza dell'IPCC diceva che tali idee erano "speculative, incalcolabili e con potenziali effetti collaterali ignoti".

La proposta USA si basa sui punti di vista di decine di ufficiali governativi ed è accompagnata da una lettera a firma Harlan Watson, negoziatore anziano su questioni climatiche al Dipartimento di stato americano. La proposta USA lamenta che la bozza dell'IPCC sia "Kyoto-centrica" e vuole includere la ricerca degli economisti che hanno fatto osservare "fino a quale grado una cornice come quella di Kyoto richieda notevoli fondi investimenti.
Inizia nel modo seguente: "Una debolezza del protocollo di Kyoto, comunque, è che alcuni dei più grossi emettitori di gas-serra non hanno ratificato l'accordo" e chiede: "E' questa l'unica debolezza da menzionare? Ce ne sono altre?"

La proposta USA insiste anche (nel modo in cui è formulata), sull'inefficacia di alterare degli accordi volontari, usando un'espressione come "un certo numero di essi ha avuto impatti significativi", e lamenta che "il rapporto tende a sovrastimare o mettere in evidenza gli effetti negativi del cambiamento climatico". La proposta USA dà anche maggiore enfasi circa le responsabilità dei paesi in via di sviluppo.

Il rapporto IPCC si compone di tre sezioni. La prima verte sulla scienza del cambiamento climatico e sarà presentata venerdì. Più tardi, nel corso dell'anno corrente, seguiranno le sezioni sull'impatto e la mitigazione del cambiamento climatico, in cui gli USA vogliono includere riferimenti alla tecnologia "blocca-sole".

I probabili contenuti del rapporto sono stati un "segreto di Pulcinella" da quando l'amministrazione Bush mise la bozza su Internet, in aprile. Il rapporto scientifico della prossima settimana dirà che c'è il 90% di possibilità che l'attività umana stia riscaldando il pianeta e che le temperature medie globali saliranno da 1.5 gradi C a 5.8 gradi C durante questo secolo; dipende dalle emissioni. La risposta USA mostra che gli Statunitensi accettano queste affermazioni, ma non sono d'accordo con una conclusione più incerta: quella secondo la quale l'innalzamento delle temperature ha reso più potenti gli uragani.

Clicca qui per leggere il documento pubblicato sul guardian.

Alcuni possibili rimedi contro le conseguenze delle scie chimiche

Nota bene: si precisa che i suggerimenti di questo articolo non sostituiscono in alcun modo e per nessun motivo i rimedi e le indicazioni del proprio medico.

Di fronte all’ormai annoso problema delle scie chimiche, è un errore un atteggiamento rinunciatario: le sostanze sparse dai maledetti velivoli sono dannose, poiché, in primo luogo, aggrediscono il sistema immunitario, indebolendolo.

Tuttavia, secondo studi di medici e di ricercatori, tra cui Ken Adachi, esistono dei rimedi più o meno efficaci. Conviene perciò ricorrere a terapie naturali ed a tecniche come la visualizzazione, per rafforzare le difese dell’organismo, seguendo comunque i consigli e le prescrizioni del proprio medico, qualora insorgano dei disturbi.

È possibile documentarsi sui vari metodi di cura qui.

Si legga anche l'articolo di Giovanni Peccarisio, Rapporto sulle scie chimiche

venerdì 26 gennaio 2007

Strumenti di guerra batteriologica sviluppati segretamente nei laboratori degli Stati Uniti (di Sherwood Ross)


Il più dispendioso e grandioso progetto di ricerca che sia mai stato tentato nell’ambito delle armi batteriologice, ha conosciuto un notevole sviluppo sotto la presidenza Bush, in violazione dei trattati internazionali, come la convenzione di Ginevra del 1925, che bandisce gli agenti biologici.

Questo programma, che coinvolge i più mortali ed abominevoli agenti patogeni, molti dei quali potrebbero diffondere epidemie, è stato condotto in segreto senza un’adeguata supervisione ed in flagrante sprezzo delle norme dell’N.I.H.

113 tra università, laboratori del governo, di strutture sanitarie e di aziende private, sono implicati in progetti di ricerca riguardanti le armi batteriologice ed hanno rifiutato di rivelare al pubblico le loro attività, come richiesto dalle leggi federali. Questa è l’accusa di un comitato di sorveglianza.

Invece di por fine a queste operazioni, tuttavia, gli istituti nazionali della salute di Bethesda, l’agenzia del governo, con la supervisione di questi laboratori, permette loro di continuare nelle ricerche. Si tratta di un atteggiamento curioso per un ente che si autodefinisce l’amministratore della ricerca medica per la nazione.

Dalla California al New Jersey, da Boston a San Antonio, spesso nel cuore delle aree più densamente popolate, i laboratori che producono armi biologiche, generosamente finanziati con 20 miliardi di dollari dall’amministrazione Bush sin dal 2001, stanno proseguendo nella sperimentazione di agenti biologici come il visus dell’influenza spagnola, il batterio dell’antrace, la tularemia, la febbre della Rift valley. Secondo la voce comune, in alcuni di questi laboratori, le misure di sicurezza sono inadeguate per proteggere le persone dall’esposizione ad agenti patogeni.

Secondo le leggi degli Stati Uniti, i beneficiari dei fondi federali per le ricerche biotecnologiche, devono osservare delle istruzioni dettate dall’N.I.H. Queste norme includono l’obbligo di tenere dei verbali degli incontri delle commissioni istituzionali per la tutela della salute, al fine di descrivere la loro attività ed i loro programmi. In certi casi, queste commissioni non hanno mai organizzato nemmeno un incontro. In altri casi, i verbali redatti sono privi di sostanza.

Le loro operazioni, in diverse circostanze, sono state tenute segrete, secondo il comitato di sorveglianza Sunshine Project di Austin, in Texas, un’associazione che tenta di proteggere la popolazione dai rischi degli esperimenti biotecnologici. La convenzione sulle armi biologiche, che gli Stati Uniti fiirmarono, proibisce la ricerca nel campo delle armi biologiche offensive. Tuttavia, se il lavoro è svolto in segreto, le armi progettate a scopi offensivi potrebbero essere tenute nascoste. Negli anni ’30, l’esercito giapponese occultò il suo piano segreto di guerra batteriologica come progetto per la depurazione delle acque.

Dal momento che i laboratori governativi operano in un ambito di ricerca duplice (la sperimentazione sugli agenti patogeni ha sia applicazioni offensive sia difensive), Edward Hammond, del Sunshine Project, riferisce di aver incontrato gravi problemi con questo sistema, che include esperimenti rischiosi attuati con misure di sicurezza dubbie o inadeguate, con commissioni inefficienti e compiacenti e con altri problemi simili.

Francis Boyle, un esperto di diritto internazionale dell’università dell’Illinois, è ancora più esplicito. Egli definisce le commissioni universitarie “uno scherzo ed una frode che non garantiscono protezione ad alcuno”. Boyle, che ha steso una legge sulle armi biologiche contro il terrorismo, nel 1989, promulgata dal Congresso, afferma che il Pentagono “sta ora marciando per combattere e vincere la guerra biologica”, secondo la strategia nazionale dei due Bush, adottata “senza un dibattito pubblico”.

Lo scorso 7 novembre 2006, Hammond ha sporto denuncia contro la dottoressa Amy Patterson, direttrice dell’ufficio di biotecnologia dell’N.I.H., citando 113 istituzioni “per inosservanza delle norme dell’N.I.H.”, soprattutto per aver rifiutato di redigere i verbali degli incontri.

“Assecondare questa richiesta non è soltanto obbligatorio, secondo le norme dell’N.I.H., ma anche un dovere morale delle istituzioni che conducono le ricerche, come quelle sul DNA e su agenti biologici che potrebbero danneggiare la popolazione”. Ha aggiunto Hammond. Egli ha scritto alla Patterson: “L’inadempienza rilevata per opera di queste istituzioni, dovrebbe implicare un’interruzione dei finanziamenti”.

La dottoressa Patterson, apparentemente, aveva delle difficoltà nell’ottenere informazioni dai laboratori che sono sul libro paga federale. Il 6 dicembre 2004, ella diramò un promemoria alle università coinvolte nella ricerca, in cui si affermava che l’adempimento delle norme dell’N.I.H. è da considerarsi critico per la ricerca e per la formazione di un comitato istituzionale per la protezione del personale, dell’ambiente e della salute pubblica.

Sin dall’ 11 settembre 2001, le aziende biotecnologiche, i laboratori militari, le università statali e private degli Stati Uniti, dell’Australia e del Sud Africa, hanno usufruito di finanziamenti abnormi dal governo federale.

