giovedì 31 agosto 2006

Oltre l'MK Ultra

La cronaca riferisce sempre più spesso di omicidi tanto feroci quanto assurdi ed incomprensibili: persone apparentemente normali e tranquille, all’improvviso, in preda ad un raptus, uccidono genitori, amici, parenti. Se si sofferma l’attenzione su questi tragici eventi, si scopre che, in non pochi casi, gli assassini sono infermieri od inservienti che lavorano in ospedali ed in centri di assistenza per anziani. Dietro questi delitti sanguinari, non escluderei che si debba scorgere, talvolta, l’azione occulta di agenzie famigerate come la Criminal Infamous Agency che, da molti decenni, sperimenta ed usa tecniche per il controllo mentale, avvalendosi degli strumenti più diversi: droghe, induzione ipnotica e postipnotica, traumi psichici, irradiazione di onde a bassa e bassissima frequenza.

In questi ultimi tempi, i metodi psicotronici prevedono l’impianto di microprocessori nell’organismo delle vittime. Attraverso una banale vaccinazione è, infatti, possibile all’insaputa della persona, inserire congegni elettronici miniaturizzati che consentono di inviare segnali in modo da influire sull’umore e soprattutto sul comportamento. Non è forse casuale se i media del Quarto Reich riportano, con toni trionfalistici, le notizie circa la messa a punto di strumenti elettronici per monitorare le condizioni di salute di pazienti ed anziani, o a proposito di sofisticati sistemi (piccole schede con microprocessori) che evitino lo smarrimento dei bagagli negli scali aerei. La tecnologia per controllare la popolazione esiste già: si tratta di diffonderla in modo subdolo e graduale e di abituare la gente al Grande fratello, al suo occhio vigile ed ubiquo. Nel frattempo, verosimilmente, si interviene su cavie umane che, per motivi di lavoro, si devono sottoporre ad una serie di vaccinazioni, inducendo comportamenti aggressivi e violenti sino all’omicidio.

Si tenga conto dell’immenso potere degli Oscurati e delle avveniristiche tecnologie di cui sono dotati per decidere il destino delle persone e del mondo: già H.A.A.R.P. e le scie chimiche fungono anche da mezzi per il controllo mentale, ma quali altri incredibili sistemi di cui non sospettiamo neppure l’esistenza sono impiegati per distruggere la biosfera e per ridurre gli individui in uno stato di completa sottomissione? Si ricordino i black projects, ossia i progetti ultrasegreti volti alla realizzazione di armi, velivoli, apparecchiature radar… di nuovissima concezione.

Occorre dunque stare sempre allerta e guardarsi dalla punica fides.

Sul tema delle tecniche psicotroniche, vedi l’articolo di L. Veronese, L’intelligence americana e l’abitudine di controllare le menti, in
http://www.disinformazione.it/. Si legga anche il libro-testimonianza di M. Philips, C.O’ Brien, Trance formation of America, Diegaro di Cesena, 2001

lunedì 28 agosto 2006

Strategie di disinformazione

Quotidiani e televisioni gareggiano nella diffusione di notizie manipolate e distorte, talora inventate, mirando ad inculcare in sprovveduti lettori e telespettatori convinzioni erronee e ad innescare reazioni pavloviane. Questo spiega perché i pusillanimi e proni “giornalisti” diano tanto spazio a questioni come lo sbarco di clandestini in Italia, le gesta criminali di extracomunitari, con il contrappunto delle gloriose imprese in politica estera compiute dal prode prodi e dal d’Artagnan d’alema. La gente si attende che la classe politica combatta la delinquenza: i criminali dovrebbero lottare contro la criminalità? Si creano ad arte i problemi, la popolazione reagisce invocando interventi, i governi escogitano rimedi assai peggiori del male. Il tutto avviene grazie alla cassa di risonanza dei media orwelliani, veri strumenti per imporre misure draconiane, facendole sembrare il frutto di libere scelte.

Nell’ambito del problema inerente alle scie chimiche, i falsificatori della realtà si trovano di fronte ad una situazione inusuale che rivela l’intrinseca debolezza di un sistema eretto su un gigantesco ma fragile edificio di menzogne. L’imperativo categorico è stato sempre quello di negare: le scie chimiche non esistono, sono il parto di menti malate. Bisogna persuadere l’opinione pubblica che quei lunghi e biancastri solchi che incidono il cielo sono normalissime scie di condensazione. Per un po’ di tempo, tale strategia ha funzionato egregiamente: meteorologi, ingegneri aeronautici, piloti, medici… per lo più prezzolati e subornati, hanno negato l’evidenza in modo tanto pervicace quanto ridicolo, come bimbi capricciosi. La grande coalizione ha cominciato, però, a sfaldarsi: qualcuno, più o meno timidamente, ha osato pronunciare a fior di labbra le espressioni “scie anomale”, “scie di condensazione ma persistenti”. E’ una situazione manzoniana: la parola "peste" essendo tabù, era sostituita da circonlocuzioni improbabili ed eufemistiche, finché si usò il sintagma “febbri pestilenziali”, in cui il sostantivo, a lungo rimosso e censurato, entrava di traverso nella forma più attenuata dell’aggettivo. Il passo successivo fu quello di adottare il vocabolo “peste", quando il contagio ormai dilagava.

In modo inaspettato, ma forse non troppo, ora alcuni scartafacci di regime introducono la locuzione “scie chimiche”: è il caso del quotidiano meneghino Il Corriere della pera che pubblica un dolciastro panegirico di un fotografo, i cui dagherrotipi potrebbero essere realizzati anche da uno scimpanzé che si trovasse per le mani una macchina fotografica. (1) L’articolista si esprime nel modo seguente: “Da trentacinque anni, Battello scatta immagini di cieli e di nuvole riprese in tutto il mondo ed in ogni condizione meteo (la ripresa che gli manca è quella dell’aurora boreale). Con le sue immagini, Battello registra gli avvenimenti naturali (albe, tramonti, effetti particolari) ed eventi artificiali (scie chimiche, scie aeree, comignoli, tralicci dell'alta tensione) che avvengono ogni giorno sopra le nostre teste per illustrare il sottile confine fra terra e cielo”.

Proprio così: il redattore cita le scie chimiche! Non solo, le distingue nettamente da quelle di condensazione, definite “scie aeree”. Inoltre le annovera tra i fenomeni artificiali. Non credo ad una resipiscenza del gazzettiere o di chi gli ha suggerito il pezzo, piuttosto reputo che, come è avvenuto e sta accadendo nell’ambito della comunicazione iconica (cinema, televisione, pubblicità incentrata sulle immagini…), si stia affermando una nuova tecnica di disinformazione, consistente nel tentativo di far apparire consueto e normale ciò che è, invece, aberrante e pericoloso. Già qualcuno insinua che le scie velenose servono a contrastare l’effetto serra ed a ripristinare la deteriorata coltre di ozono. Che lodevole iniziativa! Peccato che sia vero l’esatto contrario. Penso, però, che tale maldestra ed ambigua manovra di ammissione-negazione sia il segno di uno sfilacciamento: la fitta trama delle menzogne principia a smagliarsi. È evidente che i fili, con cui i burattinai muovono le marionette, si stanno ingarbugliando sempre più: forse queste cordicelle si avvolgeranno attorno ai loro colli per strangolarli.


(1) Sia detto con rispetto per gli scimpanzé.



Ringraziamento:

Intendo ringraziare Mapero del forum di
www.sciechimiche.org per aver segnalato l’articolo del Corriere.it intitolato Il cielo e le nuvole. Da 35 anni

domenica 27 agosto 2006

Morbo di Morgellons (WKRG Report)

Dopo un colpevole silenzio durato mesi, i media statunitensi cominciano finalmente ad occuparsi del morbo di Morgellons.

WKRG - Mobile, AL (Morgellons Report)
http://www.wkrg.com/


venerdì 25 agosto 2006

Gli USA accusati di controllare il clima per scopi bellici

Il 26 dicembre 2004 l'Indonesia ed altri paesi lambiti dall'Oceano Indiano furono devastati da un apocalittico maremoto che causò immani distruzioni ed un numero abnorme di vittime. Il totale delle vittime nella sciagura di Santo Stefano fu di 288.952 morti, cui vanno aggiunti 8.760 dispersi. Quattro anni prima il ricercatore indipendente Cristoforo Barbato, autore di documentate inchieste su temi quali il controllo climatico, il Segreto Omega e le armi elettromagnetiche, aveva scritto un articolo sinistramente profetico, soprattutto là dove cita l'operazione "Clava d'Acqua". Fu un cataclisma naturale o qualcuno, come da anni si sospetta, ideò e perpetrò quell'atroce atto di distruzione?

L’Aeronautica degli Stati Uniti sperimenta segretamente la guerra meteorologica, grazie ad una tecnologia che consente di controllare gli elementi climatici e di scatenare violente tempeste contro eventuali nemici? Lo sostiene l’autorevole quotidiano "Frankfurter Allgemeine Zeitung", sulla scorta di sue analisi su uno studio dell’USAF.

L’eco della notizia ha mobilitato, fra le testate nazionali tedesche, anche "Bild", che ha ottenuto informazioni dal professor Atsumu Ohmura, direttore dell’Istituto di ricerca climatologica di Zurigo. Secondo Ohmura, quattro gli scenari che potrebbero delinearsi. Il primo, denominato "Operazione Inondazione", consisterebbe nel diffondere con aerei una polvere infinitesimale di nitrato d’argento sulle nubi, causando precipitazioni torrenziali da dirigere contro un avversario.

Il secondo, l’"Operazione Glaciazione", prevede l’uso di un ordigno contenente biossido di metano e di carbonio che, deflagrato ad un’altezza di 17 Km, produrrebbe una coltre di particelle tale da oscurare il Sole ed indurre la morte per congelamento del nemico a terra. Il terzo è la "Tempesta di fuoco", cioè l’impiego di armi laser indirizzate sul deserto surriscalderebbe l’aria che, sollevandosi dalla superficie provocherebbe devastanti tempeste. L’ultimo scenario, l’operazione "Clava d’acqua", impiegherebbe una speciale miscela esplosiva sotto la superficie del mare, con una potenza detonatrice tale da riprodurre un maremoto. Onde alte 30 metri annienterebbero qualsiasi unità navale, porti e basi nemici, per centinaia di chilometri.