Quanto è grande l’affare? Sul luogo del reato, la Southwest foundation for biomedical research di San Antonio (Texas), ha ammassato 6.000 tra scimpanzè, babbuini ed altri primati, per le cui spese di mantenimento i contribuenti versano sei milioni di dollari all’anno. La S.F.B.R. compie esperimenti genetici su primati e custodisce, nei suoi laboratori, alcuni fra i più pericolosi virus, come l’ebola ed il lassa.

Inoltre il Battelle National Biodefence Institute di Columbus (Ohio), ha appena ricevuto duecentocinquanta milioni di dollari dal dipartimento della sicurezza nazionale, per svolgere l’analisi della difesa biologica nell’ambito del centro di Fort Detrick, secondo il Washington Post del 25 dicembre 2006. In precedenza, nel luglio del 2006, il Washington Post riportò che molto di quello che si respira nel centro potrebbe essere ignorato dalla stessa amministrazione Bush. Il B.N.B.I. non rispetta le direttive dell’I.B.C., afferma Sunshine.

“Alcune delle ricerche confluiscono in una zona grigia che costeggia i bordi di un trattato internazionale riguardante la produzione di armi biologiche”, riporta il Washington Post. “L’amministrazione smentisce queste rivelazioni, insistendo che il lavoro è puramente difensivo e legale. Ha inoltre rifiutato le richieste avanzate da osservatori indipendenti di una supervisione circa le attività del dipartimento”.

Il quotidiano ha citato Milton Leitenberg, un esperto di armamenti dell’università del Maryland, che ha affermato: “Se vedessimo delle persone impegnate in questo tipo si ricerca, dovremmo arguire che i trattati sulle armi biologiche sono stati violati. Non si può gridare a tutto il mondo che l’Iran e la Corea del Nord perseguono programmi nucleari su cui si sa poco, quando da noi succede tutto questo”.

Il Washington Post riporta che l’operazione dovrebbe comprendere un’area di circa 160.000 piedi quadrati ed uno staff di 120 persone. Il quotidiano aggiunge: “La storia di Fort Detrick, come centro in cui erano custoditi germi, getta una lunga ombra sul nuovo laboratorio. Quando Fort Detrick costrinse il Pentagono ad abbandonare il programma di armi biologiche, diventò un punto di attrazione per le proteste contro la guerra del Vietnam”. In laboratori come questi, gli scienziati possono creare nuove malattie di fronte alle quali non abbiamo difese. Queste armi, una volta usate, sono notoriamente difficili da controllare e potrebbero diffondere epidemie destinate ad indebolire ed a spaventare le popolazioni civili.

Hammond crede che esistano circa 400 agenti biologici in tutti i laboratori degli Stati Uniti, alcuni dei quali incontrano inattese difficoltà, quando devono ottemperare alle leggi. David Perlin, presidente del Public Health Research Institute di Newark (New Jersey), ha affermato che l’F.B.I. ha chiesto a tale istituto di aderire ad un accordo affinché non siano resi pubblici i dati relativi agli agenti patogeni custoditi nelle installazioni.

Quelli che tendono a sminuire il lassismo dell’N.I.H., a proposito delle regolamentazioni, devono solo ricordare gli episodi delle lettere all’antrace spedite ai rappresentati democratici del Congresso e ad alcuni giornalisti, nell’ottobre 2001. Si ritiene che il batterio dell’antrace sia prodotto a Fort Detrick(1), sebbene non se ne abbia certezza, poiché l’F.B.I. non ha mai perseguito i colpevoli. Da allora, la notevole proliferazione di questi laboratori, sotto l’amministrazione Bush, ha creato nuovi addetti nel settore delle armi batteriologiche, in alcuni casi studenti. Quattro addetti di Fort Detrick sono morti dopo aver lavorato in questi laboratori.

La mancanza di trasparenza riguarda la storia segreta della C.I.A. e del Pentagono, che usarono i cittadini statunitensi come cavie. La pubblicazione “Rogue State”, di William Blum, ricorda che per più di due decenni “furono condotti test nell’atmosfera, che esposero milioni di cittadini ad enormi nuvole contenenti pericolosi batteri e sostanze chimiche.

Tra il 1949 ed 1969, l’esercito statunitense sperimentò la diffusione di elementi chimici e batteri su 239 aeree popolate, comprese la regione di San Francisco, di New York e di Chicago, senza avvisare la popolazione e senza prendere precauzioni per la salute. Il Pentagono sottopose migliaia di militari della marina ad irrorazioni, per verificare le conseguenze delle armi batteriologiche.

Miscele ancora più micidiali furono vendute segretamente al dittatore irakeno Saddam Hussein, per la sua guerra contro l’Iran. Washington negò tale fornitura, ma Robert Fisk ha riportato, nel quotidiano britannico “The Independent” del 31 dicembre 2006 che “dal 1985 e negli anni seguenti, le industrie belliche degli Stati Uniti, vendettero armi biologiche all’Iraq, con l’approvazione del governo (presidenza Reagan), incluso l’antrace”. Fisk riporta il resoconto di un testimone oculare che vide, su un convoglio militare adibito ad ospedale, dei feriti provenienti dal fronte, al confine tra Iran ed Iraq.

“Vidi centinaia di soldati iraniani che perdevano sangue e muco dalle vie respiratorie. Le carrozze erano così piene di gas, che dovetti aprire i finestrini. Le braccia ed i volti dei feriti erano pieni di bolle. In seguito, altri rigonfiamenti apparvero sulla pelle. Molti erano gravemente ustionati. Questi stessi gas furono, in seguito, usati contro i Curdi”.

Così, l’amministrazione Reagan, che promosse un’escalation nella ricerca sulle armi biologiche e che vendette armi batteriologiche a Saddam Hussein, prese il posto, negli oscuri annali della storia, di Benito Mussolini, i cui aviatori sparsero gas mostarda sugli Etiopi e del Giappone, sotto l’Imperatore Hirohito, il cui esercito imperiale uccise, con armi biologiche, migliaia di civili cinesi.

Grazie al loro basso costo, le armi biologiche sono state definite gli ordigni nucleari dei poveri. Tuttavia il loro potenziale distruttivo è enorme. Jeremy Rifkin, autore del saggio “The biotech century”, osserva, basandosi su uno studio del governo del 1993, che “Il rilascio 200 libre di spore di antrace con un aereo su Washington, potrebbe uccidere tre milioni di persone”.

Le operazioni segrete dei laboratori, potrebbero essere un po’ meno minacciose, se l’amministrazione Bush non avesse condotto una battaglia per demolire il sistema di ispezioni internazionali. Jackiee Cabasso, direttrice esecutiva del Western States Legal Foundation, Hoakland, California, avvertì che “l’anno scorso (2001) da soli gli Stati Uniti hanno affossato il sistema internazionale di ispezioni di questi laboratori, un sistema che avrebbe consentito di assicurare un uso non offensivo dei dispositivi biologici. Gli Stati Uniti, con improntitudine, stanno ora espandendo il loro programma, soprattutto in installazioni segrete”.

Secondo Boyle, il presidente Bush ha sabotato il protocollo di verifica del B.W.C., che era sul punto di conseguire risultati decisivi. Egli ha affermato che gli Stati Uniti hanno l’intenzione di procedere nella ricerca, nelle sviluppo e nella sperimentazione di programmi biologici criminali ed illegali.

Boyle è l’autore di “Biowarfare and terrorism”. Elisa Harris, ex funzionaria per il controllo delle armi sotto la presidenza Clinton, ha affermato che l’amministrazione stanzierà altri capitali, poiché gli Stati Uniti hanno combattuto con le unghie e con i denti per contrastare la comunità internazionale che cercava di rafforzare i trattati sulle armi batteriologiche.

Fra le aziende farmaceutiche inadempienti rispetto alle richieste di trasparenza, avanzate dall’N.I.H., bisogna ricordare le seguenti:

Abbott Laboratories of Abbott Park and Worchester, Agencourt Bioscience Corp.; Antibody Science, Inc.; BASF Plant Science, Bristol-Myers Squibb and its Pharmaceutical Research Institute of Connecticut; Centocor, Inc.; Chiron; Discovery Genomics Inc.; DuPont Central Research and Development; Embrex, Inc.; Genentech, Inc., Genzyme Corp. of Cambridge and Framingham, Mass.; GlaxoSmithKline, Merck & Co., Inc. and its Rahway, N.J., research site; Integral Molecular; Introgen Therapeutics; L2 Diagnostics LLC; Merck & Co. Inc., West Point; Merck Research Laboratories, Rahway, N.J.; Meridian Bioscience Inc.; Monsanto Co. Mystic, Conn., research; New Link Genetics; NovaFlora, Inc.; NovoBiotic Pharmaceuticals; OSI Pharmaceuticals; Pfizer Inc., and Pfizer Pharmaceuticals of St. Louis, Roche Bioscience, Schering-Plough Research Institute; SelectX Pharmaceuticals; Serono Research Institution; Third Wave Technologies; and Vaxin, Inc. Federal entities involved include the Center for Disease Control, the Walter Reed Army Medical Center, VA hospitals in Stratton, Va.; the Jerry Pettis Memorial hospital and the VA Pittsburgh Healthcare System. Also, the Idaho National Laboratory, Lawrence Livermore National Laboratory, the Oak Ridge National Laboratory, Plum Island Animal Disease Center of the U.S. Department of Homeland Security, the U.S. Department of Agriculture, Walter Reed Army Institute of Research and Navy Medical Research Center.

Altri beneficiari dei finanziamenti includono l’ AERAS Global TB Vaccine Foundation, Battelle, CBR Institute for Biomedical Research, Inc.; Children’s Hospital Oakland Research Institute, Children’s National Medical Centre, Cincinnati Children’s Hospital Medical Centre, Columbus Children’s Research Institute, Hadassah Medical Organization, Lovelace Respiratory Research Institute, Memorial Sloan-Kettering Cancer Centre, Mystic Aquarium & Institute for Exploration, e Scripps Clinic.

Tra le università inadempienti, bisogna annoverare le seguenti: Alabama A&M, Albany Medical College, Ball State, Brigham Young, Bucknell, Central Michigan, Drexel College of Medicine, Hackensack University Medical Centre, Hunter College, Indiana State University, Purdue University, Loma Linda, Missouri State, New York Medical College, Queens College of City University of New York.

Inoltre Rider, Rockefeller University, Rosalind Franklin University of Medicine and Science, South Dakota State University, St. John’s University, State University of New York at Binghamton, Brockport, and Buffalo; Towson, Robert Wood Johnson Medical School(UMDNJ), and University Medical Centre of Southern Nevada. Ed ancora, le università dell’Arizona, California a San Francisco, Maryland, Massachusetts, Miami, Florida.; Mississippi; Puerto Rico, Rhode Island, Southern Mississippi, Texas at Arlington and San Antonio, Tulsa, Utah State, Wake Forest, Washington University in St. Louis, Western Kentucky e Wilkes.

Hammond ha affermato che non ha ancora ricevuto una formale risposta alla sua lettera dello scorso novembre 2006. Ha aggiunto: “Dubito che arriverà”. All’N.I.H. era stato chiesto di rispondere alle contestazioni contenute in questo articolo, ma non l’ha ancora fatto.

Insomma, il più dispendioso ed abnorme programma di ricerca nel campo delle armi batteriologiche sta procedendo sotto la presidenza Bush, in evidente violazione dei trattati internazionali, come la convenzione di Ginevra del 1925, che bandisce le armi biologiche. Che cosa aggiungere? L’uso delle armi biologiche fu un mezzo, che nel 1767 decimò le tribù dei nativi americani, mentre oggi è evidente che in questo feroce ambito si sviluppa la politica nazionale. Questo programma, che coinvolge alcuni dei più mortali ed orribili patogeni, molti dei quali potrebbero diffondere epidemie, è stato condotto in segreto, senza un’adeguata supervisione ed in flagrante violazione delle norme sancite dall’N.I.H. Perché?

Fonte: http://www.uruknet.info/

Sherwood Ross è un reporter ed editorialista statunitense. Il suo indirizzo di posta elettronica è sherwoodr1@yahoo.com



Di seguito, i due filmati che documentano la creazione di un patogeno, da diffondere in atmosfera e che sembra essere la causa del Morbo di Morgellons.

Silent Superbug Video 1 (part one)
http://www.youtube.com/watch?v=EhIIDc1raSM
Silent Superbug Video 2 (part two)
http://www.youtube.com/watch?v=Z2rg25fXd9s

mercoledì 24 gennaio 2007

Scie chimiche: brevetti e documenti (di Marco Giacometti)

L’accurato articolo che pubblichiamo, frutto dello studio di Marco Giacometti, valido utente del forum di sciechimiche.org, è la dimostrazione che è possibile intervenire sulle condizioni atmosferiche e climatiche del pianeta, attraverso lo spargimento di sostanze chimiche, di irradiazione di onde elettromagnetiche, di sistemi laser. Gli stralci dei brevetti riportati si riferiscono alla possibilità di mitigare il cosiddetto “effetto serra”, che bisognerebbe definire “effetto atmosfera”, o all’opportunità di ricucire gli strappi dell’ozonosfera. Naturalmente si tratta di vere e proprie mistificazioni: ammesso e non concesso che tali sistemi siano efficaci, si tratta di rimedi peggiori del male. Diffondere nell’atmosfera alluminio ed acido solforico per riflettere la radiazione elettromagnetica proveniente dal Sole, ha conseguenze gravissime per gli equilibri ecologici di Gaia e per la vita stessa dei suoi abitanti. Non è poi assolutamente credibile che i potenti, del tutto insensibili ai temi ambientali, spendano somme ingentissime per risolvere problemi come il global warming che, tra l’altro, non è dovuto, se non in minima parte, alle emissioni di CO2. In realtà, i brevetti sono stati usati per un’attività mirante ad aggravare il riscaldamento del pianeta, a deteriorare lo strato di ozono, nell’ambito dei folli piani per il controllo delle risorse residue e per la dominazione di una popolazione mondiale malata, affamata e ridotta allo stremo delle forze. Un‘ultima nota: la Raytheon, citata nel primo capoverso, è una delle più importanti industrie belliche mondiali. Essa appartiene al Vaticano.

SCIE CHIMICHE: BREVETTI E DOCUMENTI di Marco Giacometti

Nel tentare di dare una spiegazione plausibile al fenomeno scie chimiche, ci si ritrova di fronte a numerosi brevetti e documenti che descrivono tecniche e metodologie da attuare per il raggiungimento di diversi scopi.

Uno dei brevetti più interessanti è “Stratospheric Welsbach seeding for reduction of global warming” (Irrorazione della stratosfera con agenti Welsbach per la riduzione del riscaldamento globale), brevetto numero 5003186, anno 1991, commissionato da “Hughes Aircraft Company”, una società del gruppo General Motors. Nel 1992 la GM Hughes Electronics acquistò dalla General Dynamics il settore missilistico. Nel 1997 avvenne la fusione del settore difesa con Raytheon, società leader per la produzione di materiale bellico, radar, tankers, armi elettromagnetiche. Un metodo di riduzione del riscaldamento atmosferico dovuto all'effetto serra, deriva da uno strato di gas nell'atmosfera che assorbe la radiazione infrarossa, disperdendo particelle molto piccole di un materiale all'interno dello strato dei gas.

Il materiale della particella è caratterizzato dall'emissività o la riflettività che dipende dalla lunghezza d'onda, in quanto il materiale ha alte emissività in ordine alla radiazione negli spettri infrarossi visibili e di alta lunghezza d'onda, ed emissività bassa nello spettro infrarosso di bassa lunghezza d'onda, per cui le particelle molto piccole forniscono i mezzi per convertire l'energia termica infrarossa in alta radiazione infrarossa, che verrà irradiata nello spazio. Il materiale contiene uno o più ossidi dei metalli, l'ossido di alluminio, ossido di torio; le particelle sono disperse, irrorando la stratosfera con una quantità di particelle ad un’altitudine compresa tra sette e tredici chilometri sopra la superficie della terra: il formato delle particelle è nella gamma di dieci - cento micron: la sostanza (materiale Welsbach) contiene un materiale refrattario.

Una risoluzione proposta al problema del riscaldamento globale consiste nell'irrorazione dell'atmosfera con particelle metalliche. Una tecnica per irrorare le particelle metalliche era di aggiungere particelle molto piccole al combustibile degli aerei di linea, così che siano emesse dagli scarichi dei motori una volta in cui l'aereo si trova ad altitudine di volo. Mentre questo metodo aumenterebbe la riflessione della luce visibile proveniente dallo spazio, le particelle metalliche intrappolerebbero la lunghezza d'onda della radiazione “blackbody” (radiazione del corpo nero, superficie ideale, postulata dalla fisica classica, che ad una data temperatura irraggia il massimo di energia per unità di area e per ogni lunghezza d'onda e che può assorbire tutta la radiazione che incide su di esso) rilasciata dalla Terra, e potrebbe dare luogo ad un netto aumento del riscaldamento globale.

È quindi oggetto della presente invenzione fornire un metodo per la riduzione del riscaldamento globale dovuto a quello che impropriamente è chiamato “effetto serra”, consentendo al calore di fuoriuscire attraverso l'atmosfera. Il metodo comprende l'irrorazione dello strato di gas serra con una quantità di sostanze in piccole particelle. Tali sostanze possono includere la classe di materiali note come sostanze Welsbach; gli ossidi di metallo, per esempio, ossido di alluminio, sono inoltre adatti allo scopo. Lo strato di gas serra si estende approssimativamente tra sette e tredici chilometri sopra la superficie della terra. L'irrorazione della stratosfera avviene all'interno di questo strato. Le particelle sospese nella stratosfera diffuse offrono un meccanismo per convertire la radiazione del corpo nero emessa dalla terra a lunghezze d'onda infrarosse, così che questa energia di calore può essere reindirizzata nello spazio oltre la stratosfera, riducendo con ciò il riscaldamento globale dovuto all'effetto serra.