A tale apocalittico arsenale si aggiunga un’arma a microonde che investendo sciami d’api, darebbe luogo ad un fittissimo pulviscolo, una cortina naturale che metterebbe fuori uso le apparecchiature radar o formerebbe densi agglomerati nubiformi per ostacolare le incursioni aeree.

(Cristoforo Barbato); Il Mattino; 10 Novembre 2000

Scie chimiche: un'altra angolazione

I contenuti del presente articolo potranno apparire fantasiosi, ma l’esperienza ci ha portato a capire quanto la verità, come asseriva Eraclito, sia spesso inverosimile. Questo breve studio coglie il problema delle scie chimiche da un’angolazione inusuale, quasi eterodossa. Tuttavia, di fronte all’intrinseca assurdità di un fenomeno che sfida la logica a tal punto che molti si rifiutano anche soltanto di osservare il cielo per costatarlo de visu, non pare inopportuno un approccio insolito e suscettibile di ulteriori interessanti riscontri. Il tempo ed altri indagini diranno se le ipotesi formulate sono solo invenzioni o se hanno degli addentellati con la realtà.


I differenti risvolti legati alle scie velenose sotto il profilo climatico chimico, biologico, ecologico, medico… sono stati sviscerati da numerosi scienziati e ricercatori, le cui valutazioni, talora interlocutorie, ma spesso conclusive, sono riportate all’interno degli articoli presenti su questo ed altri siti.

Tuttavia è forse possibile indagare alcuni aspetti non convenzionali dell’inquietante fenomeno in esame. In particolar modo, occorre riconsiderare lo spargimento di cristalli di quarzo: lo studioso di esoterismo Roberto Tresoldi ci ha consentito di scoprire qualcosa di più in merito a questo minerale. Sul piano morfologico i cristalli di quarzo, nella maggior parte dei casi, sono nettamente prismatici con le estremità che possono terminare in una piramide esagonale. “La piramide – osserva Tresoldi - è un solido geometrico dalle molteplici caratteristiche energetiche: non si tratta di energie conosciute, misurabili (per ora) con le normali apparecchiature, ma di energie sottili rilevabili attraverso la radioestesia e per le conseguenze che esse producono sull’ambiente e sugli esseri viventi. La piramide agisce nei confronti dell’energia come un amplificatore, come un accumulatore o come uno schermo secondo come viene collocata nello spazio. Questo solido emette onde di forma sostanzialmente negative per gli organismi, a meno che non sia disposta con le quattro facce rivolte verso i punti cardinali. In tal caso, la piramide non irradia onde di forma e mantiene qualsiasi emissione energetica al suo interno”.

I microscopici cristalli di quarzo rilasciati con le scie, sparsi in modo casuale e quindi difficilmente con le facce orientate verso i punti cardinali, potrebbero fungere da generatori di onde negative?

Per quanto attiene alla sinergia tra H.A.A.R.P. e scie chimiche, bisogna poi, rammentate la generazione e l’amplificazione di campi elettromagnetici artificiali, verificare la possibilità di un loro influsso non solo sul DNA e sui bioritmi, ma anche sulla percezione, quel processo conoscitivo complesso che comprende, unificandole, una molteplicità di sensazioni, intese come dati della coscienza sensibile, e le riferisce ad un oggetto distinto dal percipiente e dagli altri oggetti. I più recenti indirizzi postgestaltci hanno insistito sul carattere ipotetico della percezione: le percezioni sono punti di vista, ipotesi sull’oggetto, suscettibili di cambiamenti, modificazioni, rettifiche. Alla luce della natura articolata della percezione, implicante elementi biologici e psichici, essendo un quid che collega soggetto ed oggetto, in un’interazione costante e biunivoca, non appare poi così assurdo il timore dell’attuazione di progetti come il Blue beam, consistente nella proiezione olografica di figure collegate alla religione e di oggetti volanti per inscenare una falsa invasione aliena.

E’ noto che le radiazioni elettromagnetiche, opportunamente modulate, possono indurre allucinazioni nei percipienti: il neurologo canadese Michael Persinger ha messo a punto un sistema, attraverso un casco da lui costruito, per provocare delle esperienze interiori archetipiche in cavie umane. Irradiando onde ELF (tra 1 e 10 hertz di frequenza), Persinger ha stimolato alcune aree del mesencefalo: l’ippocampo, il corno di Ammone e l’amigdala, parti del cervello ritenute sedi delle emozioni, passibili di diventare immagini cariche di pàthos. Sotto l’influsso delle onde ELF, i volontari sottoposti all’esperimento, hanno visto strane figure grigie e forme archetipiche.

Il Progetto Blue beam, cui accennavo, secondo David Icke, “prevede l'uso di satelliti per proiettare in cielo immagini olografiche di U.F.O., Gesù, Maometto, Buddha, Krishna... Dal momento che i seguaci di ogni religione saranno convinti dell'avvento del proprio salvatore, le possibilità che si vada verso un conflitto planetario sono illimitate. Alcuni messaggi saranno trasmessi su ELF e bande microonde che possono essere captate dal cervello umano... Questa tecnologia è molto sofisticata e parecchie persone crederanno che Dio stia parlando loro. Molte informazioni "veicolate" (Medjugorie?) provengono già da queste fonti”.

Perché non annoverare tra gli strumenti per creare illusioni percettive ed ologrammi anche H.A.A.R.P. e le scie chimiche che, come appurato, fungono da gigantesco apparato trasmittente? Il massiccio ed ininterrotto spargimento di bario, quarzo, alluminio etc., che ha assunto, in questi ultimi tempi, un’intensità parossistica, sembra correlabile alla creazione di condizioni adatte agli scopi “cinematografici” indicati. Questo potrebbe spiegare perché la diffusione di sostanze chimiche sia così frequente anche negli stati arabi ed a maggioranza musulmana (Africa settentrionale e Medio oriente) già afflitti dal problema della siccità e con attività agricole spesso poco rilevanti nell’ambito della struttura economica.

È ovvio che siamo nel campo delle mere speculazioni, suffragate, però, dalle affermazioni dello scienziato Steven Greer, fautore del Disclosure project, l’iniziativa volta ad ottenere dall’esecutivo statunitense il rilascio di documenti inerenti a programmi, in ambito tecnologico e militare, coperti dal segreto. Greer si riferisce anche al Progetto Blue beam.

Considerando la scaltrezza diabolica e le portentose capacità operative del governo ombra che ha, ad esempio, architettato e perpetrato l’atroce attentato del 9 11, per accusare poi fantomatici terroristi islamici, come si può scartare la possibilità che la sinarchia abbia intenzione di dirigere il corso degli eventi futuri, avvalendosi di strategie apparentemente inverosimili ed incredibili, ma che tali non sono, se si sanno captare tutti i segnali, anche quelli quasi impercettibili? In tale prospettiva, vanno collocate e correttamente interpretate le dichiarazioni sia di George Bush sia di Paul Hellyer, ex ministro canadese della difesa. Il presidente-fantoccio degli Stati Uniti d’America, parlando a nome dei suoi potenti burattinai, ha affermato che è necessario costruire una base permanente sulla luna per contrastare un’eventuale invasione aliena; Hellyer, in tale contesto, ha denunciato i rischi insiti nei piani statunitensi volti alla militarizzazione dello spazio. Intanto si apprende che il governo di Washington ha deciso di stanziare somme ingentissime per la realizzazione di una serie di progetti legati allo sviluppo di tecnologie avveniristiche ultrasegrete. I fini di questi programmi tecnologici si possono, in una certa misura, immaginare.


Fonti:

D. Bortoluzzi, Alla ricerca dei libri di Thot, Aprilia, 2005
R. Boylan, Falsi rapimenti alieni eseguiti da operatori paramilitari del Governo ombra, 2006
Enciclopedia di filosofia, Milano, 2002, s.v. percezione
G. Frosar, F. Bludorf, L’intelligenza in Rete nascosta nel DNA, Diegaro di Cesena, 2006
S. Greer, The disclosure project e l'inganno cosmico, 2004, traduzione di M. Donnini
D. Icke, Il segreto più nascosto, Diegaro di Cesena, 2001
A. Marcianò, Il simbolo del caduceo, 2005
M. Molinari, Bush contro gli UFO: dalla base Luna una guerra segreta, articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa, il 26 novembre 2005
M. Persinger, On the possibility of directly accessing every human brain by electromagnetic induction on fundamental algorithms, 1995
R. Tresoldi, Enciclopedia dell’esoterismo, Milano, 2002, s.v. piramide
Zret, Scie chimiche e DNA, 2006
Id., HAARP e scie chimiche: un nesso inscindibile, 2006

Carburanti, fertilizzanti e metalli

Un altro tassello viene aggiunto a favore di chi sostiene l'additivazione di sostanze 'DIVERSE' nella realizzazione dei carburanti/propellenti dell'aviazione (comprendendo in questo campo qualsiasi oggetto che vola, o che si sposta ad 'alte velocità' ... razzi, missili, proiettili, cuscini d'aria 'air-bag').

La 'novità' (per il Vecchio Continente) proviene da 'menti' italiane, trapiantate in America (Nuovo Continente), ormai da studi iniziati nel lontano 1972, ed in particolare 'SFOCIATI' in risultati ottenuti già dal 1993. Stiamo parlando dell'ADDITIVAZIONE di PROPELLENTI al fine di "MIGLIORARNE" la FUNZIONE di ENERGIA di COMBUSTIONE e soprattutto di SICUREZZA.

Ognuno di noi (i più adulti sicuramente) avranno conosciuto i vecchi vettori spaziali (Sputnik, Pioneer, Voyager, Soyouz, Apollo ...) volare stracarichi di kerosene (in fatto di sicurezza ed inquinamento non certo all'apice), cedere il passo ai nuovi ritrovati delle moderne 'navicelle' (Columbia, Shuttle, Ariane, Challenger ...), che utilizzavano invece propellenti a 'coppia' (Carburante-Ossidante), ma anche per qesti ultimi sappiamo la storia com'è andata a finire.