I materiali refrattari conosciuti hanno una funzione termica di emissività che è fortemente dipendente dalla lunghezza d'onda. Per esempio, i materiali possono avere alta emissività (ed assorbimento) alle alte lunghezze d'onda infrarosse, alta emissività nella lunghezza d'onda visibile ed emissività molto bassa alle lunghezze d'onda intermedie. Se un materiale che ha quelle caratteristiche di emissività ed un corpo nero sono esposti ad energia IR di intensità uguale, il radiatore termico selettivo emetterà la radiazione visibile con alta efficienza (se il raffreddamento della radiazione predomina), cioè, il radiatore termico selettivo sembrerà più luminoso del corpo nero. Questo effetto è conosciuto come “effetto Welsbach”, ed è comunemente usato nelle lanterne a gas in commercio. I gas serra sono nella stratosfera ad una altitudine di sette - tredici chilometri. Ciò suggerisce che l’ irrorazione delle particelle dovrebbe essere eseguita ad un’altitudine nell'ordine di 10 chilometri. Le particelle possono essere disperse da un aereo irroratore; una tecnica esemplare può essere tramite carburante per quanto riguarda le particelle metalliche. Una volta che le particelle molto piccole sono state disperse nell'atmosfera, possono rimanere in sospensione fino ad un anno.
Method and apparatus for altering a region in the earth's atmosphere, ionosphere, and/or magnetosphere (Metodo ed apparato per alterare una regione nell'atmosfera, ionosfera, e/o magnetosfera) Brevetto numero 4686605 a cura di Eastlund Bernard J., anno 1987.
In questo brevetto si descrive come modificare una zona dell'atmosfera tramite particolari antenne (vedi H.A.A.R.P.) poste sulla superficie terrestre trasmettendo radiazioni elettromagnetiche attraverso la zona desiderata. Viene anche descritto un altro metodo per raggiungere il medesimo scopo, iniettando particelle cariche tramite satelliti equipaggiati con appositi acceleratori. Per facilitare la propagazione, vengono rilasciate nella magnetosfera “nuvole” di bario. La potenzialità di tali operazioni è illimitata; può essere impiegata per distruggere qualsiasi tipo di comunicazione terrestre, spaziale e marina, sia in campo civile sia militare. Questo metodo viene anche usato per creare una barriera per missili ed aerei ostili, i quali possono venire distrutti tramite la generazione di raggi elettromagnetici, semplicemente modificando la lunghezza d'onda della radiazione. Si crea così un vero e proprio sistema d'arma planetario. Questo sistema è in grado di modificare il clima, deviando il flusso dei venti nella parte alta dell'atmosfera ed alterando l'assorbimento dei raggi solari tramite la creazione di “piume” di particelle atmosferiche che fungono da lenti rifrangenti. Si possono incrementare artificialmente le concentrazioni di ozono e nitrogeno nell'atmosfera, per diminuire (o aumentare...) l'”effetto serra”. All'interno del brevetto si descrive anche la possibilità di controllare i movimenti magneto-tellurici. Questa tecnologia può essere impiegata come detonatore per apparecchiature nucleari, eliminando cosi altri sistemi di detonazione più “ingombranti” o “visibili”.
Altra pubblicazione interessante è ”Policy Implications of Greenhouse Warming: Mitigation, Adaptation, and the Science Base” http://www.nap.edu/catalog/1605.html, Il testo risale al 1992 a firma COSEPUP (The Committee on Science, Engineering, and Public Policy) http://www7.nationalacademies.org/cosepup/. COSEPUP è composto da numerosi professori universitari statunitensi e da Uma Chowdhry, del Centro ricerche e sviluppo DuPont Company. In questo volume di quasi 1000 pagine, vengono analizzate metodologie e costi per arginare il riscaldamento globale. Tra le numerose pagine, cito quelle di particolare interesse.
Pag. 59, capitolo Geoengineering (si analizzano i metodi per diminuire le temperature arginando i raggi solari):
Schermatura solare
Specchi spaziali: posizionare 50,000 100-km2 di specchi nell'orbita della terra per riflettere la luce del sole entrante.
Polvere nella stratosfera: usare apparati o palloni per mantenere una nube di polvere nella stratosfera aumentando la riflessione della luce solare.
“Bolle” stratosferiche: disporre miliardi di aerostati alluminati e carichi d’idrogeno nella stratosfera per fornire uno schermo riflettente.
Polvere nella bassa stratosfera: Utilizzare un aereo per mantenere una nube di polvere nella bassa stratosfera per riflettere la luce solare.
Fuliggine nella bassa stratosfera: diminuire l’efficienza della combustione dei motori dell’aereo che vola nella bassa stratosfera per mantenere una nube sottile di fuliggine al fine di intercettare la luce solare.

Stimolazione nubi: bruciare zolfo in navi o in centrali elettriche per formare l'aerosol del solfato per stimolare le nubi marine basse in modo da riflettere la luce solare.
Stimolazione della Biomassa dell'oceano: disperdere ferro negli oceani per stimolare la generazione dell’assorbimento di biossido di carbonio, tramite il fitoplancton.
Rimozione Clorofluorocarburo (CFC) atmosferico: uso del laser per distruggere CFC nell'atmosfera.
Pag. 447-448-449-450
Un'altra opzione per l'attenuazione del riscaldamento globale sarebbe di provare a controllare l'equilibrio globale di radiazione, limitando la quantità di radiazione ricevuta dal sole. Ciò può essere attuato, aumentando la riflettività della terra, cioè, l'albedo. La proposta di imbiancare i tetti delle abitazioni avrebbe un certo effetto, ma soltanto una frazione dell’incidenza della radiazione solare raggiunge la superficie della terra. Una modifica sostanziale dell'albedo avrebbe più effetto se eseguita nell'atmosfera. Secondo Ramanathan (1988), un aumento nell'albedo planetaria di appena 0.5 per cento è sufficiente a dimezzare l'effetto di un raddoppio del CO2. La disposizione di uno schermo nell'atmosfera o nell'orbita bassa della terra, potrebbe presentarsi in diverse soluzioni: si potrebbe cambiare la quantità o le caratteristiche di annuvolamento. Lo schermo potrebbe prendere la forma di un “foglio continuo” o potrebbe essere diviso in tanti “specchi” o in una nube di polvere.
Stratospheric dust
Anche se l'opzione della polvere nello spazio non sembra essere ragionevole, i calcoli dei tempi di permanenza della polvere di 0.2-µm oltre i 20 - 40 chilometri sono dell'ordine di 1 - 3 anni (Hunten, 1975). Sembra essere correntemente accertato che gli aerosol vulcanici rimangono nella stratosfera per parecchi anni (Kellogg e Schneider, 1974; Ramaswamy e Kiehl, 1985). Uno schermo può essere generato nella stratosfera, aggiungendo polvere alla polvere stratosferica naturale per aumentare nettamente la relativa riflessione di luce solare. Un'alternativa alla polvere è un aerosol di acido solforico, l'altro componente naturale principale dell’opacità stratosferica. La polvere sembra la scelta migliore perché è simile alla polvere del terreno e non ha effetti eccessivi, se non di precipitare naturalmente nella troposfera, anche tramite le piogge.

Tuttavia Budyko (1982) suggerisce l'uso di aerosol di acido solforico, che può essere generato dalla combustione dello zolfo in situ, con conseguente biossido di zolfo (SO2), che assorbirà automaticamente l'acqua atmosferica, provocando goccioline di soluzione acido-solforica. Descrive la quantità richiesta di acido solforico per ridurre la radiazione totale dell’ 1 per cento in 600.000 t.

Questo è meno d'un decimo della quantità valutata di polvere. Budyko continua a precisare che la quantità di zolfo richiesta da bruciare nella stratosfera per produrre l'aerosol è 200.000 t, o possibilmente circa il 40 per cento di questo, secondo la quantità di acqua che potrebbe essere assorbita dall'aria. Così i requisiti della quantità hanno potuto essere soltanto un settimo - un terzo di quello valutati per acido solforico in sé. Inoltre descrive in 2 anni la permanenza dell'aerosol nella stratosfera. Comunque, il requisito massimo di Budyko è molto di meno di quello che si usa per stimare il costo del materiale ed alzare i requisiti. I costi dello zolfo sono circa $0.05/pound ed ammettiamo meno di $0.25/pound per la polvere; i costi per creare la barriera solare, usando l'aerosol di acido solforico nella stratosfera, sarebbero più bassi di quelli che sono valutati per la polvere, usando le valutazioni di Budyko.