Nell'intento di non ripetere quanto successe sin dal 'lontano' 1985 (vedi - Missioni STS51L - STS107) tutti gli Enti Spaziali (e collegati) hanno iniziato ed ottenuto risultati "incoraggianti" da nuove categorie di propellenti cosidetti "IBRIDI".

Tali propellenti sono una mediazione tra quelli inerti (non autocomburenti se miscelati) definiti anche SOLIDI, e quelli liquidi (autocomburenti se miscelati - tipo Ossigeno-Idrogeno.

Il succo della questione che non vuole essere niente di prettamente tecnico sulla tipologia di propellenti (anche se 'NUOVO SAPERE' non fa mai male, soprattutto quando gratuito), deve soffermarsi, sottolineandolo, "SEMPLICEMENTE" sulla questione di QUALI ADDITIVI VENGONO USATI PER QUESTI NUOVI TIPI DI PROPELLENTI?

La risposta ci viene da un laboratorio americano, che a partire, come dicevamo, dal lontanissimo 1972, è giunto negli anni scorsi alla progettazione di un propellente con un'altissimo valore di combustione, e quindi di spinta, impiegando 'INFERIORI' quantità di componenti ed assicurando (bontà loro) maggiori sicurezze nello stoccaggio, nella movimentazione e soprattutto nell'utilizzo.

Tali elementi sono:

Nitrato di Ammonio (ottimo comburente ... utilizzato anche nei fertilizzanti);

Idrazina (ottimo ossidante, anzi 'esplosivo' ... a causa della presenza di atomi di Idrogeno nella sua struttura molecolare ... molto tossico e cancerogeno);

NitroMetano (anch'esso ottimo comburente ... a causa del suo alto contenuto di atomi di ossigeno che 'in ritardo' possono dissociarsi dalla molecola originaria per rendersi disponibile ad essere 'detonati' ... );

Alluminio ('A caso' scoperto ottimo comburente, quando i contenitori del NitroMetano - in alluminio od in acciaio - venivano attaccati da questo 'micidiale solvente);

Composti Sodio-Azotati (tipo il trimetil benzene ... tanto per citare l'ultimo dei propellenti saltato agli 'onori' della cronaca, dopo il fatto del Gran Sasso).

Che dire dello sgradevole odore che percepiamo dopo il passaggio dei nostri beneamati aerei?

Mencio del forum di sciechimiche.org

Link di appofondimento:

IBRID ROCKET;

CATHING FIRE;

Comunicato Stampa.

martedì 22 agosto 2006

Scie chimiche: un punto di svolta?

Vai all'articolo su Repubblica.itSono sempre più numerosi gli articoli che affrontano l’argomento “scie chimiche”. anche se per speculum et in aenigmitate: molti sanno, ma, non potendo esprimersi liberamente, si riferiscono in modo del tutto generico all’inquinamento, per spiegare sia alcuni cambiamenti climatici sia i danni alla vegetazione arborea: in Nord America ed in Europa, aceri, abeti, pini, frassini, cipressi sono aggrediti da funghi, da insetti e dalle sostanze di ricaduta, sicché il patrimonio boschivo risulta compromesso. La causa principale del deterioramento delle foreste americane ed europee è da individuare nelle scie chimiche, nell’assottigliamento dello strato di ozono e nell’offuscamento globale, fenomeni anch’essi correlati in buona parte all’operazione “scie velenose”.

Altri giornalisti riportano gli allarmi di esponenti di associazioni “ambientaliste” che lamentano un’intensificazione del traffico aereo, all’origine di un aggravamento del solito “effetto serra”.

Mentre, purtroppo, lo spargimento di sostanze nocive continua, cresce la sensibilità nei confronti del problema per opera di gente comune: ad esempio, un gentile iscritto al forum di sciechimiche.org ha notato che, durante il rave tenutosi in Lomellina, velivoli privi di contrassegni si dirigevano proprio nell’area soprastante il luogo in cui si erano radunati i giovani, per “battezzarli” con un po’ di alluminio, bario, quarzo etc.

Intanto, un collaboratore di Maurizio Blondet, contattato e sollecitato da chi scrive, mi ha reso edotto che è in procinto di pubblicare un articolo sul tema scie chimiche: mi auguro che il redattore non rinunci ad un’occasione d’oro per aprire gli occhi ai lettori di effedieffe.com che, a mio parere, ignorano del tutto la spinosa questione.

Insomma, i segnali sono, in una certa misura, positivi: di fronte alla deriva di qualche sito che tituba ed indugia, altri canali di informazione, in modo più o meno diretto, stanno occupandosi del veneficio occulto. In questo contesto, si colloca l’attacco al forum di sciechimiche.org cui non si è potuto accedere per qualche giorno. È un chiaro segnale che si stava aprendo il vaso di Pandora, soprattutto dopo che è stato presentato esposto-denuncia alla Procura della Repubblica competente per territorio, contro lo sfingeo sindaco di Sanremo.

Qualcuno non deve aver gradito che sia stato chiamato in causa il Primo cittadino troppo impegnato in manifestazioni floreali, canore, in pantomime comunali ed atellane elettorali, in pirotecniche sarabande, per occuparsi di casi reali.

Siamo quindi vicini ad un punto di svolta, nonostante l’inerzia, la disattenzione, la censura, l’ignoranza del fenomeno? Forse. In ogni caso, questo è il momento per insistere sempre più strenuamente: hic manebimus optime, mentre essi non prevalebunt.


Ringraziamenti:

Intendo esprimere la mia gratitudine ad Angelus di
cospirazione.net per la sua utile segnalazione, Marzian per la generosa disponibilità.

Forum attaccato! Ora di nuovo On-Line

Come immaginavo fosse. Il server che ospita il forum era stato violato, inserendovi un redirect, tramite un piccolo file ad-hoc, ad una finta pagina del gestore. Avendo finalmente avuto la possibilità di accedere al server FTP direttamente, ho capito il trucco ed ora il forum di sciechimiche.org è di nuovo raggiungibile. E' comunque d'obbligo cambiare gestore, al fine di appoggiarsi ad un provider più sicuro, quindi, sono nel frattempo, prevedibili nuovi attacchi informatici.

Ciò detto, è evidente che il nostro lavoro sta sortendo i suoi frutti, se è vero come è vero che si ingegnano per tapparci la bocca. Esorto tutti gli iscritti a tenerne conto.

Un motivo in più per firmare la petizione...

:: STRAKER ::

domenica 20 agosto 2006

Comunicazione di servizio

Come avrete potuto verificare di persona, il forum di sciechimiche.org è inaccessibile dalla mattinata di ieri. Purtroppo non sono ancora riuscito ad avere delucidazioni sui motivi dell'inconveniente, da parte del gestore del server sul quale il forum stesso viene ospitato. Per eventuali comunicazioni, commenti, richieste di contatto, fate quindi riferimento a questo blog. L'area dei commenti è abilitata sotto moderazione del sottoscritto.


**Straker**

sabato 19 agosto 2006

Nanotecnologie, Morgellons, scie chimiche: una cosa sola

Strumenti nanotecnologici invadono i tessuti umani: essi sono in grado di assemblarsi e di replicarsi. Sono nanotubi e nanocavi con sensori, alcuni dei quali contengono DNA o RNA modificati e combinati geneticamente. Queste nanomacchine prosperano in ambienti alcalini ed usano l'energia bioelettrica dell'organismo umano ed altri elementi non identificati per funzionare. Esiste un'evidenza che tali nanomacchine abbiano correlazione con le irrorazioni chimico/biologiche.

Approfondimenti:



Silent Superbug - Update 2007

Straker | MySpace Video

venerdì 18 agosto 2006

U.S.A.: una strana malattia della pelle

Autore: Cynthia McFadden
Fonte:
ABC NEWS
Traduzione di: Straker

Anne Dill is just one of thousands of patients across the country who suffer from the strange symptoms of Morgellons. (ABC News)

Immaginate la vostra pelle bruciare e prudere e percepire come se degli insetti stessero camminando sotto o sopra di essa; immaginate di avere un dolore diffuso sul viso e sul corpo; immaginate di avere delle fibre filiformi praticamente fuoriuscire dalla vostra pelle.

Questo è esattamente quanto avviene ai pazienti di una misteriosa malattia chiamata sindrome di Morgellons. Anne Dill è una delle migliaia di pazienti, residenti negli Stati Uniti che soffre di questi strani sintomi. Qualche volta sembra che vi sia qualcosa che si muove sotto il cuoio capelluto, ci dice, ed ecco scorgere le fibre che fuoriescono dalla pelle. “Sono evidenti questi materiali fibrosi”, dice Dill, “ Il tutto è nello strato dermico. È come se si isolassero da soli e compaiono a manciate. Dill ci dice che trovava riluttante parlare di questa malattia, in quanto era sicura che in molti avrebbero pensato che fosse malata di mente. “Oh, lo so, perché è proprio questo che andranno dicendo, che non esiste una cosa simile”... conclude Anne Dill.

Ecco quanto affermano molti medici interpellati sulla sindrome di Morgellons: da quanto si sa, Morgellons non è una malattia riconosciuta, al momento, almeno. “Ho visto il colore predominante di alcune di queste fibre. Esse erano di un blu luminescente” dice il Dr. Vincent De Leo, direttore del programma del dipartimento di dermatologia all'Hospital St.Luke's Roosevelt Center di New York. “Non c'è nulla nel corpo che sia blu lucente. Di conseguenza deve per forza trattarsi di qualcosa proveniente dall'ambiente. Alcune di esse sono fibre, ma credo siano fibre provenienti dall'ambiente esterno, no di certo dall'interno della pelle”.

Cosa succede alle piaghe aperte?

Il dottor De Leo e molti altri credono che le lesioni siano auto-inflitte, causate dal grattare, in quanto i pazienti, a causa della malattia stessa, subiscono dei disordini psichiatrici, dove credono erroneamente che il loro corpo sia infestato con parassiti. “E allora ecco che iniziano a focalizzare l'attenzione sulle lesioni e tentano di guarirle, normalmente levando le fibre o gli insetti o qualsiasi altra cosa sia”. (Notare la tendenza di questi medici a psichiatrizzare il fenomeno). NDR

Nonostante lo scetticismo attorno al morbo di Morgellons, un ricercatore biochimico, il dottor Randy Wymore, sta studiando la malattia e crede in qualcosa di drammaticamente reale. Ha raccolto molti campioni da diverse vittime ed ha analizzato le fibre al microscopio. Non sembrano essere sostanze note. “Nonostante la ripetizione degli esami, queste fibre non risultano essere assolutamente di cotone, come affermato da alcuni ricercatori. Non sono identificabili come fibre sintetiche conosciute. Sono di origine ignota. Tutt'ora non siamo in grado di rilevarne la composizione e origine”. Sostiene il dottor Randy Wymore del centro salute dell'Università dello Stato di Oklahoma.

Anne Dill ha una propria idea di cosa potrebbe essere la causa della sindrome di Morgellons: “Penso che sia una specie di organismo proveniente da fuori”, dice, “e non penso nemmeno che sia microscopico. Penso sia macroscopico. E penso che sia cosi semplice da vedere che potrebbe mordervi in faccia, ma ciononostante nessuno ne vuole sapere alcunché”.

Presentato esposto-denuncia contro il sindaco di Sanremo, dottor Claudio Borea

Contro il sindaco di Sanremo, dottor Claudio Borea, è stato presentato esposto-denuncia alla Procura della Repubblica competente per territorio, poiché il Primo cittadino, pur avendo ricevuto una circostanziata segnalazione corredata di un'incontrovertibile documentazione, in merito al problema delle scie chimiche, ha ignorato la comunicazione: si può quindi ravvisare il reato di omissione di atti di ufficio, come dagli articoli del Codice penale sotto riportati.


Art. 40 Rapporto di causalità Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se l'evento dannoso o pericoloso, da cui dipende l’esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione od omissione.
Non impedire un evento, che si ha l'obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo.

Art. 328 Art. 328. Rifiuto di atti d'ufficio. Omissione. Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.
Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che, entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse, non compie l'atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a lire due milioni. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa.

Art. 361 Omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale
Il pubblico ufficiale, il quale omette o ritarda di denunciare all'Autorità giudiziaria o ad un'altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferire, un reato di cui ha avuto notizia nell'esercizio o a causa delle sue funzioni, è punito con la multa da lire sessantamila ad un milione.
La pena è della reclusione fino ad un anno, se il colpevole è un ufficiale o un agente di polizia giudiziaria, che ha avuto comunque notizia di un reato del quale doveva fare rapporto
.
Le disposizioni precedenti non si applicano se si tratta di delitto punibile a querela della persona offesa.

giovedì 17 agosto 2006

Antonio Di Pietro glissa sulle Scie Chimiche

L'episodio risale a qualche mese fa, ma penso sia bene rinfrescare la memoria agli smemorati ed aprire gli occhi a coloro che non ne sapevano nulla. Un valentissimo attivista del forum di sciechimiche.org (Spyder_tsl), pose alcune domande "scomode" al futuro Ministro delle infrastrutture On. Antonio di Pietro. Il nostro ineffabile arrampicatore... dimostra di essere al corrente di molte cose ed indirettamente ammette che... "Sì, è vero, aerei 'non di nazionalità italiana' scorrazzano per i nostri cieli", senza autorizzazione e...

In sintesi: "La torta è meglio; qualcun altro salvi il mondo". Guardatevi il filmato...


Scie chimiche ed ozonosfera

Buco dell'ozono
Il valentissimo giornalista indipendente William Thomas ha recentemente pubblicato un corposo articolo-intervista in cui sono riportate le inquietanti considerazioni dello scienziato canadese Neil Finley che, senza ipocriti infingimenti ed eufemismi, individua nelle scie chimiche, nei clorofluorocarburi ed in altre sostanze contenute nei propellenti dei velivoli, ma soprattutto delle navicelle spaziali, le cause di un grave e forse irreversibile deterioramento dello strato di ozono. È noto che lo schermo di ozono protegge la Terra ed i suoi abitanti dai raggi ultravioletti dannosi per le varie forme di vita, a cominciare dal plancton marino, alla base della catena alimentare.

Quantunque l’argomento, insieme con molti altri, sia censurato dai media di regime, la coltre di ozono continua ad assottigliarsi non solo sopra l’Artide e l’Antartide, ma anche sopra altre aree del pianeta: i casi di melanoma, un tipo di tumore che colpisce la pelle, si moltiplicano per via dell’esposizione ai raggi ultravioletti non più filtrati.

Finley appare molto allarmato, sebbene non spieghi quali siano le reazioni chimiche che hanno provocato e stanno provocando la distruzione dell’ozonosfera, in merito alle sostanze sparse con la criminale operazione “scie velenose”, mentre da tempo è noto che gli ossidi di azoto e del cloro intaccano questo gas che è una forma allotropica dell’ossigeno, con molecola triatomica O3. L’ozono è molto instabile e, anche a temperatura ordinaria, tende a trasformarsi in ossigeno.

Alcuni ricercatori hanno collegato le radiazioni nucleari, lascito degli esperimenti atomici condotti nell’atmosfera, negli anni ’50 e ’60 del XX secolo, al depauperamento della fascia di ozono.

Comunque stiano le cose, è evidente che ormai sembra in atto un processo inarrestabile: si consideri che, anche un’improbabile inversione di tendenza, difficilmente, secondo Finley, potrà ripristinare gli equilibri ecologici compromessi.

Notevole è il fatto che lo studioso canadese, apertis verbis, citi le chemtrails come uno dei fattori più disastrosi per il futuro della biosfera: Finley, infatti, a differenza di molti scemenziati statunitensi e dei loro zelanti scolaretti europei, non esita a menzionare le scie chimiche, ricordando, tra l’altro, quanto sia nocivo l’alluminio.

Purtroppo sembra che Finley sia la classica vox clamantis in deserto, dove il deserto è quello creato dai carnefici travestiti da “uomini” politici, da “economisti”, “meteorologi”, “ingegneri” e compagnia brutta.


Fonti:

Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, sotto le voci ozono e clorofluorocarburi
W. Thomas, Scientist says chemtrails, shuttle launches endangering Earth, 2006

mercoledì 16 agosto 2006

Sindrome di Morgellons: nuovi elementi

Clicca sull'immagine per aprire il documento in formato pdfEcco il documento (in formato pdf e tradotto in italiano) sugli ultimi studi ad opera di Clifford Carnicom, relativo alle analisi al microscopio dei filamenti originati da un paziente affetto da morbo di Morgellons.

Vogliate scusarci se la sintassi non è perfetta, ma il tempo è tiranno e... Poseidon ed io, abbiamo fatto il possibile per rendere comprensibile il testo.

In estrema sintesi... dalle analisi al microscopio effettuate da Clifford Carnicom, sono completamente confutate le teorie che bollavano come "la malattia dei matti", la sindrome di Morgellons, evidenziando come le fibre che fuoriescono dalle ferite delle povere vittime, sono di natura ignota e non possono assolutamente essere messe a confronto con nulla di conosciuto dalla scienza ufficiale.

Buona lettura.

Per i più distratti distratti... il testo in lingua originale è al seguente indirizzo.


Un sentito ringraziamento a Poseidon, per aver segnalato l'articolo di C. Carnicom e per aver tradotto gran parte del testo.

domenica 13 agosto 2006

Morbo di Morgellons e scie chimiche: affinità inquietanti

Il morbo di Morgellons si manifesta negli stati coperti dai voli chimici

Vi sono diversi elementi che fanno pensare ad un collegamento tra il morbo di Morgellons e le SCIE CHIMICHE. Fondamentalmente, però, ci si può riferire in buona sostanza a tre fattori coagulanti:

a) La patologia appare nelle aree (sia europee sia statunitensi) interessate dalle operazioni di aerosol. Ne sono immuni i territori non irrorati (vedi paesi europei non ancora aderenti alla N.A.T.O. e quindi non soggetti agli elementi chimici spruzzati).

b) Le fibre (non organiche) che vengono estratte dalle ferite, oltre ad essere del tutto simili ai
filamenti di polimeri presenti in sospensione, reagiscono emettendo luce propria, se sottoposte a luce ultravioletta.

c) Alcune delle manifestazioni della malattia, sono simili a quelle provocate dalla
Pfiesteria piscicida che è un organismo marino appartenente ai dinoflagellati responsabile del fenomeno della marea
rossa. L’organismo si nutre di sangue: i pesci attaccati da questa protista presentano ferite sanguinolente. L’alga produce delle neurotossine che, inalate, provocano intorpidimento, paralisi, perdita della memoria, coma e morte. In origine, è stato molto difficile identificarla, in quanto si presenta sotto forme molto diverse, tanto da sembrare di volta in volta appartenere a specie differenti.

Le sostanze nocive rilasciate dagli aerei nell’ambito della funesta operazione scie chimiche, come è ovvio, non solo, prima o poi ricadono al suolo, inquinando il terreno e le falde freatiche, ma precipitano nei mari e negli oceani. Ciò, oltre a causare un aumento abnorme della temperatura dei mari (e quindi la proliferazione di organismi come la Pfiesteria piscicida), non esclude che, oltre a bario, quarzo, alluminio ecc., vengano spruzzate anche componenti biologiche di varia natura, come ammesso a suo tempo dal Ministro della Difesa Britannica.

**Straker**

Filamanenti polimerici fuoriuscenti dalle ferite dei malati di Morgellons


Filamenti in sospensione nell'aria, conseguenti agli aerosol chimici


Le fibre delle ferite da Morgellosi, evidenziano una notevole reazione autoflorescente


Scie chimiche e simboli

Una stella chimica, disegnata nei cieli della SloveniaGli aerei che spargono nella biosfera sostanze tossiche, com’è noto, creano delle lunghe e persistenti scie. Queste strisce vaporose, a causa del continuo passaggio dei velivoli, formano spesso reticoli ed incroci. Tuttavia qualche volta sono stati osservati e fotografati anche quelli che paiono veri e propri simboli: croci, decussi, cuori, stelle… Bisogna pensare che i criminali piloti e gli scellerati ideatori dell’operazione "scie chimiche", oltre ad avvelenare gli ecosistemi e gli esseri viventi, intendano, in taluni casi, lanciare dei provocatori messaggi a quelle poche persone che levano lo sguardo al cielo.