La polvere nel modello del Kiehl e di Ramaswamy è distribuita fra 10 e 30 chilometri nella stratosfera, uniformemente sopra il globo. L'effetto reale sulla forzatura radiativa di una distribuzione globale di polvere supplementare, sarebbe maggiore al livello basso che alle alte latitudini, perché buona parte della luce solare è più efficace alle basse latitudini per motivi geometrici. Ciò farebbe diminuire le variazioni di temperatura dall’Equatore al polo e può avere qualche effetto sull’intensità del tempo. Presumibilmente, questo effetto può anche essere studiato con i modelli globali del clima.
Pag. 453-454-455
…Un’altra possibilità è semplicemente di affittare un aereo commerciale per trasportare la polvere all’altezza massima di volo, dove verrà distribuita. Per fare un preventivo di spesa, un presupposto semplice è che la stessa quantità di polvere sopra la stratosfera funzionerebbe per la tropopausa (lo strato fra la troposfera e la stratosfera). I risultati possono essere calibrati per altri importi. Le osservazioni formulate circa l'effetto possibile di polvere sull’ozono stratosferico, si applicano pure all’ozono nella bassa stratosfera, ma non nella troposfera. L'altezza della tropopausa varia con la latitudine e con la stagione dell'anno.
…Ciò dà un costo un po' più alto di $1 per tonnellata-miglio per trasporto. Se una missione di distribuzione della polvere richiede l'equivalente di un volo di 500 miglia (circa 1.5 ore), il costo della polvere è $500/t ed ignorando la differenza fra le tonnellate inglesi e metriche, un costo di $0.50/kg di polvere. Se 1010 chilogrammi devono essere trasportati ogni 83 giorni, (la polvere fornita cade allo stesso tasso della fuliggine), sarà richiesta una quantità maggiore di 5 volte quella del 1987 (tonnellata-miglia). La domanda se il velivolo dedicato potrebbe volare per distanze più lunghe allo stesso tasso di efficienza, dovrebbe essere studiata. Tuttavia, se il requisito è di attenuare le emissioni del 1989 degli Stati Uniti di CO2, 500 volte meno polvere è necessaria, il costo è circa $10 milioni all'anno e l'esecuzione richiederebbe circa 1 per cento delle tonnellata-miglia impiegate nel 1987. Se il 10 per cento delle tonnellata-miglia usate nel 1987 fosse impiegato, il sistema potrebbe attenuare il CO2 di 80 Gt. Questi costi dovrebbero probabilmente essere aumentati dal costo della polvere trasportata (stima, $0.50/kg) e dei sistemi di rilascio nel velivolo, ma i tassi di trasporto superiori alla media potrebbero probabilmente essere mitigati.
…è proposto che le emissioni di CCN dovrebbero essere liberate sopra gli oceani, che il rilascio dovrebbe produrre un aumento nell'albedo degli stratocumuli soltanto e che le nubi dovrebbero rimanere alle stesse latitudini sopra l'oceano dove l'albedo di superficie è relativamente costante e piccola. Albrecht (1989) valuta che approssimativamente un 30 per cento di aumento in CCN sarebbe necessario per aumentare l'opacità o l'albedo frazionaria delle nubi marine degli stratocumuli del 4 per cento. La nube di stratocumuli idealizzata da Albrecht, ha uno spessore di 375 m., un “tasso dell'acquerugiola” di 1 millimetro al giorno e un raggio medio della gocciolina di 100 millimetri, supponendo che ogni gocciolina è costituita dalla coalescenza di 1000 più piccole goccioline. Il tasso a cui i CCN sono esauriti dal suo modello è 1000/cm3 al giorno. Di conseguenza, circa 300/cm3 al giorno (30 per cento di 1000) di CCN supplementare dovrebbe essere scaricato al giorno alla base della nube per consentire un aumento di 4 per cento nell'opacità. Ciò suppone che l'atmosfera perturbata inoltre rimarrebbe sufficientemente vicino alla saturazione nelle vicinanze del CCN che l'annuvolamento supplementare sarebbe formato sempre dal numero di CCN incrementato.
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È stato suggerito che laser estremamente potenti potrebbero essere utilizzati per distruggere CFC’s troposferici (Stix, 1989). Enormi quantità di laser inviati ad altezza delle montagne, lancerebbero intensi raggi infrarossi nell'atmosfera. I fasci laser distruggerebbero selettivamente le molecole del clorofluorocarburo nell'atmosfera con il processo di dissociazione del multifotone. Considerata la bassa concentrazione atmosferica dei CFC’s (meno d'una parte per miliardo in volume), tutto il processo per rimuoverlo deve essere altamente selettivo. Ovvero, il processo non può permettersi di sprecare energia in reazioni che coinvolgono alcune molecole lontane e più abbondanti "non-CFC" nell'atmosfera. Lo schema proposto del laser dipende in primo luogo dall'individuazione delle fasce di assorbimento massimo della luce laser da parte delle molecole di CFC.

In secondo luogo, all'interno di queste fasce, si devono individuare finestre spettrali dove l'assorbimento della luce laser delle molecole non-CFC nell'atmosfera è virtualmente assente. I risultati dei computer che sfruttano una sezione trasversale infrarossa estesa gas-atmosferica, suggeriscono che una trasmissione del 90 per cento oltre percorsi di 50 km., sarebbe possibile attraverso atmosfere asciutte. In secondo luogo, all'interno di queste fasce, si devono trovare '' finestre spettrali" dove l'assorbimento della luce laser nell'atmosfera delle molecole “non-CFC” è virtualmente assente. Molti schemi dipendono dall'effetto della polvere supplementare (o possibilmente della fuliggine) nella stratosfera o stratosfera molto bassa che respinge la luce del sole.

Tale polvere può essere trasportata nella stratosfera attraverso vari mezzi, sparata con cannoni o razzi o essere trasportata da aerostati ad aria calda od idrogeno. Queste possibilità appaiono fattibili, economiche e capaci di mitigare l'effetto di molto CO2 equivalente per anno come noi desideriamo. Trasportare polvere o fuliggine, nella tropopausa o nella bassa stratosfera con un aereo può essere limitato, a basso costo, alla mitigazione da 8 a 80 Gt di CO2 equivalente per anno.

Tali sistemi probabilmente potrebbero essere attivati all'interno di un anno o due dalla decisione, e gli effetti della mitigazione comincerebbero immediatamente. Poiché la polvere ricade naturalmente, se la dispersione di polvere si dovesse interrompere, gli effetti della mitigazione cesserebbero in circa 6 mesi per la polvere (o fuliggine) trasportata nella tropopausa e circa in un paio d’anni per la polvere trasportata nella media stratosfera. Tale polvere avrebbe un effetto visibile, specialmente al tramonto e all’alba, e riscalderebbe la stratosfera nella zona della polvere.

© Marco Giacometti

martedì 23 gennaio 2007

Quando gli errori sono più di una coincidenza

di Etleboro Emilia Romagna

Il sistema di antenne imputato della generazione di microonde ELF e del DOR (Deadly Orgone Energy – energia orgonica morta o disorganizzante)


La maggiore diffusione degli strumenti HiTech sta portando ad un continuo proliferare di sistemi di antenne nelle zone più disparate per la trasmissione mediante wireless delle informazioni. Questi sistemi vengono spesso identificati come la causa scatenante della produzione di onde ELF e DOR, quindi destinate al controllo mentale della popolazione ed alla produzione di “Bioenergia” con effetti negativi sulla stessa. Sono affermazioni a cui è difficile dare una spiegazione obiettiva e soprattutto una dimostrazione ineccepibile. Senza particolari strumentazioni, è tuttavia possibile compiere un’analisi (anche se non troppo particolareggiata), sulla disposizione di queste antenne ed evidenziarne eventuali incoerenze soprattutto in ambito economico in modo da dimostrare che hanno ben altri scopi.

Bisogna sapere che quando vengono progettate “le strade dell’energia”, quindi i sistemi di tralicci con i cavi per il trasporto dell’energia elettrica, si fa un budget di spesa. Quindi in fase di progettazione è importante usare quanti meno tralicci possibili e ricorrere a tralicci che costino meno, in relazione ai fattori di resistenza per reggere il peso dei cavi. Ora si può ragionare per analogia, riferendosi al sistema di antenne che, da un po’ di tempo a questa parte, è considerato come apparato di trasmissione dati per l’internet wireless (antenne Directional Log Periodic).
Dai dati raccolti dalle ditte produttrici, questi tipi di antenne vengono commercializzate come “antenne Log-Periodic presentanti un elevato guadagno direzionale e le cui prestazioni permettono la connessione dove le distanze sono significative”. Quindi, come i sistemi di trasmissione telefonica, dovrebbero avere un raggio di azione di diversi chilometri e vengono adoperati proprio per tale motivo. Inoltre tali antenne vengono collocate ad una distanza l’una dall’altra pari a circa il doppio della distanza del raggio di azione, per cui le distanze indicate dai produttori si raddoppiano in relazione a tale osservazione. Fatte queste considerazioni, possiamo considerare una città a caso, identificare sistemi di antenne comunicanti tra loro, riportare le posizioni su una cartina ed individuare le distanze.