Tra i vari segni, occorre, in primo luogo, considerare le croci (latine, greche, di Sant’Andrea) dei semplici indicatori, com’è stato ipotizzato dal meteorologo statunitense Scott Stevens. Stevens, infatti, ritiene che gli aeroplani sorvolino certe aree nel cui spazio soprastante viene tracciata una X affinché poi quella zona, identificata tramite soprattutto i sistemi satellitari, sia copiosamente irrorata di sostanze venefiche. Le gigantesche X non si devono perciò intendere come emblemi, poiché sono deittici, marcatori.

Non di meno, talvolta, le croci assurgono ad un significato simbolico ingannevole: mi riferisco a quelle viste, in qualche occasione significativa, sopra il Vaticano. Molti fedeli, con gli occhi estatici rivolti a contemplare sua vanità, il papa, notarono delle croci che, nella loro incommensurabile dabbenaggine, interpretarono come segni divini. Oltre al danno, anche la beffa. È ovvio che quelle croci non possiedono alcunché di soprannaturale, essendo soltanto delle formazioni chimiche. Esse, però, furono disegnate per alimentare l’ingenua fede dei cattolici sempre pronti a vedere Madonne e prodigi in ogni dove. È evidente l’intento di scherno nei confronti di gentucola già lobotomizzata attraverso lo strumento della religioprigione. Non si può escludere che le immense croci tracciate sopra San Pietro adombrino il diretto coinvolgimento del Vaticano nella nefanda operazione, essendo stato scelto il simbolo per eccellenza del Cristianesimo. Si tratterebbe di un messaggio in codice, di una velata ammissione. Chi ha occhi per intendere, intenda…

Nelle altre figure che deturpano il cielo, sarei tentato di leggere delle sardoniche provocazioni: il cuore, da immagine di amore, diventa la derisoria espressione di un odio incoercibile per la vita; la A di anarchia, inscritta nel cerchio, evoca il disprezzo per ogni concezione politica che contrasti il Nuovo ordine mondiale.

Un discorso a parte merita l’enorme stella a cinque punte raffigurata nel cielo della Slovenia: essa potrebbe di nuovo assumere un valore di sfida, come se si annunciasse agli Sloveni:” Avete voluto separarvi dalla Federazione Jugoslava, (nella cui bandiera campeggiava una stella a cinque punte): ormai, dopo che avete aderito alla N.A.T.O. ed all’Unione europea, vi avveleniamo in un modo così letale che rimpiangerete quando eravate uno stato della tanto vituperata Federazione!”

L’astro, però, potrebbe avere anche un’altra valenza, più profonda e rivelatrice: sebbene l’ineffabile Eco affermi che non è noto per quale ragione le stelle siano raffigurate, sin dall’antichità, con le cinque punte, è stato, invece accertato che tale rappresentazione si collega a Venere, la cui rivoluzione, vista dalla terra, traccia una stella a cinque punte. Sebbene Venere sia un pianeta, questo corpo celeste è stato considerato, per la sua brillantezza, dai popoli antichi, dai Sumeri in poi, un astro. Venere, identificata con la dea babilonese Ishtar, era la stella del mattino e della sera. Ad Ishtar, la dea da cui originarono molte altre divinità dalle caratteristiche simili, erano legati culti e riti, alcuni dei quali sopravissuti sino ai giorni nostri nell’ambito spesso di confraternite dai turpi, innominabili fini… confraternite molto potenti.

Se le cose stanno così, la stella chimica della Slovenia è la firma degli Oscurati.

venerdì 11 agosto 2006

Scie chimiche: conoscenza e divulgazione

Scie chimiche irrorate da un md-80 - Clicca per visionare il filmatoAbsit iniuria verbis

Chi tace i fatti da lui conosciuti non inganna meno di colui che inventa cose mai avvenute (Ammiano Marcellino)

Ho notato che si moltiplicano le iniziative per la divulgazione di notizie relative alle scie chimiche: sono stati aperti nuovi siti di controinformazione che dedicano uno spazio più o meno ampio al tema; sono stati organizzati dei convegni; l’avviso circa la petizione contro le scie velenose è evidenziato in numerosi portali.

I dati raccolti sul fenomeno, che ha assunto una rilevanza quasi planetaria, stanno confermando le poco rassicuranti ipotesi formulate alcuni anni or sono: le chemical trails sono una realtà e sono una realtà allarmante, come dimostrato dagli studi scientifici ed epidemiologici compiuti da ricercatori, meteorologi, chimici e medici in vari paesi del mondo.

Ormai la conoscenza delle scie e degli scopi per nulla nobili ad esse connessi, è piuttosto approfondita; manca purtroppo una divulgazione adeguata della questione. Quanti, a causa della censura granitica operata dai media del regime orwelliano, della capillare e diuturna campagna di disinformazione attuata, ad esempio, da un gruppuscolo di contumeliosi ed ignoranti avieri, (un vero servum pecus) sono al corrente della funesta operazione? Se si dovesse calcolare una percentuale, basata sul numero dei cittadini italiani che hanno, fino ad ora, firmato la petizione, si otterrebbe una cifra irrisoria!

Eppure resta una sia pur labile speranza che Achille non raggiunga la tartaruga, se si diffonderà una maggiore consapevolezza, soprattutto al di fuori della Rete. Se ciò avverrà, sarà merito di tutte quelle persone che, con commendevole zelo e con formidabile tenacia, si adoperano per far conoscere la dannosa attività, insieme con tutti i retroscena, spesso inimmaginabili.

Tra le più recenti iniziative degne di attenzione, perché utili in questa lotta impari contro il silenzio degli imbelli ed il silenzio degli eletti, intendevo segnalare http://www.cospirazione.net/ un portale ricchissimo di articoli sul 9 11, “Illuminati”, U.F.O., scie chimiche etc. Si tratta di un sito pregevole per grafica, apparato iconografico, leggibilità e razionale organizzazione di contenuti e servizi.

Vorrei anche citare http://www.sciesardegna.it/ sito che fa capo ad un comitato regionale di sensibilizzazione sulle scie chimiche le cui parole d’ordine sono “informazione, coordinazione, reazione”. Giustamente il comitato sardo sottolinea la necessità di agire con tempestività ed efficacia, perché l’inerzia e l’indifferenza sono i migliori alleati dei “benefattori” dell’umanità. In labore fructus. Si spera.

giovedì 10 agosto 2006

Minacce invisibili

Di Mirko Molteni

«La tecnologia è come un paio di scarpe magiche ai piedi di una bambola meccanica dell’umanità. Dopo che la molla è stata caricata dagli interessi commerciali, la gente può solamente danzare, volteggiando vorticosamente al ritmo che le scarpe stesse hanno stabilito». Queste efficaci parole sono tratte dal libro:

Guerra senza limiti

Scritto da due colonnelli dell’aeronautica Cinese, Qiao Liang e Wang Xiansui. Nel testo i due militari cinesi esaminano l’impatto delle nuove tecnologie sul pensiero strategico, sul terrorismo e su tutto ciò che concerne la guerra in questo XXI secolo.

Essi accennano due volte alla possibilità che un Paese possa scatenare artificialmente le forze della Natura, usandole come «armi non tradizionali» per mettere in ginocchio il nemico. Per esempio sconvolgendo il clima e il regime delle piogge. Tutto ciò sembra fantascienza, ma Qiao e Wang hanno forse ragione nell’includere la «guerra ecologica» tra le 24 forme di conflitto da essi elencate.


Minacce invisibili

Ebbene il 15 gennaio 2003, il sito della «Pravda» ha ospitato un inquietante articolo, scritto dal deputato ucraino Yuri Solomatin, in cui si esprime preoccupazione per gli esperimenti condotti dagli americani in Alaska, dove dal 1994 si sta portando avanti il programma HAARP, High Frequency Active
Auroral Research Program, cioè «programma di ricerca attiva aurorale con alta frequenza». In pratica, una selva di enormi antenne eretta nel bel mezzo della foresta boreale nordamericana. Solomatin ha voluto richiamare l’attenzione dell’Ucraina su un problema già sollevato dai Russi.

Quelle antenne sono forse il prototipo di un’arma «geofisica» americana, capace di condizionare il clima di continenti alterando con microonde la temperatura o l’umidità? Il deputato ucraino dà credito al sospetto che i disastri naturali intensificatisi ultimamente siano da imputare ai sempre più assidui test del sistema HAARP. Anche in Germania, le inondazioni dello scorso anno sono sembrate a qualcuno troppo disastrose. Così due scienziati tedeschi, Grazyna Fosar e Franz Bludorf, hanno vagheggiato in un loro articolo, pubblicato sul numero 120 del bimestrale «Raum und Zeit», che i cicloni e gli allagamenti che hanno piegato l’Europa Centrale possano essere legati all’HAARP.

La Russia aveva dato l’allarme quasi un anno fa. Come riporta l’agenzia Interfax dell’8 agosto 2002, ben 90 parlamentari della Duma di Mosca avevano firmato un appello indirizzato all’ONU in cui si chiedeva la messa al bando di questi esperimenti elettromagnetici. Un mese più tardi erano saliti a 220 i deputati russi a favore dell’appello. D’altronde vi era stato un rapporto della Duma che accusava esplicitamente l’America. Parole schiette e scomode: «Sotto il programma HAARP, gli USA stanno creando nuove armi geofisiche integrali, che possono influenzare gli elementi naturali con onde radio ad alta frequenza. Il significato di questo salto qualitativo è comparabile al passaggio dall’arma bianca alle armi da fuoco, o dalle armi convenzionali a quelle nucleari».


La parola agli americani

Il sito ufficiale http://www.haarp.alaska.edu/ ci presenta un’innocente stazione scientifica dove gli scienziati sondano via radio quelle regioni dell’alta atmosfera preannuncianti lo spazio esterno, cioè la
ionosfera e la magnetosfera. I titoli dei paragrafi esplicativi del sito sono peraltro scritti a mo’ di domande («Cos’è HAARP?», «Perché è coinvolto il Dipartimento della Difesa?», ecc.) Nel paragrafo titolato «HAARP è unico?», ci si affretta a precisare che anche altre nazioni studiano la ionosfera, come la stessa Russia o i Paesi europei (più il Giappone) del consorzio
EISCAT, anche se le loro apparecchiature, site a Tromsoe in Norvegia, sono dei radar «incoerenti».

Ma veniamo ai dettagli. Presso
Gakona, circa 200 km a Nord-Est del Golfo del Principe Guglielmo, un terreno di proprietà del Dipartimento della Difesa USA fu scelto il 18 ottobre 1993 da funzionari dell’Air
Force e a partire dall’anno seguente venne disseminato di piloni d’alluminio alti 22 metri, il cui numero è cresciuto di anno in anno fino ad arrivare a 180. Ognuno di questi piloni porta doppie antenne a dipoli incrociati, una coppia per la «banda bassa» da 2.8 a 7 MegaHerz e l’altra per la «banda alta» da 7 fino 10 MegaHerz.

Tali antenne sono capaci di trasmettere onde ad alta frequenza fino a quote di 350Km, grazie alla loro grande potenza. A pieno regime, l’impianto richiede 3.6 MegaWatt (la potenza di 100 automobili), assicurati da 6 generatori azionati da altrettanti motori diesel da 3600 cavalli l’uno. Scopo ufficiale di queste installazioni è studiare la ionosfera per migliorare le telecomunicazioni. Come si sa, questo strato è composto da materia rarefatta allo stato di plasma, cioè di particelle cariche (ioni), e ha la
proprietà di riflettere verso terra le onde hertziane, in particolare nelle ore notturne. E’ per questo, ad esempio, che di notte ci è possibile ascoltare alla radio le stazioni AM di molti Paesi stranieri, dato che la riflessione ionosferica permette ai segnali di scavalcare la curvatura terrestre.


Guerra di radioonde

Secondo lo stesso principio è plausibile che le irradiazioni delle antenne HAARP possano rimbalzare
fino a colpire gli strati bassi dell’atmosfera sopra un Paese distante migliaia di chilometri. Ed interferire quindi con i fenomeni meteorologici. Certamente si tratta di mere ipotesi. Comunque, un uso militare dell’HAARP è ammesso dalla Federazione Scienziati Americani. Un uso, tuttavia, non distruttivo, ma solo di ricognizione. Modulando i segnali in frequenze bassissime, cioè onde ELF o VLF, si potrebbe «vedere ciò che succede nel sottosuolo, individuando bunker, silos di missili, e altre installazioni sotterranee di stati avversi. Al di là di ciò, la «guerra ecologica» appare terribilmente possibile da oltre vent’anni.

Già nel 1976 l’Enciclopedia Militare Sovietica ventilava il rischio che gli Stati Uniti, per via elettromagnetica o per via astronautica, potessero modificare il clima dell’Eurasia lacerando lo strato di ozono sopra l’URSS. L’Unione Sovietica si accordò così con gli USA perché fosse proibito l’uso dei cambiamenti climatici ambientali. A livello ONU, ciò fu ribadito con la convenzione
ENMOD (Environmental Modifications), entrata in vigore il 5 ottobre 1978. Ma pochi anni dopo, negli Stati Uniti, lo scienziato considerato il padre dell’HAARP ideava un sistema volto apertamente a controllare i fenomeni meteo. L’11 agosto 1897 il dott. Bernard Eastlund brevettava con numero di «patente» 4,686,605 il suo «Metodo e apparato per l’alterazione di una regione dell’atmosfera, della ionosfera o della magnetosfera».


Il fantasma di Tesla

Si dice che Eastlund, fisico del MIT si sia ispirato ai lavori del grande genio Nikola Tesla (1856-1943), lo scienziato serbo emigrato in America nel 1884. A Tesla dobbiamo molti ritrovati che resero possibile la diffusione dell’elettricità, soprattutto la corrente alternata trifase (mentre Edison era rimasto arroccato sulla corrente continua). Inoltre aveva tentato di sviluppare un sistema di trasmissione dell’energia via etere, il che avrebbe reso inutili i cavi, nonché un apparecchio per ottenere
elettricità gratuita per tutti ricavandola dalle oscillazioni naturali del campo elettrico terrestre. Quando Tesla morì, l’8 gennaio 1943, gli agenti dell’FBI diedero la caccia a tutti i suoi progetti, su cui si favoleggiò a lungo. D’altra parte lo stesso Tesla aveva parlato persino di raggi della morte, efficaci fino a 320 km di distanza.

Non sappiamo esattamente quanto vi sia di Tesla nei progetti del dott. Eastlund e nell’HAARP. Fatto sta che negli anni Novanta Eastlund fondò una sua compagnia, la Eastlund Scientific Enterprise, che fra le attività menzionate sul suo sito web comprende tanto la partecipazione al programma HAARP, quanto l’esplicita ricerca nel campo delle modificazioni meteorologiche. Che dire? Ritornando al libro di Qiao Liang e Wang Xiansui, c’è da rabbrividire alle loro frasi: «Utilizzando metodi che provocano
terremoti e modificando le precipitazioni piovose, la temperatura e la composizione atmosferica, il livello del mare e le caratteristiche della luce solare, si danneggia l’ambiente fisico della terra o si crea un’ecologia locale alternativa. Forse, presto, un effetto El Nino creato dall’uomo diverrà una superarma nelle mani di alcune nazioni e/o organizzazioni non-statali».

(16 giugno 2003)

mercoledì 9 agosto 2006

Mari amari

Le sostanze nocive rilasciate dagli aerei nell’ambito della funesta operazione scie chimiche, come è ovvio, non solo, prima o poi ricadono al suolo, inquinando il terreno e le falde freatiche, ma precipitano nei mari e negli oceani. Bisogna chiedersi con quali conseguenze. Occorrerebbero degli studi di biologi marini per stabilire l’eventuale rapporto tra elementi chimici delle scie da un lato, acidificazione delle acque marine e proliferazioni di alghe dall’altro.

Sono noti i casi di intossicazione di cui sono stati vittime alcuni bagnanti genovesi ricoverati per controlli medici, dopo aver accusato malori in spiaggia, nella zona di mare prospiciente la zona di levante di Genova, oggetto immediato di un'ordinanza di divieto della balneazione che ha interessato le spiagge comprese nel tratto di mare tra Punta Vagno e Bogliasco, per un periodo di almeno tre giorni. All'ospedale Galliera tutte le persone visitate hanno riferito sintomi identici: difficoltà respiratorie e dolori addominali. Analisi cliniche hanno rivelato un elevato numero di globuli bianchi. "I sintomi restano per tutti gli stessi”, ha dichiarato alla stampa Giacomo Zappa, medico del pronto soccorso del Galliera, “leucocitosi con sintomi accessori quali secrezione della mucosa, dispnea, congiuntivite. Voglio sottolineare che non sono sintomi imponenti, gravi o preoccupanti e vengono tutti trattati con una terapia adeguata di aerosol addizionato a glucocorticoidi”.

L'A.R.P.A.L. (Agenzia Regionale per la “Protezione” dell'Ambiente della Liguria) ha analizzato le acque delle spiagge dove si occorso il fenomeno: le analisi eseguite nella mattinata del 18 luglio a Quinto Bagnara, presso la spiaggia del Bai di Quarto e ai Bagni San Nazaro, hanno evidenziato la massiccia presenza di un'alga unicellulare tropicale, la Ostreopsis ovata. Si tratta di una fioritura particolarmente abbondante che può avvenire in presenza di condizioni favorevoli e si esaurisce in pochi giorni, secondo l’A.R.P.A.L. “Ostreopsis”, si legge in una nota A.R.P.A.L., “è una specie di origine tropicale già osservata in numerose occasioni in tutto il Mediterraneo. Recentemente sono stati registrati analoghi casi in varie regioni italiane e l’ARPAL sta studiando già da diversi anni il fenomeno. L'effetto più comune sull'uomo è dovuto all'inalazione dell'aerosol che si forma in presenza di concentrazioni particolarmente elevate e per azione del moto ondoso: i sintomi sono principalmente a carico dell'apparato respiratorio".

Appartenente alla famiglia delle Dinoficee, l’Ostreopsis ovata vive in ambienti dalle temperature elevate ed in presenza di abbondante luce: per questa ragione si sviluppa soprattutto sotto costa nei primi metri d’acqua dalla riva. Vive sul fondale sopra altre alghe: è perciò bentonica ed epifita. Si nutre di sali di azoto e fosforo: proprio l’eccessiva concentrazione di questi elementi (per lo più legata agli scarichi delle acque di fogna mal depurati), è una condizione necessaria per le fioriture come quella di Genova.

Laura Forni, biologa marina, avverte: “Si tratta di episodi che diventeranno sempre più frequenti, fino a trasformarsi nella normalità. Il problema è globale, legato ai mutamenti climatici causati dal surriscaldamento del pianeta dovuto all’effetto serra e al buco nello strato di ozono. I nostri mari si stanno ‘tropicalizzando’ e, purtroppo, le specie marine tropicali, adattate a condizioni estreme, rilasciano spesso tossine, neurologiche o cardiologiche, più o meno pericolose. Alcune di queste tossine, tra l’altro, potrebbero entrare nella catena alimentare, come è già successo per le sostanze tossiche prodotte dall’uomo e scaricate in mare, ad esempio i metalli pesanti. Si tratta di un fenomeno naturale, quindi, ma le radici dei mutamenti climatici vanno comunque ricercate nei comportamenti umani a livello planetario”.

In questi ultimi tempi, alcuni biologi marini hanno anche rilevato un’abnorme diffusione della Pfiesteria piscicida che è un organismo marino appartenente ai dinoflagellati responsabile del fenomeno della marea rossa. L’organismo si nutre di sangue: i pesci attaccati da questa protista presentano ferite sanguinolente. L’alga produce delle neurotossine che, inalate, provocano intorpidimento, paralisi, perdita della memoria, coma e morte. In origine, è stato molto difficile identificarla, in quanto si presenta sotto forme molto diverse, tanto da sembrare di volta in volta appartenere a specie diverse.