La città che abbiamo scelto è Rimini, e nella cartina sottostante vengono riportate le posizioni; ogni posizione verrà correlata da un foto, in modo da darne un’identificazione univoca.


Posizione delle torri di trasmissione

Poiché la cartina è correlata di scala, è possibile notare le distanze tra gli apparati, che si aggirano intorno ad un valore medio di un chilometro - soprattutto considerando le torri 2, 3 e 4 - e di conseguenza, dislocate come se avessero un raggio di azione intorno ai 500 metri. Queste misure erano già state notate, ma mai comprovate mettendo le posizioni in relazione tra loro e mettendo il tutto nero su bianco.


E’ chiaro che tale dislocazione è antieconomica: ritarderebbe cioè nel tempo un rientro economico a causa del maggiore numero di apparati che viene utilizzato. Per chiarire: nessuna azienda farebbe un ragionamento analogo, perché cercherebbe di sfruttare al massimo degli apparati che possono funzionare benissimo su lunghe distanze. Per esempio, una compagnia telefonica, non userebbe gli apparati più costosi, per ottenere una maggiore banda passante, in modo da garantire il servizio anche durante i picchi di trasmissione nelle festività, ma si limiterebbe a garantire il traffico che si registra durante il 99% dell’anno, senza considerare i picchi.

Altre considerazioni possiamo fare sulle ditte produttrici, considerandone una che opera in ambito italiano (forse l’unica, è da constatare) come la Calearo. Questa ditta non si limita alla produzione di antenne, ma fornisce ai comuni sistemi di video sorveglianza, sistemi Smart Card basati su tecnologia RFID, speciali sistemi d’antenna per le forze dell’ordine ed i servizi pubblici (polizia, vigili del fuoco, taxi, ambulanze) e fornisce tutti i sistemi di integrabilità ed interoperabilità con le strutture informatiche esistenti (videosorveglianza su rete UMTS/HSDPA). Essa da sola può creare un piccolo grande fratello e, nel contempo, l’azienda mantiene stretti contatti con importanti istituti internazionali, come testimonia, ad esempio, la relazione con la Ohio State University, che sta informatizzando con sistemi wireless gli istituti scolastici dello Stato. Questa università ha studiato questo tipo di impianti, come le connessioni wireless per la videosorveglianze ed internet, per il controllo sulle masse basandosi sulle frequenze bioelettriche.

Possono essere queste delle piccole coincidenze in riferimento alle tecnologie impiegate ed alla disposizione degli apparati di antenne, tuttavia questo modo di disporre le antenne sta diventando molto frequente, soprattutto in America, e non crediamo che siano tutte delle coincidenze. Sarà forse un errore intenzionale.

Inoltre sappiamo bene che la maggiore concentrazione di antenne con un alto rendimento sulle lunghe distanze, avrà ancor più efficacia sulle distanze più contenute rispetto alla potenza di trasmissione e quindi vi sarà un maggiore flusso di onde. il ravvicinamento tra le antenne, senza un’apparente spiegazione economica e senza una necessità di copertura è in ogni caso controproducente e dannoso per la salute delle persone che si trovano in quelle zone.

Se la posizione delle antenne non ha una spiegazione tecnica né economica - infatti la logica avrebbe dettato altri criteri di disposizione - allora vuol dire che hanno un altro obiettivo. Come giustificare questo maggior costo? Se queste antenne producono onde ELF, potrebbero influire in maniera negativa sulle persone, considerando che il corpo umano è una macchina bioelettrica: possono, infatti, influire sullo stato biopsichico delle persone sino ad influire sul comportamento.

La nostra domanda dunque è la seguente: perché avete disposto in questo modo tali antenne, qual è il loro vero scopo?

A questo punto ciò che all’inizio sembrava essere uno svantaggio economico (maggior costo) potrebbe diventare esattamente il contrario, poiché tutto il sistema sembrerebbe essere stato ottimizzato in funzione di una molteplicità di variabili prima non considerate. E’ un po’ come per tutte le scelte dei veri padroni del mondo. La guerra, per esempio, ha una molteplicità di “vantaggi”: indebolisce economicamente i popoli, fa arricchire con la vendita delle armi e limita la crescita esponenziale della popolazione mondiale. Il vantaggio in questo caso specifico è molto soggettivo, visto che con questi apparati informatici siamo sempre più controllati e quindi controllabili.

lunedì 22 gennaio 2007

Articolo sul quotidiano "L'Unione sarda"

Clicca qui per visualizzare l'immagine a schermo.Il comitato sardo contro le scie chimiche ha fatto pubblicare, 18 gennaio 2007, il seguente articolo sul quotidiano regionale "L'Unione sarda". Di seguito riportiamo il testo originale.

Quelle nubi artificiali che oscurano cielo e sole

Il Comitato Sardo per la Sensibilizzazione sulle Scie Chimiche è nato per iniziativa di cittadini preoccupati da un fenomeno inquietante che avviene nei cieli della Sardegna da qualche anno. Parliamo del passaggio di centinaia di jet che volano la notte e il giorno a bassa quota, rilasciando scie persistenti che trasformano il cielo in una scacchiera e rapidamente si espandono creando nubi che oscurano il sole. Il fenomeno delle "scie chimiche" è diffuso nei paesi Nato e la Sardegna è al centro delle misteriose operazioni.

Lo registrammo già dal 2000, ma nel 2005 si è intensificato in modo impressionante. Ci sono giunte testimonianze inequivocabili, pubblicate sul sito www.sciesardegna.it. Il fatto preoccupante è che le analisi dell'acqua, dell'aria e della terra eseguite nel mondo intero, confermano che gli aerei scaricano sostanze pericolose: bario, alluminio, quarzo, selenio, torio, persino virus modificati e polimeri che provocano tumori, leucemie, gravi problemi respiratori. Ma chi compie queste folli operazioni e perché? Le ipotesi parlano di esperimenti dell'esercito U.S.A. per il controllo globale del clima, fatto confermato da molti documenti declassificati del governo e ammesso candidamente nei siti ufficiali dei loro enti governativi. Ma come fare a capire se politici e vertici militari, metereologi e fantomatici "climatologi" negano l'esistenza del fenomeno?

Dicono che si tratti di normali aerei e normali scie di condensa! Noi possediamo foto, immagini dal satellite, video, analisi sullo stato di salute delle persone, dell'aria, dell'acqua: non si tratta di normali scie! Esigiamo una spiegazione scientifica da politici e amministratori e vogliamo tornare a godere di un cielo pulito! Il Comitato chiede ai giornalisti, agli scienziati veri, agli esperti di aeronautica, agli operatori degli aeroporti, delle torri di controllo, a tutti i sardi, di lavorare insieme per scoprire cosa c'è dietro il muro di omertà. Noi non siamo visionari o sovversivi: preferiremmo occuparci d'altro; invece ogni giorno lottiamo una battaglia che non abbiamo voluto. Questo è un argomento che merita la prima pagina dei giornali! Grave quanto quello dell'uranio impoverito o dell'inquinamento di Portovesme o Porto Torres.

Ci appelliamo a tutti i sardi perché si uniscano contro l'ennesimo sopruso prima che sia troppo tardi, prima che ci ammaliamo a causa delle porcherie che ci buttano addosso per i loro esperimenti. Luigi Fenu, Antonella Casula, Giulio Concu Comitato sardo di sensibilizzazione sulle scie chimiche. Innocuo fenomeno naturale o segnale di un uso oscuro del cielo? Le scie chimiche preoccupano i sardi, e non solo. Invitiamo chi abbia informazioni attendibili a condividerle con i lettori de L'Unione Sarda. (d. p.)

L'Unione sarda - 18/01/2007

sabato 20 gennaio 2007

Convegno su scie chimiche e signoraggio a Milano


EUGENIO BENETAZZO


presenta


LE SCIE CHIMICHE
e
IL SIGNORAGGIO


La tua vita ed il tuo denaro sono una pura illusione


Un diabolico piano per controllare, indebitare ed ammalare
il mondo con la compiacenza ed il silenzio di chi ci governa
La più grande truffa perpetrata dal sistema bancario italiano
Sei uno schiavo, e come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato
in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha
dimensione: una prigione per la tua mente


ore 20:30
Venerdì 26 Gennaio 2007


A Milano presso Auditorium Scolastico Gallaratese
Via Natta 11 (Zona Parcheggio Lampugnano)
in collaborazione con www.terzaonda.it
Informazioni 02 84 65 286


con il Patrocinio di NESSUNO
perché nessuno ha il coraggio di parlarne


Per informazioni e prenotazioni

Ampliamento della base di Vicenza: i veri motivi

Il dibattito sull’ampliamento della base militare di Vicenza diventa sempre più infuocato, da quando il governo dell’ultracattolico Prodi, con modi pilateschi, ha, di fatto, dato il benestare del governo all’ingrandimento dell’installazione della N.A.T.O., mentre alcuni esponenti della “sinistra”, per non perdere quella credibilità residua rimasta loro, fiaccamente si oppongono o fingono di opporsi all’infernale iniziativa.