Dagli elementi raccolti è stato, già negli anni passati, evidenziato un nesso tra aumento della temperatura marina e presenza di nutrienti (fosfati) nelle acque da un lato, diffusione di alghe che secernono tossine, dall’altro. I fosfati sono sali degli acidi fosforici, il cui componente precipuo, il fosforo, costituisce un elemento essenziale per lo sviluppo delle piante e quindi anche delle alghe. È dunque in atto una sempre maggiore eutrofizzazione, ossia una condizione delle acque superficiali connotata da un aumento di sostanze nutritive (fosfati e composti azotati), per lo più di origine antropica.

Si dovrebbe escludere, stando ai dati in possesso, una relazione diretta tra scie velenose ed eutrofizzazione, avendo le sostanze implicate (alluminio, bario, quarzo, torio, silicio…) altre conseguenze sugli ecosistemi: nondimeno è possibile individuare un legame tra aumento della temperatura nella biosfera, causato dalla disseminazione di alluminio e di quarzo, e la proliferazione di certe alghe marine. Siamo in presenza di un effetto collaterale dell’operazione scie chimiche o l’irrorazione degli oceani, testimoniata dalle eloquenti immagini delle carte satellitari, è volta non solo ad interferire sulla formazione dei fronti e delle perturbazioni, ma anche a danneggiare i biomi marini?

Infine il terribile morbo di Morgellons potrebbe avere tra le sue cause la Pfiesteria piscicida, visto che alcuni dei sintomi riscontrati sono, in parte, simili alle ulcere osservate sui pesci aggrediti da questo organismo unicellulare?

Comunque sia, ci troviamo ancora una volta di fronte al deterioramento degli equilibri ambientali ed alla mala fede degli “scienziati” che, ignorando sia la variazione della risonanza Schumann sia la perniciosa operazione “scie chimiche”, addebitano quasi tutte le responsabilità dei cambiamenti subiti dalla biosfera ai gas serra, lamentando l’insipienza delle istituzioni. Non è insipienza, non è colpa, ma dolo e criminale premeditazione.


Fonti:

Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, sotto le voci dinoflagellati, eutrofizzazione, fosfati
D. Frati, Alghe tossiche: l’allarme di Genova è solo l’inizio, 2006
Mencio, Acqua, batteri, microalghe, effetto serra: vita o morte?, 2006
Scienze naturali, a cura di M. Tozzi, Milano, 2005, s.v. algae
Zret, Scie chimiche: un fenomeno inquietante, 2005


Ringraziamento

Intendo esprimere la mia gratitudine al validissimo ed attento Mencio, per aver condotto delle accurate ricerche dei cui risultati mi sono avvalso in questo articolo.

martedì 8 agosto 2006

Scie chimiche: le tecniche di irrorazione

Dopo mesi di osservazione e studio del fenomeno SCIE CHIMICHE, si può fare un sunto delle metodologie adottate dai MANIPOLATORI DEL CLIMA e dai loschi piloti mercenari che si prestano a questo scempio.

Sostanzialmente i metodi adottati nelle operazioni di aerosol, sono quattro, dettati dalle diverse circostanze:

1) Irrorazione di sostanze chimiche (diverse anche nella composizione?) non persistenti. Esse creano, con estrema rapidità, la ormai tristemente famosa patina biancastra. E' probabile che questo tipo di aerosol abbia lo scopo precipuo di aumentare l'effetto serra da un lato e l'oscuramento del sole dall'altro (danni al ciclo della fotosintesi);

2) Irrorazione di sostanze chimiche persistenti (quelle che creano i corposi cirrostrati a bassa quota. Le nuvole nelle quali si avvistano spesso strani oggetti). Questo tipo di aerosol raggiunge due scopi:

a) Coprire il cielo di uno spesso strato nuvoloso, che col passare delle ore si può confondere con gli stratocumuli;

b) Permettere il propagarsi delle onde elettromagnetiche (HAARP, ma forse anche quelle telefoniche). In pratica, veniamo immessi in un enorme forno a microonde e... cuociamo ben bene;

d) Aumentare l'effetto serra ed oscurare il sole.

3) Inoculazione delle nubi che porterebbero pioggia con sali di bario.
Il bario sottrae le molecole di ossigeno e, lo abbiamo verificato tutti: il corpo nuvoloso non è più in grado di produrre precipitazioni (vedasi piogge sporche di due/cinque minuti). Qui si possono notare i velivoli che cambiano rotta e quota, al fine di "centrare" il cumulonembo da irrorare di sali di bario. Durante le giornate nuvolose, il rombo dei reattori è incessante, seppure i tankers non si vedano. Ovviamente essi volano a pelo delle nubi e da queste vengono nascosti. Capita spesso, però, di osservare la traccia del loro passaggio, evidenziata da una riga scura all'interno della nuvola;

4) Voli a bassissima quota (Notturni e diurni) durante i quali gli aerosol non sono visibili. Qui si può presumere che le sostanze rilasciate siano diverse dal solito, sia perchè non sono visibili, sia perchè, in molti casi, ho notato che l'aria "odorava" di insetticida, o meglio... di anticrittogamico.
Forse testano elementi chimici per vedere l'effetto che fanno sulla popolazione (ricordo che gli insetticidi devono essere cosparsi a bassa quota, altrimenti se ne perde l'efficacia).

Probabile irrorazione chimica a bassa quota
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Quando descrivo la traccia dell'aereo nella nuvola, intendo descriverla come un fendente che attraversa di striscio la carne della povera vittima.

Il velivolo passa a pelo (nella parte inferiore, laddove ha ancora parte della visibilità verso terra -ricordiamoci che volano a bassa quota) dello strato nuvoloso. In realtà, la carlinga del tanker si comporta come una lama e "segna" la nube di scuro, poiché tende a tagliarla letteralmente in due.

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Vi sono i casi in cui, invece, l'aereo, passa al di sotto dello strato nuvoloso (di alcune decine di metri) e se la scia da esso rilasciata è abbastanza densa e viene colpita dai raggi del sole (che, stranamente, deve trovarsi dietro di essa e non davanti), proietta la propria sagoma sulla nuvola sovrastante. Il fenomeno è ampiamente spiegato
QUI.

In breve...

Pare, infatti, che le sostanze contenute nelle scie, abbiano la capacità di riflettere la luce, come uno specchio (contengono quarzo, alluminio, bario), di conseguenza, quando i raggi del sole le attraversano, queste ne riflettono la radiazione luminosa e producono la propria ombra sulle nuvole sovrastanti.

V'è una terza circostanza, durante la quale, a causa delle sostanze presenti in atmosfera (quarzo ed alluminio) si creano strani fenomeni di rifrazione solare, come nelle foto qui sotto.

**Straker**

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lunedì 7 agosto 2006

In caelo venenum. Chi finanzia l'operazione scie chimiche?

Absit iniuria verbis

Tempo fa lessi sul sito www.chemtrailcentral.com il contributo di un visitatore che, invece di ricorrere alle pseudo-argomentazioni ed ai paralogismi dei soliti negatori dell’evidenza, per tentare di insinuare il dubbio che la realtà delle scie chimiche sia un’illusione ottica e mentale, adduceva il “fatto” che un’operazione di spargimento di sostanze nocive su larga scala tramite velivoli, sarebbe eccessivamente dispendiosa ed insostenibile per l’apparato industriale anche di una potenza economica, quali gli Stati Uniti.

Altri, comunque esterrefatti di fronte ad un numero così ingente di aerei e piloti implicati, si chiedono dove i governi (quelli veri, non quelli dei capponi che si beccano quando viene dato loro il pastone), possano reperire le risorse per tale attività "umanitaria".

La risposta è semplice: in primo luogo, quella fucina di iniziative lodevoli, denominata impero di USAtana, ha sempre individuato dei cespiti per fomentare conflitti in tutto il pianeta, compresi la seconda guerra mondiale, fortemente voluta dalle élites statunitensi per i loro biechi scopi. D’altronde basta visitare il sito di Icke, http://www.davidicke.com/ per essere aggiornati in tempo reale sui costi esorbitanti della guerra, pardon missione di pace per l’esportazione della democrazia, in Iraq. Tra parentesi resta un mistero come si possa esportare ciò che non si possiede. Sono costi che l’amministrazione di Cheney e cricca sostengono senza gravi problemi: basta stampare cartamoneta che non vale quasi niente, tramite il signoraggio, impadronirsi delle ricchezze degli stati del Terzo mondo, farsi prestare dei denari da qualche banca, inasprire la pressione fiscale, ridurre le spese per lo stato “sociale”, controllare il mercato degli stupefacenti… e vi assicuro che i baiocchi si trovano. I costi poi di questa e di altre nobili attività vengono scaricati sui contribuenti che, con le imposte dirette e soprattutto con quelle indirette, finanziano i loro carnefici: i sudditi spesso sono contenti di essere svenati ed avvelenati. Vulgus vult decipi: oggi giorno gli si può togliere il panem, purché gli si lascino i circenses, anche sotto forma di scandalo che coinvolge la Iuventus, gli arbitri, gli scommettitori ed altre probe persone. Con la testa vuota sprofondata in quell’immondo quotidiano rosa, gli idiotiloti non si accorgerebbero di un’aviocisterna che li irrora di balsami paradisiaci, neppure se sfiorasse la loro zucca.

Senza dubbio l’investimento è enorme: calcolate i costi per la fabbricazione di squadriglie, quelli per il carburante, la manutenzione, l’estrazione dei minerali per la produzione delle perniciose miscele da spargere sugli ignari contribuenti di tutto il mondo e sugli ecosistemi. Non si dimentichi, però, che sia il quarzo sia i minerali da cui si ricava l’alluminio sono tra i più diffusi in natura. Oltre all'alluminio, vengono sparse anche scorie radioattive e residui delle industrie belliche come tempo fa fu fatto per il fluoruro di sodio, (aggiunto ormai in tutte le acque potabili, con la scusa che faccia bene ai denti, limitando la carie - grossa bugia) e che di fatto è ricavato dalle scorie rimanenti della produzione di armamenti nucleari. Aggiungete i lauti stipendi pagati sempre dai poveri contribuenti per quei galantuomini dei piloti e le spese per la disinformazione (patetici articoli della NASA per “dimostrare” che le scie chimiche sono scie di condensazione o fumi di incendi…): insomma i capitali di cui si deve disporre sono astronomici, ma il numero delle pecore da scorticare è notevolissimo.