Quali sono, però, le vere ragioni del contestato ampliamento, appurato che la necessità degli Stati Uniti di rafforzare un avamposto militare nel cuore dell’Europa è solo un pretesto?

• La base ingrandita servirà a svolgere in tutta tranquillità le operazioni di irrorazione chimica nei cieli di molti paesi europei (Italia, Germania, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Austria, Slovenia, Croazia… ), essendo situata in un’area strategica, da cui potranno decollare ed atterrare gli aerei della morte al riparo da occhi indiscreti. Infatti gli scali civili e militari, usati nel nostro paese ed in altre nazioni europee per l’infame attività di avvelenamento, non soltanto non sono più bastevoli, ma, nel caso degli aeroporti come Caselle (TO), Capo di Chino (NA), Fiumicino (RM) ecc., non rispondono all’esigenza di clandestinità, indispensabile per continuare a perpetrare il genocidio deciso dalla sinarchia.

• L’ampliamento è dettato dalla volontà di appropriarsi delle acque di falda che scorrono al di sotto dell’area in cui è prevista la costruzione di nuovi edifici. È noto che il Nuovo ordine mondiale mira al controllo delle principali risorse (acqua, cibo, energia).

• Bisogna poi ricordare che, sotto i colli Berici, a sud ovest di Vicenza presso Longare, proseguono i lavori per ampliare il Sito Pluto, una base atomica ipogea, con una commessa alla ditta Comin di Loria (TV). Esistono quindi progetti volti alla creazione di Bunker che serviranno da rifugio per le élites in vista di un prossimo conflitto globale, come testimoniato, ad esempio, dall’ex agente del servizio segreto britannico, James Casbolt.

Last, but not least, la base, una volta allargata, è destinata a diventare un enorme campo di concentramento per dissidenti ed oppositori politici. Non si dimentichi che negli Stati Uniti, in realtà colonia del Vaticano, retta dall’arcivescovo di New York, cardinale Edward Michael Egan, sono già state creati molti gulag, sul modello del famigerato campo di prigionia ubicato a Guantanamo.

Questo è il quadro: agire subito e con efficacia contro i piani criminali del governo occulto è urgente, doveroso, di vitale importanza.


Ringraziamento

Esprimo la mia gratitudine a Gazal del forum di sciechimiche.org per aver fornito preziose informazioni.

giovedì 18 gennaio 2007

Contrails: un fenomeno raro


Clicca per aprire il filmatoDopo circa due anni di battaglie nell'affrontare il problema "scie chimiche" dal lato di chi "deve" (non per obbligo, ma per sfida personale) dimostrare che le chemtrails esistono, abbiamo voluto ribaltare la questione e si è quindi cercato di concentrare il nostro lavoro sul vero nodo dell'intricata vicenda: le contrails, ovvero le scie di condensazione. Perché mai? Semplice. I collaborazionisti di bassa lega con i quali ci tocca confrontarci, rappresentati da "meteorologi", pseudo scienziati, esponenti della N.A.S.A stessa, forumisti ecc., si oppongono a quella che essi definiscono "la teoria delle scie chimiche" (magari lo fosse), adducendo la solita solfa: "Si tratta di semplici scie di condensazione (contrails)".

Addirittura il sito MD-80.it ha messo insieme un'accozzaglia di spiegazioni che di scientifico hanno ben poco. Poiché, però, le loro osservazioni vengono presentate al pubblico in modo apparentemente plausibile, la maggior parte dei lettori abbocca all'amo, concludendo che le scie chimiche non esistono e che tutti nel mondo stanno solo osservando innocue nuvole composte da vapore acqueo e cristalli di ghiaccio. Nulla di più falso e depistante, in quanto abbiamo potuto verificare (e qui ve lo dimostriamo) che la formazione delle scie di condensa è un fenomeno così raro che stride fortemente con la frequenza e massiccia diffusione delle chemtrails nei cieli del mondo. Leggendo il seguente studio (che promette altre sorprese) e visionando il filmato realizzato nei giorni scorsi, avrete la netta sensazione di essere stati gabbati per anni: la storia delle scie di condensa è un becero paravento dietro il quale si nasconde una selvaggia operazione di aerosol biochimico.


Lo stesso maggiore Guido Guidi, intervistato durante la trasmissione RAI Geo&Geo, si presenta come goffo assertore della teoria delle contrails e si arrampica sugli specchi, pur di giustificare ciò che egli stesso sa bene non esistere assolutamente, soprattutto nei termini menzogneri che il sistema ci vuole a tutti i costi inculcare. La formazione delle contrails è un fenomeno infrequente e non può continuare ad essere una copertura per le chemtrails! Popolo di cittadini imbrogliati, tartassati nonché avvelenati... SVEGLIA!

Per i più disattenti ed al fine di rendere chiara la lettura delle prossime righe, vi ricordo le condizioni necessarie alla formazione delle scie di condensazione (contrails).

"Secondo definizione FAA, una Contrail si forma sopra gli 8000 metri circa, a temperature minori di -40°C, e con umidità relative superiori o uguali al 70%".

Il seguente approfondito studio è stato svolto dall'utente KLINGOR (che ringrazio), del forum di sciechimiche.org.

:: STRAKER ::

In italia ci sono 7 stazioni di rilevamento situate a:

Trapani, Brindisi, Cagliari, Pratica di Mare (RM), S. Pietro Capofiume (BO), Milano e Udine. I sondaggi vengono eseguiti 2 volte al giorno: alle 00:00 e alle 12:00. Ho analizzato i dati relativi ai mesi di Settembre, Ottobre e Novembre scorsi (una gran bella faticaccia!) e queste sono le conclusioni:

Le condizioni favorevoli alla formazione delle "contrails" si verificano più frequentemente a mezzanotte, piuttosto che a mezzogiorno. Di più, sembra (la prudenza è d'obbligo data l'esiguità dei dati esaminati sin'ora) che a mezzogiorno sia estremamente raro che possa formarsi una scia di condensa. Infatti nel mese di Settembre solo la stazione di Milano ha rilevato tali condizioni e precisamente il giorno 11. Stessa cosa ad ottobre: Milano, il giorno 25. Per quanto riguarda Novembre ci sono stati cinque (5) casi, quattro (4) a Cagliari (5-7-11-16) ed uno sempre a Milano (5). Per la stazione di Pratica di Mare mi sono spinto fino allo scorso Gennaio 2006 e questi sono gli esiti: gennaio = 30; febbraio, marzo, aprile e maggio = nessuno; giugno = 4-10-23; luglio, agosto, settembre, ottobre e novembre = nessuno.

La conclusione sembra essere che a mezzogiorno non dovrebbe essere visibile in cielo, se non molto raramente, alcuna "contrail". Diventa quindi molto importante datare le foto con l'orario in cui sono state scattate. Naturalmente... di particolare interesse sono quelle riprese intorno a mezzogiorno, diciamo tra le 11:00 e le 13:00. Logicamente ancora più "rilevanti" sono quelle scattate a quell'ora e nei dintorni delle stazioni di rilevamento.

Un consiglio... sarebbe il caso che un bel numero di persone facesse un back-up dei radiosondaggi prima che qualcuno li "aggiusti", diciamo cosi. L'indirizzo ve lo ricordo è: http://weather.uwyo.edu/upperair/sounding.html

Clicca
Qui per visionare la tabella riassuntiva delle rilevazioni.

A fianco della tabella principale ne ho inserita un'altra che indica in quali giorni le rilevazioni non sono state eseguite e c'è da fare un'osservazione: nei giorni 15, 16, 17 e 18 Settembre nessuna sonda è stata inviata da nessuna delle stazioni. Altre volte (2/9, 11/10, 2 e 13/11) molte stazioni si sono fermate simultaneamente. Non sarà per caso accaduto qualcosa di particolare in quei giorni? Bah chissà forse solo operazioni di routine...

Qui sotto inserisco le registrazioni delle singole stazioni.