D’altronde – lo ripeto – è più che sufficiente il signoraggio per coprire le spese, salvo poi gridare, lacerandosi le vesti, che il debito pubblico è causato dal sistema “previdenziale”, da quello “sanitario”. Oltre al danno, anche la beffa.

Oltre ai soldi dei contribuenti poi, vogliamo parlare degli interessi delle case farmaceutiche che vendono miliardi di farmaci che, invece di curare, alleviano la sofferenza aggravando ancor più la situazione?
O vogliamo parlare degli interessi abnormi che hanno aziende del calibro della Monsanto o dell'Alcoa? I maggiori produttori di inquinamento chimico al mondo?

Certo, anche solo per tutti i soldi che sono dilapidati in tale ignobile operazione i contribuenti dovrebbero protestare con fermezza, chiedendo che la Carta costituzionale, ridotta a carta… venisse rispettata, invece di sentire il neo-presidente della bocciofila, Napolitano, con la vergognosa e sfacciata ipocrisia che connota i potenti, farfugliare di diritti costituzionali intangibili.

Purtroppo quasi nessun contribuente agisce né per difendere il portafoglio, sempre più sottile, né per tutelare la salute, sempre più precaria. Intanto il tempo stringe e siamo verso la fine: in cauda, anzi in caelo venenum.


Nota:

Sul signoraggio vedi http://www.signoraggio.com/ Tra l’altro ciascun contribuente italiano, vanta un credito nei confronti della Banca d”Italia”, di 25.800 euro!!!
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::. Zret .::

domenica 6 agosto 2006

Spraying tanker On/Off. Again...

Un tanker interrompe l'erogazione di aerosol. Ciò dimostra, una volta di più, che si tratta di scie chimiche e non di scie di condensazione.

H.A.A.R.P., scie chimiche e correnti a getto

I fenomeni climatici estremi sono sempre più frequenti e diffusi: è ormai assodato, checché ne dicano “esperti” in mala fede, che la concentrazione di gas serra nell’atmosfera non è la vera causa degli sconvolgimenti meteorologici o, meglio, è soltanto una delle concause ed incide in misura quasi irrilevante. Infatti, da almeno una dozzina d’anni, il clima risulta alterato, in modo intenzionale, attraverso l’impiego di H.A.A.R.P. e delle scie chimiche: ho cercato di mettere in luce la loro incidenza su fenomeni quali le precipitazioni, l’umidità, la temperatura… in altri articoli cui perciò rimando. Bisogna, tuttavia, soffermarsi anche sul rapporto tra il Progetto Aurora e scie velenose da un lato, correnti a getto dall’altro.

Le correnti a getto o jet streams sono flussi ad altissima velocità (circa 20-30 metri al secondo) che si generano tra stratosfera e troposfera, con direzione da ovest ad est, ad altitudini comprese tra 6 e 15 kilometri. La presenza di notevoli variazioni di temperatura in relazione alla latitudine determina forti correnti lungo i paralleli. Tra le jet streams, occorre citare quella subtropicale: essa varia in rapporto alla stagione per quanto concerne sia la posizione sia l’intensità, mentre la quota resta pressoché immutata, intorno ai 12 kilometri. Un’altra corrente a getto è quella associata al fronte polare: tale flusso può cambiare sia la sua posizione sia la direzione. A questo getto sono correlate le perturbazioni che interessano le medie latitudini.

È stato osservato che, fino al 1993, la corrente polare procedeva all’incirca lungo il sessantesimo grado di latitudine nord, ma, da quell’anno, si è rilevato uno spostamento verso sud, con periodiche deviazioni verso l’Europa centrale. La deviazione è stata attribuita all’aumento della temperatura. Da tempo si sa che tale corrente non è solo un vento, ma anche una sorta di antenna lungo la quale si propagano impulsi elettromagnetici, come, ad esempio, le onde di risonanza Schumann. È altresì accertato che è usata da H.A.A.R.P.

Ora, rammentato che la sinergia tra Progetto Aurora e scie provoca un surriscaldamento atmosferico, a causa dell’energia elettrodinamica irradiata ed amplificata, si deve congetturare che lo slittamento verso sud della jet stream polare sia una conseguenza di interventi tesi a modificare il clima. Tra l’altro, molti meteorologi pensano che le inondazioni di questi ultimi anni, occorse in Germania, Austria, Polonia e in vari paesi dell’Europa orientale siano state causate dal cambiamento del percorso seguito dalla corrente settentrionale.

Da rilevare il sincronismo: H.A.A.R.P. cominciò a funzionare nel 1993, lo stesso anno in cui fu rilevato il cambiamento sopra accennato. Sarà solo una coincidenza o, ancora una volta, gli eventi climatici abnormi sono il risultato di esperimenti segreti compiuti dai benefattori dell’umanità?


Fonti:

T. Bosco, Sinossi sulle scie chimiche, 2005
D. Colognesi, Scie chimiche nel Rodigino, 2004
Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, s.v. corrente a getto
G. Frosar, F. Bludorf, L’intelligenza in Rete nascosta nel DNA, Diegaro di Cesena, 2006
Id., Zaubergesang, Munich, 1998
V. Gambino, D. Benvenuti, Scie chimiche Qualcuno ha deciso di usare il cielo per esperimenti segreti, Diegaro di Cesena, 2004
G. Sinigaglia, Le onde radio e la salute, Faenza, 1989
D. Tacchino, L’enigma degli oggetti volanti, Padova, 1997
Zret, La battaglia di Rosalind Peterson, 2006
Id., Effetti dello spargimento di alluminio, 2006
Id., Effetti dello spargimento di cristalli di quarzo, 2006
Id., Effetti dello spargimento di sali di bario, 2006
Id., H.A.A.R.P. e scie chimiche: un nesso inscindibile, 2006

venerdì 4 agosto 2006

Scie chimiche: aggiornamenti

Il sindaco di Vigonovo, comune in provincia di Venezia, insospettito dai frequenti voli di aerei privi di contrassegni identificativi, che rilasciano varie sostanze nel cielo sopra la cittadina, ha commissionato delle analisi chimiche dell’aria e dell’acqua per appurare quale siano gli elementi contenuti nelle scie e per verificarne l’”eventuale” nocività. All’azione benemerita del primo cittadino di Vigonovo, iniziativa che dovrebbe essere imitata dagli altri sindaci d’Italia, ha dato risalto la stampa locale con alcuni articoli, mentre i quotidiani di regime, come Il corriere della pera, La zampa, Il resto del casino etc. continuano colpevolmente ad ignorare le denunce dei lettori in merito al problema.

Bisogna riconoscere che, nel Nord est, la sensibilità nei confronti del tema è diffusa da tempo: rimasi sorpreso l’anno scorso, quando, recatomi a Rovigo per motivi di studio, scopersi che anche molte persone comuni non solo conoscevano la questione, ma erano al corrente della pericolosità e della clandestinità della ferale operazione. Non è un caso se gli unici parlamentari che hanno presentato delle interrogazioni ai ministri “competenti” sono veneti: mi riferisco agli onorevoli Sandi e Ruzzante, cui i titolari dei dicasteri, però, non hanno risposto, se non una volta in modo ignominioso. Sarebbe comica, se non fosse tragica la spiegazione fornita dall’ex ministro della guerra, Martino, che ebbe l’improntitudine di attribuire le numerosissime scie chimiche avvistate e fotografate un po’ in tutta Italia ai voli delle pattuglie acrobatiche dell’aeronautica militare italiana, le cosiddette “frecce tricolori.”

Nel 2004, il validissimo ricercatore Dino Colognesi pubblicò un accurato e rigoroso studio in cui, tra l’altro, metteva in correlazione le chemtrails ed i danni al manto vegetale. Recentemente l’agronoma californiana Rosalind Peterson ha presentato un’istanza al Congresso degli Stati Uniti per tentare di impedire la promulgazione di leggi che legittimano interventi per la modificazione del clima. La Peterson evidenzia i danni che tali esperimenti condotti clandestinamente in Nord America ed altrove e volti ad alterare le condizioni meteorologiche, arrecano sia all’agricoltura sia al patrimonio forestale. Si veda http://www.usac.it/

Un’altra regione all’avanguardia è la Sardegna, dove Franco Caddeo, l'alacre moderatore di http://www.luogocomune.net/ per la sezione “scie chimiche”, con il sostegno del Partito indipendentista sardo e con la collaborazione di alcuni scienziati, ha organizzato un convegno per divulgare i dati degli studi condotti sul tema, oltre che per sensibilizzare l’opinione pubblica dell’isola.

Intanto, mentre le reti rettiliane di Mediawcnet continuano nella loro capillare ma goffa politica di “pulizia” delle notizie, tramite meteorologi mendaci e pseudo-scienziati a mezzo servizio, i voli si susseguono frenetici: gli apparecchi passano sopra le aree abitate, ma anche sopra regioni non densamente popolate per irrorarle pure con sostanze probabilmente invisibili, in ogni caso dannose, con il risultato di smentire in più di un’occasione le previsioni meteo. Infatti erano state annunciate copiose precipitazioni temporalesche tanto che era stata allertata la “Protezione civile” di molte regioni, in vista anche di possibili nubifragi ed alluvioni. Eppure in parecchie zone sono cadute solo poche gocce di pioggia. È manifesto che uno degli scopi primari, per così dire essoterici, è quello di aggravare la siccità, assorbendo l’umidità atmosferica con lo spargimento di sali di bario.

Nuvole dalle forme mai viste, evidentemente magnetizzate, luminosissime, a causa della diffusione di cristalli di quarzo e del trimetile di alluminio, aleggiano sulle nostre teste: è ora che i cittadini agiscano, visto che quasi tutte le istituzioni latitano. Non aspettiamoci la manna dal cielo, perché dall’alto possono cadere solo veleni.