Pratica di Mare

Settembre:

http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/09.Pratica_Di_Mare_Sep_2006.doc

Ottobre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/10.Pratica_Di_Mare_Oct_2006.doc

Novembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/11.Pratica_Di_Mare_Nov_2006.doc

MILANO

Settembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/09.Milano_Sep_2006.doc

Ottobre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/10.Milano_Oct_2006.doc

Novembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/11.Milano_Nov_2006.doc

S. PIETRO CAPOFIUME

Settembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/09.S_Pietro_Sep_2006.doc

Ottobre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/10.S_Pietro_Oct_2006.doc

Novembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/11.S_Pietro_Nov_2006.doc

TRAPANI

Settembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/09.Trapani_Sep_2006.doc

Ottobre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/10.Trapani_Oct_2006.doc

Novembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/11.Trapani_Nov_2006.doc

UDINE

Settembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/09.Udine_Sep_2006.doc

Ottobre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/10.Udine_Oct_2006.doc

Novembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/11.Udine_Nov_2006.doc

BRINDISI

Settembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/Brindisi_Sep_2006.doc

Ottobre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/Brindisi_Oct_2006.doc

Novembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/Brindisi_Nov_2006.doc

CAGLIARI

Settembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/Cagliari_Sep_2006.doc

Ottobre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/Cagliari_Oct_2006.doc

Novembre:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/Cagliari__Nov_2006.doc


Noterete che, onde evitare ogni tipo di contestazione riguardo alle cifre, mi sono tenuto relativamente largo, nel senso che ho preso come valori di riferimento per la temperatura -40 (compreso) e non -41 e per l'umidita 70% (sempre compreso) e non 72%.

Sarei grato a chiunque si prendesse la briga di controllarli e verificasse l'esistenza di eventuali errori o omissioni.

Completato il mese di Dicembre 2006. Questi sono i dettagli delle singole stazioni:

Brindisi:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/12.Brindisi_Dec_2006.doc

Cagliari:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/12.Cagliari_Dec_2006.doc

Milano:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/12.Milano_Dec_2006.doc

Pratica di Mare:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/12.Pratica_Di_Mare_Dec_2006.doc

Trapani:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/12.Trapani_Dec_2006.doc

Udine:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/z/12.Udine_Dec_2006.doc


Il riepilogo aggiornato invece lo trovate QUI.

Anche nel mese di Dicembre le condizioni favorevoli alla formazione delle contrails alle 12:00 si contano sulle dita di una mano. Sono infatti solamente quattro (4): due (2) a Brindisi, nei giorni 7 e 21, una (1) a Cagliari, il 17 ed una (1) a Trapani, il 20. Con simili dati risulta assolutamente inapplicabile la famosa (e fumosa…) “Teoria delle Scie di Condensa”, tanto cara ai nostri simpatici amici disinformatori. Infatti, qui di seguito abbiamo le eloquenti immagini delle solite scie chimiche(cliccare sui link per visionarle):

Giorno 15/9/06:
http://www.mydatabus.com/public/KLINGOR/e/2006.09.15_1215.JPG

Ottobre, giorni 1,25 e 29:
http://www.mydatabus.com/albums/KLINGOR/01.18.07

Novembre, giorni 6,11,18,24,28 e 30:
http://www.mydatabus.com/albums/KLINGOR/01.18.07_81

Dicembre, giorni 1,2,5,10,12,13,18,20,27,28,29 e 30:
http://www.mydatabus.com/albums/KLINGOR/01.18.07_94

Gennaio 07, giorni 4 e 6:
http://www.mydatabus.com/albums/KLINGOR/01.18.07_72

Tutte le foto sono state scattate tra le 11:00 e le 13:00.

Ci sono tre (3) casi nel mese di Ottobre, sei (6) a Novembre, e addirittura dodici (12) a Dicembre. A Gennaio due soli casi in una settimana. Ancora più interessante è notare le sequenze di giorni consecutivi:

1) 30 Novembre, 1 e 2 Dicembre (3)
2) 12 e 13 Dicembre (2)
3) 27, 28, 29 e 30 Dicembre (4)

Nei quattro (4) mesi osservati non si è MAI verificato che una singola stazione rilevasse condizioni favorevoli alle contrails per due giorni consecutivi e stiamo parlando di ben sette stazioni di rilevamento. Addirittura si osservano ben tre sequenze consecutive di cui una addirittura di quattro giorni.

Ora divertiamoci a fare qualche conticino...

Le stazioni sono sette (7). I mesi considerati sono quattro (4), per un totale di 122 giorni. 122 giorni moltiplicato 7 stazioni dà 854 rilevazioni. A queste bisogna sottrarre i 31 giorni di Dicembre ancora mancanti di S. Pietro Capodifiume e arriviamo a 823.

Poi bisogna sottrarre le mancate rilevazioni che sono 114. Arriviamo quindi a 709 rilevazioni.

I giorni in cui sono state registrate condizioni favorevoli per le contrails sono una (1) a Settembre, una (1) ad Ottobre, sei (6) a Novembre e quattro (4) a Dicembre, totale: 12. Ora... 12 diviso 709 dà 0,0169, che in percentuale è pari all'1,69%, ovvero rappresenta la probabilità che si verifichino le condizioni per la formazione di scie di condensa in un giorno qualsiasi attorno a mezzogiorno. Ciò significa che nei 122 giorni considerati, avrebbero dovuto esserci scie di condensa in soli due (2) giorni. Invece ne sono state documentate ben ventidue (22). E per finire... una piccola chicca. Se la probabilità di avere contrails in un giorno a caso è dell'1,69% qual è la probabilità di averne in due giorni di seguito?

La risposta è 0,03% (0,0169x0,0169) e cioè una su 3.333.

E qual è, a questo punto, la probabilità di averne addirittura in quattro (4) giorni consecutivi?

Incredibile ma vero...

La risposta è 0,000008% ovverosia una su 12.258.947.


Per la lettura dei radiosondaggi: http://www.meteoverona.it/




Riassumendo...

Le probabilità che si verifichino gli eventi descritti e documentati nelle righe precedenti sono le seguenti:

Posto che...

1. le scie di condensa si formano quando la temperatura è inferiore ai -40° e l'umidità relativa superiore al 70%
2. la frequenza con cui sono state rilevate queste condizioni dalle radiosonde è stata, nel periodo preso in considerazione, dell'1.69%, cioè 1 su 59 circa, e che tale dato si prende come indicativo della probabilità del verificarsi del fenomeno.

Allora abbiamo che...

Per le sequenze:
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Abbiamo avuto tre sequenze di giorni consecutivi in cui le scie sono comparse: una sequenza di 2 giorni, una di 3 e una di 4. La probabilità che un simile evento si verificasse è dato dalla seguente formula generale:

Sequenza di n volte in k giorni= pn*(1-p)k-n*(k-n+1)

(p elevato alla n)*[(1-p) elevato alla (k-n)]*(k-n+1)

Probabilità di una sequenza di 2 in 122 giorni = S2
Probabilità di una sequenza di 3 in 122 giorni = S3
Probabilità di una sequenza di 4 in 122 giorni = S4

S2=(0,0169)2*(0,9831)120*121= 0,0045= 1/222= 0,44%

S3=(0,0169)3*(0,9831)119*120= 0.0007 = 1/1.429= 0,007%

S4=(0,0169)4*(0,9831)118*119= 0,000001= 1/100.000= 0,0001%

La probabilità complessiva che si verificassero tutti e tre gli eventi nel periodo considerato è questa:

Probabilità Totale = S2*S3*S4 = 0,0000000000315 = 1/31.746.031.746

Tranquilli avete capito bene, la probabilita è una su…. Trentunomiliardisettecentoquarantaseimilionitrentunomilasettecentoquarantasei!!!!!

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Sono state documentate scie per 22 giorni su 122 attorno a mezzogiorno e la probabilità di formazione di queste 22 “scie di mezzogiorno” è data dalla seguente formula generale:

Combinazioni di n volte in k giorni= pn*(1-p)k-n*Ck, n

(p elevato alla n)*[(1-p) elevato alla (k-n)]*le Combinazioni di 122 elementi in gruppi di 22


(0,0169)22*(0,9831)100*C122, 22 = 0,000000000000000667=
= 1/1.498.215.825.938.276

una su un milione e mezzo di miliardi.

E sotto questa valanga di numeri viene definitivamente seppellita la bufala secondo la quale ciò che vediamo sono solamente delle scie di condensa.

Qualcuno probabilmente cercherà di contestare il pilastro di tutto questo ragionamento e cioè il valore della probabilità della formazione delle contrails che in questa sede è stato fissato all'1,69%. Personalmente ritengo che quest'ultimo sia addirittura sovrastimato ma anche se cosi non fosse, anche se proseguendo con l'analisi dei radiosondaggi si scoprisse che la frequenza cercata fosse, poniamo del 3 o 4 o 5% si arriverebbe ugualmente a risultati assurdi come quelli presentati qui.
Per avere 22 casi su 122 giorni la probabilità avrebbe dovuto essere attorno al 15-20%, cosa questa lontana anni, anzi millenni-luce dalla realtà.

© KLINGOR